Il killer della Sacra Corona Unita che costa allo Stato 700 euro al giorno

ospedale-tuttacronaca700 euro al giorno. Tanto spende lo Stato per permettere a un killer della Sacra Corona Unita, la mafia pugliese, di vivere in ospedale, perchè i giudici hanno deciso che non può scontare la pena in carcere. Lui è Francesco Cavorsi ed è stato condannato all’ergastolo per tre omicidi. Tuttavia da 10 anni si trova all’ospedale Niguarda di Milano, su una sedia a rotelle e in una camera doppia ad uso singolo. All’ergastolo sono concesse visite a piacere, e senza il controllo di un piantone, e permessi di libera uscita, nonostante abbia confessato di aver ucciso tre persone, scrive Paolo Berizzi su Repubblica, nonostante fosse su una sedia a rotelle dal 1988:

“spari ordinati dal capo ‘ndranghetista Pepè Flachi che vuole eliminarlo. Lui rimane paraplegico, ma questo non gli vieta di eseguire personalmente i suoi regolamenti di conti. La tecnica è sempre la stessa, una specie di marchio di fabbrica: il padrino pugliese si fa accompagnare in auto da due gregari; fa salire le vittime a bordo per parlare. Poi lascia la parola alla sua pistola calibro 7,65. «Bum, bum, bum, bum, bum… cinque colpi ci ho sparato, perché quello non meritava di morire troppo velocemente»: così, nell’estate del ‘92, intercettato dalle cimici piazzate dal pm Maurizio Romanelli, un compiaciuto Cavorsi racconta l’omicidio, eseguito sei mesi prima, di un piccolo trafficante di droga, Virgilio Famularo.

È il suo terzo delitto in tre anni: nel ‘90 uccide il veterano della mala milanese Oreste Pecori; nel ‘91t occa a Antonio Di Masi, spacciatore legato agli slavi. Tre omicidi confessati davanti ai giudici della terza Corte d’assise di Milano. E dunque: nel ‘96, due anni dopo l’arresto (operazione “Inferi”), il 33enne Cavorsi è condannano all’ergastolo con la teorica aggiunta di altri 53 anni di carcere”.

Condannato all’ergastolo, Cavorsi per i giudici non può stare in carcere e nel 2001 arriva al Niguarda:

“Cinquantunenne, risulta domiciliato all’“ospedale Niguarda Cà Granda, piazza dell’Ospedale Maggiore, 3, Milano”. Per essere un ergastolano con alle spalle tre omicidi vive, diciamo, in condizioni non particolarmente restrittive: non c’è nessun agente di piantone che lo controlla; riceve normali visite; gira liberamente in ospedale su quella stessa sedia a rotelle dalla quale vent’anni fa — quando era un killer e muoveva da un ristorante di via Padova, base logistica della mafia pugliese — chiudeva per sempre la bocca ai suoi nemici. Ogni tanto Cavorsi esce in permesso: il via libera arriva via fax dal giudice di sorveglianza”.

La direzione sanitaria del Niguarda spiega che Coversi è detenuto in chirurgia da “4 anni”, ma il conto di Repubblica è diverso:

“A quanto risulta a Repubblica, la lungo degenza, anzi, la lunga detenzione, risale a molto prima. Almeno dieci anni fa, appunto. Quel che si può apprezzare con certezza è l’imbarazzo provocato tra i vertici ospedalieri, e non da ieri, dalla presenza del paziente ergastolano, e da un’“anomalia” che viene a galla solo adesso”.

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“Affidare ai servizi sociali bimbi islamici”: la proposta shock da Londra

sindaco-londra-tuttacronacaNon potevano certo passare sotto silenzio le dichiarazioni del primo cittadino londinese Boris Johnson riguardo i figli di genitori islamici integralisti. Il sindaco di Londra, che scrive una rubrica settimanale sul Daily Telegraph, ha sostenuto dalle colonne del giornale che “I bambini che crescono in famiglie islamiche integraliste dovrebbe essere affidati ai servizi sociali. Si stima che ci possano essere centinaia di bambini, in particolare quelli che ruotano attorno al gruppo bandito Al-Muhajiroun, ai quali vengono insegnate cose folli: lo stesso tipo di desiderio per l’assassinio e la morte che abbiamo sentito dai killer del soldato Lee Rigby”.

“Odio gli avvocati”… e ne uccide due! Ordinaria follia in Germania

omicidio-germania-tuttacronacaDue donne morte e cinque feriti, due dei quali in condizioni gravi. E’ questo il bilancio dei momenti di follia di un 48enne che ha impugnato una pistola. Stando alla ricostruizione degli inquirenti, il killer, spinto da una contesa legale in cui era implicato, ha fatto irruzione in uno studio legale di Düsseldorf, in Germania, sparando contro una donna, rimasta uccisa, e contro due uomini, uno ferito in maniera grave e l’altro solo lievemente. Ha quindi fatto perdere le sue tracce beffando la polizia, accorsa sul posto con una squadra speciale. Trascorse appena poche ore, dalla vicina città di Erkrath sono giunte notizie di un episodio simile. Talmente tanto che i due eventi sono stati subito collegati. Anche nel secondo caso, infatti, è avvenuto un blitz analogo, con un’altra donna uccisa e una terza persona ferita.  La polizia ha collegato i due episodi, mentre la tensione è salita tra i cittadini della zona, dove si è diffuso l’allarme. Ma dopo qualche ora il fuggitivo è stato intercettato e fermato nella pizzeria di un conoscente nel piccolo centro di Goch, a un’ora d’auto di distanza da Erkrath. Prima che riuscissero a bloccarlo, pero, l’uomo, che portava con sè diversi coltelli e due pistole, è riuscito a ferire altre due donne.

“Non abbiamo nulla in mano”: il caso della morte di Yara verso l’archiviazione

yara-gambirasio-tuttacronacaSono trascorsi tre anni da quel drammatico 26 febbraio 2011, giorno in cui venne ritrovato il cadavere della 13enne di Brembate Yara Gambirasio. Ora, nonostante le continue indagini, ancora non ci sono piste concrete e il questore di Bergamo, al settimanale Oggi, ha ammesso: “non ci sono spunti nuovi che possano consentire l’identificazione dell’omicida, anche se in mano agli inquirenti c’è un dna, un profili genetico deteriorato, ma che potrebbe appartenere all’assassino”. Non avendo alcun elemento, l’indagine rischia di essere archiviata. Il reato di omicidio non si prescrive mai quindi, in presenza di nuovi elementi, il caso potrebbe essere riaperto ma ora, per forze di cose tocca chiudere senza un colpevole.

Preso il killer che ha massacrato un disabile e il suo cane

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E’ stato preso il killer che ha massacrato un disabile e il suo cane. Emiliano Cerutti 36 anni è stato infatti fermato dai carabinieri con l’accusa di aver ucciso il vicino di casa Roberto Colombo a Casalzuigno nel Varesotto. L’identificazione del killer è stata possibile grazie al ritrovamento del piccone di cui Cerutti si era servito per scavare la fossa e nascondere il cadavere. Colombo, invalido, era scomparso da casa insieme al suo cane lo scorso 24 settembre. Il cadavere dell’uomo, ucciso con due colpi di pistola alla testa e al torace, è stato ritrovato l’11 novembre sepolto in una zona boschiva vicina a casa, avvolto in alcuni sacchi di plastica e con i piedi legati con del nastro adesivo.  A poca distanza si trovava anche la carcassa del cane, ucciso a colpi di pistola. Determinanti anche alcuni vicini che hanno parlato dei dissapori che già in passato avevano creato tensioni fra Cerutti e Colombo. In particolare   Cerutti accusava l’invalido di avergli rubato un chilogrammo di marijuana che coltivava in un terreno vicino al luogo dove sono stati trovati i resti umani.

