Muore anziana, corpo nel congelatore di casa

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Shock a Reggio Calabria dove, su segnalazione anonima alle forze dell’ordine, i carabinieri hanno trovato durante una perquisizione in un’abitazione il cadavere di un’anziana signora. Il corpo è stato trovato nel congelatore della sua abitazione nella quale viveva con il figlio.

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A.A.A. sacerdote cercasi, l’anziana resta senza funerale

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Una storia quasi incredibile quella che sta accadendo in queste ore a Ponza dove un’anziana di 88 anni è deceduta mercoledì sera  e non c’è la disponibilità di nessun sacerdote affinché si possa celebrare il funerale. I due parroci in servizio infatti, sono infatti impegnati in questi giorni in un ritiro spirituale presso Arcidiocesi sulla terraferma e il maltempo non permette i collegamenti tra Formia e le Isole. La salma dell’anziana è stata portata  nella chiesa di  Santa Maria Assunta in Cielo a Le Forna e vegliata per un giorno e mezzo dai suoi congiunti. Ora il comune, che non dispone di cella frigorifera, ha provveduto a portare il corpo all’obitorio del cimitero e a chiudere il feretro. I familiari hanno chiesto e ottenuto di attendere sino a domani nella speranza che le condizioni meteo migliorino e un sacerdote possa recarsi a celebrare il funerale, in caso contrario la salma sarà sepolta e la cerimonia religiosa potrà essere solo postuma.

 

Impossibile far salire in barella un’obesa: i sanitari chiamano i pompieri

donna-obesa-pompieri-tuttacronacaA Osimo, in provincia di Ancona, attorno alle 5.30 di ieri una donna anziana è caduta in casa. I parenti, temendo che la donna, una 77enne che pesa quasi 110 kg, avesse riportato una frattura agli arti inferiori, hanno chiamato il 118 ma l’equipaggio dell’ambulanza era composto solo da un autista e da un’infermiera che non sono riusciti in alcun modo a far salire l’anziana sulla barella per trasporla a Torrette: proprio a causa del peso della donna, infatti, è stato loro impossibile sollevarla per adagiarla sulla barella e farla scendere per le scale al piano terra. A quel punto ci si è quindi rivolti ai vigili del fuoco che hanno aiutato prima a sistemare la pensionata sulla barella e poi a trasportare la lettiga fuori dalla casa e caricarla in ambulanza.

Ladri disperati? Non sanno più che rubare! Anche un deambulatore va bene

Deambulatore-rubato-tuttacronacaPer essere dei ladri non devono avere una gran morale ma a Padova si è avuta la dimostrazione che la degenerazione non ha limiti. Un’anziana signora di 88 anni si è recata in banca per effettuare alcuni pagamenti ed ha lasciato il suo deambulatore, senza il quale non può muoversi, all’esterno. Quando è uscita, però, questo non c’era più. La donna si è quindi dovuta rivolgere alla vicina stazione dei carabinieri diretta da Giancarlo Merli dove hanno raccolto la sua denuncia e poi l’hanno riaccompagnata a casa.

La donna morta nell’ambulanza con il portellone bloccato: il figlio “niente medici”

