“I desideri sono la cosa più importante che abbiamo …

desiderio-tuttacronaca… e non si può prenderli in giro più di tanto. Così, alle volte, vale la pena di non dormire per star dietro ad un proprio desiderio.”

-Alessandro Baricco- (Castelli di rabbia, 1991)

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Inviato de le Iene malmenato a Salerno

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L’inviato Filippo Roma, nel corso della processione in onore del santo patrono a Salerno ha cercato di avvicinare il sindaco Vincenzo de Luca per un’intervista, ma è stato allontanato prontamente dalle forze dell’ordine. Nella ressa, un cameraman al seguito dell’inviato ha riportato la rottura degli occhiali che teneva sulla camicia. Vincenzo de Luca, dell’area di centro sinistra è stato più volte al centro di indagini e processi (alcuni dei quali prescritti) che lo hanno visto coinvolto. Le condanne in primo grado sono state per ”Stipendi d’oro”, per la quale  è stato ritenuto colpevole in primo grado dalla Corte dei Conti di Napoli nel 2010 a pagare 23.000 euro e per diffamazione aggravata ai danni di Marco Travaglio, condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli nel maggio 2013 a un risarcimento di 1.000 euro.

 

 

La “tana di Batman” diventa una realtà… in Arizona!

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Una super casa di lusso che somiglia al logo di Batman, sta per essere costruita in Arizona! La tana perfetta per i supereroi è stata progettata da un architetto di Scottsdale, Nick  Tsontakis, e appena sarà finita regalerà un paesaggio bellissimo grazie alle piattaforme costruite per osservare la valle circostante. La casa, su due piani, sorgerà in cima a una montagna, la Mummy Mountain, in modo da poter offrire una veduta paradisiaca da “appena” 30 milioni di dollari. Oltre alle piattaforme per godersi le albe e i tramonti ci saranno anche piscine riscaldate con vista sulla valle e un’enorme sala d’intrattenimento scavata nella montagna.  La camera da letto matrimoniale possiede un proprio salottino e un caminetto per rendere l’atmosfera davvero gradevole. Inoltre nella struttura vi sarà un garage vetrato e una sala per il fitness. Sono previste 6 camere da letto 8 bagni, un’enorme cucina e una biblioteca. 

Di che altro avranno bisogno i supereroi ?  

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I tedeschi pronti per recarsi alle urne… ma con ironia!

angela-merkel-tuttacronacaDomenica i tedeschi si recheranno alle urne e in quest’ultimo periodo hanno avuto a che fare con delle campagne elettorali che non li hanno entusiasmati. Stando a un sondaggio pubblicato questa settimana, due terzi della popolazione ha assicurato di essere stata delusa dalle campagne presentate. In questo studio, realizzato dall’istituto Forsa, il 67% degli elettori ammette di essere deluso e il 47% ritiene che le campagne siano “poco attraenti”. Il 20% le qualifica anche come “niente di interessante”. Per non parlare del 46% che pensa che i partiti non sono più interessati alle preoccupazioni dei cittadini. Però bisogna dire che qualcuno è riuscito a “colpire”: la cancelliera Angela Merkel e il suo rivale socialdemocratico Peer Steinbrück. Sono loro che hanno catturato l’attenzione, non tanto per i loro discorsi quanto per alcuni dettagli che non potevano certo passare inosservati. Peer Steinbrück è apparso in una foto in cui mostrava il dito medio, mentre le mani della Merkel sono apparse in un gigantesco cartellone di 70 metri per 20 nel centro di Berlino, accompagnate dal motto: “Il futuro della Germani in buone mani”. Due immagini simili non potevano certo non catturare l’attenzione degli internauti, che infatti si sono sbizzarriti creando fotomontaggi da condividere in Twitter. Ecco alcuni esempi:

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Incidente stradale per Crocetta, salvo il Governatore, grave la scorta.

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L’incidente stradale sull’autostrada Siracusa-Catania ha visto coinvolto il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta mentre si recava al congresso provinciale de Il Megafono nel capoluogo etneo. L’incidente sarebbe avvenuto nella zona di Cassibile, nel Siracusano, dove l’auto avrebbe perso il controllo e si sarebbe schiantata contro uno dei piloni di nuova costruzione. Al momento il tratto autostradale è stato chiuso per consentire di svolgere i rilievi da parte delle forze dell’ordine.

Il governatore è rimasto illeso, mentre sono feriti due agenti di Polizia della sua scorta, uno dei quali sembrerebbe gravi condizioni. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco per estrarre  dalle lamiere della macchina incidentata, l’uomo della scorta che viaggiava vicino al conducente.

Annullati tutti gli appuntamenti della festa del Megafono di Catania. L’organizzazione del Megaforum su disposizione del coordinatore provinciale, Giuseppe Caudo, ha deciso di annullare il corso di formazione per gli amministratori del Megafono che si sarebbe dovuto tenere domani mattina, domenica 22 settembre e tutti gli spettacoli del Megaforum.

Crocetta è stato portato nel pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Siracusa per stare vicino ai due agenti di polizia e a un addetto della segreteria rimasti feriti nell’incidente. Il governatore ha anche inviato un breve annuncio da leggere al Megafono e la notizia è stata resa nota in sala.
Nel nosocomio si è recato anche il direttore sanitario della Asp aretusea, Anselmo Madeddu. E’ intervenuto anche Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando con un messaggio: “Sono vicino agli agenti coinvolti nell’incidente di oggi ed esprimo la mia solidarietà al Presidente Crocetta e alla Polizia di Stato. Aspetto con trepidazione notizie sullo stato di salute degli agenti, alcuni dei quali conosco personalmente”.
 Il sindaco di Gela Angelo Fasulo appresa la notizia dell’incidente stradale in cui sono coinvolti gli uomini della scorta del Presidente Crocetta affida a facebook ed a Twitter “un pensiero a loro ed alle loro famiglie ed augurio di pronta guarigione”. “Siamo vicini ai poliziotti della scorta del Presidente. Uomini validi che lavorano h24 spendendosi per lo Stato con alto senso del dovere, auguri per una pronta guarigione”, è invece il messaggio di Alessia Liardi, coordinatore del movimento “Il Megafono” di Gela.
Dichiarazione ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione Gianpiero D’Alia appena appresa la notizia ha commentato così: “Sono vicino agli agenti di scorta rimasti feriti nell’incidente stradale che ha coinvolto anche il Presidente Rosario Crocetta. Condivido l’ansia dei loro familiari e l’attesa di notizie sul loro stato di salute che auspichiamo siano positive”.
Vincenzo Zerbo, 50 anni, sarebbe il più grave tra i tre feriti della scorta presidente della Regione siciliana. Sottoposto a tac, i sanitari gli hanno riscontrato traumi cranico e toracico, con perforazione del polmone. Quando saranno stati completati gli accertamenti verrà ricoverato nella divisione di Rianimazione. I medici si sono riservati la prognosi.

Meno allarmante, anche se pure in questo caso la prognosi è riservata, le condizioni dell’altro agente di scorta, Antonio Grigoli di 41 anni: ha subito una frattura esposta alla caviglia destra e sarà ricoverato in ortopedia. La prognosi potrebbe essere sciolta una volta completati gli accertamenti.

L’addetto al seguito del Governatore, Giuseppe Comandatore, 52 anni, ha invece riportato una serie di forti contusioni. Le sue condizioni non destano particolare apprensione. In ospedale, dove il presidente della Regione si è voluto fermare per stare accanto ai suoi uomini, è giunto anche il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo.

La corsa del cavallo sul tetto!

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Una tranquilla mattina come tante, una famiglia canadese che si sveglia e per colazione trova il cavallo sul tetto! Il fatto è accaduto martedì a New Brunswick e per una volta sembrerebbe proprio che Photoshop non sia entrato in azione. I Downey, allevano cavalli da corsa nella loro fattoria, ma improvvisamente uno degli animali ha deciso di salire sul garage e lì si è messo “filosoficamente” a guardare l’orizzonte. Forse ha solo voluto cambiare prospettiva, ma la famiglia era preoccupata che potesse farsi male:  «Non ci potevamo credere, pensavamo fosse un fotomontaggio», raccontano Pat e Stephen Downey alla tv canadese Ctv, dopo aver scattato la foto che immortalava l’animale sul tetto del loro garage.

Ci hanno impiegato un bel po’ per farlo scendere, ma alla fine tutto è andato per il meglio. Forse il cavallo è riuscito a salire sul tetto grazie a una collinetta che si pone dietro il garage:   «Penso fosse semplicemente annoiato, perché spesso resta solo e, come un ragazzino di 2-3 anni, si è messo nei guai alla ricerca di qualche nuova emozione». Per evitare che in futuro l’animale decida di trascorrere il suo tempo lassù – e che altri cavalli lo seguano in quell’arrampicata pericolosa – Pat e Stephen hanno costruito una recinzione attorno al garage.

 

Due auto travolte dall’esondazione di un torrente nel Catanese

esondazione-platani-tuttacronacaE’ caduta abbondante la pioggia nel Catanese e il maltempo ha portato all’esondazione del torrente Platani, a Santa Maria delle Grazie, una frazione di Aci Castello. Due vetture sono state travolte e sul luogo sono intervenuti i Carabinieri di Catania, gli agenti del commissariato di Polizia di Acireale e i Vigili del fuoco per effettuare le ricerche per eventuali dispersi.

Genoa-Livorno: poche emozioni in campo al Luigi Ferraris

genoa-livorno-tuttacronacaAl Luigi Ferraris, il Genoa vuole ripetersi dopo il successo nel derby ma trova un Livorno in ottima forma reduce da due vittorie. L’inizio del match è confuso, con il primo cartellino giallo che arriva già dopo tre minuti: ammonito Lodi per un tocco con il braccio volontario, ma il giocatore protesta perchè aveva deviato la sfera con la spalla. Per i primi dieci minuti, il Livorno fa possesso di palla ma privo di spunti, mentre il Genoa gioca in verticale, senza però riuscire a superare la difesa toscana. Il primo spunto per un gol arriva dal Genoa, con Gilardino che prova da posizione defilata: esce di lato. Al 14′ punizione per il Genoa, ma Rinaudo spazza. Al 28′ occasione per il Livorno con Luci che ci prova di potenza da fuori area e  obbliga Perin a respingere con i pugni, palla che arriva ad Emeghara: l’ex Siena, da pochi passi, calcia a lato. Il toscano ci riprova già al minuto successivo con una conclusione da fuori: l’estremo difensore del Genoa non trattiene ma nessuno tra i livornesi è pronto per il tap in. Scorre senza altre emozioni il primo tempo, che termina sullo 0-0. Alla ripresa, al 9′ è il Livorno a provarci con Duncan che prova a sorprendere Perin da centrocampo ma la palla esce di poco.  Bisogna attendere il 27′ per una nuova emozione: Schiattarella tira una gran botta, Perin in tuffo respinge la sfera e sul tap in Mbaye insacca. Il gioco però era già fermo per fuorigioco: rete annullata. Altri 5 minuti e si fa sotto il Genoa che guadagna una punizione dalla trequarti. Batte Stoian, Manfredini stacca più in alto di tutti ma trova la traversa. Al minuto successivo altra opportunità per i padroni di casa: Stoian batte un’altra punizione, mischia in area e palla che arriva all’attacante che calcia a botta sicura, Coda salva sulla linea. Stoian non demorde e al 36′ mette in mezzo per Manfredini che per pochissimo non trova la deviazione vincente. Sono gli ultimi minuti ma il Genoa continua a provare un assalto finale. Al 4′ di recupero Bardi compie un miracolo: cross Stoian sulla sinistra, colpo di testa a botta sicura di Calaiò ma l’estremo difensore del Livorno con un riflesso mette sopra la traversa e salva lo specchio. Ultimo sprazzo prima del triplo fischio: termina 0-0.