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L’autore della strage di Utøya: “Playstation 3 o inizio sciopero della fame”

Anders Behring Breivik-tuttacronaca“Mi costringete all’inferno, non riuscirò a sopravvivere a lungo. Mi state uccidendo e se muoio, tutti gli estremisti e radicali di destra del mondo europeo sapranno precisamente chi mi ha torturato a morte”. A scriverlo in una lettera inviata alla France Presse è Anders Behring Breivik, il serial killer che nel luglio 2011 uccise otto persone con un’autobomba a Oslo, in Norvegia, e 69 laburisti nel campeggio politico di Utøya. Il giovane si trova ora in isolamento nel carcere di Skien ha minacciato lo sciopero della fame se non miglioreranno le sue condizioni detentive. Breivik si lamenta per non aver ricevuto una console per i videogiochi e minaccia d’iniziare uno sciopero della fame per ottenere un miglioramento delle condizioni di detenzione. Per lui, infatti, avere una Playstation 2 al posto della più moderna PS3 è una “tortura”. Come ricorda Crimeblog:

Breivik è stato dichiarato sano di mente e condannato al massimo della pena: 21 anni di carcere. Prima di compiere la sua strage scrisse un manifesto politico di 1500 pagine nel quale, con la complicità dei partiti “amici” d’Europa, auspicava l’espulsione di tutti gli immigrati dall’Europa entro il 2083, ovverosia il 400esimo anniversario del fallito assedio di Vienna da parte degli Ottomani.

Ancora, l’uomo chiede che il suo “salario” settimanale di 36 euro venga raddoppiato e vorrebbe inoltre poter comunicare liberamente con l’esterno tramite Internet e vorrebbe una tecnologia più moderna rispetto alla macchina da scrivere. L’aspetto inquietante, in tutto questo, è che aveva utilizzato proprio la playstation per preparare la strage del luglio di tre anni fa. Fra le altre richieste vi sono la cessazione delle ispezioni corporali e il miglioramento delle condizioni delle sue passeggiate quotidiane. L’uomo ha detto:

Lo sciopero della fame non terminerà finché il ministro della Giustizia Anundsen e il Dipartimento delle carceri non smetteranno di trattarmi peggio di un animale,

Nel suo isolamento dispone di tre celle di otto metri quadri ciascuna: una per dormire, una per studiare e scrivere, l’altra per tenersi in allenamento. A breve l’uomo dovrebbe rendere nota la data di inizio dello sciopero della fame.

Omicidio shock a Tor Vergata: 22enne atteso sotto casa

sparatoria-omicidio-tuttacronacaEra appena uscito di casa il 22enne romano Edoardo Di Ruzza, quando due persone a bordo di una moto lo hanno freddato con diversi colpi di pistola dopo averlo atteso in strada. Erano circa le 20.40 e i due si sono subito dati alla fuga. Il giovane era già stato inquisito in passato per reati legati alla droga ed era stato arrestato 3 anni fa dai carabinieri anche per porto abusivo di armi. La dinamica dell’omicidio, che ha avuto luogo in via Torresina a Tor Vergata, Roma, fa pensare a un’esecuzione e ora la polizia sta indagando. Gli spari hanno allertato tutti i residenti. Ma al momento non vi è traccia dei killer.  Venti giorni fa, a pochi chilometri di distanza dal luogo di questo omicidio, fu ucciso un diciassettenne con due colpi di pistola in faccia. Quell’omicidio, è ancora insoluto.

Il killer dei lupi non si ferma, macabro ritrovamento sull’Aurelia

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Il killer dei lupi non si ferma e l’ennesimo macabro ritrovamento sconvolge di nuovo il confine tra Lazio e Toscana, dove la carcassa di un lupo sgozzato a testa in giù è stata rinvenuta su un cavalcavia dell’Aurelia all’altezza di Riva dei Tarquini. Ormai sono mesi che nella bassa Toscana si assiste a ritrovamenti di lupi uccisi e si ritiene che possa essere un gesto dimostrativo degli allevatori che negli ultimi mesi hanno subito attacchi alle loro greggi. Una sorte di messaggio per far fronte ad una emergenza che ha provocato il dimezzamento degli allevamenti, costretti alla chiusura. Un gesto tuttavia considerato ingiustificato tanto che la Polizia è al lavoro per capire chi possa essere stato l’autore. A giudicare dalla portata del massacro e dalle dimensione degli animali, si valuta la possibilità che siano più persone ad aver agito.

 

La morte della giovane Yara: spunta la veggente

yara-tuttacronacaEra scomparsa il 26 novembre del 2010 da Brembate Sopra la 13enne Yara Gambirasio, il cui cadavere venne in seguito rinvenuto in un campo a una decina di chilometri dalla sua abitazione. Da quel febbraio 2011, quando avvenne il ritrovamento, si sono susseguite ipotesi e piste e, mentre proseguono le idagini per scoprire l’autore dell’atroce delitto ecco che anche un 40enne di origini albanesi, sedicente veggente, prende la parola. L’uomo ha raccontato ai carabinieri di aver sognato i colpevoli dell’omicidio della ragazza e di averne anche incontrato uno. “Ho incontrato uno dei killer di Yara Gambirasio”, ha detto. Il veggente ha raccontato di aver incontrato uno dei colpevoli in strada mentre faceva l’autostop la notte di capodanno. Il veggente ha lasciato salire in auto l’uomo e parlandoci e osservandolo si è reso conto che era uno dei tre killer che gli erano comparsi in sogno. Dopo l’episodio il veggente ha raccontato tutto ai carabinieri descrivendo in modo minuzioso sia l’uomo incontrato la notte stessa sia le altre due figure comparse in sogno.

Il direttore del carcere resta al suo posto anche dopo l’evasione del serial killer

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Il direttore del carcere di Marassi di Genova, Giuseppe Mazzeo, rimarrà al suo posto. Per il direttore era stato disposto il trasferimento  dal Guardasigilli Anna Maria Cancellieri dopo l’evasione, durante un permesso premio, del serial killer Bartolomeo Gagliano è stato infatti annullato. Il serial Killer poi era stato nuovamente arrestato a Mentone. La notizia è stata festeggiata anche dai detenuti e commentata così dallo stesso direttore: «Ringrazio il ministro – ha detto Mazzeo che stamani ha ripreso il suo lavoro – perché sono un operativo e non mi sarei trovato in un ruolo diverso ma anche perché ho mille progetti da portare a termine come l’area verde dove i bambini possono stare con il loro genitore detenuto e il laboratorio per creare prodotti detersivi ecologici».

Vaccino killer, morti 7 bimbi

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Sono almeno 7 i bimbi morti dopo la vaccinazione contro l’epatite B. La Cina intanto sospende l’uso del del preparato, prodotto da un’azienda locale anche se oltre 44 milioni di dosi di questo vaccino sono in magazzino o sono già state vendute in 27 province e regioni. Secondo sempre i media cinesi, ci sarebbe anche un altro bambino morto al quale era stato inoculato il vaccino di un’altra ditta farmaceutica. In Cina l’epatite B è una delle 10 vaccinazioni gratuite e obbligatorie che viene somministrata in più fasi. La prima ad appena 24 ore dalla nascita. Il caso ha fatto scoppiare polemiche e i media sono tornati a parlare della corruzione presente nel Paese dove le autorità di vigilanza sono troppo lassiste.

 

Luna di miele… con omicidio! Presi gli amanti killer

miranda_barbour-tuttacronacaNessuna pietà. E’ stato questo l’atteggiamento di una giovane coppia, il 22enne Elytte Barbour e la moglie 18enne Miranda, nell’uccidere un 42enne, Troy La Ferrara, dopo averlo attirato in trappola grazie a un annuncio in rete in cui si prometteva “compagnia e comprensione” in cambio di soldi. La coppia appena sposata aveva deciso: “Tu lo strangoli, mentre io l’accoltello” e dopo aver fatto salire la vittima sull’auto di Miranda, dopo un po’ di giri per farla rilassare, il marito che si era nascosto nel sedile di dietro lo ha stretto alla gola con un filo di ferro mentre la neo sposa lo accoltellava con 20 pugnalate. Dopo l’omicidio, hanno festeggiato l’evento in un locale a luci rosse, non senza essersi prima liberati del cadavere. Al momento dell’arresto, Elytte ha dichiarato che sua moglie “non è una prostituta” e in effetti negli annunci si chiariva che veniva offerta solo compagnia, niente sesso ma solo la possibilità di chiacchierare e trovare comprensione per uomini soli, magari divorziati e bisognosi di affetto. L’omicidio risale al 12 novembre e ora la coppia è stata arrestata. Il corpo di La Ferrara venne trovato massacrato in un vicolo della cittadina di Sunbury a 160 chilometri a nord-ovest di Filadelfia, in Pennsylvania. durante le indagini, la polizia ha rintracciato l’ultima telefonata di Troy, fatta a Miranda. Quindi, grazie alle telecamere di sicurezza di vari negozi e terminali bancomat, è riuscita a ricostruire il giro in auto con la donna. Le spese compiute da Elytte con la carta di credito per una serie di prodotti di pulizia, chiaramente utilizzati per ripulire la loro auto del sangue della vittima, sono state “l’elemento decisivo” ha commentato il capo della polizia di Sunbury, Steve Mazzeo.  Elytte e Miranda erano sposati da appena tre settimane. Sembrerebbe che i due, sposati da tre settimane, non fossero nuovi a questa pratica, anche se in precedenza non erano riusciti a “concludere” l’esperienza. Forse però il capitolo non è chiuso: la polizia sta indagando sulla possibilità che Miranda avesse già ucciso. La ragazza era stata insieme a un altro uomo, dal quale aveva avuto un bambino. L’uomo è stato ucciso e la sua morte è ancora un giallo.

