“Rischiamo troppi disoccupati”: medicina taglia i posti

test-medicina-tuttacronacaForse mancano artigianai e restano vacanti i posti da gelataio, ma l’altro dato è che i giovani italiani voglio una laurea. Anche a costo di scegliere facoltà che non assicurano un lavoro, in particolar modo in periodi di crisi economica. E proprio perchè “rischiamo troppi disoccupati”, nell’anno accademico 2014/2015 sarà cancellato a Medicina un posto su 4, per un taglio totale del 23% dei posti destinati agli aspiranti medici. Un taglio che implica 2mila futuri dottori in meno e che con il test anticipato ad aprile segna un sempre più difficile percorso per l’accesso alle facoltà a numero chiuso come Medicina, Veterinaria e Odontoiatria. Come spiega Repubblica:

“Per l’anno accademico 2014/2015 i posti sono stati tagliati del 23 per cento: ben 2.239 in meno rispetto a 12 mesi fa. Stesso discorso per Veterinaria — 632 accessi contro gli 825 del 2013 — e Odontoiatria il cui taglio si riduce al 20 per cento: 787 posti in luogo dei 984 del 2013. Per iscriversi ci sarà un mese di tempo: dal 12 febbraio fino alle ore 15 dell’11 marzo prossimo, con domande esclusivamente online sul sito http://www.universitaly. it. Ma i 7.918 posti — più 351 per gli studenti non comunitari non soggiornanti in Italia — renderanno ancora più impervia la strada agli 80-90mila aspiranti studenti della facoltàdi Medicina (l’anno scorso furono 85mila)”.

Ma potrebbe non essere una soluzione temporanea:

“Tanto più che sono in molti a temere che la riduzione dei posti di quest’anno possa essere definitiva a causa dei 3.500 studenti in più entrati l’anno scorso rispetto alle previsioni grazie ai ricorsi contro il bonus-maturità. Nel 2013, i posti messi a concorso per Medicina furono 10.157, più 591 per gli studenti stranieri. E se dal ministero della Sanità dovesse arrivare l’ok per il contingente appena comunicato le chance per le migliaia di aspiranti camici bianchi si ridurrebbero drasticamente”.

La graduatoria sarà nazionale anche nel 2014 e il test prevede 60 quesiti a risposta multipla a cui rispondere in 100 minuti:

“Meno domande, dunque, di Cultura generale e Logica e più quesiti di Biologia, Chimica, Matematicae Fisica. Dopo il pasticcio dello scorso anno, il bonus-maturità è stato invece definitivamente cancellato”.

Il test di Medicina e Odontoiatria si svolgerà l’8 aprile, mentre il 9 aprile sarà il momento di Veterinaria e il 10 aprile Architettura. Il 29 aprile sarà il momento del test di Medicina e Odontoiatria in lingua inglese, mentre il 3 settembre arriverà il test per le Professioni sanitarie.

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Niente prelievo sugli stipendi dei prof? Il governo ci prova con i bidelli

bidello-tuttacronacaIl governo non metterà le mani in tasca agli insegnanti… ora ci prova con il personale non docente, ossia soprattutto bidelli e chi nella scuola fa lavoro di segreteria. La denuncia arriva dai sindacati che fanno riferimento a una circolare del ministero dell’Istruzione nella quale si chiede la restituzione al personale ausiliario, tecnico e amministrativo della scuola dell’incentivo economico, stabilito con un accordo del 2011, per mansioni che vanno oltre i normali compiti. Francesco Scrima, segretario generale della Cisl scuola, ha affermato: “Noi impugneremo questo provvedimento perché  ingiusto, iniquo e offensivo. Riguarda il personale Ata, personale che ha delle retribuzioni tali che gridano vendetta al cielo!” Quello che prevede la circolare è il prelievo degli aumenti contrattuali legati alla professionalità (incentivi che vanno da un minimo di 600 a un massimo di 1.800 euro annui che si tra traducono mensilmente in una cifra che va dai 50 ai 150 euro). Ad essere interessate potrebbero essere 8mila persone e nel frattempo la Uil scuola ha già inviato una lettera al ministro Carrozza nella quale viene sollecitato il ritiro del provvedimento. “Va evitato – dice – un altro pasticcio”.

Marcia indietro sugli insegnanti! Il governo ha rischiato di farsi male da solo

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Gli insegnanti non restituiranno i 150 euro”: il Governo fa marcia indietro. Alla fine il Governo ha fatto marcia indietro sugli insegnanti: dalla riunione a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza è arrivata la decisione di sospendere il provvedimento che imponeva la restituzione degli scatti di anzianità del 2012. Il flash dell’Ansa è delle 10 e un quarto, a inizio mattinata il vicepremier Angelino Alfano aveva già rassicurato gli insegnanti e, di riflesso, l’alleato di maggioranza, il Pd che storicamente rappresenta la categoria: ”In questo modo il governo rischia di farsi male da solo. Entreremo nel merito della vicenda, i cui dettagli ancora non conosciamo, per evitare che si verifichi il prelievo”, aveva affermato Alfano, intervenuto alla “Telefonata” su Canale 5.

