Il paese dell’Alto Adige assediato dagli orsi: popolazione divisa sul da farsi

baby-bear-tuttacronacaAbbattere o non abbattere gli orsi che popolano i boschi circostanti? E’ il dibattito che sta dividendo gli abitanti di Termeno, in provincia di Bolzano. Nei boschi del paese dell’Alto Adige, infatti, vivono molti di questi animali e Werner Dissertori, il sindaco, vuole liberarsene: “Sono diventati una minaccia. Vanno deportati altrimenti spariamo”, assicura il primo cittadino che ha già avviato una raccolta di firme “anti-orso”. Molti però li difendono: “Non attaccano l’uomo, sono una risorsa per il territorio”. Il primo cittadino ha raccontato a Repubblica: “Si avvicinano troppo alle case e un esemplare è stato visto attaccare e uccidere delle pecore”. E aggiunge: “Sono stati devastati alveari ma soprattutto c’è la paura di incontrare questi animali all’improvviso e di essere aggrediti”. Ma mentre molti cittadini sono al suo fianco, altri si schierano dalla parte degli animali: “Una foresta senza orsi non è una vera foresta”.

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Il video shock della terribile valanga in Alto Adige

valanga-val-passaria-tuttacronacaE’ uno spettacolo shock quello a cui ha assistito Thomas Ennemoser mentre era impegnato a liberare dalla neve il tetto del suo fienile. L’uomo, munito di un cellulare, ha documentato la potenza distruttrice dalla valanga che giovedì ha investito un maso della frazione Pill a Moso in val Passiria, in Alto Adige. La ripresa è stata possibile perchè Ennemoser si era accorto che sul pendio opposto della montagna si stava staccando una valanga. Dopo un sopralluogo dei vigili del fuoco, 25 persone sono state evacuate.

La frana con massi di 400 metri cubi e la famiglia che ne esce illesa

frana-tuttacronacaLo scorso 21 gennaio una violentissima frana era partita dalla motagna che sovrasta il paese di Termeno (BZ), nome tedesco Tramin, conosciuto in tutto il mondo per la produzione dei vini Traminer. Una famiglia che abita nella zona, quella del signor Herbert Trebo, è ancora incredula per il fatto di essersi salvata dopo che un enorme masso di 400 metri cubi si è staccato dalla montagna lì vicino e, seguito da altri massi più piccoli ma pur sempre di notevoli dimensioni, ha fermato la sua corsa a circa un metro dall’edificio. La casa principale è stata risparmiata ma sono stati distrutti diversi ettari di vigneto, attrezzi, veicoli da lavoro, le automobili parcheggiate e una parte della fattoria. Il tutto per milioni di euro di danni. La famiglia al momento non può tornare a casa, considerato che persiste il rischio frane, e su Facebook è stata aperta una pagina di solidarietà nei confronti dei Trebo, attraverso la quale si può effettuare una donazione per aiutarla a risollevarsi.

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Le foto dell’incredibile frana in Alto Adige: massi grandi come case

frana-bolzano-tuttacronacaHanno dimensione tra i 3mila e i 4mila metri cubi gli enormi massi precipitati su Ronchi di Termeno, frazione in provincia di Bolzano. Mentre è ancora in atto l’evacuazione del maso Freisinger, Arnold Schuler, assessore provinciale alla Protezione civile ha effettuato un sopralluogo. Nel frattempo, i geologi provinciali con amministratori e vigili del fuoco valutano la situazione. Quello che s’ipotizza è che possa trattarsi di una detonazione della rimanente torre rocciosa. Come fa presente David Tonidandl, geologo della Provincia, “una torre rocciosa si è staccata e una roccia residua è ancora instabile, visto che la sua base è notevolmente sradicata e da un’impressione di instabilità. Sono presenti anche altri blocchi di roccia staccatesi. La linea elettrica ad alta tensione è ancora intatta, un blocco di roccia si è fermato poco prima. È una fortuna che attualmente il clima è mite e umido, altrimenti i blocchi sarebbero rotolati molto di più”. A questo punto, la priorità è cercare di garantire la sicurezza dei cittadini e per questo si soppesa la possibilità di una detonazione della rimanente torre rocciosa. Si stanno inoltre studiando le traiettorie delle caduta per verificare la stabilità di parti rocciose. La torre rocciosa residua è alta circa 15 – 20 metri. L’entità della caduta massi viene stimata in 3000 a 4000 metri cubi.