Aggredito Micolucci: era stato coinvolto nello scandalo Calcioscommesse

micolucci-aggredito-tuttacronacaL’ex difensore dell’Ascoli Vittorio Micolucci, coinvolto nel 2011 nello scandalo delle Calcioscommesse, è stato aggredito da due persone che lo hanno prima insultato e poi preso a spintoni. Il giocatore stava rientrando alla sua abitazione nella città marchigiana. Sono stati i suoi familiari ad avvisare la polizia che è subito giunta in loco, ma non è stata sporta denuncia. Il giocatore, nel 2011, era stato squalificato e aveva anche causato una pesante penalizzazione alla squadra bianconera.

La guerra santa dei figli illegittimi

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C’è chi la chiama la «jihad del sesso», ma di santo ha davvero ben poco. Tra squallore, paura e prostituzione le ragazze tunisine reclutate per allietare gli aspiranti martiri che forse prima di incontrare le vergini in paradiso si “allenano” con le adolescenti costrette a offrirsi nelle periferie siriane. Le ragazze interrogate dai soldati di Assad dopo essere state consegnate dagli hezbollah hanno dichiarato «La nostra missione qui è nel nome della jihad al-nikah». Molte però, fra le lacrime, hanno pregato di far ritorno in Tunisia, in quelle famiglie povere costrette a vendere le proprie figlie e farle diventare schiave del sesso.  Alcune sono incinte e i figli che nasceranno resteranno illegittimi, bollati a vita come succede in molti paesi musulmani. E che sorte toccherà alle loro giovani madri? Sicuramente non migliore.

“Zero passaggi di grandi navi a Venezia”: la proposta del ministro Orlando

no-grandi-navi-tuttacronacaIl ministro dell’Ambiente Andrea Orlando interviene sulla polemica riguardo le grandi navi da crociera che sostano nella Laguna: “E’ mia intenzione proporre nella prossima riunione di ottobre un percorso che porti all’opzione zero del passaggio delle Grandi Navi su Venezia, partendo da uno spostamento di quote crescenti su Marghera in attesa di soluzioni strutturali definitive”.

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La passeggiata in bici si trasforma in incubo per una bimba di 10 anni

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Una passeggiata in bicicletta a Bologna che si è trasformata in un incubo per una bambina di 10 anni che ha perso il controllo del suo veicolo e cadendo è andata a sbattere contro un auto danneggiando il lunotto posteriore. Il proprietario vede tutta la scena e chiede le generalità del padre ritenendolo responsabile dei danni procurati dalla figlia: circa 400 euro. Inoltre è arrivata anche la contravvenzione di 44 euro se pagate immediatamente altrimenti di 52 euro. Il padre sconvolto ha raccontato sconvolto quanto gli è accaduto e le somme che dovrà versare per riparare i danni.

 

Auto straniere su territorio italiano: chi paga l’Iva?

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E’ stato il comune di Mirandola (Mo) a dichiarare guerra all’illegalità delle troppe auto straniere che percorrono le strade italiane. Queste auto non sono registrate e così presentato l’ordine del giorno, la giunta del comune ha deliberato all’unanimità:

  • [..] ad attivare le dovute sinergie della Polizia Municipale di Mirandola con la Polizia Stradale, i Carabinieri e la Guardia di Finanza presidianti il territorio, nonché con la competente Agenzia delle Dogane, avvalendosi anche degli esposti già presentati da privati cittadini per puro senso civico, al fine di operare controlli regolari e incrociati sugli autoveicoli immatricolati in Paesi stranieri e sui conducenti e possessori/proprietari dei medesimi presenti in città, allo scopo di imporne l’obbligatoria immatricolazione in Italia e consentire il recupero di tributi o diritti di confine evasi;
  • a relazionare il Consiglio Comunale sull’entità e la ricorrenza di sanzioni amministrative per violazioni del Codice della Strada e di altre norme imperative di Legge elevate nei confronti di veicoli con targa straniera a Mirandola, prima e dopo i richiamati controlli, specificando dettagliatamente il loro ammontare sul totale dei crediti inesigibili gravanti sul bilancio comunale;
  • ad inviare copia del presente Ordine del Giorno ai seguenti enti, autorità e associazioni: Commissario ai Trasporti dell’Unione Europea; Commissario alla Fiscalità e Unione Doganale, Audit e Lotta Antifrode dell’Unione Europea; Commissione Trasporti della Camera dei Deputati; Commissione Trasporti del Senato della Repubblica; Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna; Direzione Generale per la Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile di Modena; Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze; Sezione Operativa Territoriale di Carpi dell’Ufficio delle Dogane di Modena; Unione Italiana Giornalisti dell’Automobile.

Mirandola non è una grande città, ma è stata la prima ad applicare un obbligo, sancito dal combinato disposto della Direttiva CEE 83/182, che recepisce la Convenzione di New York del 4 giugno 1954, dal vigente Codice della Strada e dal Testo Unico delle Disposizioni Legislative in Materia Doganale, prevede il pagamento dei diritti di confine non oltre sei mesi l’ingresso nel territorio della UE per le automobili che originano da Paesi extracomunitari e dirette in Italia e, in ogni caso, l’acquisizione di targhe e carta di circolazione nazionali entro dodici mesi per tutti i veicoli esteri regolarmente circolanti nella Penisola, anche immatricolati nell’Unione Europea, requisiti in assenza dei quali si può anche arrivare a pesanti sanzioni, al fermo amministrativo dei mezzi o al loro sequestro.

Il codice doganale prevede che al momento in cui uno straniero si registra all’anagrafe di un Comune italiano deve chiedere una nuova immatricolazione della sua auto. E lo deve fare solitamente entro un anno. In quell’occasione deve versare anche l’Iva per l’importazione. Ma chi lo fa? Quanti stranieri arrivano con la propria auto? Chi l’immatricola? Eppure è una normativa europea, ma viene regolarmente violata soprattutto dagli immigrati dell’Est e da quelli del Nordafrica, quest’ultimi spesso utilizzano macchine francesi. Spesso sono auto all’interno della comunità europea, ma non viene convertita la targa.

Come riporta “Qelsi Quotidiano”  nel comune di Mirandola in poche settimane sono state almeno venti le auto sequestrate. La sanzione dipende dal valore dell’auto, ma in ogni caso, oltre i 4000 euro, scatta la denuncia penale.  Ma non è solo l’Iva ad essere evasa, troppo spesso queste vetture non pagano il bollo e hanno assicurazioni “sconosciute”. In caso di incidente, difficilmente si riuscirà a risalire alla compagnia per chiedere il risarcimento.

Il consigliere, Golinelli afferma: “Quante volte, nel parcheggio sotto casa e soprattutto nei piccoli centri urbani, abbiamo notato macchine rumene, bulgare o addirittura moldave e ucraine sostare, andare e venire per anni di seguito, senza che nessuno ne verificasse la revisione tecnica, il pagamento della tassa di circolazione, l’assicurazione RC Auto, il versamento dell’IVA? Voglio pensare che questo sia soltanto il punto di partenza e sono orgoglioso, da mirandolese, che la nostra, piccola ex capitale sia all’avanguardia in Italia in un’operazione volta a far rispettare una norma di legge sacrosanta.”

Quanti risorse potrebbe ricavare lo stato da questi controlli? Si sta pensando di alzare l’Iva quando ancora non si riesce a farla pagare a chi dovrebbe per obbligo europeo pagare l’importazione estera?

Non riesci a farti servire al bancone di un bar? Uno studio spiega come fare!

cocktails-tuttacronacaRiuscire a farsi servire in tempi rapidi anche se il bancone del bar è affollato? Dei ricercatori tedeschi hanno scoperto il modo per catturare l’attenzione dei baristi. Lo studio, che è stato pubblicato dalla rivista Frontiers In Psichology, è stato condotto da un’equipe dell’Università di Bielefeld e ha messo in luce come sia il linguaggio corporeo a fare la differenza. Come riporta The Huffington Post, gli autori hanno spiegato: “I risultati hanno rivelato che il personale del bar risponde a due specifici segnali non verbali”. Quello che è importante, dunque, è “In primo luogo, che i clienti si posizionino direttamente al bancone e poi che guardino uno dei camerieri.” Quando questi due gesti compaiono assieme, il barista tiene in maggior considerazione il cliente. “Se uno di questi due segnali era assente, si riteneva che i clienti non avessero poi troppa intenzione di captare l’attenzione dei baristi” ha commentato a The Telegraph il dottor Sebastian Loth. “Questo indica chiaramente che entrambi i segnali son necessari”. Per capire bene le strategie che la gente utilizza per ordinare da bere al bancone, gli studiosi hanno raccolto foto e video di diversi locali sia tedeschi che inglesi. Dopo di che hanno analizzato sia le immagini che tutti i gesti che venivano compiuti, dall’occhiolino al mostrare del denaro. I ricercatori hanno quindi scoperto che la tecnica utilizzata era esattamente quella che era stata classificata come la più efficace: avvicinarsi al bancone e fissare il cameriere. Solo una persona su 15 mostra invece il portafoglio e meno di una ogni 25 gesticola all’indirizzo del cameriere. Dopo aver effettuato queste analisi, i ricercatori hanno provato a utilizzare gli stessi segnali in laboratorio, con l’ausilio di un cameriere-robot chiamato James. Oltre a scoprire quale fosse la maniera migliore per chiedere una bevanda, lo studio è stato finalizzato a promuovere la tecnologia robotica in modo che i modelli possano riconoscere e interpretare il comportamento sociale umano nel modo migliore. Loth ha spiegato che “James si è diretto solo dalle persone la cui postura indicava chiaramente che desideravano chiedere un bicchiere: solo se il sistema era certo che i clienti volevano ordinare, James rispondeva.”

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Vigili sulle strisce pedonali… in amabile conversazione!

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Vigili sulle strisce pedonali… in amabile conversazione! Questo è stato lo “spettacolo” a cui hanno assistito esterrefatti alcuni cittadini che si sono trovati questa mattina intorno alle 11,10 a passare per Piazza Muzii, meglio nota come piazza Arenella. I napoletani si sono trovati di fronte due agenti in servizio che, presumibilmente, incrociando un collega fuori servizio, munito di auto privata, si sono fermati a parlare con la vettura che intralciava l’accesso per i disabili e il passaggio pedonale. Il tutto è durato oltre 4 minuti, tanto che qualcuno ha avuto anche il tempo di estrarre il telefonino, inquadrare, e scattare foto.

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Totti forever! Le sue dichiarazioni dopo il rinnovo e prima del derby.

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Francesco Totti è al settimo cielo e arriva in conferenza stampa con grandi aspettative e tanta fiducia verso questa Roma che è davvero partita con il piede giusto e guarda al derby di domani con ottimismo e determinazione. Lui in tasca ha il contratto per altri due anni, poi lo attenderà un futuro da dirigente e sembra che tutto nel club stia girando a gonfie vele, come si può capire dalle parole del capitano giallorosso:

“Realizzo il sogno di ogni bambino romano e romanista.

