Ci si interroga sulla morte di Tito Traversa, 12 anni e già campione italiano e mondiale di arrampicata sportiva. L’astro nascente del climbing italiano era partito con gli altri allievi della scuola Beside, lunedì scorso da Torino. Il gruppo si sarebbe dovuto allenare in Francia per alcuni giorni. Martedì, Tito aveva iniziato il riscaldamento allenandosi su una parete verticale a Orpierre. Qualcosa non va per il verso giusto e Tito cade da 20 mt di altezza, sbattendo la testa violentemente. Entra in coma e oggi il suo cuore cessa di battere. I genitori, Giovanni Traversa e Barbara Sirio, hanno consentito a donare gli organi.
Secondo quanto dicono i suoi istruttori l’incidente si sarebbe verificato a causa dell’attrezzatura. Perché quel giorno il ragazzo non avrebbe usato l’attrezzatura personale e di conseguenza, sempre secondo gli istruttori, alcuni “rinvii”, come vengono tecnicamente chiamati i fermi attraverso cui far scorrere le corde di sicurezza, avrebbero ceduto e il ragazzo è caduto nel vuoto.
Aggiornamento:
Nascerà un’associazione in memoria di Tito secondo la volontà già espressa dai genitori del ragazzo.
“Io chiudo, se succede qualcosa chiamatemi”. Come può un comandante pronunciare una tale frase in fase di manovra? Eppure questa sarebbe una parte della conversazione di Lorenzo Repetto, primo ufficiale della Jolly Nero, registrata dalla ‘scatola nera’ qualche minuto dopo l’inizio della manovra che, la notte dello scorso 7 maggio, causò il crollo della torre piloti a Genova, causando 9 morti.
Ma perché quella comunicazione venne interrotta e oggi il magistrato, che ha firmato il provvedimento di sospensione del primo ufficiale, del comandante Roberto Paoloni e del pilota Paolo Anfossi, ha definito l’interruzione un comportamento ‘assai negligente’.
Da alcune indisrezioni si è anche appreso che nel Vdr si sente anche la voce del comandante che a 75 metri dalla torre piloti dà il comando di stare ‘pronti sulle ancore’. L’ancora venne gettata solo a 25 metri di distanza, dopo l’urlo dell’ufficiale di poppa che indicava la distanza.
Nelle registrazioni si sente anche il rumore della spia che segnala il mancato funzionamento del motore. Un rumore che inizia e poi si interrompe, perché qualcuno, secondo l’accusa lo ha spento volontariamente. Infine i drammatici momenti dell’impatto. Nel file audio si sente un rumore fortissimo: è il rumore che indica che la torre piloti viene abbattuta trascinando con sé nove vittime.
Una registrazione agghiacciante che sembra davvero raccontare minuto dopo minuto comportamenti “anomali” e “leggerezze” imperdonabili.
AUDIO:
Alle 20.59, quasi due ore prima dell’incidente, il comandante Paoloni e il primo ufficiale Repetto commentano il mancato avvio del motore. «Il motore non ha soffiato», è il segno della normale attività. Poi suona l’allarme di mancato avviamento.
Alle 21.01 il primo ufficiale Repetto chiede: «Partiti?». Il comandante Paoloni risponde: « Non è partito niente. Ogni volta che si parte da Genova è sempre… Bisogna farsi il segno della croce. Specialmente poi quando fanno servizi di bordo… la Solas, la visita scafo-macchina. C’è da mettersi le mani nei capelli».
Alle 21.59 sale a bordo il pilota del porto Antonio Anfossi.
Alle 22.19 Repetto chiede: «È partita? Perchè i giri non mi danno niente».
E alle 22.35 il primo ufficiale riceve una telefonata dal direttore di macchina e dice: «…io non posso stare qua, ce la fai ad avvisarmi… tu mi chiami, al limite mi chiami». Successivamente viene dato l’ordine di riavviare il motore, ma non si sente il soffio di sfiato.
Alle 22.57, a due minuti dall’impatto parla il pilota Anfossi: «Molto adagio avanti», ma dopo pochi secondi suona l’allarme di mancato avviamento. Repetto: «Non è partita». Anfossi: «Pronti alle ancore».
Paoloni alle 22.59: «State pronti alle ancore, presto». È il momento dell’impatto.
Alle 22.59.34 rumori della chiglia sulla banchina.
22.59.42: il crollo. Paoloni: «Buttato giù la torre, saranno tutti morti. Poco dopo Anfossi chiama il capo Piloti del porto, Giovanni Lettich: Sì Giovanni, ho buttato giù la torre dei piloti. È successo un disastro». Subito dopo è Paoloni a chiamare Giampaolo Olmetti, consigliere di amministrazione con delega all’armamento della società Ignazio Messina. «C’è stato un grosso incidente… Siamo andati addosso a una banchina… Abbiamo buttato giù la torre piloti….»
Dove viene stoccata l’immondizia? Ora lo sapremo grazie ai parlamentari del Movimento 5 stelle che sono usciti dal Palazzo per andare a incontrare i cittadini nei luoghi simbolo delle principali aree problematiche del Paese. Lo Spazza-Tour viene così descritto sul sito di Beppe Grillo:
“Oggi noi cittadini parlamentari del MoVimento 5 Stelle saremo in Campania per partecipare allo Spazza Tour 2013. Il viaggio-denuncia ci porterà sui luoghi nei quali confluiscono traffici illeciti di rifiuti industriali dal Nord Italia, gli sversamenti abusivi delle industrie locali e i rifiuti urbani e speciali. Queste montagne di immondizia mista a sostanze nocive si concentrano a Giugliano, nel “triangolo della morte” di Acerra, Nola e Marigliano, e poi sempre più ad Est, intorno al Vesuvio e nella zona orientale di Napoli”.
A Pamplona si manifesta dentro le bare di cartone e con i fiori in mano per dire basta alla corsa dei tori . La protesta, messa in atto dalla nota associazione animalista Peta si è svolta a piazza Ayuntamiento. Da domani con la ” txupinazo”, la corsa in i tori inseguono la gente tra i vicoli, nella città spagnola inizia il Festival di San Firmino e la violenza prevarrà sui fiori.
Forse saranno in pochi a ricordare il nome di Romano Bisceglia, ma i più non avranno dimenticato quell’orrendo femminicidio perpetrato ai danni di Adele Mazza il giorno di Pasquetta di 3 anni fa.
Quando Adele, una donna sfruttata per traffici di droga e costretta a prostituirsi per ricevere le dosi di metadone o droga, era stata strangolata, fatta a pezzi e buttata in una scarpata da Romano Bisceglia. Per settimane quel delitto di Teramo sensibilizzò l’opinione pubblica proprio per la brutalità e il contesto in cui si era consumato. E la condanna all’ergastolo per l’assassino fu accolta da tutti con un grande sospiro di sollievo che si era unito alle lacrime delle sorelle della vittima che in Aula si erano abbracciate per poi dichiarare: «Siamo soddisfatte, giustizia è fatta – avevano detto Pina e Marilena Mazza – Adesso veramente Adele può riposare in pace».
Invece ora c’è un cavillo e quell’ergastolo è stato annullato. Di cosa si tratta?