Tagli allo stipendio degli insegnanti: 150 euro in meno

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Ritorno amaro tra i banchi per gli insegnanti italiani che si sono trovati di fronte al taglio di 150 euro di stipendio. Il taglio è stato operato dal ministero dell’Economia  che chiede la restituzione degli scatti stipendiali già percepiti nel 2013 con una trattenuta appunto di 150 euro mensili, a partire da gennaio. Immediata l’ira dei docenti che si vedono così negare un diritto già acquisito, ma soprattutto la richiesta ha fatto anche sorgere un vero scontro all’interno del governo con il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che si è schierata al fianco degli insegnanti e ha scritto immediatamente al collega Saccomanni.  Ma se i membri di un esecutivo si scontrano tra loro come è possibile governare un Paese ed effettuare delle riforme? Se non c’è coesione e un indirizzo unitario come si riesce a trovare un’intesa che consenta di dettare un agenda sul prossimo anno? Intanto al fianco dei lavoratori della scuola si sono schierati anche i sindacati che minacciano lo sciopero.

I sindacati già da giorni protestano con forza. «Le istruzioni impartite dal Ministero dell’Economia per un graduale recupero degli scatti maturati nel 2012 costituiscono una decisione inaccettabile che va bloccata, una vera e propria provocazione che se attuata non potrà rimanere senza risposta» ha tuonato il segretario generale della Cisl Scuola Francesco Scrima. E dalla Gilda è arrivato un aut aut: «Siamo stanchi di aspettare: vengano restituiti ai docenti gli scatti stipendiali 2012 o sarà sciopero generale». Per la Flc-Cgil si assiste «ancora una volta a un pesante intervento sui diritti acquisiti dei lavoratori della scuola, che saranno costretti a restituire le somme legittimamente e giustamente percepite». «La scuola – ricorda il sindacato guidato da Mimmo Pantaleo – ha già contribuito pesantemente al risanamento dei conti pubblici, finanziandolo con i tagli di personale (8 miliardi di euro), con il blocco del contratto di lavoro, con il taglio del salario e con l’aumento dei carichi di lavoro». Il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, parla di «situazione gravissima, mai accaduta prima». La nota del ministero dell’Economia del 27 dicembre – ricorda – «produce come effetto che, senza che nessuno sia stato avvertito, senza che sia stata fornita nessuna spiegazione, si procede con il prelievo nello stipendio. Come a dire, poichè la scuola è centrale nelle scelte di Governo, apriamo il nuovo anno togliendo parte della retribuzione di quelli che l’avevano legittimamente percepita, perchè le regole sono cambiate. Il decreto, che viene interpretato in modo retroattivo, è di novembre e decide di togliere gli aumenti maturati a gennaio. Ed è qui il pasticcio vero, con un Governo che, in questa vicenda, infila un errore dopo l’altro, trattando il personale della scuola anziché come lavoratori titolari di diritti, come sudditi».

Ecco tutte le norme della Stabilità che possono riguardare i pensionati

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Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA
N. 1120 Senato della Repubblica
Attesto che il Senato della Repubblica, il 27 novembre 2013,
ha approvato il seguente disegno di legge, d’iniziativa del Governo:

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014)
ARTICOLO 1
COMMI:

A) RIMBORSO DEI TAGLI 2011 e 2012 SULLE PENSIONI SUPERIORI AI 90 MILA EURO LORDI L’ANNO PER EFFETTO DELLA SENTENZA n. 116 DELLA CORTE COSTITUZIONALE

180. Al fine di rimborsare le somme versate all’entrata del bilancio dello Stato ai sensi dell’articolo 18 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, in attuazione della sentenza della Corte costituzionale n. 116 del 5 giugno 2013, è istituito un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, con una dotazione di 20 milioni di euro per l’anno 2014 e 60 milioni di euro per l’anno 2015.

B) ULTERIORE BLOCCO DELLA PEREQUAZIONE PER IL TRIENNIO 2014-2016:

322. Per il triennio 2014-2016 la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, è riconosciuta:

a) nella misura del 100 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a tre volte il trattamento minimo INPS. Per le pensioni di importo superiore a tre volte il predetto trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dalla presente lettera, l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato;

b) nella misura del 90 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a tre volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi. Per le pensioni di importo superiore a quattro volte il predetto trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dalla presente lettera, l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato;

c) nella misura del 75 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo INPS con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi. Per le pensioni di importo superiore a cinque volte il predetto trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dalla presente lettera, l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato;

d) nella misura del 50 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi e, per il solo anno 2014, non è riconosciuta con riferimento alle fasce di importo superiori a sei volte il trattamento minimo INPS. Al comma 236 dell’articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, il primo periodo è soppresso e, al secondo periodo, le parole: «Per le medesime finalità» sono soppresse.

C) ULTERIORE NUOVO TAGLIO DELLE PENSIONI SUPERIORI A 14 VOLTE IL TRATTAMENTO MINIMO L’ANNO PER IL TRIENNIO 2014-2016

325. A decorrere dal 1º gennaio 2014 e per un periodo di tre anni, sugli importi dei trattamenti pensionistici corrisposti da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie complessivamente superiori a quattordici volte il trattamento minimo INPS, è dovuto un contributo di solidarietà a favore delle gestioni previdenziali obbligatorie, pari al 6 per cento della parte eccedente il predetto importo lordo annuo fino all’importo lordo annuo di venti volte il trattamento minimo INPS, nonché pari al 12 per cento per la parte eccedente l’importo lordo annuo di venti volte il trattamento minimo INPS e al 18 per cento per la parte eccedente l’importo lordo annuo di trenta volte il trattamento minimo INPS. Ai fini dell’applicazione della predetta trattenuta è preso a riferimento il trattamento pensionistico complessivo lordo per l’anno considerato. L’INPS, sulla base dei dati che risultano dal casellario centrale dei pensionati, istituito con decreto del Presidente della Repubblica 31 dicembre 1971, n. 1388, è tenuto a fornire a tutti gli enti interessati i necessari elementi per l’effettuazione della trattenuta del contributo di solidarietà, secondo modalità proporzionali ai trattamenti erogati. Le somme trattenute vengono acquisite dalle competenti gestioni previdenziali obbligatorie, anche al fine di concorrere al finanziamento degli interventi di cui al comma 126 del presente articolo.