Ringrazio il presidente per questo sospirato contratto, ma penso che il rinnovo fosse ciò che volevamo tutti. Lo ringrazio perché mi dà la possibilità di indossare ancora la mia unica maglia, quella per cui ho sempre tifato e che amo. Ho altri due anni di responsabilità e so che possiamo fare grandi cose. Grazie per questa nuova esperienza americana

I miei obiettivi per i prossimi due anni? Siamo partiti con il piede giusto, abbiamo trovato una quadratura di squadra e un allenatore competente che vuole far giocare bene la squadra e vuole soprattutto rispetto, quello che mancava negli ultimi tempi. Sarà una Roma competitiva

Una partita diversa dalle altre, come ho sempre detto. Si vive e si affronta diversamente ma fare un pronostico non è da me. Fortunatamente ci sono solo tre romani in squadra, gli altri lo soffrono come noi. E ci sono giocatori di esperienza come De Sanctis, Maicon e Strootman che sanno come affrontare queste partite, non sta a noi dirgli che è una partita differente. Noi siamo cresciuti qui, è normale che la sentiamo più degli altri. Ma alla fine vogliamo tutti la stessa cosa, cioè vincere

Il mio obiettivo è fare bene e vincere con la Roma. Se lo dovessi riprendere, anche se so che è quasi impossibile, ben venga. Ma non è un mio obiettivo, ormai i miei obiettivi sono altri. La Nazionale? Vi dico la verità: non ci penso. Penso solo a fare bene con la Roma. Da qui a maggio bisognerà vedere come starò, fisicamente e mentalmente. E, l”ho ripetuto tante volte, la mia Nazionale è la Roma. È normale che, se dovesse succedere qualcosa all”improvviso, sono a disposizione. Non è un no? È un nì

Andare a giocare in Australia è stata una scelta personale di Del Piero. Lui era la bandiera della Juve e non è stato trattato come la Roma ha fatto con me e mi dispiace molto. E mi dispiace che Moratti lasci l’Inter”.

http://www.youtube.com/watch?v=AnL_igaanrA

Alfano e il ritorno dei “cattivi maestri”

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Duro attacco del ministro dell’Interno a Stefano Rodotà che aveva affermato:

Atti come la lettera delle nuove Brigate Rosse, in cui si auspica che il movimento no Tav ‘faccia uno scatto politico – organizzativo’, sono deprecabili, ma comprensibili e non devono contribuire a derubricare la realizzazione dell’opera a una mera questione di ordine pubblico. In Italia dovremmo prendere atto di quanto stia avvenendo a livello internazionale e riaprire una riflessione politica più ampia sull’infrastruttura, a maggior ragione in un momento di fibrillazione sociale molto forte, in cui non sarebbe giustificabile un impiego consistente di capitali in un’impresa che rischia di rimanere sospesa.

In sostanza Stefano Rodotà, aveva fatto una riflessione su come la Francia dichiarando di pubblica utilità i lavori del cantiere Tav, ma non dando certezze sullo stanziamento finanziario per l’opera di fatto aveva rinviato i lavori della Torino – Lione. Secondo Rodotà era possibile che tale decisione fosse equivalente a una rinuncia a costruire il tratto pertinente alla Francia.

Nel frattempo il Popolo delle Libertà sembra aver trovato un nuovo nemico: «Cosa c’e’ da comprendere nella violenza contro le forze dell’ordine e gli operai che lavorano alla Tav? Che cosa c’e’ da comprendere nei ripetuti danneggiamenti dolosi all’opera? Che cosa c’e’ da comprendere nel fatto che delinquenti abbiano trasformato un cantiere in un campo di battaglia? Le parole di Rodotà sono gravissime e irresponsabili», affermava la deputata del Pdl Elvira Savino. “Chi è stato candidato alla presidenza della Repubblica non può fare certe affermazioni: le smentisca. Lo Stato non deve indietreggiare di un millimetro e non deve mostrare alcun cedimento dinanzi alla violenza e alle minacce dei terroristi”, aveva anche concluso in un concitato intervento l’esponente del centrodestra.

Poi oggi a sguainare la spada è stato proprio Angelino Alfano secondo cui le parole di Stefano Rodotà, che oggi ha definito deprecabili ma comprensibili le affermazioni delle Nuove Br, «sono gravissime, inquietanti. Le condanno duramente, mi auguro che Rodotà le rettifichi. Mi chiedo – dice sempre il vicepremier – se non ci sia da temere per il ritorno dei cattivi maestri».

Forse con i cattivi maestri la politica dovrebbe confrontarsi più spesso. Forse anche un cattivo maestro non avrebbe mai fatto trovare l’Italia in una imbarazzante diatriba internazionale con il rinvio in patria della moglie e della figlia minorenne di un rifugiato politico. Forse ci si dimentica troppo facilmente dei propri “epic fail” e si punta il dito dritto a chi ha solo espresso un’opinione personale.

Rodotà comunque è intervenuto per rispondere ad Alfano: «Ho detto che quelle delle Br sono parole inaccettabile, la mia storia politica è totalmente estranea al terrorismo rosso, sono stato frainteso» e poi ha aggiunto «Le parole usate dalle nuove Br “non sono ‘comprensibili’ nel senso che siano giustificabili in alcun modo; significa invece che purtroppo esiste ancora qualche persona che continua a usare un linguaggio pericoloso e inaccettabile».

E ancora per sgombrare il campo dai dubbi:

Non ho la minima idea di giustificare, anzi dico che sono minacce e vengono da un mondo che continua a comportarsi come ha sempre fatto. Questo e’ il dato che voglio mettere in evidenza, dico che cosa vi aspettate visto che purtroppo quella cultura non e’ stata ancora completamente sgominata. Ogni manifestazione violenta ha da parte mia il più assoluto dissenso”

Ma Alfano, quasi con toni presi in prestito da altre stagioni politiche, ha comunque  sottolineato duramente «siamo lo Stato e lo Stato farà fino in fondo il proprio mestiere». L’opinione dei cittadini forse ha smesso da tempo di essere ascoltata dai rappresentati politici?

E persino nel Partito Democratico c’è chi si è schierato contro a Rodotà:

“Rodota’ ci ripensi. E corregga le sue parole. Se il suo pronunciamento e’ vero, allora ha commesso un errore gravissimo. Niente di cio’ che dicono i terroristi delle Brigate Rosse puo’ essere comprensibile”. Cosi’ Emanuele Fiano, presidente forum Sicurezza e Difesa del Pd. “La storia delle Br ce lo ha insegnato e ce lo dicono le decine e decine di vittime innocenti, tra i magistrati, gli operai, i semplici cittadini, le forze dell’ordine. Nessuna comprensione – aggiunge – e’ possibile per cio’ che viene dall’ideologia di morte dei brigatisti. Per questo, a Stefano Rodota’ diciamo che continueremo a difendere il diritto al dissenso democratico e pacifico, ma nessuno potra’ mai portarci a considerare ammissibile la violenza. Chi non accetta questo ragionamento, la legittima”, conclude Fiano.

Mentre il PdL continua la gara: «E’ davvero impressionante leggere dichiarazioni come quelle del professor Rodota’ in merito al contenuto delle lettere delle nuove Br. Parlare di espressioni deprecabili ma comprensibili è un linguaggio proprio di quella fascia di intellettuali che purtroppo giustifico’ e copri’ movimenti che dettero vita agli anni bui della nostra Repubblica», afferma Jole Santelli. «Se gli italiani pensano che Stefano Rodotà poteva dire le bestialità che ha detto stando al Quirinale e da li esprimere la sua comprensione per le affermazioni delle Brigate Rosse, beh, credo che in molti avranno un brivido lungo la schiena», dichiara invece Osvaldo Napoli, vice presidente dell’Osservatorio sulla Tav. «Rodotà – aggiunge – è stato candidato, e per questo si è detto lusingato, dal M5s alla più alta magistratura dello Stato. Pensare che 35 anni dopo l’assassinio di Aldo Moro un “cattivo maestro” poteva ritrovarsi a guidare il Paese e’ qualcosa di terribile che dovrebbe indurre tutti alla riflessione. Anch’io spero, come il ministro Alfano, che Rodota’ smentisca quelle parole. Ma dispero che non le pronunci ancora». «Mi permetto di suggerire al Pd, nelle cui fila militano molti vecchi comunisti che il terrorismo lo hanno combattuto a viso aperto, di riflettere ancora sulla natura del grillismo e sulle biografie di alcuni personaggi prima di essere travolto dall’antipolitica».

 

Non si ferma al semaforo rosso: è colpa del Viagra!

semaforo-rosso-viagra-tuttacronacaI giornali locali riportano l’originale giustificazione di un automobilista pizzicato a transitare con il semaforo rosso: colpa del Viagra. Un 50enne della Val di Magra, nei giorni scorsi, si è infatti recato al tribunale di Sarzana, presentandosi davanti al Giudice di Pace, per farsi togliere una decina di multe elevate dalla polizia municipale di Lerici per aver “bucato” il semaforo situato lungo la provinciale.  Secondo la versione dello spezino, la ‘pillola blu’ gli aveva provocato uno stato confusionale tale da non consentirgli di distinguere i colori. Anche la sua difesa ha puntato sull’improvviso attacco daltonico raggiungendo, almeno in parte, l’obiettivo: ha ottenuto uno sconto sul salatissimo conteggio che la polizia municipale di Lerici gli ha inviato, ma non ha potuto salvare i punti sulla patente.  Le contravvenzioni erano tutte e dieci del valore di 170 euro, sono rimaste, ma ha pagato solo mille euro in tutto.

Cagliari-Samp e Chievo-Udinese: gli anticipi di Serie A

serie-a-tuttacronacaAnticipi di serie A oggi alle 18 con il Cagliari che al Nereo Rocco ospita una Sampdoria mentre il Chievo, alla ricerca della prima vittoria di campionato, ospita una Udinese reduce dal pareggio interno contro il Bologna.

Cagliari-Sampdoria: la squadra di casa sfiora il gol dopo nemmeno 40 secondi grazie a Obiang: l’ex Atletico Madrid che sfiora il palo, con Agazzi che non era arrivato a deviare la sfera. La Samp gioca bene ma è sempre il Cagliari a creare le migliori occasioni. Al 13′ arriva una palla geniale di Ekdal per Perico che di potenza mette al centro un pallone basso che taglia tutta l’area, Pinilla non trova la deviazione per pochi centimetri. Altri 4 minuti ed è Sau a sfiorare il palo. Al 26′ arriva il gol del vantaggio: Ekdal servito da Pinilla solo davanti a Da Costa scarica un potente destro imprendibile per il portiere doriano. 1-0! Bisogna aspettare che siano passati i primi trenta minuti di gioco perchè la Samp inizi ad avanzare. Al 37′ Gabbaidini con un gran numero trova l’accorrente Gavazzi che mette al centro per Wszolek: facile per il polacco insaccare da pochi passi, ma l’arbitro ferma tutto per fuorigioco. Gli ultimi minuti del primo tempo sono più equilibrati, con una Sampdoria finalmente in partita e un Cagliari che rallenta il ritmo. Le squadre tornano agli spogliatoi sull’1-0. Alla ripresa il gioco è equilibrato e senza grandi scossoni. La prima emozione arriva al 23′ quando Naingollan tira con potenza: bravo Da Costa che non si fa sorprendere dalla deviazione di Gastaldello. La Samp continua a cercare di avanzare con un Cagliari che difende il risultato pur cercando qualche azione. Allo scoccare del 90′, arriva il pareggio: Gabbiadini da fuori area calcia con forza, Agazzi si fa passare il pallone tra le braccia. 1-1! Al minuto successivo Conti batte una punizione che passa tra la barriera e finisce nell’angolino basso dove Da Costa non può arrivare. 2-1! Al 93′, ultimo minuto di recupero, un incredibile pareggio per la Samp: De Silvestri in mischia trova la conclusione che Agazzi può solo deviare in rete. 2-2! Finale con i fuochi d’artificio al Nereo Rocco: tre gol in quattro minuti!

