Pentastellati alla guerra: Casaleggio porta in tribunale Bocchino

bocchino-agorà-tuttacronacaS’intitola “Le falsità di Bocchino” un post che il guru del Movimento 5 Stelle Gianroberto Casaleggio ha pubblicato sul blog di Beppe Grillo. Post che dimostra come le tensioni tra i pentastellati siano in continua crescita. Ora, dopo l’espulsione dei quattro dissidenti, Casaleggio ha intenzione di portare in tribunale il dissidente Bocchino, recentemente intervenuto alla trasmissione Agorà:

“Questo fondo (per le piccole e media imprese dove vengono depositati i contributi dei parlamentari del M5S, ndr) non aiuta le imprese in difficoltà, ma aiuta le imprese che non sono in difficoltà, perché c’è una commissione che decide e valuta il grado di affidabilità delle imprese. In questa commissione ci sono le imprese in cui è coinvolto Casaleggio, peraltro si apre la possibilità di un conflitto di interesse”. E’ quanto ha dichiarato ad Agorà Rai Fabrizio Bocchino. Queste affermazioni sono false. L’ex portavoce Bocchino ne risponderà in tribunale.” Gianroberto Casaleggio

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La presidente Boldrini querelata dal M5S

Laura-Boldrini-e-Roberta-Lombardi-tuttacronacaLa presidente della Camera Laura Boldrini è stata querelata dalla deputata M5S Roberta Lombardi per aver affermato, nel corso della trasmissione “Che tempo che fa” dopo gli scontri in Aula seguiti all’applicazione della cosiddetta ‘ghigliottina’ sul dl Imu-Bankitalia, che il partito dei pentastellati è una forza politica “eversiva”. Nella stessa occasione, la Boldrini, con riferimento a commenti contro di lei sul blog di Grillo, etichettà gli utenti del sito “potenziali stupratori”. Nella denuncia, un documento di 6 pagine in possesso dell’Adnkronos, alla terza carica dello Stato viene contestato come, “nel manifestare la propria avversione nei confronti dei deputati del Movimento 5 Stelle e di tutti gli appartenenti al Movimento”, abbia “rilasciato dichiarazioni e formulato delle accuse molto gravi, diffamatorie e non consone al ruolo che riveste di garanzia degli equilibri democratici all’interno del ramo del Parlamento che presiede”. Si parla di una vera e propria “vena denigratoria e gravemente offensiva per tutti gli appartenenti al Movimento” e “ai deputati del gruppo”. Si legge ancora nella querela: “Boldrini non ha esitato ad usare espressioni lesive dell’onore e del decoro delle persone e di ciascun appartenente al M5S al fine di screditare e danneggiare nella reputazione collettivamente e singolarmente tali soggetti, oltre che usare la sua posizione per attaccare un avversario politico”. Vengono inoltre riportate alcune frasi pronunciate dalla presidente, “frasi ingiuriose e denigratorie atte ad offendere e screditare l’operato dei deputati del M5S”. E tali frasi sono state pronunciate, si sottolinea, “su un’emittente televisiva pubblica, in prima serata, in una trasmissione con uno share altissimo qual è ‘Che tempo che fa’ di Fabio Fazio seguita da milioni di italiani e di elettori, usando l’autorevolezza e il prestigio che una carica come quella da lei ricoperta, la terza carica del nostro Stato per importanza, gode agli occhi dei telespettatori. Con queste affermazioni ha ingenerato in tutti quelli che non seguono sul web, dove sono ampiamente documentate, le attività del M5S e che si informano solo attraverso i canali della tv generalista un sentimento di paura e diffidenza nei confronti di una forza politica che viene definita eversiva, procurando un danno di immagine e reputazione enorme”.  Ancora, nella denuncia viene sottolineato come, nel corso della trasmissione, Boldrini non abbia mai accennato all’aggressione, nell’Aula di Montecitorio, del questore Stefano Dambruoso ai danni della deputata M5S Loredana Lupo. “È evidente – secondo l’accusa mossa – l’obiettivo della Boldrini di denigrare, diffamandolo, un Movimento democratico con i suoi rappresentanti in tutti i livelli elettivi che non è inserito, nè vuole essere ricompreso, negli attuali schemi e assetti politici». Per questo, «il presidente della Camera Laura Boldrini dovrà rispondere in sede penale per i reati che ha commesso e che non sono coperti da alcuna immunità perchè dichiarazioni rese extra moenia”. Alla denuncia sono stati allegati il dvd con la registrazione della trasmissione della puntata di ‘Che tempo dà del 2 febbraio scorso, oltre al testo dell’istruttoria dei questori di Montecitorio sugli scontri in Aula del 29 gennaio. Oltre a Lombardi, a quanto si apprende, altri parlamentari del M5S sarebbero intenzionati a sporgere denuncia contro la presidente della Camera per le frasi pronunciate da Fazio.

