Prima il suicidio del titolare, ora il maxi furto: le difficoltà della Zanardi Editore

giorgio-zanardi-suicida-tuttacronacaIl 13 febbraio Giorgio Zanardi, uno dei titolari dell’azienda padovana “Zanardi Editore”, strangolata dai debiti, si toglieva la vita. E mentre i dipendenti ancora soffrono per il lutto, ci pensano i ladri ad assestare un pesantissimo colpo: hanno strappato la “dorsale di fabbrica” della legatoria, ovvero l’impianto elettrico di 45-50 quintali di cavi di rame che alimentava tutto il reparto produzione. Mario Grillo, amministratore unico dell’azienda, ha commentato: “È come fossimo stati accoltellati alla schiena. Il morale è molto basso ma ci rimboccheremo le maniche per le 100 persone che lavorano qui e le loro famiglie”. L’azienda si sta ora riorganizzando con qualche generatore esterno per non perdere le commesse ma in molti temono che questo possa essere il colpo di grazia per un’azienda già da tempo in difficoltà.

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Problemi economici e di salute: un imprenditore si toglie la vita

suicidio-imprenditore-tuttacronacaDrammatica scoperta per gli operai di un’azienda tipografica-editoriale che questa mattina hanno trovato il cadavere di Giorgio Zanardi, uno dei titolati della Zanardi editoriale di via Venezuela a Padova, azienda prestigiosa nel mondo dell’editoria, che stampava per diversi editori. L’imprenditore 73enne si è tolto la vita per impiccagione: ha scelto il suo ufficio nella zona industriale di Padova per compiere il gesto estremo. Sembra che l’uomo abbia lasciato alcuni scritti nei quali fa ricondurre la sua decisione di suicidarsi a motivi finanziari e di salute. Si legge sul Mattino di Padova:

«Una montagna di debiti»: così Mario Grillo, amministratore unico, inquadra la situazione finanziaria dell’azienda tipografica-editoriale di Padova, il cui titolare e fondatore, assieme ai fratelli, si è ucciso stamani. L’uomo, Giorgio Zanardi, è stato trovato con una corda legata al collo, dentro la sua azienda, poco lontano dal suo ufficio. Sul tavolo un biglietto che parlava di ragioni economico-finanziarie all’ordine del suo gesto.

L’azienda in pochi anni era passata da 300 a 110 dipendenti (la stragrande maggioranza dei quali oggi in cassa integrazione) e proprio pochi giorni fa, il 9 gennaio, aveva presentato richiesta di concordato. L’imprenditore lascia una moglie e due figlie, entrambe dipendenti dell’azienda di famiglia ed entrambe in cassa integrazione. Lascia anche i due fratelli co-titolari dell’azienda: Antonio e Rodolfo. A trovare l’uomo privo di vita è stato questa mattina il capo reparto.

Suicido shock! Si toglie la vita a 13 anni per i brutti voti!

ragazzina-suicida-tuttacronacaShock in un Comune del basso mantovano dove una ragazzina di origini indiane di appena 13 anni si è tolta la vita nella sua abitazione. La piccola, sola in casa, ha preso una corda improvvisata, se l’è stretta attorno al collo e, dopo averla legata alla ringhiera di un soppalco, si è impiccata. La ragazzina, che frequentava la seconda media e viveva con la madre separata, ha lasciato un biglietto dove spiegava la sua angoscia per i brutti voti presi ultimamente a scuola. E’ stata la madre a trovare il giovane corpo senza vita.  Inutili i tentativi di rianimazione del personale del 118. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri.

Doppio suicidio a Sorrento: si toglie la vita una coppia

sorrento-tuttacronacaDoppia morte nel centro storico di Sorrento, in provincia di Napoli. Ora i carabinieri sono sul posto per effettuare i rilievi al fine di capire la dinamica del doppio decesso. Lei, la moglie, soffriva di depressione ed ha scelto di impiccarsi nell’abitazione familiare. Quando il marito, un settantenne, ha scoperto il corpo della moglie, ha deciso a sua volta di compiere il gesto estremo gettandosi in mare a Piano di Sorrento. Mentre i carabinieri stanno facendo indagini nell’appartamento dove viveva la coppia, un’ambulanza si è recata al porto per recuperare il cadavere.

Shock in Francia: impicca i figli, poi tenta il suicidio

uccide-figli-tuttacronacaA Livron-sur-Drome, nel sud della Francia, un padre 34enne ha tolto la vita ai due figli, una bambina di tre anni e un maschietto di 18 mesi, impiccandoli. Dopo di che, ha tentato il suicidio. E’ stata la polizia a fare il macabro ritrovamento dei due corpicini ancora appesi alla corda usata per l’orribile gesto mentre l’uomo, che forse ha tentato di togliersi la vita con dei sonniferi, era cosciente ma assonnato.