126. Con effetto sulle pensioni decorrenti dall’anno 2014 il contingente numerico di cui all’articolo 9 del decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 22 aprile 2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 123 del 28 maggio 2013, attuativo delle disposizioni di cui all’articolo 1, commi 231 e 233, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, con riferimento alla tipologia di lavoratori relativa alla lettera b) del medesimo comma 231 dell’articolo 1 della citata legge n. 228 del 2012 è incrementato di 6.000 unità. Conseguentemente all’articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 234, le parole: «134 milioni di euro per l’anno 2014, di 135 milioni di euro per l’anno 2015, di 107 milioni di euro per l’anno 2016, di 46 milioni di euro per l’anno 2017, di 30 milioni di euro per l’anno 2018, di 28 milioni di euro per l’anno 2019 e di 10 milioni di euro per l’anno 2020» sono sostituite dalle seguenti: «183 milioni di euro per l’anno 2014, di 197 milioni di euro per l’anno 2015, di 158 milioni di euro per l’anno 2016, di 77 milioni di euro per l’anno 2017, di 53 milioni di euro per l’anno 2018, di 51 milioni di euro per l’anno 2019 e di 18 milioni di euro per l’anno 2020»;
b) al comma 235, le parole: «1.133 milioni di euro per l’anno 2014, a 1.946 milioni di euro per l’anno 2015, a 2.510 milioni di euro per l’anno 2016, a 2.347 milioni di euro per l’anno 2017, a 1.529 milioni di euro per l’anno 2018, a 595 milioni di euro per l’anno 2019 e a 45 milioni di euro per l’anno 2020» sono sostituite dalle seguenti: «1.182 milioni di euro per l’anno 2014, a 2.008 milioni di euro per l’anno 2015, a 2.561 milioni di euro per l’anno 2016, a 2.378 milioni di euro per l’anno 2017, a 1.552 milioni di euro per l’anno 2018, a 618 milioni di euro per l’anno 2019 e a 53 milioni di euro per l’anno 2020».

D) NON PIU’ DOVUTO IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ SULLE PENSIONI SUPERIORI AI 300 MILA EURO ANNUI

400. Le disposizioni di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, continuano ad applicarsi, in quanto compatibili, dal 1º gennaio 2014 al 31 dicembre 2016. Ai fini della verifica del superamento del limite di 300.000 euro rilevano anche i trattamenti pensionistici di cui al comma 325, fermo restando che su tali trattamenti il contributo di solidarietà di cui al primo periodo non è dovuto.

F) VARIE

323. Con effetto dal 1º gennaio 2014 e con riferimento ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento a decorrere dalla predetta data:
a) all’articolo 12, comma 7, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, le parole: «90.000 euro» sono sostituite dalle seguenti: «50.000 euro», le parole: «150.000 euro» sono sostituite dalle seguenti: «100.000 euro» e le parole: «60.000 euro» sono sostituite dalle seguenti: «50.000 euro»;
b) all’articolo 3 del decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 1997, n. 140, e successive modificazioni, al comma 2, primo periodo, le parole: «decorsi sei mesi» sono sostituite dalle seguenti: «decorsi dodici mesi».

324. Resta ferma l’applicazione della disciplina vigente prima della data di entrata in vigore della presente legge per i soggetti che hanno maturato i relativi requisiti entro il 31 dicembre 2013.

326. L’ultimo periodo dell’articolo 1, comma 763, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, si interpreta nel senso che gli atti e le deliberazioni in materia previdenziale adottati dagli enti di cui al medesimo comma 763 ed approvati dai Ministeri vigilanti prima della data di entrata in vigore della legge 27 dicembre 2006, n. 296, si intendono legittimi ed efficaci a condizione che siano finalizzati ad assicurare l’equilibrio finanziario di lungo termine.

528. Per l’anno 2014, per i lavoratori autonomi, titolari di posizione fiscale ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, iscritti alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, che non risultino iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati, l’aliquota contributiva, di cui all’articolo 1, comma 79, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, è del 27 per cento. Conseguentemente, l’autorizzazione di spesa relativa al Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, è ridotta di 40 milioni di euro per l’anno 2014.

L’unica stabilità che versa quanto tolto negli anni precedenti in base alla sentenza di Cassazione e applica un nuovo taglio che ha le stesse modalità di incostituzionalità già sollevate in precedenza. L’ennesimo aggravio al bilancio dello stato che dovrà ancora una volta restituire tra qualche anno le somme sottratte a coloro che hanno acquisito un diritto a fronte dei contributi versati?

