Strage negli Usa, famiglia sterminata a Phoenix, in Arizona!

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Tragedia e follia, gli Stati Uniti devono ancora una volta fare i conti con il malessere profondo di una società che sembra sgretolarsi sotto il peso di una crisi economica da cui ancora si fatica a uscire. Le tensioni, lo stress e i rapporti familiari che portano inevitabilmente a gesti estremi e così a Phoenix, in Arizona, la polizia ha trovato 4 cadaveri un appartamento. Secondo una prima ricostruzione un uomo, Michael Sanders, avrebbe sparato alla sua ex moglie, Carol, mentre stava raccogliendo alcuni oggetti personali dalla casa. A questo punto sarebbe scattata la follia dell’uomo che avrebbe prima fatto fuoco sulla donna, poi sulla figlia adolescente, Audra, di 14 anni, e per ultimo su un amico di famiglia, prima di suicidarsi.

Anziana trovata morta in casa… Rapina? Giallo nel Casertano

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E’ giallo nel Casertano dove  un’anziana signora di oltre 70 anni è stata trovata senza vita nella sua abitazione nel centro storico di Maddaloni in provincia di Caserta. Sul posto, dopo una segnalazione, sono intervenuti i carabinieri che hanno trovato la casa a soqquadro. Il corpo era riverso sul pavimento. Al momento non si esclude alcuna ipotesi sulle cause della morte della donna, neanche il tentativo di rapina finito in tragedia.

Uccisa di botte dal marito, così è morta una donna bulgara

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Risolto il giallo a Vallo della Lucania, nel Salernitano dove il cadavere di una donna bulgara di 48 anni era stato rinvenuto questa mattina. All’inizio l’ipotesi era stata quella di un pirata della strada che avesse investito la donna e lasciata poi morire nella zona di campagna dove il corpo era stato rinvenuto. In realtà invece la donna è stata uccisa dal marito, un 50enne muratore, anch’egli bulgaro, che l’avrebbe ammazzata di botte.

Cadavere di una donna, ennesimo giallo nella campagna Salernitano

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E’ giallo sul cadavere della donna ritrovato questa mattina n una zona di campagna a Vallo della Lucania, nel Salernitano. A dare l’allarme è stata una telefonata anonima ai militari. Ora si attende il medico legale per verificare se si sia trattato di un omicidio o di un suicidio.

 

Donna nuda tra i rifiuti, Milano indifferente

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Milano una città indifferente? Lo denuncia il Giornale con un fatto drammatico ed agghiacciante documentato da una foto che mette i brividi. Una donna gettata nuda tra i rifiuti, in evidente stato di incoscienza a cui non viene prestato soccorso, nessuno dei passanti si è neppure preoccupato di chiamare un’autoambulanza. Erano circa le 17 di sera e il sole stava tramontando. Siamo a via Tonale, vicinissimi alla stazione centrale di Milano, un posto quindi affollato a qualsiasi ora del giorno e della notte, dove viaggiatori e passanti scendono dai treni, prendono le metro, cercano un taxi… ma nessuno si preoccupa di quella donna a terra che può aver anche subito una violenza, o un furto, o un malore. Lei resta lì accanto a quell’auto rossa… il Giornale si chiede anche se è stata investita… probabilmente è solo l’effetto della prospettiva ma sembra davvero schiacciata dall’auto. Eppure  nessuno fa nulla fin quando, il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Massimo Girtanner, che si trovava a passare di lì, si accorge  della scena. Chiama i soccorsi ed è subissato di domande, come accade a chi per primo segnala qualcosa di insolito o rilevante. «Eppure – dice – era davanti a un albergo e alla fermata dell’autobus. La gente passava e faceva finta di niente. Come se fosse normale». «La Centrale – aggiunge Girtanner – è in balia di tutti. Noi andremo in piazza per dire basta» 

 

 

Una donna si toglie la vita: i condomini chiedono i danni

condominio-tuttacronacaIl suicidio di una donna ha scatenato l’ira dei condomini. Il fatto è accaduto a Genova, nel quartiere Cornigliano. Qui una quarantenne si è lanciata dal balcone di casa, trovando la morte al suolo. Con il suo gesto, però, ha rotto la rete di protezione condominiale. Ora i vicini si sono rivolti al padre della vittima, un pensionato, chiedendo il rimborso per il danno procurato. L’uomo si è rivolto al perito dell’assicurazione, chiedendo di provvedere. Ma nonostante sia stata stabilita una cifra, pari a 300 euro, i condomini non sono d’accordo: secondo loro, infatti, servirebbero ulteriori 150 euro.

Anziana sgozzata ad Avellino, shock dei familiari

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Scena tragica quella che si è presentata ai familiari della donna trovata morta nel bagno della sua abitazione a San Potito Ultra. La 67enne è stata ritrovata in un bagno di sangue con una profonda ferita alla gola. Il 118 e i carabinieri allertati dai parenti ritengono possibile che l’anziana abbia deciso di compiere un suicidio dopo essersi chiusa in bagno.

Mistero a Varese, cadavere di una donna recuperato in un dirupo

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Tra giallo e mistero il cadavere che oggi è stato recuperato dai Vigili del fuoco e dalla polizia sul fondo di un dirupo del Campo dei fiori, a Varese. Il corpo, probabilmente di una donna di 30 anni non presentava segni di violenza si è quindi ipotizzato un incidente o un suicidio. L’allarme era stato dato da alcuni escursionisti che avevano notato il cadavere nel crepaccio. 

 

La deputata del M5S: le sirene esistono? Prove schiaccianti!

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Tatiana Basilio, deputata del M5S ha lanciato un appello su internet postando un messaggio e un video per dimostrare l’esistenza delle sirene. Le creature mitologiche quindi, metà pesce e metà donna, non sarebbero frutto della fantasia di Omero ma sarebbero state avvistate anche da autorevoli ricercatori, almeno secondo quanto sostiene la tesi supportata dalla deputata. La Basilio condivide quindi un video di un documentario postato su YouTube che proverebbe la loro esistenza… Il documentario è andato in onda a Discovery Channel!

 

C’è anche un sasso nel caso Yara

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Un sasso e nuove speranze per trovare l’assassino di Yara Gambirasio. Quel sasso trovato a 300 metri dal punto dove il 26 febbraio 2011 è stato trovato il corpo senza vita di Yara Gambirasio presenta  tre macchie, una più grande e due più piccole. Le macchie sono ritenute “sospette”, anche se non si è certi che quelle macchie siano di sangue. Al momento si preferisce la prudenza e si afferma che quelle macchie “potrebbero essere qualunque cosa”. I prelievi sono già stati e fatti e inviati ai Ris di Parma che dovranno analizzarlo.  Intanto si apprende anche dalla trasmissione “Quarto Grado” che gli occhi dell’assassino del killer di Yara Gambirasio sarebbero di colore castano.