Fosse comuni in Messico: trovato un cimitero narcos

cimitero-narcos-tuttacronacaIn una zona remota tra gli stati di Jalisco e Michoacan, in Messico, vicino alle sponde del Rio Lerma, è stato scoperto un cimitero dei narcos. In questo luogo, sono stati rinvenuti 66 cadaveri suddivisi in diverse fosse comuni. Su alcuni di questi corpi sono stati riconosciuti segni di tortura. Gli ultimi ad esser stati localizzati, si trovavano sotterrati nei pressi di un campo coltivato. Le ricerche erano cominciate il 9 novembre scorso dopo l’arresto di 22 agenti della polizia municipale di Vista Hermosa e di tre civili accusati della scomparsa di due agenti federali, i cui cadaveri non sono stati ancora ritrovati.

Gli parte una chiamata per errore… mentre organizza un omicidio

butt-dialing-tuttacronacaAttenzione quando riponete il cellulare in tasca o nella borsa: potrebbe partire una telefonata per sbaglio e non si sa con quali conseguenze. Qualcuno potrebbe ascoltarvi parlare male di lui, il partner potrebbe scoprire un tradimento o… la polizia potrebbe venire a conoscenza del fatto che state pianificando un omicidio. E’ quanto accaduto a Jonesboro, in Arkansas ed è iniziato con un cellulare che squillava. Quando è andato per rispondere, un commesso 33enne, James Macom, si è reso conto che all’altro capo c’era Larry Barnett, il suo ex boss che gli doveva molti soldi. Sperava di riceve notizie confortanti circa la somma che gli spettava, invece il giovane sente che l’uomo sta negoziando con un sicario, per farlo uccidere. “Non importa come scegli di farlo. Basta che sembri un incidente”.  Macom avverte la polizia, che conosce già Barnett per sospetta truffa fiscale, e gli agenti arrivano a casa dell’uomo, scoprendolo ancora intento a chiacchierarare con il sicario, acoltato sia dalla vittima designata che dagli agenti. Che scoprono anche che Barnett ci aveva già provato: “Ti do 5 mila dollari ora e il resto dopo che hai concluso – dice al sicario -. Non voglio che succeda come con gli altri che non ci sono riusciti”.  Barnett è un rivenditore di automobili e ora è stato arrestato per complotto a scopo di omicidio. Rischia 30 anni di prigione. Il tutto per non ridare i soldi a Macom. Lo afferma chiaramente nella telefonata: “Gli devo un pacco di dollari, così risparmio. E poi mi sta antipatico, non lo posso sopportare”. La polizia ha scoperto tutto questo perchè l’uomo non si era accorto che, dopo aver controllato numero e indirizzo della sua vittima, rimessosi il cellulare in tasca, la pressione contro la tasca ha fatto sì che venisse digitato il numero di Macom.

Boss dato in pasto ai maiali, così uccide Cosa Nostra

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Si chiamava Francesco Raccosta ed era  il killer che aveva ammazzato il boss Domenico Bonarrigo  che insieme ai Mazzagatti e Polimeni, da anni sono in guerra con i Ferraro-Raccosta nella faida di Oppido Mamertina che ha origini nel 1950. per questo Simone Pepe, intercettato dai carabinieri, si vantava con un amico di aver dato in pasto ai maiali Raccosta dopo averlo massacrato a sprangate. Pepe raccontava “… E’ stata una soddisfazione sentirlo strillare… mamma mia come strillava, io non ho preso un cazzo … loro dicono che rimane qualche cosa… io alla fine non ho visto niente… per me non è rimasto niente.. Ho detto no, come mangia sto maiale!”

Famiglia sterminata dai narcos in Messico

polizia-messicana-tuttacronacaE’ stata sterminata un’intera famiglia a Ciudad Juarez, nel nord del Messico. Le otto vittime, tra le quali due bambine di quattro anni, sono state sorprese da dei killer armati che hanno fatto irruzione in un’abitazione. In questa città, che sorge a poca distanza dal valico con gli Stati Uniti El Paso, lungo la direttrice della droga, fino a non molto tempo fa era il centro più violento del Messico, dilaniato dalla violenza dei narcotraffico che dal 2006 si stima abbia fatto almeno 80.000 morti.

Sparatoria a Pittsburg, 3 feriti davanti a un liceo

tuttacronaca- Brashear High School

Tre persone sono rimaste ferite durante una sparatoria davanti al Brashear High School, un liceo di Pittsburg,  Pennsylvania.

I feriti sarebbero tutti studenti, uno dei quali, un 17enne, colpito alla testa. La polizia avrebbe subito scatenato una caccia all’uomo per prendere il killer ma, al momento, senza risultati.

“AAA cercasi killer che uccida il giudice che mi ha fatto arrestare”

vendetta-tuttacronacaAd agosto, un sessantenne di Santiago de Compostela era stato arrestato a seguito del tentativo di uccidere la moglie. L’uomo non era riuscito nel suo intento perchè gli si era inceppato il fucile. Arrestato su volere di un giudice donna, è uscito dal carcere con l’obbligo di non avvicinarsi alla moglie. Non avendolo rispettato, era tornato in carcere. Scarcerato dopo qualche giorno, però, l’aspirante omicida ha deciso di pubblicare un annuncio sui giornali locali per cercare un killer che, su compenso di 6mila euro, avrebbe dovuto assassinare il giudice reo di averlo fatto arrestare. Il compito della persona “assunta” era definito come “lavoro speciale”. All’annuncio hanno risposto 600 persone che solo in seguito hanno scoperto la vera natura dell’incarico. Il 60enne aveva attuato una serie di precauzioni per non essere identificato dall’aspirante killer, ma le indicazioni fornite alla polizia dai contattati hanno consentito agli agenti di individuarlo.

Shock a New York: musicista uccide i membri del suo ex-gruppo

theyellowdogs-tuttacronacaRaefe Ahkbar, ex componente de The Yellow Dogs e fondatore del gruppo, era stato cacciato con l’accusa di aver rubato soldi e strumenti musicali. Il ragazzo, in cerca di vendetta, poco dopo la mezzanotte, ha aperto il fuoco a Brooklyn, nella zona di East Willamsburg, uccidendo tre componenti della band prima di rivolgere l’arma contro se stessa. Il gesto è stato la sua vendetta per essere stato cacciato dal gruppo di origine iraniana che, partito da Teheran, alla volta di New York in cerca di successo. La polizia è giunta sul posto dopo aver ricevuto una chiamata dal quarto membro della band che è stato ferito ad un braccio. Gli agenti hanno trovato i tre cadaveri all’interno di un condominio su Maujer Street, mentre il sospetto killer si è sparato sul tetto del palazzo. Soroush Farazmand, 27enne chitarrista, è stato ucciso con un colpo di pistola e trovato con il volto a terra nell’appartamento in cui viveva con i suoi compagni. Morti anche il batterista 35enne Arash Farazmand e Ali Eskandarian, il cantante del gruppo, che si trovavano in due stanze diverse.  Non sono ancora stati divulgati dalla polizia informazioni più certe sull’accaduto.

La polvere killer dell’Olivetti… tutti sapevano?

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Quella dannata polvere killer che gli operai chiamavano “talco”, finissima, leggera, bianca… mortale come solo la “tremolite d’amianto” può esserlo! Quella roccia macinata infatti diventa pericolosissima se inalata. Quel “talco” se raggiunge i polmoni e diventa letale. Alla Olivetti molti non lo sapevano, soprattutto coloro che lavoravano a stretto contatto con quella sostanza che serviva per le lavorazioni con la gomma, per i cavi, per i piedini delle macchine da scrivere, per proteggere i rulli attorno ai quali venivano avvolti i fogli di carta per le macchine meccaniche e digitali. Con quella polvere la gomma era meno collosa, meno appiccicosa e nei cavi i fili scorrevano meglio nelle guaine.