Higuain lascia la Fabiani, flirt mordi e fuggi? E presunta lite al ristorante?

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Love story al capolinea? Sembra proprio che il centravanti del Napoli Gonzalo Higuain e Lucia Fabiani, secondo almeno quanto afferma Gabriele Parpiglia, noto esperto di gossip, sarebbe arrivata al The End per volontà del giocatore stesso. Entrambi a Milano, venerdì sera, hanno scelto due locali diversi sembra proprio per non incontrarsi. L’argentino – dice sempre Parpiglia – alloggiava all’Hotel Armani, e successivamente è stato visto all’Hollywood mentre la modella, ex di Borriello, Corona, Fedez e Trussardi, in un’altra discoteca, il Byblos. All’origine della rottura sembra esserci quella giornata “maledetta” a bordo del motoscafo, a Capri, quando il campione di i Brest è scivolato dalla piattaforma rimediando la ferita al mento, cucita dai medici del pronto soccorso caprese con una decina di punti. La scena era stata ripresa da un fotoreporter milanese appostato nei pressi dei Faraglioni. Sarà stata una storia mordi e fuggi?

E  a proposito di “mordere” ci sarebbe anche un’altra vicenda che riguarderebbe Higuain. Alta tensione  e presunta lite  si sarebbero infatti verificati all’interno di un ristorante a Napoli, a Via Partenope, dove sembra che il giocatore stizzito dalle continue richieste di autografi e foto abbia polemizzato con alcuni tifosi:  “Ogni cinque foto una cena gratis”. La frase che avrebbe pronunciato il giocatore avrebbe innestato nel locale una serie di proteste. Poi le polemiche sono continuate sul web con un filmato postato da un “testimone” che avrebbe ripreso la scena con il cellulare. Il filmato fa vedere un uomo che sbraita rivolgendosi a quello che molti identificano come l’attaccante del Napoli: “Tu non vieni più qui”, un altro, invece, urla“hijo de p**a” (figlio di p…in spagnolo). In sottofondo i cori dei tifosi e molta confusione. Naturalmente il video si sta diffondendo e sempre di più si dividono i giudizi tra chi afferma senza ombra di dubbio che si tratterebbe proprio di Higuain, mentre altri hanno sollevato molti dubbi.

Higuain… e il vizio di andare a sbattere

higuain-incidenti-tuttacronacaDue giorni fa Gonzalo Higuain, scivolato mentre si tuffava da una barca presa a nolo, ha battuto il viso contro uno scoglio procurandosi un vistoso taglio. Ieri De Laurentiis ha annunciato di voler chiedere i danni per 100 milioni. Oggi Canale Juve ha deciso di bazzicare un po’ la rete per scoprire se il campione fosse già incorso in simili incidenti… e sembra proprio di sì! Il centravanti argentino infatti, un anno fa, durante una tournée del Real Madrid in Kuwait, è andato a sbattere distrattamente contro una porta mentre si trovava all’aeroporto: lo si vede chiaramente in un video postato in Youtube.

Sindaco di Capri risponde a De Laurentiis: “Un’uscita che si poteva risparmiare”

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Il sindaco di Capri, Ciro Lembo,  non ha perso tempo e ha respinto le accuse del presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis, secondo cui l’attaccante argentino sarebbe stato curato male all’ospedale “Capilupi”, dove si è recato ieri dopo essere scivolato su uno yacht.

«Un’uscita che si poteva risparmiare», commenta Lembo che rivolge un plauso ai medici dell’ospedale «che pur lavorando in condizioni difficili hanno assistito adeguatamente il calciatore, ricevendo i ringraziamenti suoi e degli amici che erano con lui».

«Tra l’altro -aggiunge- ha rilasciato questa dichiarazione senza neanche aver visto le condizioni del calciatore, quindi non capisco di cosa accusa i medici». «Il Comune sta compiendo uno sforzo per assicurare una buona sanità a tutti, non solo ai vip che vengono a Capri», precisa il sindaco ricordando che «a nostre spese abbiamo messo da quest’anno un presidio medico di urgenza a Marina Grande che ha già compiuto più di 50 interventi e ricevendo lettere di encomio e ringraziamento. Al presidente De Laurentiis dico quindi che il nostro lavoro lo sappiamo fare».

«Mi auguro -conclude Lembo- che questo fracasso mediatico riaccenda i riflettori sul problema della struttura, che sussiste e che conosciamo, e che permetta di trovare una soluzione. Spero che queste dichiarazioni permettano di riproporre il problema del “Capilupi” e che ci sia un interessamento del presidente Caldoro in merito».

Il botta e risposta sarà terminato o la polemica si riaccenderà nelle prossime ore?

De Laurentiis: “Higuain curato male, chiederò i danni di 100 milioni”

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«Higuain? Non l”ho incontrato. Volevo vedere questo taglio che ha per poter fare causa alla regione Campania e a Capri. Ne ho piene le scatole di non avere dei siti medici di livello. Un attore o un calciatore o una persona qualunque, va in ospedale e non gli si sanno mettere neanche dei punti. Chiediamo 100 milioni di danni alle istituzione da devolvere a chi ha bisogno».