Il procuratore generale, Romolo Como, ha riscontrato che nel corso del processo due dei sei giudici popolari si sarebbero assentati in udienze diverse e sostituiti sempre dallo stesso giudice supplente. Questo comporta un vizio procedurale che annulla la sentenza.
Quindi il femminicida torna in libertà?
Al momento non ci tornerà come gli ha spiegato anche il suo difensore l’avvocato Barbara Castiglione, quando Bisceglia gli ha domandato prima un caffè e poi la sua situazione carceraria. Non ci tornerà semplicemente perché non è scaduto il termini di custodia cautelare. Aspetterà quindi in cella nel carcere di Chieti dove è detenuto. Bisognerà attendere il prossimo autunno, stagione in cui è presumibile che la Corte d’Assise di Teramo, in altra composizione collegiale, tornerà a processarlo per omicidio volontario pluriaggravato e vilipendio di cadavere.
Comprensibile l’amarezza di quanti in famiglia devono combattere malattie terribili, ma a volte proprio perché si conosce la sofferenza sarebbe meglio combattere la guerra senza passare dalla parte del torto. il Movimento Vite Sospese, un gruppo nato a sostegno del Metodo Stamina e del suo promotore Davide Vannoni, si difende insultando la rivista Nature che aveva accusato di plagio e falso lo stesso Vannoni.
Come si legge sul Facebook del Movimento Vite Sospese, loro si propongono di:
“svolgere opera di sensibilizzazione presso la popolazione per la capillare diffusione della conoscenza dei problemi inerenti la cura di malattie rare e di stati comatosi e post comatosi mediante l’infusione di cellule mesenchimali adulte secondo il metodo elaborato dal prof. Davide Vannoni.”
Ma nelle ultime ore invece di rispondere in modo sereno alle accuse esibendo una documentazione scientifica, si è scelta la strada della provocazione e della volgarità, sicuramente dettata dalla rabbia e dal dolore, ma che comunque resta un gesto “impotente” di fronte alle accuse di Nature che invece sembrano muoversi su basi scientifiche.
C’è anche un video nel quale Merlino annuncia una doppia manifestazione per il 10 luglio e invita parlamentari e “professoroni” ad affrontare la sua verità, che “… quando la verità avanza, la menzogna trema. E voi, tremate?”. Chiede in uno sforzo retorico a chi probabilmente lascerà lui e i credenti ancora fiduciosi, alla solitudine di un inutile presidio, inutile inno a una speranza che sembra già tradita.
IL VIDEO CONTIENE FRASI CHE POTREBBERO OFFENDERE LA SENSIBILITA’ DI ALCUNE PERSONE
Noi in alcuni articoli avevamo anche sostenuto il movimento Stamina:
Ma i continui rinvii del protocollo (che ora dovrebbe arrivare entro il 1 agosto) e i toni dei sostenitori uniti alla mancanza di una difesa su base scientifica e non su violenza verbale ci portano a riconsiderare le nostre prime prese di posizione e a formulare i nostri dubbi. Quindi restiamo in attesa di chiarimenti che possano spazzar via ogni ombra da un metodo che, se valido, non ha bisogno di essere sostenuto da volgarità, ma bensì deve potersi sostenere su dati scientifici inattaccabili. Se i primi risultati sono stati positivi, ci possiamo solo rallegrare di una vittoria della medicina sulla malattia, fermo rimanendo che un progresso deve comunque essere monitorato per un periodo di tempo abbastanza lungo per fugare dubbi di effetti collaterali o di ricadute.
Lo conferma Denis Goldberg, compagno di lotta antiapartheid del Premio Nobel dopo averlo visitato lunedì. “Si è parlato della questione – ha detto – ma i medici hanno detto che considerano questa opzione solo nel caso di reale collasso degli organi. Questo non è accaduto e quindi sono pronti a stabilizzarlo fino alla guarigione”. Quindi per il momento nessuno staccherà la spina a Mandela.
Anche la Polonia si affascina alla pole dance e un gruppo di ballerine sfruttano i pali dei cartelli stradali in una piazza di Lodz. Incuriositi gli automobilisti si divertono a vedere le ragazze esibirsi in strada. Nell’estate 2013 sembra proprio dilagare il fenomeno della pole dance, sono, infatti, molte le palestre che hanno deciso di proporla come disciplina ginnica.
Andrea Pirlo, centrocampista della Juventus e Mario Balotelli, attaccante del Milan, sono stati fotografati mentre erano impegnati nella registrazione del nuovo spot di Mediaset Premium. Ancora una volta ci si affida ai giocatori del momento per cercare di vendere le partite a pagamento.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Ingv, ha registrato alle 18:59 un terremoto di magnitudo 2.2 localizzato nel distretto sismico delle Alpi Apuane. L’evento si è verificato a una profondità di 8.7 km. L’epicentro è stato localizzato in un raggio di 10 km dai comuni di Casola in Lunigiana e Fivizzano (MS) e Giuncugnano e Minucciano (LU).
Il concerto Solo Show che Elton John avrebbe dovuto tenere martedì a Barolo, nell’ambito del festival Collisioni, è stato annullato. Un’infezione virale avrebbe messo ko il baronetto inglese, che ha già annullato anche gli appuntamenti in Germania di Halle (Westfalen), previsto per oggi, e di Mainz, in programma domani.
Tragico 4 luglio per la California. In occasione dell’Independent Day a Simi Valley, si sono radunate circa 10mila persone si per assistere allo spettacolo dei fuochi d’artificio, ma qualcosa è andato storto. Vi è stata una violenta esplosione che ha causato 28 feriti di cui 3 in gravi condizioni. Un bambino ricoverato d’urgenza è morto in ospedale proprio in seguito alle ferite riportate dall’esplosione. Nonostante l’intervento immediato dei Vigili del Fuoco e del personale medico la festa è stata trasformata in una vera e propria tragedia.
Un testimone ha raccontato di aver udito un “botto enorme” con la conseguente “fuga delle persone che hanno iniziato a correre e urlare in preda al terrore”. Secondo le prime ricostruzioni della polizia si sarebbe trattato di un incidente dovuto ad un errore di fabbrica.
Ormai la cultura in Italia viene calpestata quotidianamente. Una risorsa che potrebbe far risollevare il Pil è schiacciata dai tagli e dai ritardi. Così i Bronzi di Riace si trovano ancora adagiati sul dorso in una sala di palazzo Campanella a Reggio Calabria. Sono lì dal 23 dicembre 2009 e dopo 1291 giorni non è stato fatto nulla per poter trovare una collocazione. Le previsioni sono che passeranno in questa posizione altri 8 mesi… una vergogna senza fine! Il Museo della Magna Grecia, dove sono stati esposti per ventotto anni nella pressoché totale indifferenza, è chiuso dalla vigilia di Natale di tre anni e mezzo fa causa restauri. Doveva riaprire un anno dopo, in tempo per le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Ma come sempre i lavori si sono rivelati interminabili, fra problemi tecnici, pastoie burocratiche e la solita inevitabile carenza di soldi. Naturalmente un restauro che doveva costare circa 10 milioni ora ne costa 33.