 La nuova inchiesta di Ivrea, quella che annovera anche undici indagati tra cui  Carlo e Franco De Benedetti, nonché Corrado Passera, verte proprio a individuare quanti e chi era a conoscenza degli effetti mortali di quella polvere. Fino a oggi ci sono state almeno 20 morti tra ex operai e funzionari della fabbrica… ma molti, purtroppo, già sanno che il numero alla fine sarà ben più elevato. 

Ma i vertici erano a conoscenza? Sapevano quindi la pericolosità di quella polvere? Perché chi lavorava nei reparti in cui c’era asbesto veniva sottoposto ogni anno a controllo medico con radiografie ai polmoni, analisi del sangue e controlli accurati?  Ma – sostengono i famigliari dei morti e dei malati – sotto certi capannoni, nei reparti dove la tremolite si adoperava tutti i giorni, e in grandi quantità, mancavano i sistemi di protezione. E se c’erano non erano così efficaci. Ovvero: i respiratori di polvere erano piazzati in alto, non sulle scrivanie, sui tavoli da lavoro, sulle parti oggetto di intervento manuale. E le mascherine di protezione le indossavano in pochi.

Intanto un portavoce dell’ex presidente della Olivetti puntualizza: «L’ingegner Carlo De Benedetti, nel rispetto degli operai e delle loro famiglie, attende fiducioso l’esito delle indagini nella certezza della sua totale estraneità ai fatti contestati. La realizzazione delle strutture oggetto di indagine precede infatti di diversi anni l’inizio della sua gestione all’Olivetti. Nel periodo della sua permanenza in azienda, inoltre, l’Olivetti ha sempre prestato attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, con misure adeguate alle normative e alle conoscenze scientifiche dell’epoca».

Insegnante di matematica uccisa: si sospetta di un 14enne

colleen-ritzer-tuttacronacaA Danvers, cittadina del Massachusetts non lontana da Boston, il corpo di un’insegnante di matematica 24enne è stato ritrovato nella notte in un bosco vicino alla Danvers High School, scuola dove lavorava e in un bagno della quale era state rinvenute tracce di sangue. L’allarme era scattato perchè la donna non era rientrata a casa dopo le lezioni. Del suo omicidio si sospetta un 14enne, alunno dello stesso istituto. L’adolescente ieri non era rincasato e solo all’alba di stamattina è stato trovato, mentre mentre camminava lungo una strada fuori dall’abitato della cittadina. Al momento non vi sono dettagli sui possibili moventi dell’omicidio, nè sulle modalità del delitto. Il 14enne comparirà oggi davanti ad un tribunale per i minori.

L’assassino buddhista che chiede cibo vegetariano e maestro zen

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Catello Romano, detenuto stabiese sottoposto a regime di 41 bis nel carcere di Novara, ha diritto al menù vegano e potrà vedere il maestro Zen. Lo ha deciso con sentenza la Cassazione dando ragione al killer di camorra, reo confesso, che a 19 anni prese parte all’omicidio del consigliere comunale del Pd Gino Tommasino. Catello Romano si è dichiarato buddhista e in considerazione dei diritti di libertà di culto riconosciuto nella nostra costituzione il killer ha diritto al suo menù e alla sua guida spirituale.

 

Killer a pagamento, ora c’è un sito

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E’ possibile richiedere un killer a pagamento ormai da mesi sul sito russo zakazat – killera.com. I prezzi sono più che abbordabili: per una “conversazione in una zona remota del bosco” basta sborsare 300 euro, e con una tariffa aggiuntiva è possibile includere nel pacchetto mascelle o rotule rotte. un dito spezzato costa 50 euro e per bendare la vittima con uno straccio sporco di feci vi è un supplemento di 30 euro. La notizia è stata riportata da Spiegel Online.

Il sito offre una vasta gamma di servizi. L’omicidio costa 2500 euro ed è possibile scegliere il modo con cui compiere il delitto: la vittima infatti può essere sepolta viva, immersa nel cemento o bruciata. Il sito è online dal febbraio 2013, ma nonostante le indagini ancora non si è capito chi lo abbia creato. Ultimamente non era più raggiungibile, poi però è tornato online con la scritta in homepage che specificava che il sito era stato creato solo per raccogliere statistiche sulla criminalità in Russia. Alcuni parlamentari sostengono che il sito potrebbe essere uno scherzo ai danni della polizia, oppure potrebbe essere una trappola per riuscire a fare luce su alcuni casi di omicidio, naturalmente, la polizia ha negato qualsiasi collegamento con il sito web.

I killer drinks! Allerta dell’agenzia sanitaria francese

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Cosa c’è nelle bibite energizzanti? Tanta caffeina, taurina, D-glucuronolattone, estratti di guaranà o ginseng. Ma niente che sia regolamentato e quindi sicuro dal punto di vista medico.

L’Anses, l’Agenzia francese per la sicurezza sanitaria ed alimentare, in un rapporto del 6 settembre scorso, mette in guardia sugli energy drink, e ricorda che la dicitura di bibita energizzante è di uso commerciale ma non si riferisce a nessuna definizione regolamentata.

Queste bevande, continua l’Anses, sono presentate dai produttori come ricche di proprietà stimolanti sia a livello psichico che mentale, ma sono un mélange di differenti composti, tra i più frequenti la caffeina, taurina, D-glucuronolattone, le vitamine del gruppo B, zuccheri ed edulcoranti. Talvolta contengono estratti di piante come il guaranà e ilginseng.

La questione sicurezza del consumo di queste bevande è stata affrontata a più riprese sia dall’Anses che da numerose agenzie sanitarie, per concludere che si tratta di un mercato in rapida crescita, +30% delle vendite nel periodo 2009-2011.

E che una lattina standard (250 ml) vale come due caffè (50 ml). Secondo l’Agenzia francese il 41% dei consumatori le utilizza prima, durante o dopo l’attività fisica, anche se “non hanno alcun valore nutritivo”.

Al contrario, la caffeina ha molti effetti eccitanti e reazioni avverse.

Dal giugno 2012, sono stati segnalati una trentina di casi sospetti, tra cui due morti, l’Agenzia ha analizzato 257 casi di reazioni avverse.

Per l’Agenzia questi eventi cardiovascolari sarebbero “molto probabili” in soggetti geneticamente predisposti. Vengono inoltre riferite altre reazioni avverse: psico-comportamentali (attacchi di panico, nervosismo) o neurologici (epilessia).

“Questo è molto preoccupante. Queste bevande non sono affatto banali”, ha detto Irene Margaritis, capo della unità di valutazione del rischio legato alla nutrizione dell’Anses.

Soprattutto perché queste bevande stanno attirando sempre di più. Ad esempio, le vendite di Red Bull (il leader di mercato in Francia con il 40%), sono aumentate del 38% nel 2012.

Qualcuno non li ama… tornano i bocconi avvelenati ammazza-cani

cani-bocconi-avvelenati-tuttacronacaNon è sufficiente ricordare che chiunque, “per crudeltà o senza necessità, provoca la morte di un animale è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi”, nè basta mostrare le immagini dei cani che hanno trovato la morte a causa dei bocconi avvelenati. A Torre Boldone, in provincia di Bergamo, un cartello con il testo e le foto è stato esposto, ma questo non ha fermato il killer dei cani che è tornato a colpire. Accade da quattro anni, dal 2009, e già nove amici a quattro zampe hanno perso la vita a causa di queste trappole mortali. Il serial killer colpisce a settembre, disseminando nei parchi i bocconi assassini e il Comune ha preso le contromisure invitando i concittadini a riportare qualsiasi elemento possa aiutare a identificare “chi colpisce i nostri amati animali”. Già nel 2012, a seguito dell’ennesimo avvelenamento, in molti si erano rivolti al Comune, temendo per sè e per i propri cani e chiedendo di essere tutelata. Claudio Sessa, primo cittadino del paese, non aveva però accolto la richiesta che venissero piazzate delle telecamere di sicurezza in quanto la misura sarebbe inefficace in una zona tanto estesa e nel caso in cui il killer agisse di notte. Al Corriere della Sera ha dichiarato, riguardo l’ultimo caso, “Questo caso potrebbe non essere legato a quelli occorsi negli anni passati” ed ha rivolto un appello ai concittadini, invitandoli a collaborare con le autorità e optare per le nuove aree verdi, dove “passano di continuo gli operai del Comune: se l’erba è tagliata, è più semplice notare se ci sono bocconi a terra”.