Il giallo del tweet di Laura Boldrini postato da Grillo su Fb

laura-boldrini-tuttacronacaE’ falso il tweet di Laura Boldrini postato da Beppe Grillo sul proprio profilo facebook? Si tratta di un tweet della presidente della Camera che riprende quanto da lei detto a Fabio Fazio durante la trasmissione “Che tempo che fa”: “Chi segue il blog di Grillo non si confronta sui contenuti ma offende in modo sessista. Sono dei potenziali stupratori”.

tweet-boldriniNel corso della trasmissione, Laura Boldrini aveva infatti detto, facendo riferimento a un video postato sul blog di Grillo, in cui si domandava agli inteernauti che cosa avrebbero fatto se si fossero ritrovati in auto con Boldrini: “Quella era istigazione alla violenza sessista. La cosa più sconsolante è che i commenti che ci sono sul blog sono a sfondo sessista. Chi va su quel blog, chi partecipa a questi sondaggi non ha interesse al confronto ma a insultare. Questi sono tutti potenziali stupratori”. Ma Repubblica ha interpellato lo staff della Presidente che ha negato di averlo mai scritto. I presunti ritwittatori negano di averlo mai ritwittato. E Giornalettismo analizza possibili falsificazioni del tweet della terza carica dello Stato. Il tutto, come sottolinea Blitz Quotidiano, apre la strada all’ipotesi del falsoreato penale.

Laura Boldrini vs M5S: il nuovo capitolo

CLAUDIO-MESSORA-tuttacronacaNuovo capitolo dello scontro a distanza tra Laura boldrini e il Movimento 5 Stelle. Dopo che ieri il presidente della Camera ha detto: “I commentatori sul blog di Grillo sono potenziali stupratori“, il responsabile comunicazione grillina Claudio Messora s’impegna per alimentare le polemiche. Gli è stato sufficiente un tweet: “Cara Laura, volevo tranquillizzarti.. Anche se noi del blog di Grillo fossimo tutti potenziali stupratori, … tu non corri nessun rischio!” Travolto da commenti e critiche l’autore rimuove il messaggio dal proprio profilo. Basterà per placare le polemiche?

