Sparatoria in casino a Las vegas: 1 morto e 2 feriti

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Dopo la scuola, il night club, l’ondata di violenza non si arresta negli States dove la sparatoria, avvenuta al Bally’s,  un noto casino di Las Vegas intorno alle 6.00 ha lasciato a terra una persona e ferito altre due. Le ragioni sono ancora da chiarire, ma la polizia avrebbe già fermato un sospetto. Secondo  un testimone la sparatoria si sarebbe innescata quando all’uomo era stato chiesto di lasciare il locale.

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Getta il mastice in faccia alla moglie e poi fugge

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L’ennesima violenza di un marito nei confronti della moglie. Questa volta è stato un imprenditore di 47 anni proprietario di un laboratorio di calzature a Vigonovo, nella riviera del Brenta, a gettare in faccia alla donna di 35 anni del mastice industriale, poi ha appiccato il fuoco prima di darsi alla fuga. Sono stati i parenti della donna a sentire le urla strazianti e precipitarsi a soccorrerla, nel tardo pomeriggio di domenica. Ora la 35enne è stata portata d’urgenza in ospedale a Dolo e poi al centro grandi ustionati di Padova. Le sue condizioni sono gravissime e la prognosi è riservata.

Pesce marcio che torna fresco… grazie a uno spray!

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La sostanza non è nuova, se ne parlava già nel 2010 del cafodos, un elemento chimico capace di trasformare il pesce non più freschissimo in merce appetibilissima. La difficoltà è nell’individuazione di questo additivo,  composto da acidificante, correttore di acidità e ossigeno attivo, spesso usato insieme al ghiaccio che ne rende praticamente quasi impossibile la presenza anche qualora la merce sia sottoposta ad analisi. Quindi o lo si individua immediatamente nei depositi di trasformazione oppure si perde ogni traccia, ma i suoi effetti invece possono essere molto seri.

Come rivelava il tossicologo Alberto Mantovani nel 2010 in un’intervista rilasciata a La Repubblica:

Il pesce trattato con il cafodos “può anche essere pericoloso per chi lo mangia. Alcuni tipi di pesce, e in particolare il tonno, le sardine, le alici e più in generale il pesce azzurro, hanno un tipo di composizione proteica tale che quando non sono più freschi sviluppano istamina. Nel caso di utilizzo del cafodos può essere messo in commercio un pesce molto vecchio che ha quindi sviluppato altissime quantità di istamina. Quantità tali da essere potenzialmente anche molto tossiche per l’ uomo»

Oggi la procura di Torino ha aperto un’inchiesta sul prodotto, di origine spagnola, facilmente reperibile su internet anche in Italia e il cui uso sembra essere costantemente in aumento.

L’asso nella manica di Letta, dalla Gruber con “Stabilità”

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Stabilità sembra la parola magica, quasi l’asso nella manica, che Letta lancia quando si trova alle strette. Una parola capace di rievocare gli spettri dello spread, i mercati in caduta libera, la troika che si avvicina e gli scenari della Grecia che si materializzano davanti agli occhi degli italiani. Così il Presidente del Consiglio Enrico Letta, ospite di Lilli Gruber su La7 a Otto e mezzo ritorna sul suo cavallo di battaglia e afferma:

“In 4 giorni di crisi di governo siamo passati da tassi al 4,8 a 4,2 e questo vale per il bilancio pubblico miliardi. Io voglio farmi garante della stabilità per evitare che ci siano terremoti come in passato e una volatilità che danneggia il paese”.

E poi gioca in casa, con quella Legge Elettorale che nessuno ha voglia di cambiare, perché poi non ci sarebbero più alibi come quelli posti invece oggi da Letta. Il premier, infatti, in mattinata aveva parlato di 6 mesi «difficilissimi», comunque racconta di non aver mai pensato «di gettare la spugna» perchè, anche per colpa della legge elettorale, «le alternative non mi convincono» e bisogna andare «avanti fino al 2015».

Ma da Lilli Gruber esce fuori anche la parte “democristiana” del Premier che si augura, come già fatto con Fassina, di poter chiarire con Monti al più presto  dopo che il Professore lo ha accusato di essersi «inginocchiato» sull’Imu al Pdl: «Non voglio infilarmi in polemiche -ha detto Letta – che non hanno a che fare con le cose concrete. Con Monti ci vedremo, ci chiariremo».