Chievo-Udinese: i friulani passano in vantaggio già al primo minuto con Maicosuel che salta Puggioni e insacca dopo un errore di Bernardini che non spazza un pallone vagante in area. Al 13′ lo stesso difensore veronese cerca di farsi perdonare l’errore e su corner stacca di testa più in alto di tutti: la sua deviazione sfiora solo il palo. Subito dopo il gol del pareggio con Pellissier che batte Kevala con una diagonale. 1-1! Poco dopo il Chievo ci riprova con Rigoni che carca il colpo di testa: fuori per poco. Al 40′ il Chievo passa in vantaggio: conclusione di Rigoni dai 20 metri deviata da Danilo che si infila sotto il sette della porta difesa da Kelava. 2-1! L’Udinese tenta il tutto per tutto fino all’ultimo minuto del primo tempo con Muriel che calcia di potenza, ma Puggioni salva la sua porta. Le squadre tornano negli spogliatoi sul 2-1. Alla ripresa, dopo cinque minuti di gioco l’Udinese cerca il pareggio con Di Natale, ma Puggioni non si lascia sorprendere. Le squadre sono equilibrate ma i friulani tentano di agguantare un pareggio. Al 33′ Basta calcia di potenza, supera Puggioni, ma centra la traversa. Al 39′ ci prova Di Natale che sposta il suo difensore e sottoporta trova la deviazione verso la porta ma in maniera debole: facile la parata per Puggioni. E’ sempre il Chievo in fase offensiva, anche nei quattro minuti di recupero. L’Udinese però non demorde e tocca all’estremo difensore friulano scongiurare il pareggio: con un’uscita tempestiva anticipa Di natale lanciato in spaccata per la deviazione decisiva. Al termine dei supplementari, il Chievo riesce a conquistare la prima vittoria stagionale.

Incendio a Begato, prende fuoco un’area del palazzo occupata abusivamente?

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Genova e le fiamme che questo pomeriggio hanno avvolto uno dei palazzi della diga di via Maritano a Begato e che ora hanno fatto scattare la polemica poiché potrebbero essere avvenuti in zone del palazzo occupate abusivamente. In particolare si ritiene che a prendere fuoco siano stati alcuni materassi siti nelle cantine del civico 10. Sul posto sono immediatamente intervenuti i Vigili del Fuoco, i carabinieri, cinque ambulante e due automediche per prestare soccorso. In particolare sono rimasti lievemente intossicati un padre e un figlio, mentre altri bambini sono stati tratti in salvo senza bisogno di ricorrere a medicazioni. Gli abitanti sono stati evacuati. Alcuni residenti hanno espresso la loro rabbia per quanto avvenuto oggi:  «Abbiamo fatto presente molte volte la questione e abbiamo già chiesto l’intervento dei tecnici. Nessuno però si è fatto vivo».

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Muore volontario in Brasile, coinvolto in un incidente stradale. E’ giallo.

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Diego Baronio, era un volontario 43enne di Manerbio (Brescia), che era in Brasile per portare aiuto e solidarietà. L’incidente sarebbe avvenuto una settimana fa sul litorale di Ipanema, ma tutto è ancora avvolto nel mistero. Non si conosce l’esatta dinamica dell’incidente, non si sa se Diego sia stato investito oppure sia finito fuori strada su un’auto guidata da un amico. Il padre Giovanni è stato contattato dal consolato italiano il 20 settembre per dare la tragica notizia, ma non ha saputo dettagliare come Diego sia morto.

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Diego, sin dai primi anni dell’adolescenza aveva rivolto la sua attenzione al volontariato e si era avvicinato al movimento dei focolarini per poi passare anni come educatore di strada nel suo paese. Durante la guerra in Bosnia è stato per due anni volontario per i Beati i costruttori di Pace a fianco delle popolazioni dilaniate dal conflitto. Poi si è occupato dei carcerati di Canton Mombello e da 4 anni lavorava in una favela a Rio de Janeiro dove aveva aperto un bed & breakfast a sfondo sociale, per cercare di recuperare i giovani emarginati della favela Cantagalo.

La sua morte al momento rimane un giallo.

Un italiano è stato ucciso nel centro commerciale a Nairobi?

sparatoria-centro-commerciale-westgate-nairobi-tuttacronacaNonostante la Farnesina abbia detto che i dieci italiani presenti al Westgate Mall di Nairobi, oggi preso d’assalto da uomini armati, fossero tutti in salvo, sembra che tra le vittime ci sia un cittadino italiano. A riferirlo Massimo Albertizzi, inviato del Corriere della Sera in Kenya intervistato da Skytg24. Il giornalista ha spiegato che si tratterebbe di un italiano di origine somala, residente a Torino, che si trovava nell’edificio con la moglie incinta. Sarebbe stato ucciso, ha detto Alberizzi, all’inizio dell’attacco “terroristico”. Sono almeno 22 le vittime dell’assalto al Westgate Mall, dove ora il gruppo di uomini armati, che secondo la sicurezza si tratta di un gruppo terroristico, sarebbe “accerchiato” dalle forze speciali kenyane.

Un cacciatore scambia un uomo in cerca di funghi per una preda: spara

cacciatore-funghi-tuttacronacaIncidente in provincia di Rovigo, a Trecenta, nel secondo weekend della stagione venatoria. Qui un uomo era andato a funghi ma un cacciatore deve averne scambiato la sagoma per una preda. Senza sincerarsene, ha premuto il grilletto. Fortunatamente la rosa di pallini che ha centrato il fungaiolo non era di grosse dimensioni e non l’ha ferito gravemente. E’ stato comunque portato in ospedale a Trecenta. Al momento i carabinieri sono alla ricerca del cacciatore, per ora ignoto.

Pedonalizzazione 2.0: proteste alla pineta di Castelfusano

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La tradizione era la domenica ora invece si ripristina e si raddoppia dalle 8 del mattino di sabato ininterrottamente fino alla domenica a mezzanotte la pineta di Castelfusano, ad Ostia, nel litorale romano viene pedonalizzata. Fu la giunta di destra cinque anni fa a cancellare la tradizionale pedalata o passeggiata domenicale, ma ora le buone abitudini sembrano dimenticate. Tante le proteste e le polemiche, ma soprattutto molte le lacune per la carenza di informazioni date ai cittadini e in particolare agli automobilisti che d’improvviso si sono visti bloccare dai vigili urbani. Tanti gli ingorghi, immenso il caos e la piazza di Castelfusano è diventata un groviglio di auto che forse hanno inquinato maggiormente di quando invece la pedonalizzazione non era prevista.

Requiem per Trani, muore il dj che fece ballare 30 milioni di persone

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Marco Trani si è spento a 53 anni a causa di un’emorragia celebrale che lo aveva colpito qualche giorno fa. Il ricovero all’ospedale Sant’Andrea di Roma è stata l’ultima tappa di uno dei dj più acclamati d’Europa. Aveva iniziato a collaborare come fonico e poi come speaker nelle prime radio private di Roma. Aveva appena 18 anni quando nel 1978 approdò alla trasgressiva discoteca Easy Going. Poi dopo Roma arrivò Firenze,  Milano, Venezia, Bari, Bologna, Cortina d’Ampezzo, fino a giungere sulla costiera adriatica dove lo attende a braccia aperte il Pascià di Riccione che lo consacrerà definitivamente come il disc-jockey più talentuoso degli anni Ottanta.

E’ il 1988 quando Marco Trani si lascia affascinare dall’avvento delle nuove tecnologie (potenti sound system, campionatori, etc.) che lo proiettano nei migliori clubs europei: Ministry of Sound, London; Fabric, Queen Les Bains, Paris; Space, Manumission, Privilege, Pasha,Amnesia Ibiza; KM Disco, Costa del Sol; Penelope, Alicante; Titos, Palma de Mallorca e molti altri. C’è chi ritiene che Trani abbia fatto ballare almeno 30 milioni di persone.

Ma Trani è stato anche produttore discografico e di dj-remixer. In questa veste ha collaborato con artisti di spessore mondiale come Talk Talk, Amii Stewart, Blackbox, Linda Wesley, Mike Francis, Renato Zero, Tony Renis, Jovanotti, F.P.I. Project, Twilight ed altri. Nel 2010 insieme con Corrado Rizza, Marco Trani ha firmato il libro “I Love The Nightlife”, 350 pagine che raccontano la loro vita di disc-jockeys, con 700 foto inedite.

“Finocchio, mettila fuori”, il tecnico viene espulso per un cognome!

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Si stava giocando Bologna – Parma tra le formazioni giovanili quando a pochi minuti dal fischio finale un giocatore rossoblu cade e l’allenatore del Bologna urla a un giocatore del Parma “Finocchio, mettila fuori”. L’arbitro,  Donati di Ravenna, scatta verso la panchina ed espelle il tecnico… ma il giocatore si chiamava Finocchio, Francesco Finocchio.

Il tecnico prova a spiegare, protesta, ma l’arbitro resta irremovibile. Alla fine della partita , il ct, Paolo Magnani, non ci sta  intervistato dice la sua: “Se non lo chiamavo Finocchio come avrei dovuto chiamarlo?”. Ma la squalifica per una giornata viene confermata per  “avere, al 45° del secondo tempo, rivolto all’allenatore della squadra avversaria espressioni irriguardose”.

Giustizia sportiva?

 

I soliti noti sulle monete, cambiano faccia!

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Se siete annoiati da vedere sempre le “solite” facce sulle vostre monete, sicuramente allora apprezzerete il lavoro del designer brasiliano Andre Levy che “reinventa” i personaggi delle monete di tutto il mondo. Da spiderman a catwoman ce n’è per tutti i gusti.

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La Farnesina comunica: gli italiani a Nairobi si sono salvati

nairobi-centrocommerciale-tuttacronacaErano 10 gli italiani che si trovavano all’interno del Westgate Mall, il centro commerciale di Nairobi preso d’assalto da un gruppo armato. La Farnesina ha comunicato che tutti si sono salvati. Sei di loro sono riusciti a uscire dal piano terra dello shopping center prima che la situazione degenerasse. Gli altri erano rimasti all’interno dell’edificio, ma ora sono al sicuro. Dalle prime informazioni, risultava che fossero solo due i connazionali bloccati nella struttura.

Tossine in cozze spagnole e cadmio in calamari argentini

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Dopo il virus dell’epatite A nel mix dei frutti di bosco congelati, che durante la settimana si è esteso anche ai frutti rossi congelati della Polonia provenienti dalla Francia, arrivano le tossine nelle cozze spagnole. Nei mitili vivi spagnoli sarebbe infatti, stata rilevata la presenza di acido okadaico e di tossine (DSP – Diarrhetic Shellfish Poisoning). In oltre sui lotti che sono stati respinti durante la settimana si deve rilevare alcuni trattamenti al monossido di carbonio rinvenuti su tonno fresco proveniente sempre dalla Spagna,  eccesso di Escherichia coli in mitili italiani distribuiti in Francia, Austria e nella stessa Italia, presenza di istamina in tonno pinna gialla dello Sri Lanka ed eccesso di cadmio in calamari congelati dall’Argentina.

Tra trattamenti, mari inquinati e spesso la carenza di norme igieniche inadeguate troppo spesso il cibo nasconde insidie pericolose.

Santo, Santo subito… costo tanto?

