Bulli contro 15enne, l’appello del padre “intervenite, altrimenti ci scappa il morto”

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Vittima a 15 anni dei bulli e il padre lancia un appello affinché qualcuno intervenga:

«Quanto accaduto a mio figlio non è una novità per Parma, ogni settimana succede qualcosa del genere e non se ne può più, ormai si tratta di un problema sociale su cui il sindaco deve intervenire perchè non si può solo pensare al cemento, e bisogna farlo subito altrimenti qui ci scappa il morto»,

Il ragazzo infatto sabato scorso a Parma è stato violentemente picchiato, con calci e pugni, da un branco di 5 bulli, alla fermata dell’autobus tra via Gramsci e via Osacca, intorno alle 16 del pomeriggio.  Il minore, ora in ospedale con una prognosi di 30 giorni per la varie lesioni e fratture riportate, tra cui una alla fronte, è stato letteralmente attirato in una trappola. Tutto è nato con un sms che il 15enne ha ricevuto intorno alle 14.30 dello stesso giorno sul suo cellulare. A inviarlo un coetaneo tunisino che gli chiedeva di presentarsi alla fermata del bus «da solo, per chiarire» un saluto e poche parole hce il giovane avrebbe scambiato con la fidanzatina del tunisino. Ad attenderlo alla fermata c’erano un gruppo formato da ragazzini stranieri e italiani che lo varebbero pestato a sangue e il pestaggio sarebbe continuato se non si fosse fermato un uomo alla guida di un auto che era in compagnia della moglie e del figlio che ha fermato l’auto e scendendo dalla vettura ha messo in fuga i bulli e ha chiamato il 118 per il ragazzo

Secondo alcuni testimoni, oltre ai 5, altri giovanissimi avrebbero assistito alla scena senza intervenire, ma facendo ‘muro’ per coprire l’accaduto. Tutti dettagli che saranno chiariti dagli investigatori dell’Arma. «Questa volta si è riusciti a contenere i danni perchè per mio figlio poteva anche finire peggio – aggiunge il padre – ma bisogna assolutamente intervenire su questi ragazzi perchè non pensino che il mondo sia fatto di scazzottate e perchè tutto ciò non si deve più ripetere».

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Il boss di 16 anni, tunisino spietato con i connazionali

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Boss a 16 anni. Esperto nella fuga, coperta dalla rete di connivenze, in grado di prendere a bottigliate i suoi connazionali e a ridurli in obbedienza. Due tunisini molto più grandi del “piccolo grande” boss e con alle spalle una fedina penale tutt’altro che immacolata, ma il 16enne ha saputo metterli alle sue dipendenze e conquistare lo spaccio in una delle zone più appetibili della città di Perugia.

Attraverso intercettazioni telefoniche, appostamenti e sequestri ai clienti, gli investigatori hanno ricostruito un «impressionante volume d’affari» che si estrinseca in decine di dosi di eroina e cocaina ogni giorno cedute ai clienti in fila, tanto perugini che di fuori città. Un appartamento in via Jacopone da Todi condiviso con gli altri due connazionali ridotti, con violenza e scaltrezza, a subalterni e anche tanti affari in proprio.

Perchè quando si rende conto che i poliziotti gli stanno addosso, il sedicenne decine di cambiare aria per far calmare le acque e si rifugia dalle parti di Mugnano nascondendosi in un casolare messo a disposizione dal cliente-schiavo della droga di turno. Lì lo hanno arrestato i poliziotti.

Tunisino di 24 anni stupra 16enne a Genova

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Un normale sabato sera che si è trasformato in un incubo per una 16enne genovese che si era allontanata dalla compagnia. Il fidanzato è stato il primo a dare l’allarme quando non ha visto tornare la ragazza. Così sono scattate le ricerche e dopo alcune ore la 16enne è ricomparsa in stato di shock e ha raccontato la violenza subita. Ora un tunisino di 24 anni è stato accusato di sequestro e violenza sessuale ai danni di una minorenne.

