… e non si può prenderli in giro più di tanto. Così, alle volte, vale la pena di non dormire per star dietro ad un proprio desiderio.”
-Alessandro Baricco- (Castelli di rabbia, 1991)
L’inviato Filippo Roma, nel corso della processione in onore del santo patrono a Salerno ha cercato di avvicinare il sindaco Vincenzo de Luca per un’intervista, ma è stato allontanato prontamente dalle forze dell’ordine. Nella ressa, un cameraman al seguito dell’inviato ha riportato la rottura degli occhiali che teneva sulla camicia. Vincenzo de Luca, dell’area di centro sinistra è stato più volte al centro di indagini e processi (alcuni dei quali prescritti) che lo hanno visto coinvolto. Le condanne in primo grado sono state per ”Stipendi d’oro”, per la quale è stato ritenuto colpevole in primo grado dalla Corte dei Conti di Napoli nel 2010 a pagare 23.000 euro e per diffamazione aggravata ai danni di Marco Travaglio, condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli nel maggio 2013 a un risarcimento di 1.000 euro.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/21/inviato-de-le-iene-malmenato-a-salerno/
Una super casa di lusso che somiglia al logo di Batman, sta per essere costruita in Arizona! La tana perfetta per i supereroi è stata progettata da un architetto di Scottsdale, Nick Tsontakis, e appena sarà finita regalerà un paesaggio bellissimo grazie alle piattaforme costruite per osservare la valle circostante. La casa, su due piani, sorgerà in cima a una montagna, la Mummy Mountain, in modo da poter offrire una veduta paradisiaca da “appena” 30 milioni di dollari. Oltre alle piattaforme per godersi le albe e i tramonti ci saranno anche piscine riscaldate con vista sulla valle e un’enorme sala d’intrattenimento scavata nella montagna. La camera da letto matrimoniale possiede un proprio salottino e un caminetto per rendere l’atmosfera davvero gradevole. Inoltre nella struttura vi sarà un garage vetrato e una sala per il fitness. Sono previste 6 camere da letto 8 bagni, un’enorme cucina e una biblioteca.
Di che altro avranno bisogno i supereroi ?
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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L’incidente stradale sull’autostrada Siracusa-Catania ha visto coinvolto il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta mentre si recava al congresso provinciale de Il Megafono nel capoluogo etneo. L’incidente sarebbe avvenuto nella zona di Cassibile, nel Siracusano, dove l’auto avrebbe perso il controllo e si sarebbe schiantata contro uno dei piloni di nuova costruzione. Al momento il tratto autostradale è stato chiuso per consentire di svolgere i rilievi da parte delle forze dell’ordine.
Il governatore è rimasto illeso, mentre sono feriti due agenti di Polizia della sua scorta, uno dei quali sembrerebbe gravi condizioni. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco per estrarre dalle lamiere della macchina incidentata, l’uomo della scorta che viaggiava vicino al conducente.
Annullati tutti gli appuntamenti della festa del Megafono di Catania. L’organizzazione del Megaforum su disposizione del coordinatore provinciale, Giuseppe Caudo, ha deciso di annullare il corso di formazione per gli amministratori del Megafono che si sarebbe dovuto tenere domani mattina, domenica 22 settembre e tutti gli spettacoli del Megaforum.
Meno allarmante, anche se pure in questo caso la prognosi è riservata, le condizioni dell’altro agente di scorta, Antonio Grigoli di 41 anni: ha subito una frattura esposta alla caviglia destra e sarà ricoverato in ortopedia. La prognosi potrebbe essere sciolta una volta completati gli accertamenti.
L’addetto al seguito del Governatore, Giuseppe Comandatore, 52 anni, ha invece riportato una serie di forti contusioni. Le sue condizioni non destano particolare apprensione. In ospedale, dove il presidente della Regione si è voluto fermare per stare accanto ai suoi uomini, è giunto anche il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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E’ caduta abbondante la pioggia nel Catanese e il maltempo ha portato all’esondazione del torrente Platani, a Santa Maria delle Grazie, una frazione di Aci Castello. Due vetture sono state travolte e sul luogo sono intervenuti i Carabinieri di Catania, gli agenti del commissariato di Polizia di Acireale e i Vigili del fuoco per effettuare le ricerche per eventuali dispersi.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Al Luigi Ferraris, il Genoa vuole ripetersi dopo il successo nel derby ma trova un Livorno in ottima forma reduce da due vittorie. L’inizio del match è confuso, con il primo cartellino giallo che arriva già dopo tre minuti: ammonito Lodi per un tocco con il braccio volontario, ma il giocatore protesta perchè aveva deviato la sfera con la spalla. Per i primi dieci minuti, il Livorno fa possesso di palla ma privo di spunti, mentre il Genoa gioca in verticale, senza però riuscire a superare la difesa toscana. Il primo spunto per un gol arriva dal Genoa, con Gilardino che prova da posizione defilata: esce di lato. Al 14′ punizione per il Genoa, ma Rinaudo spazza. Al 28′ occasione per il Livorno con Luci che ci prova di potenza da fuori area e obbliga Perin a respingere con i pugni, palla che arriva ad Emeghara: l’ex Siena, da pochi passi, calcia a lato. Il toscano ci riprova già al minuto successivo con una conclusione da fuori: l’estremo difensore del Genoa non trattiene ma nessuno tra i livornesi è pronto per il tap in. Scorre senza altre emozioni il primo tempo, che termina sullo 0-0. Alla ripresa, al 9′ è il Livorno a provarci con Duncan che prova a sorprendere Perin da centrocampo ma la palla esce di poco. Bisogna attendere il 27′ per una nuova emozione: Schiattarella tira una gran botta, Perin in tuffo respinge la sfera e sul tap in Mbaye insacca. Il gioco però era già fermo per fuorigioco: rete annullata. Altri 5 minuti e si fa sotto il Genoa che guadagna una punizione dalla trequarti. Batte Stoian, Manfredini stacca più in alto di tutti ma trova la traversa. Al minuto successivo altra opportunità per i padroni di casa: Stoian batte un’altra punizione, mischia in area e palla che arriva all’attacante che calcia a botta sicura, Coda salva sulla linea. Stoian non demorde e al 36′ mette in mezzo per Manfredini che per pochissimo non trova la deviazione vincente. Sono gli ultimi minuti ma il Genoa continua a provare un assalto finale. Al 4′ di recupero Bardi compie un miracolo: cross Stoian sulla sinistra, colpo di testa a botta sicura di Calaiò ma l’estremo difensore del Livorno con un riflesso mette sopra la traversa e salva lo specchio. Ultimo sprazzo prima del triplo fischio: termina 0-0.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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L’ex difensore dell’Ascoli Vittorio Micolucci, coinvolto nel 2011 nello scandalo delle Calcioscommesse, è stato aggredito da due persone che lo hanno prima insultato e poi preso a spintoni. Il giocatore stava rientrando alla sua abitazione nella città marchigiana. Sono stati i suoi familiari ad avvisare la polizia che è subito giunta in loco, ma non è stata sporta denuncia. Il giocatore, nel 2011, era stato squalificato e aveva anche causato una pesante penalizzazione alla squadra bianconera.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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C’è chi la chiama la «jihad del sesso», ma di santo ha davvero ben poco. Tra squallore, paura e prostituzione le ragazze tunisine reclutate per allietare gli aspiranti martiri che forse prima di incontrare le vergini in paradiso si “allenano” con le adolescenti costrette a offrirsi nelle periferie siriane. Le ragazze interrogate dai soldati di Assad dopo essere state consegnate dagli hezbollah hanno dichiarato «La nostra missione qui è nel nome della jihad al-nikah». Molte però, fra le lacrime, hanno pregato di far ritorno in Tunisia, in quelle famiglie povere costrette a vendere le proprie figlie e farle diventare schiave del sesso. Alcune sono incinte e i figli che nasceranno resteranno illegittimi, bollati a vita come succede in molti paesi musulmani. E che sorte toccherà alle loro giovani madri? Sicuramente non migliore.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando interviene sulla polemica riguardo le grandi navi da crociera che sostano nella Laguna: “E’ mia intenzione proporre nella prossima riunione di ottobre un percorso che porti all’opzione zero del passaggio delle Grandi Navi su Venezia, partendo da uno spostamento di quote crescenti su Marghera in attesa di soluzioni strutturali definitive”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Una passeggiata in bicicletta a Bologna che si è trasformata in un incubo per una bambina di 10 anni che ha perso il controllo del suo veicolo e cadendo è andata a sbattere contro un auto danneggiando il lunotto posteriore. Il proprietario vede tutta la scena e chiede le generalità del padre ritenendolo responsabile dei danni procurati dalla figlia: circa 400 euro. Inoltre è arrivata anche la contravvenzione di 44 euro se pagate immediatamente altrimenti di 52 euro. Il padre sconvolto ha raccontato sconvolto quanto gli è accaduto e le somme che dovrà versare per riparare i danni.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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E’ stato il comune di Mirandola (Mo) a dichiarare guerra all’illegalità delle troppe auto straniere che percorrono le strade italiane. Queste auto non sono registrate e così presentato l’ordine del giorno, la giunta del comune ha deliberato all’unanimità:
Mirandola non è una grande città, ma è stata la prima ad applicare un obbligo, sancito dal combinato disposto della Direttiva CEE 83/182, che recepisce la Convenzione di New York del 4 giugno 1954, dal vigente Codice della Strada e dal Testo Unico delle Disposizioni Legislative in Materia Doganale, prevede il pagamento dei diritti di confine non oltre sei mesi l’ingresso nel territorio della UE per le automobili che originano da Paesi extracomunitari e dirette in Italia e, in ogni caso, l’acquisizione di targhe e carta di circolazione nazionali entro dodici mesi per tutti i veicoli esteri regolarmente circolanti nella Penisola, anche immatricolati nell’Unione Europea, requisiti in assenza dei quali si può anche arrivare a pesanti sanzioni, al fermo amministrativo dei mezzi o al loro sequestro.