“Commenti su blog di Grillo da potenziali stupratori”: così la Boldrini

laura-boldrini-vs-5stelle-tuttacronacaUn movimento “eversivo” che vuole “spazzare via tutto”, pur invitando tutti i partiti “a tornare sulla strada del rispetto reciproco”. E’ questo il pensiero del presidente della Camera Laura Boldrini nei confronti dei grillini che, da parte loro, sostengono di non sentirsi più “rappresentati” e “garantiti dal suo ruolo non più super partes” e, di fatto, ne chiedono le dimissioni. Lo scontro si fa sempre più acceso e dilaga anche sul web anche per un post di Grillo che ha incassato commenti ricchi di insulti sessisti e violenti rivolti proprio alla Boldrini che afferma: “E’ istigazione alla violenza. Vuol dire che chi partecipa al quel blog non vuole il confronto ma offendere e umiliare: sono potenziali stupratori”. Come riporta l’Huffington Post, nel pomeriggio la terza Carica dello Stato telefona in diretta a ‘L’Arenà di Massimo Giletti su Rai 1 e torna a condannare gli scontri in Aula sul decreto Imu-Bankitalia con toni durissimi. Punta l’indice contro i cinque stelle responsabili di “un attacco eversivo contro le istituzioni che deve essere respinto da tutte le forze democratiche”. Poi aggiunge: “Ho visto tanta rabbia e odio come in dittatura”. Ma l’attenzione mediatica è rivolta soprattutto agli insulti sessisti di cui è stata vittima. Così le viene chiesto un commento su un fotomontaggio ritwittato da Grillo nel quale la stessa Boldrini viene definita “ipocrita” e “cieca solo quando le conviene”: le si rinfaccia di non aver preso posizione contro alcuni slogan sessisti adottati dal Pd (si mostra alle sue spalle l’immagine di una sfilata di moda nella quale due ragazze indossano un costume succinto con una scritta pro-Renzi). Lei non si sottrae alla provocazione e controbatte: “Mi chiedo come le deputate e le sostenitrici del M5S possano accettare quello che accade”. In studio, pochi minuti dopo, interviene la deputata Loredana Lupo che si scusa per le offese sessiste (“Sono donna e madre e posso capire”) ma replica a sua volta alla Boldrini: “Ha solidarietà per tutti, ma non per me”, afferma riferendosi allo schiaffo che ha ricevuto in Aula da parte del questore Stefano Dambruoso durante il trambusto sul dl Imu-Bankitalia. In ambienti del M5S non si escludono una sanzione interna per Massimo De Rosa, l’autore dell’offesa alle deputato Pd che poi lo hanno denunciato. “Se qualcuno dei nostri sbaglia, tutti chiediamo scusa. Invece, dal Pd e dalla Boldrini non mi è arrivata alcuna solidarietà”, afferma la Lupo. Ma l’attacco più duro alla Boldrini arriva dal vicepresidente della Camera Luigi Di Mario. “Sentirsi dire eversori, vuole dire che per noi Laura Boldrini non è più la presidente di tutte le forze politiche della Camera. Lei fa soltanto gli interessi della maggioranza. Ormai non è super partes ma è scesa in campo”. “Da oggi, con quale spirito ci rivolgeremo a lei per vedere garantiti i nostri diritti di minoranza?”, prosegue Di Maio. Trascorre un po’ di tempo e la sera la presidente della Camera è ospite di Che tempo che fa su Rai 3. La replica è dura. “Di Maio dovrebbe collaborare con la Presidenza così come scritto nel regolamento. Se avessi voluto fare un piacere al mio elettorato avrei fatto decadere il decreto Imu-Bankitalia, ma sono una figura di garanzia”, spiega. Poi descrive un particolare non ancora conosciuto del caos in Aula: “Sono venuti sotto la presidenza due deputati M5s che mi hanno detto qualsiasi ingiuria e insulto: non erano più in grado di fermare questa loro azione violenta”, racconta. Infine, rassicura i cinque stelle sul caso Lupo-Dambruoso. “Io condanno la violenza a 360 gradi, e particolarmente quando c’è di mezzo una donna. La mia condanna è totale. C’è una istruttoria in corso e nessuno sarà escluso. I deputati cinque stelle devono stare tranquilli: non ci saranno due pesi e due misure”.

“Il video di Casaleggio sarebbe piaciuto a Goebbels”: e i grillini insorgono

philippe-devigne-tuttacronacaNuovo “nemico” per Grillo e il Movimento 5 Stelle, che hanno messo alla gogna mediatica Philippe Daverio dopo che il critico d’arte, ospite alla traasmissione Otto e mezzo, ha commentato così le esternazioni del leader 5 Stelle: “Continua il percorso inarrestabile verso la trashologia. Grillo già un po’ mi spaventa, per un certo verso”. Ancora più duro nei confronti di Casaleggio: “Quello che veramente mi inquieta è il socio, quello travestito da cieco di Sorrento, quello con gli occhialini scuri. Casaleggio, io lo pronuncio con un certo riserbo quel nome lì”. E prosegue commentando il video “Gaia – The future of politics”, il corto sperimentale del 2008 che ipotizza possibili scenari del futuro caricato su Youtube dalla CasaleggioAssociati: “Ho visto quel suo video, Gaia, e mi ricorda una certa propaganda degli anni ’30 che preferisco dimenticare e questo mi mette un po’… Quel video lì è una roba che sarebbe piaciuta molto a Goebbels, anzi se avesse potuto farlo lo avrebbe fatto lui. Siccome io vengo da quel mondo lì e conosco un po’ più di altri quanto è stato drammatico, in questo momento non lo auguro ai miei concittadini italiani.”

La risposta arriva durissima dal blog di Grillo, dove Daverio è “il giornalista del giorno”. Le parore sono pesanti nei commenti che vi si leggono: “Squallido analista politico, uno dei più indegni giudizi sul movimento di Grillo che abbia mai ascoltato o letto, fiancheggiato dall’inguardabile (anche dal punto di vista fisico, oramai) conduttrice Gruber” scrive Giorgio. “Sempre la solita storia, ma perché quando abbiamo paura di qualcuno tendiamo sempre a crocifiggerlo?” gli fa eco Massimo. E ancora “I media e la strategia del terrore”. “Un altro buffone da circo pseudo critico d’arte parassita dei cittadini e stipendiato rai che ha dato il meglio di se in un programma a senso unico. Basta è ora di finirla. Sparite e abbiate il buon gusto di stare zitti”.