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Anche i Santi hanno un loro costo e lo sa bene Papa Francesco che ha chiesto di indagare sui conti delle cause di beatificazione e canonizzazione. Aveva chiesto la documentazione entro il 31 agosto, ma sembra che non sia arrivato nessun dossier. Tutti in ferie, anche i Santi? Ma cosa aveva fatto sorgere i dubbi? Sembra che Bergoglio analizzando i bilanci relativi al fondo per le cosiddette cause povere non abbia trovato i versamenti necessari indispensabili per ogni processo di beatificazione e canonizzazione. Di qui la richiesta da parte del Pontefice di un’indagine interna, ma fino ad oggi nulla è arrivato sul tavolo del Santo Padre. Ma dove vuole andare a scavare Bergoglio? Sembra che solo le congregazioni più importanti, quelle quindi più ricche possano permettersi di veder canonizzato il proprio fondatore… per le altre l’oblio!

“Ogni causa di beatificazione fa storia a sé”, sottolinea il giornalista di Famiglia Cristiana Saverio Gaeta, precisando che le spese vive si aggirano complessivamente intorno ai 15mila euro. Questa cifra comprende i diritti della Santa Sede e i compensi dei medici, dei teologi e dei vescovi che studiano e giudicano le cause. A questa somma, però, bisogna aggiungere tutto ciò che riguarda le ricerche, l’elaborazione delle “positio”, il lavoro del postulatore e di altri esperti e ricercatori eventualmente coinvolti, la stampa dei volumi, gli allestimenti per la cerimonia. Ed è qui che il costo di una causa per la santità può lievitare in modo impressionante fino a raggiungere la cifra complessiva record di 750mila, come nel caso del processo che ha portato alla beatificazione, nel 2007, di Antonio Rosmini.

Nel mese di agosto Bergoglio ha dato mandato al cardinale Giuseppe Versaldi, presidente della prefettura degli affari economici della Santa Sede, di indagare sui conti Ior dei postulatori delle cause di beatificazione e di canonizzazione. Versaldi, che deve l’episcopato e la porpora al cardinale Tarcisio Bertone di cui è stato vicario generale a Vercelli, si è subito attivato per dimostrare al Papa la sua piena sintonia di vedute sulla politica della trasparenza finanziaria e sulle lotte al riciclaggio e alla corruzione.

Ma sotto quale pontificato si sono avuti più Santi, beati e celebrazioni?

Sotto il regno di Giovanni Paolo II la “fabbrica dei santi” ha sfornato 1338 beati in 147 riti di beatificazione e 482 santi in 51 celebrazioni. Cifre impressionanti soprattutto perché superano quelle dei beati e dei santi proclamati dalla Chiesa dalla sua fondazione fino all’avvento di Karol Wojtyla sul trono di Pietro. Con il Papa polacco, però, molte di queste cause hanno avuto un buon esito proprio grazie a quel fondo per le “cause povere” che oggi sembra scomparso.

Bergoglio sembrerebbe anche che abbia trovato l’opposizione del cardinale Angelo Amato,  prefetto della congregazione della cause dei santi. Il porporato salesiano, infatti, ha spiegato che il suo dicastero è completamente estraneo all’amministrazione economica dei postulatori delle cause. Inoltre il religioso ha da poco compiuto 75 anni età  canonica delle dimissioni. Amato è deciso a lasciare senza ulteriori proroghe, amareggiato dalle verifiche economiche che hanno colpito il suo dicastero proprio al termine del processo di canonizzazione di Giovanni Paolo II.

L’Europa vista da un grillino: ecco come si trasforma il Vecchio Continente…

europa-grillino-tuttacronacaL’Europa vista da un grillino. E’ questo il titolo di un’immagine che sta rapidamente diventando virale su Facebook e Twitter. Si tratta di una particolarissima cartina geografica che mostra il Vecchio Continente così come lo immagina un attivista pentastellato. Nel mondo immaginario che viene ritratto l’Italia si trasforma in Grillolandia mentre l’Islanda diventa il governo Facebook. Ma ci sono anche gli stati de “I politici che piacciono allagente” e “Bildeberg”. Come cambia nome la Russia? “Usa meno L”.

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Estrema difesa contro il violento tifone: Cina e Hong Kong in allarme

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Un uragano atlantico che si prospetta di categoria 4-5 e che può avere esiti devastanti. Questa la previsione che ha fatto scattare l’allarme in Asia orientale. Denominato Usagi, il tifone si sta avvicinando a Taiwan, Hong Kong e Cina con venti di 240 km/h che possono arrivare a toccare i 300 km/h. Secondo un esperto dll’Università di Scienzia, Energia e ambiente di Hong Kong, la potenza di Usagi potrebbe essere pari a quella del Tifone Megi che attraversò la città nel 2010, o addirittura simile o poco superiore a quella dei principali tifoni che colpirono la città nel 1980.

In allerta anche nelle Filippine dove, nonostante il passaggio sia avvenuto, l’allarme durerà fino a domenica. Si temono frane, inondazioni e innalzamenti del mare.

 

Scossa di terremoto in Basilicata, in provincia di Potenza

terremoto-potenza-tuttacronacaL’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato, alle 15:18, una scossa di terremoto di magnitudo 2.9 nel distretto sismico dell’Appennino Lucano, in Basilicata. L’evento, che ha avuto ipocentro a una profondità 16.8 chilometri, è stato localizzato tra i comuni di Forenza e Pietragalla, in provincia di Potenza.

La legge sul figlio unico in Cina:necessità o cultura del terrore?

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Il dibattito è sempre al centro di polemiche. Il tema sulla legge del figlio unico in Cina ha sempre visto contrapporsi le politiche demografiche alla religione e alla tradizione. Oggettivamente mettere un freno, in un paese come quello cinese in cui il tasso di natalità era elevatissimo è diventata un’esigenza e un’emergenza, poi come ogni legge, sicuramente ha avuto delle devianze che, nel caso specifico, possono anche essere scadute nella tortura e nella violenza. Reggie Littlejohn, avvocato statunitense che da anni si batte contro gli aborti forzati e le sterilizzazioni forzate in Cina. La pianificazione familiare, imposta dal governo secondo Reggie,  fondatrice di Women’s Rights Without Frontiers, sarebbe lo strumento per cui il partito comunista può restare al potere. Forse come ipotesi è un po’ lontana dalla complicata situazione che si sta vivendo nella repubblica cinese, ma sicuramente è una delle voci che da tanti anni si occupa del problema.

L’intervista che proponiamo è stata tratta da una dichiarazione a margine per Asia News rilasciata in occasione della 10ma Conferenza internazionale sulla salute materna che si sta tenendo a Roma (18-22 settembre).

Come è arrivata a occuparsi della legge sul figlio unico? Qual è la sua storia?

Io sono un avvocato, mi sono laureata a Yale e per circa otto anni mi sono occupata di diritto fiscale e commerciale a San Francisco. In quel periodo ho rappresentato pro bono alcuni rifugiati cinesi nella loro richiesta di asilo politico negli Stati Uniti. La prima fu una donna, che era stata perseguitata perché cristiana e sterilizzata con la forza. Era mingherlina, sarà stata alta sì e no 1,50 m. Aveva già avuto due figli e le autorità facevano pressione affinché si facesse sterilizzare. Bussavano alla sua porta ogni giorno e ogni volta lei si rifiutava, perché molte donne del suo villaggio avevano gravi problemi di salute per le sterilizzazioni subite. Ha resistito finché non l’hanno presa di peso e trascinata via dalla sua casa, letteralmente. L’hanno gettata su un tavolo, le hanno aperto l’addome e legato le tube, senza anestesia. Mi raccontò che il dolore provato era inimmaginabile. Quella sterilizzazione le ha provocato un’infezione estesa, che l’ha lasciata con emicranie e dolori cronici alla schiena e all’addome. Ricordo che sedevo alla mia scrivania, nel mio bellissimo ufficio di San Francisco, circondata dalla civiltà e dalla libertà, e pensavo: “Non posso credere che cose del genere accadano sul serio, oggi, a un quinto della popolazione femminile mondiale”. Perché in Cina una donna su cinque è costretta ad abortire o a essere sterilizzata.

In seguito ho seguito altri due casi di donne vittime della legge sul figlio unico. Poi mi sono ammalata. Nel 2003 ho subito una mastectomia bilaterale, ma l’operazione ha avuto delle complicazioni e ho sviluppato un’infezione da stafilococco Mrsa resistente agli antibiotici. Per oltre 10 settimane sono stata sottoposta ad altri interventi e trattamenti antibiotici molto aggressivi. Non sapevo se sarei sopravvissuta o meno, e ho iniziato a pregare per tutte quelle persone che stavano peggio di me, come le donne vittime di aborti forzati e sterilizzazioni forzate, o le persone perseguitate per la loro fede.

Quando mi sono ripresa ho iniziato a scrivere una sceneggiatura, poi diventata il film Pearls of China, in cui racconto il dramma di queste donne. E ho fondatoWomen’s Rights Without Frontiers. Molte persone sanno che in Cina vige la legge sul figlio unico, ma non sanno che per attuarla il governo costringe le donne ad abortire e a farsi sterilizzare. Sentivo di dover far conoscere questa realtà ed è così che ho iniziato a occuparmi di questo. Women’s Rights Without Frontiers cerca di unire i movimenti pro-scelta e pro-vita contro gli aborti forzati. È qualcosa su cui tutti dovrebbero essere d’accordo, perché gli aborti forzati non sono una scelta e nessuno può sostenere gli aborti selettivi femminili. Ogni organizzazione che si occupa dei diritti riproduttivi delle donne deve opporsi agli aborti forzati e alla sterilizzazione forzata delle donne. Qualunque organizzazione si occupa della salute riproduttiva delle donne deve opporsi alle sterilizzazioni forzate, perché esse non distruggono soltanto l’apparato riproduttivo della donna, ma compromettono la salute nella sua totalità.

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Perché la Cina non elimina la legge sul figlio unico?

Non ci sono ragioni logiche per cui mantenere la legge sul figlio unico. In primo luogo perché questa politica ha ridotto la forza lavoro disponibile, e il Paese sta già perdendo molti affari, in favore di altri Paesi che hanno una manodopera più numerosa ed economica. In secondo luogo per quello che io chiamo “China senior tsunami”. La legge ha dato un duro colpo al tasso riproduttivo: dopo il boom demografico dell’epoca di Mao – dove le donne avevano in media 5,9 figli – oggi la media è di 1,7 a testa. Ma i figli di quel boom stanno invecchiando e andando in pensione, e non ci sono abbastanza giovani che possano prendersi cura di loro, né un programma di sicurezza sociale. Sembra di assistere a un disastro demografico a rallentatore. Infine, c’è un problema di squilibrio di genere. Oggi in Cina ci sono 37 milioni di uomini in più rispetto alle donne e questo destabilizza la società: genera traffico di esseri umani, dentro e fuori del Paese; favorisce la criminalità; molte donne vengono rapite e vendute come mogli. A differenza degli uomini, le donne possono migliorare la loro condizione sposando uomini di livello sociale più alto. Questo ha creato i cosiddetti “villaggi degli scapoli”, dove vivono solo uomini. Sono zone molto remote e questi abitanti vengono chiamati bare branches, “rami nudi”, perché non porteranno mai avanti il loro albero genealogico.

Tutto questo non ha senso, ma dubito che la legge sul figlio unico sarà abbandonata in breve tempo, perché permette al Partito comunista di restare saldo al suo posto, per diversi motivi. Anzitutto, questa legge tocca tutti i cittadini: attraverso aborti forzati e sterilizzazioni forzate il Partito si assicura la sua autorità e afferma il suo potere. Un potere che parte da Pechino, si irradia in tutto il Paese e dà il potere di dichiarare la vita o la morte di chiunque. Questo crea una cultura del terrore, che consente al Partito di controllare la popolazione attraverso il terrorismo. Gli stessi funzionari della pianificazione familiare agiscono come dei terroristi: possono fare qualunque cosa, anche uccidere chi si oppone, senza subire alcuna ripercussione.