Yara: 700 nuovi prelievi di Dna alla ricerca della madre dell’Ignoto 1

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Dopo aver escluso la pista francese del pedofilo ossessionato dalla ragazzina di Brembate, la polizia scientifica si concentra concentra su 700 donne bergamasche che hanno soggiornato almeno una volta a Salice Terme. La lista delle donne è stata ricavata prendendo i nomi di coloro che negli anni ’60 si sono sottoposte a cure termali in corrispondenza dei soggiorni di Guerinoni. Le donne saranno convocate per il test e per scoprire se una di loro può essere la madre dell’assassinio di Yara. nuovi controlli, nuove speranze per un’indagine che sembra infinita e che per il momento non ha ancora portato i risultati sperati.

Donna partorisce in mare, due barconi portati a Siracusa

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Sono arrivati al porto grande di Siracusa due motovedette della Guardia costiera con a bordo circa 250 migranti, per lo più sedicenti siriani ed alcuni egiziani, che erano stati soccorsi nel pomeriggio  di ieri a circa 100 miglia a sud est di capo Passero dai mezzi del dispositivo di pattugliamento Mare nostrum.

A bordo del barcone c’era anche una donna che durante la navigazione ha dato alla luce una bambina. La piccola assieme alla mamma appena giunta in porto é stata subito trasferita in autoambulanza all’ospedale Umberto I per essere sottoposta a controlli nella divisione di neonatologia. Il ricovero in ospedale, in via cautelativa, si è reso necessario anche per un’altra donna in avanzato stato di gravidanza.

L’altra imbarcazione, con circa 150 migranti a bordo è rimasta al largo e la sua posizione è controllata dalla nave ‘Maestrale’ della marina militare. I migranti saranno imbarcati su dei mezzi italiani e condotti in un porto della Sicilia.

Nel frattempo nel Canale di Sicilia  è morto il medico di bordo del pattugliatore Vega, il tenente di vascello Sebastiano Laudani, mentre la nave era impegnata nell’operazione Mare Nostrum. Il corpo dell’ufficiale è stato rinvenuto nel proprio alloggio e  sono in corso accertamenti per stabilire le cause del decesso, dovuto probabilmente a un malore.

Vedova fa sesso con l’amante nella cappella dove è sepolto il marito

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Non è una sceneggiatura di un B movie e non è neppure una piece teatrale. E’ stato un addetto del cimitero di Nola a scoprire i due amanti, impegnati in un appassionato rapporto, proprio accanto al loculo del marito di lei. La donna, una vedova di appena 37 anni, dopo aver perso il marito in un incidente stradale, incontrava il nuovo partner nella cappella di famiglia per non dare nell’occhio in paese. L’appuntamento di solito era di sera per cercare di evitare proprio gli sguardi indiscreti, soprattutto della famiglia di lui. L’amante infatti è un noto ristoratore della zona, sposato con figli, nonché datore di lavoro di lei.

Come riporta il sito Retenews24.it:

L’ultimo incontro, avvenuto nei giorni scorsi, è stato fatale. Il rapporto si è protratto più del previsto fino all’ora di chiusura del cimitero: il custode prima di sbarrare i cancelli ha effettuato il solito giro di controllo. Dall’interno di una cappella ha udito lamenti: credeva che qualcuno avesse avuto un malore; prima di chiamare l’ambulanza ha voluto dare uno sguardo. La scena che si è materializzata davanti a suoi occhi è stata quasi irreale: i due amanti erano nudi e avvinghiati al pavimento come due adolescenti innamorati.

Peccato che poco dopo la notizia viene annoverata come l’ennesima “bufala del web”…

Shock a Milano: 28enne investe e uccide donna incinta, grave il figlio di 4 anni

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Un 28enne questa sera a Milano in viale Famagosta ha travolto e ucciso una donna incinta. Inutile il cesareo d’urgenza operato dai medici: la donna è morta insieme alla bimba. Grave anche il figlio di 4 anni ritrovato poco dopo sotto un guard-rail. Il giovane si è immediatamente fermato per i primi soccorsi, ma purtroppo il colpo è stato fatale.

Aggiornamento 20 ottobre 2013, ore 22.40: Morto anche il bambino di 4 anni.

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Shock Siria: spari su donne incinte, colpito il cranio del bimbo nella pancia

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«Se uccidono il feto senza ammazzare la madre vincono un pacchetto di sigarette» queste le terribili parole del dottor Nott, un chirurgo vascolare al Chelsea and Westminster Hospital di Londra, che è stato in Siria per prestare aiuto alle persone vittime degli scontri di guerra. Secondo il racconto del medico infatti i cecchini per “allenarsi” prendono di mira indifese donne incinte che passano per strada.

«Ho visto con orrore molte donne in questo stato. I cecchini prendono di mira quelle in stato più avanzato di gravidanza. Generalmente riusciamo a salvare le mamme che sopravvivono nella disperazione»

Il Mail Online ha diffuso anche un’immagine in cui si vede la radiologia di una donna incinta, il cui bimbo è stato centrato alla testa attraverso un proiettile che ha trapassato la pancia della mamma.

Il Dna scagiona il pedofilo 50enne: non è il killer di Yara

yara_gambirasio-tuttacronacaSi era aperta una nuova pista per quel che riguarda la morte di Yara Gambirasio e che conduceva a un certo Lorenzo B. un pedofilo 50enne nato a Padova e che attualmente si trova in un carcere francese, a Bourges. Ma gli esami del Dna, come ha anticipato la trasmissione Quarto Grado, hanno dato esito negativo e quindi l’uomo, che era finito tra i sospettati in quanto nutriva una passione per la ginnastica artistica e una vera ossessione per la ragazzina di Brembate, non sarebbe il suo killer.

La moglie era troppo religiosa e lui tenta di avvelenarla

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Una moglie troppo religiosa e sempre con l’orecchio attento a Radio Maria, tanto ascetica quasi da dimenticarsi del marito. Così Eliseo Bongiorno, 67 anni ha cercato di avvelenarla dandole una bottiglietta d’acqua con l’acido muriatico. La moglie, casalinga di 61 anni, aveva scoperto il tentativo di avvelenamento grazie a una telecamera posta in cucina e così nella scorsa primavera il marito era stato arrestato a Dalmine, in provincia di  Bergamo.

Ora però arriva la richiesta d’archiviazione che certo farà discutere.  Secondo il pm Carmen Pugliese, il falegname in pensione non voleva uccidere, ma solo “attirare l’attenzione della moglie che lo trascurava perché impegnata a pregare e ad ascoltare tutto il giorno Radio Maria”.

