Troppi carboidrati possono portare alla demenza

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Troppi carboidrati possono portare alla demenza? Questa sembra essere la conclusione a cui è arrivato David Perlmutter, neurologo Usa che studia le connessioni tra cervello e alimentazione, autore di un libro dal titolo “Grain Brain”. In un articolo pubblicato sulla rivista “Altenative and complementary therapies” sostiene infatti che “viviamo con la nozione sbagliata che una caloria sia una caloria ma non è così, per il cervello come per altre parti del corpo”.

“Ci sono invece diverse fonti da cui le calorie possono provenire e ciò può avere un impatto diverso sulla nostra salute- spiega l’esperto – le calorie provenienti dai carboidrati, ad esempio, fanno alzare il livello di glucosio nel sangue e fanno male alla fisiologia del corpo”.

Secondo il neurologo anche un aumento poco dignificativo del consumo di carboidrati, può far male al cervello, portando in alcuni casi a sviluppare demenza. Questo avverrebbe poichè il consumo di glutine, di cui alcuni alimenti che contengono carboidrati sono ricchi, stimolerebbero, infatti, la produzione di zonulina, un ormone gastrointestinale che rende più impermeabili oltre che le barriere dell’intestino anche quella emato-encefalica, che dovrebbe proteggere il cervello da alcune sostanze che circolano nel sangue.

“In bambini che soffrivano di deficit di attenzione e in giovani che erano affetti da depressione o demenza – conclude – abbiamo visto un miglioramento della situazione semplicemente riducendo l’apporto di glutine e carboidrati e reinserendo nella dieta grassi buoni”.

 

Non c’è più religione! Sangue su un Cristo, ora nei guai un frate

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Si era, come spesso accade in questi casi, gridato al miracolo troppo presto, ma quel Bambinello che lacrimava sangue umano era diventato davvero un luogo di culto e meta di pellegrinaggio di molti fedeli. Così il santuario di Sant’Antonio e San Francesco a Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, era immediatamento balzato agli occhi della cronaca e stava attirando persone da tutto il mondo. Secondo un’attenta analisi del magistrato che ha in mano l’indagine, infatti, la fuoriuscita del sangue “non ha seguito il normale percorso legato alla forza gravitazionale” e secondo gli investigatori il sangue sarebbe stato spruzzato, magari tramite l’utilizzo di una siringa. Accusato di questa manomissione è oggi Frà Gigino, ovvero Gigino Petrone, rettore del santuario che tempo prima aveva comprato a Gerusalemme la statuetta da cui poi è fuoriuscito il sangue. Il 3 marzo il frate dovrà comparire in tribunale.

 

“L’ho vista lì”, altra supertestimone nel caso Ragusa!

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L’ennesimo capitolo della storia della misteriosa scomparsa di Roberta Ragusa è andato in onda oggi, 30 gennaio, alle ore 17  durante il collegamento d’apertura della trasmissione Mediaset, Pomeriggio 5, condotta da Barbara d’Urso, che ha mostrato il video che ritrae un nuovo supertestimone del caso Ragusa. Il pubblico ha potuto vedere solo una donna che, seduta in motorino con in testa il casco, rilascia dichiarazioni all’inviata del programma di Canale 5. Barbara d’Urso, prima di mandare in onda il video, ha voluto specificare che è la prima volta che qualcuno riesce a intervistare la donna che sostiene di aver visto delle chiazze di sangue in Via Gigli mentre, col suo motorino, si recava in farmacia per prendere delle medicine che servivano al figlio. La nuova supertestimone afferma di aver visto il marito di Roberta Ragusa, Antonio Logli, quella notte in Via Gigli. Inoltre la signora ha detto di aver visto una signora con un pigiama rosa, lo stesso pigiama rosa della Ragusa sparito quella stessa notte del 13 gennaio 2012.

Le dichiarazioni della nuova supertestimone vanno dunque ad arricchire quella che era stata la tesi del primo supertestimone del caso Roberta Ragusa, Loris Gozi. Quest’ultimo nel settembre scorso ha rivelato di essere stato oggetto di pesanti insulti verbali da parte di Sara Calzolaio, l’amante di Antonio Logli, che avrebbe invaso la corsia stradale sulla quale viaggiava col proprio scooter costringendolo a compiere una manovra per poter evitare l’impatto con la macchina.

Roberta Ragusa, spunta un’altra super testimone. Anche lei abita nella stessa strada della mamma scomparsa, come l’altro super testimone. La teste ha detto a Pomeriggio 5, la trasmissione pomeridiana di Mediaset condotta da Barbara D’Urso, di aver visto una donna che correva con indosso un pigiama rosa nella via e ha parlato di uno scambio di auto.

“Era in un vicolo dove c’erano degli alberi. Ma io l’ho vista, lì ferma, questa signora”.

Cadavere sulle scale: è giallo a Napoli

cadavere-scale-tuttacronacaE’ stato coperto con un telo il cadavere di un uomo trovato a Napoli, sulle scale di calata San francesco all’altezza di via Tasso, e vicino al quale si sono trovate tracce di sangue. Non ci sarebbero testimoni ma la polizia è sul posto. Al momento s’indaga su due piste: la caduta accidentale e l’aggressione. L’uomo ha un’età apparente di 50 anni ma non è stato ancora possibile risalire alla sua identità a causa della mancanza di documenti. Proprio l’assenza di portafoglio fa propendere le indagini verso la pista dell’aggressione che ha avuto un tragico epilogo con la caduta dell’uomo che ha battuto la testa sulle scale.