Tiene a distanza anche la “tematica” Renzi: il presidente del Consiglio preferisce «perdere energie» nello sforzo di «portare il paese un passo alla volta fuori dalla crisi»

E proprio per concentrare i suoi sforzi sull’uscita dalla crisi Letta difende a spada tratta la sua Legge di Stabilità. La verità sulla manovra è che «a differenza delle ultime due dove c’erano più tasse, questa è neutra» e soprattutto «nelle nostre previsioni darà una crescita dell’1% nell’anno prossimo». «Mi dicono di essere stato prudente, sì lo sono perchè dalla crisi si esce passo dopo passo», osserva aggiungendo, rivolto sia alle contestazioni dei sindacati sia a quelle di Confindustria, che «è stata criticata da chi ha detto che è troppo dura e chi ha detto che è troppo morbida». Mentre «noi abbiamo fatto una scelta legata alla stabilità, a dare certezze per un triennio: creare stabilità è l’unico modo perché il paese si salvi» e attacca anche sul tema centrale del cuneo fiscale e dei 14 euro in busta paga “Se l’è inventata qualcuno per farci del male. In Italia se qualcuno fa qualcosa, parte un grandissimo sforzo per denigrarlo. Abbiamo messo cinque miliardi di tasse in meno – ha continuato il premier – e abbiamo detto a Parlamento e parti sociali di concentrarli su chi ha più bisogno. Sta a loro discuterne”.

Duro anche nei confronti di Maradona e il suo gesto contro Equitalia: «Non mi è piaciuto per niente, chi paga le tasse va rispettato e sono gli italiani onesti mentre in molti, come Maradona, fanno il gesto dell’ombrello».

 

Terribile lutto in casa di Goran Vujevic: muore il figlio di 5 anni

Goran_Vujević-tuttacronacaE’ stato colpito da un lutto dolorosissimo lo schiacciatore della Sir Safety Banca di Mantignana Perugia, Goran Vujevic. Si è infatti spento nella notte il piccolo Stefan, di appena 5 anni, primogenito del pallavolista e della moglie Francesca. A Vujevic, oro olimpico ed europeo con la Serbia, è giunto il cordoglio della Federvolley per la terribile perdita mentre il presidente Sirci e tutta la dirigenza, tecnici, giocatori ed ogni componente societaria si sono stretti al capitano in un forte abbraccio.

“Bella presa”… Presidente!

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Una ragazza, Karmel Allison, in stato interessante che stava sul palco, nel giardino delle rose alla Casa Bianca, proprio accanto al Presidente Obama che parlava della sua riforma sanitaria, cioè l’Obamacare, ha quasi perso i sensi. Il Presidente si è accorto di quanto stava accadendo alle sue spalle e ha prontamente sorretto la ragazza. Vedendo che la giovane si stava riprendendo ha poi esclamato ‘‘Questo capita quando parlo troppo…” e poi ancora giocando sull’ironia ha commentato  ”Comunque bella presa…”. La Allison poi è stata in grado di lasciare il palco sulle sue gambe con l’aiuto di una persona dello staff presidenziale.

 

I sogni infranti della ricerca italiana? Rivelazione shock alla Myrmex

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C’è chi dice che funziona così e non si pone neppure più il problema, ma c’è anche chi tra i 76 ricercatori del laboratorio Myrmex di Catania – un’eccellenza italiana nel campo della tossicologia, fino al 2011 proprietà di Pfizer – proprio non ci sta e afferma: “la nostra ricerca, negli ultimi due anni, è stata realizzata solo sulla carta: a questo progetto non ho lavorato neanche un minuto. Ho firmato documenti nei quali dichiaravo d’aver lavorato molte ore: è falso. Ho firmato per timore di perdere il lavoro, non sono l’unico, ma ora sono stanco: aspetto che un magistrato mi convochi, per raccontargli tutto, spero che la Guardia di Finanza entri nei nostri uffici. Non abbiamo neanche i reagenti. Sono tutti scaduti. Di quale ricerca parliamo?”

Quanto costa un laboratorio che dovrebbe fare ricerca e forse non la fa? Un progetto targato Myrmex è stato pagato tre mesi da con ben 3 milioni di euro come hanno confermato fonti del Ministero a Il Fatto Quotidiano. La quietanza della Banca d’Italia è datata 7 agosto 2013.

Il Fatto Quotidiano prova quindi a contattare l’amministratore delegato di Myrmex, Gian Luca Calvi, ma senza esiti positivi. Quindi prova anche con il direttore del centro Salvatore Celeste, ma anche lui, secondo il Fatto, non vuole rilasciare dichiarazioni.

Cosenza contro la Carrozza, contestazioni al ministro dell’istruzione

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Momenti di tensione all’Università della Calabria durante la visita nell’ateneo del ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza. Alcuni studenti hanno lanciato pietre e uova contro l’auto del Ministro ed altre vetture del corteo. Chiesta anche, con urla e slogan, la liberazione dei giovani arrestati a Roma sabato scorso.