L’analisi della bottiglietta avvelenata ha mostrato che la quantità di acido utilizzata da Bongiorno era minima e non poteva causare né lesioni, né tantomeno uccidere la donna

D’altronde il pensionato avrebbe fin dal giorno del suo arresto spiegato agli inquirenti di non aver nessuna intenzione di uccidere la consorte. L’uomo era semplicemente stanco dell’ossessione religiosa della moglie e si sentiva trascurato, spiega Il Giorno:

“Fin dal giorno del suo arresto l’ex falegname aveva spiegato di non aver avuto intenzione di ammazzare la moglie: voleva solo procurarle un malore, stanco dell’ossessione religiosa della donna, che lo trascurava pensando soltanto a preghiere e pellegrinaggi e che ascoltava tutto il giorno le trasmissioni su Radio Maria”.

La donna però aveva capito che nell’acqua c’era qualcosa che non andava e l’aveva fatta analizzare scrive Il Giorno:

“L’esito non aveva lasciato dubbi: acido muriatico. In un primo momento la signora aveva pensato a una contaminazione, ma poi aveva trovato un flacone sospetto, senza etichetta, tra i medicinali del marito e lo aveva fatto analizzare. Anche in quel caso il liquido era risultato acido muriatico e la donna aveva allora escogitato lo stratagemma della telecamera”.

Mamma accoltella il figlio di 11 anni

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E’ accaduto alle 9,40 di questa mattina nella frazione di Promano a sud del Comune di Città di Castello. La donna, soffrirebbe da tempo di disturbi depressivi che questa mattina l’hanno portata a compiere un atto folle e ad avventarsi contro il figlio di soli 11 anni. Il piccolo ricoverato all’ospedale di Città di Castello, presenterebbe coltellate all’addome e sulle spalle, ma non si troverebbe in pericolo di vita. Anche la donna è stata ricoverata. Già avviate le indagini dei carabinieri.

 

Shock a Napoli, donna getta acido sui rom, investito un bimbo. E’ grave.

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La tensione sociale sale e porta a gesti criminali. Nel quartiere di Fuorigrotta, in via Andrea Doria, altezza del civico 22, una donna rom insieme al suo bambino è stata investita da una pioggia di acido. La donna ha immediatamente strappato di dosso gli abiti al bambino. Anche un benzinaio ha prontamente portato soccorso aiutando la donna a levare gli abiti fumanti dal piccolo, mentre i passanti hanno accompagnato il bimbo e donna in farmacia da dove alle 10,18, è stato chiamato il 118. Il piccolo in gravi condizioni è stato portato al Santobono. La polizia ha recuperato una piccola felpa di taglio maschile con svariati buchi da bruciatura. La polizia sta identificando il possibile autore del gesto.

Muore in incidente stradale il fratello del capitano della Juve Stabia

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Raffaele Caserta, 38 anni, fratello di Fabio, capitano della Juve Stabia squadra di Castellammare di Stabia (Napoli) che milita in serie B, è morto la notte scorsa in un incidente stradale avvenuto lungo la statale 106 tra Melito Porto Salvo e Roghudi, nel reggino. L’uomo viaggiava a a bordo di una Fiat Panda guidata da una donna che è rimasta gravemente ferita, quando la vettura, per cause da accertare, si è scontrata contro il guardrail sulla corsia opposta e poi è finito nel vuoto, sulla strada sottostante. Immediato il comunicato della società:

«Un terribile evento verificatosi nella quiete della notte – è scritto nella nota – ha duramente colpito la famiglia Caserta, addolorando l’intero entourage stabiese. Un pauroso incidente automobilistico ha spezzato prematuramente la vita di Raffaele Caserta, fratello del nostro Fabio. S.S.Juve Stabia spa, in persona del presidente, del vice presidente, dei dirigenti, dei dipendenti, dei collaboratori, dell’intero staff tecnico e di tutti i componenti della rosa, costernata si stringe intorno al proprio capitano Fabio Caserta in questo momento di estremo dolore che lo ha profondamente colpito negli affetti familiari. A Fabio – conclude la nota – va l’abbraccio sincero di tutta la S.S. Juve Stabia e di tutti gli stabiesi».

Femminicidio nel Viterbese, arrestato il convivente

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L’ennesimo femminicidio perpetrato tra le mura domestiche dove un uomo di 65 anni di origini napoletane ma residente a Barbarano Romano, in provincia di Viterbo, intorno alle 3,30 di notte ha ucciso a coltellata la convivente di 52 anni. Il movente non è chiaro e i militari sono a lavoro per ricostruire quanto sia avvenuto nella notte scorsa. L’uomo in stato di fermo è interrogato nella caserma di Ronciglione.

Ruba per fame al cimitero, viene graziata

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Ha rubato dal portafoglio di un un’anziana al cimitero dell’Arcella, in provincia di Padova, ma è stata perdonata. La protagonista è una madre di famiglia con gravi problemi economici. Tutto si è svolto nel giro di pochi istanti, mentre l’anziana stava mettendo in ordine la tomba di un congiunto e improvvisamente ha notato che la borsa poggiata qualche metro più in là era stata frugata da una donna. L’anziana ha reagito subito e ha bloccato la “ladra” che è scoppiata in lacrime: «Mi dispiace, ma sono disperata. Non ho nemmeno i soldi per fare la spesa e a casa ho due figli che mi aspettano – ha scandito la donna con la voce rotta dal pianto – . Ho veramente toccato il fondo e pur di dar da mangiare ai miei figli sono costretta a fare anche questo, mi vergogno profondamente». La donna ha restituito il portafogli all’anziana che ha deciso di non denunciarla. I custodi che sono intervenuti avendo sentito le voci hanno comunque riferito l’accaduto al settore Servizi Cimiteriali:

«Questo episodio – spiega l’assessore competente Silvia Clai – dimostra quanta umanità ci sia tra chi frequenta i nostri cimiteri. Proprio per questo, abbiamo il dovere di tutelare queste persone dai balordi che sempre più spesso approfittano di questa gente per rubare e, nei casi più gravi, compiere vere e proprie aggressioni». «Come rappresentante dell’amministrazione sento il dovere morale di tutelare chi frequenta i nostri camposanti – aggiunge l’esponente dell’Italia dei valori – in questo senso vanno iniziative come quella dei vigilantes durante gli orari notturni, il restringimento dell’orario di apertura del cimitero dell’Arcella e, perché no, anche la chiusura delle fontanelle al camposanto di Granze di Camin».

 

Le strane ossessioni di Lorenzo B e il caso Yara

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La nuova pista che si apre su Yara Gambirasio viene riportata dal quotidiano Giallo che in un’intervista alla madre di una coetanea di Yara, racconta che la figlia è stata molestata attraverso internet da un pedofilo 50enne, un certo Lorenzo B.