La reliquia di Wojtyla rubata: è caccia al ladro

papa-wojtyla-tuttacronacaLa scorsa domenica ci si è accorti che, nella notte, era stata rubata un’ampolla con il sangue di Giovanni Paolo II, portata via assieme a una croce. La reliquia è stata sottratta al piccolo santuario alle falde del Gran Sasso di San Pietro della Ienca (L’Aquila). A riferire il furto è stato il presidente dell’associazione culturale “San Pietro della Ienca”, Pasquale Corriere, secondo cui la reliquia depredata è una delle poche con il sangue del pontefice polacco conservate al mondo. Le ricerche per recuperare la reliquia stanno proseguendo ma, al momento, senza esito. Sono almeno 50 i carabinieri impegnati a setacciare la zona tra Assergi e Camarda, in provincia de L’Aquila. Si seguono più piste investigative: dal furto su commissione al furto da parte di qualche devoto al beato, fino al satanismo.Quest’ultima in realtà, nelle ultime ore ha perso un po’ di credibilità rispetto alle prime due. A spingere verso la pista satanica era stato il coordinatore dell’Osservatorio antiplagio Giovanni Pannunzio, il quale aveva ricordato come in questo periodo ci sono ricorrenze sataniche che culminano il primo febbraio, con il “capodanno satanico”. Tuttavia gli inquirenti sembrerebbero orientati a privilegiare il furto su commissione e quello di un devoto che avrebbe rubato la stoffa intrisa del sangue versato dal Papa in occasione dell’attentato del 1981, per coltivare un “culto diretto” a casa propria.

Lo sgarbo del mancato scambio con la Juve che all’Inter potrebbe costare…

osvaldo-tuttacronacaDaniel Osvaldo, attualmente in forza al Southampton, ha rimediato due turni di squalifica a causa di una rissa con Fonte e ora il club inglese non vede l’ora di liberarsene. Stando a quanto riporta il Daily Mirror, la squadra sarebbe intenzionata a mandarlo via già dal mercato di gennaio, lasciandolo partire in prestito per il resto della stagione salvo poi venderlo definitivamente nel mercato estivo, quando basterà un’offerta da 12 milioni per acquistarlo. E mentre per sostituirlo pensa ad Eder della Sampdoria, riceve numerose proposte. All’ex giallorosso già si erano interessati Siviglia e Inter ma ora è entrata in lizza anche la Juventus che sembra aver già scavalcato le sfidanti. Un “dispetto” rivolto a Thohir dopo lo sgarbo del mancato scambio Vucinic-Guarin? Riguardo questa questione, tuttavia, la porta non è ancora del tutto chiusa: si attende infatti un incontro tra vertici previsto per lunedì.

Osvaldo sospeso per rissa!

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Sospeso per due settimane Daniel Pablo Osvaldo. L’ex giocatore della Roma ha avuto una sanzione pesante per “violazione delle norme di comportamento cui sono chiamati i giocatori”. Secondo quanto riferito dai media locali, la sospensione di Osvaldo sarebbe la conseguenza di una lite con un compagno di squadra, il portoghese José Fonte, avvenuta ieri nel centro di allenamento del Southampton. I due si sono picchiati a sangue dando vita ad una rissa. Osvaldo già in passato è stato al centro di episodi simili. All’inizio di gennaio era stato squalificato tre giornate per una lite al di fuori del campo di gioco nella partita contro il Newcastle. Anche ai tempi della Roma fu sospeso dal club giallorosso per un alterco con Erik Lamela.

 

I 10 cibi che ti migliorano la vita!

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C’è cibo e cibo e, come tutti sappiamo c’è quello più salutare e quello più gustoso, il cibo afrodisiaco e quello antidepressivo… ma ci sono cibi che possono davvero migliorare l’umore e quindi la vita oltre che essere fedeli alleati nel rafforzare il nostro sistema immunitario o abbassare il colesterolo nel sangue. Ecco i 10 cibi contro lo stress quotidiano:

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Le cascate di sangue!

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Le cascate di “sangue” si trovano sul fronte del ghiacciaio Taylor, nelle Valli Secche McMurdo – una delle più estreme zone desertiche del pianeta, situata nella Dipendenza di Ross, in Antartide. Qui sgorga un flusso fiume di acqua rossa, le cosiddette “cascate di sangue” che vengono alimentate  da un bacino d’acqua ricco di sale e ferro sepolto sotto la coltre di ghiaccio: quando le sue acque risalgono in superficie, il ferro si ossida a contatto con l’ossigeno atmosferico, dando vita a questo spettacolare fenomeno.  La scoperta di questa cascata risale al 1911 quando alcuni geologi attribuirono, erroneamente, la strana colorazione delle acque alla presenza di alghe rosse. Dopo anni di analisi chimiche e biologiche finalizzate a svelare il “mistero” dell’acqua color sangue, i ricercatori hanno individuato una particolare comunità microbica, che ha popolato il bacino – situato a una profondità di circa 400 metri – quasi 2 milioni di anni fa, quando lo specchio d’acqua rimase intrappolato sotto la spessa coltre di ghiaccio. Questi microrganismi, che si sono evoluti in modo tale da riuscire a sopravvivere in un ambiente ostile, caratterizzato dalla presenza di composti di zolfo e ferro, dall’assenza di ossigeno e di luce e da temperature rigide, hanno percorso una strada evolutiva totalmente diversa rispetto alle altre forme di vita che, a differenza loro, sfruttano processi fotosintetici, impossibili nell’oscurità del lago. Il ferro, responsabile della colorazione della cascata, è un prodotto del metabolismo di questi microbi.