Il codice doganale prevede che al momento in cui uno straniero si registra all’anagrafe di un Comune italiano deve chiedere una nuova immatricolazione della sua auto. E lo deve fare solitamente entro un anno. In quell’occasione deve versare anche l’Iva per l’importazione. Ma chi lo fa? Quanti stranieri arrivano con la propria auto? Chi l’immatricola? Eppure è una normativa europea, ma viene regolarmente violata soprattutto dagli immigrati dell’Est e da quelli del Nordafrica, quest’ultimi spesso utilizzano macchine francesi. Spesso sono auto all’interno della comunità europea, ma non viene convertita la targa.
Come riporta “Qelsi Quotidiano” nel comune di Mirandola in poche settimane sono state almeno venti le auto sequestrate. La sanzione dipende dal valore dell’auto, ma in ogni caso, oltre i 4000 euro, scatta la denuncia penale. Ma non è solo l’Iva ad essere evasa, troppo spesso queste vetture non pagano il bollo e hanno assicurazioni “sconosciute”. In caso di incidente, difficilmente si riuscirà a risalire alla compagnia per chiedere il risarcimento.
Il consigliere, Golinelli afferma: “Quante volte, nel parcheggio sotto casa e soprattutto nei piccoli centri urbani, abbiamo notato macchine rumene, bulgare o addirittura moldave e ucraine sostare, andare e venire per anni di seguito, senza che nessuno ne verificasse la revisione tecnica, il pagamento della tassa di circolazione, l’assicurazione RC Auto, il versamento dell’IVA? Voglio pensare che questo sia soltanto il punto di partenza e sono orgoglioso, da mirandolese, che la nostra, piccola ex capitale sia all’avanguardia in Italia in un’operazione volta a far rispettare una norma di legge sacrosanta.”
Quanti risorse potrebbe ricavare lo stato da questi controlli? Si sta pensando di alzare l’Iva quando ancora non si riesce a farla pagare a chi dovrebbe per obbligo europeo pagare l’importazione estera?
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Vigili sulle strisce pedonali… in amabile conversazione! Questo è stato lo “spettacolo” a cui hanno assistito esterrefatti alcuni cittadini che si sono trovati questa mattina intorno alle 11,10 a passare per Piazza Muzii, meglio nota come piazza Arenella. I napoletani si sono trovati di fronte due agenti in servizio che, presumibilmente, incrociando un collega fuori servizio, munito di auto privata, si sono fermati a parlare con la vettura che intralciava l’accesso per i disabili e il passaggio pedonale. Il tutto è durato oltre 4 minuti, tanto che qualcuno ha avuto anche il tempo di estrarre il telefonino, inquadrare, e scattare foto.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Francesco Totti è al settimo cielo e arriva in conferenza stampa con grandi aspettative e tanta fiducia verso questa Roma che è davvero partita con il piede giusto e guarda al derby di domani con ottimismo e determinazione. Lui in tasca ha il contratto per altri due anni, poi lo attenderà un futuro da dirigente e sembra che tutto nel club stia girando a gonfie vele, come si può capire dalle parole del capitano giallorosso:
“Realizzo il sogno di ogni bambino romano e romanista.
Ringrazio il presidente per questo sospirato contratto, ma penso che il rinnovo fosse ciò che volevamo tutti. Lo ringrazio perché mi dà la possibilità di indossare ancora la mia unica maglia, quella per cui ho sempre tifato e che amo. Ho altri due anni di responsabilità e so che possiamo fare grandi cose. Grazie per questa nuova esperienza americana
I miei obiettivi per i prossimi due anni? Siamo partiti con il piede giusto, abbiamo trovato una quadratura di squadra e un allenatore competente che vuole far giocare bene la squadra e vuole soprattutto rispetto, quello che mancava negli ultimi tempi. Sarà una Roma competitiva
Una partita diversa dalle altre, come ho sempre detto. Si vive e si affronta diversamente ma fare un pronostico non è da me. Fortunatamente ci sono solo tre romani in squadra, gli altri lo soffrono come noi. E ci sono giocatori di esperienza come De Sanctis, Maicon e Strootman che sanno come affrontare queste partite, non sta a noi dirgli che è una partita differente. Noi siamo cresciuti qui, è normale che la sentiamo più degli altri. Ma alla fine vogliamo tutti la stessa cosa, cioè vincere
Il mio obiettivo è fare bene e vincere con la Roma. Se lo dovessi riprendere, anche se so che è quasi impossibile, ben venga. Ma non è un mio obiettivo, ormai i miei obiettivi sono altri. La Nazionale? Vi dico la verità: non ci penso. Penso solo a fare bene con la Roma. Da qui a maggio bisognerà vedere come starò, fisicamente e mentalmente. E, l”ho ripetuto tante volte, la mia Nazionale è la Roma. È normale che, se dovesse succedere qualcosa all”improvviso, sono a disposizione. Non è un no? È un nì
Andare a giocare in Australia è stata una scelta personale di Del Piero. Lui era la bandiera della Juve e non è stato trattato come la Roma ha fatto con me e mi dispiace molto. E mi dispiace che Moratti lasci l’Inter”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Duro attacco del ministro dell’Interno a Stefano Rodotà che aveva affermato:
Atti come la lettera delle nuove Brigate Rosse, in cui si auspica che il movimento no Tav ‘faccia uno scatto politico – organizzativo’, sono deprecabili, ma comprensibili e non devono contribuire a derubricare la realizzazione dell’opera a una mera questione di ordine pubblico. In Italia dovremmo prendere atto di quanto stia avvenendo a livello internazionale e riaprire una riflessione politica più ampia sull’infrastruttura, a maggior ragione in un momento di fibrillazione sociale molto forte, in cui non sarebbe giustificabile un impiego consistente di capitali in un’impresa che rischia di rimanere sospesa.
In sostanza Stefano Rodotà, aveva fatto una riflessione su come la Francia dichiarando di pubblica utilità i lavori del cantiere Tav, ma non dando certezze sullo stanziamento finanziario per l’opera di fatto aveva rinviato i lavori della Torino – Lione. Secondo Rodotà era possibile che tale decisione fosse equivalente a una rinuncia a costruire il tratto pertinente alla Francia.
Nel frattempo il Popolo delle Libertà sembra aver trovato un nuovo nemico: «Cosa c’e’ da comprendere nella violenza contro le forze dell’ordine e gli operai che lavorano alla Tav? Che cosa c’e’ da comprendere nei ripetuti danneggiamenti dolosi all’opera? Che cosa c’e’ da comprendere nel fatto che delinquenti abbiano trasformato un cantiere in un campo di battaglia? Le parole di Rodotà sono gravissime e irresponsabili», affermava la deputata del Pdl Elvira Savino. “Chi è stato candidato alla presidenza della Repubblica non può fare certe affermazioni: le smentisca. Lo Stato non deve indietreggiare di un millimetro e non deve mostrare alcun cedimento dinanzi alla violenza e alle minacce dei terroristi”, aveva anche concluso in un concitato intervento l’esponente del centrodestra.
Poi oggi a sguainare la spada è stato proprio Angelino Alfano secondo cui le parole di Stefano Rodotà, che oggi ha definito deprecabili ma comprensibili le affermazioni delle Nuove Br, «sono gravissime, inquietanti. Le condanno duramente, mi auguro che Rodotà le rettifichi. Mi chiedo – dice sempre il vicepremier – se non ci sia da temere per il ritorno dei cattivi maestri».