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Cadavere amputato ritrovato a Molini di Tures, nell’Alto Adige

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Un ritrovamento macabro è avvenuto sui monti in Alto Adige a Molini di Tures dove è stato rinvenuto il corpo di un uomo completamente nudo, con parte della testa staccata la gamba sinistra e l’avambraccio destro amputati. Il cadavere è stato ritrovato lungo la passeggiata del torrente Aurino, immerso nell’acqua. La Procura ipotizza si possa trattare di un uomo di Campo Tures, Josef Feichter, classe 1955, di cui la sorella denunciò la scomparsa lo scorso 12 settembre. Per avere conferma, tuttavia, bisognerà attendere l’esame del Dna.

Grillo e il duro attacco al Capo dello Stato

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«Le lacrime napulitane versate per coloro che sono detenuti sono sospette da parte di chi è parte fondante di questa classe politica». Grillo ricorda al Presidente della Repubblica il piano carceri che il Movimento aveva presentato a luglio e torna a sferrare un duro attacco a Napolitano:

«Nessuna risposta. C’erano le vacanze in Alto Adige, signor Presidente?» poi il Semplice Portavoce del M5S aggiunge «Ieri il presidente dei partiti (in quanto eletto dai loro nominati) Giorgio Napolitano ha detto che il M5S ha un chiodo fisso e se ne frega dei problemi della gente» ricorda Grillo che allora chiede al Capo dello Stato: «Cosa ha fatto su questi punti, signor Presidente? Con quale urgenza si è mosso in questi anni? Si è svegliato ora con una soluzione che non risolve nulla perché la maggior parte di chi verrà scarcerato in pochi mesi tornerà in galera, ruberà ancora, minaccerà ancora, si macchierà degli stessi reati». Per Grillo, in questo modo, «il richiamo per i delinquenti degli altri Paesi diventerà una sirena irresistibile». Oltre al piano carceri, ricorda Grillo, «il blog ha denunciato con filmati, inchieste, interviste le morti in carcere in questi anni. Lei dov’era, signor Presidente? Il blog ha prodotto un libro sugli orrori delle carceri italiane, lei lo ha letto, signor Presidente? Sa per caso chi è Niki Gatti, il ragazzo morto in carcere, signor Presidente? Il M5S ha chiesto più volte l’introduzione del reato di tortura non previsto nel codice penale, unico caso tra le nazioni occidentali, ne era a conoscenza, signor Presidente?». Insomma, «Lei sa meglio di chiunque che l’amnistia e l’indulto non risolvono il problema delle carceri e aggraveranno i conflitti sociali. Perchè lo fa allora, signor Presidente?».

Sulla proposta di Napolitano per l’amnistia e l’indulto «il sospetto che l’appello avvenga per salvare Berlusconi e una miriade di colletti bianchi è lecito», scrive Beppe Grillo sul suo blog dove accusa anche il capo dello Stato di non essere super partes. «Lei dovrebbe esserlo e non lo è quando attacca il M5S, che rappresenta otto milioni e mezzo di italiani». Noi, continua, «abbiamo un chiodo fisso, l’onestà, e non lo baratteremo con nessuno. Noi non molleremo, si metta l’animo in pace. Ccà nisciuno è fesso».

Dopo la marea di commenti degli attivisti sul suo blog, Beppe Grillo torna a chiedere al ‘popolò Cinque Stelle di esprimersi sul ‘caso Napolitano’. E rinnova l’invito alla cautela. «Esprimete il vostro pensiero in maniera corretta. Evitate il vilipendio al capo dello Stato» avverte in un post scriptum al suo post.

La guerra all’Italia che sta dilagando in Alto Adige, ma se ne parla poco

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Una vera e propria lotta contro l’Italia e l’italiano operata dal partito separatista Südtiroler Freiheit. Senza rispetto per la storia e con una “scusa” che tirerebbe in ballo i “nomi fascisti” il Consiglio Provinciale dell’Alto Adige ha approvato la richiesta del partito separatista Südtiroler Freiheit di cancellare i nomi italiani ai rifugi (Vetta d’Italia, Roma, Vittorio Veneto). Cancellato anche l’obbligo di far sventolare la bandiera italiana, secondo quanto vigeva nei regolamenti del Cai.