polizia-ospedale-tuttacronacaDelia Re, una 84enne, è morta all’interno dell’autoambulanza che l’aveva trasportata in ospedale perchè, una volta giunta a destinazione, il portellone non si apriva. Ora si sta svolgendo l’autopsia sul suo corpo e intanto la Procura, come atto dovuto, ha iscritto nel registro degli indagati cinque tra medici e paramedici. Il figlio della donna, Vincenzo Lattanzi, si sfoga: “Mia madre era da codice rosso, ma a casa è arrivata un’ambulanza con a bordo solo un’infermiera”. La donna aveva accusato una grave aritmia la mattina di martedì e il figlio ha chiamato il 118 chiedendo l’intervento a casa, a San Claudio di Corridonia. Spiega l’artigiano 56enne: “L’ambulanza è arrivata in ritardo, ho fatto due chiamate al 118, a distanza di mezzora. Nella prima chiamata, alle 8,30, ho spiegato ai sanitari che mia madre aveva 192 battiti al minuto, sudorazione e affanno. Mia madre era cardiopatica e aveva una grave aritmia. Nella seconda ho chiesto se avessero sbagliato via perché non sentivo le sirene e dopo altri cinque minuti è giunta l’ambulanza”.  A casa della donno sono arrivati “l’autista e un’infermiera. Mi sono informato con altri medici mi hanno detto che per stabilizzare mia madre serviva un’iniezione di cordarone, farmaco che si può somministrare solo in presenza di un medico. Doveva venire un’auto medica e poi l’ambulanza, mia madre era un codice rosso – ripete – Mia madre era cosciente, prima di salire in ambulanza mi ha detto: ‘Ho freddo, copritemi’. Non so se si sarebbe salvata o meno, ma qualcosa è andato storto fin dall’inizio”. Il legale della famiglia Lattanzi-Re, Sandro Giustozzi, aggiunge: “I figli di Delia Re sono provati, hanno visto morire la mamma perché si è rotta una maniglia dell’ambulanza. Sono disperati, hanno negli occhi quei drammatici momenti, la mamma in ambulanza che stava morendo e i vigili del fuoco che facevano un gran rumore per cercare di aprire il portellone”. Alla domanda se la donna poteva essere salvata: “Secondo me sì, il reparto di rianimazione a Macerata è eccellente”. Poi prosegue: “Posso portare l’esperienza diretta di mio padre, arrivato in ospedale in arresto cardiaco è stato subito ricoverato e curato in Rianimazione ed è vissuto altri due anni. Anche Delia secondo me poteva essere salvata. Abbiamo chiesto alla magistratura di accertare la verità e vogliamo sapere perché a casa non è stato mandato un medico, la donna era grave, aveva un’aritmia seria e doveva essere soccorsa più prontamente” conclide il legale.  Il direttore dell’Area Vasta 3 di Macerata, Enrico Bordoni dice: “Da un punto di vista dell’assistenza la donna è stata curata al meglio e, come da protocollo, è stata rianimata in ambulanza. Ci dispiace per ciò che è successo. Facciamo centinaia di interventi al giorno e mediamente diamo una risposta soddisfacente con operatori preparati”.

Muore una donna all’interno di un’ambulanza: non si apriva il portellone

ambulanza-donna-morta-tuttacronacaL’ambulanza era giunta al parcheggio dell’ospedale, a Macerata, dove stava accompagnando una donna di 85 anni. Ma il personale non è riuscito ad aprire il portellone del mezzo, forse per colpa di un guasto alla maniglia. L’anziana è rimasta intrappolata nella vettura per circa 15 minuti, mentre un medico l’ha raggiunta entrando dalle porte anteriori, ma le manovre di rianimazione si sono rivelate inutili. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per aprire il portellone, bloccato probabilmente per la rottura della serratura, dopo che il personale, come racconta Il Resto del Carlino, le ha provate tutte, compreso un tentativo di “scasso” con un piede di porco, prima di arrendersi e chiamare il 115. Per la donna si è rivelato fatale un arresto cardiaco, a lei che in passato era stato impiantato un pacemaker. Sul posto è intervenuta anche la polizia. Al momento non risulta aperto alcun fascicolo sull’accaduto e non vi sarebbero indagati.

Anziana trovata morta in casa… Rapina? Giallo nel Casertano

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E’ giallo nel Casertano dove  un’anziana signora di oltre 70 anni è stata trovata senza vita nella sua abitazione nel centro storico di Maddaloni in provincia di Caserta. Sul posto, dopo una segnalazione, sono intervenuti i carabinieri che hanno trovato la casa a soqquadro. Il corpo era riverso sul pavimento. Al momento non si esclude alcuna ipotesi sulle cause della morte della donna, neanche il tentativo di rapina finito in tragedia.

Photoshop in Cina usato per propaganda politica… il risultato è pessimo!

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La propaganda politica in una società come quella odierna deve passare per forza per l’immagine e lo sanno bene i cinesi che fanno un largo uso di photoshop… peccato che poi qualche risultato sia piuttosto “maldestro”! Uno di questi ha riguardato il governo di Ningguo (una città nella provincia centrale di Anhui, in Cina), che ha ammesso di aver creato un fotomontaggio raffigurante un uomo di potere con un cittadino malato. Il trucco non è riuscito perché Wang Jun, membro del comitato comunale del partito e vice sindaco, sembrava chiacchierasse con una donna anziana piccolissima e sproporzionata. La 103enne Cheng Yanchun era stata immortalata in un altro momento e le due foto sono state manipolate goffamente. La donna è diventata minuscola e il politica è senza gambe.

