Andrea Girolami è l’esempio di come, con un po’ d’inventiva, ci si possa reinventare e sia possibile cogliere nuove opportunità. L’uomo, approfittando della crisi, ha infatti reinventao 120 anni di storia del commercio di famiglia in un solo mese, disegnando una nuova linea di prodotti, riposizionandosi sul mercato e affermare un nuovo marchio scelto attraverso una chat di amici su WhatsApp. Il risultato, in poco più di un anno, è il nuovo logo “Lamami” approdato ai magazzini Harrods (Londra) e Lafayette (Parigi). Un’accelerazione esponenziale ottenuta da Andrea Girolami che, come spiega il Gazzettino che l’ha intervistato, in pochi mesi ha rivoluzionato l’azienda di famiglia, la maniaghese Due Ancore, valorizzando il vecchio logo e quella passione nata nel 1885, quando il bisnonno Giovanni Beltrame diventò uno dei primi “favri da gros” di Maniago, fabbricatori di ferri pesanti e attrezzi agricoli.
Com’è accaduto?
“L’ideogramma cinese che rappresenta la crisi, significa anche opportunità. Siamo nati come “favri da gros” e diventati “favri da fin” (coltellinai, ndr). Poi il boom economico e l’esplosione di vendite di cazzuole edili, in seguito l’era delle mannaie, di cui detenevamo il primato mondiale. Fino al 2009, quando tra crisi economica e concorrenza di Cina e Portogallo, l’intero settore delle lame è stato investito dall’onda della crisi”.
Cosa ha significato per la vostra impresa?
“Dalle 40 mila mannaie siamo arrivati ai mille pezzi: prima la sindrome della mucca pazza, nel 2001, che ha raffreddato il consumo di carni rosse congelando anche il mercato della macelleria e delle mannaie. Tre anni fa l’azienda tedesca di cui eravamo fornitori di punto in bianco ha annullato tutte le commesse”.
Come avete superato il momento?
“Ricordo che era dicembre 2011. Ho guardato la foto del mio bisnonno e di suo fratello al battiferro e ho scelto di abbandonare la produzione professionale convertendomi al lifestyle: design e moda. Ora vendiamo ai negozi di arredo casa e frequentiamo le più importanti fiere, ci contattano riviste di settore”.
Cosa producete?
“Mi sono inventato una linea di prodotti sotto il marchio Lamami: dei libri di cartone che contengono una specie di kit. Il tutto all’insegna dell’innovazione di prodotto, dell’eco-sostenibilità, soprattutto del Made in Italy a chilometro zero. La cosa che più ci invidiano all’estero, sono i nostri distretti. È inutile continuare a produrre pensando di farci concorrenza l’un l’altro. Io ho dismesso quasi del tutto la produzione. Tutta la linea nuova è in grande espansione (+120% l’anno) ed è esternalizzata. Mi affido a fornitori solo nel raggio di 4 chilometri, ciascuno specializzato in una fase del processo e al massimo della qualità”.
E il rischio di essere copiati?
“Lo hanno già fatto! E per di più, un’azienda italiana che si rifornisce in Cina”.
E che avete fatto?
“Gli ho solo fatto una telefonata di biasimo. Del resto, se copiano il mio prodotto, vuol dire che funziona”.
Come è arrivato a Harrods e Lafayette?
“Partecipando alla fiera di Francoforte. La responsabile degli acquisti ha visitato per tre giorni il mio stand, poi mi ha fatto l’ordine. Se il prodotto è buono funziona. Bisogna andare alle fiere importanti e lavorare tanto in rete con altre imprese, fare co-marketing con altre aziende”.
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Crisi significa anche… opportunità di reinventarsi. La storia di Andrea
Pubblicato da tdy22 in dicembre 29, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/29/crisi-significa-anche-opportunita-di-reinventarsi-la-storia-di-andrea/
Pronto per uccidere il Premier inglese… ma è stato fermato perchè contromano!