Letta sui migranti: la Libia non collabora

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Immigrazione? Enrico Letta ha le idee chiare, quando nel giorno dei funerali della strage di migranti, attacca verbalmente la Libia: «Non vogliamo, né accetteremo dalle autorità libiche mezze risposte o risposte insufficienti», «non è immaginabile che ci siano dalla Libia atteggiamenti meno che cooperativi». «Vogliamo risposte molto forti, abbiamo intenzione di essere molto attenti alle coste e ai porti libici – ha spiegato Letta -. Per noi il pattugliamento del mare non è quello delle acque attorno a Lampedusa o alla Sicilia ma andare a far sì che le autorità libiche si assumano le responsabilità, andare lì fino all’estremo».

Sembra anche che il blitz di Samaras a Roma fra gli altri temi abbai toccato anche quello di presentare una linea comune all’Unione Europea in tema di migrazione: «Urgono risposte sia nella gestione dei flussi migratori sia per la sicurezza del Mediterraneo. Al prossimo Consiglio europeo saremo fermi e netti sul tema dell’immigrazione e non accetteremo un consiglio superficiale – ha annunciato -. Chi ha responsabilità istituzionali deve soprattutto dare risposte e per questo ci siamo incontrati e abbiamo deciso iniziative».

«Noi puntiamo a partire dal consiglio europeo e poi nei due semestri di presidenza – ha proseguito il premier – al rafforzamento di Frontex, alla messa in funzionamento di Eurosur nei tempi previsti, ad una discussione sui temi del diritto d’asilo a livello europeo e una forte capacità della missione Mare nostrum di incidere nei paesi d’origine».

Datagate anche in Italia e i servizi lo sapevano, così Claudio Fava

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Del Datagate lo sapevano proprio tutti, anche i servizi segreti italiani, così Claudio Fava, deputato del Sel e membro del Copasir afferma che il  monitoraggio “è avvenuto anche in Italia”. Nel giorno in cui scoppia la “bomba” su Le Monde e la Francia si scopre controllata, Fava sottolinea:

“Mi sembra chiaro che sia avvenuto anche in Italia. Il pezzo di Le Monde ci offre un dato puntuale su quello che avveniva con la Francia, ma ricordando anche che lo stesso sistema di raccolta a strascico di dati in base ad alcuni sensori è stato fatto nei confronti di altri Paesi, cosa che non è stata smentita dai vertici dei servizi segreti americani con i quali abbiamo avuto una serie di incontri due settimane fa a Washington. Ci hanno spiegato che il loro scrupolo principale è stato quello di rispettare le leggi americane sulla privacy e intervenire a tutela della sicurezza del Paese”.

D’altra parte che anche l’Italia fosse stata “controllata” non è certo un dato nuovo, ma quando la Germania si indignò si trovò immediatamente isolata in Europa.

Il ministro francese ha convocato l’ambasciatore americano, l’Italia che ha fatto dopo aver scoperto che persino la nostra ambasciata a Washington veniva intercettata? “Quando abbiamo chiesto qualche mese fa ai servizi e al Governo cosa intendessero fare l’atteggiamento ci è sembrato abbastanza tiepido. Da quello che abbiamo saputo da fonte americana a Washington i servizi italiani sono sempre stati al corrente di questa attività di monitoraggio, che interveniva anche pesantemente sulla privacy dei cittadini italiani”.

“Questa politica della Nsa – che ha alcuni elementi selettivi che permettono di risalire a dati pericolosi – è fatta seguendo le leggi americane, è una cosa che già sappiamo. Cambia la capacità di reazione, il governo italiano ha voltato lo sguardo da un’altra parte, ma nessuno può dirsi stupito. Il modo in cui ha posto il problema la Francia è un tema dal quale nessuno potrà sottrarsi, chiederemo al governo come mai non è stato mai convocato l’ambasciatore americano”.

Il documento di Renzi che shocca la sinistra: voglio i voti di Pdl e Grillo

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A chi lo accusa di parlare agli elettori del centrodestra e agli “arrabbiati” del M5S, Renzi risponde con un documento in cui dichiara a chiare note che:  “Si vince recuperando consensi in tutte le direzioni: centrodestra, Grillo, astensioni”.

“Vuoi anche i voti del centrodestra? Sì. E vuoi i voti di Grillo? Assolutamente sì. Non è uno scandalo, è logica – spiega il sindaco di Firenze -: se non si ottengono i voti di coloro che non hanno votato il Partito democratico alle precedenti elezioni, si perde. Tra di noi abbiamo spesso dato l’idea di essere interessati a parlare soprattutto a chi c’era già: non basta più, se mai è bastato. Non parliamo solo ai gloriosi reduci di lunghe stagioni del passato. Vogliamo parlare a chi c’era, e coinvolgerlo. Ma anche a chi non c’era, a chi ci sarà, a chi ci potrebbe essere se solo fossimo capaci di generare apertura e di lasciarci ispirati dalla curiosità”.