Forse con i cattivi maestri la politica dovrebbe confrontarsi più spesso. Forse anche un cattivo maestro non avrebbe mai fatto trovare l’Italia in una imbarazzante diatriba internazionale con il rinvio in patria della moglie e della figlia minorenne di un rifugiato politico. Forse ci si dimentica troppo facilmente dei propri “epic fail” e si punta il dito dritto a chi ha solo espresso un’opinione personale.
Rodotà comunque è intervenuto per rispondere ad Alfano: «Ho detto che quelle delle Br sono parole inaccettabile, la mia storia politica è totalmente estranea al terrorismo rosso, sono stato frainteso» e poi ha aggiunto «Le parole usate dalle nuove Br “non sono ‘comprensibili’ nel senso che siano giustificabili in alcun modo; significa invece che purtroppo esiste ancora qualche persona che continua a usare un linguaggio pericoloso e inaccettabile».
E ancora per sgombrare il campo dai dubbi:
Non ho la minima idea di giustificare, anzi dico che sono minacce e vengono da un mondo che continua a comportarsi come ha sempre fatto. Questo e’ il dato che voglio mettere in evidenza, dico che cosa vi aspettate visto che purtroppo quella cultura non e’ stata ancora completamente sgominata. Ogni manifestazione violenta ha da parte mia il più assoluto dissenso”
Ma Alfano, quasi con toni presi in prestito da altre stagioni politiche, ha comunque sottolineato duramente «siamo lo Stato e lo Stato farà fino in fondo il proprio mestiere». L’opinione dei cittadini forse ha smesso da tempo di essere ascoltata dai rappresentati politici?
E persino nel Partito Democratico c’è chi si è schierato contro a Rodotà:
“Rodota’ ci ripensi. E corregga le sue parole. Se il suo pronunciamento e’ vero, allora ha commesso un errore gravissimo. Niente di cio’ che dicono i terroristi delle Brigate Rosse puo’ essere comprensibile”. Cosi’ Emanuele Fiano, presidente forum Sicurezza e Difesa del Pd. “La storia delle Br ce lo ha insegnato e ce lo dicono le decine e decine di vittime innocenti, tra i magistrati, gli operai, i semplici cittadini, le forze dell’ordine. Nessuna comprensione – aggiunge – e’ possibile per cio’ che viene dall’ideologia di morte dei brigatisti. Per questo, a Stefano Rodota’ diciamo che continueremo a difendere il diritto al dissenso democratico e pacifico, ma nessuno potra’ mai portarci a considerare ammissibile la violenza. Chi non accetta questo ragionamento, la legittima”, conclude Fiano.
Mentre il PdL continua la gara: «E’ davvero impressionante leggere dichiarazioni come quelle del professor Rodota’ in merito al contenuto delle lettere delle nuove Br. Parlare di espressioni deprecabili ma comprensibili è un linguaggio proprio di quella fascia di intellettuali che purtroppo giustifico’ e copri’ movimenti che dettero vita agli anni bui della nostra Repubblica», afferma Jole Santelli. «Se gli italiani pensano che Stefano Rodotà poteva dire le bestialità che ha detto stando al Quirinale e da li esprimere la sua comprensione per le affermazioni delle Brigate Rosse, beh, credo che in molti avranno un brivido lungo la schiena», dichiara invece Osvaldo Napoli, vice presidente dell’Osservatorio sulla Tav. «Rodotà – aggiunge – è stato candidato, e per questo si è detto lusingato, dal M5s alla più alta magistratura dello Stato. Pensare che 35 anni dopo l’assassinio di Aldo Moro un “cattivo maestro” poteva ritrovarsi a guidare il Paese e’ qualcosa di terribile che dovrebbe indurre tutti alla riflessione. Anch’io spero, come il ministro Alfano, che Rodota’ smentisca quelle parole. Ma dispero che non le pronunci ancora». «Mi permetto di suggerire al Pd, nelle cui fila militano molti vecchi comunisti che il terrorismo lo hanno combattuto a viso aperto, di riflettere ancora sulla natura del grillismo e sulle biografie di alcuni personaggi prima di essere travolto dall’antipolitica».
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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I giornali locali riportano l’originale giustificazione di un automobilista pizzicato a transitare con il semaforo rosso: colpa del Viagra. Un 50enne della Val di Magra, nei giorni scorsi, si è infatti recato al tribunale di Sarzana, presentandosi davanti al Giudice di Pace, per farsi togliere una decina di multe elevate dalla polizia municipale di Lerici per aver “bucato” il semaforo situato lungo la provinciale. Secondo la versione dello spezino, la ‘pillola blu’ gli aveva provocato uno stato confusionale tale da non consentirgli di distinguere i colori. Anche la sua difesa ha puntato sull’improvviso attacco daltonico raggiungendo, almeno in parte, l’obiettivo: ha ottenuto uno sconto sul salatissimo conteggio che la polizia municipale di Lerici gli ha inviato, ma non ha potuto salvare i punti sulla patente. Le contravvenzioni erano tutte e dieci del valore di 170 euro, sono rimaste, ma ha pagato solo mille euro in tutto.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Anticipi di serie A oggi alle 18 con il Cagliari che al Nereo Rocco ospita una Sampdoria mentre il Chievo, alla ricerca della prima vittoria di campionato, ospita una Udinese reduce dal pareggio interno contro il Bologna.
Cagliari-Sampdoria: la squadra di casa sfiora il gol dopo nemmeno 40 secondi grazie a Obiang: l’ex Atletico Madrid che sfiora il palo, con Agazzi che non era arrivato a deviare la sfera. La Samp gioca bene ma è sempre il Cagliari a creare le migliori occasioni. Al 13′ arriva una palla geniale di Ekdal per Perico che di potenza mette al centro un pallone basso che taglia tutta l’area, Pinilla non trova la deviazione per pochi centimetri. Altri 4 minuti ed è Sau a sfiorare il palo. Al 26′ arriva il gol del vantaggio: Ekdal servito da Pinilla solo davanti a Da Costa scarica un potente destro imprendibile per il portiere doriano. 1-0! Bisogna aspettare che siano passati i primi trenta minuti di gioco perchè la Samp inizi ad avanzare. Al 37′ Gabbaidini con un gran numero trova l’accorrente Gavazzi che mette al centro per Wszolek: facile per il polacco insaccare da pochi passi, ma l’arbitro ferma tutto per fuorigioco. Gli ultimi minuti del primo tempo sono più equilibrati, con una Sampdoria finalmente in partita e un Cagliari che rallenta il ritmo. Le squadre tornano agli spogliatoi sull’1-0. Alla ripresa il gioco è equilibrato e senza grandi scossoni. La prima emozione arriva al 23′ quando Naingollan tira con potenza: bravo Da Costa che non si fa sorprendere dalla deviazione di Gastaldello. La Samp continua a cercare di avanzare con un Cagliari che difende il risultato pur cercando qualche azione. Allo scoccare del 90′, arriva il pareggio: Gabbiadini da fuori area calcia con forza, Agazzi si fa passare il pallone tra le braccia. 1-1! Al minuto successivo Conti batte una punizione che passa tra la barriera e finisce nell’angolino basso dove Da Costa non può arrivare. 2-1! Al 93′, ultimo minuto di recupero, un incredibile pareggio per la Samp: De Silvestri in mischia trova la conclusione che Agazzi può solo deviare in rete. 2-2! Finale con i fuochi d’artificio al Nereo Rocco: tre gol in quattro minuti!