Dopo che il gioiello del Napoli si è infortunato tuffandosi da una barca (secondo altri da uno scoglio), Aurelio De Laurentiis non risparmia le istituzioni e minaccia: . «I politici devono avere una lezione. Cosa ci fa il sindaco a Capri e il presidente della regione. Può arrivare su quell’isola un grande personaggio, ma che figura ci facciamo, nemmeno in Africa»

Ma perché poi fare un confronto, che forse, se letto male può avere anche un sapore amaro contro il popolo africano che in questa vicenda veramente non si vede la necessità di nominare? Perché se una cosa non funziona la si deve paragonare all’Africa?

Lucia Fabiani è la nuova fiamma di Higuain?

lucia-higuain-nuovafiamma-tuttacronacaE’ l’esperto di gossip Luca Parpiglia a segnalare che la nuova fiamma del bomber del Napoli, Gonzalo Higuain, sarebbe Lucia Fabiani. La modella in passato è stata fidanzata sia con personaggi della musica, come il rapper Fedez, che del calcio, come l’attaccante Boriello. E’ sempre Parpiglia a far notare che la ragazza, ieri, era presente sull’imbarcazione dalla quale Higuain è scivolato procurandosi un profondo taglio allla mandibola e altri graffi. Quando il calciatore è stato trasportato all’Ospedale Capilupi, Lucia e un’altra amica del Pepita erano con lui e hanno poi testimoniato sull’accaduto alla Capitaneria di Porto.

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Paura per Higuain! Il campione scivola da una barca: ricoverato

gonzalo-higuain-caduta-tuttacronacaAttimi di paura per Gonzalo Higuain, neo re della Napoli calcistica: il giocatore si trovava in barca, un Itama affittato a Napoli, assieme ad amici e due ragazze, a Marina Piccola quando avrebbe messo in fallo un piede mentre si tuffava dal motoscafo. Il campione ha così battuto il viso, sembrerebbe contro uno scoglio, procurandosi una profonda ferita al volto. Una motovedetta della capitaneria di Capri l’ha soccorso provvedendo anche ad allertare gli uffici del porto dove comandante Sarra ha coordinato il soccorso mandando un gommone per il trasporto del calciatore ferito che, una volta a terra, è stato poi caricato su un’ambulanza del 118. Sono occorsi 8 punti, applicati al pronto soccorso dell’ospedale Capilupi a Capri, per suturare il profondo taglio all’altezza della mandibola sinistra che si è procurato nella caduta e 2 allo zigomo. Il campione ha poi riportato anche graffì naso e guancia Per precauzione gli è stato applicato anche un piccolo “collare”. Il Pipita non dovrebbe venire trasferito in un altro ospiedale e il ritorno a Napoli dovrebbe essere imminente.

Aggiornamento ore 19:03

Come riporta il Corriere del Mezzogiorno, dopo aver effettuato controlli radiografici, il campione argentino è stato dimesso attorno alle 15 e in serata si sottoporrà alle verifiche mediche da parte dello staff azzurro.

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Lite al cimitero, grave una fioraia, ferita alla gola.

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Lite tra due fioraie davanti al cimitero di Palidoro a Fiumicino, sul litorale laziale, dove una donna di 58 anni ha colpito alla gola una sua “concorrente”. La 46enne vittima dell’ira della donna è ora ricoverata in gravi condizioni dopo essere  trasportata in codice rosso da un elicottero del 118 di Roma all’ospedale Gemelli. La 58enne è stata fermata e portata al commissariato dalla polizia.

Il giallo della morte di David Rossi e le mail di Monte Paschi

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Nonostante più volte si sia parlato di giallo o di mistero intorno alla morte di David Rossi, suicidatosi il 6 marzo 2013, la procura sta andando verso l’archiviazione per l’inchiesta aperta sulla presunta istigazione al suicidio dopo la morte dell’ex  capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena.  Il Corriere della Sera e il Fatto Quotidiano riportano:

Tra le mail che l’ex portavoce del Montepaschi David Rossi spedì prima di suicidarsi la sera del 6 marzo scorso gettandosi dalla finestra del suo ufficio nella sede di Rocca Salimbeni, ce ne sarebbero alcune, accorate, rivolte ai vertici dell’istituto, in particolare all’amministratore delegato Fabrizio Viola: «Aiutatemi altrimenti la faccio finita», reciterebbe uno di questi messaggi. Il file di posta elettronica sarebbe tra quelli rinvenuti dai magistrati senesi Natalino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso nella memoria dei computer sequestrati a casa e nell’ufficio del manager senese.

E anche la famiglia di Rossi, che si è affidata a uno studio legale, ne avrebbe numerate diverse, poi fatte avere alla procura:

Sulla morte di Rossi era stata aperta un’inchiesta per «istigazione al suicidio», considerata un fatto tecnico per poter effettuare degli accertamenti, ora alle battute finali. I messaggi di posta elettronica confermerebbero che negli ultimi giorni — a dispetto delle apparenze — Rossi era particolarmente turbato tanto da aver chiesto aiuto ai vertici della banca. In particolare quella mail Viola l’avrebbe ricevuta mentre si trovava all’estero per lavoro. Sia l’amministratore delegato sia il presidente Alessandro Profumo a Rossi avevano confermato fiducia, come hanno più volte raccontato in pubblico e anche ai magistrati, subito dopo il suicidio.