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Così i Bronzi di Riace sono condannati a passare il loro 41esimo compleanno dal ritrovamento, avvenuto il 16 agosto 1972, sdraiati a terra, in una sala visitata solo da chi naturalmente conosce la triste storia di questo patrimonio culturale unico al mondo. Nessuna indicazione per i turisti, nessuno che si sia preso il disturbo di segnalare che i Bronzi sono visibili, gratis, presso la sala di palazzo Campanella. Dell’esistenza dei Bronzi di Riace non si trova traccia nemmeno nella home page del sito Internet del Consiglio regionale che pure li ospita. Bisogna cliccare sul link della «visita virtuale» al palazzo Campanella, quindi entrare nella pagina del «Salone Federica Monteleone», cui è stato dato il nome di una sfortunata studentessa sedicenne morta nel gennaio 2007 per un errore medico, per apprendere che «l’aula attualmente ospita il laboratorio di restauro dei Bronzi di Riace». Così quelle meraviglie giacciono lì nel dimenticatoio di un’Italia che ha perso completamente il senso della vita civile. Un’Italia imbarbarita dai soldi facili, che hanno deturpato il paesaggio, la nostra educazione, ma soprattutto hanno estirpato i valori nei quali credere… Questo è il vero oblio di una popolazione che ha anche smesso di credere nel futuro e arranca giorno dopo giorno attaccandosi all’ultimo annuncio di cambiamento che naturalmente non si verifica.
Negli scontri di oggi al Cairo, il leggendario reporter della BBC Jeremy Bowen, è rimasto ferito alla testa da un paio di pallini da caccia. Dopo che la BBC aveva dato la notizia è stato lo stesso reporter a voler rassicurare tutti tramite un Twitter:
“Grazie per i messaggi Sono stato colpito da un paio di pallini da caccia, ma sto bene…”
Poteva essere una strage e forse si è evitata dopo che e un 21enne originario del Nevada è stato arrestato a Seattle, nei pressi del campus dell’Università di Washington, con ordigni esplosivi. Le autorità hanno scoperto il giovane alla guida di un furgone rubato. Tra le armi rinvenute all’interno del veicolo c’erano due pistole, un fucile da caccia e bombe molotov. “Non abbiamo idea di quali fossero le sue intenzioni”, ha detto il capo della polizia, ma sicuramente aggirarsi nei pressi di un campus armato fino ai denti non depone a favore del giovane.
Ha 44 anni ed è originario di Recanati (MC) l’ex insegnante di ginnastica di una scuola elementare di Ancona, oggi allenatore che ora è stato arrestato con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico, violenza sessuale e pedofilia. Sembra inoltre che avesse avuto rapporti anche con un minore disabile. La “tecnica” utilizzata dall’allenatore sarebbe stata quella di invitare qualche suo giocatore a casa sua dopo gli allenamenti. Qui aveva installato anche varie microtelecamere nascoste nel bagno in maniera tale che quando glielo faceva utilizzare affinche’ potessero farsi una doccia, ne approfittava per filmarli di nascosto.
Lui, Manu Chao, non ha bisogno di presentazioni, è uno dei più grandi interpreti di musica folk e latinoamericana viventi. Bologna è una città da sempre culla della cultura e degli eventi live. L’atmosfera era quella dei grandi eventi con il pubblico corso in massa per divertirsi e scatenarsi al suono delle note che ci portano dal Parco Nord del capoluogo emiliano immediatamente nella colorata America Latina… poi la costernazione. Mancano i servizi sanitari? Da non credere ma succedere. Il pubblico costretto a una latrina a cielo aperto sotto gli occhi di tutti… come è possibile che nessuno abbia pensato aportare i bagni chimici? Questa è l’estate italiana dei grandi eventi?
Lo si era già previsto, ma forse si sperava di scongiurare il peggio. Invece è un venerdì ad alta tensione quello che si sta svolgendo in queste ore in Egitto. I Fratelli Musulmani sono scesi in piazza determinati a far battaglia e a morire, se necessario, per il loro presidente destituito. Così nei pressi della piazza davanti all’università del Cairo sono avvenuti gli scontri e tre persone sono morte. Nonostante lo stesso Morsi aveva parlato di opposizione pacifica, sembra che i suoi sostenitori vogliano invece solo ulteriori violenze in nome di una religione dell’odio e dell’intolleranza che ormai è ben distante dai dettami del Corano.
Aveva 27 anni Paulo Cesar Massucco il cui corpo è stato trovato ieri in un appartamento di corso Montevideo a Chiavari. La morte secondo i primi accertamenti risalirebbe a un paio di anni fa. A scoprire il cadavere mummificato è stato un ufficiale giudiziario incaricato di eseguire uno sfratto, lo ha riconosciuto un inquilino del palazzo.
All’interno dell’abitazione i carabinieri della stazione locale, che indagano sul caso, hanno trovato un centinaio di confezioni vuote di pizze da asporto e decine di bottigliette di acqua e coca cola. Il corpo del giovane, in avanzato stato di decomposizione, era riverso sul letto della sua camera.
La morte potrebbe essere stata causata da malore, sul cadavere del giovane non erano presenti segni di violenza e l’appartamento era ancora chiuso dall’interno. Il ventisettenne, di origine peruviana, era stato adottato all’età di due anni, da alcuni anni aveva perso i genitori adottivi e da un paio di anni nessuno aveva chiesto sue notizie.
Come è possibile che per due anni nessuno si sia domandato che fine avesse fatto il giovane?
Con l’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, del disegno di legge costituzionale di abolizione delle province, forse si riuscirà a ridisegnare l’Italia per avere più efficenza e meno sprechi. Il provvedimento è composto di soli tre articoli.
Il primo annuncia semplicemente l’abolizione delle province.
Nel secondo sono contenuti i rinvii di diversi passaggi costituzionali in cui si citano le province
il terzo prevede che c’è tempo fino a sei mesi dall’entrata in vigore di tale provvedimento per la soppressione delle province.
Un nuovo tentativo di contenere la spesa pubblica che andrebbe a cancellare ogni riferimento alle Province fatto nella Costituzione.
Cosa ci sarà al loro posto?
I collegi delle autonomie. Con una fondamentale differenza: non ci saranno organi politici eletti: niente presidente, niente giunta, niente consiglio. Un gran risparmio, quasi il doppio di quei 500 milioni preventivati da Monti se si fosse fatta la riforma sugli accorpamenti.
Quali saranno i compiti dei nuovi collegi?
Pianificazione dell’ambiente, del territorio, del trasporto locale, più la gestione delle strade. Tutto il resto dalla scuola alla cultura, passerà ai Comuni o alle Regioni.
Altro tema sul tavolo è quello legato ai confini. “Non ridisegneremo la mappa da Roma – spiega il ministro per gli Affari regionali Delrio – lasceremo alle Regioni la libertà di decidere”.
Fare la pizza è un arte, ma perché non fare l’arte della pizza? Questo è quello che deve aver pensato Domenico Crolla, pizzaiolo/artista scozzese di Glasgow, ma con chiare origine italiane.