Chievo-Udinese: i friulani passano in vantaggio già al primo minuto con Maicosuel che salta Puggioni e insacca dopo un errore di Bernardini che non spazza un pallone vagante in area. Al 13′ lo stesso difensore veronese cerca di farsi perdonare l’errore e su corner stacca di testa più in alto di tutti: la sua deviazione sfiora solo il palo. Subito dopo il gol del pareggio con Pellissier che batte Kevala con una diagonale. 1-1! Poco dopo il Chievo ci riprova con Rigoni che carca il colpo di testa: fuori per poco. Al 40′ il Chievo passa in vantaggio: conclusione di Rigoni dai 20 metri deviata da Danilo che si infila sotto il sette della porta difesa da Kelava. 2-1! L’Udinese tenta il tutto per tutto fino all’ultimo minuto del primo tempo con Muriel che calcia di potenza, ma Puggioni salva la sua porta. Le squadre tornano negli spogliatoi sul 2-1. Alla ripresa, dopo cinque minuti di gioco l’Udinese cerca il pareggio con Di Natale, ma Puggioni non si lascia sorprendere. Le squadre sono equilibrate ma i friulani tentano di agguantare un pareggio. Al 33′ Basta calcia di potenza, supera Puggioni, ma centra la traversa. Al 39′ ci prova Di Natale che sposta il suo difensore e sottoporta trova la deviazione verso la porta ma in maniera debole: facile la parata per Puggioni. E’ sempre il Chievo in fase offensiva, anche nei quattro minuti di recupero. L’Udinese però non demorde e tocca all’estremo difensore friulano scongiurare il pareggio: con un’uscita tempestiva anticipa Di natale lanciato in spaccata per la deviazione decisiva. Al termine dei supplementari, il Chievo riesce a conquistare la prima vittoria stagionale.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Genova e le fiamme che questo pomeriggio hanno avvolto uno dei palazzi della diga di via Maritano a Begato e che ora hanno fatto scattare la polemica poiché potrebbero essere avvenuti in zone del palazzo occupate abusivamente. In particolare si ritiene che a prendere fuoco siano stati alcuni materassi siti nelle cantine del civico 10. Sul posto sono immediatamente intervenuti i Vigili del Fuoco, i carabinieri, cinque ambulante e due automediche per prestare soccorso. In particolare sono rimasti lievemente intossicati un padre e un figlio, mentre altri bambini sono stati tratti in salvo senza bisogno di ricorrere a medicazioni. Gli abitanti sono stati evacuati. Alcuni residenti hanno espresso la loro rabbia per quanto avvenuto oggi: «Abbiamo fatto presente molte volte la questione e abbiamo già chiesto l’intervento dei tecnici. Nessuno però si è fatto vivo».
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Nonostante la Farnesina abbia detto che i dieci italiani presenti al Westgate Mall di Nairobi, oggi preso d’assalto da uomini armati, fossero tutti in salvo, sembra che tra le vittime ci sia un cittadino italiano. A riferirlo Massimo Albertizzi, inviato del Corriere della Sera in Kenya intervistato da Skytg24. Il giornalista ha spiegato che si tratterebbe di un italiano di origine somala, residente a Torino, che si trovava nell’edificio con la moglie incinta. Sarebbe stato ucciso, ha detto Alberizzi, all’inizio dell’attacco “terroristico”. Sono almeno 22 le vittime dell’assalto al Westgate Mall, dove ora il gruppo di uomini armati, che secondo la sicurezza si tratta di un gruppo terroristico, sarebbe “accerchiato” dalle forze speciali kenyane.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/21/un-italiano-e-stato-ucciso-nel-centro-commerciale-a-nairobi/
Incidente in provincia di Rovigo, a Trecenta, nel secondo weekend della stagione venatoria. Qui un uomo era andato a funghi ma un cacciatore deve averne scambiato la sagoma per una preda. Senza sincerarsene, ha premuto il grilletto. Fortunatamente la rosa di pallini che ha centrato il fungaiolo non era di grosse dimensioni e non l’ha ferito gravemente. E’ stato comunque portato in ospedale a Trecenta. Al momento i carabinieri sono alla ricerca del cacciatore, per ora ignoto.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/21/un-cacciatore-scambia-un-uomo-in-cerca-di-funghi-per-una-preda-spara/
La tradizione era la domenica ora invece si ripristina e si raddoppia dalle 8 del mattino di sabato ininterrottamente fino alla domenica a mezzanotte la pineta di Castelfusano, ad Ostia, nel litorale romano viene pedonalizzata. Fu la giunta di destra cinque anni fa a cancellare la tradizionale pedalata o passeggiata domenicale, ma ora le buone abitudini sembrano dimenticate. Tante le proteste e le polemiche, ma soprattutto molte le lacune per la carenza di informazioni date ai cittadini e in particolare agli automobilisti che d’improvviso si sono visti bloccare dai vigili urbani. Tanti gli ingorghi, immenso il caos e la piazza di Castelfusano è diventata un groviglio di auto che forse hanno inquinato maggiormente di quando invece la pedonalizzazione non era prevista.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/21/pedonalizzazione-2-0-proteste-alla-pineta-di-castelfusano/
Si stava giocando Bologna – Parma tra le formazioni giovanili quando a pochi minuti dal fischio finale un giocatore rossoblu cade e l’allenatore del Bologna urla a un giocatore del Parma “Finocchio, mettila fuori”. L’arbitro, Donati di Ravenna, scatta verso la panchina ed espelle il tecnico… ma il giocatore si chiamava Finocchio, Francesco Finocchio.
Il tecnico prova a spiegare, protesta, ma l’arbitro resta irremovibile. Alla fine della partita , il ct, Paolo Magnani, non ci sta intervistato dice la sua: “Se non lo chiamavo Finocchio come avrei dovuto chiamarlo?”. Ma la squalifica per una giornata viene confermata per “avere, al 45° del secondo tempo, rivolto all’allenatore della squadra avversaria espressioni irriguardose”.
Giustizia sportiva?
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Erano 10 gli italiani che si trovavano all’interno del Westgate Mall, il centro commerciale di Nairobi preso d’assalto da un gruppo armato. La Farnesina ha comunicato che tutti si sono salvati. Sei di loro sono riusciti a uscire dal piano terra dello shopping center prima che la situazione degenerasse. Gli altri erano rimasti all’interno dell’edificio, ma ora sono al sicuro. Dalle prime informazioni, risultava che fossero solo due i connazionali bloccati nella struttura.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Dopo il virus dell’epatite A nel mix dei frutti di bosco congelati, che durante la settimana si è esteso anche ai frutti rossi congelati della Polonia provenienti dalla Francia, arrivano le tossine nelle cozze spagnole. Nei mitili vivi spagnoli sarebbe infatti, stata rilevata la presenza di acido okadaico e di tossine (DSP – Diarrhetic Shellfish Poisoning). In oltre sui lotti che sono stati respinti durante la settimana si deve rilevare alcuni trattamenti al monossido di carbonio rinvenuti su tonno fresco proveniente sempre dalla Spagna, eccesso di Escherichia coli in mitili italiani distribuiti in Francia, Austria e nella stessa Italia, presenza di istamina in tonno pinna gialla dello Sri Lanka ed eccesso di cadmio in calamari congelati dall’Argentina.
Tra trattamenti, mari inquinati e spesso la carenza di norme igieniche inadeguate troppo spesso il cibo nasconde insidie pericolose.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Anche i Santi hanno un loro costo e lo sa bene Papa Francesco che ha chiesto di indagare sui conti delle cause di beatificazione e canonizzazione. Aveva chiesto la documentazione entro il 31 agosto, ma sembra che non sia arrivato nessun dossier. Tutti in ferie, anche i Santi? Ma cosa aveva fatto sorgere i dubbi? Sembra che Bergoglio analizzando i bilanci relativi al fondo per le cosiddette cause povere non abbia trovato i versamenti necessari indispensabili per ogni processo di beatificazione e canonizzazione. Di qui la richiesta da parte del Pontefice di un’indagine interna, ma fino ad oggi nulla è arrivato sul tavolo del Santo Padre. Ma dove vuole andare a scavare Bergoglio? Sembra che solo le congregazioni più importanti, quelle quindi più ricche possano permettersi di veder canonizzato il proprio fondatore… per le altre l’oblio!
“Ogni causa di beatificazione fa storia a sé”, sottolinea il giornalista di Famiglia Cristiana Saverio Gaeta, precisando che le spese vive si aggirano complessivamente intorno ai 15mila euro. Questa cifra comprende i diritti della Santa Sede e i compensi dei medici, dei teologi e dei vescovi che studiano e giudicano le cause. A questa somma, però, bisogna aggiungere tutto ciò che riguarda le ricerche, l’elaborazione delle “positio”, il lavoro del postulatore e di altri esperti e ricercatori eventualmente coinvolti, la stampa dei volumi, gli allestimenti per la cerimonia. Ed è qui che il costo di una causa per la santità può lievitare in modo impressionante fino a raggiungere la cifra complessiva record di 750mila, come nel caso del processo che ha portato alla beatificazione, nel 2007, di Antonio Rosmini.
Nel mese di agosto Bergoglio ha dato mandato al cardinale Giuseppe Versaldi, presidente della prefettura degli affari economici della Santa Sede, di indagare sui conti Ior dei postulatori delle cause di beatificazione e di canonizzazione. Versaldi, che deve l’episcopato e la porpora al cardinale Tarcisio Bertone di cui è stato vicario generale a Vercelli, si è subito attivato per dimostrare al Papa la sua piena sintonia di vedute sulla politica della trasparenza finanziaria e sulle lotte al riciclaggio e alla corruzione.
Ma sotto quale pontificato si sono avuti più Santi, beati e celebrazioni?
