BBC SHOCK! Le immagini dei documentari sono “finte”

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Dopo lo scandalo sessuale arriva ora un altro scivolone per la BBC che mina nel profondo l’emittente britannica. Proprio una delle maggiori autorità in materia di documentari ha dovuto ammettere che alcune immagini che compaiono nei suoi documentari sono “finte” cioè ricreate in ambienti protetti come gli zoo dove è possibile scrutare “comodamente” gli animali e coglierne dettagli che appassionano gli spettatori. Naturalmente nei documentari però si parla spesso di vita selvaggia e libera negli habitat naturali.

 A riaccendere la polemica, che aveva già avuto un primo atto nel 2011 con un filmato finito sotto accusa, sono state le dichiarazioni di Doug Allan, uno dei cameraman più famosi in questo settore, che ha lavorato col ‘Piero Angela’ britannico, Sir David Attenborough, in programmi di grande successo come ‘Blue Planet’ e ‘Frozen Planet’, considerati come i migliori al mondo per i loro straordinari documentari. Resi così straordinari però anche dalle scene ricostruite. Allan ha rivelato come lui segua una precisa regola all’interno dell’emittente, secondo cui le scene che riguardano piccoli animali – il limite è rappresentato dai conigli – devono essere per forza preparate. «Gli animali devono sentirsi in un ambiente sicuro e questo può avvenire solo con una struttura pensata per questo tipo di riprese», ha affermato il cameraman.

In particolare la polemica ritorna a un famoso documentario del 2011 dove si vedeva una femmina di orso allo stato brado scavarsi una fossa nella neve e subito dopo la telecamera si spostava in quella che sembrava essere proprio la sua buca, in realtà però era un habitat ricreato per gli orsi in uno zoo olandese. Attenborough, ha sempre difeso la sua scelta, dicendo che non l’avrebbe mai voluto rivelare ai suoi spettatori per non far perdere “l’atmosfera”.

In Inghilterra il pubblico si è scandalizzato per l’atteggiamento del conduttore che ha “tratto in inganno” i propri spettatori… c’è ancora un’etica televisiva!

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Shock a Chieti per l’arresto dell’assessore D’Agostino:concussione e violenza sessuale

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Ivo D’Agostino, 54 anni, iscritto all’Udc e assessore al traffico, alla sanità, alle politiche della casa,  secondo le accuse, avrebbe  ottenuto con la forza, prestazioni sessuali in cambio dell’assegnazione di alloggi popolari. Per questo ora è stato messo agli arresti domiciliari con pesantissime accuse: concussione, tentata concussione e violenza sessuale. Secondo quanto citato da Il Centro l’assessore comunale avrebbe abusato di almeno 5 ragazze bisognose. Le giovani, tra cui alcune segnalate dalla Caritas, si rivolgevano all’assessore per avere degli aiuti. In cambio chiedeva prestazioni sessuali, da consumarsi negli stessi uffici dell’assessorato.

Il prete al bimbo “se fai sesso con me, tuo nonno va in paradiso”

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Non hanno bisogno di commento le parole pronunciate da un sacerdote britannico a un bambino di appena 7 anni preoccupato per la malattia del nonno:«Tuo nonno andrà in paradiso solo se soddisfarrai le mie voglie sessuali». Il religioso, 55enne, James Martin Donaghy, come riporta il Belfast Telegraph, è stato processato e condannato per un totale di 17 reati sessuali tra cui aggressione indecente e commettendo atti di grave indecenza contro tutte e tre le vittime.  Questo è l’ultimo caso che scuote la chiesa dopo i recenti scandali e polemiche hanno gettato ombre sui sacerdoti.

Il sindaco a luci rosse?

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Cosimo Mele, deputato ex-Udc, è diventato sindaco di  Carovigno, la sua città natale, in provincia di Brindisi. Forse non molti ricorderanno che proprio Cosimo Mele nel 2007 fu al centro di uno scandalo a sfondo sessuale legato al malore di una prostituta con la quale si trovava in compagnia e di un’altra ragazza all’Hotel Flora di via Veneto a Roma. La prostituta fu ricoverata in ospedale per quel malore causato probabilmente dal consumo di alcol e cocaina. Il parlamentare ha sempre negato l’uso di stupefacenti ed a seguito delle polemiche politiche si dimise dall’Udc senza tuttavia lasciare il suo scranno in Parlamento. Nel 2008 non venne ricandidato. Ancora oggi ci sono aperti due processi uno in cui Mele è imputato per cessione di stupefacenti e l’altro in cui è parte civile in quanto la ragazza che si era sentita male accusò il politico di avergli ceduto la droga e poi avrebbe cercato di estorcere denaro o un contratto televisivo a Mele, in cambio di una ritrattazione.

Staffa sessuomane? Sesso anche per scarcerare un boss!

BENVENUTI NELLA GIUSTIZIA ITALIANA… LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI?

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Sospeso il pm arrestato per scandalo sessuale, la Severino chiede gli atti

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