 

Luna di miele… con omicidio! Presi gli amanti killer

miranda_barbour-tuttacronacaNessuna pietà. E’ stato questo l’atteggiamento di una giovane coppia, il 22enne Elytte Barbour e la moglie 18enne Miranda, nell’uccidere un 42enne, Troy La Ferrara, dopo averlo attirato in trappola grazie a un annuncio in rete in cui si prometteva “compagnia e comprensione” in cambio di soldi. La coppia appena sposata aveva deciso: “Tu lo strangoli, mentre io l’accoltello” e dopo aver fatto salire la vittima sull’auto di Miranda, dopo un po’ di giri per farla rilassare, il marito che si era nascosto nel sedile di dietro lo ha stretto alla gola con un filo di ferro mentre la neo sposa lo accoltellava con 20 pugnalate. Dopo l’omicidio, hanno festeggiato l’evento in un locale a luci rosse, non senza essersi prima liberati del cadavere. Al momento dell’arresto, Elytte ha dichiarato che sua moglie “non è una prostituta” e in effetti negli annunci si chiariva che veniva offerta solo compagnia, niente sesso ma solo la possibilità di chiacchierare e trovare comprensione per uomini soli, magari divorziati e bisognosi di affetto. L’omicidio risale al 12 novembre e ora la coppia è stata arrestata. Il corpo di La Ferrara venne trovato massacrato in un vicolo della cittadina di Sunbury a 160 chilometri a nord-ovest di Filadelfia, in Pennsylvania. durante le indagini, la polizia ha rintracciato l’ultima telefonata di Troy, fatta a Miranda. Quindi, grazie alle telecamere di sicurezza di vari negozi e terminali bancomat, è riuscita a ricostruire il giro in auto con la donna. Le spese compiute da Elytte con la carta di credito per una serie di prodotti di pulizia, chiaramente utilizzati per ripulire la loro auto del sangue della vittima, sono state “l’elemento decisivo” ha commentato il capo della polizia di Sunbury, Steve Mazzeo.  Elytte e Miranda erano sposati da appena tre settimane. Sembrerebbe che i due, sposati da tre settimane, non fossero nuovi a questa pratica, anche se in precedenza non erano riusciti a “concludere” l’esperienza. Forse però il capitolo non è chiuso: la polizia sta indagando sulla possibilità che Miranda avesse già ucciso. La ragazza era stata insieme a un altro uomo, dal quale aveva avuto un bambino. L’uomo è stato ucciso e la sua morte è ancora un giallo.

Tracce di sangue trovate in auto di Bilella, luce sul caso Benetti?

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Nuova luce sul caso di Francesca Benetti, la 55enne scomparsa da Follonica il 4 novembre e che si ritiene sia stata assassinata. Sarebbero infatti state trovate tracce di sangue  nel pianale della Fiat Punto di  Antonino Bilella, accusato di aver ucciso e poi nascosto il cadavere della donna. E’ questo l’esito della perizia del Ris di Roma, come conferma il procuratore di Grosseto Francesco Verusio. Bilella era il custode di Villa Adua, a Potassa di Gavorrano, di proprietà della vittima. La donna era scomparsa lunedì 4 novembre e Bilella era stato poi fermato.

Tracce di sangue ai giardinetti, è giallo nel Napoletano

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A dare l’allarme sono stati alcuni passanti che hanno allertato i carabinieri dopo aver rinvenuto alcune tracce di sangue nei pressi dei giardinetti dell’Emiciclo Capodimonte, a Napoli. Al vaglio degli inquirenti ci sono varie ipotesi, ma prima bisognerà stabilire se si tratta di sangue umano o animale.

Dalla patria di Dracula sangue per tutti?

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Dalla patria di Dracula potrebbe arrivare il sangue artificiale. Si stima che il fabbisogno di sangue è altissimo poiché ogni anno servono circa 40 unità ogni 1000 persone, 2 milioni e 400mila solo per l’Italia, una richiesta che chiaramente non sempre si riesce a soddisfare. Ora però si potrebbe ricavare sangue artificiale da una proteina estratta da vermi artificiali che mescolata con acqua, sale e albumina, potrebbe risolvere la situazione. Questi gli ingredienti per il “sangue artificiale” in seguito a uno studio effettuato dagli  scienziati dell’università Babes-Bolyai di Cluj-Napoca, in Romania. Tale sangue artificiale non dovrebbe avere effetti collaterali.  I test sono incoraggianti. Ma se pensate al sangue rosso vi sbagliate perché questo tipo di plasma è trasparente… nulla di più lontano da quello rosso, pulsante e sensuale bevuto da Dracula. occorrono almeno due anni di sperimentazione sui topi prima che si possa iniziare quella sugli esseri umani, ma se un domani, si riterrà che tale sangue davvero può essere utilizzato per una trasfusione allora davvero ci troveremo di fronte all'”oro rosso”. Sicuramente non è il primo tentativo perché 10 anni fa fu speriemntato l’Oxygent,  un “trasportatore intravascolare di ossigeno” di colore biancastro sperimentato in alcune sale chirurgiche degli Usa. Non era un vero e proprio sostituto del sangue ma una sostanza sintetica derivata da un fluorocarburo.

Poi un primo passo verso la sua creazione fu compiuto nel 2009 da un team di ricercatori dell’Università di Edimburgo, che riuscirono a ottenere dei globuli rossi da cellule staminali embrionali. Nel 2010, il team americano della University of California Santa Barbara e della University of Michigan rese noto di essere riuscito a produrre un sostituto sintetico del sangue umano, realizzando una cellula sintetica in grado di trasportare ossigeno, vari farmaci e i coloranti che si usano per realizzare analisi di tipo radiografico, come gli Mri e i Cat scan. 

Plasma drink… buon Halloween e cin cin a suon di sangue!

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Halloween è una festa estrema, ma c’è anche chi si diverte a renderla ancora più “macabra” A Nanjing, Jiangsu, in Cina è possibile infatti brindare ai morti con il Plasma drink. Ovvero diventando vampiri per una notte e assaggiando sangue dalle sacche appese al soffitto. Sicuramente un’esperienza solo per i più audaci, ma che ha già riscosso notevole successo in rete!

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Il Capo segreteria di Marino si scaglia contro i giornalisti e sbaglia l’inglese

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“I veri Bleck block sono tutti quei giornalisti infiltrati nel corteo…delusi dal fatto che non scorra sangue…», queste le dure parole del capo della segreteria di Ignazio Marino, Enzo Foschi, esponente del Pd, che, a dine corteo, cellulare alla mano ha postato un messaggio su Facebook. Un attacco diretto ai giornalisti quindi in un inglese impreciso (Black bloc) che sicuramente farà discutere.