Sotto il regno di Giovanni Paolo II la “fabbrica dei santi” ha sfornato 1338 beati in 147 riti di beatificazione e 482 santi in 51 celebrazioni. Cifre impressionanti soprattutto perché superano quelle dei beati e dei santi proclamati dalla Chiesa dalla sua fondazione fino all’avvento di Karol Wojtyla sul trono di Pietro. Con il Papa polacco, però, molte di queste cause hanno avuto un buon esito proprio grazie a quel fondo per le “cause povere” che oggi sembra scomparso.
Bergoglio sembrerebbe anche che abbia trovato l’opposizione del cardinale Angelo Amato, prefetto della congregazione della cause dei santi. Il porporato salesiano, infatti, ha spiegato che il suo dicastero è completamente estraneo all’amministrazione economica dei postulatori delle cause. Inoltre il religioso ha da poco compiuto 75 anni età canonica delle dimissioni. Amato è deciso a lasciare senza ulteriori proroghe, amareggiato dalle verifiche economiche che hanno colpito il suo dicastero proprio al termine del processo di canonizzazione di Giovanni Paolo II.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Un uragano atlantico che si prospetta di categoria 4-5 e che può avere esiti devastanti. Questa la previsione che ha fatto scattare l’allarme in Asia orientale. Denominato Usagi, il tifone si sta avvicinando a Taiwan, Hong Kong e Cina con venti di 240 km/h che possono arrivare a toccare i 300 km/h. Secondo un esperto dll’Università di Scienzia, Energia e ambiente di Hong Kong, la potenza di Usagi potrebbe essere pari a quella del Tifone Megi che attraversò la città nel 2010, o addirittura simile o poco superiore a quella dei principali tifoni che colpirono la città nel 1980.
In allerta anche nelle Filippine dove, nonostante il passaggio sia avvenuto, l’allarme durerà fino a domenica. Si temono frane, inondazioni e innalzamenti del mare.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato, alle 15:18, una scossa di terremoto di magnitudo 2.9 nel distretto sismico dell’Appennino Lucano, in Basilicata. L’evento, che ha avuto ipocentro a una profondità 16.8 chilometri, è stato localizzato tra i comuni di Forenza e Pietragalla, in provincia di Potenza.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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Il dibattito è sempre al centro di polemiche. Il tema sulla legge del figlio unico in Cina ha sempre visto contrapporsi le politiche demografiche alla religione e alla tradizione. Oggettivamente mettere un freno, in un paese come quello cinese in cui il tasso di natalità era elevatissimo è diventata un’esigenza e un’emergenza, poi come ogni legge, sicuramente ha avuto delle devianze che, nel caso specifico, possono anche essere scadute nella tortura e nella violenza. Reggie Littlejohn, avvocato statunitense che da anni si batte contro gli aborti forzati e le sterilizzazioni forzate in Cina. La pianificazione familiare, imposta dal governo secondo Reggie, fondatrice di Women’s Rights Without Frontiers, sarebbe lo strumento per cui il partito comunista può restare al potere. Forse come ipotesi è un po’ lontana dalla complicata situazione che si sta vivendo nella repubblica cinese, ma sicuramente è una delle voci che da tanti anni si occupa del problema.
L’intervista che proponiamo è stata tratta da una dichiarazione a margine per Asia News rilasciata in occasione della 10ma Conferenza internazionale sulla salute materna che si sta tenendo a Roma (18-22 settembre).
Come è arrivata a occuparsi della legge sul figlio unico? Qual è la sua storia?
Io sono un avvocato, mi sono laureata a Yale e per circa otto anni mi sono occupata di diritto fiscale e commerciale a San Francisco. In quel periodo ho rappresentato pro bono alcuni rifugiati cinesi nella loro richiesta di asilo politico negli Stati Uniti. La prima fu una donna, che era stata perseguitata perché cristiana e sterilizzata con la forza. Era mingherlina, sarà stata alta sì e no 1,50 m. Aveva già avuto due figli e le autorità facevano pressione affinché si facesse sterilizzare. Bussavano alla sua porta ogni giorno e ogni volta lei si rifiutava, perché molte donne del suo villaggio avevano gravi problemi di salute per le sterilizzazioni subite. Ha resistito finché non l’hanno presa di peso e trascinata via dalla sua casa, letteralmente. L’hanno gettata su un tavolo, le hanno aperto l’addome e legato le tube, senza anestesia. Mi raccontò che il dolore provato era inimmaginabile. Quella sterilizzazione le ha provocato un’infezione estesa, che l’ha lasciata con emicranie e dolori cronici alla schiena e all’addome. Ricordo che sedevo alla mia scrivania, nel mio bellissimo ufficio di San Francisco, circondata dalla civiltà e dalla libertà, e pensavo: “Non posso credere che cose del genere accadano sul serio, oggi, a un quinto della popolazione femminile mondiale”. Perché in Cina una donna su cinque è costretta ad abortire o a essere sterilizzata.
In seguito ho seguito altri due casi di donne vittime della legge sul figlio unico. Poi mi sono ammalata. Nel 2003 ho subito una mastectomia bilaterale, ma l’operazione ha avuto delle complicazioni e ho sviluppato un’infezione da stafilococco Mrsa resistente agli antibiotici. Per oltre 10 settimane sono stata sottoposta ad altri interventi e trattamenti antibiotici molto aggressivi. Non sapevo se sarei sopravvissuta o meno, e ho iniziato a pregare per tutte quelle persone che stavano peggio di me, come le donne vittime di aborti forzati e sterilizzazioni forzate, o le persone perseguitate per la loro fede.
Quando mi sono ripresa ho iniziato a scrivere una sceneggiatura, poi diventata il film Pearls of China, in cui racconto il dramma di queste donne. E ho fondatoWomen’s Rights Without Frontiers. Molte persone sanno che in Cina vige la legge sul figlio unico, ma non sanno che per attuarla il governo costringe le donne ad abortire e a farsi sterilizzare. Sentivo di dover far conoscere questa realtà ed è così che ho iniziato a occuparmi di questo. Women’s Rights Without Frontiers cerca di unire i movimenti pro-scelta e pro-vita contro gli aborti forzati. È qualcosa su cui tutti dovrebbero essere d’accordo, perché gli aborti forzati non sono una scelta e nessuno può sostenere gli aborti selettivi femminili. Ogni organizzazione che si occupa dei diritti riproduttivi delle donne deve opporsi agli aborti forzati e alla sterilizzazione forzata delle donne. Qualunque organizzazione si occupa della salute riproduttiva delle donne deve opporsi alle sterilizzazioni forzate, perché esse non distruggono soltanto l’apparato riproduttivo della donna, ma compromettono la salute nella sua totalità.
Perché la Cina non elimina la legge sul figlio unico?
Non ci sono ragioni logiche per cui mantenere la legge sul figlio unico. In primo luogo perché questa politica ha ridotto la forza lavoro disponibile, e il Paese sta già perdendo molti affari, in favore di altri Paesi che hanno una manodopera più numerosa ed economica. In secondo luogo per quello che io chiamo “China senior tsunami”. La legge ha dato un duro colpo al tasso riproduttivo: dopo il boom demografico dell’epoca di Mao – dove le donne avevano in media 5,9 figli – oggi la media è di 1,7 a testa. Ma i figli di quel boom stanno invecchiando e andando in pensione, e non ci sono abbastanza giovani che possano prendersi cura di loro, né un programma di sicurezza sociale. Sembra di assistere a un disastro demografico a rallentatore. Infine, c’è un problema di squilibrio di genere. Oggi in Cina ci sono 37 milioni di uomini in più rispetto alle donne e questo destabilizza la società: genera traffico di esseri umani, dentro e fuori del Paese; favorisce la criminalità; molte donne vengono rapite e vendute come mogli. A differenza degli uomini, le donne possono migliorare la loro condizione sposando uomini di livello sociale più alto. Questo ha creato i cosiddetti “villaggi degli scapoli”, dove vivono solo uomini. Sono zone molto remote e questi abitanti vengono chiamati bare branches, “rami nudi”, perché non porteranno mai avanti il loro albero genealogico.
Tutto questo non ha senso, ma dubito che la legge sul figlio unico sarà abbandonata in breve tempo, perché permette al Partito comunista di restare saldo al suo posto, per diversi motivi. Anzitutto, questa legge tocca tutti i cittadini: attraverso aborti forzati e sterilizzazioni forzate il Partito si assicura la sua autorità e afferma il suo potere. Un potere che parte da Pechino, si irradia in tutto il Paese e dà il potere di dichiarare la vita o la morte di chiunque. Questo crea una cultura del terrore, che consente al Partito di controllare la popolazione attraverso il terrorismo. Gli stessi funzionari della pianificazione familiare agiscono come dei terroristi: possono fare qualunque cosa, anche uccidere chi si oppone, senza subire alcuna ripercussione.