I rischi erano chiari:

Per il manager — che aveva subìto una perquisizione lo scorso febbraio per alcuni presunti contatti che avrebbe avuto con gli ex vertici dell’istituto Giuseppe Mussari e Antonio Vigni — era circolata l’ipotesi che a spingerlo al suicidio fosse stato il sospetto di essere in qualche modo collegato alla fuga di notizie relativa alla maxi-causa per danni mossa da Mps alle banche Nomura e Deutsche Bank, per la quale l’istituto senese aveva presentato un esposto in Procura. Dalle indagini è però emersa la totale estraneità di Rossi.

Né riforme, né tagli alle province… è ancora un governo di servizio?

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La consulta boccia le riforme e il taglio delle province… è un niente di fatto! Flebile l’interesse politico per l’abolizione delle province. Avrebbe sollevato polemiche dure da sopportare per il fragile governo dalle mille intese. Oggi con la bocciatura della consulta di riduzione e/o di abolizione delle province la questione sembra definitivamente chiusa. La Corte ha, infatti, dichiarato l’illegittimità costituzionale della riforma delle Province contenuta nel decreto “Salva Italia” e il loro riordino, che ne prevede la riduzione in base ai criteri di estensione e popolazione. “Non è materia da disciplinare con decreto legge”, hanno stabilito i giudici costituzionali. Regge al vaglio della Consulta la riforma della geografia giudiziaria: sono state infatti giudicate infondate le questioni sollevate dai tribunali di Pinerolo, Alba, Sala Consilina, Montepulciano e Sulmona contro la loro soppressione; inammissibile quella del Friuli Venezia Giulia. Solo Urbino si salva. L’Italia si salva? Tagliando alla cultura e alla sanità forse qualche speranza c’è ancora… se non spendiamo tutto in F35!

John Malkovich salva la vita a un uomo che stava per morire dissanguato

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Si trovava a Toronto giovedì notte scorso, John Malkovich, quando ha salvato un passante che stava morendo dissanguato utilizzando come laccio emostatico la sciarpa che aveva al collo. Questo è quanto raccontano alcuni testimoni. L’attore, che si trova nella città canadese per recitare nel ruolo di Casanova nello spettacolo The Giacomo Variations al teatro Elgin, stava fumando tranquillamente una sigaretta quando Jim Walpole, un 77enne originario dell’Ohio che stava passeggiando con sua moglie Marilyn, è inciampato in un ponteggio e si è procurato un taglio profondo alla gola. L’attore è subito accorso e si è attivato per bloccare l’emorragia. La moglie dell’uomo, infermiera in pensione, ha raccontato a CBC News: “Da come sanguinava sembrava avesse reciso la carotide o la giugulare”. L’attore ha anche utilizzato un asciugamano per fare pressione sulla ferita di Walpole, mentre la coppia aspettava l’ambulanza. La notizia è trapelata solo nella giornata di ieri, perché la coppia non aveva la minima idea di chi si trattasse. Ad aiutare il malcapitato anche il restauratore Ben Quinn, proprietario del locale dove la coppia aveva cenato.

Provò prima a tagliarsi i polsi e poi si gettò dalla finestra. DAVID ROSSI.

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Fazzolettini macchiati di sangue nell’ufficio del manager di Mps e polsi tagliati rinvenuti sul cadavere di David Rossi. Prima di gettarsi da Rocca Salimbeni, quella notte del 6 marzo, David Rossi tentò di levarsi la vita recidendosi i polsi. Questo particolare lo si apprende da fonti a conoscenza dell’inchiesta sul suicidio del capo area comunicazione di Mps. Cade così l’ipotesi di Grillo che qualche giorno fa aveva lanciato un velo di mistero sul suicidio di Rossi? Come mai fino a oggi non era emerso questo particolare? Solo per riservatezza nelle indagini?

#italianbelieberslovenewjustinscut! Nuovo taglio, parliamone!

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Le fan di Justin ce l’hanno fatta di nuovo: il loro idolo ha cambiato look e subito si è creato un nuovo trend in twitter. Non solo un taglio grazie al quale è ancora più bello… OMG! Ieri indossava anche la felpa grigia! Insomma, è iniziato un nuovo week-end e in twitter già impazza il dibattito: meglio prima o dopo? Per le beliebers non c’è dubbio: bellissimo, amano il taglio alla follia e offendono chi non condivide l’opinione. Qualcuno, nel mezzo, si ricorda di dire che ama anche la sua musica…

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Come avranno reagito le fan che hanno potuto ammirare il look del loro idolo in anteprima alla nuova tappa del tour? Di certo non sono mancati i telefonini per “immortalare il momento”!

Ed ecco il momento più atteso di ogni concerto: la ragazza che incarna il sogno di tutte: la OLLG!

La Commissione Ue mette con le spalle al muro l’Italia!

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La Commissione Ue “non ha intenzione” di valutare se concedere un’estensione per il taglio del deficit sotto il 3% “per nessun altro paese oltre ai 3 già annunciati”, cioè Spagna, Portogallo e Francia. Lo ha riferito un portavoce della Commissione Ue rispondendo a chi gli chiedeva se anche a Italia e Olanda possa essere dato più tempo.

Il 31enne che ha ucciso la madre aveva lavorato per la Marini!