Ma non è l’unica basta dare un’occhiata anche a queste altre!

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Donna cade nella tomba del marito… sarà vero?

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Il Mattino racconta una storia che sembrerebbe quasi incredibile eppure la notizia è stata ripresa da molti altri quotidiani. Una signora anziana si sarebbe recata a pulire la tomba del marito nel cimitero di Pompei, ma improvvisamente la lastra di marmo tombale avrebbe ceduto e la signora sarebbe precipitata sulla bara del marito. Un volo di 6 metri, che le avrebbe anche causato una frattura. Per molti minuti gli addetti al cimitero hanno udito le urla della donna ma non riuscivano a localizzarla. Alcune signore hanno anche pensato che si trattasse di un fantasma e si sono velocemente allontanate. Solo dopo circa 10 minuti un uomo si è affacciato nella tomba e ha scoperto l’anziana che chiedeva disperatamente aiuto. Per tirare la donna fuori dalla tomba sono occorsi i vigili del fuoco e la polizia. La donna poi è stata. Ci sarebbe anche chi racconta che molti poi sono corsi a giocare i numeri al lotto: una quaderna formata da 6 (la profondità della caduta), 73 (l’ospedale), 89 (il cimitero) e 90 (la paura).

Aggiornamento 22.00: Nelle ultime ore, le condizioni dell’anziana signora si sono aggravate: è stata di nuovo portata in Pronto soccorso dove è stato diagnosticato uno stato di shock determinato probabilmente dalla copiosa perdita di sangue. Mentre i rianimatori tentavano di salvarla è arrivato l’arresto cardiaco fatale.

Cadavere a Cuneo mummificato, conservava la consuocera, famosa sensitiva!

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In provincia di Cuneo è stata fatta una macabra scoperta. Una donna di Borgo Dalmazzo conservava il cadavere, , mummificato, della consuocera, una sensitiva conosciuta come “La santona”. Sono stati i figli dopo che la donna è morta a ritrovare il corpo in uno sgabuzzino, seduto su una poltrona, le gambe avvolte da lenzuola di lino. Nessun cattivo odore, solo essenze, olii e canfora.

 

Ruba per fame al cimitero, viene graziata

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Ha rubato dal portafoglio di un un’anziana al cimitero dell’Arcella, in provincia di Padova, ma è stata perdonata. La protagonista è una madre di famiglia con gravi problemi economici. Tutto si è svolto nel giro di pochi istanti, mentre l’anziana stava mettendo in ordine la tomba di un congiunto e improvvisamente ha notato che la borsa poggiata qualche metro più in là era stata frugata da una donna. L’anziana ha reagito subito e ha bloccato la “ladra” che è scoppiata in lacrime: «Mi dispiace, ma sono disperata. Non ho nemmeno i soldi per fare la spesa e a casa ho due figli che mi aspettano – ha scandito la donna con la voce rotta dal pianto – . Ho veramente toccato il fondo e pur di dar da mangiare ai miei figli sono costretta a fare anche questo, mi vergogno profondamente». La donna ha restituito il portafogli all’anziana che ha deciso di non denunciarla. I custodi che sono intervenuti avendo sentito le voci hanno comunque riferito l’accaduto al settore Servizi Cimiteriali:

«Questo episodio – spiega l’assessore competente Silvia Clai – dimostra quanta umanità ci sia tra chi frequenta i nostri cimiteri. Proprio per questo, abbiamo il dovere di tutelare queste persone dai balordi che sempre più spesso approfittano di questa gente per rubare e, nei casi più gravi, compiere vere e proprie aggressioni». «Come rappresentante dell’amministrazione sento il dovere morale di tutelare chi frequenta i nostri camposanti – aggiunge l’esponente dell’Italia dei valori – in questo senso vanno iniziative come quella dei vigilantes durante gli orari notturni, il restringimento dell’orario di apertura del cimitero dell’Arcella e, perché no, anche la chiusura delle fontanelle al camposanto di Granze di Camin».

 

Dal cimitero all’ospedale: anziana aggredita mentre prega sulla tomba della figlia

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Antonia Milani, 79 anni, di Padova, da circa 30 anni va al cimitero tutte le mattine a dire una preghiera sulla tomba della figlia prima di iniziare la giornata.

