Era la sera di lunedì 29 ottobre 2012, in Italia si pensava “il primo (giorno di lavoro) è andato”. Chi ama le notti “horror” già non vedeva l’ora arrivasse Hallowen e tutti gli altri pregustavano il relax del prossimo wekk-end che, per i più fortunati, era previsto lungo. Accendendo la televisione, però, ci si trovava risucchiati in un altro incubo, tutto reale. Lontano, addirittura oltre l’oceano. Ma Sandy quel giorno era il nome più pronunciato. E proprio quello spaventoso uragano è stato il nostro punto di partenza. Eccolo:
Ma la Statua della Libertà resiste?
Quando tutto è pumbleo, quando tutto è avvolto nella nebbia e tutto scompare… Lei è lì… Nell’uragano!
Buon 126° anniversario LIBERTA’!
Un anno fa l’uragano Sandy devastava le zone costiere di New York e del New Jersey lasciando dietro di sè danni per oltre 50 miliardi di dollari. New York si è rimboccata le maniche e si è rialzata, ma ora gli esperti lanciano un nuovo allarme: sempre più episodi del genere avranno luogo, questo a causa del riscaldamento climatico. Sempre secondo quanto riportano gli esperti, i fattori ambientali che hanno contribuito al verificarsi della terribile tempesta sono stati tre: l’aumento del livello del mare, il riscaldamento delle temperature oceaniche e lo scioglimento dei ghiacci.
Già lo scorso agosto i ricercatori di “Climate Central” avvisavano che Sandy era stato solo il campanello d’allarme di un cambiamento climatico che nessuno vuole accettare. All’epoca, come spiegava AmericaOggi:
Gli scenziati si sono riuniti per capire i pericoli dei cambiamenti climatici e le misure da prendere per proteggere la popolazione. Le grandi città lungo la costa atlantica, da Miami a Boston, sono ad alto rischio e c’è seriamente il pericolo infatti di essere davvero ricoperte dalle acque, a causa dell’innalzamento del livello del mare provocato dalle emissioni di gas serra. Metropoli come New York, ma anche Boston e Miami, sono tra le oltre 1.400 località che potrebbero essere parzialmente invase dalle acque entro la fine del secolo. Secondo gli scienziati inoltre, per 316 città e comuni costieri le emissioni nocive precedenti hanno già provocato un innalzamento sufficiente a sommergerle. Tra le zone più a rischio ci sono innanzitutto la Florida, considerata lo Stato più vulnerabile, e ancora la Louisiana, New Jersey e Nord Carolina. Ma anche città come New York e Boston, dove entro il 2100 il 25% della popolazione vivrà sotto il livello del mare. Brooklyn, Staten Island, Queens, la contea di Nassau e Suffolk, oltre alle contee di Hudson, e Ocean in New Jersey. Gli scienziati sottolineano che il livello delle acque in media cresce dimezzo pollice all’anno, un fenomeno definito ‘’invisibile’‘, perchè non percepito ad occhio nudo, destinato ad accelerare nel corso del secolo. La domanda a cui gli esperti non sono riusciti a rispondere è “quando” esattamente tali disastrosi scenari potrebbero verificarsi. ‘’È una sorta di minaccia invisibile’‘, spiega Benjamin Strauss, uno degli autori dello studio. Inoltre, l’anidride carbonica rimane nell’atmosfera per secoli, perfino millenni, con due conseguenze che causano tale innalzamento: temperature più elevate e perdita di strati di ghiaccio in Groenlandia e in Antartide. Stando a tali fosche previsioni, disastri come quelli provocati dall’uragano Sandy lo scorso ottobre rappresentano un presagio di ciò che avverrà in futuro. Certo, scene come quelle di ‘The Day After Tomorrow’, con la Statua della Libertà sommersa dal mare e dal ghiaccio e il pianeta piombato in una nuova Era Glaciale, rimarranno solo finzioni cinematografiche. Ma se non si ridurranno in maniera massiccia le emissioni, servendosi inoltre di nuove tecnologie per eliminare l’anidride carbonica dall’atmosfera, il mondo nei prossimi secoli dovrà fare i conti con uno scenario apocalittico. Ossia, secondo Strauss, l’allagamento o la distruzione della maggior parte delle città costiere del mondo.
La Grande Mela lo teneva nascosto dal 2001 ma ora è riaffiorato vicino al World Trade Center. Il detrito ritrovato da 1,5 metri potrebbe appartenere a uno degli aerei che si sono schiantati alla Torri Gemelle quel maledetto 11 settembre. Sopra ci sarebbe anche impresso il marchio del boing che sembra essere uno degli elementi più rilevanti. L’area del ritrovamento è stata chiusa ed è trattata come una scena del crimine… peccato che ormai, dopo essere passata anche Sandy e aver inondato l’aerea sembra poco probabile che la recinzione possa davvero preservare qualche elemento utile agli sviluppi dell’indagine.