C’è poi un sistema di informatori pagati: una donna può essere denunciata dai suoi vicini, colleghi, amici. Questo sgretola i rapporti umani: se non sai a chi puoi credere, perché chiunque potrebbe denunciare la tua gravidanza, come puoi instaurare una democrazia? Inoltre l’attuazione della legge sul figlio unico coinvolge milioni di persone: queste strutture di coercizione vanno mantenute, perché sono una grande macchina per soldi. Ogni anno il Partito guadagna miliardi di dollari grazie alle multe che le persone pagano per aver violato la legge sul figlio unico. È un controllo sociale mascherato da controllo della popolazione.
Come funziona la campagna “Save a girl” e come si lega al documentario “It’s a girl!”?
In Cina abbiamo una rete sotterranea di attivisti che lavorano sul campo e riescono a identificare donne che si sono sottoposte a test per la determinazione del sesso, che non vogliono avere una bambina, che stanno per avere un aborto, o hanno già avuto una bambina e hanno deciso di abbandonarla. Quando le troviamo, diciamo loro di non abortire e di non abbandonare queste creaturine solo perché sono femmine. Offriamo loro uno stipendio mensile per un anno con il quale crescere la bambina. Nel 90% dei casi queste donne decidono di tenere le loro figlie. Il momento più vulnerabile per una bambina è tra il quinto mese di gravidanza – quando puoi stabilire se è un maschio o una femmina – fino a quando ha tre-quattro mesi di vita, perché è quando inizia a sviluppare la sua personalità, a sorridere, a interagire di più. Se si riesce a intervenire in quel lasso di tempo, possiamo salvare la vita di una bambina. Questo è quello di cui si occupa la campagna.
Women’s Rights Without Frontiers sostiene anche le donne che scappano da aborti forzati; donne così povere che anche i loro figli sono a rischio; figli di dissidenti perseguitati. Ci occupiamo anche dei “bambini dimenticati” (forsaken children): a volte quando una coppia divorzia e si risposa, abbandona i figli del primo matrimonio, sia che siano maschi o femmine. Anche questi bambini sono vittime della legge sul figlio unico, che vieta di avere figli nel secondo matrimonio se già ne hai avuto uno nel primo.
Il film It’s a girl! è associato a una campagna d’azione. L’obiettivo non è solo denunciare un problema, ma anche coinvolgere le persone e spingerle a fare qualcosa. In Cina la campagna legata al documentario è la nostra Save a girl.
Come mai India e Cina, due Paesi radicalmente diversi, hanno in comune una pratica come gli aborti selettivi e gli infanticidi femminili?
India e Cina sono molto molto diversi tra loro, ma in tutta l’Asia c’è una preferenza nei confronti del figlio maschio. Nel caso dell’India e della Cina si dice che crescere una figlia è come innaffiare il giardino di qualcun altro. Una ragazza è considerata inutile per diverse ragioni. Anzitutto è il maschio che compie i riti funebri per la famiglia, quindi hai bisogno di un figlio quando morirai. Tuttavia, [avere un maschio] è ancora più importante in una prospettiva matrimoniale. Secondo la tradizione, in entrambi i Paesi con il matrimonio la donna diventa parte della famiglia del marito. I genitori dello sposo guadagnano una nuora e la nuova coppia sosterrà i genitori di lui per tutta la loro vita. Al contrario, la famiglia della sposa perde una figlia.
Nel caso della Cina, con la legge sul figlio unico – se hai un solo figlio e quel figlio è una femmina – molte coppie si sentono divise tra il praticare un aborto selettivo o affrontare la povertà quando saranno anziani. Nel caso dell’India c’è un ulteriore fattore: la dote. Quando una donna scopre di essere incinta di un maschio, lei sa che quando lui si sposerà, la famiglia si ritroverà con un mucchio di soldi dalla famiglia della futura moglie. Quando una donna resta incinta di una femmina, sa che per far sposare sua figlia dovrà dare molti soldi alla famiglia dello sposo. Quindi in India c’è un forte incentivo economico a non avere una bambina. Ma in Cina il non poter avere più di un figlio è una forza ancora più potente. E nelle campagne è anche peggio: lì è possibile avere due figli se il primo è una femmina. Ma secondo le analisi demografiche, è proprio quando si cerca di avere il secondo figlio che avviene la maggior parte degli aborti selettivi. Perché sanno che quel secondogenito è la loro ultima possibilità per avere un maschio.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/21/la-legge-sul-figlio-unico-in-cinanecessita-o-cultura-del-terrore/
Secondo quanto riporta la Croce Rossa locale, sarebbero al momento 15 i morti dell’attacco armato al centro commerciale Westgate Mall di Nairobi, in Kenya. Il capo della polizia, Benson Kibue, che viene citato dallo Standard Digital, pensa che potrebbe trattarsi di un attacco terroristico. Ci sarebbero circa 10 persone armate coinvolte. Al momento, si procede all’operazione di evacuazione dello shopping center e al recupero delle persone all’interno dell’edificio. Gli uomini armati che hanno assaltato lo shopping center di Nairobi “parlavano una lingua straniera, forse arabo o somalo” e hanno “giustiziato” numerosi clienti.
Un giornalista spagnolo che si trova sul posto, ha detto all’ANSA che “L’attacco al centro commerciale Westgate di Nairobi è ancora in corso e all’interno ci sono anche italiani, ma non posso confermare al momento quanti sono”. Aggiungendo: “Le vittime sono decine, e gli assalitori parlano una lingua simile all’arabo o al somalo”. Uhuru Kenyatta, presidente del Kenya, riporta il giornale kenyota Daily Nation, è costantemente informato della situazione al centro commercialei, dove continua lo scontro con la polizia. Intanto, la Croce rossa del Paese scrive su Twitter che “decine di feriti” sono state soccorse e che vengono trasportate in diversi ospedali.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/21/strage-al-centro-commerciale-di-nairobi-anche-degli-italiani-tra-gli-ostaggi/
Roberto Saviano nel suo ultimo libro dal titolo «Zero, zero, zero» edito da Feltrinelli, accenna al maxi sequestro di hashish avvenuto sulla Sheldan, imbarcazione di proprietà dello skipper francese Jean Luc Capelle. L’imbarcazione affittata a clienti che poi erano stati bloccati a Imperia con un carico di droga era quindi diventata la “protagonista” di uno dei capitoli del libro di Saviano. Secondo lo skipper francese, l’esposizione dei fatti come raccontati da Saviano costituirebbe una grave diffamazione e oltretutto verrebbe attribuito, sempre secondo i legali si Capelle, di narcotrafficante allo skipper che invece sarebbe estraneo ai fatti. Il passaggio più contestato è da riscontrarsi quando Saviano scrive «Gli skipper di imbarcazioni a vela e a motore sono una forza crescente a disposizione del narcotraffico» e più avanti racconta l’esperienza della Sheldan, ma il proprietario non viene citato.
Ora si aspetta che la magistratura segua il suo corso e chiarisca se ci possono essere gli estremi di una diffamazione anche senza aver fatto nomi e cognomi.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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L’appuntamento era stato fissato per oggi alle 14.30 alle Zattere, sul Canale della Giudecca, proprio di fronte al Molino Stucky quando passeranno i “giganti del mare”. Messaggio ricevuto, anche grazie al passaparola che consigliava di portare tutto ciò che può servire a far rumore e ad attirare l’attenzione. Come trombette, fischietti, ma anche pentole, coperchi e mestoli. Qualsiasi oggetto va bene. Perchè è il “finesettimana dell’ingorgo” quello che si sta vivendo a Venezia. Ma la mobilitazione non stop alle Zattere, con musica, slogan, volantini, iniziative per contestare il passaggio in laguna delle grandi navi, non è l’unica della giornata. La prima si è avuta infatti questa mattina, all’aeroporto Marco Polo di Tessera, dove un centinaio di attivisti hanno letteralmente “smontato” la welcome aerea per i croceristi. Nella città lagunare, ancora si combatte per mettere al sicuro questa fragile bellezza che tutto il mondo c’invidia…
Più tardi, nel pomeriggio, una ventina di attivisti, tra cui il portavoce Silvio Testa, si è tuffata in acqua al fine di bloccare il transito di una grossa nave da crociera. Attorno alle 16.30, il traffico nel bacino rilta essere bloccato, con la polizia che, secondo il comitato, eleva multe ai manifestanti che si sono tuffati e anche alle loro barche di supporto.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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L’assemblea del Pd, nel suo secondo e conclusivo giorno, assomiglia molto a una pentola a pressione.