«…Che sorprese riserva la vita, chi poteva immaginare un colpo del genere…». afferma l’anziana stesa su una barella all’ospedale con la testa fasciata:  «Stavo dicendo una preghiera sulla tomba di mia figlia quando ho sentito una bastonata in testa, ma non so dire se davvero fosse un bastone o cos’altro. Sta di fatto che ho sentito un colpo pazzesco – racconta, Antonia – e mi sono ritrovata a terra. Mi hanno aiutata la fioraria del cimitero e Gianni, il proprietario delle pompe funebri che proprio in quel momento stava entrando in camposanto per un funerale. Sono stati loro a chiamare i soccorsi». Antonia Milani ha un sospetto. «Ho visto in faccia due giovani entrare in cimitero, ma non so dire se sono stati loro perché sono stata assalita alle spalle, quindi quei due per aggredirmi avrebbero dovuto fare il giro da dietro. Tutt’intorno non c’era nessun altro: non so se sono stata una vittima predestinata o casuale».

Lettera a Marino: gli abusivi impediscono di posteggiare davanti l’ospedale

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La storia è raccontata da Leggo e da Il Messaggero. Entrambi i quotidiani riportano la lettera di Silvana C. un’anziana di 72 anni che doveva accompagnare al policlinico Umberto I l’amica di 91 anni. Fuori dall’ospedale, secondo quanto afferma la 72enne, le è stato negato dagli ambulanti anche solo di appoggiare un attimo l’auto per poter accompagnare all’interno della struttura ospedaliera l’amica che da tempo attendeva una visita. Leggo e Il Messaggero hanno pubblicato la lettera che la signora Silvana ha inviato, a  mezzo stampa, al sindaco di Roma:

Il giorno 4 ottobre alle 10.30 stavo accompagnando una anziana di 91 anni al policlinico Umberto I per una visita che attendeva da sei mesi. Io, 72 anni, mi sono trovata a girare un’ora e mezza per un parcheggio vicino all’ospedale.

Fuori dall’ospedale decine e decine di ambulanti e immigrati con i teloni e le borse per terra occupavano tutto un marciapiede, i camioncini pieni di merce invadevano tre posti ciascuno parcheggiati non a spina di pesce ma per lungo. Appena avvistato finalmente un posto libero vado per fare manovra quando un uomo mi dice “questo
posto ci serve per lavorare” e quando ho chiesto di pazientare giusto il tempo di far scendere la mia anziana amica per accompagnarla in sala d’attesa mi sono sentita rispondere “vai da un’altra parte qui’ ci siamo noi, forza cammina!”. Caro Sindaco, proprio lei che e’ medico e consapevole del diritto alla salute, ha intenzione di tollerare le vessazioni verso gli anziani da parte di venditori abusivi fuori da un ospedale pubblico?

Anziana cade dal letto troppo alto: ospedale condannato a pagare il risarcimento

anziana-cade-letto-ospedale-tuttacronacaEra il 2002 quando una 78enne sarda, ricoverata nel Policlinico Universitario di Cagliari, si fratturò il bacino e il femore cadendo dal letto dell’ospedale. La donna morì in seguito per le complicazioni. Gli eredi dell’anziana avevano presentato ricorso e ora il Tribunale di Cagliari ha obbligato l’ospedale e la sua assicurazione a pagare il risarcimento, 80mila euro più gli interessi, nonostante i letti rispettassero comunque le norme europee. Secondo il giudice, infatti, la struttura ospedaliera non poteva non tenere conto della paziente, di 154 centimetri, altezza diffusa in Sardegna soprattutto tra le persone anziane. Nelle motivazioni della sentenza si legge: “Il letto di degenza attesa la bassa statura della paziente, peraltro non eccezionale ma, al contrario, piuttosto ricorrente fra la popolazione sarda, tanto più fra quella anziana, era certamente inadeguato a garantire la sua incolumità”. Secondo quanto riporta l’Unione Sarda, il tribunale ha inoltre riscontrato anche un concorso di colpa: la paziente era stata invitata a rimanere a letto e ad avvalersi dell’ausilio del personale infermieristico a sua disposizione. Il procedimento penale a carico di madici e infermieri è stato archiviato, mentre il caso verrà comunque discusso in Appello.