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Le caramelle che uccidono un uomo

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Mangiare un pacchetto intero di caramelle può essere  fatale? Per John Jackson, 40enne di West Midlands, contea metropolitana inglese, sarebbe morto, secondo i medici per aver ingerito una dose eccessiva di caramelle a base di caffeina. L’uomo però non avrebbe badato alla confezione dove viene riportato il valore nutrizionale delle caramelle. Dopo l’autopsia i medici si sono resi conto che il suo sangue conteneva 155 mg di caffeina. Per capire la pericolosità del prodotto basti pensare che se si riscontra più di 10 mg di caffeina nel sangue si è in presenza di un sovradosaggio. Jackson quindi non è riuscito a smaltire gli eccitati, anche a causa del fegato lesionato dalla cirrosi epatica, ed è andato in arresto cardiaco.

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La famiglia, come riporta anche il Daily Mail, è sconvolta: «Dovrebbero avvertire del rischio delle caramelle, un bambino potrebbe mangiarle e morire».
L’azienda produttrice si è detta desolata e ha garantito che provvederà a rendere il pericolo manifesto sulle confezioni.

Orrore a Fiumicino per un lago di sangue: forse resti di un aborto

parco-leonardo-tuttacronacaMomenti di orrere per un’addetta alle pulizie del centro commerciale Parco Leonardo a Fiumicino, alle porte di Roma. La donna, attorno alle 7.30, aperto uno degli scompartimenti del bagno delle donne al pianterreno, si è imbattuta in una pozza di sangue con al centro una busta dell’immondizia scura con delle garze insanguinate. A quel punto ha avvertito il responsabile della vigilanza. Ha tuttavia proseguito con il suo lavoro, inquinandola scena del delitto. Sul luogo sono giunti i carabinieri della compagnia di Ostia che hanno provveduto ad effettuare i rilievi del caso e a sequestrare i reperti. All’interno della busta nera dell’immondizia ne sarebbe stata trovata una seconda, più piccola, fina e trasparente. Al suo interno un ammasso tondeggiante di circa 10 centimetri di diametro. Il materiale è stato affidato per gli esami del caso agli esperti dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università la Sapienza, grazie al quale si potrà capire se si tratta di un feto, anche se non si esclude possa essere un pezzo di placenta. In questo caso, però, resterebbe il dubbio di cosa sia accaduto al feto. Gli investigatori, intanto, hanno sequestrato le immagini del sistema di videosorveglianza del centro commerciale.

Combattere la calvizie con una goccia di sangue

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Curare la calvizie con una goccia di sangue, questo è l’obiettivo che si pone il trattamento Prp (plasma ricco in piastrine) “iniettare nella pelle o nel cuoio capelluto, le piastrine si “rompono” e liberano fattori di crescita che stimolano le staminali del follicolo pilifero. Alcuni fattori di crescita sono coinvolti nella formazione dei vasi sanguigni e nella riduzione dell’infiammazione, sempre presenti in casi di alopecia”, spiega Fabio Rinaldi, dermatologo e presidente dell’International Hair Research Foundation (Ihrf) di Milano. La nuova tecnica prevede un prelievo di appena 36 millilitri che, centrifugato e arricchito di piastrine, viene iniettato in anestesia totale. Se la zona è ampia, si utilizza la ionoforesi, non cruenta e indolore. Il protocollo prevede tre sedute a distanza di uno o due mesi e si ripete in media ogni uno-due anni. In uno studio pubblicato sul “British Journal of Dermatology” Rinaldi, spiega: “Abbiamo iniettato il Prp a 45 pazienti, maschi e femmine, affetti da alopecia areata. La caduta si è interrotta e i capelli sono ricresciuti al 60% dei soggetti, contro il 26,6 di quelli sottoposti alla terapia cortisonica standard e al placebo. Il nostro è il primo studio che dimostra l’efficacia del composto autologo nelle cure anticalvizie”.

Giallo a Torino, trovato un cadavere vicino a Regina Margherita. Omicidio?

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Riverso in posizione supina, in mezzo a una pozza di sangue, nei prati di Corso Regina Margherita a Torino, è stato rinvenuto il cadavere di un 40enne. A vedere il corpo è stato un ragazzo che ha immediatamente allertato le forze dell’ordine e in poco tempo la zona è stata isolata. Vicino al corpo sarebbe stata rinvenuta anche una bicicletta.  Il luogo del ritrovamento si raggiunge attraverso un sentiero in mezzo a una boscaglia piuttosto fitta. Diverse le ipotesi, ma si sta consolidando quella dell’omicidio. Il medico legale ha accertato che l’uomo è stato colpito da una coltellata sotto il ginocchio che però potrebbe non essere stata fatale. L’uomo sarebbe morto tra le 18 e le 24 ore prima.

Notte di terrore a Milano, rissa alla stazione Centrale

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Panico alla stazione Centrale di Milano per i turisti che poco dopo le nove di ieri sera hanno assistito a una violenta lite con botte, sangue e coltelli.  Il più grave è un marocchino, colpito al torace e all’addome in un cruento corpo a corpo con un altro uomo, tunisino, ricoverato in codice giallo al Fatebenefratelli con sfregi al volto. Il marocchino è stato portato a Niguarda in pericolo di vita. Il terzo, sembrerebbe un italiano di cui non si conoscono le generalità, è stato portato al comando di Via Custodi. Due testimoni olandesi, una giovane coppia, racconta sotto choc. «Ci sono passati davanti, correvano, si picchiavano, c’era tanta gente intorno. Poi due di loro (il marocchino e il tunisino) sono finiti a terra e sono volati i coltelli: lì ci siamo allontanati impauriti, finché non sono arrivati infermieri e forze dell’ordine».

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Omicidio a Prato accoltellato cinese in un internet point.