“Grillini squadristi mentre Grillo semina odio”: parla Matteo Renzi

grillini-proteste-tuttacronacaI grillini continuano a protestare in Aula, Beppe Grillo, atteso oggi a Roma, ha detto “Siamo noi la nuova resistenza” e intanto è arrivata la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica ad opera del Movimento 5 Stelle. In questo clima il segretario del Pd, Matteo Renzi, parla a La Stampa: “Una cosa senza senso, l’attacco al Presidente. Una vigliaccata. Napolitano va difeso anche per il fatto che la difesa della sua persona e del suo ruolo oggi coincide con la difesa delle istituzioni. Impedire a deputati di accedere alle commissioni per votare e lavorare è squadrismo; insultare con volgarità inaccettabili le nostre deputate è una vergogna, e c’è da ricorrere al codice penale”. E aggiunge con l’M5S “siamo di fronte ad una strategia lucida ma disperata: tutta studiata a tavolino”. Il sindaco fiorentino prosegue ancora: “La verità è che gli stiamo tagliando l’erba sotto i piedi, smontando uno a uno tutti i suoi soliti e triti argomenti”. “La riforma della legge elettorale, l’abolizione del Senato come Camera elettiva, la cancellazione delle Province, il taglio al finanziamento dei partiti e la revisione del Titolo V. Dalla politica arrivano finalmente risposte, Beppe Grillo non sa come reagire e perde la testa. E’ per questo che cerca la rissa, la butta in caciara e arriva addirittura a proporre l’impeachment di Napolitano”. E prosegue: “Capisco bene che i primi mesi di questa legislatura siano stati comodi per lui, con la politica bloccata e incapace di dare risposte: ha potuto approfittarne. Ma credo che ora abbia capito che la musica è totalmente cambiata e che andare avanti con la propaganda non può pagare”. Secondo Renzi “la politica comincia a dare risposte anche sulle altre riforme e se continua così, se ce la facciamo, per Grillo si fa notte”. “Un anno fa Beppe Grillo parlava di futuro e di cambiamento, di rinnovamento della Repubblica e di speranze per i giovani: con una campagna aggressiva ma allegra, con toni certo duri ma ancora speranzosi, ha quasi vinto le elezioni”, ricorda Renzi. Adesso, invece, “solo discorsi rabbiosi, bui, minacciosi, disperati. Semina odio. Ma il Paese non ne può più”. “A quest’atteggiamento rabbioso fa da contraltare l’idea che con un orizzonte serio e con la calma necessaria, quel che deve esser fatto sarà fatto. E’ per questo – conclude – che, al di là dell’indignazione, non siamo preoccupati da quel che dice e dalle assurde iniziative che mette in campo”.

“Siamo noi la Nuova Resistenza!”: così Grillo

grillo-tuttacronacaBeppe Grillo si prepara a stare vicino, anche fisicamente, ai suoi parlamentari, in questi giorni impegnati in contestazioni alla Camera e che hanno occupato alcune commissioni. “Noi siamo la Nuova Resistenza”. Domani “vengo domani lì, a Roma, ad abbracciarvi, perché siete dei guerrieri meravigliosi”, dice loro. In un post, inoltre, proclama la #NuovaResistenza, alzando ancora di più il tono dello scontro. E dice la sua in un lungo videomessaggio, intitolato “Siamo la Nuova Resistenza!”. Queste le sue parole:

Per vedere dove andrà a finire questo Paese guardo il mare, guardo un po’ l’orizzonte. Vedo delle cose che non so neanche come interpretare. Siamo nella metafisica. C’è una legge elettorale fatta da un pregiudicato insieme a una specie di cartone animato e Verdini. Come si fa a pensare di fare una legge elettorale fatta da Verdini e da Berlusconi? Verdini ha incriminazioni e processi in corso. Non so se sarà condannato o meno, ma non si affida una roba così a uno che ha questi processi, che è un massone. Essere massoni non è reato, però se vogliono governare con la massoneria formino un nuovo partito, il Partito dei massoni, si fanno eleggere, prendono i voti e vanno dentro.