L’uomo attualmente si trova in carcere in Francia, ma ci sono varie coincidenze che vengono riportate anche dal TgCom, oltre che dallo stesso settimanale:

  • Prima coincidenza: Lorenzo B. è appassionato di ginnastica ritmica, praticata durante l’adolescenza a Chiasso
  • Seconda coincidenza: nell’inverno del 2010, riferisce il settimanale di cronaca nera, il 50enne “cercava a tutti i costi di mettere le mani su qualche bambina di Bergamo”.
  • Terza coincidenza: l’ossessione per Yara Gambirasio. Nel 2012 Lorenzo B. ha clonato il profilo Facebook di Laura e ”scriveva frasi d’amore, diceva di conoscere Yara, di sapere chi è il suo assassino”.
  • Quarta coincidenza, una poesia scritta da Lorenzo B., “Incubo”: “Anche stanotte sei tornata… Ti ho vista… Ti ho sentita. Quel freddo tutto attorno… E c’eri tu. E poi le grida, il tuo pianto. L’orrore. E poi.. Buio… Solo buio freddo… E silenzio. Ormai ogni notte è così. Ho paura di dormire, ho paura di sognare. Di rivedere, di rivivere, di sentire ancora tutto questo. Cosa posso fare… Cosa devo fare per farti trovare la pace, per cancellare tutta la sofferenza che hai dovuto subire… Per far tacere tutto questo gelido silenzio… Sto male…”
  • Quinta coincidenza: dall’esame del Dna “risulta che l’assassino di Yara Gambirasio sia il figlio illegittimo del signor Giuseppe Guerinoni, deceduto nel 1999. Un uomo sulla cinquantina adottato. Così come adottato sarebbe Lorenzo”.

Tragico incidente nel Napoletano: anziana travolta e trascinata da un furgone

Bacoli-donnamorta-tuttacronacaTragico incidente a Bacoli, nel Napoletano, dove in tarda mattinata una 78enne è stata investita da un furgone in retromarcia. L’incidente è avvenuto in una traversa della centrale via Roma. Il veicolo ha trascinato per alcuni metri la donna, Maria Libera Scotto Di Vetta, che è morta sul colpo rendendo inutili i soccorsi. Sul luogo, assieme ai sanitari del 118, sono intervenuti anche i carabinieri e i vigili urbani, impegnati nei rilievi del caso e nella ricostruzione della dinamica dell’incidente. Presso il Secondo Policlinico del capoluogo campano verrà eseguita l’autopsia disposta dal magistrato di turno. Il conducente del veicolo, un 57enne originario dell’avellinese, è indagato per omicidio colposo. Sotto sequestro il furgone utilizzato per il trasporto merci.

Scontro bus e auto: contusi 60 studenti nel Foggiano

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E’ pesante il bilancio di uno scontro tra bus e auto avvenuto ad Arpinova, nei pressi dell’istituto alberghiero Einaudi di Tor di Lama, ad una quindicina di chilometri da Foggia: una sessantina di studenti contusi e due automobilisti feriti.  Sull’autobus viaggiava un centinaio di studenti dell’istituto, mentre sulla vettura, una Lancia Dedra, c’erano un uomo di 45 anni (che ha riportato lievi lesioni, e una donna di 70, ricoverata per varie fratture. La dinamica dell’incidente ancora non è nota.

Shanghai e la bomba d’acqua dei tifoni. 30 voli cancellati

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La bomba d’acqua è arrivata portata dai tifoni Fitow e Danas, la città è stata colpita da 152 millimetri di pioggia, un vero record negli ultimi 52 anni. Oltre 600 case allagate e oltre 50 strade impraticabili. Due operai sono morti in una fabbrica nel distretto di Jiading ieri mattina. I due, un uomo e una donna sono rimasti folgorati, con ogni probabilità, dai fili elettrici mentre attraversavano la zona allagata. Cancellati 30 voli.

Tre ragazzi e una donna arrestati per aver crocifisso una ragazza

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Antoinette secondo il suo ex ragazzo, due suoi amici e una donna (la madre dell’ex ragazzo,  Lise-Michelle Babin) doveva essere liberata da demonio e per questo motivo la ragazza è stata sequestrata, crocifissa e torturata. Quando gli agenti hanno trovato Antoinette in un appartamento a Grigny, un sobborgo di Parigi, la giovane era quasi in fin di vita. Il TgCom24 scrive che i quattro ragazzi hanno tenuto Antoinette legata al crocifisso a testa in giù su “un materasso posato a terra” e lasciata li per una settimana. Era il maggio 2011 e  gli “esorcisti” l’hanno lasciata lì senza cibo e solo un mix di olio e acqua per sopravvivere. Tutti i sequestratori sono originari delle Antille e da diversi mesi usavano l’appartamento come sala di preghiera. Ora tutti e quattro rischiano l’ergastolo, la sentenza dovrebbe arrivare venerdì.

Giallo al Prenestino a Roma, precipita una donna dall’ottavo piano

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Una donna è morta sul colpo precipitando dall’ottavo piano di uno stabile in via del Trifoglio al Prenestino a Roma. L’appartamento della 57enne è risultato poi chiuso dall’interno, si suppone quindi che si sia trattato di un suicidio le cui cause ancora non sono state rese note. Tuttavia al momento stanno ancora indagando i carabinieri della compagnia Casilino.

 

Dal cimitero all’ospedale: anziana aggredita mentre prega sulla tomba della figlia

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Antonia Milani, 79 anni, di Padova, da circa 30 anni va al cimitero tutte le mattine a dire una preghiera sulla tomba della figlia prima di iniziare la giornata.

«…Che sorprese riserva la vita, chi poteva immaginare un colpo del genere…». afferma l’anziana stesa su una barella all’ospedale con la testa fasciata:  «Stavo dicendo una preghiera sulla tomba di mia figlia quando ho sentito una bastonata in testa, ma non so dire se davvero fosse un bastone o cos’altro. Sta di fatto che ho sentito un colpo pazzesco – racconta, Antonia – e mi sono ritrovata a terra. Mi hanno aiutata la fioraria del cimitero e Gianni, il proprietario delle pompe funebri che proprio in quel momento stava entrando in camposanto per un funerale. Sono stati loro a chiamare i soccorsi». Antonia Milani ha un sospetto. «Ho visto in faccia due giovani entrare in cimitero, ma non so dire se sono stati loro perché sono stata assalita alle spalle, quindi quei due per aggredirmi avrebbero dovuto fare il giro da dietro. Tutt’intorno non c’era nessun altro: non so se sono stata una vittima predestinata o casuale».