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Quello che sembrava un banale guasto alle tubature, si è rivelato essere invece un omicidio. Il cadavere di un giovane cinese, che presenta diverse coltellate,è stato infatti rinvenuto all’interno di un internet point abusivo, in via Cadamosto, a Prato, che gli asiatici gestivano all’interno di un garage dal quale per gran parte della mattinata di oggi fuoriusciva acqua essendo stato lasciato aperto il rubinetto sito nel locale. L’allarme è stato dato quando una signora che risiede nel condominio che ha scorto del sangue defluire in strada da sotto la saracinesca del fondo, che era stata abbassata. Gli inquirenti stanno cercando di risalire all’identità dell’uomo.

Roberta Ragusa: ora si cerca nel cimitero!

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Si è cercata ovunque Roberta Ragusa, ma forse, non si è cercato bene nel cimitero, tra le lapidi di San Giuliano Terme, non lontano dalla casa dove abitava con il marito Antonio Logli. Si torna indietro dopo gli esiti negativi sulle auto dell’amante e del padre di Logli nonché sul furgone che lo stesso marito della Ragusa usava per lavoro e nel quale una collega aveva ritrovato fazzolettini sporchi di sangue? Si va avanti con il georadar, ma si guarda laddove le analisi effettuate con altri mezzi non hanno avuto esito. Ancora nelle orecchie degli inquirenti non suona la giustificazione fornita proprio da Logli dopo che aveva denunciato la scomparsa della moglie affermando che la donna si era allontanata a seguito di un vuoto di memoria causato da un colpo che si era procurata in testa. Il marito affermò che si era recato, dopo la scomparsa della moglie, nel cimitero perché aveva ritenuto di poter trovare la donna accanto alla tomba della madre. Dopo la battuta d’arresto sulle nuove indagini che non hanno portato nessuna novità, si torna quindi ad analizzare meglio i dettagli già in possesso delle forse dell’ordine sperando che una scansione con il georadar capace di “vedere” fino a tre metri sotto terra possa dare esiti positivi e riaprire la strada alla speranza di trovare una spiegazione a un mistero sempre più fitto. 

 

Roberta Ragusa: traccia biologica nell’auto di Sara Calzolaio

ragusa-tracce-biologiche-tuttacronacaI carabinieri del Ris di Parma avrebbero trovato una traccia biologica sull’automobile di Sara Calzolaio, l’attuale compagna di Antonio Logli del quale, alcuni giorni fa, i militari avevano ispezionato il furgone in uso. Il marito di Roberta Ragusa, scomparsa dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano Terme (Pisa) la notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012, è indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere. La Calzolaio ha ricevuto di recente l’avviso di garanzia con l’accusa di favoreggiamento, proprio per consentire l’ispezione della vettura mentre Valdemaro Logli è accusato di concorso in occultamento di cadavere. Sull’auto del suocero della Ragusa le analisi hanno escluso la presenza di tracce, mentre due reperti biologici sono stati trovati nel vano di carico del furgone di Antonio Logli e nell’auto di Sara Calzolaio. La prima però, stando a quanto si apprende da fonti investigative, è troppo piccola e dunque inutilizzabile. Gli accertamenti, quindi, si stanno effettuando su quella repertata su un tappetino dell’abitacolo dell’auto della Calzolaio. Nel frattempo, i carabinieri proseguono le loro indagini e stanno ultimando una mappatura di luoghi sui quali effettuare nuove ispezioni con il georadar alla ricerca del corpo di Roberta Ragusa.

Roberta Ragusa serve un’altra settimana prima di svelare il mistero?

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Sembra che occorra un’ulteriore settimana per avere i risultati dei tamponi effettuati dai Ris di Roma sul furgone della Geste in uso ad Antonio Logli e sull’auto della sua nuova compagna Sara Calzolaio nell’ambito delle indagini sul caso della scomparsa di Roberta Ragusa.

“Lo giudichiamo un fatto positivo ai fini dell’accertamento della verità – ha spiegato il procuratore Ugo Adinolfi – perché le tracce repertate sono piccolissime e i Ris ci avevano già detto che sarebbe stato difficile ricavare risposte utili. Tuttavia se ci chiedono altro tempo significa che possiamo sperare che quei minuscoli reperti possano comunque fornire indicazioni utili, pur se parziali, alle nostre investigazioni.”

CASO RAGUSA: trovate tracce biologiche nell’auto dell’amante di Logli

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Sembrava che i rilievi effettuati ieri (9 luglio) dai i Ris di Roma sui mezzi dell’amante di Logli, Sara Calzolaio e su quella del padre di Antonio Loglio, Valdemaro, non avessero portato a nulla. Invece è notizia delle ultime ore che i rilievi dei Ris di Roma avrebbero individuato macchioline sia nel vano di carico del furgone della Geste, usato da Antonio Logli, sia nell’auto di  Sara Calzolaio. Ora bisogna attendere gli esami di laboratorio che arriveranno nei prossimi giorni.

Antonio Logli è indagato nell’ambito dell’inchiesta per la scomparsa di Roberta Ragusa, insieme al padre e all’amante.

“In entrambi i casi tuttavia, spiegano gli inquirenti, si tratta di reperti molto piccoli dai quali non sara’ facile estrarre evidenze scientifiche utili alle indagini. Nelle prossime settimane saranno invece sentiti nuovi testimoni che potrebbero fornire indicazioni soprattutto sulla notte della scomparsa di Roberta Ragusa. I magistrati mantengono il massimo riserbo sulla loro identità, anche se non sembrano aspettarsi comunque rivelazioni decisive.”