Il piano era perfetto. O quasi. Aveva infatti un difetto: una strada presa contromano con la sua Opel Astra. Irfaq Naz, un 34enne autista di taxi di Middlesborough, lo scorso luglio si è fatto fermare dalla stradale dopo aver percorso contromano per oltre 1 km Camden High Street, una strada nella zona nord di Londra. All’interno della vettura dell’uomo, affetto da disturbi mentali a causa dei quali era già stato ospite di un ospedale psichiatrico, gli genti avevano trovato una pistola elettrica da 950.000 volt, un machete, diversi coltelli ed una spada da samurai. E’ stato così fermato mentre si dirigeva a Downing Street per uccidere il primo ministro, David Cameron. Ora la stampa sta chiarendo alcuni aspetti della vicenda ed è stato reso noto anche che, durante la perquisizione della sua abitazione, la polizia ha poi trovato un elenco con i nomi e gli indirizzi di altri politici di rilievo.
Pubblicato da tdy22 in novembre 15, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/15/pronto-per-uccidere-il-premier-inglese-ma-e-stato-fermato-perche-contromano/
Uccidono l’amico di giochi di 11 anni, il piano studiato a tavolino
Lascia senza parole la freddezza di due bambini di 11 e 15 anni che hanno ucciso un loro amico. Un piano studiato a tavolino che ha visto protagonista anche la sorella di uno degli assassini: una bimba di appena 5 anni. E’ stata proprio la bambina a svelare la verità sulla morte di Jonathan Javier Estela, 11 anni. La ricostruzione è stata fatta da El Pais che ha ricostruito l’intera vicenda. Sembrerebbe infatti che i due compagni di gioco di Jonathan avrebbero invitato il bambino a una battuta di caccia e avrebbero portato con loro coltelli e un machete. La caccia si sarebbe svolta sul Cerro Pelado, una collina a nord di Maldonado, un centinaio di chilometri ad est della capitale Montevideo. Uno dei due ha anche portato la sorellina di 5 anni, che doveva servire come alibi se l’omicidio venisse scoperto: «hanno detto alla bambina che doveva fingere e dire che la vittima aveva cercato di abusare di lei, e che loro l’avevano difesa», hanno raccontato le fonti della polizia. E stata la bambina a confessare tutto alla polizia, mentre i due bambini killer continuavano a negare e a parlare di morte accidentale. In realtà l’omicidio è stato particolarmente crudele, perché i due bambini prima hanno attaccato la loro vittima con coltelli e machete, poi l’hanno gettata in un pozzo e infine lo hanno finito a botte.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 31, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/31/uccidono-lamico-di-giochi-di-11-anni-il-piano-studiato-a-tavolino/
Ping pong sì… ma con coltelli al posto della pallina!
Arriva dalla Svezia un video che sta spopolando in rete facendo sorgere l’amletico dubbio: fake o non fake? Nel filmato si mostra l’abilità di due quantomeno originali giocatori di ping pong che, al posto delle palline, usano degli affilati coltelli da cucina. Un ragazzo alla battuta, una ragazza che riceve, parando i lanci ancora una volta con le palette. I dubbi sorgono a causa della precisione millimetrica dei lanci mentre il sito “tumba ping pong show”, la performance sarebbe stata eseguita da un gruppo di “acrobati” della racchetta.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 7, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/07/ping-pong-si-ma-con-coltelli-al-posto-della-pallina/
Il dramma della disoccupazione diventa tragedia familiare.
Una lite furibonda tra padre e figlio. Lui Giuseppe Paolino, 72 anni, originario di Torre del Greco, presumibilmente al culmine di un acceso diverbio ha ucciso a colpi d’accetta il figlio Nunzio di 36 anni, disoccupato. Il giovane assassinato, da un paio di anni, si era trasferito dal Napoletano a casa del padre pensionato, che si trova in via Nigrisoli 136 a Sant’Alberto, frazione nella campagna di Ravenna.
Secondo i vicini di casa, Giuseppe Paolino era una persona tranquilla, nessuno mai si sarebbe aspettato questo tragico evento. Le liti c’erano frequentemente, ma erano sempre per il lavoro che mancava al figlio e per i soldi che non bastavano più.
La prima a trovare il cadavere del 36enne è stata la sorella, arrivata assieme a un amico dalla vicina frazione di Savarna, forse avvertita dal padre. La ragazza è stata poi portata all’ospedale in stato di choc. Il 72/enne è sceso di casa solo all’arrivo di carabinieri e ambulanze del 118; quindi – secondo i testimoni – ancora sanguinante ha alzato le braccia al cielo ammettendo di avere ammazzato il figlio. L’uomo, vedovo e in passato camionista, era stato sposato un paio di volte e ha avuto numerosi figli: il 36enne era nato dalla prima relazione.