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Il giallo di Milano è sempre più complesso. Il 31enne Dario Biolcati in passato si è occupato di pubbliche relazioni, secondo quanto riportato sul suo profilo Facebook avrebbe lavorato anche per Valeria Marini a Milano, e ora si troverebbe in gravi condizioni economiche. Situazione che condivideva con la madre, con la quale viveva in un appartamento nel centro di Milano. Con loro viveva anche un ragazzo bielorusso di 24 anni. Assieme avrebbero deciso di farla finita perché stanchi della propria condizione di indigenza e avrebbero scelto l’albergo Hermitage perché Biolcati aveva alloggiato diverse volte nella struttura.

Gesti estremi… omicidio-suicidio in un hotel di Milano!

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L’allarme è stato dato dal padre che ha ricevuto una telefonata sul cellulare dal figlio. Il 31enne, ha chiamato il genitore, che risiede a Torino, poco prima delle 23.00, per spiegargli di aver fatto un gesto “insano”. L’uomo allarmato dallo stato confusionale del figlio ha immediatamente avvisato la polizia. Forze dell’ordine, ambulanze e vigili del fuoco hanno quindi cercato madre e figlio prima nella loro abitazione in via San Senatore, nel pieno centro della città, e poi sono risaliti tramite l’utenza del cellulare alla stanza dell’albergo Hermitage, in via Messina. Ed è stato qui che hanno trovato la madre priva di vita, con i polsi tagliati e al fianco della donna il figlio, anche lui con tagli superficiali ai polsi. Probabilmente il figlio ha utilizzato anche un sacchetto di plastica, ritrovato sul luogo del delitto, per soffocare la donna. Le spiegazioni del giovane, probabilmente anche sotto effetto di farmaci e in evidente stato di shock, sono state poche e confuse, ha dichiarato solo di aver aiutato la madre in un gesto estremo. Ora il 31enne è stato ricoverato, non in pericolo di vita, all’ospedale  Niguarda, mentre gli inquirenti stanno indagando sui motivi alla base di questo omicidio-suicidio.

Cipro riaprono le banche… lesi i diritti di tutti i cittadini!

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Dopo quasi due settimane di chiusura, domani le banche di Cipro riaprono i battenti al pubblico nel tentativo di tornare lentamente alla normalità dopo un blocco cominciato lo scorso 16 marzo. Gli sportelli degli istituti di credito – secondo quanto annunciato in serata dalla Banca Centrale – torneranno ad essere operativi da mezzogiorno fino alle 18. I risparmiatori dovranno però fare i conti con rigide misure restrittive per il movimento dei propri soldi, prese apposta per evitare una fuga di capitali all’estero dopo il pesante prelievo forzoso (si parla del 40%) che verrà applicato su tutti i depositi oltre i 100.000 euro custoditi nella Bank of Cyprus, nella Laiki Bank e nella Hellenic Bank, rispettivamente il primo, il secondo e il terzo istituto di credito dell’isola. Il prelievo è stato imposto a Cipro dall’Eurogruppo nell’ambito dell’accordo raggiunto a Bruxelles nella notte tra sabato e domenica per il piano di salvataggio del sistema bancario cipriota. Le misure di controllo sui capitali nelle banche dureranno una settimana e includeranno anche limiti per l’uso delle carte di credito all’estero (5.000 euro al mese) e il trasferimento all’estero di contanti (3.000 euro), inoltre si potrà prelevare in contanti un massimo di 300 euro al giorno sia con carta di credito che con assegni. Chi deve recarsi all’estero non potrà portare con sè più di 1.000 euro in contanti e, in caso si abbiano titoli di Stato in scadenza, l’intestatario potrà prelevare solo il 10% dell’importo complessivo.

Perchè i cittadini di Cipro non si appellano alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo? Ledere il patrimonio di un cittadini con queste pesanti sanzioni significa mettere in ginocchio le prossime generazioni, significa umiliarlo e torturarlo psicologicamente, significa ledere i diritti fondamentali di ogni uomo. E’ una vergogna per il genere umano quello che è stato fatto ai ciprioti

Nella notte Anastasiades strappa l’accordo alla troika!

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Dopo le parole dure di ieri sera del Presidente cipriota Anastasiades che aveva senza timore accusato la troika di non voler trovare un accordo e aveva denunciato l’ostruzionismo dichiarando: “Volete costringermi alle dimissioni? Vi propongo una cosa e la rigettate, ve ne propongo un’altra e la rigettate, che volete che faccia? Se volete le mie dimissioni, ditelo”,  durante la notte l’Eurogruppo ha dato l’ok al piano di salvataggio di Cipro. Cosa prevede l’accordo?

La Laiki Bank sarà chiusa attraverso un processo controllato e i suoi asset finiranno in una ‘good bank’ e in una ‘bad bank’. Per i depositi sotto i 100mila euro scatterà la garanzia europea, quindi saranno salvi. Inoltre, non ci sarà alcuna tassa o prelievo sui depositi, ma un’altra forma di ‘bail-in’: si congelano cioé i depositi sopra i 100mila euro, che verranno poi convertiti probabilmente con obbligazioni dello Stato.