La Statua della Liberta’ riapre al pubblico il prossimo Independence day, il 4 luglio. Questo monumento simbolo di New York e di tutti gli Stati Uniti e’ stato chiuso per lavori dopo i danni inflitti dal passaggio dell’uragano Sandy alle strutture dell’isola in cui si trova, dal molo ai sistemi di sicurezza. Ora pero’, come annuncia il Secretary of the Interior, Ken Salazar, i turisti potranno tornare a visitarla in occasione della festa nazionale del 4 luglio.
Il Senato aveva approvato lo stanziamento di 60,4 miliardi di dollari per le vittime dell’uragano Sandy, ma il Grand Old Party giudica la somma “esagerata”.
Negli Usa si sta diffondendo il fenomeno dei benefattori in incognito che aiutano le famiglie nella ricostruzione dopo Sandy o pagano il conto ai supermercati nel North Carolina.
Michael Kimmelman, il noto critico d’arte per il NYT, invita l’amministrazione di NY a seguire una strada diversa da quella messa in atto a L’Aquila per la ricostruzione dopo Sandy.
Si è fatto conoscere in tutto il mondo per la risposta efficace all’uragano Sandy e ora vuole proseguire il suo lavoro di ricostruzione e di sostegno alla comunità.
Chris Christie il Governatore che ha trovato un’intesa con Obama dopo la catastrofe Sandy si difende ” Romney non ha vinto perchè ha preso pochi voti… Se il Presidente fa una cosa giusta io la riconosco”
Sarà avviata un’indagine dal procuratore generale di New York per vedere se si può configurare il reato di truffa per l’aumento di alcuni prezzi a seguito della tempesta Sandy.
Nell’area già pesantemente colpita da Sandy è arrivato il terremoto. Lo Stato in gran parte è ancora senza energia e poco fa, in piena notte, è stato registrato un terremoto di magnitudo 2.0. Data la lieve entità, non ci dovrebbero essere danni a cose o persone.
I veterani di Occupy Wall Street si uniscono all’esercito di volontari per aiutare la popolazione in difficolta’ dopo il passaggio di Sandy. Una pagina “Occupy Sandy” e’ stata creata su Facebook e sono stati istituiti sette centri di raccolta e di distribuzione degli aiuti nei sobborghi della Grande Mela piu’ colpiti, Red Hook, Far Rockaway e Staten Island.
Centinaia di ex Occupy si sono presentati a Far Rockaway, dove mancano elettricita’ e combustibile e piu’ di 100 case sono state distrutte negli incendi causati dalla tempesta. Una lunga coda si e’ formata davanti al punto di raccolta degli aiuti, nella chiesa di Santa Gertrude. Le temperature che a New York sono scese vicino allo zero hanno reso ancora piu’ preoccupante la situazione per gli sfollati e quanti si ritrovano senza riscaldamento .
Sono state riviste le restrizioni ceh vietavano l’ingresso a New York alle auto con meno di 3 persone a bordo, tuttavia il sindaco Bloomberg esorta a non prendere l’auto se non per motivi di vera necessità.
Oggi è il giorno del check- in per coloro che sono rimasti senza abitazione, oppure non dispongono ancora di gas e luce. Il sindaco fa sapere alla popolazione che sono disponibili dei ricoveri, dove le persone si possono recare per passare la notte al caldo. Il messaggio è stato divulgato per paura che ci possano essere morti per assideramento dato che il clima di New York è molto rigido.
Presidenziali anomale a causa della tempesta post-tropicale Sandy, molti seggi sono stati distrutti e si è reso indispensabile fare dei punti di voto provvisori. Si sono scelte le tende e i camion militari con la scrita “Vote here”. Si è deciso quindi di votare lo stesso, con ogni mezzo in ogni situazione.
E’ stato diramato ora il comunicato alla popolazione di attrezzarsi per notte soprattutto nelle zone ancora senza elettricità che quindi non hanno la possibilità di riscaldare l’appartamento.
Il Sindaco di New York, Bloomberg, ha detto che per risolvere definitivamente la carenza di carburante nella città occorreranno un paio di giorni. Per il momento i newyorkese restano a secco!
Dopo Sandy, Ground Zero era diventato un set apocalittico con tanto di cascate. Attraverso un sistema di pompaggio i tecnici sono riusciti a liberare il cantiere dall’acqua.
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