Delitto di Udine: il killer avrebbe potuto uccidere ancora

nicola-garbino-tuttacronacaSecondo il Gip Paolo Lauteri, Nicola Garbino, il killer di Silvia Gobbato, poteva uccidere ancora. Per l’uomo, che assistito dall’avvocato Manlio Bianchini ha confermato davanti al Gip e al pm Marco Panzeri quanto già riferito in precedenza agli inquirenti, è stato convalidato l’arresto. Stando a quanto ha raccontato, l’intenzione era di rapire Silvia minacciandola con un coltello per poi chiedere un riscatto. La donna ha però reagito tentando di resistere e per questo lui l’ha colpita con oltre 12 coltellate. Garbino avrebbe anche messo una mano sulla bocca dell’avvocatessa per tentare di zittirla, ma lei ha ugualmente gridato: “Ho pensato che con tutto quel rumore potesse sopraggiungere qualcuno, ho pensato di scappare ma all’improvviso l’ho colpita con una coltellata, credo alla pancia. L’ho quindi colpita con altre coltellate, non ricordo né il numero delle coltellate inferte, penso comunque una decina, né l’esatta ubicazione dei colpi”. L’uomo è quindi fuggito quando ha sentito il rumore di qualcuno che si avvicinava: “Ero convinto, però, che sarei stato preso dai carabinieri. Per tornare verso la macchina mi sono diretto di nuovo verso il luogo del delitto, ma a un certo punto venni bloccato da un agente della municipale di Tavagnacco”. L’agente l’ha invitato a tornare sui suoi passi, essendo la zona presidiata dalle forze dell’ordine. E’ allora che Garbino ha chiesto al vigile un passaggio in auto “per tornare verso il parco del Cormor”, in direzione del cimitero, “dove avevo lasciato la macchina”. Essendosi visto negare il passaggio, ha quindi percorso a piedi un tratto della tangenziale. “Sono passato anche davanti a un distributore di benzina, pensavo di essere stato ripreso dalle telecamere”. Considerata l’efferatezza del crimine, secondo il giudice Lauteri esiste un concreto rischio di reiterazione. Nel dispositivo si legge:  “L’omicida agisce andando al di là di quelle che sono le inibizioni tipiche del vivere civile e una volta infranta, questa barriera rischia di non costituire più quell’ostacolo che poteva rappresentare prima. In termini tecnico-giuridici è chiara la configurazione di un pericolo di ricaduta”.

Una supertestimone: “Anch’io ho rischiato di morire per colpa di Pizzicolo”

Andrea_Pizzocolo-lodi-tuttacronacaGli investigatori della questura di Lodi avrebbero ricevuto la denuncia di una donna che avrebbe riferito: “Anche io ho rischiato di morire per colpa di Pizzocolo”. L’uomo è accusato dell’omicidio della 18enne romena Lavininia Ailoaiei. Sull’identità della donna gli inquirenti, che non confermano neanche la sua esistenza, viene mantenuto il più stretto riserbo. Si viene così intanto rafforzando la pista del serial killer mentre continua a pieno ritmo l’analisi dei filmati salvati nei computer del killer. Pizzocolo aveva realizzato, con l’ausilio di telecamere nascoste nelle stanze di alcuni motel della Lombardia, numerosi filmati pornografici girati da Pizzocolo. Resta ancora il mistero sul giro vorticoso di denaro sui conti del ragioniere mentre si continua a seguire la pista del regista di “snuff movies”, film nei quali viene ripresa la morte in diretta. Gli inquirenti hanno ricostruito decine di serate passate dal killer nei motel tra le province di Lodi, Milano, Cremona e Varese.

Omicidio di Udine: spunta l’ipotesi del movente sessuale

silvia-gobbato-tuttacronacaE’ stato Nicola Garbino ad aver strappato la vita, accoltellandola, a Silvia Gobbato. Lo studente fuoricorso ha confessato e gli investigatori non hanno dubbi al riguardo. Quello che non convince del racconto del 36enne, però, è il movente. Stando a quanto ha raccontato, avrebbe avuto intenzione di rapire l’avvocatessa nel primo pomeriggio di martedì, mentre faceva jogging lungo l’ippovia del Cormor alle porte di Udine, per poi chiedere il riscatto. Gli inquirenti però non ne sono convinti e ora si fa strada il movente sessuale. Nella notte, nel frattempo, è arrivata la prova schiacciante della sua colpevolezza. I carabinieri del Ris di Parma hanno effettuato la prima analisi sugli indumenti e sui guanti sequestrati a Garbino. All’interno del guanto destro, trovato insieme agli indumenti e al coltello nella borsa con cui il sospettato si stava allontanando giovedì dalla zona del crimine, sono state isolate tracce di sangue della vittima e dell’uomo, compatibili con la ferita che gli è stata riscontrata proprio sulla mano. Sui pantaloni e sulla felpa della tuta sono state trovate tracce copiose di sangue della vittima. Per quel che riguarda il coltello, in acciaio e con una lama lunga 25-30 cm, verrà analizzato in un secondo momento. L’arma è stata probabilmente lavata nel torrente Cormor e appare sporca di fango. Non presenta tracce evidenti di sangue, che verranno ricercate con esami più approfonditi. Ma “le indagini non sono concluse” e, probabilmente, Garbino aveva già fatto dei sopralluoghi e organizzato l’agguato con cura. Come riporta il Gazzettino, martedì si è nascosto tra gli alberi in un punto che conosceva, dove avrebbe portato poi una ragazza. Voleva legarla a un albero per chiedere il riscatto con il cellulare della vittima. Ha atteso pazientemente, un paio d’ore, fino a che è passata Silvia. L’ha scelta a caso, perché era sola e correva piano. La sua reazione avrebbe scatenato però la furia omicida, durata nemmeno un minuto. Un attimo prima che uno dei testimoni arrivasse sulla scena con il cane e si accorgesse del telefonino a terra, in mezzo al sentiero. L’uomo ha riferito che, guardandosi intorno, ha avuto l’impressione di vedere un’ombra muoversi tra gli alberi.

Sul luogo del delitto, sono stati portati dei fiori e dei messaggi in ricordo della giovane vita spezzata.

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Garbino “è un pezzo di pane”. Udine il giorno dopo la confessione del killer

silvia-gobbato-assassino-tuttacronacaSi sono riuniti oggi sul luogo dov’è avvenuto l’efferato omicidio di Silvia Gobbato, la madre assieme alla famiglia Ortis e altri parenti. Presente anche l’arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzoccato, “per un momento di preghiera e una benedizione”. E se la Chiesa udinese è vicino alla famiglia, non è da meno la Giunta comunale della città, che si è riunita oggi, spiega il sindaco Furio Honsell, per “fermarsi a discutere e riflettere sul gravissimo fatto di sangue avvenuto lo scorso 17 settembre in un comune dell’hinterland udinese”. Il primo cittadino ha proseguito spiegando che “La giunta vuole dare un messaggio di fiducia nelle istituzioni, ma anche esprimere il proprio sgomento di fronte a un tale barbaro femminicidio e manifestare la propria vicinanza alle famiglie coinvolte in questa tristissima vicenda. Da parte nostra – ha concluso – riteniamo importante continuare a garantire il nostro impegno per promuovere una società più attenta, più responsabile, più umana”.

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“Un ragazzo serio, un po’ chiuso, ma sempre educato”. Ma anche “Un bravo giovane”. E’ quanto raccontano di Nicola Garbino, il 36enne reo confesso del delitto di Silvia Gobbato, alcuni vicini. Il padrino e la madrina sono invece sconcertati: “Cosa? Cosa? Lui? Nicola? Impossibile. No, non è lui. Lui è un pezzo di pane”. L’uomo, taciturno e silenzioso, è iscritto all’Università di Udine, facoltà d’ingegneria, studia a casa e ogni tanto dà qualche esame. Mantenuto dai genitori con i quali abita e che lo amano molto, non ha mai lavorato e, sembra, non ha mai avuto relazioni sentimentali stabili. Dopo la risoluzione del caso da parte dei carabinieri, alla quale si è giunti dopo il fermo e la confessione di Garbino, al cancello del Comando provinciale di viale Trieste, a Udine, ha fatto la sua apparizione un grande cartello bianco con una scritta nera: “Un ringraziamento all’Arma dei carabinieri per l’eccellenza investigativa”. Sono stati due giovani ad appenderlo, spiegando: “Hanno risolto tanti casi, questo addirittura in due giorni”.