Gomathi, uccisa a 17 anni dai fratelli: voleva sposare un paria

ragazza-uccisa-fratelli-tuttacronacaVoleva sposare un giovane “paria”, cioè un appartenente alla casta più bassa della scala sociale, e per questo motivo i suoi fratelli l’hanno impiccata. E’ l’orribile storia di Gomathi, una ragazza indiana di 17 anni che viveva a Seevalaperi, villaggio dello Stato meridionale di Tamil Nadu. A riportare la notizia The Times of India, che scrive: “L’omicidio a sangue freddo è stato compiuto ieri da Murugan e Sodalaimuthu, i due fratelli di Gomathi, che hanno agito con la benedizione del padre Mayandi, di professione contadino”. Da quanto di è appreso, Gomathi, appartenente a una casta intermedia, lavorava in una fabbrica di Tuticorin dove aveva conosciuto Murugan, un coetaneo di cui si era innamorata. La famiglia, venuta a conoscenza della volontà della giovane di sposarsi con il ragazzo appartenente ai dalit (o paria) indiani, ha cercato di dissuaderla organizzandole un altro matrimonio. La reazione della 17enne è stato fuggire con il suo amato. Rintracciata dai familiari, che l’hanno convinta a tornare a casa con la promessa di assecondare i suoi desideri, è tornata sui suoi passi. Ma a quel punto Gomathi è stata picchiata e impiccata con una corda nella sua stanza dai fratelli che hanno cercato di simulare un suicidio. Sono stati gli abitanti del villaggio ad avvisare la polizia che ha ricostruito la vicenda e arrestato i due fratelli che hanno prima negato, poi confessato il delitto.

Omicidio-suicidio nel milanese: un’altra storia di disagio economico e sociale

omicidio-suicidio-besate

Un marito con problemi d’alcolismo, una moglie che soffre di disagio psichico, una coppia che vive in condizioni molto precarie in un’abitazione che deve lasciare a breve perchè sfrattati. Era questo il quadro di due coniugi trovati morti questa mattina nella loro abitazione di via Matteotti a Besate, in provincia di Milano. Lui, 52 anni, ha strangolato la moglie, di un anno più giovane, e poi si è impiccato. L’ennesimo, drammatico caso di omicidio-suicidio dovuto ad un grave disagio economico e sociale. In un Paese dove lo Stato abbandona i suoi cittadini, lasciando che la famiglia abbia l’intero onere di sobbarcarsi i problemi senza poter contare su un aiuto esterno mentre pochi eletti possono far affidamento su protezioni e raccomandazioni, sembra che ormai sia la morte l’unico modo di poter conservare un po’ di dignità, una fuga estrema da una vita ingestibile.

Valentina Salamone: si cerca il secondo assassino

valentina salamone-tuttacronaca

Valentina Salamone ha vissuto solo per 19 anni prima di trovare la morte per impiccagione in una villetta nelle campagne di Adrano, in provincia di Catania. Inizialmente la polizia aveva chiuso le indagini parlando di suicidio salvo poi, dopo svariate richieste riaprirlo e raggiungere così una conclusione completamente opposta: omicidio. L’accusato, Nicola Mancuso, 30enne arrestato il 4 marzo scorso è ora in custodia cautelare in carcere. Secondo l’accusa, l’uomo, sposato e padre di tre figli, avrebbe inscenato un finto suicidio per liberarsi di Valentina che stava mettendo a repentaglio il suo menage coniugale. Che si sia trattato di omicidio è apparso chiaro quando le indagini hanno rilevato che la trave a cui era appesa la corda era troppo alta perchè la ragazza potesse raggiungerla ma, soprattutto, da alcune tracce di sangue sulle scarpe della ragazza. Valentina è stata rinvenuta con l’unghia dell’alluce rotta, il sangue fuoriuscito sarebbe risalito lungo la pianta della calzatura, da che se ne deduce che, quando la corda le è stata stretta attorno al collo, la ragazza non era in posizione eretta. Sulla scarpa, però, non c’era solo il suo sangue, ma anche quello dell’amante Nicola. Quello che è emerso ora è che l’uomo non sarebbe stato solo quella notte, all’uscita da una festa in cui si era fatto ampio uso di alcool e droga. Appare infatti evidente agli inquirenti che qualcun altro deve averlo aiutato: stando alle ricostruzioni, mentre una persona teneva la ragazza per i piedi, una seconda le stringeva il cappio al collo. Da parte sua Mancuso nega di essere coinvolto nell’omicidio mentre afferma che la loro relazione era terminata e di non conoscere le voci secondo le quali la ragazza raccontava di essere incinta di lui.

Operatrice sociale afghana rapita e poi uccisa da talebani

Massacro di Mumbai del 2008: impiccato oggi Kasab

 

Lashkar-e-Toiba, uno degli alti comandanti del gruppo estremista pachistano, ha affermato che Kasab era un “eroe” che ne ispirerà altri.

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