 La rivendicazione è partita dal consigliere Sven Knoll. “I nomi rifugio Roma, rifugio Vetta d’Italia, rifugio Vittorio Veneto e tanti altri sono nomi fascisti di fantasia – ha tuonato Knoll -. Il consiglio provinciale ha finalmente accolto la richiesta della Südtiroler Freiheit di cancellare i nomi fascisti ai rifugi”. La notizia è riportata dal Corriere della Sera, che sottolinea come il Roma in origine si chiamava Riesenfernerhütte – Rifugio oltre i giganti, – il Vetta d’Italia era il Krimmler-Tauern e il Vittorio Veneto il Schwarzensteinhütte, dal nome del Sasso Nero, la montagna su cui sorge. Secondo Knoll, “i nomi fascisti e la bandiera italiana sulle alpi del Tirolo non hanno perso nulla perché gran parte dei nomi dei rifugi sono dati dalle varie sezioni tedesche e austriache dell’Alpenverein (l’equivalente del nostro Cai in Austria e Germania)”. Knoll afferma anche che “la Biancofiore e colleghi dovrebbero ricordarsi che i rifugi passati sotto competenza della Provincia non appartengono più al Cai ed essa è l’organo supremo”.

In una regione a statuto speciale che ha avuto sempre grandi elargizioni da parte dello Stato Italiano, questa presa di posizione appare davvero in disaccordo con le politiche d’integrazione che un paese civile dovrebbe portare avanti. Sorprende anche il silenzio da parte dei media nazionali  (ad eccezione del Corriere della Sera) che non si occupano e non danno spazio a quella che può configurarsi come un vero attacco all’Italia in un clima di rivalsa pericoloso per i cittadini italiani che abitano a stretto contatto con chi vuole imporre lingua, cultura e costumi di un altra nazione.

Tre alpinisti trovano la morte in Alto Adige

alpinisti-morti-altoadige-tuttacronacaE’ salito a 36 il numero delle vittime di quest’anno sulle montagne altoatesine: tre alpinisti hanno infatti perso la vita oggi in diversi episodi sulle vette dell’Alto Adige. Il primo stava percorrendo la ferrata Tabaretta sull’Ortles quando è precipitato per circa 150 metri. Nel primo pomeriggio, un turista è caduto sul sentiero che conduce al passo del Valico, nel gruppo del Tessa. Infine, poco dopo, uno scalatore è precipitato nel vuoto in valle Aurina. In tutti e tre i casi sono giunti sul luogo tanto i carabinieri quanto il soccorso alpino e l’elisoccorso del 118 altoatesino. La gravità delle ferite riportate dagli alpinisti era però tale da rendere vano ogni tentativo di rianimarli.

Non vuole sottoporsi all’alcotest: accoltella un carabiniere

alcoltest-accoltellamento-tuttacronacaIeri sera, a Corvara in Badia, in Alto Adige, due uomini, padre e figlio, si sono presentati in caserma per segnalare di essere stati aggrediti per un banale litigio stradale. Poco più tardi, intorno alle 20, un carabiniere ha chiesto a un automobilista, in auto con la moglie, di fermarsi per sottoporsi all’alcoltest. L’uomo prima ha tentato di scappare poi ha aggredito il militare pugnalandolo alla schiena con un coltello estratto dal cruscotto. Il carabiniere è rimasto ferito in modo lieve mentre la donna ha riportato un taglio al dito. L’aggressore, un 39enne, è stato rintracciato, dal luogotenente Armando Di Genova e un appuntato, nella zona del Palaghiaccio ed è ora rinchiuso nel carcere di Bolzano. Dovrà  rispondere di tentato omicidio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate, porto abusivo di coltello e guida in stato di ebbrezza.

Il terremoto si fa sentire in Alto Adige

terremoto-alto-adige-tuttacronacaE’ stato percepito dalla popolazione a Santa Cristina e Selva di Valgardena il terremoto di magnitudo 2.7 verificatasi oggi alle 16:46 in Alto Adige, nella zona di Funes. La scossa è stata localizzata dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico delle Dolomiti. La profondità dell’evento sismico è di 8.7 chilometri.