Grave incidente nei pressi di Roma muore una mamma e il figlio

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Un incidente gravissimo è avvenuto oggi su via Cassia alle porte di Roma in direzione Viterbo, quando un auto su cui viaggiava una donna e i due figli si è scontrata con un camion. La madre e il figlio di 10 anni sono morti sul colpo, l’altra figlia è ricoverata in gravissime condizioni. La dinamica è ancora da capire. Nell’incidente sono state coinvolte anche altre persone, ma nessuno di questi sarebbe in pericolo di vita.

 

Video shock: donna presa a frustrate perché trovata in auto con un uomo!

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Nella Repubblica federale sudanese, dove vige una dittatura militare islamista, è stata attuata la legge della sharia e una donna è stata frustata in strada dalla polizia ed esposta alla pubblica gogna perché trovata in auto con un uomo che non era un suo parente. Il video shock su internet ha sollevato molta indignazione.

Inala monossido di carbonio, dimentica il cinese e parla inglese

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La storia sembra un fake: una donna cinese inala monossido di carbonio e poi parla correttamente inglese. Lo Shanghai Daily, riporta lo strano caso, verificatosi nella provincia dell’Hubei, di una donna di 28 anni, Chen Jia, che lo scorso anno aveva inalato dei fumi di monossido di carbonio durante un barbecue e quando si è ripresa, non è stata più in grado di camminare e di parlare cinese. Ora la ragazza parla solo inglese. Se non si specifica che Chen era bilingue prima dell’incidente potrebbe quasi essere una storia assurda, in realtà uno dei medici che hanno in cura la donna ha spiegato scientificamente il fenomeno:

“Non è così anomalo quando pazienti che conoscono più di una lingua subiscono danni cerebrali può accadere che acquistino la capacità di parlare una lingua ma dimentichino l’altra”.

La trasgressione erotica si trasforma in tragedia

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La trasgressione erotica per una coppia di ucraini si è trasformata in tragedia. I due sono stati sorpresi dal treno mentre facevano sesso sui binari nella notte tra venerdì e sabato: lei è morta sul colpo e lui ha perso le gambe, tranciate dal convoglio. L’incidente è avvenuto nella regione ucraina di Zaporizhia. La ricostruzione l’ha fatta l’uomo, un 41enne,  che ha affermato: “Eravamo stati a casa di amici e stavamo rientrando. Io e la mia fidanzata non abbiamo potuto resistere alla nostra passione e abbiamo voluto provare qualche brivido nei pressi di una ferrovia”. Secondo il portavoce della polizia locale i due innamorati erano ubriachi.

 

Uccisa nella notte a coltellate, il marito si consegna ai carabinieri

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Tragedia a Pinerolo, nel Torinese dove Maria Pia Garnero, 64 anni è stata uccisa a coltellate per mano di Lorenzo Osella, 65 anni. E’ stato lo stesso Osella che, nella mattinata di oggi si è poi consegnato ai carabinieri dicendo di aver ucciso la donna perché gravemente malata.

 

Cadavere di donna in decomposizione in una casa nel Salernitano

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Un’agghiacciante scoperta è stata fatta dai carabinieri allertati da alcuni parenti di una 60enne che da alcuni giorni non riuscivano a mettersi in contatto con la donna. Le forze dell’ordine hanno così deciso di recarsi nell’abitazione di Ponte frazione di Tramonti, sulla costiera amalfitana in provincia di Salerno per cercare la donna. Qui hanno rinvenuto il cadavere in avanzato stato di decomposizione. Le cause del decesso al momento non sono note.

 

In 2000 per salutare l’avvocato: commozione al funerale di Silvia Gobbato

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In 2000 per salutare l’avvocato. Silvia Gobbato è stata salutata da amici, parenti e semplici cittadini che si sono commossi sul sagrato della chiesa Arcipretale di San Michele al Tagliamento. Tanti coloro che hanno partecipato al funerale e molti che continuano a non darsi pace per la morte di una ragazza uccisa mentre faceva jogging. Un paese intero fermo a interrogarsi mentre  Don Andrea Vena, vicario foraneo a San Michele al Tagliamento, ha lanciato un monito di speranza: «Non guardiamo questa bara, perchè Silvia è viva in cielo».

La nuova pista della pedofilia, l’assassino di Yara avrà mai un volto?

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Dopo l’uscita di scena Mohamed Fikri, dopo il Dna prelevato a un intero paese e la recente pista che ha condotto a Salice Terme, ora si inizia a parlare della pedofilia. O meglio di un caso avvenuto ad un’altra ragazzina che abita nella zona bergamasca, pochi giorni prima della scomparsa di Yara. La ragazzina in questione avrebbe denunciato gli abusi subiti da parte di un allenatore di ginnastica, così ora gli investigatori hanno effettuato un confronto fra le tracce di Dna ritrovate sul corpo della ginnasta con quello di 162 uomini accusati di pedofilia e condannati per questo reato, che vivono proprio nella zona in cui viveva l’atleta.  Ora si attendono gli esiti.

 

Donna trovata morta a Roma, giaceva a terra nel parco Fao

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Il corpo di una donna è stato rinvenuto questa mattina all’interno del parco “Fao”, in via Ruzzante, in zona Marconi, a Roma. Il cadavere della 19enne giaceva a terra con una corda al collo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e allo stato attuale non si esclude nessuna ipotesi. Ora saranno i rilievi del medico legale a dare le prime risposte.

Aggiornamento: Quello che a prima vista era stato scambiato per il cadavere di una donna italo-cinese, è risultato invece essere il corpo di un ragazzo cinese. Vicino all’albero e’ stato trovato anche un secchio su cui il giovane sarebbe salito per poi suicidarsi. L’uomo avrebbe usato delle cinture per valigie intorno al collo per impiccarsi. Restano tuttavia aperte le ipotesi anche se è probabile che si tratti di suicidio. E’ stata disposta l’autopsia che dovrà fugare altri dubbi.