C’è poi un sistema di informatori pagati: una donna può essere denunciata dai suoi vicini, colleghi, amici. Questo sgretola i rapporti umani: se non sai a chi puoi credere, perché chiunque potrebbe denunciare la tua gravidanza, come puoi instaurare una democrazia? Inoltre l’attuazione della legge sul figlio unico coinvolge milioni di persone: queste strutture di coercizione vanno mantenute, perché sono una grande macchina per soldi. Ogni anno il Partito guadagna miliardi di dollari grazie alle multe che le persone pagano per aver violato la legge sul figlio unico. È un controllo sociale mascherato da controllo della popolazione.

Come funziona la campagna “Save a girl” e come si lega al documentario “It’s a girl!”?

In Cina abbiamo una rete sotterranea di attivisti che lavorano sul campo e riescono a identificare donne che si sono sottoposte a test per la determinazione del sesso, che non vogliono avere una bambina, che stanno per avere un aborto, o hanno già avuto una bambina e hanno deciso di abbandonarla. Quando le troviamo, diciamo loro di non abortire e di non abbandonare queste creaturine solo perché sono femmine. Offriamo loro uno stipendio mensile per un anno con il quale crescere la bambina. Nel 90% dei casi queste donne decidono di tenere le loro figlie. Il momento più vulnerabile per una bambina è tra il quinto mese di gravidanza – quando puoi stabilire se è un maschio o una femmina – fino a quando ha tre-quattro mesi di vita, perché è quando inizia a sviluppare la sua personalità, a sorridere, a interagire di più. Se si riesce a intervenire in quel lasso di tempo, possiamo salvare la vita di una bambina. Questo è quello di cui si occupa la campagna.

Women’s Rights Without Frontiers sostiene anche le donne che scappano da aborti forzati; donne così povere che anche i loro figli sono a rischio; figli di dissidenti perseguitati. Ci occupiamo anche dei “bambini dimenticati” (forsaken children): a volte quando una coppia divorzia e si risposa, abbandona i figli del primo matrimonio, sia che siano maschi o femmine. Anche questi bambini sono vittime della legge sul figlio unico, che vieta di avere figli nel secondo matrimonio se già ne hai avuto uno nel primo.

Il film It’s a girl! è associato a una campagna d’azione. L’obiettivo non è solo denunciare un problema, ma anche coinvolgere le persone e spingerle a fare qualcosa. In Cina la campagna legata al documentario è la nostra Save a girl.

Come mai India e Cina, due Paesi radicalmente diversi, hanno in comune una pratica come gli aborti selettivi e gli infanticidi femminili?

India e Cina sono molto molto diversi tra loro, ma in tutta l’Asia c’è una preferenza nei confronti del figlio maschio. Nel caso dell’India e della Cina si dice che crescere una figlia è come innaffiare il giardino di qualcun altro. Una ragazza è considerata inutile per diverse ragioni. Anzitutto è il maschio che compie i riti funebri per la famiglia, quindi hai bisogno di un figlio quando morirai. Tuttavia, [avere un maschio] è ancora più importante in una prospettiva matrimoniale. Secondo la tradizione, in entrambi i Paesi con il matrimonio la donna diventa parte della famiglia del marito. I genitori dello sposo guadagnano una nuora e la nuova coppia sosterrà i genitori di lui per tutta la loro vita. Al contrario, la famiglia della sposa perde una figlia.

Nel caso della Cina, con la legge sul figlio unico – se hai un solo figlio e quel figlio è una femmina – molte coppie si sentono divise tra il praticare un aborto selettivo o affrontare la povertà quando saranno anziani. Nel caso dell’India c’è un ulteriore fattore: la dote. Quando una donna scopre di essere incinta di un maschio, lei sa che quando lui si sposerà, la famiglia si ritroverà con un mucchio di soldi dalla famiglia della futura moglie. Quando una donna resta incinta di una femmina, sa che per far sposare sua figlia dovrà dare molti soldi alla famiglia dello sposo. Quindi in India c’è un forte incentivo economico a non avere una bambina. Ma in Cina il non poter avere più di un figlio è una forza ancora più potente. E nelle campagne è anche peggio: lì è possibile avere due figli se il primo è una femmina. Ma secondo le analisi demografiche, è proprio quando si cerca di avere il secondo figlio che avviene la maggior parte degli aborti selettivi. Perché sanno che quel secondogenito è la loro ultima possibilità per avere un maschio.

Strage al centro commerciale di Nairobi: anche degli italiani tra gli ostaggi

nairobi-strage-tuttacronacaSecondo quanto riporta la Croce Rossa locale, sarebbero al momento 15 i morti dell’attacco armato al centro commerciale Westgate Mall di Nairobi, in Kenya. Il capo della polizia, Benson Kibue, che viene citato dallo Standard Digital, pensa che potrebbe trattarsi di un attacco terroristico. Ci sarebbero circa 10 persone armate coinvolte. Al momento, si procede all’operazione di evacuazione dello shopping center e al recupero delle persone all’interno dell’edificio. Gli uomini armati che hanno assaltato lo shopping center di Nairobi “parlavano una lingua straniera, forse arabo o somalo” e hanno “giustiziato” numerosi clienti.

Un giornalista spagnolo che si trova sul posto, ha detto all’ANSA che “L’attacco al centro commerciale Westgate di Nairobi è ancora in corso e all’interno ci sono anche italiani, ma non posso confermare al momento quanti sono”. Aggiungendo: “Le vittime sono decine, e gli assalitori parlano una lingua simile all’arabo o al somalo”. Uhuru Kenyatta, presidente del Kenya, riporta il giornale kenyota Daily Nation, è costantemente informato della situazione al centro commercialei, dove continua lo scontro con la polizia. Intanto, la Croce rossa del Paese scrive su Twitter che “decine di feriti” sono state soccorse e che vengono trasportate in diversi ospedali.

Alta marea per Saviano, denunciato per diffamazione da uno skipper

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Roberto Saviano nel suo ultimo libro dal titolo «Zero, zero, zero»  edito da Feltrinelli, accenna al maxi sequestro di hashish avvenuto sulla Sheldan, imbarcazione di proprietà dello skipper francese Jean Luc Capelle. L’imbarcazione affittata a clienti che poi erano stati bloccati a Imperia con un carico di droga era quindi diventata la “protagonista” di uno dei capitoli del libro di Saviano. Secondo lo skipper francese, l’esposizione dei fatti come raccontati da Saviano costituirebbe una grave diffamazione e oltretutto verrebbe attribuito, sempre secondo i legali si Capelle, di narcotrafficante allo skipper che invece sarebbe estraneo ai fatti. Il passaggio più contestato è da riscontrarsi quando Saviano scrive   «Gli skipper di imbarcazioni a vela e a motore sono una forza crescente a disposizione del narcotraffico» e più avanti racconta l’esperienza della Sheldan, ma il proprietario non viene citato.

Ora si aspetta che la magistratura segua il suo corso e chiarisca se ci possono essere gli estremi di una diffamazione anche senza aver fatto nomi e cognomi.

Le grandi navi invadono Venezia: ed è protesta

protesta-grandi-navi-venezia-tuttacronacaL’appuntamento era stato fissato per oggi alle 14.30 alle Zattere, sul Canale della Giudecca, proprio di fronte al Molino Stucky quando passeranno i “giganti del mare”. Messaggio ricevuto, anche grazie al passaparola che consigliava di portare tutto ciò che può servire a far rumore e ad attirare l’attenzione. Come trombette, fischietti, ma anche pentole, coperchi e mestoli. Qualsiasi oggetto va bene. Perchè è il “finesettimana dell’ingorgo” quello che si sta vivendo a Venezia. Ma la mobilitazione non stop alle Zattere, con musica, slogan, volantini, iniziative per contestare il passaggio in laguna delle grandi navi, non è l’unica della giornata. La prima si è avuta infatti questa mattina, all’aeroporto Marco Polo di Tessera, dove un centinaio di attivisti hanno letteralmente “smontato” la welcome aerea per i croceristi. Nella città lagunare, ancora si combatte per mettere al sicuro questa fragile bellezza che tutto il mondo c’invidia…

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Più tardi, nel pomeriggio, una ventina di attivisti, tra cui il portavoce Silvio Testa, si è tuffata in acqua al fine di bloccare il transito di una grossa nave da crociera. Attorno alle 16.30, il traffico nel bacino rilta essere bloccato, con la polizia che, secondo il comitato, eleva multe ai manifestanti che si sono tuffati e anche alle loro barche di supporto.

Follia autunnale: una bara a remi nel golfo

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Il Golfo di Napoli ne ha viste tante eppure una bara a remi che solcasse le sue onde mancava. Ecco che questa mattina è comparsa fluttuando in mezzo al mare di Napoli e la gente stupita si è affacciata alla finestra attonita. Da Mergellina a Castel dell’Ovo tutti si chiedevano chi fosse a guidare quella bara di legno chiaro da un estremo all’altro del lungomare. La vogatrive si chiama Isotta Bellomunnoed è figlia di un imprenditore di pompe funebri molto noto a Napoli.

La performance artistica che si è svolta nelle acque partenopee ha per titolo “Labarbarca”. Alle 13 Isotta è partita alla Rotonda Diaz per arrivare con la sola forza delle sue braccia sotto il castel dell’Ovo, dove secondo la leggenda è racchiuso il mitico uovo di Virgilio, simbolo di rinascita. Dalla morte alla vita.

Una sorta di cambiamento e innovamento, una simbolica rinascita per Napoli.

La performace è stata patrocinata dall’Assessorato ai Giovani e alla Creatività e si è avvalsa della collaborazione di Sarajevo Supermarket, Graficahaste, Bellomunno S.P.A., Soffio e dell’ingegnere Antonio Palombo.

Una “prova”, un rito di passaggio, attraverso cui si esorcizza il tabù della morte interpretandolo come percorso di vita

«Quello di Isotta è un viaggio che prosegue con fatica, con la forza e la resistenza di due remi che affondano, spingono con impegno la massa per poi risalire e poi calarsi ancora, affondare, resistere, sopravvivere a una nuova emersione dalle acque che sono lotta e sostegno allo stesso tempo. I remi della fatica, dunque, ma anche della scelta – spiega l’autrice del testo critico Anna Lucia Cagnazzi –. La cultura mediterranea si distingue per la volontà innata di stare nelle proprie origini, nel proprio humus, nella propria letteratura. Così questo viaggio è l’ennesima trasgressione di un tabù (la designificazione della morte o, meglio, dell’icona della morte) ed è una prova tanto individuale, intima, quanto tesa alla collettività di una terra in cui i morti non muoiono mai e la vita si svolge per strada, tra le pubbliche vie e non è mai del tutto privata».

Pentola a pressione nel Pd: divisi su regole, premier e segretario

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L’assemblea del Pd, nel suo secondo e conclusivo giorno, assomiglia molto a una pentola a pressione.