E così a suon di pennellate di pomodoro e mozzarella ha creato i ritratti di volti noti del cinema, dello sport e della cultura. Il primo divo a finire nel forno su Bruce Lee: un omaggio che l’uomo volle donare a sua figlia Shannon. Da lì poi l’idea è stata portata avanti e sono stati molti i vip a finire nel forno a legna della pizzeria di Crolla.
Esce oggi l’enciclica ‘Lumen Fidei’ firmata da Papa Francesco e all’interno c’è un ampia sezione dedicata alla famiglia in cui si legge:
“Essa (la famiglia, ndr) nasce dal riconoscimenti dell’accettazione della bontà della differenza sessuale e, fondata sull’amore di Cristo, promette un amore che sia per sempre e riconosce l’amore creatore che porta a generare figli. Il primo ambito in cui la fede illumina la città degli uomini si trova nella famiglia: penso anzitutto all’unione stabile tra uomo e donna nel matrimonio”.
Quindi, come era logico pensare, si ribadisce nella chiesa il concetto che il matrimonio ci possa essere solo tra uomo e donna. Secondo Francesco il matrimonio può essere una “sinfonia” della fede.
E come mai questa “sinfonia” può suonare solo e unicamente tra uomo e donna? Come si può affermare che questo “suonare insieme” possa nascere solo tra uomo e donna? Come è possibile che la fede, proprio perché non la si può imporre, come la stessa enciclica recita in un’altra parte, possa essere innalzata a livello di sinfonia solo se il matrimonio viene contratto tra un uomo e una donna? Come si spiegano i drammi famigliari? Come si spiegano i femminicidi? Sono solo deviazioni dalla retta via o possiamo iniziare ad ammettere che quella sinfonia auspicata nel matrimonio tra uomo e donna si trasformi invece in inferno se nascono contrasti? Dove è la formula scientifica che ci impone che il rito debba essere impartito solo tra uomo e donna?
Se la chiesa detta legge, la cultura propone un cambiamento. In particolare Walter Siti, vincitore del premio Strega 2013, fa sentire la sua voce sull’argomento in una intervista:
Credo che sia giusto che venga introdotto il matrimonio tra persone dello stesso sesso e anche che venga data loro la possibilità di adottare dei bambini, ovviamente questo sposta i confini tradizionali della famiglia. La famiglia tradizionale è in ogni caso destinata ad un tramonto piuttosto rapido e il fatto che nascano nuovi tipi di famiglia lo trovo decisamente positivo. Penso che le divisioni di barricate politiche davanti a questioni del genere siano destinate a cadere: ognuno, al di là del partito d’appartenenza, ha delle sue storie private nelle quali magari si incontra con questi problemi e ragiona con la sua testa.
Alla base della religione non c’è forse il concetto di uguaglianza? Non siamo tutti uguali di fronte a Dio? Perché quindi alle soglie del 2013 ribadire in un’enciclica il matrimonio fra uomo e donna? Non sarebbe stato meglio tacere? Forse brucia ancora la dura lotta intrapresa e persa in Argentina, dall’attuale Papa contro il matrimonio gay? Sono molti i dubbi, ma forse c’è un unica certezza: è davvero cambiata la chiesa con Papa Francesco o ha puntato solo a riavvicinare le folle che si stavano allontanando per gli scandali dei preti pedofili e dello Ior?
In tutto questo il governo di larghe intese al servizio dei cittadini cosa fa? Tace?
E’ stato scelto il nuovo presidente dell’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani, ed è stato scelto Piero Fassino, sindaco di Torino. Per lungo tempo era circolato il nome di Matteo Renzi, ma dopo le ultime polemiche era chiara la volontà del partito di rivolgere l’attenzione altrove. Fassino non ha trovato ostacoli sulla sua strada e il suo nome è stato votato quasi all’unanimità, con una sola astensione e un solo voto contrario. Fassino sostituisce così Graziano Delrio, da pochi mesi ministro per gli Affari regionali nel governo Letta.
Si parla di nuovo di Imu, di Iva e di nuove tasse che potrebbero colpire gli italiani già in autunno, ma intanto i cittadini sono già alla fame! Crolla la qualità e quantità degli acquisti alimentari degli italiani, che secondo l’Istat, ormai colpisce 6 famiglie su 10. Ci si rifugia nelle offerte dei supermercati, e chi può, coltiva nel giardino di casa. Quello che era un hobby è una necessità. Sottomarche, cibo spazzatura e riduzione drastica della spesa questo sembra essere l’ultimo report in Italia. Dati che fanno riflettere se poi si considera che proprio nella Penisola da sempre il cibo è un’eccellenza della nostra economia. Ma se l’alimentare va male ci sono settori che vanno peggio. Crollano le vendite nei mobilifici (forse anche perché negli anni passati si è comprato troppo) e crollano le spese per la cultura. In particolare i settori più colpiti sono il cinema, il teatro e i musei.
C’è chi lo condanna, c’è chi lo trova divertente, c’è chi ne fa un’ossessione o chi semplicemente una passione fotografica: si chiama #foodporn, anche se con il porno non ha molto da spartire. Ma cos’è la nuova moda social? Si tratta di fotografare e postare i piatti prelibati su Facebook e condividere immagini di cibo. Per alcuni questa pratica è pericolosa e rappresenta un disordine alimentare, per altri è solo l’ennesima follia del network che, a volte può mettere l’acquolina in bocca e altre strappare una risata.
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Ma quali sono le regole da seguire per fare la foto perfetta e postarla su Facebook?
– Stare attenti alla luce. Meglio se naturale e se proviene direttamente da una finestra per donare morbidezza all’immagine. Consigliabile anche mettere il piatto davanti alla finestra possibilmente con una luce laterale che elimini ombre. Il cibo se non bene illuminato non risalta nelle foto e può essere “vittima” del flash che spesso creare una foto piena di luci e ombre e riflessi indesiderati.
– Non riempire l’immagine con oggetti inutili o che possono levare l’attenzione dal piatto. Eliminare il tovagliolo sporco o la forchetta usata. Meglio uno zoom su un particolare che elimini anche il fondo. QUello che deve risaltare è il piatto. Se poi siete degli appassionati della fotografia e la vostra macchina ha la funzione macro perché non provare a usare la fantasia e tentare un particolare curioso del piatto?
– Le grandi quantità di cibo sono difficili da gestire quindi meglio porzioni piccole da poter inquadrare da diverse angolature per cercare la profondità.
– Fare una bella foto di cibo è difficile: meglio fare più scatti. Provare anche effetti diversi di messa a fuoco e soprattutto tentare di realizzare qualcosa di veramente accattivante.
– Il cibo non può aspettare… è triste riprendere il formaggio ormai freddo nel panino o un piatto di insalata condita dopo un’ora. Su alcuni elementi, per dare risalto nella foto si può passare l’olio o in alcuni casi l’acqua, ma la regola migliore è sempre scattare nel miglior tempo possibile.
– Non eccedere neppure con gli effetti in postproduzione… il cibo è bello al “naturale” la maggior parte delle volte!