A Genova 90enne ritrovata morta con forbici nel collo

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Una donna di novant’anni, Giovanna Mauro, è stata trovata morta con un paio di forbici conficcate nel collo nella sua casa di via Copernico, nel quartiere di Borgoratti, dai suoi familiari che da qualche giorno non avevano più notizie. Al momento sono aperte tutte le ipotesi, dall’omicidio al suicidio. È intervenuta la polizia. Da una prima analisi la polizia ritiene che l’anziana conoscesse bene il suo assassino tanto da aprire la porta visto che non sono stati rilevati segni di scasso nè alla porta nè alle finestre. Si ritiene che l’omicidio sia stato consumato a scopo di rapina, ma non si escludono altre piste.

Donna travolta da un bus: la gente si ferma per fotografare

nonna_sotto_autobus-tuttacronacaA Xi’an, in Cina, una nonna era in compagnia del nipotino quando è stata investita da un autobus, rimanendo incastrata sotto il mezzo. Il piccolo, illeso, si disperava e piangeva mentre attorno a lui la folla era interessata unicamente a scattare foto dell’accaduto. E’ stato un agente di polizia municipale a raccontare l’accaduto alla stampa locale: “Al momento dell’incidente una signora anziana di circa 60 anni stava attraversando la strada con suo nipote quando è stata investita dall’autobus numero 16 del servizio urbano, rimanendo intrappolata sotto il suo pianale. Dato che il traffico veicolare e pedestre nell’intersezione di Nanshaomen è particolarmente intenso, molti si sono fermati a osservare l’incidente: ci sono state anche molte persone che hanno fatto ripetutamente foto con i loro cellulari. Tuttavia, nessuno ha chiamato il 120 (l’emergenza). “Ho immediatamente chiamato il 120 e sono rimasto a parlare con la vittima, cercando d’invitarla a rimanere calma, mentre lei mi chiedeva  ripetutamente di badare al nipote”.

Anziana picchiata dai ladri a Firenze

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Minacciata, aggredita e picchiata da due ladri che si erano introdotti nel giardino della sua abitazione. Così un’anziana signora di 82 anni che abita nella periferia di Firenze nella zona di via di Ripoli, ha subito un vero e proprio agguato da parte dei malviventi. Secondo le prime ricostruzioni l’anziana stava scendendo dall’auto quando è stata minacciata con le pistole e costretta ad aprire la propria abitazione. I ladri hanno rovistato in tutte le stanze fin quando non hanno scoperto la cassaforte e hanno cercato di farsi dire  la combinazione dall’anziana che, nonostante le percosse, ha preferito non rivelare. I rapinatori sono poi fuggiti con 1500 euro in contanti e alcuni preziosi.

Aggredita, minacciata e poi percossa da due rapinatori nel giardino della sua abitazione. E’ successo a una donna di 82 anni nella zona di via di Ripoli, alla periferia di Firenze. L’anziana, appena scesa dalla sua auto, è stata minacciata con le pistole dai due malviventi e costretta ad aprire la porta di casa. I ladri sono fuggiti con 1.500 euro in contanti e alcuni preziosi, lasciando  l’anziana, legata con delle fascette e con del nastro adesivo sulla bocca. La donna, che vive da sola, è riuscita a liberarsi dopo circa un’ora e ha chiamato il 113. Sul posto sono arrivate le volanti e la polizia scientifica. L’82enne ha rifiutato il ricovero in ospedale, affermando di preferire recarsi da sola il mattino seguente per alcuni controlli. Le indagini sono state avviate.

Accoltellamento davanti alla salma della nonna

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Tivoli, a pochi chilometri da Roma diventa il “teatro” di una lite familiare davanti al feretro di un’anziana.

La nonna muore e un nipote che va a dare il suo ultimo saluto in un’accaldata domenica mattina di fine giugno. Ma uno dei parenti, 70enne, teme per l’eredità e inveisce contro il giovane: ”Non ti sei fatto vedere per tutti questi anni e adesso vieni qui a piangere tua nonna?”

L’anziano con uno scatto (degno di un giovane), afferra un coltello e colpisce il giovane 32enne. Fortunatamente le ferite sono lievi, ma viene comunque accompagnato in ospedale  dai parenti. Poi inizia la lunga fila al commissariato dove tutti i presenti hanno dovuto testimoniare sull’accaduto. Nel frattempo la salma rimane sola, mentre il 70enne viene  arrestato dai carabinieri di Tivoli per lesioni.