«La crisi non è crisi del modello della destra, cui dobbiamo corrispondere con la nostra proposta. La crisi» della politica «interpella tutti noi. In questi 20 anni abbiamo governato anche noi, ci siamo stati anche noi. Se non siamo in grado di interpretare il cambiamento è un nostro problema», così Matteo Renzi, mette in chiaro alcuni tasselli fondamentali della sua politica e della sua idea di partito democratico all’assemblea Pd. Il sindaco di Firenze ha poi aggiunto «Continuiamo a parlare del nostro piccolo mondo, delle tv. Ma rispetto a 18 anni fa il mondo della comunicazione è cambiato. I nostri talk show pieni di politica arrivano a percentuali da prefisso telefonico, segno evidente che la nausea di chi è dall’altra parte del video sta crescendo». Renzi poi gioca il ruolo dell’ottimista e dei sogni realizzabili  «Sono qui per dirvi che sogno un partito democratico che abbia l’ambizione di governare il Paese e, lo dico a Fassina, di governare l’Italia da soli» perchè «la linea la dobbiamo dare noi». Poi come già era successo quando vinse Bersani, Renzi afferma ancora una volta la sua volontà di lottare fino alla fine e poi chi perde si mette al fianco del vincitore per sostenerlo contro l’avversario «Se dovessi essere sconfitto sarei in prima fila, accanto a Gianni» Cuperlo

Con la candidatura alla segreteria, il sindaco parla di una nuova visione «inizierò un percorso di abbattere dei tabù, anche i nostri», e poi sottolinea  «Se abbiamo il coraggio di fare un dibattito serio, ci sono dei tabù che vanno abbattuti. Continuiamo a definirci partito dei lavoratori, ma i lavoratori non votano più o per noi». Analizziamo la sconfitta elettorale o «dobbiamo far finta che non ci sia stato niente nel nostro passato?», domanda. «Fino ad oggi c’è stata un’attenzione spasmodica su regole, procedure» per il congresso del Pd, «che sottintende una visione tutta basata su quanto dura il governo, chi fa questo o quello, e anche su legittime aspirazioni personali non inserite però in una scelta strategica». «Può succedere che Berlusconi dica parole che noi condividiamo, che il gruppo dirigente del Pd condivida…», ha aggiunto Renzi riferendosi al fatto che il Cav lo ha definito un ambizioso battutista.

Renzi, nel suo discorso a 360 gradi tocca anche la tassazione e il fisco «L’ Imu è un modello di assoluta miopia. Ma come, hai un sistema fiscale che è il peggiore di Europa e non sei nelle condizioni di fare una riforma ampia» e poi si lascia andare a quel che brucia ancora sulla pelle dei democrat «Sono venti anni che consentiamo a loro di dettare l’agenda» e quindi sferra il colpo finale «L’Imu è l’emblema straordinario di un modello che dice che loro non fanno pagare le tasse e noi sì, ci siamo cascati» per poi tornare sulla progettualità di uno Stato diverso «Se siamo in grado di dettare l’agenda e spiegare che non siamo solo quelli che tassano, siamo credibili, se stiamo a rincorrere la nostalgia, noi perdiamo l’occasione di cambiare… Abbiamo bisogno di un modello di partito in cui non solo il Pd sia capace di imporre una linea, ma rifiuti la logica della bandierina, che è quella che anima il Pdl sull’aumento dell’Imu», aggiunge tra l’altro il sindaco di Firenze.

Il colpo non tarda ad arrivare neppure per il Premier Letta «Lo dico a Enrico», che va sostenuto, ma «sostenere» sullo sforamento del deficit-Pil che «compito del governo è farsi carico di un problema che deriva dall’instabilità politica è ingiusto. È antipolitica». «Se si è sforato», ha sottolineato Renzi, anche se di uno 0,1, «o si ha il coraggio di dire che quei parametri vanno rivisti» o «si rientra con l’Imu» o con altre politiche. «Il Pd sarà in grado di vincere solo se sarà in grado di dire parole nuove e che profumano di speranza e se sarà in grado di collegare le parole che dice ai fatti. In questi venti anni c’è stata totale lontananza tra quello che abbiamo detto alle elezioni e quello che abbiamo fatto. Ci vuole la coerenza e il coraggio della politica».

Quei maledetti articoli 3 e 18 che continuano a bollire in pentola sembrano sul punto di far scoppiare l’intera assemblea.

L’articolo 3 farebbe in pratica eliminare l’automatismo per cui il sottosegretario è anche candidato premier, con la cancellazione della parte che prevede che il segretario sia proposto dal partito per Palazzo Chigi. Contestualmente, all’art. 18 si prevede che il candidato alla premiership sia scelto attraverso primarie di partito o di coalizione alle quali partecipano oltre al segretario altri iscritti al Pd.

I veltroniani e i bindiani a questo compromesso non ci stanno. Soddisfatto, invece Pierluigi Bersani che tuttavia rimarca come sia tecnicamente «non semplice» la gestione del compromesso, facendo probabile riferimento anche alla parte in cui si prevede che i Congressi provinciali e di circolo si svolgano prima di quello nazionale stabilendo allo stesso tempo che i segretari regionali siano eletti con primarie aperte anche agli elettori ed entro il 31 marzo 2014.

Il termine ultimo per le candidature per la segreteria nazionale è stabilito invece per l’11 ottobre. Per la sua elezione la commissione conferma l’attuale Statuto, prevedendo la «possibilità di iscrizione all’albo degli elettori anche al momento del voto» con una quota di partecipazione suggerita di 2 euro. Tutte disposizioni che sembrano accontentare i renziani. «Pensare di arrivare all’Assemblea senza un accordo sarebbe stato un errore. Abbiamo trovato credo un buon compromesso», è il parere di Lorenzo Guerini.

Un compromesso per rifondare un partito dalle origini o altra legna sul fuoco su cui scontrarsi? La pentola a pressione continua a bollire, chissà chi disinnescherà l’ordigno?

Lo strano triangolo fra dubbi e conferme: Tarantini, le escort e il Cavaliere

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Berlusconi al vertice di uno strano triangolo i cui altri due punti (oscuri) sarebbero stati Tarantini e le escort? Questa è una delle ipotesi al vaglio dell’inchiesta di Bari con l’accusa di aver indotto, assieme all’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola, l’imprenditore Gianpaolo Tarantini a mentire all’autorità giudiziaria barese nell’inchiesta escort, dove l’ex premier è indagato. Nei verbali pubblicati oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno Silvio Berlusconi, afferma:

«Non avevo bisogno di Tarantini se avessi voluto avere delle persone di quel tipo lì…»

e poi avrebbe aggiunto:

«Io voglio dire, per ridere un giorno un mio assistente mi ha fatto vedere sulla tavoletta (il tablet) qua quante escort ci sono a Roma che esplicitano anche il prezzo per un invito a cena, 100 euro, 80-100 euro. Se uno si mette lì 20 minuti si porta 50 persone in casa… Quindi non è che avevo bisogno di Tarantini  per portarmi due persone ogni tanto a cena, cioè proprio… Almeno si vedevano le foto e si sceglievano, ho detto io».

Poi Berlusconi, sempre nell’interrogatorio avvenuto il 17 maggio dello scorso anno, avrebbe ammesso che Tarantini, più che un suo amico intimo, era diventato amico del suo maggiordomo e dei suoi camerieri. Secondo il Cavaliere:  «Regalava sempre cose a tutti i miei camerieri, era uno che non arrivava mai a mani vuote. Mi ricordo che mi disse: ‘Mio padre mi ha insegnato a non andare mai a casa di una persona a mani vuote’. Ed era molto generoso. Io lo sgridavo perché una volta mi ricordo che mi ha regalato un paltò di cashmere costosissimo, che non ho mai messo, credo sia ancora attaccato nell’armadio, che io cercai di dargli indietro, ma che lui non accettò… Quindi lui si era creato un rapporto di amicizia – afferma ancora Berlusconi – amicizia forse non è il nome giusto, di cordialità con il mio maggiordomo e con gli altri camerieri di casa mia e perciò telefonava per sapere se c’era una cena e arrivava sempre con due ospiti. A me faceva piacere sinceramente e le persone che lui ha portato a casa erano sempre persone molto a modo».

Poi improvvisamente Tarantini “precipita” e non può più mantenere la sua famiglia, tanto che Berlusconi, dispiaciuto da questa situazione corre in soccorso del “suo quasi amico, ma non troppo”  e decide di aiutarlo con le spese. Non solo lui ma tutta la sua famiglia “allargata”.

Chi fa da tramite?

Valter Lavitola, il giornalista-faccendiere finito anche in carcere per mille altri guai. «Lui si era così interessato appunto della vicenda Tarantini, della signora, della famiglia Tarantini che diceva essere senza mezzi, ma non ho mai parlato con Lavitola del fatto che Tarantini dovesse in qualche modo in eventuali interrogatori coprire cose che mi riguardavano. Anche perché – se ben ricordo i giornali, D’Addario, era venuto già fuori tutto, (…) tutto era già emerso e non c’era nient’altro che a mio parere potesse emergere. Quindi io non avevo nessun motivo per dover mandare dei messaggi a Tarantini di essere attento a quello che diceva, era già stato detto tutto quanto. L’unica cosa per cui dopo io ho acceduto alle pressioni di Lavitola, intense devo dire, alle lettere di Tarantini, di dare a Lavitola, perché desse a Tarantini degli aiuti economici, è stato proprio per il fatto che avevo conosciuto Tarantini in una situazione di benessere forte. Aveva affittato ville in Sardegna, viaggiava su aerei privati, eccetera, e francamente sentirlo precipitato…». Tarantini riceverà uno «stipendio» di 10mila euro al mese, più vari regali, e 500mila euro per avviare un’attività economica (gliene arriveranno solo 250mila, ma questa è un’altra storia): «C’era bisogno – gli chiede il pm Drago – di dargli tanti soldi? Quando si vuole aiutare una persona in difficoltà gli si dà il minimo indispensabile per campare». Berlusconi abbozza: «Lui doveva pagare l’affitto, che mi ricordo era un affitto esagerato, 6mila euro al mese e io dissi a Lavitola: “Ma che cambi residenza”». Drago: «C’era bisogno di andare alla casa ai Parioli?». Berlusconi: «Appunto! Poi metteva sul conto non soltanto la famiglia stretta, lui, moglie e due figlie, ma anche la madre e la famiglia del fratello. Quindi mi sembra di ricordare che avessi aderito a dare 5mila più 5mila euro al mese».

Poi però oggi dalle pagine del Fatto Quotidiano si legge un’ipotesi molto diversa. A raccontarla è la moglie di Gianpaolo Tarantini, Nicla. Secondo quanto si apprende dalla moglie Tarantini non avrebbe mai ricattato il Cavaliere, ma anzi ne è stato una vittima.

Gratitudine dal Cav: “Della gratitudine ne avrei fatto volentieri a meno. Se tornassi indietro a mio marito consiglierei di comportarsi diversamente”

I 500 mila promessi da Berlusconi sono arrivati?: “Neanche un centesimo. Niente io intanto sono finita in carcere, tre giorni, tre notti a Poggioreale, poi il tribunale del riesame ha deciso che me lo meritavo. E nel frattempo voi giornalisti mi avete distrutta”.

Il Cav silente: “Non so se si è fatto sentire e neanche mi interessa. Più gli stiamo lontano meglio è…E poi con tutti i problemi che ha adesso”.

Gianpi ha pagato per tutti: “Ha pagato in maniera sproporzionata: ha perso tutto, non ha più niente, non ha un soldo, non ha un lavoro, non ha le sue aziende. Mio marito l’hanno massacrato tutti”.