Secondo Renzi infatti “il Pd deve accogliere le speranze tradite di chi ha creduto in un progetto – diverso dal nostro, certo – e che poi ha fallito: le speranze delle persone non hanno bollini, non hanno etichette. Hanno bisogno di risposte. Il Pd deve essere spalancato alla curiosità, non rinchiuso nelle proprie certezze. Siamo stati bravi a farci del male. Abbiamo respinto ai seggi persone, uomini e donne che, armati della propria passione, erano usciti di casa per esprimere un voto, una scelta per noi. Abbiamo escluso chi voleva partecipare. Cosa c’è di più sbagliato, se non arroccare un partito? Nel voto, nelle idee. Dobbiamo fare l’esatto contrario, andare casa per casa a convincere, far uscire la nostra gente di casa e riportarla a partecipare, a scegliere insieme, a stabilire relazioni, a parlare di politica, a costruire l’idea che il partito ha del mondo. I tanti, non i pochi”.

“Per gli spazi verdi è sempre bella stagione”… per le pubblicità no!

pubblicità-sessista-tuttacronacaE’ la senatrice Monica Cirinnà a puntare il dito contro un nuovo manifesto pubblicitario apparso recentemente su via Cassia, a Roma. Quello che appare è una ragazza coperta esclusivamente da un manto erboso, vicino, la scritta “Per i tuoi spazi verdi è sempre bella stagione”. La democrat ha sottolineato all’Adnkronos: “Qual’è il messaggio di questa pubblicità? La facciamo a pezzi con la motosega questa donna? In tempo di femminicidio trovo veramente fuori luogo questo cartellone. Il pubblicitario dovrebbe vergognarsi”. I manifesti, affissi “per ora, per fortuna” solo tra via Cassia e via Trionfale, sono visti dalla senatrice come un esempio di strumentalizzazione del corpo femminile: “C’è una proposta di legge, ‘Misure in materia di contrasto alla discriminazione della donna nelle pubblicità e nei media’, presentata da un gruppo di senatrici del Pd, prima firmataria la vice presidente del Senato Valeria Fedeli, che propone di «vietare l’utilizzo del corpo femminile nelle pubblicità che trasmettono, anche in maniera allusiva, messaggi che suggeriscono, incitano o non combattono il ricorso alla violenza esplicita o velata, alla discriminazione, alla sottovalutazione, alla ridicolizzazione, all’offesa delle donne”. Sempre la Cirinnà spiega: “A Roma inoltre con Alemanno fu approvata all’unanimità una delibera bipartisan che vieta l’affissione di cartelloni pubblicitari che strumentalizzano il corpo della donna. E poi dovrebbe intervenire il Gran giurì della pubblicità. Basterebbe fare uno sforzo di natura etica. Che vuol dire quel corpo donna da segare?”.  Ma la dem ne ha anche per Sallusti, il direttore de Il Giornale: “Quando le quattro senatrici del Pd presentarono la proposta di legge ‘Misure in materia di contrasto alla discriminazione della donna nelle pubblicità e nei media’, Sallusti fece uscire sul suo giornale un primo piano con le foto delle quattro senatrici con il solito prototipo: ‘Le brutte e vecchie parlamentari del Pd vogliono censurare Belen'”.  E conclude: “Io lo sfido. Sono alta un metro e ottantacinque e ho fatto la modella, al prototipo della parlamentare del Pd brutta non ci sto. Il tema è capire quale messaggio si sta mandando attraverso una pubblicità e chi si vuole educare. Che cosa può pensare un ragazzino che passa per strada e vede questo tipo di manifesti?”.

Il biscotto che crea dipendenza… è peggio di una droga!

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Il biscotto più venduto nel XX secolo che vanta 500 miliardi di pezzi acquistati può creare dipendenza. L’Oreo, con due strati circolari sovrapposti di base di cioccolato e uno interno di crema al latte, ora sarebbe sotto accusa perché uno studio ha dimostrato che attiva nel cervello gli stessi centri del piacere attivati dalla cocaina. Per analizzare il biscotto i neuroscienziati del Connecticut College di New London hanno somministrato il “Milk’s Favorite Cookie” ai ratti. Il comportamento delle cavie si è dimostrato identico a quelli trattati con la cocaina.

Gli effetti dell’Oreo sicuramente sono diversi da una droga, ma comunque negativi. Basti pensare solo all’obesità.

“’La nostra ricerca supporta la teoria che i cibi ricchi di grassi e di zuccheri stimolano il cervello nello stesso modo in cui lo fanno le droghe. Gli alimenti ricchi di grassi e zucchero possono essere ancora più pericolosi della cocaina e morfina a causa della loro accessibilità” – spiega Schroeder, che presenterà il suo studio il prossimo mese a San Diego presso la Society for Neuroscience. “Questo potrebbe essere uno dei motivi per il quale le persone hanno difficoltà a stare lontano da loro, contribuendo alla epidemia di obesità. Non ho più toccato un Oreo – ha aggiunto lo scienziato – dopo aver fatto l’esperimento”.