Ho visto l’incompetenza della Boldrini, non riesce a gestire l’Aula. Ho visto quelli che cantavano “O Bella Ciao” mentre davano sette miliardi e mezzo alle banche. Se avessi fatto la Resistenza non so come la prenderei: sentire questo inno lì dentro, in quel momento lì! Fanno i giochini da bambini scemi. Cambiano le parole. Fanno i pacchettini di democrazia, come il pacchetto con dentro l’Imu insieme alla Banca di Italia, o voti tutti e due o sennò sei un rivoluzionario. Noi abbiamo chiesto di separare le cose e non possiamo che essere d’accordo con la abolizione Imu, ma non potevamo permettere che fosse svenduta la Banca d’Italia sotto i nostri occhi. Si sono già svenduti le Poste, si svendono l’Eni, l’Acqua, il gas, la luce… Svendono la nostra vita!

La violenza è brutta, e io dico che ha fatto malissimo la nostra Loredana Lupo a scagliarsi con il viso contro il dorso della mano del questore Dambruoso. Avrà avuto dei danni alla mano, mi dispiace, poverino! Ci dica che danni ha avuto che lo risarciremo nella mano. La stampa gli dice bravo, “hai fatto bene”.

E Napolitano cosa dovrebbe fare? Monitare? Oggi abbiamo chiesto ufficialmente l’impeachment perché un uomo così non può continuare a essere il Presidente degli italiani, perché lui fa il Presidente del consiglio, non il Presidente della Repubblica. Deve dimettersi, come consigliò di fare a Cossiga.

Noi rispettiamo quello che abbiamo detto: devono andare a casa tutti, a iniziare da lui, che studiava all’università in tempo di guerra. Uno che diceva che il fascismo bisognerebbe esportarlo in Unione Sovietica! È un uomo che dovrebbe essere a casa e invece sta spalleggiando questa legge elettorale incostituzionale. Non è possibile che sia senza il voto di preferenza, con un premio di maggioranza abnorme, con il doppio voto che chi vince va al ballottaggio e prende tutto. E’ una legge fatta per tagliare fuori il MoVimento 5 Stelle, l’ha detto anche il Ministro Mauro, se l’è fatto scappare a Porta a Porta, poi se n’è accorto, si è fermato, tutti gli altri hanno cambiato subito argomento. Una legge elettorale così non l’ha fatta neanche Acerbo al tempo del fascismo, che c’era un premio di maggioranza inferiore a questo.

Noi affronteremo tutto, andiamo avanti e continuiamo a andare avanti. La democrazia non c’è più, sostituite la parola democrazia con governabilità. La dittatura della governabilità. È un momento strano, noi ci siamo in mezzo, noi siamo gli acceleratori di un processo che ormai è stato attivato. Io voglio un orizzonte per l’Italia e lo troveremo andando in Europa e cambiando gli accordi. Li cambieremo là, rivedremo tutta la posizione dell’Italia là.

Per adesso ci stiamo svendendo tutto, attraverso questa classe politica e economica che va sostituita e spazzata via.
Io vengo domani lì, a Roma, ad abbracciarvi, perché siete dei guerrieri meravigliosi.

Anche “Aigor” tra i delusi del Pd: la rete si sbizzarrisce!

delusi-pd-tuttacronacaQualche mese fa Luciano Ligabue affermava: “Sono uno dei tanti delusi dal Pd e non voterò alle primarie. Movimento 5 stelle? Non so se abbia le risposte che servono all’Italia, ma sicuramente è un movimento necessario a ricordare che così non va e bisogna cambiare”. Le parole si sono trasformate in una specie di mantra per tutti i sostenitori di Grillo e dei suoi “cittadini” che popolano la rete e, qualche giorno fa,Fb è nato un gruppo che ironizza sull’entusiasmo dei militanti e sostenitori di Beppe Grillo. Ecco alcuni esempi:

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#maipiùmoderato. Grillo dal blog: “moderati si muore”