Sono in corso i rilevamenti sui mezzi per far luce sul caso Ragusa

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Sono in corso da ore le ispezioni sui tre veicoli posti sotto sequestro nel caso Ragusa dopo la testimonianza di una dipendente della ditta in cui lavora anche Logli che ha raccontato, nei giorni scorsi, agli inquirenti di aver rinvenuto alcuni mesi fa dei fazzoletti sporchi di sangue in un mezzo usato per lavoro dal marito di Roberta Ragusa. Oltre al mezzo di lavoro, i Ris, stanno analizzando anche l’auto dell’amante di Logli, Sara Calzolaio, e quella del padre del principale indagato. Per poter effettuare queste analisi l’amante e il padre di Logli sono stati iscritti nel registro degli indagati.  

In particolare i Ris di Roma vogliono rintracciare tracce ematiche riconducibili alla donna scomparsa.

Sia il padre del principale sospettato che la sua attuale compagna stanno assistendo ai rilievi scientifici condotti dai Ris in compagnia dei loro avvocati.

Aggiornamento 9 Luglio 2013, 21,50: Sembrerebbero senza esito i rilievi compiuti oggi dai Ris, sulla  Mercedes grigia di Valdemaro Logli e la Ford Fiesta rossa di Sara Calzolaio. In particolare a risultare negativo sarebbe stato proprio l’esame del luminol che non avrebbe rilevato eventuali tracce di sangue. Stesso esito, per il furgone della Geste, la municipalizzata dei servizi del comune di San Giuliano Terme.

Il caso Ragusa rimane avvolto nel mistero.

 

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Svolta nel caso Ragusa: altri due indagati oltre il marito

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Si aggiungono al registro degli indagati per il caso Roberta Ragusa altre due persone. Si tratta di  Sara Calzolaio, amante di Logli, e del padre di quest’ultimo, Valdemaro Logli. La procura di Pisa sospetterebbe i due per favoreggiamento nel delitto. Ora è probabile che nei prossimi giorni le forze dell’ordine perquisiranno le auto del padre e dell’amante di Logli alla ricerca di nuovi indizi, anche alla luce di alcuni fazzoletti sporchi di sangue visti nel furgone, usato sul posto di lavoro dal marito della Ragusa. Questa potrebbe essere la svolta che si attendeva per trovare le risposte al mistero della donna scomparsa nel gennaio 2012.

Il giallo della morte di David Rossi e le mail di Monte Paschi

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Nonostante più volte si sia parlato di giallo o di mistero intorno alla morte di David Rossi, suicidatosi il 6 marzo 2013, la procura sta andando verso l’archiviazione per l’inchiesta aperta sulla presunta istigazione al suicidio dopo la morte dell’ex  capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena.  Il Corriere della Sera e il Fatto Quotidiano riportano:

Tra le mail che l’ex portavoce del Montepaschi David Rossi spedì prima di suicidarsi la sera del 6 marzo scorso gettandosi dalla finestra del suo ufficio nella sede di Rocca Salimbeni, ce ne sarebbero alcune, accorate, rivolte ai vertici dell’istituto, in particolare all’amministratore delegato Fabrizio Viola: «Aiutatemi altrimenti la faccio finita», reciterebbe uno di questi messaggi. Il file di posta elettronica sarebbe tra quelli rinvenuti dai magistrati senesi Natalino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso nella memoria dei computer sequestrati a casa e nell’ufficio del manager senese.

E anche la famiglia di Rossi, che si è affidata a uno studio legale, ne avrebbe numerate diverse, poi fatte avere alla procura:

Sulla morte di Rossi era stata aperta un’inchiesta per «istigazione al suicidio», considerata un fatto tecnico per poter effettuare degli accertamenti, ora alle battute finali. I messaggi di posta elettronica confermerebbero che negli ultimi giorni — a dispetto delle apparenze — Rossi era particolarmente turbato tanto da aver chiesto aiuto ai vertici della banca. In particolare quella mail Viola l’avrebbe ricevuta mentre si trovava all’estero per lavoro. Sia l’amministratore delegato sia il presidente Alessandro Profumo a Rossi avevano confermato fiducia, come hanno più volte raccontato in pubblico e anche ai magistrati, subito dopo il suicidio.

I rischi erano chiari:

Per il manager — che aveva subìto una perquisizione lo scorso febbraio per alcuni presunti contatti che avrebbe avuto con gli ex vertici dell’istituto Giuseppe Mussari e Antonio Vigni — era circolata l’ipotesi che a spingerlo al suicidio fosse stato il sospetto di essere in qualche modo collegato alla fuga di notizie relativa alla maxi-causa per danni mossa da Mps alle banche Nomura e Deutsche Bank, per la quale l’istituto senese aveva presentato un esposto in Procura. Dalle indagini è però emersa la totale estraneità di Rossi.

I fazzoletti sporchi di sangue nel caso Ragusa

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Dopo i continui appelli degli investigatori e della famiglia di Roberta Ragusa a coloro che conoscono la verità ma che stanno tacendo per paura qualcuno sembra essersi fatto finalmente avanti.

«Non ce la faccio più a tenermi dentro questa cosa…» ha detto, lunedì scorso, una dipendente della Geste al suo direttore. La donna, sulla cinquantina, abita in un paese dell’hinterland pisano, è una collega di Logli che per la società di servizi comunali ha lavorato come elettricista a tempo pieno fino alla scomparsa della moglie, ora, invece, fa un part time. La donna ha preferito prima confidarsi con il dirigente, il quale ha avvisato immediatamente i carabinieri e martedì la donna è stata ascoltata in Procura dal magistrato che conduce l’inchiesta, il sostituto procuratore Aldo Mantovani. La deposizione è durata quasi due ore e in particolare la testimone ha raccontato che intorno a febbraio-marzo dello scorso anno, ha trovato  due fazzolettini di carta macchiati di sangue, mentre stava pulendo uno dei furgoncini della Geste. I fazzolettini sono poi stati buttati dalla testimone nella spazzatura. Si tratta di un Fiat Fiorino che fino al novembre del 2011 era solitamente usato per lavoro da Antonio Logli. Il quale, appunto un paio mesi prima della scomparsa della moglie, disse che quel furgoncino non andava più e, quindi, Geste gliene mise a disposizione un altro. In realtà quel Fiorino aveva bisogno solo di un intervento di manutenzione di poco conto, quindi chi aveva le chiavi o sapeva dove trovarle avrebbe potuto servirsene senza problemi. Quando il 29 febbraio 2012 i Ris dei Carabinieri di Roma vennero a Gello per la prima volta, quel veicolo non fu preso in considerazione, essendo ‘ufficialmente’ fermo da tre mesi. Ora il  furgoncino è stato posto sotto sequestro e sarà sottoposto agli accertamenti tecnico-scientifici del caso.