Con conseguenze certo diverse rispetto all’assunzione dello stupefacente, ma comunque negative.

La margarina è potenzialmente cancerogena per bambini e anziani

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La margarina, cioè il grasso, succedaneo del burro, usato in molte preparazioni e che si trova all’interno di molti prodotti alimentari confezionati, può essere cancerogeno su bambini e anziani. La sostanza incriminata è il  3-Monochloropropane-1,2-diol (3-MCPD). Il 3-MCPD è un contaminante che si sviluppa durante la trasformazione di prodotti alimentari, contenenti grassi e sale, quando vengono esposti ad alte temperature di produzione.  Fu rinvenuto per la prima volta una quarantina di anni fa in alimenti come le proteine idrolizzate e la salsa di soia e, non poco tempo dopo, fu classificato, dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc), come “possibilmente cancerogeno per l’uomo”.

Nella maggior parte degli alimenti tale sostanza è in quantità trascurabili mentre è a livelli alti tra i “grassi e oli vegetali/animali“.

Come sottolinea il Fatto Quotidiano si trova in particolar modo nelle “margarine vegetali e affini”, a cui è dovuto il 70% dell’assunzione del contaminante, e nei “grassi e oli vegetali”, a cui è dovuto il 28% dell’assunzione (ad eccezione dell’olio di noci). Tale assunzione è risultata al sotto dei livelli raccomandati per la maggior parte della popolazione europea, tranne che per alcuni gruppi: i bambini da 1 a 3 anni e gli anziani oltre i 64 anni di età. Dunque per tali fasce di popolazione sarebbe potenzialmente cancerogeno il consumo abituale di prodotti contenenti margarina, largamente usata nell’industria alimentare. In particolare per prodotti da forno dolci e salati, e il consumo di prodotti contenti oli e grassi vegetali, non meno diffusi.

7 mld della Legge di Stabilità per navi da guerra. Sul Vesuvio con le navi?

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Sette miliardi per le nuove navi da guerra. Dopo il rifinanziamento della Tav e gli F35, il Governo Letta mette nuove risorse finanziarie per “adeguare” l’apparato militare italiano.  Nella Legge di Stabilità infatti è previsto al momento un contributo ventennale da 6,8 miliardi a carico del Ministero dello Sviluppo Economico per il rinnovo della flotta navale della Marina militare. In particolare il denaro sarà speso per acquisire dodici nuovi pattugliatori d’altura ‘dual-use’ chiesti a gran voce nei mesi scorsi dal capo di stato maggiore, ammiraglio Giuseppe De Giorgi.

Quindi nessuna  novità  nelle scelte  di politica economica che con quei sette miliardi sommati ai dieci già stanziati per il cuneo fiscale sarebbe potuta ripartire meglio, Invece la politica ancora una volta  sembra  ancorata a una politica di guerra…

Come sottolinea il Fatto Quotidiano:

“Se questo contributo verrà confermato dal Parlamento – commentano dalla sede triestina di Fincantieri – si tratta di un provvedimento molto importante per il futuro del lavoro dei nostri cantieri e per quello della Marina militare, che come ha più volte ricordato il capo di stato maggiore, ammiraglio De Giorgi, altrimenti rischiava l’estinzione, e che per questo aveva chiesto al governo uno stanziamento di 10 miliardi. Questa decisione del governo è frutto delle forte pressioni esercitate dai sindacati e degli esponenti liguri del Pd più sensibili al futuro dei cantieri regionali: il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, il senatore ed ex sindaco di Sarzana Massimo Caleo, il senatore membro della commissione Difesa Vito Vattuone e ovviamente il sottosegretario alla Difesa Roberta Pinotti“.

Per giustificare queste nuove spese militari tutti tirano in ballo l’emergenza immigrazione e l’operazione umanitaria ‘Mare Nostrum’. “Si tratta di risorse economiche importanti per il riordino della flotta della Marina militare – ha commentato il senatore Vattuone – che potrà così dotarsi di navi moderne da utilizzare nella protezione civile e per far fronte all’annoso problema dell’immigrazione, causa di tante tragedia umanitarie”.

Il sottosegretario Pinotti, rispondendo a un nuovo appello del capo di stato maggiore De Giorgi – che ieri ha alzato ulteriormente la posta chiedendo non più 10 ma addirittura 12 miliardi – lo ha rassicurato dicendo che “questo governo è attento alle richieste della Difesa che, come abbiamo visto nel caso di Lampedusa, ha un’esigenza sempre più forte di presenza della Marina nel nostro mare”. “Piena condivisione” delle richieste della Marina anche da Burlando: “Un paese moderno non può fare a meno di una flotta come si deve. Quanto successo a Lampedusa continuerà a succedere”.