Delitto di Udine: il killer avrebbe potuto uccidere ancora

nicola-garbino-tuttacronacaSecondo il Gip Paolo Lauteri, Nicola Garbino, il killer di Silvia Gobbato, poteva uccidere ancora. Per l’uomo, che assistito dall’avvocato Manlio Bianchini ha confermato davanti al Gip e al pm Marco Panzeri quanto già riferito in precedenza agli inquirenti, è stato convalidato l’arresto. Stando a quanto ha raccontato, l’intenzione era di rapire Silvia minacciandola con un coltello per poi chiedere un riscatto. La donna ha però reagito tentando di resistere e per questo lui l’ha colpita con oltre 12 coltellate. Garbino avrebbe anche messo una mano sulla bocca dell’avvocatessa per tentare di zittirla, ma lei ha ugualmente gridato: “Ho pensato che con tutto quel rumore potesse sopraggiungere qualcuno, ho pensato di scappare ma all’improvviso l’ho colpita con una coltellata, credo alla pancia. L’ho quindi colpita con altre coltellate, non ricordo né il numero delle coltellate inferte, penso comunque una decina, né l’esatta ubicazione dei colpi”. L’uomo è quindi fuggito quando ha sentito il rumore di qualcuno che si avvicinava: “Ero convinto, però, che sarei stato preso dai carabinieri. Per tornare verso la macchina mi sono diretto di nuovo verso il luogo del delitto, ma a un certo punto venni bloccato da un agente della municipale di Tavagnacco”. L’agente l’ha invitato a tornare sui suoi passi, essendo la zona presidiata dalle forze dell’ordine. E’ allora che Garbino ha chiesto al vigile un passaggio in auto “per tornare verso il parco del Cormor”, in direzione del cimitero, “dove avevo lasciato la macchina”. Essendosi visto negare il passaggio, ha quindi percorso a piedi un tratto della tangenziale. “Sono passato anche davanti a un distributore di benzina, pensavo di essere stato ripreso dalle telecamere”. Considerata l’efferatezza del crimine, secondo il giudice Lauteri esiste un concreto rischio di reiterazione. Nel dispositivo si legge:  “L’omicida agisce andando al di là di quelle che sono le inibizioni tipiche del vivere civile e una volta infranta, questa barriera rischia di non costituire più quell’ostacolo che poteva rappresentare prima. In termini tecnico-giuridici è chiara la configurazione di un pericolo di ricaduta”.

Omicidio di Udine: spunta l’ipotesi del movente sessuale

silvia-gobbato-tuttacronacaE’ stato Nicola Garbino ad aver strappato la vita, accoltellandola, a Silvia Gobbato. Lo studente fuoricorso ha confessato e gli investigatori non hanno dubbi al riguardo. Quello che non convince del racconto del 36enne, però, è il movente. Stando a quanto ha raccontato, avrebbe avuto intenzione di rapire l’avvocatessa nel primo pomeriggio di martedì, mentre faceva jogging lungo l’ippovia del Cormor alle porte di Udine, per poi chiedere il riscatto. Gli inquirenti però non ne sono convinti e ora si fa strada il movente sessuale. Nella notte, nel frattempo, è arrivata la prova schiacciante della sua colpevolezza. I carabinieri del Ris di Parma hanno effettuato la prima analisi sugli indumenti e sui guanti sequestrati a Garbino. All’interno del guanto destro, trovato insieme agli indumenti e al coltello nella borsa con cui il sospettato si stava allontanando giovedì dalla zona del crimine, sono state isolate tracce di sangue della vittima e dell’uomo, compatibili con la ferita che gli è stata riscontrata proprio sulla mano. Sui pantaloni e sulla felpa della tuta sono state trovate tracce copiose di sangue della vittima. Per quel che riguarda il coltello, in acciaio e con una lama lunga 25-30 cm, verrà analizzato in un secondo momento. L’arma è stata probabilmente lavata nel torrente Cormor e appare sporca di fango. Non presenta tracce evidenti di sangue, che verranno ricercate con esami più approfonditi. Ma “le indagini non sono concluse” e, probabilmente, Garbino aveva già fatto dei sopralluoghi e organizzato l’agguato con cura. Come riporta il Gazzettino, martedì si è nascosto tra gli alberi in un punto che conosceva, dove avrebbe portato poi una ragazza. Voleva legarla a un albero per chiedere il riscatto con il cellulare della vittima. Ha atteso pazientemente, un paio d’ore, fino a che è passata Silvia. L’ha scelta a caso, perché era sola e correva piano. La sua reazione avrebbe scatenato però la furia omicida, durata nemmeno un minuto. Un attimo prima che uno dei testimoni arrivasse sulla scena con il cane e si accorgesse del telefonino a terra, in mezzo al sentiero. L’uomo ha riferito che, guardandosi intorno, ha avuto l’impressione di vedere un’ombra muoversi tra gli alberi.

Sul luogo del delitto, sono stati portati dei fiori e dei messaggi in ricordo della giovane vita spezzata.

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Garbino “è un pezzo di pane”. Udine il giorno dopo la confessione del killer

silvia-gobbato-assassino-tuttacronacaSi sono riuniti oggi sul luogo dov’è avvenuto l’efferato omicidio di Silvia Gobbato, la madre assieme alla famiglia Ortis e altri parenti. Presente anche l’arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzoccato, “per un momento di preghiera e una benedizione”. E se la Chiesa udinese è vicino alla famiglia, non è da meno la Giunta comunale della città, che si è riunita oggi, spiega il sindaco Furio Honsell, per “fermarsi a discutere e riflettere sul gravissimo fatto di sangue avvenuto lo scorso 17 settembre in un comune dell’hinterland udinese”. Il primo cittadino ha proseguito spiegando che “La giunta vuole dare un messaggio di fiducia nelle istituzioni, ma anche esprimere il proprio sgomento di fronte a un tale barbaro femminicidio e manifestare la propria vicinanza alle famiglie coinvolte in questa tristissima vicenda. Da parte nostra – ha concluso – riteniamo importante continuare a garantire il nostro impegno per promuovere una società più attenta, più responsabile, più umana”.

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“Un ragazzo serio, un po’ chiuso, ma sempre educato”. Ma anche “Un bravo giovane”. E’ quanto raccontano di Nicola Garbino, il 36enne reo confesso del delitto di Silvia Gobbato, alcuni vicini. Il padrino e la madrina sono invece sconcertati: “Cosa? Cosa? Lui? Nicola? Impossibile. No, non è lui. Lui è un pezzo di pane”. L’uomo, taciturno e silenzioso, è iscritto all’Università di Udine, facoltà d’ingegneria, studia a casa e ogni tanto dà qualche esame. Mantenuto dai genitori con i quali abita e che lo amano molto, non ha mai lavorato e, sembra, non ha mai avuto relazioni sentimentali stabili. Dopo la risoluzione del caso da parte dei carabinieri, alla quale si è giunti dopo il fermo e la confessione di Garbino, al cancello del Comando provinciale di viale Trieste, a Udine, ha fatto la sua apparizione un grande cartello bianco con una scritta nera: “Un ringraziamento all’Arma dei carabinieri per l’eccellenza investigativa”. Sono stati due giovani ad appenderlo, spiegando: “Hanno risolto tanti casi, questo addirittura in due giorni”.