L’assassino di Udine è un 36enne studente fuori corso

giovane-donna-uccisa-a-coltellate-udine“Mi servivano soldi, volevo il riscatto”. Sono queste le agghiaccianti parole di Nicola Garbino, il 36enne che ha confessato l’omicidio di Silvia Gobbato. “L’ho aggredita per rapirla ma lei ha reagito”. L’uomo era stato fermato oggi in mattinata nei pressi del centro commerciale Città Fiera di Martignacco alla periferia di Udine da una pattuglia del carabinieri ai quali ha subito detto: “Mi avete beccato”. Il 36enne abita con i genitori a Zugliano di Pozzuolo del Friuli e non ha problemi mentali e non era in cura, come in un primo momento era emerso da ambienti investigativi, aveva solo un forte disagio. Come riporta il Gazzettino, non aveva mai trovato un lavoro e si era iscritto all’università a Udine dove risulta tuttora fuori corso nella facoltà di Ingegneria. Garbino, che vive ancora con i genitori, ha spiegato ai militari che era intenzionato a rapire una donna: Silvia Gobbato si è trovata su quella strada ed è stata scelta a caso, visto che non la conosceva. “Silvia – ha raccontato il 36enne – era da sola, correva piano, quindi potevo facilmente ‘catturarla’ e soprattutto aveva con sè un telefonino con il quale volevo poi telefonare alla sua famiglia per chiedere il riscatto”. Garbino l’ha avvicinata in modo fulmineo e l’avrebbe subito minacciata con il coltello. Il piano era immobilizzarla e poi usare il telefonino per denunciarne il rapimento e reclamare il riscatto.  Ma Silvia ha reagito, difendendosi. Una reazione che non aveva previsto. L’agguato è degenerato nell’omicidio della 28enne. Al momento del fermo, l’uomo ra in stato confusionale e vagava con una mountain bike di colore rosso. Con sè aveva uno zainetto che conteneva un coltello da cucina e degli abiti sporchi di sangue. L’uomo è stato poi portato sul luogo del delitto lungo l’ippovia di Udine dove è stata trovata la ragazza. Dopo i primi dubbi degli investigatori, tutti i riscontri fatti hanno portato a puntuali verifiche.

Aaron Alexis: ucciso l’ex marine autore della sparatoria a Washington

aaron-alexis-washington-tuttacronacaE’ stato il sindaco di Washington, Vincent Gray, a confermare che, a seguito della sparatoria nel quartier generale della Marina nella Navy Yard, avvenuta ieri, “i morti sono 13 e i feriti 8, ma che il bilancio non è ancora definitivo”. A seminare il terrore un ex militare proprio della Marina, il 34enne Aaron Alexys, che era stato congedato perchè, stando a quanto riportano i media americani, Il cecchino, era affetto da “Post-traumatic stress disorder”. L’uomo è stato ucciso dalle forze dell’ordine durante la sparatoria. In passato era già stato protagonista di episodi violenti. Partito dal Texas, aveva un contratto, a tempo determinato fino al congedo, alla Navy Yard in qualità di consulente nel settore tecnologico. L’uomo era stato decorato con la medaglia “Global War on Terrorism Service” e quella del “National Defense Service”, due onorificenze piuttosto comuni dopo aver partecipato attivamente per ruoli a servizio della nazione dopo l’11/9. E’ probabile che lunedì sia entrato con una vecchia carta identificativa, o con una rubata. Discordante anche la versione sul luogo dove Alexys si trovasse. Alcuni testimoni hanno raccontato di spari dal quarto piano di un palazzo. Di certo, assicura il governo federale, non era con un complice. Alcuni funzionari hanno rivelato ai media USA che Alexys soffriva di “seri disturbi mentali”: stando a quanto riportato, soffriva di paranoie e “sentiva voci” nella sua testa. Era anche stato recentemente in cura per questi problemi. Anche i familiari dell’uomo hanno confermato agli investigatori che Alexis era in cura per i suoi disturbi mentali. In occasione dell’anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle, l’attuale leader di al Qaida aveva diffuso un messaggio audio in cui incitava ad attaccare l’America sul suo territorio. Il presidente Barack Obama, non potendosi sbilanciare sul movente e sulla matrice della sparatoria, si è limitato a parlare di “atto di codardia”.

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Regista di snuff movies? Pizzocolo e il “giro di denaro vorticoso”

lavinia-pizzoccolo-lodi-tuttacronacaContinua a indagare sull’omicidio dell’escort romena 18enne Lavinia Simona Aiolaiei la Questura di Lodi, che  si sta avvicinando alla verità sulla morte per strangolamento mentre faceva sesso con il suo assassino. Il ragioniere 41enne Andrea Pizzocolo avrebbe cinque conti correnti a lui intestati, “un giro di denaro vorticoso” che non si addice a un ragioniere che guadagna 1.800 euro al mese con moglie e figli a carico, spiegano gli investigatori che ipotizzano l’uomo fosse un regista di snuff movies. Si tratta di film legati al mercato nero, venduti a cifre esorbitanti, che ritraggono scene di sesso estremo e terminano con la morte di una persona. L’ipotesi giustificherebbe le telecamere rinvenute nella stanza del Moon Motel di Busto Arsizio e quella nascosta nell’orologio del killer. Bisognerà però attendere il proseguimento delle indagini per scoprire se l’ipotesi corrisponde alla realtà.

L’assassino di Lavinia: caccia alle decine di donne che ha filmato

lavinia-omicidio-lodi-tuttacronacaAndrea Pizzicolo, il ragioniere 41enne fermato per l’omicidio di Lavinia Simona Ailoaiei, la 18enne romena abbandonata in un campo di San Martino in Strada, ha girato un video dell’agonia della giovane con tre telecamere digitali ad alta definizione nascoste nella stanza del motel Moon di Busto Arsizio e del motel Silk vicino a Lodi. Per i primissimi piani è invece stata utilizzata una minitelecamera a fibra ottica acquistata in rete e che teneva nascosta nel cinturino dell’orologio. In Questura a Lodi sono convinti si tratti di un’attrezzatura da specialista che non si concilia con un incidente casuale. Il giudice Isabella Ciriaco, che ha convalidato il fermo dell’uomo, ha visto i filmati: “Anche la descrizione più dettagliata e realistica non può rendere con sufficiente giustizia la freddezza, la lucidità, la tenacia e la crudeltà che trasuda dai filmati”. Sarebbe a dire, come spiega La Stampa, che le immagini mostrano come il ragioniere non si lasciò prendere dal panico non riuscendo a rompere le cinghie di plastica che stavano ammazzando la sua vittima in un gioco erotico condiviso, ma che quasi sicuramente l’epilogo che avrebbe avuto la vicenda sarebbe stato accettato se non addirittura programmato. La differenza è sostanziale e rischia di valergli l’ergastolo. La vittima, come ha stabilito l’autopsia, è morta in un motel di Busto Arsizio prima di essere abbandonata in un campo di mais del lodigiano. Ma nell’auto di Pizzicolo sono state trovate anche altre telecamere e schede video mentre nella sua abitazione gli investigatori hanno rinvenuto ulteriori riprese riversate in dvd con immagini ad alta definizione. In questi filmati l’uomo appare protagonista di altri incontri con decine di ragazze più o meno giovani, europee ma quasi sicuramente straniere, probabilmente contattate via internet. Nessuno conosce che fine abbiano fatto queste giovani e l’ipotesi dell’assassino seriale sembra essere quella a cui gli investigatori credono meno, considerato che non ci sono casi aperti su donne scomparse. Potrebbe però essere che l’uomo sia un frequentatore attivo di siti dove vengono postati video di sesso estremo. Al riguardo, si attenderanno le risposte che daranno i suoi computer. Le ragazze riprese potrebbero offrire più informazioni, una volta identificate. Per quel che riguarda i vicini di Pizzocolo hanno solo riferito che, quando era solo in casa, l’uomo riceveva molte ragazze, spesso straniere, anche giovani.  E hanno aggiunto che le tapparelle erano sempre abbassate e di notte si sentiva sempre, solo il rumore continuo della doccia aperta.