“L’accordo raggiunto mette fine alle incertezze su Cipro e sulla zona euro”, ha detto il presidente dell’eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, spiegando che “l’intesa evita la tassa e ristruttura profondamente il settore bancario di Cipro”. “Il programma contiene un approccio deciso per affrontare gli squilibri del settore finanziario. Ci sarà un’appropriata riduzione, con il settore bancario che raggiungerà la media europea nel 2018. Inoltre, Cipro s’impegna ad un programma di consolidamento dei conti, riforme e privatizzazioni”, ha detto Dijsselbloem. Le misure previste dall’accordo si limiteranno solo alle due banche maggiormente problematiche, cioé Laiki e Bank of Cyprus. La Laiki sarà risolta subito, in una bad bank e in una good bank, e quindi scomparirà. Gli asset buoni finiranno nella Bank of Cyprus, così come la liquidità d’emergenza della Bce (Ela), che deve essere restituita. Tutte le altre non saranno toccate. I depositi sotto i 100mila euro della Laiki saranno garantiti, quelli sopra i 100mila subiranno delle perdite che saranno decise durante il processo di liquidazione. Anche la Bank of Cyprus subirà delle perdite, ma non sarà l’Eurogruppo a stabilirlo, bensì lo farà nelle prossime settimane la troika, assieme alle autorità cipriote.

Il direttore del Fmi Christine Lagarde raccomanderà al Fmi di partecipare al piano di salvataggio di Cipro: lo ha detto Lagarde al termine dell’eurogruppo, spiegando come l’intesa raggiunta sia “buona”, perché “protegge i depositi sotto i 100mila euro, limita le misure alle due banche maggiormente problematiche e divide il peso tra Ue e Cipro in modo equo”.

L’accordo per il salvataggio di Cipro mette di buonumore le Borse europee e in rialzo appaiono anche i futures americani. In evidenza Vodafone (+2,3%) dopo le indiscrezioni su contatti per la cessione della sua quota nella joint venture con Verizon Communications per 135 miliardi di dollari. Bene Londra (+0,64%), Parigi (+1,4%), Francoforte (+1,07%) e Madrid (+1%). Milano (+0,6%) decelera ma si mantiene in linea con gli altri listini.

Ultimo tentativo per salvare Cipro… ma basterà?

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Il presidente cipriota Nikos Anastasiades si gioca l’ultima carta in una serie di incontri per salvare l’isola. A Bruxelles colloqui con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, con il presidente della Commissione Jose Manuel Barroso – che hanno annullato la loro presenza al vertice Ue-Giappone di domani a Tokyo nella speranza di arrivare ad un’intesa – con il direttore dell’Fmi Christine Lagarde e con il governatore della Bce Mario Draghi, in pratica i massimi esponenti della troika, Ue, Bce e Fmi.

Si lavora su un piano di salvataggio che prevede fondamentalmente un prelievo forzoso del 20% sui depositi bancari di oltre 100mila euro custoditi nella Banca di Cipro e del 4% su quelli per lo stesso ammontare in altre banche. Le misure devono essere varate entro lunedì: termine oltre il quale la Bce non garantirà più liquidità al Paese.

La posta si alza e Cipro fa marcia indietro. Cade accordo con la Troika?

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L’annunciato accordo fra il governo di Cipro e la troika (Ue, Bce e Fmi) per il salvataggio dell’isola sarebbe a rischio. Lo ha riferito l’agenzia ufficiale cipriota Cna, come riportano le tv locali. Le difficoltà sarebbero cominciate a causa delle sempre più alte richieste avanzate dalla rappresentante del Fmi.

Mosca rifiuta il prestito a Cipro e la Germania esulta!

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Michalis Sarris, ministro delle finanze cipriota, ha lasciato oggi Mosca, dove ha negoziato per due giorni un aiuto russo senza che finora sia stato annunciato alcun accordo. Sarris ha chiesto una estensione di 5 anni di un prestito russo di 2,5 miliardi di euro, con una riduzione del tasso di interesse, e proposto investimenti nel settore bancario ed energetico in cambio di un sostegno finanziario per risolvere la crisi dell’isola.

Mosca non è interessata alle proposte di Cipro, ha detto il ministro delle finanze russo Anton Siluanov annunciando che il negoziato è finito. Una decisione temuta e che ora potrebbe spingere Cipro nel baratro della bancarotta.

La questione di Cipro non può essere risolta solo dai contribuenti dell’Eurozona, i creditori delle banche di Cipro devono condividere il peso del salvataggio. Lo ha detto il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, in un’intervista al quotidiano greco Ta Nea. Il ministro delle finanze tedesco ha aggiunto che l’eurozona è pronta ad aiutare Cipro, ma l’isola deve impegnarsi a risolvere il problema alla radice. Aiuti sì, ma con strangolamento dei cittadini. La Germania nella crisi finanziaria sta creando il suo “impero” sulla pelle di coloro che, oltre ad aver avuto politici corrotti e collusi che hanno sperperato il denaro pubblico, ora si trovano a dover fare i conti con l’egemonia dell’Eu sempre più targata dalla politica della Merkel a tutela dei tedeschi anche sui cadaveri dei greci, ciprioti, spagnoli e forse italiani!

La scure di Standard & Poor’s si abbatte su Cipro

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S&P non poteva non far percepire la sua egemonia anche a Cipro mentre l’Eurogruppo ha annunciato che proseguirà l’analisi della situazione sull’Isola dopo le valutazioni della troika delle istituzioni finanziarie internazionali –Commissione europea, Bce ed Fmi. Il rating intanto è passato da “ccc+” a “ccc”, come riportato dall’agenzia Bloomberg. Da ricordare che oggi è stato annunciato, dal governatore della Banca centrale di Cipro, un processo risolutivo teso ad evitare la bancarotta e che saranno garantiti i depositi fino a 100 mila euro.

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