Erano state dure le parole del ministro dell’IstruzioneMaria Chiara Carrozza sul caso del “diplomificio” in cui attori e calciatori potevano acquistare un diploma di scuola media superiore senza frequentare le lezioni: “La vicenda dell’istituto paritario “Luca Pacioli” di Nola è molto grave. Si tratta di un episodio inaccettabile che getta discredito sull’impegno serio e quotidiano delle nostre istituzioni scolastiche. Auspico che si faccia presto piena luce sul caso, sul quale il Ministero e l’Ufficio scolastico regionale stanno facendo approfondite verifiche”: lo dichiara il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza sul caso rivelato da Repubblica.
Così sono finiti in manette due fratelli, Alfredo e Mario Vissicchio, che sono stati posti ai domiciliari con un ordinanza di custodia cautelare. Obbligo di firma invece per altri sette tra coordinatori didattici, assistenti amministrativi e “procacciatori” di nuovi studenti provenienti da diverse regioni d’Italia.
Il provvedimento, spiega una nota delle Fiamme gialle, è stato emesso nell’ambito di un’ indagine che ha portato “alla luce le attività criminali di un sodalizio delinquenziale capeggiato dai due fratelli, amministratori della società titolare delle parità scolastiche rilasciate dall’ufficio scolastico regionale di napoli per l’esercizio di istituti per geometri e ragionieri, dedito alla commissione di plurimi reati di associazione per delinquere, interruzione di pubblico servizio, truffa ai danni dello stato e falso continuato”.Chi erano gli studenti dell’istituto?Tra essi figurerebbe anche una giovane attrice italiana, Micol Olivieri, balzata alle luci dei riflettori per la sua partecipazione alla serie tv di Canale 5 “I Cesaroni” e un lungo elenco di giovanissimi calciatori non professionisti ma che militano in diverse squadre Primavera anche di club importanti. Inoltre tra gli iscritti ci sarebbe anche il calciatore dell’Avellino Gianmarco Zigoni. Gli “studenti” sarebbero stati portati da dei “procacciatori” che avrebbero preso una percentuale sulle iscrizioni.Quanto costava un diploma?Con una spesa che partiva dai 2.500 e arrivava ai 5.000 euro si poteva ottenere un diploma da geometra o ragioniere senza frequentare le lezioni.
Nonostante più volte si sia parlato di giallo o di mistero intorno alla morte di David Rossi, suicidatosi il 6 marzo 2013, la procura sta andando verso l’archiviazione per l’inchiesta aperta sulla presunta istigazione al suicidio dopo la morte dell’ex capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena. Il Corriere della Sera e il Fatto Quotidiano riportano:
Tra le mail che l’ex portavoce del Montepaschi David Rossi spedì prima di suicidarsi la sera del 6 marzo scorso gettandosi dalla finestra del suo ufficio nella sede di Rocca Salimbeni, ce ne sarebbero alcune, accorate, rivolte ai vertici dell’istituto, in particolare all’amministratore delegato Fabrizio Viola: «Aiutatemi altrimenti la faccio finita», reciterebbe uno di questi messaggi. Il file di posta elettronica sarebbe tra quelli rinvenuti dai magistrati senesi Natalino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso nella memoria dei computer sequestrati a casa e nell’ufficio del manager senese.
E anche la famiglia di Rossi, che si è affidata a uno studio legale, ne avrebbe numerate diverse, poi fatte avere alla procura:
Sulla morte di Rossi era stata aperta un’inchiesta per «istigazione al suicidio», considerata un fatto tecnico per poter effettuare degli accertamenti, ora alle battute finali. I messaggi di posta elettronica confermerebbero che negli ultimi giorni — a dispetto delle apparenze — Rossi era particolarmente turbato tanto da aver chiesto aiuto ai vertici della banca. In particolare quella mail Viola l’avrebbe ricevuta mentre si trovava all’estero per lavoro. Sia l’amministratore delegato sia il presidente Alessandro Profumo a Rossi avevano confermato fiducia, come hanno più volte raccontato in pubblico e anche ai magistrati, subito dopo il suicidio.
I rischi erano chiari:
Per il manager — che aveva subìto una perquisizione lo scorso febbraio per alcuni presunti contatti che avrebbe avuto con gli ex vertici dell’istituto Giuseppe Mussari e Antonio Vigni — era circolata l’ipotesi che a spingerlo al suicidio fosse stato il sospetto di essere in qualche modo collegato alla fuga di notizie relativa alla maxi-causa per danni mossa da Mps alle banche Nomura e Deutsche Bank, per la quale l’istituto senese aveva presentato un esposto in Procura. Dalle indagini è però emersa la totale estraneità di Rossi.
Da domani i saldi saranno nelle vetrine di tutt’Italia e non più solo in Basilicata, Campania e Molise dove erano partiti già dal 2 luglio. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media, per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo, appena 229 euro per un valore complessivo di 3,6 miliardi di euro.
“Siamo consapevoli – sottolinea Renato Borghi, Vice Presidente di Confcommercio e Presidente di Federazione Moda Italia – delle difficoltà che attraversano le famiglie italiane dal punto di vista del reddito disponibile, pertanto è prevedibile un leggero calo rispetto all’anno scorso con uno scontrino medio intorno ai 100 euro” contro i 103 dell’anno precedente e i 117 del 2010.
“Siamo peraltro fiduciosi – afferma – che i saldi, che preferisco definire di ‘inizio stagione’, sapranno incontrare le più diversificate esigenze dei consumatori, sia per quantità, qualità e assortimento dei prodotti invenduti, che per gli sconti che prevediamo possano superare il 40% “Le vendite in questo periodo, insomma, pur in un contesto difficile, potranno dare effervescenza alle vendite e rappresentare per i consumatori italiani e i turisti stranieri un’occasione per acquistare quei capi d’abbigliamento desiderati nel corso della stagione”.
Classe ’34 ma icona senza tempo Sofia Loren torna sul set in un progetto di cui nessuno conosce i dettagli – con tanto di set blindato – ma di cui tutti parlano. Dietro la macchina da presa de “La voce umana” – tratto dal famoso testo teatrale scritto da Cocteau nel 1930 – c’è il secondogenito dell’attrice, Edoardo che già l’aveva diretta 11 anni fa in ” Cuori estranei”.
Il testo è stato riadattato e verrà recitato interamente in napoletano. Una vera e propria sfida che già era nelle intenzioni di Ponti, che avrebbe voluto realizzarlo anni fa. A renderlo concreto è il produttore trentacinquenne Massimiliano Di Lodovico che ha realizzato il corto di Edoardo e mette ora a disposizione del regista collaboratori di primo piano: il direttore della fotografia Rodrigo Prieto, il costumista Mario Lupano, lo scenografo Maurizio Sabatini.
Le riprese avranno durata di 3 settimane e si svolgeranno tra Roma (gli interni), Napoli (gli esterni) e Ostia, nello stabilimento La Vecchia Pineta che per l’occasione è stato chiuso al pubblico e recintato dalle forze dell’ordine per tenere alla larga curiosi e fotografi dal set che la produzione e il cast tecnico artistico vuole tenere blindato. Qui si è svolta una sequenza del film in cui Sofia, abito bianco e rosso anni Cinquanta e sciarpa di chiffon al collo, passeggia lungo la passerella dello stabilimento.