Cameriera uccisa a Rimini, è giallo in una pensione

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Sarebbe dovuta ripartire ieri sera per la Romania, invece Florentina Ciobanu, 33 anni, è stata rinvenuta senza vita con un coltello piantato all’altezza del cuore, nella pensioncina di Rivabella, a un passo da Rimini. La titolare dell’albergo, che era andata a prenderla per accompagnarla alla stazione dei bus, l’ha trovata morta in cucina. Dopo l’ispezione nella pensione da parte delle forze dell’ordine, sono state anche interrogati i figli della proprietaria.  In particolare, la polizia ha sequestrato lo scooter del giovane e chiuso, temporaneamente, il suo bar. Gli inquirenti stanno verificando i suoi movimenti nella mattinata di ieri. Secondo alcune testimonianze, alle 5,30, Marco (che vive nell’albergo Scilla con la madre) ha aperto il suo bar a Rivazzurra, dalla parte opposta di Rimini, a una decina di chilometri di distanza dalla pensione. Molte le commissioni da fare in mattinata. Tra queste anche il biglietto del pullman per la Romania da portare a Florentina. Poco dopo le 12, mentre si trovava al lavoro nel bar, è stato avvertito della morte della ragazza da una telefonata fattagli da un amico. In serata sono stati rintracciati altri amici di Florentina, tutti interrogati per ore. Forse in quel giro di amicizie c’è qualcuno che sa, o che sospetta, e potrebbe far virare le indagini nella giusta direzione.  

 

L’assassino di Udine è un 36enne studente fuori corso

giovane-donna-uccisa-a-coltellate-udine“Mi servivano soldi, volevo il riscatto”. Sono queste le agghiaccianti parole di Nicola Garbino, il 36enne che ha confessato l’omicidio di Silvia Gobbato. “L’ho aggredita per rapirla ma lei ha reagito”. L’uomo era stato fermato oggi in mattinata nei pressi del centro commerciale Città Fiera di Martignacco alla periferia di Udine da una pattuglia del carabinieri ai quali ha subito detto: “Mi avete beccato”. Il 36enne abita con i genitori a Zugliano di Pozzuolo del Friuli e non ha problemi mentali e non era in cura, come in un primo momento era emerso da ambienti investigativi, aveva solo un forte disagio. Come riporta il Gazzettino, non aveva mai trovato un lavoro e si era iscritto all’università a Udine dove risulta tuttora fuori corso nella facoltà di Ingegneria. Garbino, che vive ancora con i genitori, ha spiegato ai militari che era intenzionato a rapire una donna: Silvia Gobbato si è trovata su quella strada ed è stata scelta a caso, visto che non la conosceva. “Silvia – ha raccontato il 36enne – era da sola, correva piano, quindi potevo facilmente ‘catturarla’ e soprattutto aveva con sè un telefonino con il quale volevo poi telefonare alla sua famiglia per chiedere il riscatto”. Garbino l’ha avvicinata in modo fulmineo e l’avrebbe subito minacciata con il coltello. Il piano era immobilizzarla e poi usare il telefonino per denunciarne il rapimento e reclamare il riscatto.  Ma Silvia ha reagito, difendendosi. Una reazione che non aveva previsto. L’agguato è degenerato nell’omicidio della 28enne. Al momento del fermo, l’uomo ra in stato confusionale e vagava con una mountain bike di colore rosso. Con sè aveva uno zainetto che conteneva un coltello da cucina e degli abiti sporchi di sangue. L’uomo è stato poi portato sul luogo del delitto lungo l’ippovia di Udine dove è stata trovata la ragazza. Dopo i primi dubbi degli investigatori, tutti i riscontri fatti hanno portato a puntuali verifiche.

L’omicidio dell’avvocatessa: il fermato ha confessato

silvia-gobbato-confessione-tuttacronacaSi era diffusa rapidamente la voce del fermo del 36enne incensurato di Pozzuolo del Friuli, con problemi psichici e in cura presso una struttura di igiene mentale che era stato fermato per l’omicidio di Silvia Gobbato, la 28enne praticante avvocato uccisa due giorni fa mentre faceva jogging assieme all’amico Giorgio Ortis. L’uomo, intercettato mentre passeggiava in bicicletta e trovato in possesso di un coltello da cucina sporco di sangue, aveva gli abiti a loro volta macchiati. Fonti vicino agli investigatori hanno spiegato che era in stato confusionale.  Il fermato ha già confessato l’omicidio. Sulle braccia aveva segni e graffi compatibili con una colluttazione con la povera ragazza e sembra la conoscesse già.

Potrebbe essere a una svolta il giallo sulla morte di Silvia Gobbato: un fermo

silvia-gobbato-fermo-tuttacronacaE’ stata la Nuova Venezia a riportare la notizia che il giallo sull’omicidio di Silvia Gobbato potrebbe essere a una svolta: è stato infatti fermato un uomo in possesso di un coltello insanguinato, che ora gli inquirenti stanno ascoltando. Secondo quanto riporta il quotidiano, il sospettato “è stato portato nella caserma di viale Trieste a Udine per accertamenti. Il fermato sarebbe stato trovato con un coltello sporco di sangue. Finora infatti non era mai stata trovata l’arma del delitto. Dalle prime indiscrezioni sembra che il fermato sia una persona del posto, in cura per problemi di salute mentale. La sua posizione è attualmente al vaglio degli investigatori. Sempre secondo le prime informazione l’uomo fermato dovrebbe essere residente a Pozzuolo del Friuli e avere 36 anni”. La giovane era stata uccisa martedì scorso lungo un’ippovia alla periferia di Udine, mentre faceva jogging con un amico.

Taglia sull’assassino dell’avvocatessa, Mirkoro offre 100mila euro

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Mirko Rosa, imprenditore titolare di un compro oro di Milano, Mirkoro, ha offerto una taglia di 100 mila euro per la cattura dell’assassino di Silvia Gobbato. Lo stesso imprenditore aveva lanciato un’analoga iniziativa in seguito all’omicidio a Saronno (Varese) della commerciante Maria Angela Granomelli e, in quel caso, la ricompensa era di 50 mila euro per la cattura del killer, poi arrestato dai carabinieri. Denaro che, ha assicurato l’imprenditore, dopo le valutazioni a cura dell’ufficio legale dell’attività verrà consegnato nelle prossime settimane ai carabinieri o ai cittadini da cui sono partite le segnalazioni determinanti per le indagini.