«La crisi non è crisi del modello della destra, cui dobbiamo corrispondere con la nostra proposta. La crisi» della politica «interpella tutti noi. In questi 20 anni abbiamo governato anche noi, ci siamo stati anche noi. Se non siamo in grado di interpretare il cambiamento è un nostro problema», così Matteo Renzi, mette in chiaro alcuni tasselli fondamentali della sua politica e della sua idea di partito democratico all’assemblea Pd. Il sindaco di Firenze ha poi aggiunto «Continuiamo a parlare del nostro piccolo mondo, delle tv. Ma rispetto a 18 anni fa il mondo della comunicazione è cambiato. I nostri talk show pieni di politica arrivano a percentuali da prefisso telefonico, segno evidente che la nausea di chi è dall’altra parte del video sta crescendo». Renzi poi gioca il ruolo dell’ottimista e dei sogni realizzabili «Sono qui per dirvi che sogno un partito democratico che abbia l’ambizione di governare il Paese e, lo dico a Fassina, di governare l’Italia da soli» perchè «la linea la dobbiamo dare noi». Poi come già era successo quando vinse Bersani, Renzi afferma ancora una volta la sua volontà di lottare fino alla fine e poi chi perde si mette al fianco del vincitore per sostenerlo contro l’avversario «Se dovessi essere sconfitto sarei in prima fila, accanto a Gianni» Cuperlo
Con la candidatura alla segreteria, il sindaco parla di una nuova visione «inizierò un percorso di abbattere dei tabù, anche i nostri», e poi sottolinea «Se abbiamo il coraggio di fare un dibattito serio, ci sono dei tabù che vanno abbattuti. Continuiamo a definirci partito dei lavoratori, ma i lavoratori non votano più o per noi». Analizziamo la sconfitta elettorale o «dobbiamo far finta che non ci sia stato niente nel nostro passato?», domanda. «Fino ad oggi c’è stata un’attenzione spasmodica su regole, procedure» per il congresso del Pd, «che sottintende una visione tutta basata su quanto dura il governo, chi fa questo o quello, e anche su legittime aspirazioni personali non inserite però in una scelta strategica». «Può succedere che Berlusconi dica parole che noi condividiamo, che il gruppo dirigente del Pd condivida…», ha aggiunto Renzi riferendosi al fatto che il Cav lo ha definito un ambizioso battutista.
Renzi, nel suo discorso a 360 gradi tocca anche la tassazione e il fisco «L’ Imu è un modello di assoluta miopia. Ma come, hai un sistema fiscale che è il peggiore di Europa e non sei nelle condizioni di fare una riforma ampia» e poi si lascia andare a quel che brucia ancora sulla pelle dei democrat «Sono venti anni che consentiamo a loro di dettare l’agenda» e quindi sferra il colpo finale «L’Imu è l’emblema straordinario di un modello che dice che loro non fanno pagare le tasse e noi sì, ci siamo cascati» per poi tornare sulla progettualità di uno Stato diverso «Se siamo in grado di dettare l’agenda e spiegare che non siamo solo quelli che tassano, siamo credibili, se stiamo a rincorrere la nostalgia, noi perdiamo l’occasione di cambiare… Abbiamo bisogno di un modello di partito in cui non solo il Pd sia capace di imporre una linea, ma rifiuti la logica della bandierina, che è quella che anima il Pdl sull’aumento dell’Imu», aggiunge tra l’altro il sindaco di Firenze.
Il colpo non tarda ad arrivare neppure per il Premier Letta «Lo dico a Enrico», che va sostenuto, ma «sostenere» sullo sforamento del deficit-Pil che «compito del governo è farsi carico di un problema che deriva dall’instabilità politica è ingiusto. È antipolitica». «Se si è sforato», ha sottolineato Renzi, anche se di uno 0,1, «o si ha il coraggio di dire che quei parametri vanno rivisti» o «si rientra con l’Imu» o con altre politiche. «Il Pd sarà in grado di vincere solo se sarà in grado di dire parole nuove e che profumano di speranza e se sarà in grado di collegare le parole che dice ai fatti. In questi venti anni c’è stata totale lontananza tra quello che abbiamo detto alle elezioni e quello che abbiamo fatto. Ci vuole la coerenza e il coraggio della politica».
Quei maledetti articoli 3 e 18 che continuano a bollire in pentola sembrano sul punto di far scoppiare l’intera assemblea.
L’articolo 3 farebbe in pratica eliminare l’automatismo per cui il sottosegretario è anche candidato premier, con la cancellazione della parte che prevede che il segretario sia proposto dal partito per Palazzo Chigi. Contestualmente, all’art. 18 si prevede che il candidato alla premiership sia scelto attraverso primarie di partito o di coalizione alle quali partecipano oltre al segretario altri iscritti al Pd.
I veltroniani e i bindiani a questo compromesso non ci stanno. Soddisfatto, invece Pierluigi Bersani che tuttavia rimarca come sia tecnicamente «non semplice» la gestione del compromesso, facendo probabile riferimento anche alla parte in cui si prevede che i Congressi provinciali e di circolo si svolgano prima di quello nazionale stabilendo allo stesso tempo che i segretari regionali siano eletti con primarie aperte anche agli elettori ed entro il 31 marzo 2014.
Il termine ultimo per le candidature per la segreteria nazionale è stabilito invece per l’11 ottobre. Per la sua elezione la commissione conferma l’attuale Statuto, prevedendo la «possibilità di iscrizione all’albo degli elettori anche al momento del voto» con una quota di partecipazione suggerita di 2 euro. Tutte disposizioni che sembrano accontentare i renziani. «Pensare di arrivare all’Assemblea senza un accordo sarebbe stato un errore. Abbiamo trovato credo un buon compromesso», è il parere di Lorenzo Guerini.
Un compromesso per rifondare un partito dalle origini o altra legna sul fuoco su cui scontrarsi? La pentola a pressione continua a bollire, chissà chi disinnescherà l’ordigno?
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/21/pentola-a-pressione-nel-pd-divisi-su-regole-premier-e-segretario/
Vigilia del derby capitolino e Rudi Garcia dimostra di avere le idee chiare: “Un derby non si gioca si vince”. Il tecnico giallorosso spiega: “Sappiamo che è una partita importante, ma è solo una partita. In Francia un derby non si gioca, si vince. La Lazio? Le squadre che giocano 3 partite in una settimana hanno cali fisici, dovremo sfruttare questa cosa”. In Francia, l’allenatore ha dovuto affrontare quattro derby del Nord con il suo Lilla: contro il Lens, non ne ha perso nemmeno uno vincendo tre volte e pareggiando una. “Io uomo derby? Lo dite voi, non io. Lens-Lille è un derby diverso, 45 mila persone allo stadio Bollaert ci sono anche lì, ma di sicuro qui sarà differente. Sono molto contento di vivere questa partita, ma il mio carattere sarà lo stesso. Vincere sarà fantastico, ma prima dobbiamo essere tranquilli. E per farlo, in settimana ci siamo anche divertiti”. Del resto i giallorossi devono anche riscattare anche la finale di Coppa Italia: “L’anno scorso io ero a Lilla, non ho visto questa partita e non mi interessa. La sola cosa uguale rispetto al 26 maggio è che è un derby. È una nuova stagione, con un nuovo allenatore: l’importante è arrivarci con nove punti e tre vittorie. Quando sono arrivato qui, ho trovato un ambiente negativo, ma la squadra ha capito in fretta la mia filosofia di gioco”. Per la prima volta, dopo la squalifica contro il Verona, Garcia si troverà la curva Sud piena: “Giocheremo in casa e sono sicuro che giocheremo in 12, perché dietro avremo i nostri tifosi”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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E’ stato attaccato da un gruppo di uomini armati un affollato centro commerciale di Nairobi. Stando a quanto riferito dalla polizia e da alcuni testimoni, durante l’incursione oltra ad aver aperto il fuoco, gli assalitori avrebbero usato anche degli esplosivi. Non ci sono, al momento, conferme ufficiali su eventuali vittime, ma un fotografo della Reuters sul posto ha riferito di aver visto cinque cadaveri. Il Westgate Mall, centro commerciale frequentato da ricchi kenyani e turisti stranieri, è stato circondato dalla polizia e, secondo le prime informazioni, i terroristi sarebbero ancora asseragliati all’interno. Circa 20 minuti dopo l’inizio dello scontro a fuoco, anche all’esterno sono stati esplosi degli spari mentre circa 50 persone sono riuscite a fuggire dall’edificio. Rob Vandijk, dipendente dell’ambasciata olandese, ha raccontato che stava pranzando in un ristorante dentro la struttura, quando gli assalitori hanno lanciato bombe a mano all’interno. Ha detto di aver poi sentito iniziare la sparatoria, che la gente urlava e si buttava a terra.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/21/terroristi-assaltano-centro-commerciale-in-kenya/