Sicuramente corraggiosa la scelta di usare il dialetto napoletano per il famoso testo di Cocteau anche se il rischio di provincializzare un prodotto cinematografico e renderlo difficilmente distribuibile all’estero fa riflettere. Dopo anni di assenza dal cinema, la Loren torna e potrebbe davvero dare una spinta positiva al cinema italiano, invece preferisce recitare in un ruolo studiato e modellato sul suo personaggio piuttosto che intraprendere una nuova avventura. Sicuramente in Italia il progetto riscuoterà successo, ma sembra un’occasione mancata di superare ancora una volta i confini nazionali.
La Cina ormai è il vero futuro del mondo? Che in molti campi abbia superato gli Usa non c’è dubbio, anche se, gran parte del successo cinese, legato all’industrializzazione, ha portato un tasso di inquinamento inquietante e oggi si corre ai ripari.Il palazzo più grande del mondo sorge anche per questo motivo, creare un’oasi che sia autosufficiente e “green”. Nelle intenzioni del progetto infatti c’è proprio la volontà di cambiare pagina con il passato e fare un passo in avanti in un’industrializzazione ecosostenibile. Il New Century Global Center di Chengdu, lungo 500 metri, largo 400 e alto 100. Chendu, fra le più popolose città cinesi, con i suoi 14 milioni di abitanti,punta a diventare una sorta di Silicon Valley dell’Asia. Il palazzo più grande del mondo è già stato scelto da 29 mila società. Il New Century Global Center di Chengdu è anche una realtà in evoluzione ed è previsto per il 2020 anche la realizzazione di una rete della metropolitana da 183 km, per arginare i danni del traffico automobilistico.
In cosa consiste il progetto?
La struttura, costruita in meno di tre anni, ospita grand hotel, ristoranti, negozi, cinema, uffici. Situato a 1000 km dal mare, non ha comunque privato i suoi cittadini dell’acqua. Infatti ospita una spiaggia artificiale di cinquemila mila metri quadrati, lunga cinquecento metri affacciata su un villaggio in stile mediterraneo, con tanto mare di artificiale di acqua salata, onde artificiali e un veliero pirata. Sullo sfondo, uno schermo LCD di 100 metri, il più grande mai realizzato, mostra la linea dell’orizzonte ma serve anche per gli effetti luminosi degli spettacoli musicali e teatrali notturni.
La Germania è sotto shock. La polizia stava indagando sulla decapitazione di alcuni animali. In particolare un montone di nome Piet e un pony, Sindbad. Poi le denunce si erano accumulate e diversi proprietari di animali avevano denunciato sevizie sui loro amici a quattro zampe. Era iniziata così mesi fa la caccia al killer. Gli indizi poi hanno portato a una 17enne che fermata dalle forze dell’ordine ha confessato le atrocità compiute, senza voler rivelare le motivazioni che l’hanno spinta a quei gesti macabri. I genitori della ragazza, del tutto estranei alla vicenda e ignari delle accuse, sono rimasti shockati. La Germania s’interroga su un caso di violenza gratuita e il caso è diventato di rilevanza nazionale.
Aveva 50 anni l’uomo trovato morto, intorno alle 4 di mattina, dai vigili del fuoco nel salotto della sua villa a Formello che era stata avvolta dalle fiamme intorno alle 22.30 di giovedì. L’incendio divampato nell’abitazione, aveva impegnato i Vigili del Fuoco per ore, ma dopo aver domato le fiamme, è stato rinvenuto il cadavere. Secondo le forze dell’ordine, quell’incendio sarebbe stato appiccato per distruggere le tracce e ora dopo ora, la vicenda sembra assumere i contorni di un’esecuzione. La vittima, di cui non è stato ancora rivelato il nome, aveva penali per furto, lesioni e ricettazione, e presentava sul corpo e sulla testa diverse ferite.
Il cadavere di un 50nne romano è stato trovato dai vigili del fuoco nel salotto della sua villa a Formello, nei pressi di Roma. I pompieri erano intervenuti inizialmente per domare un incendio, che è stato appiccato per distruggere le tracce del delitto e del suo autore. La vittima, che aveva precedenti penali per furto, lesioni e ricettazione, presentava sul corpo e sulla testa diverse ferite.
L’incendio è divampato intorno alle 22.30 di giovedì sera in due stanze dell’abitazione, che si trova in via Monti di Marvaiata. Il corpo dell’uomo è stato trovato solo dopo alcune ore, intorno alle 4, quando i vigili del fuoco hanno spento tutte le fiamme.
Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri del Nucleo investigativo di Ostia e quelli del Nucleo operativo Cassia.
Una scossa di terremoto di magnitudo 2.7 è stata avvertita la scorsa notte, alle 3.45, dalla popolazione del Viterbese.
Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile, non risultano al momento danni a persone o cose. Le località più prossime all’epicentro sono Montalto di Castro e Tarquinia.
Sembra ormai accertato il numero delle persone che si trovavano nella torre di controllo al momento dell’urto della Jolly Nero con il Molo Giano. La torre ospitava diversi uffici. Tra questi, quelli della compagnia piloti del porto e quelli della Guardia Costiera. L’incidente, secondo quanto riferiscono i soccorritori, è avvenuto durante il cambio turno e per questo è stato difficile capire con precisione quante persone fossero presenti al momento dell’urto. Ora sembra accertato che ce ne fossero 14.
Ha le lacrime agli occhi, Stefano Messina, armatore della nave Jolly Nero che uscendo dal porto è finita sulla palazzina piloti del porto di Genova causando finora tre morti, 6 feriti e una decina di dispersi. Messina, accorso in porto dopo l’incidente ha dichiarato:«siamo sconvolti… di più… è una cosa mai successa, siamo disperati».
Intanto arrivano le prime notizie confortanti e parlano di 4 persone recuperate dalle onde che sarebbero vive. Mentre purtroppo sono confermate le tre vittime: 2 uomini e una donna.
Le autorità cittadine, a cominciare dal sindaco, Marco Doria, e dal presidente dell’Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo sono in porto.
La procura di Genova ha aperto un’inchiesta sull’incidente al porto causato dalla nave della Linea Messina Jolly Nero che si è schiantata uscendo dal porto contro la palazzina piloti. La nave è stata posta sotto sequestro e il comandante viene ora interrogato dal pm.
«Siamo sconvolti. È una tragedia terribile. Siamo sconvolti, senza parole»: così il presidente dell’Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, commenta l’incidente al Molo Giano. «È un incidente al momento non spiegabile, un incredibile trauma per tutta la comunità portuale. Ora pensiamo solo alle vittime, poi cercheremo di capire».
Una notte agghiacciante al porto di Genova. Una nave, la Jolly Nero e non la Jolly Rosso come detto in un primo momento è andata a urtare con violenza il molo Giano penetrando nella palazzina della torre di controllo. L’edificio è di colpo caduto in acqua trascinandosi anche una ventina di operatori (altre fonti parlano di 14) che in quel momento stavano facendo il turno di notte. Al momento sono 2 i morti accertati uffcialmente, ma sarebbe stato estratto un terzo cadavere. Secondo le ultime notizie sono 6 le persone recuperate mentre sarebbero 10 i dispersi. La notte non aiuta i sommozzatori che stanno operando nel tentativo di recuperare le persone in acqua.