Lo stesso amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha aperto la sua audizione in commissione Difesa, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui sistemi d’arma, parlando di “controllo delle frontiere” e di “interesse strategico delle problematiche migratorie”. Accennando poi all’instabilità dei paesi nordafricani, l’ad Bono, vestendo i panni del suo committente militare, ha sottolineato la necessità di “fronteggiare tutto questo con un presidio del Mediterraneo molto più forte di quanto sia stato fatto finora: il mare Mediterraneo è mare nostro e lo dobbiamo presidiare, quindi l’Italia deve dotarsi di una Marina che possa assolvere questo compito. Ci auguriamo che l’esigenze della Marina vengano tenute in conto dal governo con molta attenzione”.

Esigenze operative presentate sempre come urgentissime e imprescindibili, ma che in passato hanno portato a scelte costose e discutibili. Il caso più emblematico è quello della portaerei Cavour, l’ammiraglia della nostra flotta navale, costata 1,5 miliardi di euro. “Una delle più belle navi del mondo, destinata a ospitare i famosi F-35 ma dotata anche di straordinarie capacità polivalenti, come l’ospedale di bordo, che la rendono ideale per impieghi umanitari”, ha detto ieri l’ad di Fincantieri. Peccato che abbia un costo d’esercizio così esorbitante (200 mila euro al giorno) da averla resa di fatto inutilizzabile: da quando è entrata in servizio nel 2009, questo mastodonte viene usato solo per missioni di promozione commerciale pagate dalle aziende italiane (Fincantieri, Finmeccanica, Eni) che se ne servono come fiera galleggiante del ‘made in Italy‘, una prima volta in Brasile nel 2010 (con una puntata umanitaria ad Haiti) e ora in Medio Oreinte e in Africa, partenza prevista tra poche settimane.

“I pattugliatori di De Giorgi – ha spiegato l’amministratore delegato di Fincantieri concludendo la sua audizione in commissione Difesa – sono navi polivalenti che potranno essere usate non solo per il contrasto all’immigrazione, ma anche in caso di calamità naturali: pensiamo solo a quanto sarebbero utili se eruttasse il Vesuvio”.

Sul Vesuvio ci andiamo con le navi?

Insomma Fincantieri è salva e l’Italia repubblicana che ripudia la guerra investe ancora in industria pesante e mezzi militari… dove è il cambiamento? Dove una visione a lungo raggio per l’economia? Si taglia la banda larga,- la più utile infrastruttura per guardare con più serenità  al futuro,- per produrre navi da guerra polivalenti?

Latte materno contaminato da batteri in vendita online

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Latte materno venduto online per pochi euro… quello che sembrava la soluzione migliore si sta trasformando in un incubo per molti genitori. Uno studio del Nationwide Children’s Hospital infatti avverte che tale pratica non è esente da rischi per i bambini. L’analisi del latte materno messo in vendita su internet infatti ha fatto riscontrare, almeno su tre quarti dei campioni, batteri che possono causare malattie. Inoltre il latte materno presentava anche una cattiva conservazione e una spedizione senza le accortezze mediche che dovrebbero essere alla base di un prodotto così delicato.

“Va detto – ha affermato una ricercatrice – che su questi siti non è facile capire con certezza che tipo di prodotto si riceve, se si tratta veramente di latte materno e se è sicuro per il proprio bambino. E le conseguenze per la salute del neonato possono essere importanti. Per questo è meglio evitare di fare acquisti di questo tipo”.

Il problema a monte della questione è che negli Usa il latte materno è considerato un alimento e non ci sono controlli come invece accade ad esempio per le donazioni di sangue. In altri paesi invece le donatrici sono sottoposte a screening e il latte viene pastorizzato per eliminare il pericolo di germi. In Europa i leader delle banche del latte sono la Francia e l’Italia.

Nuovo attacco di Brunetta a Fazio e la Littizzetto “s’immola”

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Che tempo che fa è ancora nella bufera di Brunetta. Il parlamentare del pd infatti ha sferrato un nuovo attacco a Fabio Fazio e alla Rai:  se Maradona è stato indecente con il suo “gesto dell’ombrello” rivolto al fisco italiano, è la tesi dell’ex ministro, “più grave ancora è il comportamento di Fazio”.

Il capogruppo del Pdl alla Camera ha spiegato all’agenzia Ansa di aver “depositato un’interrogazione alla Commissione di Vigilanza Rai sull’episodio indecente accaduto ieri sera a ‘Che tempo che fa’, con Maradona impegnato nel gesto ‘dell’ombrello’, ed elevato così a testimonial dell’evasione fiscale. Più grave ancora è il comportamento di Fazio”.