70enne uccisa nel cagliaritano… sentito il nipote!

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Una donna di 70 anni è stata uccisa nella sua casa a Serramanna, nel Cagliaritano. Maria Santoro è stata colpita da diverse coltellate. L’ultimo a vedere l’anziana è stato il nipote della vittima, un uomo di circa venti anni, ascoltato dai carabinieri. Il delitto è avvenuto in un appartamento in via XXV Aprile, poco dopo le 21.

Femminicidio in casa di cura!

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La pensionata di 80 anni uccisa a botte nella casa di riposo di Savona sarebbe stata aggredita da Marco Silombria, 77 anni, artista molto noto negli anni ’70, seguace del filone pop-dada e allievo di Scanavino. Savonese d’origine, Silombria è piemontese d’adozione: approda a Torino negli anni ’60 e nel 1968 e’ tra i fondatori di una nota agenzia pubblicitaria. In questi anni l’artista è stato al centro di un’altra vicenda giudiziaria che ha visto la procura indagare due persone per circonvenzione d’incapace. I due avrebbero costretto l’artista a vendere immobili e opere d’arte. A difendere Silombria è l’avvocato Alessio Di Blasio. “Il mio assistito è una persona con gravi problemi di salute – ha detto -. Da quando è ricoverato in quella struttura più volte i responsabili hanno chiamato le nipoti per i suoi comportamenti poco educati con gli altri pazienti”.

A Roma anziana muore durante rapina a Monteverde

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Colpita e scaraventata in terra da un rapinatore, entrato in azione mentre la vittima stava tornando a casa dopo aver fatto la spesa. Il corpo di Viviana Ferrari, 88 anni, è stato trovato all’ingresso del suo appartamento a Roma, nel quartiere Monteverde. Il suo cadavere è stato scoperto solo oggi dopo l’allarme lanciato da una vicina, ma l’omicidio sarebbe avvenuto lunedì scorso: è il quarto in cinque giorni a Roma e provincia. E la scia di sangue si allunga nella Capitale, già scossa venerdì scorso per la sparatoria in pieno centro durante l’assalto ad un furgone portavalori, nel quale un ex-brigatista è stato ucciso da una guardia giurata. A via Guido Guinizzelli, nel quartiere bene di Monteverde, intere famiglie sono ancora sotto choc.

Delitto per disperazione!

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Ad Arcugnano, in provincia di Vicenza un 83enne ha ucciso a coltellate la moglie di 78 anni, malata di Alzhaimer, esasperato dalle gravi condizioni di salute della donna. L’uxoricida si trova ora nella caserma dei carabinieri ed è seguito dal reparto operativo di Vicenza.

LA NONNA DI FACEBOOK!

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Mentire sull’età per iscriversi a Facebook: uno stratagemma usato di frequente dagli adolescenti troppo giovani per far parte del social network di Mark Zuckerberg, che richiede di avere almeno compiuto 13 anni. Questa volta però a utilizzarlo non è stato un teenager, ma un’arzilla nonnina di 104 anni del Michigan. Nonostante la veneranda età, Marguerite Joseph si diverte a postare frasi e immagini su Facebook, grazie anche all’aiuto della nipote Gail Marlow, ma per farlo, ha dovuto mentire sulla sua età.
Quando, dopo aver utilizzato per un pò la pagina della ragazza, ha deciso di volere un profilo tutto suo, si è resa conto che non poteva inserire come anno di nascita il 1908: per Facebook era considerata troppo vecchia, e così suo malgrado ha dovuto levarsi un pò di anni. Marguerite tuttavia non aveva nessuna intenzione di mentire, e con l’aiuto della nipote ha deciso di rivolgere le sue lamentele direttamente a Mark Zuckerberg, fondatore del social network. Dopo poco ha ricevuto risposta dall’azienda, che si scusava per l’inconveniente e prometteva una risoluzione in tempi rapidi: «Abbiamo scoperto di recente un problema tecnico per cui alcuni utenti di Facebook potrebbero non essere in grado di immettere la propria data di nascita, se è anteriore al 1910 – ha spiegato un portavoce – Stiamo lavorando per risolvere la questione».
La nonnina, originaria del Canada, ha vinto la sua battaglia, ha potuto inserire la sua vera età anagrafica, ed è diventata molto attiva sul suo profilo, dove posta messaggi e fotografie da condividere con i suoi 511 amici.

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