Dalla ricostruzione sembra che la nave abbia colpito con il fianco sinistro della poppa la torre e questa abbia ceduto immediatamente. Si sta cercando anche di rimuovere l’imbarcazione attraverso l’azione delle due pilotine una davanti e l’altra dietro ceh stanno provando a far girare la barca e disincagliarla dall’edificio.
Tre morti, 4 feriti e alcuni dispersi questo è il bilancio provvisorio a un’ora e mezza dall’incidente. Intanto si inizia a indagare anche sulle cause dell’incidente, avvenuto all’imboccatura del porto. Dai primi rilievi si ipotizza un’avaria dell’imbarcazione o un errore di manovra nella fase di uscita. L’impatto della nave, Jolly Rosso della flotta Messina, con il Molo Giano è stato devastante, tanto da far staccare la struttura della torre di controllo e farla cadere in acqua.
Errore di di manovra nel porto per la nave Jolly Rosso della compagnia “Messina”. L’imbarcazione è andata a schiantarsi contro il Molo Giano del porto di Genova facendo crollare in mare la torre piloti. L’incidente avvenuto intorno alle 23,00 ha coinvolto una decina di persone che in quel momento stavano lavorando all’interno della struttura. 3 persone sono state recuperate, un uomo è stato ricoverato d’urgenza in ospedale con fratture. Nel bilancio provvisorio c’è anche una vittima, mentre continuano le operazioni di ricerca dei dispersi. In acqua è finito anche un ascensore della torre. Sono 11 le squadre dei vigili del fuoco impegnate nei soccorsi.
A Genova la cocaina, destinata al mercato cittadino, viaggia in un prosciutto. Il traffico era collaudato partiva in aereo dalla Colombia per poi approdare in Spagna, qui in pullman, nascosto dentro una coscia di prosciutto crudo arrivava a destinazione. Finiscono così in manette una cittadina colombiana di 43 anni, Maria Ubaldery Arias Galvis, due suoi connazionali di 23 e 38 anni, Juan David Naranjo Zapata e Carlos Alberto Obando, e un cittadino ecuadoriano di 34 anni, Josè Euclides Herrera Moreira.
Un mercantile della compagnia “Messina” è finita contro la banchina che ospita la torre di controllo del porto di Genova. Ci sono persone in mare. Undici squadre dei vigili del fuoco sono sul posto per soccorrere le persone in difficoltà.
Il Libor, il tasso di riferimento del mercato interbancario londinese e perno del sistema finanziario internazionale, era invece un oscuro oggetto di desiderio acquistabile con la corruzione, la prostituzione e la cocaina.
16 banche operanti sulla Borsa di Londra si incontrano ogni giorno per decidere quale è il tasso di prestito che applicano per concedere crediti agli altri istituti. Tutto il mondo si ferma a guardare cosa avviene a Paternoster Square. Ma un anno fa si è scoperto che quel tasso veniva manipolato per interessi di gruppi economici ben organizzati che sapevano come “corrompere” gli operatori. Una storia quasi italiana che a distanza di mesi sta alzando il velo su ” un mondo sommerso” da prostituzione, cocaina e viaggi di lusso.
Ma chi sono i protagonisti? Uno è Tom Hayes trader di Ubs arrestato insieme ai suoi clienti di R.P. Martin. L’Ubs ha ammesso la pratica di manipolazione del Libor, ed Hayes, durante gli interrogatori, ha evidenziato come una simile pratica coinvolga molti banchieri di vertice oltre a lui, alludendo così agli altri istituti di credito che fissano il tasso di riferimento del mercato interbancario.
Insomma attraverso inviti a country club esclusivi o viaggi pagati a Las Vegas, corredati da cocaina e prostituzione l’affare veniva trattato in modo che il tasso risultasse vantaggioso per concludere alcuni business che altrimenti sarebbero sfumati. Sicuramente vicino ai nostri scandali una cena o una donna, non può minimamente avvicinarsi al “burlesque” di alcuni nostri politici, ma è evidente che per la valenza internazionale che ha quel tasso d’interesse, l’attenzione è massima.
Dopo la pioggia che ieri aveva mandato in tilt la capitale, oggi arriva l’aspirante suicida che blocca il traffico sulla circonvallazione Clodia. Un 45enne ha minacciato di lanciarsi nel vuoto dal balcone della sua abitazione e sono dovuti intervenire i vigili del fuoco e la polizia per cercare di desistere. Tutt’ora si sta lavorando per cercare di convincere l’uomo, ma il traffico è impazzito. Una coda senza fine che attanaglia tutta la circonvallazione, uno degli svincoli più importanti per la circolazione romana. Le motivazioni del gesto non sono ancora state chiarite.
Il Cav. fa il gioco duro, ma nessuno è così forte da poterglielo impedire. E così lancia la sua freccia, quella che potrebbe far rovesciare tutto il governo con un effetto domino. Le affermazioni del sig. B. non lasciano dubbi “Se votano uno del Pd e non stanno ai patti, a quel punto cade il governo. Adesso la misura è colma. Non è possibile che vogliono i nostri voti per il governo e danno patenti di impresentabilità ai nostri uomini. Ora basta”. Da grande incantatore rovescia le parti e i “ricatti” fatti al Premier diventano “favori concessi”, dal debito passa a batter cassa e già da domani parte un vertice che metterà il coltello nella piaga di Letta con dei punti a cui il Pdl non vuole rinunciare: primo fra tutti l’abolizione e non la sospensione dell’Imu. Uno dei punti sarà la candidatura di Silvio alla presidenza della Convenzione.
O Nitto o crisi questa è l’ultima crociata del Cav. contro gli italiani… chi può impedirlo? Letta va in ritiro, ma forse sceglierà la clausura.
Roma e Chievo sono scese oggi allo stadio Olimpico per l’anticipo infrasettimanale della 36esima giornata di Serie A in un turno che sulla carta si preannunciava favorevole alla squadra di Andreazzoli in chiave Europa League perché due delle inseguitrici, Inter e Lazio, si affronteranno domani sera a San Siro, mentre l’Udinese farà visita ad un Palermo con l’acqua alla gola, in una partita che si preannuncia non certo facile per i friulani.
Prima del calcio d’inizio ha avuto luogo un minuto di silenzio in memoria di Andreotti: fischiatissimo. Se per i primi cinque minuti le due squadre si sono studiate, è stata poi la Roma ad iniziare a pressare ed a cercare di aumentare il ritmo, anche se il Chievo si è difeso con molto ordine approfittando del contropiede ma senza riuscire ad essere mai del tutto convincente. Al 35′ è arrivata la prima occasione per i giallorossi: Primis serve rasoterra Osvaldo in area di rigore, l’italo-argentino calcia direttamente addosso a Puggioni. Al 46′ è Totti che prova a realizzare una punizione ma l’estremo difensore veronese riesce a respingere il tiro violentissimo.