Secondo Brunetta, “più grave del comportamento dell’ex calciatore, appare quello di chi gli ha approntato il palcoscenico. Se Maradona è infatti noto per le sue intemperanze, e dunque non stupisce si sia esibito nel gesto dell’ombrello contro Equitalia, davvero offensiva è la condiscendenza manifestata dal conduttore Fabio Fazio che ha lasciato che il suo pubblico tributasse un’ovazione per quell’atto di volgare offesa, che irride la legge e gli italiani onesti”.

Per questo il capogruppo del Pdl, che già nella puntata precedente di ‘Che tempo che fa’ aveva polemizzato con Fazio per il suo compenso, ha depositato

“un’interrogazione al presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai, Roberto Fico, sull’indecente episodio accaduto ieri sera ‘Che tempo che fa’, con l’esibizione di Diego Armando Maradona impegnato nel gesto ‘dell’ombrello’, ed elevato così a testimonial dell’evasione fiscale in casa di chi paga il canone per vedersi sbeffeggiato. L’interrogazione chiede di far luce su eventuali compensi fatti giungere per vie traverse a Maradona e se nel contratto di Fazio esistano clausole che lo vincolino a rispettare il decoro della Rai e quali siano le sanzioni in caso di violazione”.

Il gesto di Maradona era già stato ampiamente condannato dal viceministro dell’Economia Stefano Fassina. Intervenuto nel programma Mix 24, su Radio 24, il dem aveva affermato: “E’ un gesto miserabile che va perseguito.  (VIDEO)

In difesa di Fabio Fazio è subito scesa in campo la Littizzetto che ha voluto fare ironia:

“Guardi caro Brunella (sic) io sono disposta anche ad andare via da qui. Facciamo così lei viene qui a Che tempo che fa e io prendo il posto di capogruppo del Pdl”. Poi la bordata: “Tanto le nostre misure sono compatibili. Anche lei può mettersi qui sulla scrivania di Fazio”.

Forse però in questo caso dell’ironia non c’era proprio bisogno e sicuramente non si sentiva l’esigenza di ritornare per l’ennesima volta su una battuta ormai inflazionata.

Bufera in Campidoglio per la foto sui marò

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Non è più una questione politica, ma sembra proprio che la vicenda del manifesto dei marò posto al Campidoglio stia diventando un vero e proprio caso per tutta la cittadinanza. Oggi a protestare però sotto il Comune di Roma sono stati gli esponenti di “Prima l’Italia” che hanno urlato «Dove sono i Marò, riportateli» e «Vergogna». In prima fila anche Isabella Rauti, la moglie dell’ex sindaco Alemanno che insieme a una trentina di esponenti di “Prima l’Italia” ha cercato di srotolare uno stendardo, da loro creato, raffigurante i due marò italiani detenuti in India, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sopra la scalinata del Campidoglio, nello stesso punto dove è stato rimosso l’originale.

L’enorme foto è stata subito rimossa da un vigile contro cui gli esponenti di ‘Prima l’Italià hanno urlato: «Venduto, vergogna servi». «Tradizionalmente gli stendardi in questa piazza vengono rimossi quando le questioni si sono risolte – ha denunciato Isabella Rauti – È successo per Shalit e per Rossella Urru. Quindi è inutile tirare in ballo Michelangelo, che nessuno ha potuto interpellare, ma l’idea che in questa piazza ci sia e resti lo stendardo dei nostri Marò, che sono detenuti ingiustamente e che devono essere giudicati dal tribunale di competenza che non è quello indiano. Prima l’Italia – ha concluso – nata poco tempo fa, ha pensato di prendere questa iniziativa perché trova vergognoso che sia stato rimosso lo stendardo dei Marò mentre la loro vicenda è ancora in corso».
«La giunta capitolina e il sindaco Marino, con tutta la maggioranza, sono molto attenti al tema dei diritti umani – spiega il vicesindaco Luigi Nieri – Però stiamo parlando di un luogo simbolo dal punto di vista dell’arte e stupisce che chi è così vicino a questa vicenda dei Marò se ne sia accorto oltre quindici giorni dopo che era stata tolta. Nel frattempo il comune di Roma aveva fatto con la Sovrintendenza una serie di riunioni proprio per capire come ricollocare la foto ma, soprattutto, capire se è la cosa più giusta da fare. Ecco, con grande rispetto di tutte le sensibilità, chi non se ne è accorto per oltre quindici giorni forse farebbe bene ad abbassare un pò la polemica e riflettere un pò meglio, sia sulle cose che sta dicendo oggi e pure su come ha trattato la piazza del Campidoglio». 

«Qualcuno a sinistra faccia capire a Marino che è il sindaco di Roma, città capitale d’Italia e non di Nuova Delhi – risponde Vincenzo Piso, deputato del Pdl – I Marò rappresentano la nostra nazione in una vicenda che li vede ingiustamente ed indebitamente trattenuti in India e la rimozione della loro foto dal Campidoglio è ingiustificabile».