grillo-moderati-tuttacronacaBeppe Grillo chiama alla mobilitazione il popolo Cinque Stelle tramite l’hashtag #maipiùmoderato e lo fa con un lungo post sul suo blog. Tutto parte perchè il leader del M5S non se la sente più “di essere moderato, di rimanere entro “certi limiti“. Quali limiti? I limiti sono stati superati. Il Parlamento è formato da una schiera di servi. La Corte Costituzionale è un gerontocomio che prende decisioni, come sulla legge elettorale, dopo anni di pacate riflessioni. Il presidente della Repubblica rieletto per la seconda volta è di fatto anticostituzionale. La giustizia è bloccata da nove milioni di processi in corso che saranno smaltiti alla morte degli imputati. Un truffatore fiscale condannato in via definitiva invece di essere cacciato dal Senato è trattato come uno statista.” Stando questa la situazione, Grillo sottolinea: “Non voglio essere moderato mentre l‘Italia è stuprata. Essere moderato equivale oggi a girarsi dall’altra parte. Sono stanco di dover spiegare a dei rimbambiti dalla televisione per l’ennesima volta cose ovvie anche per un bambino. Cosa vuoi spiegare a chi non vuol sentire? La violenza non paga, è vero, ma è il Sistema a usare violenza contro i cittadini.” E spiega: “Lo fa ormai alla luce del sole. Mentire, rubare, corrompere sono diventati atti politici. Appartengono alla sfera della negoziazione, dei patti sottobanco, dello status quo, della realpolitik. Bottino Craxi non è un più un latitante, ma un perseguitato e il suo ex scudiero Amato, uno sgorbio istituzionale, una risorsa della Nazione.” A questo punto, una domanda: “Qual è il limite oltre il quale non ci sono più limiti?” Ancora Grillo spiega: “Gli indifferenti mi fanno più schifo dei delinquenti. Stanno a guardare, come se la cosa pubblica non gli appartenesse e poi votano per mantenere i loro piccoli e grandi privilegi. Guardare i telegiornali di regime ti fa ribollire il sangue, ma devi rimanere calmo, moderato, sulla poltrona con tua moglie che ti chiede di non gridare. “Non ti sentono! E’ inutile!“. Tu devi sfogarti in qualche modo o buttare la televisione dalla finestra, ma devi moderarti come quando qualcuno ti dice che “bisogna” fare qualcosa mentre lui, questo parassita, non muove un dito, né lo ha mai mosso in vita sua, vero guardone della democrazia. Essere moderati, parlare forbito, non alzare i toni, non dire nulla di sconveniente mentre ti svaligiano la casa, ti tolgono la sovranità nazionale, ti rubano il futuro. Questo vogliono. Moderazione, silenzio, educazione. Prendete esempio dalla compostezza di un Napolitano, dalla serietà di Capitan Findus Letta, dalla controllata sicumera di D’Alema, dai leader dei moderati Monti e Casini. Non siate sgarbati, non dite parolacce, non turbate l’ordine costituito. Questi sventolano un drappo rosso verso i cittadini. Moderati si muore.” E quindi l’avviso: “Noi supereremo i limiti. Usciremo dalla gabbia. Saremo maleducati, civilmente maleducati. E, con la massima cortesia, li manderemo a fan***o.”

Il giallo della morte di David Rossi e le mail di Monte Paschi

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Nonostante più volte si sia parlato di giallo o di mistero intorno alla morte di David Rossi, suicidatosi il 6 marzo 2013, la procura sta andando verso l’archiviazione per l’inchiesta aperta sulla presunta istigazione al suicidio dopo la morte dell’ex  capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena.  Il Corriere della Sera e il Fatto Quotidiano riportano:

Tra le mail che l’ex portavoce del Montepaschi David Rossi spedì prima di suicidarsi la sera del 6 marzo scorso gettandosi dalla finestra del suo ufficio nella sede di Rocca Salimbeni, ce ne sarebbero alcune, accorate, rivolte ai vertici dell’istituto, in particolare all’amministratore delegato Fabrizio Viola: «Aiutatemi altrimenti la faccio finita», reciterebbe uno di questi messaggi. Il file di posta elettronica sarebbe tra quelli rinvenuti dai magistrati senesi Natalino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso nella memoria dei computer sequestrati a casa e nell’ufficio del manager senese.

E anche la famiglia di Rossi, che si è affidata a uno studio legale, ne avrebbe numerate diverse, poi fatte avere alla procura:

Sulla morte di Rossi era stata aperta un’inchiesta per «istigazione al suicidio», considerata un fatto tecnico per poter effettuare degli accertamenti, ora alle battute finali. I messaggi di posta elettronica confermerebbero che negli ultimi giorni — a dispetto delle apparenze — Rossi era particolarmente turbato tanto da aver chiesto aiuto ai vertici della banca. In particolare quella mail Viola l’avrebbe ricevuta mentre si trovava all’estero per lavoro. Sia l’amministratore delegato sia il presidente Alessandro Profumo a Rossi avevano confermato fiducia, come hanno più volte raccontato in pubblico e anche ai magistrati, subito dopo il suicidio.