Attentato suicida a Damasco… scorre a fiumi il sangue in Siria

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Continua a scorrere incessantemente il fiume di sangue in Siria dove si è verificato un attentato suicida nei pressi della chiesa ortodossa Mariamiye di Damasco, nella città vecchia. La notizia è stata riportata dalla tv di stato siriana che ha anche aggiunto: “Si temono molte vittime”.

Furto di sangue in ospedale

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Dall’ospedale Santa Maria della Pietà di Casoria, in provincia di Napoli, è stata sottratta una sacca di globuli rossi concentrati. La sacca, che si trovava nel frigo emoteca del reparto di Chirurgia dopo essere stata ritirata dal Centro immuno trasfusionale di Napoli e sarebbe dovuta servire come prima scorta in caso di emergenza, sarebbe stata sottratta di notte da ignoti. Il direttore sanitario del presidio ha presentato una denuncia ai carabinieri della locale compagnia.

La foto di Aldrovandi non è veritiera? Giovanardi indagato per diffamazione

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In diverse occasioni, il senatore Pdl Carlo Giovanardi, l’ex senatore ora in Fratelli d’Italia Alberto Balboni e il segretario nazionale del Coisp, sindacato di polizia, Franco Maccari, hanno sostenuto che non fosse veritiera la foto di Federico Aldrovandi all’obitorio, con la testa appoggiata su un lenzuolo macchiato di sangue. La madre del ragazzo,Patrizia Moretti, morto a Ferrara nel 2005 dopo un controllo da parte di alcuni agenti di polizia, si è sentita pubblicamente offesa da simili posizioni. Ora la procura della città ha aperto un fascicolo per diffamazione ai danni della donna. Era stata lei stessa a sporgere querela dopo il sit in organizzato dal Coisp a sostegno dei 4 agenti condannati, proprio sotto le finestre del Comune di Ferrara per il quale lavora. Quel giorno, Patrizia era scesa in strada portando con sé la foto ingrandita che ritraeva il figlio morto, così come l’hanno potuto vedere i parenti all’obitorio. Riguardo l’immagine, Maccari aveva affermato che “non è stata ammessa in tribunale perché non veritiera”, mentre Balboni aveva aggiunto che “la foto non corrisponde alla verità”, ed era stata usata dalla stampa “per una campagna di disinformazione ma è una falsificazione della realtà”. Giovanardi, intervenendo poi alla trasmissione radiofonica La Zanzara, aveva infine dichiarato che  la macchia rossa sulla foto non era sangue “ma un cuscino”.

I disagi del pendolare diventano un’immagine shock su Facebook!

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La vita del pendolare è complicata e non è solo uno dei soliti luoghi comuni o delle frasi fatte, ma un vero e proprio calvario che quotidianamente vivono i cittadini italiani costretti per lavoro a percorrere lunghe distanze. Spesso dalle zone limitrofe dei grandi centri abitati si deve arrivare al centro delle grandi metropoli e durante lo spostamento i disagi possono essere innumerevoli. I treni che tardano, le corse che saltano e poi il degrado di carrozze che diventano vere e proprie latrine. C’è chi ha voluto mostrare l’orrore su internet perché  si è arrivati al punto di salire in treno e trovare una carrozza con siringhe, sangue e vomito. Peccato che non era il set di “Trainspotting” era l’agghiacciante realtà del «Treno regionale 12256 da Roma Termini per Civitavecchia» Così un “Vittorio” scatta la foto con il proprio cellulare e poi la posta su Facebook. E inizia così la diffusione dell’immagine su un gruppo a cui aderiscono oltre 400 persone:  “Pagina dedicata a tutti i compagni di sventura della Fr5 Civitavecchia-Roma Termini” e altri compagni di sventura confermano che quella scena l’hanno vista anche loro «Si tratta del treno che è partito lunedì alle 17.15 da Roma Termini». Quando riusciremo a dare un po’ di dignità a questi cittadini che ogni mese rinnovano un abbonamento che negli anni ha visto lievitare il prezzo e peggiorare il servizio?

Valentina Salamone: si cerca il secondo assassino

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Valentina Salamone ha vissuto solo per 19 anni prima di trovare la morte per impiccagione in una villetta nelle campagne di Adrano, in provincia di Catania. Inizialmente la polizia aveva chiuso le indagini parlando di suicidio salvo poi, dopo svariate richieste riaprirlo e raggiungere così una conclusione completamente opposta: omicidio. L’accusato, Nicola Mancuso, 30enne arrestato il 4 marzo scorso è ora in custodia cautelare in carcere. Secondo l’accusa, l’uomo, sposato e padre di tre figli, avrebbe inscenato un finto suicidio per liberarsi di Valentina che stava mettendo a repentaglio il suo menage coniugale. Che si sia trattato di omicidio è apparso chiaro quando le indagini hanno rilevato che la trave a cui era appesa la corda era troppo alta perchè la ragazza potesse raggiungerla ma, soprattutto, da alcune tracce di sangue sulle scarpe della ragazza. Valentina è stata rinvenuta con l’unghia dell’alluce rotta, il sangue fuoriuscito sarebbe risalito lungo la pianta della calzatura, da che se ne deduce che, quando la corda le è stata stretta attorno al collo, la ragazza non era in posizione eretta. Sulla scarpa, però, non c’era solo il suo sangue, ma anche quello dell’amante Nicola. Quello che è emerso ora è che l’uomo non sarebbe stato solo quella notte, all’uscita da una festa in cui si era fatto ampio uso di alcool e droga. Appare infatti evidente agli inquirenti che qualcun altro deve averlo aiutato: stando alle ricostruzioni, mentre una persona teneva la ragazza per i piedi, una seconda le stringeva il cappio al collo. Da parte sua Mancuso nega di essere coinvolto nell’omicidio mentre afferma che la loro relazione era terminata e di non conoscere le voci secondo le quali la ragazza raccontava di essere incinta di lui.