Bimbo e padre scompaiono. Giallo nel Trasimeno

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Erano usciti per andare a vedere una mucca vicino casa e sono scomparsi nel nulla. Un padre e un figlio di due anni sono irreperibili da martedì alle 22. La moglie ne ha denunciato la scomparsa mercoledì e ha raccontato ai carabinieri che il padre, di origine tunisina, aveva ricevuto una telefonata dopo cena e stava scendendo le scale, quando il figlio lo ha raggiunto per andare a vedere la mucca vicino casa, da quel momento sarebbero spariti. La donna, di origine romena, preoccupata, avrebbe lanciato anche un appello su Facebook.  La persona con cui stava parlando al telefono ha detto di aver sentito un forte rumore e poi da quel momento il telefono si è spento. Il marito poi nei giorni precedenti la scomparsa era molto preoccupato per una sentenza definitiva in arrivo a novembre e che lo avrebbe potuto condurre in carcere.

Tunisino tenta di stuprare 13enne in vacanza a Lampedusa.

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L’episodio non si conosce nel dettaglio anche perché si rischia di innescare un meccanismo di terrore su un’isola divisa tra accoglienza ai rifugiati e vocazione turistica. Sembrerebbe che un tunisino minorenne avrebbe  tentato di abusare di una ragazzina di 13 anni di Milano in vacanza a Lampedusa. Si tratterebbe secondo fonti investigative di un minore non accompagnato sbarcato recentemente a Lampedusa ed ospite del centro di accoglienza di contrada Imbriacola. A quanto si è appreso la ragazzina si sarebbe trovata in compagnia di un amico minorenne su una barca in attesa che arrivassero alcuni parenti. Il tunisino sarebbe salito in barca e ci sarebbe stata una colluttazione con l’altro ragazzo a questo il tunisino avrebbe quindi chiuso in bagno la ragazza e avrebbe cercato di stuprarla. Il tentativo sarebbe stato bloccato dall’intervento dell’amico, secondo una dinamica ancora poco chiara, a quel punto il minorenne straniero si sarebbe dato alla fuga. Scattate le prime indagini dei carabinieri il tunisino è stato identificato e successivamente riconosciuto dalla vittima, facendo scattare il fermo.

Tunisino ubriaco prende a bottigliate i passanti e ferisce un 20enne

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Perugia e l’incubo degli ubriachi che danno in escandescenza in piazza IV Novembre e in piazza Danti. Nella notte scorsa, quello che doveva essere un tranquillo sabato sera di fine estate si è trasformato in un inferno a causa di un tunisino di 32 anni, ubriaco, che ha lanciato bottiglie contro i clienti di un bar. Un ragazzo di 20 anni è rimasto ferito alla testa da una bottigliata che gli è stata lanciata contro. Poi l’uomo è fuggito in direzione di piazza Danti e qui è stato arrestato dai carabinieri.

Notte di terrore a Milano, rissa alla stazione Centrale

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Panico alla stazione Centrale di Milano per i turisti che poco dopo le nove di ieri sera hanno assistito a una violenta lite con botte, sangue e coltelli.  Il più grave è un marocchino, colpito al torace e all’addome in un cruento corpo a corpo con un altro uomo, tunisino, ricoverato in codice giallo al Fatebenefratelli con sfregi al volto. Il marocchino è stato portato a Niguarda in pericolo di vita. Il terzo, sembrerebbe un italiano di cui non si conoscono le generalità, è stato portato al comando di Via Custodi. Due testimoni olandesi, una giovane coppia, racconta sotto choc. «Ci sono passati davanti, correvano, si picchiavano, c’era tanta gente intorno. Poi due di loro (il marocchino e il tunisino) sono finiti a terra e sono volati i coltelli: lì ci siamo allontanati impauriti, finché non sono arrivati infermieri e forze dell’ordine».

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