Via Aurelia, a Roma, come il Far West questa notte, attorno alle 3. Due italiani, l’ex e l’attuale amante di una donna, si sono affrontati in modo violento, chiedendosi vicendevolmente spiegazioni. Dopo di che l’ex amante è sceso di casa imbracciando un fucile da caccia e, in mezzo alla strada, ha premuto il grilletto: il rivale viene colpito all’inguine e ad una gamba. Qualche residente, sentita l’esplosione, ha chiamato la polizia. Sul posto arrivano le volanti che trovano il ferito, P.C., 51 anni accasciato su un marciapiede in una pozza di sangue. Giunge anche un’ambulanza e l’uomo viene trasportato all’Aurelia Hospital dove subisce un’intervento chirurgico che gli salva la vita. Il 41enne Fabrizio Ramazzotti, l’uomo che ha fatto fuoco a distanza ravvicinata, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. I poliziotti del commissariato Aurelio hanno scoperto che da qualche tempo l’ex della donna non accettava la fine della loro relazione e per questo aveva iniziato a minacciarla e a renderle la vita impossibile fino a giungere, l’altra sera, a danneggiarle l’auto. In quel momento lei si trovava in casa con il nuovo compagno, ad Anguillara. E’ per questo motivo che la coppia si è poi recata sotto casa dell’ex in via Aurelia, con l’intenzione di chiarire una volta per tutte la situazione. Invece del chiarimento è partita la fucilata. Il fucile da caccia era detenuto in modo regolare dal padre di Fabrizio Ramazzotti che comunque è stato denunciato per l’omessa custodia dell’arma.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/21/a-roma-si-spara-per-una-donna-lex-ferisce-lattuale-fidanzato/
Si sta svolgendo l’assemblea nazionale del Pd, oggi, e Rosy Bindi presenta il suo pensiero: “Se c’è un problema in questo momento, è che siamo troppo rispettosi” verso l’esecutivo, “proprio perché alla sua guida c’è un nostro esponente”. Ha quindi spiegato: “Come dice il premier questo non è il nostro governo. Non serve un partito ripiegato nella costruzione di se stesso, ma che costruisce se stesso per essere sempre più forza nel proprio governo, non in quello delle larghe intese”.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/21/rosy-bindi-allassemblea-del-pd-rispettiamo-troppo-questo-governo/
Creare un’organizzazione per ottenere dei fondi e finanziare le persone in difficoltà. Certo non semplice come impresa. Eppure c’è chi c’è riuscito. Lui è Toby Little e la particolarità è che si tratta di un bambino di soli 5 anni. Come ha fatto? Ha scritto una lettera da spedire ai 193 Paesi membri dell’Onu. Il piccolo di Sheffield ha proseguito con il suo impegno con determinazione e coraggio, riuscendo anche a ottenere risposta alle sue richieste. Attraverso l’ente ShelterBox e le donazioni che sta pian piano ricevendo, Toby spera di poter girare una cifra in beneficenza. Al momento, sono 86 le risposte che ha ricevuto mentre il sito Writingtotheworld.com e l’omonima pagina Facebook, aggiornata continuamente dalla madre Sabine, monitorano la situazione. “La missione è partita all’inizio del 2013, dopo che a scuola aveva ricevuto il compito di scrivere una lettera”, spiega la madre all’Huffington Post Uk. “A maggio Toby ha portato a casa un libro dal titolo “Letter to New Zealand”, ed è proprio da lì che ha deciso di iniziare”. Il prossimo passo di Toby? “Visitare tutti e 193 i Paesi”, scherza la mamma Sabine.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/21/il-bimbo-di-5-anni-che-scrive-lettere-per-creare-un-mondo-migliore/
Ha indossato una maskera di Mandrake e, armato di un coltello, un imprenditore 56enne di Novellara, in provincia di Reggio Emilia, dopo aver perso 500 euro al videopoker ha rapinato un bar. Fuggito e rientrato a casa, ha scritto una lettera ai familiari manifestando intenti suicidi. Al seguito di una trattativa, i carabinieri lo hanno convinto a consegnarsi strappandogli anche la promessa di curarsi dal vizio del gioco, a causa del quale aveva anche perso l’azienda. Nel corso della rapina, l’imprenditore aveva provato a tappare la bocca alla barista che, nella collutazione, gli ha strappato la maschera. Da qui la fuga, nel timore di venire riconosciuto. Oltre all’allarme al 112 dato dal bar, anche i familiari dell’uomo si erano messi in contatto coi militari. E’ stato così che il maresciallo della stazione di Novellara è riuscito ad avere con l’uomo un contatto telefonico, durante il quale lo ha rassicurato. L’imprenditore, accompagnato dal proprio legale, si è quindi presentato in caserma, confessando. È stato denunciato per tentata rapina aggravata, ma ha promesso di rivolgersi ad una comunità.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/21/limprenditore-con-il-vizio-del-gioco-che-tenta-una-rapina/
Il premio Nobel per la Letteratura potrebbe essere consegnato, quest’anno, a un cantautore, a dimostrazione che le canzoni sono poesie. E potrebbe giungere in Italia. Tra i nomi dei papabili, infatti, oltre a Bob Dylan e Leonard Cohen, c’è anche Roberto Vecchioni. L’Accademia di Svezia consegnerà il premio “all’autore o all’autrice dell’opera letteraria più considerevole d’ispirazione idealista” il 10 dicembre e la candidatura di questi maestri della musica ha sorpreso molti. Utenti di Twitter compresi, tanto che puntuale è arrivato l’hashtag per l’occasione: #sgomento. C’è chi pensa che la notizia sia una bufala e chi si chiede “Perchè lui e non un altro? Perchè non Francesco De Gregori?”, ma per l’Accademia svedese, Vecchioni avrebbe tutte le carte in regola per ricevere il premio. Sia per i testi delle sue canzoni che per il suo impegno in campo letterario. Il professore di lettere, infatti, si è sempre dedicato alla scrittura, anima e cuore: racconti, libri per bambini e soprattutto la pubblicazione di due romanzi: “Il libraio di Senilunte” e “Scacco di Dio”.
Via Facebook, il cantautore commenta così la candidatura: “Sono onorato, emozionato e sorpreso per questa nomination al Nobel per la Letteratura che va ben oltre qualsiasi aspettativa personale. Quando mi hanno avvisato pensavo a uno scherzo”.
Riguardo i suoi “sfidanti, Bob Dylan è candidato al premio da più di 15 anni e ogni volta sembra abbia il potenziale giusto per ricevere il riconoscimento, considerato il valore sociale e letterario dei suoi testi. Finora, però, non l’ha ancora ottenuto.
Ma in lizza c’è anche il canadese Leonard Cohen, l’autore della struggente “Halleluja” la cui carriera iniziò iniziò dalla letteratura, con la scrittura di poesie: i suoi primi album erano di reading, di poesie registrate. La musica si affacciò in seguito, ma le sue raccolte di canzoni, inizialmente, non ebbero successo a causa del carattere “introverso” dell’autore che non riusciva a cantare, era timido. Gli operatori dello studio di registrazione erano arrivati ad arredare lo studio perchè somigliasse alla sua stanza da letto, e si sentisse più a suo agio.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/21/la-musica-irrompe-al-nobel-per-la-letteratura-roberto-vecchioni-tra-i-candidati/
Uno dei componenti della famiglia malavitosa romana dei Casamonica, Enrico, 34enne con qualche precedente, venerdì sera è stato gambizzato in strada alla Romanina, quartiere periferico della Capitale. al policlinico di Tor Vergata i medici gli riscontrano una ferita al piede sinistro: niente rispetto ai cinque proiettili che gli erano stati sparati contro. Trascorrono poche ore e si dà il via alla vendetta. Un 56enne e un 54enne, entrambi componenti del clan Casamonica, individuano quello che, secondo loro, potrebbe essere l’autore dell’aggressione e lo massacrano colpendolo con calci, pugni e una spranga. La vittima, però, non sembra aver nessun legame con la sparatoria. Si tratta di un 22enne caporale dell’esercitoche ora è ricoverato con una prognosi di 40 giorni. I carabinieri hanno arrestato i due aggressori con l’accusa di lesione personale aggravata in concorso.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/21/agguato-per-vendetta-a-roma-sbagliano-la-vittima/
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato una scossa di terremoto di magnitudo 2.3 nel distretto sismico della Pianura Padana Emiliana alle ore 11:04. L’evento si è verificato a un ipocentro di 5 chilometri di profondità e l’epicentro è stato localizzato in provincia di Modena, nelle vicinande di Finale Emilia.
Pubblicato da tdy22 in settembre 21, 2013
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