Lavinia, uccisa per un gioco erotico, ripresa mentre moriva

Lavinia Simona Ailoaiei-tuttacronaca

Shock in procura per alcuni video trovati sull’automobile di Andrea Pizzocolo, il 41 enne di Arese accusato di aver ucciso la 18enne Lavinia Simona Ailoaiei. La morte della ragazza potrebbe quindi non essere stato un incidente come ipotizzato in un primo tempo ma un omicidio volontario. Il quadro quindi che starebbe prendendo forma sarebbe un quadro più complesso con le accuse di vilipendio di cadavere e le aggravanti della premeditazione, le sevizie e i motivi abietti e futili. In quella stanza del Motel Moon di Busto Arsizio e del Motel Link di San Martino in Strada si sarebbero consumati atti di una violenza che la stessa procura, vedendo i video, avrebbe definito «raccapricciante». I dettagli sui contenuti naturalmente non sono stati diffusi ma sembrerebbe svanire l’ipotesi di un tragico incidente. Arese al momento si è avvalso della facoltà di non rispondere.

 

Svolta nel caso della donna trovata morta nelle campagne del Lodigiano

donna-uccisa-lodi-tuttacronacaLa pozia ha fermato il presunto killer della donna, una romena di 18 anni che è stata trovata morta nelle campagne di San Martino in Strada ieri. Si tratterebbe di un italiano di 41 anni che avrebbe ucciso per strangolamento. La giovane, che s’ipotizza sia stata uccisa in un altro luogo, è stata rinvenuta con due fascette autobloccanti da elettricista strette attorno al collo. Il suo cadavere è stato rinvenuto grazie a un agricoltore. Il Procuratore capo della Repubblica di Lodi, Vincenzo Russo, ha spiegato che le indagini cercheranno di verificare se “la poveretta sia stata violentata prima di venire uccisa. La dinamica è abbastanza chiara: qualcuno l’ha ammazzata e successivamente l’ha scaricata già nuda sul posto per poi fuggire via”. Il tratto di campagna in cui è stato rinvenuto il corpo, che al momento del ritrovamento era nudo, non è lontano dalla statale via Emilia che conduce da Lodi a Codogno e quella stradina di campagna, soprattutto la sera, è parecchio frequentata da giovani che raggiungono il centro ricreativo dalla zona del Piacentino. Si indaga anche nel mondo della prostituzione. Questo fa pensare che ci potrebbero essere dei testimoni.

Aggiornamento ore 12:47

Vicenzo Russo, procuratore della Repubblica, ha spiegato che il 41enne fermato ha confessato di aver conosciuto la giovane via Internet e e di averla uccisa strangolandola durante un gioco erotico. L’uomo ha confessato anche di aver avuto un rapporto sessuale con la vittima quando era già morta. Gli sono stati contestati l’omicidio volontario e atti osceni su cadavere.

Valanga di polemiche per ristabilire la pena di morte

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E’ il multimiliardario leader populista, Frank Stronach, in Austria a voler rilanciare la pena di morte per i killer di professione. Poi la marcia indietro per spiegare che nell’intervista rilasciata oggi lui stava esprimendo solo un’opinione personale, non   inclusa nel programma del suo partito, Team Stronach, che si candida quest’anno per la prima volta.

«Per crimini di mafia e terrorismo dovrebbe esserci zero tolleranza in politica», ha detto Stronach aggiungendo di avere comprensione per i paesi che hanno ancora la pena capitale.

Ma molti colleghi del partito hanno precisato la loro distanza dal leader anche perché in Austria la pena di morte è stata cancellata 45 anni fa e da allora nessun politico ha mai pensato alla sua reintroduzione. L’ultima esecuzione è datata  24 Marzo 1950.

 Sarà stato un passo falso in campagna elettorale?

Sventato l’attentato a Maduro in Venezuela?

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Secondo il ministro dell’Interno, Miguel Rodriguez, le autorità del Venezuela avrebbero sventato un complotto per assassinare il presidente Nicolas Maduro, ordito dall’ex leader colombiano Alvaro Uribe Velez, un conservatore ostile al governo progressista di Caracas.

I due uomini arrestati farebbero parte di un commando di dieci persone incaricate di assistere il killer destinato a eseguire materialmente l’omicidio, identificato solo come ‘David’ e definito dal ministro un “professionista di grande esperienza”. Il killer avrebbe preso ordini da Oscar Alcantara Gonzalez, uno stretto collaboratore di Uribe attualmente in prigione, collegato anche a elementi dell’estrema destra venezuelana esiliati a Miami.

Proprio perché si ritiene che alcuni elementi del complotto vivano a Miami, Maduro avrebbe chiamato Obama. I giornalisti venezuelani, dissidenti da sempre con il governo degli Usa, avrebbero commentato così la notizia:
“Il presidente Obama è così debole che negli Stati Uniti si prendono per suo conto decisioni sull’uccisione di un capo di Stato latino-americano senza che lui ne sappia nulla?”

“Preferirei parlare di questioni importanti e non delle calunnie di una dittatura”, ha replicato Uribe, che lasciò la presidenza nel 2010. “Nessuno crede a una storia così assurda”, ha tagliato corto a propria volta Henrique Capriles, leader dell’opposizione liberale di Caracas, sconfitto di misura da Maduro nelle contestate presidenziali dello scorso aprile.

Killer a 13 anni, Marcelo Pesseghini stermina la propria famiglia

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Ha solo 13 anni il baby killer che avrebbe sterminato la sua famiglia per poi togliersi la vita. Marcelo Pesseghini, originario di una zona a nord di San Paolo in Brasile, avrebbe ucciso i genitori, entrambi poliziotti, la nonna e la zia prima di recarsi tranquillamente a scuola usando l’auto della madre. Poi si è tolto la vita. Gli investigatori non hanno ancora trovato il corpo reato, ma sulla sua pagina Facebook, il ragazzo utilizzava la foto di un killer dei videogame, Assassin’s Creed.

Aggiornamento 10 agosto  2013, 13,50:

Secondo quanto riporta 24Horas.cl, un testimone avrebbe raccontato agli inquirenti che sarebbe stata la madre di Marcelo Bovo Pesseghini, Andreina Bovo (35) a insegnare al figlio a guidare mentre il padre, il sergente Luis Marcelo Pesseghini (40), gli avrebbe insegnato a maneggiare l’arma. Il testimone, che era un collega della donna, fu il primo a scoprire i corpi dopo essersi recato nell’abitazione preoccupato che la Bovo non si fosse presentata al lavoro. In un primo momento suonò senza avere risposta, poi tornò con altri colleghi e in quel momento trovarono i cadaveri. Secondo le prime perizie della polizia, il padre sarebbe stato ucciso tra le 12 e le 18 ore prima rispetto al resto della famiglia. Secondo gli investigatori, il minore lo avrebbe ucciso quanto la madre non era in casa: ipotesi derivata dall’analisi della scena del crimine e dalla posizione dei corpi. Venne quindi uccisa in un secondo momento, con un colpo di pistola alla testa, da dietro. L’uomo sarebbe invece stato ucciso nel sonno. La nonna (65) e sua sorella (55), a loro volta uccise con armi da fuoco, sarebbero state uccise nel sonno all’incirca quando è morta la madre. Immagini della scena del crimine diffuse dalla televisione brasiliana lo scorso giovedì, infine, mostrano il corpo del minore lateralmente a quello del padre mentre la madre si trova ai piedi del letto, come se si fosse inginocchiata accanto al marito al momento della scoperta. Le indagini proseguono.

Matrimonio con sparatoria a Baiano: uomo freddato davanti alla Chiesa.

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Un uomo di 60 anni, Fortunato Miele, imprenditore nel campo dell’edilizia con precedenti penali, arrestato anni fa per tentato omicidio,  è stato ucciso con colpi di arma da fuoco in piazza a Baiano, in provincia di Avellino. L’omicidio è avvenuto davanti alla chiesa di Santo Stefano, il principale luogo di culto della cittadina ai confini tra le province di Avellino e Napoli. L’uomo è stato raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco esplosi, subito dopo le ore 13, da  da due killer arrivati nella piazza del paese a bordo di una potente moto e con i volti coperti da caschi integrali. Miele è stato freddato mentre si trovava al posto di guida della sua Jeep, ferma davanti alla chiesa dove si era appena concluso un matrimonio e alcuni invitati, dopo che gli sposi erano andati via, si trovavano ancora sul sagrato.

Nipote del boss ucciso in un agguato a Napoli

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Si chiamava Rosario Grimaldi, il 42enne ucciso nella notte a Napoli, nel quartiere Soccavo, in via Vicinale Palazziello, ed era il nipote del  boss Ciro Grimaldi, detto Settirò, attualmente detenuto a Palermo. Il cadavere dell’uomo è stato rinvenuto a nella stessa strada dove mercoledì scorso è stato ammazzato, Clemente Rubino, 52 anni, altro esponente della cosca guidata dallo zio di Rosario. Il 42enne aveva precedenti per stupefacenti, furto e istigazione alla corruzione. 