I rischi erano chiari:

Per il manager — che aveva subìto una perquisizione lo scorso febbraio per alcuni presunti contatti che avrebbe avuto con gli ex vertici dell’istituto Giuseppe Mussari e Antonio Vigni — era circolata l’ipotesi che a spingerlo al suicidio fosse stato il sospetto di essere in qualche modo collegato alla fuga di notizie relativa alla maxi-causa per danni mossa da Mps alle banche Nomura e Deutsche Bank, per la quale l’istituto senese aveva presentato un esposto in Procura. Dalle indagini è però emersa la totale estraneità di Rossi.

Paola Pinna: il M5S tra talebani e dissidenti

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Si è votato per espellere la senatrice Adele Gambaro in casa pentastellata e ora la decisione finale spetterà alla rete, ma intanto sembra rischiare anche la deputata Paola Pinna, già schieratasi a favore dell’epurata e che ai microfoni di Piazza Pulita ha parlato della “brutta atmosfera” all’interno del MoVimento, con un clima da “psicopolizia”. “I duri e puri controllano i dissidenti”, afferma. Perchè la spaccatura interna ormai è palese e la deputata lo spiega: ci sono i talebani, gli incorruttibili, e i traditori, quelli che se esprimono dissenso diventano subito i nemici. Pinna non è nuova ad esprimere il suo dissenso per quel che riguarda una certa linea adottata: “Io non posso competere con un blog, per questo cerco di parlare in interviste, per far capire fuori come stanno le cose”.

Espulsa la Gambaro! Cosa succede al M5S ? Oggi la manifestazione

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Sono stati 79 parlamentari ha decidere per l’espulsione di Adele Gambaro, mentre 42 erano contrari. Ora il verdetto finale è nelle mani degli iscritti al movimento, in quella base che sembra ormai essersi colorata di mille sfumature diverse come lo è, nell’ultimo periodo, anche il M5S. Come mai si è persa la coesione? Dove è l’unità dei pentastellati? Al centro vi è sempre lui, Grillo. C’è chi lo ama e lo segue, chi lo odia e diventa dissidente… La decisione di espellere la Gambaro appare oggi una summa di quelle tensioni che si respirano all’interno. Lo streaming annunciato alla fine non si è fatto: si è preferito gestire la questione in “privato” piuttosto che darla in pasto al web. Molti sono i nodi da sciogliere, ma tutto ruota sempre e comunque sull’idea di “democrazia”. C’è chi sostiene la linea del Semplice Portavoce del Movimento e c’è invece chi vuole affermare il proprio protagonismo. Si può attribuire al colpa a Beppe Grillo per il deludente risultato delle amministrative? E’ possibile che qualcuno abbia minato dall’interno il movimento oppure c’è solo l’insofferenza di dover obbedire a una linea non più condivisa?

“Chi vuole stare in Parlamento e cambiare il Paese e’ il benvenuto, chi vuole fare bar sport e’ fuori”. Così Roberta Lombardi, ex capogruppo del M5s alla Camera, parlando in piazza Montecitorio, alla manifestazione che i pentastellati stanno portando avanti per supportare Grillo e la sua linea. La Lobardi ha poi aggiunto “Adele Gambaro non e’ stata espulsa” per le sue dichiarazioni, secondo l’ex capogruppo dei pentastellati, ma “l’espulsione decisa perche’ lunedi’ scorso c’e’ stata un’altra assemblea congiunta tra i due gruppi in cui e’ stato detto siccome sono tre mesi che non riusciamo a fare venire fuori quello che stiamo facendo come lavoro in Parlamento ma viene fuori solo ed esclusivamente il chiacchericcio da bar, mettiamoci alla prova. Evitiamo questa settimana di fare i commenti da vecchia politica da salotto televisivo, parliamo solo di contenuti. Il giorno dopo la signora Adele Gambaro invece ha riparlato di nuovo di commenti da bar sport. E quindi ha violato una decisione presa a maggioranza 24 ore prima”. Le fa eco la deputata del Movimento Carla Ruocco “Gli italiani si stanno suicidando” a causa della crisi economica “e voi parlate di Adele Gambaro, che e’ solo fuffa”.

Grillo si ritira dalle Quirinarie!

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Oggi è previsto il ballottaggio tra i 10 nomi del M5S per eleggere il candidato che poi sarà votato in parlamento per il Colle.