Pubblicato da tdy22 in agosto 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/28/il-dramma-della-disoccupazione-diventa-tragedia-familiare/
Guerra fra gruppi etnici nel centro di Genova?
La rissa che è scoppiata la notte scorsa nella zona della Maddalena, nel centro storico di Genova, e ha visto contrapporti due gruppi etnici, da una parte i maghrebini e dall’altra gli eritrei. Tre persone sono rimaste ferite: i due eritrei in modo lieve mentre l’uomo marocchino di 41 è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale San Martino di Genova.
Pubblicato da tdy22 in agosto 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/28/guerra-fra-gruppi-etnici-nel-centro-di-genova/
Picchia la moglie e lei fugge, in casa ritrovati coltelli e frecce
Lui, un uomo italiano di Città di Castello, l’aveva già minacciata diverse volte e anche picchiata. Un paio di giorni fa, la moglie impaurita dai comportamenti del marito ubriaco, che la stava insultando ha deciso di fuggire di casa. I famigliari della vittima hanno dato l’allarme ai carabinieri che hanno poi rintracciato la donna, la quale, ha raccontato di essere stata vittima di violenze e di minacce già in passato. I militari dell’Arma sono andati a casa della coppia e qui hanno trovato l’uomo completamente ubriaco. In casa sono state rinvenute anche un piccolo arsenale fatto di coltelli e frecce per la balestra che sono stati sequestrati. L’uomo, già in passato, era stato denunciato per maltrattamenti in famiglia e detenzione abusiva di armi. Due anni fa infatti con uno dei quei coltelli, avena minacciato una persona con cui aveva avuto una discussione. Per quel motivo era stato emesso un provvedimento che gli impediva di detenere qualsiasi tipo di arma, il particolare quelle da punta e taglio.
Pubblicato da tdy22 in agosto 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/27/picchia-la-moglie-e-lei-fugge-in-casa-ritrovati-coltelli-e-frecce/
Notte di terrore a Milano, rissa alla stazione Centrale
Panico alla stazione Centrale di Milano per i turisti che poco dopo le nove di ieri sera hanno assistito a una violenta lite con botte, sangue e coltelli. Il più grave è un marocchino, colpito al torace e all’addome in un cruento corpo a corpo con un altro uomo, tunisino, ricoverato in codice giallo al Fatebenefratelli con sfregi al volto. Il marocchino è stato portato a Niguarda in pericolo di vita. Il terzo, sembrerebbe un italiano di cui non si conoscono le generalità, è stato portato al comando di Via Custodi. Due testimoni olandesi, una giovane coppia, racconta sotto choc. «Ci sono passati davanti, correvano, si picchiavano, c’era tanta gente intorno. Poi due di loro (il marocchino e il tunisino) sono finiti a terra e sono volati i coltelli: lì ci siamo allontanati impauriti, finché non sono arrivati infermieri e forze dell’ordine».
Pubblicato da tdy22 in agosto 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/23/notte-di-terrore-a-milano-rissa-alla-stazione-centrale/
Violenza per le strade di Pisa: pugnala e ferisce con l’acido un passante
Pubblicato da tdy22 in giugno 22, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/22/violenza-per-le-strade-di-pisa-pugnala-e-ferisce-con-lacido-un-passante/
Conducente di un bus aggredito da romeno con piede di porco
E’ stato aggredito da un romeno armato di un piede di porco, l’autista di autobus che oggi, alla periferia di Roma, è stato ferito alla testa. Il romeno sembrerebbe che volesse salire sul mezzo, ma il conducente avrebbe opposto resistenza e a quel punto sarebbe scattata la rabbia del romeno. Lo straniero ha anche rotto alcuni finestrini del mezzo e oltre al piede di porco con cui ha colpito l’autista possedeva anche un’accetta, una roncola e alcuni coltelli. Roma è una città sicura?
Pubblicato da tdy22 in giugno 9, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/06/09/conducente-di-un-bus-aggredito-da-romeno-con-piede-di-porco/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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