L’omicidio dell’avvocatessa a Udine: i Ris sul percorso di jogging

silvia-gobbato-tuttacronacaIl Procuratore Capo di Udine, Antonio Biancardi, ha fatto il punto sulle indagini dell’omicidio della 28enne praticante legale Silvia Gobbato, uccisa ieri con dodici coltellate mentre faceva jogging lungo l’ippovia del Cormor. Biancardi ha spiegato: “Al momento non abbiamo indizi tali da poter incriminare qualcuno, ma ci sono molte tracce da verificare. Non lasceremo nulla di intentato”. Il Procuratore Capo ha aggiunto: “Abbiamo ricostruito quanto accaduto almeno in 45 minuti, fra le 13 e le 13.48, ora in cui è arrivata la telefonata che ha lanciato l’allarme”. Ha quindi precisato che “la ragazza non aveva subito pregresse azioni persecutorie”. In mattinata sono stati intensificati, da parte dei Carabinieri del Ris di Parma e del Nucleo Investigativo di Udine, i rilievi nell’area lungo l’ippovia del Cormor, nella periferia udinese, dove ieri è stata uccisa la ragazza. Gli investigatori stanno intanto tentando di ritrovare il coltello con il quale la ragazza è stata uccisa. Per questo l’area è setacciata anche con l’utilizzo di metal detector, ma al momento non è stato trovato nulla. Giorgio Ortis, l’amico con cui la giovane faceva jogging, è tornato lungo l’ippovia con i carabinieri per ricostruire la loro corsa. Ieri gli inquirenti hanno ascoltato 17 persone Proprio Otis, figlio dell’avvocato nel cui studio la ragazza svolgeva il praticantato, è stato iscritto nel registro degli indagati “come atto dovuto”, secondo quanto precisato dagli inquirenti.

Aggiornamento ore 17:49

Il comandante della polizia ha smentito l’iscrizione nel registro degli indagati di Giorgio Ortis.

La donna che prende a calci una bimba e sorge l’indignazione sul web

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Una donna adulta prende a calci una bimba rom che chiede l’elemosina suonando la fisarmonica e la foto, scattata ad Atene,  dal fotografo dell’AP Dimitris Messinis nei pressi della stazione del metrò sotto l’Acropoli, e poi postata sul web dal sito Greek Reporter, indigna gli utenti. La donna sarebbe una commerciante della zona   infastidita dalla sua presenza davanti al suo negozio, in una delle zone pedonali della capitale greca maggiormente frequentata dai turisti. E’ stata aperta un’inchiesta per identificare la donna

28enne assassinata vicino Udine. E’ giallo!

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Il corpo di una giovane donna, di 28 anni, Silvia Gobbato, nativa di San Vito al Tagliamento (Pordenone) sarebbe stato trovato a Udine, lungo una via di campagna frequentata dagli amanti di jogging nelle vicinanze del parco del fiume Cormor. Secondo le prime indiscrezioni la  giovane, laureata in giurisprudenza e praticante in un noto studio legale, sarebbe stata accoltellata.

Aggiornamento 18,00:

Si apprende che l’omicidio sarebbe avvenuto tra le ore 13 e le 14 di oggi. Intorno a quell’ora infatti Silvia Gobbato stava facendo jogging con un amico che l’aveva distanziata di oltre 400 metri, avendo il passo più lungo. Poi si era fermato ad aspettarla a un incrocio. Lì sarebbe stato raggiunto da un’altra persona che stava facendo jogging a sua volta e che aveva scoperto il corpo della ragazza dopo aver visto il telefonino a terra e tracce di sangue. La giovane sarebbe stata colpita da numerose coltellate in più parti e il corpo sarebbe stato poi trascinato per 7-8 metri in un lato della strada. I Carabinieri stanno interrogando l’amico e la persona che ha trovato il corpo. L’arma del delitto non è stata trovata.

Aggiornamento 21,00:

L’amico che stava correndo con Silvia Gobbato si chiama Giorgio Ortis, 28 anni, figlio dell’avvocato Giovanni, presso il cui studio Silvia faceva pratica legale. Giorgio Ortis ha ricostruito i movimenti suoi e di Silvia con gli investigatori: i due ragazzi erano andati a fare jogging insieme, ma Giorgio era più veloce. Allora, si erano dati appuntamento a una certa ora. Giorgio, non vedendo Silvia all’ora e nel luogo pattuito, era tornato sui suoi passi a cercarla. Da quanto si apprende, la ricostruzione del giovane Ortis sarebbe attendibile e il ragazzo sarebbe estraneo all’omicidio.

Sono queste le prime parole pronunciate dall’avvocato udineseGianni Ortis, noto per essere stato in passato anche candidato sindaco della città, presso il cui studio legale la giovane donna uccisa a Udine aveva completato il praticantato.

«Era una ragazza bravissima – ha detto all’ANSA – dolcissima. Quello che è successo è qualcosa di assolutamente inspiegabile. Aveva superato lo scritto dell’esame di avvocato con successo, era risultata seconda tra tutti i candidati della Corte d’Appello di Trieste. Doveva fare l’orale il 7 ottobre». Nello studio legale la giovane aveva fatto amicizia con il figlio dell’avvocato, anche lui praticante, che le aveva trasmesso la passione per il jogging. Entrambi facevano parte del gruppo marciatori udinesi. Spesso, come è accaduto oggi, andavano a correre insieme.

L’ippovia del Cormor era uno dei tratti che percorrevano per tenersi in allenamento, come fanno molti appassionati di corsa della zona udinese, in una zona molto frequentata. Probabilmente quando si è verificata la tragedia i due avevano quasi terminato il percorso. Il ragazzo, come spesso capitava, era andato avanti, con il suo passo. Poi si era fermato ad aspettarla, ma non vedendola arrivare è tornato indietro a cercarla e ha incontrato un altro passante che gli ha riferito di aver trovato un cadavere. I due uomini hanno quindi dato l’allarme. Entrambi sono stati a lungo sentiti dagli inquirenti come persone informate sui fatti.

«Appresa la tremenda notizia esprimo il mio sgomento a nome della città e tutta la nostra vicinanza alla famiglia della vittima; il fatto che questa violenza colpisca nuovamente una donna è motivo di ulteriore profondissimo dolore e preoccupazione. Siamo di fronte a una società che uccide se stessa». Così il sindaco di Udine, Furio Honsell, ha commentato l’omicidio della giovane donna avvenuto oggi nel capoluogo friulano. «Sgomento e preoccupazione» sono stati espressi anche dall’assessore alle Pari Opportunità, Cinzia Del Torre, ricordando che «questo tragico fatto accade proprio il giorno precedente alla firma di un importante protocollo contro la violenza sulle donne, in programma domani in Prefettura. Dobbiamo continuare a lavorare affinché mai altri fatti simili si possano verificare nel nostro territorio».

Romena ricatta prete con filmati hard, in due anni 350mila euro

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Un sacerdote in pensione è stato ricattato per circa due anni da una donna di 32 anni romena con dei presunti video hard tra loro. Il sacerdote aveva infatti avuto una relazione con la donna tra il 2009 e il 2011 e aveva pagato la ragazza per le sue prestazioni. Il sacerdote aveva poi cercato di interrompere il rapporto quando la 32enne aveva iniziato a ricattarlo minacciando di diffondere i filmati dei loro incontri. Da quanto accertato il sacerdote ha fatto bonifici per 320mila euro, oltre i contati che sarebbero stati almeno 30mila euro. Ora la romena è stata arrestata per estorsione dai carabinieri di Torino.

 

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