“Ringrazio tutti coloro che mi hanno votato per la presidenza della repubblica, ma non parteciperò come candidato alle votazioni odierne”. Lo precisa sul suo blog Beppe Grillo.

Si ritira dalla sfida quindi il leader dei grillini e lascia quindi agli elettori una rosa di 9 personalità che si contenderanno il voto finale. Chi sceglieranno i grillini tra Gian Carlo Caselli, Ferdinando Imposimato, Romano Prodi, Emma Bonino, Dario Fo,  Milena Jole Gabanelli, Stefano Rodotà, Gino Strada  e Gustavo Zagrebelsky.

Provò prima a tagliarsi i polsi e poi si gettò dalla finestra. DAVID ROSSI.

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Fazzolettini macchiati di sangue nell’ufficio del manager di Mps e polsi tagliati rinvenuti sul cadavere di David Rossi. Prima di gettarsi da Rocca Salimbeni, quella notte del 6 marzo, David Rossi tentò di levarsi la vita recidendosi i polsi. Questo particolare lo si apprende da fonti a conoscenza dell’inchiesta sul suicidio del capo area comunicazione di Mps. Cade così l’ipotesi di Grillo che qualche giorno fa aveva lanciato un velo di mistero sul suicidio di Rossi? Come mai fino a oggi non era emerso questo particolare? Solo per riservatezza nelle indagini?

David Rossi si è buttato o lo hanno buttato?

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Troppo silenzio! Prima o poi qualcuno doveva anche alzare il velo e lo fa Grillo con quella che potrebbe anche essere considerata una fantanotizia, ma forse non lo è poi così tanto. Tuttacronaca lo aveva ipotizzato con un post dell’11/3(clicca qui per l’articolo) e ora la notizia viene ripresa da Beppe Grillo che parla anche di una azione “per il recupero dei 20 miliardi sottratti alla banca” e annuncia: “Il MoVimento 5 Stelle parteciperà alle elezioni comunali” nella città.

Ecco il testo di Grillo estratto da  “Il silenzio sul Monte dei Paschi di Siena’ – c’è su Siena”

“Da quando, David Rossi si è buttato (lo hanno buttato?) dalla finestra di un ufficio dell’Mps dopo una lunga telefonata, sulla città è calata una cappa che si taglia con il coltello. Qualcuno si chiede chi sarà il prossimo, la vox populi senese dà per certo che Rossi non sarà l’ultima vittima…L’informazione nazionale ha seppellito l’affare Monte dei Paschi/Santander sotto il gossip post elettorale, scrive di tutto per non trattare del più grosso scandalo finanziario della Repubblica. Il buco, la sottrazione di beni, lo si chiami come si vuole, ammonta ad almeno 20 miliardi di euro. Improbabile che questo colossale saccheggio possa essere attribuito a Mussari, una testa di legno che giorno dopo giorno appare sempre più diafano, simile ormai a un fantasma… I poteri che hanno gestito la distruzione del Mps devono essere molteplici. Ci sono responsabilità chiare: dei membri di nomina pidimenoellina della Fondazione Monte dei Paschi e di chi li ha nominati, dei segretari del pdmenoelle dal 1995 in poi, anno della privatizzazione di Mps, e altre meno chiare su cui sta indagando la magistratura. La vicenda Mps assomiglia sempre più a quella del fallimento del Banco Ambrosiano in cui c’era di tutto e avvenne di tutto, in una brodaglia che vide coinvolti partiti, mafie, Ior, massoneria. Forse l’Mps ne è la replica, se è così lo scopriremo in un prossimo futuro. Nel 2012 il Mps ha perso 3,17 miliardi contro i 2 attesi. Monti ha prestato 3,9 miliardi a Mps per tenerla in vita che non potranno essere restituiti prima del 2019 e fino ad allora non potrà dare dividendi. Il suo valore di borsa è crollato e nei giorni scorsi sono stati ritirati alcuni miliardi dai depositi, una fuga che può diventare inarrestabile e trasformare la banca in un guscio vuoto… Nel frattempo si preparano le ‘ristrutturazioni’, anticamera dei licenziamenti di massa dei dipendenti. Di fronte a sé Mps ha il fallimento conclamato o la svendita a qualche istituto di credito europeo (francese?). Mps deve essere nazionalizzata e avviata una azione di responsabilità per il recupero dei venti miliardi sottratti alla banca”.

Dal Blog di Grillo Moni Ovadia: Israele non ha futuro

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