Nella ripresa i primi a partire all’attacco sono stati i veronesi con Thereau e Stoian, anche se la risposta della Roma non ha tardato ad arrivare. Al 48′ è Destro a sprecare un’ottima occasione: solo in area, calcia debole e centrale. Ci riprova poco dopo, ma Puggioni compie il miracolo. Al 57′ Totti chiede il calcio di rigore per una leggera spinta di Andreolli, che non viene letta come fallo. Al 66′ ci prova anche Dodò sfruttando un contropiede, ma la difesa veronese continua ad essere compatta e non lascia spazio ai giallorossi. Mancano 5′ al termine quando il Chievo spreca un’occasione con Luciano, che calcia butta via la palla con un tiro centrale. La Roma continua a pressare fino all’ultimo, ma senza risultato, che invece riesce ad ottenere il Chievo: i veneti passano in vantaggio al 90′ grazie ad una ripartenza: cross di Dramè e gran colpo al volo di Thereau che batte Lobont: 0-1!
Occasione sprecata in previsione dell’Europa League per una Roma che è torna nello spogliatoio tra i fischi dei tifosi.
Da buona italiana Antonella Biscardi, figlia di Aldo, ha il papà che la sostiene nella sua campagna elettorale come candidata al ConsiglioComunale di Roma con la lista ‘Cittadini X Roma’ di Gianni Alemanno: “si deve sapere che Antonella è mia figlia, sennò chi la vota? Se sanno che è mia figlia la votano. Con tutti i telespettatori che ho…”
Preparata, ovvia e scontata come una telenovela sudamericana la risposta della figlia: “ah, grazie della fiducia!”. Così l’esordio della famiglia Biscardi a ‘Un Giorno da Pecora’, su Radio2.
Poi il test, dei conduttori Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro, sulla “romanità”. Quali sono i 7 Re di Roma secondo Antonella? “Falcao, Totti..” è la risposta. Forse nelle intenzioni spiritosa, nei fatti irritante, per chi ha le radici nel più grande impero mai esistito nell’antichità. Ma quando impareremo ad amare questa città e la sua storia?
Poi l’altro scivolone è sui Colli Romani…“Io abito a Montemario. Non è un colle, è vero. Va bene, studierò…” e le fermate della metro A? “Non lo so, non prendo mai la metro, preferisco andare a piedi” o nelle auto con autista di papà?
Anche lo spot finale del padre, ex uomo di sinistra, non è dei migliori “signori e signore, votate Antonella Biscardi nella lista di Alemanno!”
E’ l’ovvietà e l’ignoranza (con l’etimologia latina del termine) che denota la decadenza di un popolo… quello romano!
Uno scheletro di epoca romana è stato rinvenuto questa mattina a Napoli in via Egiziaca a Forcella, durante i lavori al cantiere della metro, in prossimità dell’ospedale Annunziata. Si tratta di un adulto ed è in buone condizioni. Gli archeologi, dopo aver drenato le acque in cui era sommerso, hanno proceduto a una prima analisi e schedatura dei resti e poi si è passati alla rimozione dal sito.
Fischi e lanci di petardi durante il minuto di silenzio all’Olimpico, prima di Roma e Chievo, dedicato alla memoria di Giulio Andreotti. I romani non hanno apprezzato quell’imposizione per un politico dalle mille ombre e in odor di brutte frequentazioni. Finalmente qualcuno non osanna e protesta… la curva esprime il suo giudizio impietoso anche quando sul maxischermo appare la foto di Andreotti con la maglia della roma in mano… anche se grande tifoso giallorosso Andreotti resta una figura storicamente controversa e la curva romanista non ci sta… i fischi della Curva Sud pian piano coinvolgono tutti i tifosi e l’Olimpico protesta anche contro il Coni che ha imposto il ricordo nelle manifestazioni sportive… la casta deve autoreferenziarsi ovunque e dovunque anche negli eventi sportivi?
«I motivi economici hanno sicuramente prevalso sulla decisione di rimandare i due marò in India: c’è stato un ripensamento su quella che era stata la correttezza di una decisione di segno opposto molto attentamente valutata». Così l’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi che poi aggiunge:«è innegabile ci sia stata una sensibilità particolare sulla vicenda da parte di alti esponenti del governo che avevano una visione prettamente legata alla promozione economica delle nostre imprese in India. Una sensibilità che ha sicuramente influito su un’inversione a U compiuta dal governo italiano, che nessuno ha capito e che ha messo l’Italia in un enorme imbarazzo rispetto a tutta la comunità internazionale». Ma il rischio c’era? A detta dell’ex Ministro sembra proprio di no: «Non risultavano indicazioni concrete di possibili danni economici a seguito della decisione di trattenere i due marò»
Ma perché è mancata la coerenza di proseguire con la decisione dell’11 marzo, cioè di lasciare i marò in Italia e quali erano le considerazioni alla base di questa decisione? Ci si era basati «sulla consapevolezza che Nuova Delhi non avrebbe accettato di portare la questione nell’alveo del diritto internazionale, percorrendo la strada dell’arbitrato. Per questo – afferma Terzi – avevamo ritenuto decaduto l’impegno dell’affidavit. C’è stato un completo ribaltamento di questa logica. Impensabile, se non fosse stata esercitata una forte pressione emotiva».
Ora la questione è nelle mani di Emma Bonino che si auspica «una soluzione che sia equa e accettabile».
Non c’è nulla di equo e accettabile per la vicenda che ha coinvolto i marò… Era equo e accettabile allora processare i quattro marine in Italia del caso Cernis, ma non è stato fatto, però ora si cerca una soluzione equa e accettabile facendo giudicare i nostri marò dall’India?
La vita di due persone, incidentalmente militari che ricevono ordini e che non possono sottrarsi a difendere una nave italiana, può essere subordinata a questioni economiche?
Un camion cisterna che trasportava gas naturale è esploso nella citadina di San Pedro Xalosctoc, in Messico, provocando la morte di almeno tredici persone e tredici feriti. Come riferiscono le autorità locali l’esplosione ha a sua volta fatto saltare in aria le automobili che si trovavano nella zona.
“Ho appena appreso che abbiamo votato Formigoni alla presidenza della commissione Ambiente del Senato…Ma dico: Formigoni! Un plurindagato!”. Pippo Civati è sconvolto quando esce dall’aula di Montecitorio, nervoso. E non è finita! Formigoni è passato Nitto Palma no. All’orizzonte però c’è odore di Santanchè: il Pdl la propone come vicepresidente della Camera al posto lasciato dal neoministro Maurizio Lupi. Che farà il Pd? Civati non ha dubbi: “Io non la voto!”. Ma non è il solo (per fortuna!) anche altri deputati del Pd, renziani e non incrociati in Transatlantico, rispondono allo stesso modo. Sulla vicepresidenza il voto è segreto, si aspettano quindi i franchi tiratori. Il Giovane Turco Matteo Orfini lo mette in conto: “L’abbiamo visto durante l’elezione del capo dello Stato che il gruppo non tiene…”. Ma stavolta la ‘bomba’ non scoppierà solo tra le mura di casa Pd, il rischio è che stavolta la deflagrazione investa il neonato governo Letta. Ma la politica è diventato solo uno sberleffo agli italiani? Tra nomi “impresentabili” e “franchi tiratori” ci può essere un governo di servizio?
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