Provò prima a tagliarsi i polsi e poi si gettò dalla finestra. DAVID ROSSI.

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Fazzolettini macchiati di sangue nell’ufficio del manager di Mps e polsi tagliati rinvenuti sul cadavere di David Rossi. Prima di gettarsi da Rocca Salimbeni, quella notte del 6 marzo, David Rossi tentò di levarsi la vita recidendosi i polsi. Questo particolare lo si apprende da fonti a conoscenza dell’inchiesta sul suicidio del capo area comunicazione di Mps. Cade così l’ipotesi di Grillo che qualche giorno fa aveva lanciato un velo di mistero sul suicidio di Rossi? Come mai fino a oggi non era emerso questo particolare? Solo per riservatezza nelle indagini?

Donna nel cellophan, protesta vegan a Barcellona!

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A fine febbraio aveva fatto discutere la pubblicità di un neonato smembrato e rivestito di cellofan oggi a far discutere sono i toni macabri per la protesta animalista che si è svolta oggi nel centro di Barcellona in occasione della “Giornata senza carne”. Una donna in un vassoio di polistirolo e avvolta nel cellophan ricoperta da finti schizzi di sangue per fornire un’analogia con i prodotti di macelleria del supermercato e sensibilizzare contro il consumo di carne. La forma cruenta attraverso cui è stato presentato il messaggio.

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L’arte della follia negli scatti di un atleta!

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Luca Tesconi non è solo il primo italiano che ha conquistato una medaglia alle Olimpiadi di Londra (argento nel tiro a segno, gara di pistola 10 m. aria compressa), ma anche un artista a 360 gradi dedito in particolare alla fotografia. Sabato si inaugura nella sua Pietrasanta la prima mostra personale, ospitata dal 9 al 31 marzo a Palazzo Panichi, in collaborazione con la Gestalt Gallery. Si chiama ‘Non Luogo’ e affronta un argomento decisamente forte: è quello che Tesconi definisce “un viaggio negli stati della mente” perché tratta di pazzia, demenza, di quelli che una volta venivano chiamati manicomi e sono stati chiusi dalle legge 180, la ‘Basaglia’ che ha affidato la cura dei malati psichiatrici alle strutture territoriali. Tesconi è andato in giro a fotografare sei di queste strutture ormai dismesse, “che in certi casi la natura si sta già riprendendo”, in Toscana, Lazio, Emilia e Lombardia, ripercorrendo la solitudine “di un mondo scomparso che però ancora c’é”.

TIRO: TESCONI SPARA CON IL FLASH, ECCO DOLORE EX MANICOMI

All’interno di questi che lui chiama “non luoghi della mente, e da qui il nome della mostra”, ha girato per ore, anche al buio, trovando, e immortalando con la macchina fotografica, “tracce di solitudine, del male di vivere e di disperazione, espresse attraverso scritte, disegni, schizzi di sangue e graffi sui muri. Le pareti di certe stanze raccontano storie terrificanti”. Voleva farlo da tempo, “perché ho sempre sognato di esplorare questi luoghi: fin da bambino sono rimasto colpito dai racconti di mio padre, rappresentante di psico-farmaci del manicomio di Maggiano.

TIRO: TESCONI SPARA CON IL FLASH, ECCO DOLORE EX MANICOMI

Il prossimo lavoro di Tesconi? “Voglio raccontare la storia di uno scultore delle mie parti fatto rinchiudere dal padre benché sano, dopo un violento litigio perché il vecchio, anche lui scultore, era dedito all’arte sacra e il figlio a uno stile futurista o ‘alla Modigliani’. Voglio raccontare di “Palla” perchè lui da una di queste strutture non è più uscito: il mio prossimo lavoro sarà dedicato proprio a lui, che passava il tempo a scrivere e a disegnare momenti di vita e scene degli altri ricoverati”.

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29 vittime tra cui 19 bambini! Missili su Aleppo: morte e distruzione

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Sono 29, di cui 19 bambini, i morti in un bombardamento dei militari fedeli ad Assad avvenuto ieri su un quartiere di Aleppo, secondo gli attivisti dell’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Stamani intanto sono ripresi i combattimenti tra ribelli e forze governative e i bombardamenti a Zamalka e Duma, vicino a Damasco, e nella provincia meridionale di Daraa.

Iran minaccia Israele per il raid sulla Siria

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“Diario sulla Siria”, Israele attacca un centro militare

Il comunicato sulla tv siriana riporta: “Un aereo da combattimento israeliano ha violato il nostro spazio aereo all’alba e ha direttamente bombardato un centro di ricerche sul miglioramento della resistenza e l’autodifesa nella regione di Jomrayah e nella provincia di Damasco”.

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Scontri e ancora scontri in Siria, salgano a 700mila i profughi.

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Sangue e solo sangue in Siria… Scontri in varie città!

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Sandy – Cap LXI

Emergenza sangue nei territori colpiti da Sandy

La Croce Rossa lancia l’allarme. La tempesta ha infatti costretto la cancellazione di decine di appuntamenti regolari ed eventi speciali per le donazioni di plasma previsti nelle città colpite dalla tempesta. “Gli abitanti delle zone limitrofe a quelle colpite da Sandy – fa sapere la Croce Rossa – diano una mano andando a donare sangue”.

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