 

Sparatoria a Miami: tra le vittime anche una coppia italo-americana.

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Dramma d’estate consumato in un complesso residenziale a a Hialeah, un sobborgo di Miami.  L’uomo ha sequestrato nella notte americana 6 persone. Dopo una lunga trattativa quando ogni tipo di negoziato era fallito, sono intervenuti gli agenti della Swat, le teste di cuoio americane, che hanno ucciso l’uomo in una sparatoria.

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All’interno dell’abitazione in cui l’uomo si era barricato gli agenti hanno rivenuto 6 cadaveri: 3 donne e 3 uomini. Al momento è stato comunicato il nome solo di sue di essi, i coniugi italo-americani Italo Pascioti, 78 anni e Samira Pascioti.  Ancora sconosciute le cause che hanno spinto l’uomo a compiere questo atto di follia omicida.

Modellino killer: appassionato perde il controllo e rimane ucciso

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Sarebbe stato lo stesso modellino di elicottero telecomandato a uccidere l’appassionato 41enne di Mauensee, comune del Canton Lucerna il cui corpo è stato trovato da un passante. Accanto al corpo infatti è stato rinvenuto un Gaui Formula X7. La vittima è stata fatalmente ferita alla testa e al braccio.

Delitto Fragalà: scattate le manette per i presunti killer

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I carabinieri di Palermo hanno compiuto tre arresti: in manette sono finiti Francesco Arcuri e Salvatore Ingrassia, già detenuti per mafia ed estorsione e ritenuti affiliati a Cosa Nostra, al mandamento di Porta Nuova, e Antonino Siragusa. I tre sarebbero i presunti killerdell’avvocato Enzo Fragalà, aggredito il 23 febbraio del 2010 a colpi di bastone, a pochi metri dal suo studio e morto dopo tre giorni di coma. L’avvocato, uno dei più noti penalisti della città, era anche un ex parlamentare di An. Le piste seguite sono due: passionale e mafiosa. Stando alla collaboratrice di giustizia Monica Vitale, che aveva una relazione con un uomo d’onore, il penalista sarebbe stato ucciso perché aveva infastidito la moglie di un cliente. Ma gli investigatori non escludono, invece, che dietro al delitto ci siano scelte professionali del legale che abbiano dato fastidio a Cosa nostra.

L’ultima provocazione di Madonna: è un killer nel suo “Secret Project”.

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Il video che anticipa il  “Secret Project” – un progetto legato alla musica e all’arte ancora misterioso – firmato Madonna  sta facendo discutere. La cantante ancora una volta provoca e ostenta la sua passione per le armi: pistola alla mano, spara dritto alla testa di un uomo. In un periodo in cui in America, faticosamente e con tanti veti incrociati, si cerca di limitare l’uso delle armi dopo la tragedia di Newtown, sembra quanto meno poco “politically correct” l’atteggiamento di Madonna nel video. La cantante era stata criticata nel suo ultimo tour proprio a causa dell’uso e di pistole sul palco, ma la pop-star aveva prontamente replicato: “Le pistole non uccidono, sono gli uomini che lo fanno”.

Ma sicuramente ostentare la violenza, farne un’icona sexy, non aiuta a risolvere i problemi!

La tragedia dei bambini che getta nello shock gli Usa

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E’ stata l’autopsia a rilevare la tragica verità sui due bambini trovati morti a casa dei nonni a Jackson in Ohio. Sarebbe stato il maggiore,  Austin Wiseman, a sparare contro il fratellastro, Blake Campbell, e poi ad uccidersi rivolgendo l’arma contro sè stesso. Ma come mai un omicidio-suicidio così efferato a soli 12 anni? «Non ci potrà mai essere una spiegazione per questo terribile episodio, del perchè un bambino di 12 anni spara a suo fratello e poi si uccide», ha detto sconfortato il capo della polizia della Jackson County, Carl Eisnaugle, sottolineando come sia difficile stabilire se si sia trattato di un incidente o meno.

La tragedia è accaduta nella camera da letto al piano superiore della casa, dove i nonni, avevano probabilmente lasciato incustodita una pistola calibro 44 rinvenuta poi accanto ai corpi. E torna a far discutere il problema delle armi in America.

Uccisi due fratellini in casa, avevano 9 e 12 anni.

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Ennesima strage di innocenti in America. Sono stati uccisi nell’abitazione dei nonni a Jackson, in Ohio, i due fratelli di 9 e 12 anni. A dare l’allarme dopo aver scoperto i cadaveri sono stati propri i due anziani, James e Deborah Harris, che hanno immediatamente chiamato le autorità. Il capo della polizia locale Carl Eisnaugle, ha affermato “E’ stato uno shock, per ora non abbiamo alcuna idea del perché sia stato compiuto questo omicidio”.

La tragedia dei bambini che getta nello shock gli Usa

10mila euro per chi darà informazioni sul killer di Domenico Lorusso

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Non sembrano dare risultati le indagini condotte finora per identificare il killer dell’ingegnere di Potenza Domenico Lorusso, ucciso la sera del 28 maggio a Monaco di Baviera. La polizia ha quindi deciso di mettere una taglia sull’assassino e verranno versate 10mila euro a chiunque fornirà informazioni utili per identificarlo, visto che la ragazza della vittima non è in grado di fornire un identikit e il dna prelevato non ha riscontri tra gli schedari. Nel frattempo il fratello di Lorusso, Paolo, è pronto per recarsi in Germania per capire a che punto siano le ricerche.

Sparatoria al College di Santa Monica, Obama a pochi km.

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C’è stato il panico a Santa Monica, in California, quando un uomo ha aperto il fuoco nella zona del College. Una persona è rimasta uccisa e altre quattro ferite. Nella zona, a pochi chilometri di distanza c’era anche il Presidente Obama, in visita ufficiale, per incontrare più tardi in un ranch il leader cinese Xi Jinping. L’uomo avrebbe iniziato a sparare contro le auto e contro un bus dove una donna è rimasta ferita alla testa. Il killer avrebbe usato armi diverse e poi ha tentato la fuga nascondendosi all’interno della biblioteca, dove però è stato bloccato da due agenti. All’interno del campus è quindi scattata la caccia a un altro possibile killer che si ritiene potesse essere con l’uomo catturato, anche se fino a questo momento non ci sono conferme.

In una casa vicino al College che è stata data alle fiamme sono stati rinvenuti due morti. Prima della sparatoria il killer avrebbe cercato di entrare nell’abitazione e anche di rubare un auto, ma senza successo.

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Preeti Rathi non ce l’ha fatta: morta la ragazza sfregiata con l’acido

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Non ce l’ha fatta la 23enne Preeti Rathi, assalita a Mumbai con un acido subito dopo essere arrivata in città per lavorare come infermiera, un mese fa. I medici hanno fatto di tutto per salvare la vita della giovane donna, che è però morta ieri per una disfunzione polmonare totale. A darne notizia è stato oggi il quotidiano The Hindu. Preeti arrivò esattamente un mese fa, il due maggio, nella capitale e avrebbe dovuto prendere servizio in un ospedale militare. Il killer, uno sconosciuto a volto che ancora non è stato individuato, le ha toccato la spalla facendola girare, dopo di che le ha lanciato il liquido sul volto da distanza ravvicinata. La ragazza ha subito numerosi interventi, sia al volto che agli organi interni, colpiti dalla sostanza che aveva in parte ingerita. Dopo esser stata trasferita in un secondo centro sanitario, ha subito nuovi interventi di plastica, mirati a ricostruire l’esofago. Purtroppo, ha poi manifestato i sintomi di una polmonite chimica. E’ arrivata anche la conferma di un medico che ha spiegato: “le lesioni interne, aggravate dalla polmonite chimica, rappresentavano un quadro gravissimo e che al momento del ricovero le speranze di sopravvivenza della ragazza non erano superiori al 5%”.

Massacro di Aurora: il killer rischia la pena capitale

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Avevano tentato a presentare un ricorso secondo cui la legge sulla pena capitale del Colorado è incostituzionale i legali di James Holmes, l’autore del massacro del cinema di Aurora. Ma il giudice distrettuale ha respinto tale ricorso e ora l’uomo continua a rischare la pena di morte per quanto accaduto la notte del 20 luglio scorso. In quell’occasione Holmes irruppe, vestito da Joker, in un cinema di Aurora durante la proiezione della prima del film ‘Batman’ e uccise 12 persone.

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