Garcia determinato: “un derby non si gioca, si vince”

Rudy-Garcia-tuttacronacaVigilia del derby capitolino e Rudi Garcia dimostra di avere le idee chiare: “Un derby non si gioca si vince”. Il tecnico giallorosso spiega: “Sappiamo che è una partita importante, ma è solo una partita. In Francia un derby non si gioca, si vince. La Lazio? Le squadre che giocano 3 partite in una settimana hanno cali fisici, dovremo sfruttare questa cosa”. In Francia, l’allenatore ha dovuto affrontare quattro derby del Nord con il suo Lilla: contro il Lens, non ne ha perso nemmeno uno vincendo tre volte e pareggiando una. “Io uomo derby? Lo dite voi, non io. Lens-Lille è un derby diverso, 45 mila persone allo stadio Bollaert ci sono anche lì, ma di sicuro qui sarà differente. Sono molto contento di vivere questa partita, ma il mio carattere sarà lo stesso. Vincere sarà fantastico, ma prima dobbiamo essere tranquilli. E per farlo, in settimana ci siamo anche divertiti”. Del resto i giallorossi devono anche riscattare anche la finale di Coppa Italia: “L’anno scorso io ero a Lilla, non ho visto questa partita e non mi interessa. La sola cosa uguale rispetto al 26 maggio è che è un derby. È una nuova stagione, con un nuovo allenatore: l’importante è arrivarci con nove punti e tre vittorie. Quando sono arrivato qui, ho trovato un ambiente negativo, ma la squadra ha capito in fretta la mia filosofia di gioco”. Per la prima volta, dopo la squalifica contro il Verona, Garcia si troverà la curva Sud piena: “Giocheremo in casa e sono sicuro che giocheremo in 12, perché dietro avremo i nostri tifosi”.

Terroristi assaltano centro commerciale in Kenya

spartoria-nairobi-tuttacronacaE’ stato attaccato da un gruppo di uomini armati un affollato centro commerciale di Nairobi. Stando a quanto riferito dalla polizia e da alcuni testimoni, durante l’incursione oltra ad aver aperto il fuoco, gli assalitori avrebbero usato anche degli esplosivi. Non ci sono, al momento, conferme ufficiali su eventuali vittime, ma un fotografo della Reuters sul posto ha riferito di aver visto cinque cadaveri. Il Westgate Mall, centro commerciale frequentato da ricchi kenyani e turisti stranieri, è stato circondato dalla polizia e, secondo le prime informazioni, i terroristi sarebbero ancora asseragliati all’interno. Circa 20 minuti dopo l’inizio dello scontro a fuoco, anche all’esterno sono stati esplosi degli spari mentre circa 50 persone sono riuscite a fuggire dall’edificio. Rob Vandijk, dipendente dell’ambasciata olandese, ha raccontato che stava pranzando in un ristorante dentro la struttura, quando gli assalitori hanno lanciato bombe a mano all’interno. Ha detto di aver poi sentito iniziare la sparatoria, che la gente urlava e si buttava a terra.

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A Roma si spara per una donna: l’ex ferisce l’attuale fidanzato

sparatoria-roma-tuttacronacaVia Aurelia, a Roma, come il Far West questa notte, attorno alle 3. Due italiani, l’ex e l’attuale amante di una donna, si sono affrontati in modo violento, chiedendosi vicendevolmente spiegazioni. Dopo di che l’ex amante è sceso di casa imbracciando un fucile da caccia e, in mezzo alla strada, ha premuto il grilletto: il rivale viene colpito all’inguine e ad una gamba. Qualche residente, sentita l’esplosione, ha chiamato la polizia. Sul posto arrivano le volanti che trovano il ferito, P.C., 51 anni accasciato su un marciapiede in una pozza di sangue. Giunge anche un’ambulanza e l’uomo viene trasportato all’Aurelia Hospital dove subisce un’intervento chirurgico che gli salva la vita. Il 41enne Fabrizio Ramazzotti, l’uomo che ha fatto fuoco a distanza ravvicinata, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. I poliziotti del commissariato Aurelio hanno scoperto che da qualche tempo l’ex della donna non accettava la fine della loro relazione e per questo aveva iniziato a minacciarla e a renderle la vita impossibile fino a giungere, l’altra sera, a danneggiarle l’auto. In quel momento lei si trovava in casa con il nuovo compagno, ad Anguillara. E’ per questo motivo che la coppia si è poi recata sotto casa dell’ex in via Aurelia,  con l’intenzione di chiarire una volta per tutte la situazione. Invece del chiarimento è partita la fucilata. Il fucile da caccia era detenuto in modo regolare dal padre di Fabrizio Ramazzotti che comunque è stato denunciato per l’omessa custodia dell’arma.

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Tutti contagiati dal twerking: il video di Victoria Azarenka

twerking-Victoria-Azarenka-tuttacronacaE’ il tormentone del momento il twerking e sembra nessuno sia capace di resistere alla nuova moda. Sarà stata contagiosa l’esibizione di Miley Cyrus in occasione degli Mtv Video Music Awards, fatto sta che anche la tennista bielorussa numero 2 al mondo, Victoria Azarenka, non ha saputo resistere e ha pubblicato su Instagram la sua personale interpretazione…

Rosy Bindi all’assemblea del Pd: “rispettiamo troppo questo governo”

bindi-direzionepd-tuttacronacaSi sta svolgendo l’assemblea nazionale del Pd, oggi, e Rosy Bindi presenta il suo pensiero: “Se c’è un problema in questo momento, è che siamo troppo rispettosi” verso l’esecutivo, “proprio perché alla sua guida c’è un nostro esponente”. Ha quindi spiegato: “Come dice il premier questo non è il nostro governo. Non serve un partito ripiegato nella costruzione di se stesso, ma che costruisce se stesso per essere sempre più forza nel proprio governo, non in quello delle larghe intese”.

Il bimbo di 5 anni che scrive lettere per creare un mondo migliore

TOBY-LITTLE-WRITING-tuttacronacaCreare un’organizzazione per ottenere dei fondi e finanziare le persone in difficoltà. Certo non semplice come impresa. Eppure c’è chi c’è riuscito. Lui è Toby Little e la particolarità è che si tratta di un bambino di soli 5 anni. Come ha fatto? Ha scritto una lettera da spedire ai 193 Paesi membri dell’Onu. Il piccolo di Sheffield ha proseguito con il suo impegno con determinazione e coraggio, riuscendo anche a ottenere risposta alle sue richieste. Attraverso l’ente ShelterBox e le donazioni che sta pian piano ricevendo, Toby spera di poter girare una cifra in beneficenza.  Al momento, sono 86 le risposte che ha ricevuto mentre il sito Writingtotheworld.com e l’omonima pagina Facebook, aggiornata continuamente dalla madre Sabine, monitorano la situazione.  “La missione è partita all’inizio del 2013, dopo che a scuola aveva ricevuto il compito di scrivere una lettera”, spiega la madre all’Huffington Post Uk. “A maggio Toby ha portato a casa un libro dal titolo “Letter to New Zealand”, ed è proprio da lì che ha deciso di iniziare”. Il prossimo passo di Toby? “Visitare tutti e 193 i Paesi”, scherza la mamma Sabine.

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L’imprenditore con il vizio del gioco che tenta una rapina

industriale-rapina-videopoker-tuttacronacaHa indossato una maskera di Mandrake e, armato di un coltello, un imprenditore 56enne di Novellara, in provincia di Reggio Emilia, dopo aver perso 500 euro al videopoker ha rapinato un bar. Fuggito e rientrato a casa, ha scritto una lettera ai familiari manifestando intenti suicidi. Al seguito di una trattativa, i carabinieri lo hanno convinto a consegnarsi strappandogli anche la promessa di curarsi dal vizio del gioco, a causa del quale aveva anche perso l’azienda.  Nel corso della rapina, l’imprenditore aveva provato a tappare la bocca alla barista che, nella collutazione, gli ha strappato la maschera. Da qui la fuga, nel timore di venire riconosciuto. Oltre all’allarme al 112 dato dal bar, anche i familiari dell’uomo si erano messi in contatto coi militari. E’ stato così che il maresciallo della stazione di Novellara è riuscito ad avere con l’uomo un contatto telefonico, durante il quale lo ha rassicurato. L’imprenditore, accompagnato dal proprio legale, si è quindi presentato in caserma, confessando. È stato denunciato per tentata rapina aggravata, ma ha promesso di rivolgersi ad una comunità.

Roberto Vecchioni tra i candidati al Nobel per la Letteratura

Roberto-Vecchioni-nobel-letteraturaIl premio Nobel per la Letteratura potrebbe essere consegnato, quest’anno, a un cantautore, a dimostrazione che le canzoni sono poesie. E potrebbe giungere in Italia. Tra i nomi dei papabili, infatti, oltre a Bob Dylan e Leonard Cohen, c’è anche Roberto Vecchioni. L’Accademia di Svezia consegnerà il premio “all’autore o all’autrice dell’opera letteraria più considerevole d’ispirazione idealista” il 10 dicembre e la candidatura di questi maestri della musica ha sorpreso molti. Utenti di Twitter compresi, tanto che puntuale è arrivato l’hashtag per l’occasione: #sgomento. C’è chi pensa che la notizia sia una bufala e chi si chiede “Perchè lui e non un altro? Perchè non Francesco De Gregori?”, ma per l’Accademia svedese, Vecchioni avrebbe tutte le carte in regola per ricevere il premio. Sia per i testi delle sue canzoni che per il suo impegno in campo letterario. Il professore di lettere, infatti, si è sempre dedicato alla scrittura, anima e cuore: racconti, libri per bambini e soprattutto la pubblicazione di due romanzi: “Il libraio di Senilunte” e “Scacco di Dio”.

Via Facebook, il cantautore commenta così la candidatura: “Sono onorato, emozionato e sorpreso per questa nomination al Nobel per la Letteratura che va ben oltre qualsiasi aspettativa personale. Quando mi hanno avvisato pensavo a uno scherzo”.

vecchioni-nobel-facebook-tuttacronacaRiguardo i suoi “sfidanti, Bob Dylan è candidato al premio da più di 15 anni e ogni volta sembra abbia il potenziale giusto per ricevere il riconoscimento, considerato il valore sociale e letterario dei suoi testi. Finora, però, non l’ha ancora ottenuto.

Ma in lizza c’è anche il canadese Leonard Cohen, l’autore della struggente “Halleluja” la cui carriera iniziò iniziò dalla letteratura, con la scrittura di poesie: i suoi primi album erano di reading, di poesie registrate. La musica si affacciò in seguito, ma le sue raccolte di canzoni, inizialmente, non ebbero successo a causa del carattere “introverso” dell’autore che non riusciva a cantare, era timido. Gli operatori dello studio di registrazione erano arrivati ad arredare lo studio perchè somigliasse alla sua stanza da letto, e si sentisse più a suo agio.

Agguato per vendetta a Roma: sbagliano la vittima

vendetta-sbagliata-tuttacronacaUno dei componenti della famiglia malavitosa romana dei Casamonica, Enrico, 34enne con qualche precedente, venerdì sera è stato gambizzato in strada alla Romanina, quartiere periferico della Capitale. al policlinico di Tor Vergata i medici gli riscontrano una ferita al piede sinistro: niente rispetto ai cinque proiettili che gli erano stati sparati contro. Trascorrono poche ore e si dà il via alla vendetta. Un 56enne e un 54enne, entrambi componenti del clan Casamonica, individuano quello che, secondo loro, potrebbe essere l’autore dell’aggressione e lo massacrano colpendolo con calci, pugni e una spranga. La vittima, però, non sembra aver nessun legame con la sparatoria. Si tratta di un 22enne caporale dell’esercitoche ora è ricoverato con una prognosi di 40 giorni. I carabinieri hanno arrestato i due aggressori con l’accusa di lesione personale aggravata in concorso.

Scossa di terremoto in Emilia alle ore 11:04

terremoto-emilia-tuttacronacaL’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato una scossa di terremoto di magnitudo 2.3 nel distretto sismico della Pianura Padana Emiliana alle ore 11:04. L’evento si è verificato a un ipocentro di 5 chilometri di profondità e l’epicentro è stato localizzato in provincia di Modena, nelle vicinande di Finale Emilia.

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