Incidente mortale con un parapendio

parapendio-incidente-tuttacronacaHa perso la vita un uomo, le cui generalità ancora non sono state rese note, che in fase di atterraggio si è schiantato contro un palo della luce morendo all’istante. Il parapendista si trovava a Siusi, in Alto Agide. L’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites ha subito trasportato sul luogo, località San Valentino, il medico d’urgenza, il cui intervento è stato inutile. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri.

La Svizzera protegge le Alpi… e l’Alto Adige?

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Gli svizzeri corrono ai ripari e proteggono il loro patrimonio naturalistico, proteggendo con i teloni i ghiacci sulle Alpi.

In Alto Adige, sull’altro versante, in pieno Parco Nazionale dello Stelvio invece, secondo quanto riporta il blog “profumo di donna“, alcuni sindaci starebbero violentando quel paesaggio “con la costruzione dell’ennesima (centrale) idroelettrica sull’ultimo fiume rimasto intatto” il Rio Ram.

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Morte in quota… precipitano 3 giovani alpinisti

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3 vite spezzate dopo una caduta. Sono precipitati nel vuoto mentre scalano in cordata sul Gran Zebrù (3.859 metri), nel gruppo dell’Ortles, a quota 3.500 metri, in Alto Adige, sulla parete Ovest. I tre giovani, Matteo Miari, 22 anni, nato a Feltre (Belluno) ed ora residente a Parma, Daniele Andorno, 45 anni di Novara e Michele Calestani, 43 anni, anche lui residente a Parma, facevano parte di una cordata che stava scalando la vetta. La comitiva, che proveniva da  Santa Caterina Valfurva, aveva sostato al Rifugio Pizzini prima di affrontare prima di affrontare la salita. Per affrontare l’ascesa la comitiva si era divisa in due gruppi e poco dopo le 8.30, all’inizio della scalata si è verificata la tragedia. I corpi sono stati recuperati dal Soccorso Alpino. Le cause dell’incidente sono ancora da chiarire.

Lutto in famiglia per Dominik Paris: morto il fratello Renè

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Ha perso la vita in un incidente stradale in Val d’Ultimo, in Alto Adige, il 26enne Renè Paris, il fratello del campione italiano di sci alpino e specialista di discesa Dominik. Il giovane, alla guida di una moto, si è scontrato frontalmente con un Suv in località Pracupola. Sul posto sono accorsi un’ambulanza della Croce bianca e l’elicottero Pelikan 1 della Protezione Civile, ma è stato inutile: Renè Paris è morto sul posto. Anche lui, come il fratello, era appassionato di sci e ha partecipato a numerose gare. In rispetto al lutto che ha colpito la famiglia, il Kitzbuehel Ski Club ha comunicato di aver sospeso la cerimonia in programma martedì 25 giugno, durante la quale sarebbe stata intitolata una “gondola” della funivia di Hahnenkamm a Dominik a ricordo della sua vittoria nella 73a edizione della gara che si disputa sulla pista Streif. 

“Green bianco”: domenica si gioca a golf sulla neve all’Alpe di Siusi

In Alto Adige trovati 5 maestri di sci abusivi

Oltre a fare questa scoperta, i carabinieri hanno denunciato un turista russo che dopo “aver investito” un altro sciatore non si è fermato a prestare soccorso.

Tedesco investe bimba di 4 anni in parcheggio supermaket in A. Adige!

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Si avventurano in zona vietata, provocano valanga e si salvano.

Dieci sciatori, in Alto Adige, si sono avventurati in una zona vietata e poi hanno chiesto aiuto dopo aver provocato una valanga.

MA QUANDO IMPAREREMO A RISPETTARE I DIVIETI?

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Alto Adige pericolo valanghe! Le zone montuose sono monitorate.

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Danni di Natale: tir fuori controllo trascina via auto di clienti di un hotel

Camion finisce su parcheggio a San Lorenzo

Alto Adige al freddo e al gelo: -17 a Dobbiaco

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Dolomiti innevate: domani apertura 60 impianti

Prudenza ed educazione!

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In Alto Adige parte la stagione sciistica…

… Prudenza e educazione quando partono?

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