«Il centrodestra continua a strumentalizzare il dramma umano vissuto dai due marò italiani e dalle loro famiglie. La gigantografia è stata rimossa da Palazzo Senatorio oltre 15 giorni fa di concerto con la Sovrintendenza ai Beni culturali, come spiegato dalle note ufficiali del Campidoglio». Lo dichiara Gianluca Peciola, capogruppo di Sel in Campidoglio.

aggiunge Dario Rossin, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia: «Togliere la gigantografia dei nostri due marò da piazza del Campidoglio resterà una vergogna per una città che, con la mozione che proposi, ha illuminato il Colosseo in onore di due militari italiani che ingiustamente sono trattenuti da tempo immemore in India. Marino e la sua sinistra da centro sociale chiedano scusa alle famiglie di La Torre e Girone, e all’Italia intera che nella sua capitale dovrebbe avere il supporto politico e morale per la loro liberazione ma è costretta a subire gli affronti di Marino e compagni e della propaganda di questa ignobile sinistra».

Arriva a tavola Frankenfish: il salmone ogm

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Gli animalisti lo hanno denominato  Frankenfish o salmone “frankenstein“, un pesce geneticamente modificato con i geni di un pesce simile all’anguilla e del salmone reale, che vive nell’oceano Pacifico. Il salmone ogm è costato tre anni di sperimentazioni e la Food and Drug Administration (Fda), l’ente governativo americano che regolamenta alimenti e farmaci, dovrebbe dare il via libera nei prossimi giorni. Così poi gli americani lo troveranno negli scaffali dei supermercati e infine terminerebbe il suo “viaggio” sulla tavola. Nonostante il movimento animalista si sia attivato sembra ormai imminente l’uscita del prodotto sul mercato con il nome di salmone AquAdvantage. Prodotto dalla società canadese AquaBounty il salmone geneticamente modificato è in grado di raggiungere in 15 mesi la dimensione di un salmone di 30 e quindi può essere avviato alla vendita con largo anticipo.

Nella ripresa non ci credono i giovani: boom di domande nel servizio civile

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Non ci credono i giovani nella ripresa? E’ possibile visto l’aumento esponenziale delle domande per il servizio civile. Cioè per fare un anno di esperienza avendo in tasca 450 euro al mese più vitto e alloggio. L’ultimo bando era stato emesso nel settembre 2011 e in quell’occasione arrivarono 75mila domande per 20mila posti disponibili. Oggi i posti sono calati a 15.466 e le domande sono state fino a oggi 80mila ma l’iscrizione è aperta sino al 4 novembre e ci potrebbero essere impennate negli ultimi giorni di apertura del bando.

«Da mesi ci chiamano mamme e ragazzi per avere informazioni, e sappiamo già che le domande di quest’anno proverranno in maniera uniforme da tutto il terriorio nazionale». Anche questo un segno della crisi economica e occupazionale. «Già -risponde Palazzini presidente di Arci Servizio Civile-: fino al 2010 le domande dei ragazzi venivano per lo più da Sicilia, Campania, Calabria. Ora arrivano in massa anche da Lombardia, Piemonte, Veneto».

L’incubo dei benzinai… coppia di rumeni svaligiava le pompe di benzina

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“Mi controlli acqua e olio” poi mentre il benzinaio era impegnato, con la testa nel motore, i due romeni, con svariati precedenti penali, si dividevano i compiti. Uno distraeva il benzinaio, l’altro entrava nel gabbiotto e rubava l’incasso. Poi ripartivano verso una nuova pompa di benzina. Ora i due romeni sono stati arrestati dopo essere stati ripresi dalle telecamere di sorveglianza e sono accusati di 3 furti, anche se sarebbero almeno una decina quelli messi a segno con la solita tecnica.   Ad arrestare la coppia di ladri seriali sono stati i militari della Stazione di Rivoli (Torino) che hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per furto aggravato, ai due romeni di 32 e 36 anni, entrambi residenti a Torino.

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A pranzo con Pjanic, preso d’assalto in ristorante a Casalpalocco

A pranzo con Pjanic, preso d'assalto in ristorante a Casalpalocco -tuttacronaca

La voce si è diffusa alla rapidità della luce e sono stati molti i tifosi, i curiosi e i fotografi che hanno preso d’assalto un noto ristorante del centro residenziale romano, Casalpalocco, che affaccia su Ostia, dove stava pranzando Pjanic. Il giocatore ha accettato di farsi fotografare e ha risposto con disponibilità alle numerose richieste di autografi e ben presto le persone hanno dovuto convenire che il campione è un «Fuoriclasse anche fuori dal campo».

Vittima del maltempo, un morto a Siena

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E’ stato rinvenuto dai vigili del fuoco il corpo senza vita di un uomo a bordo del suo furgone sulla strada provinciale 64, nel sottopasso ferroviario all’altezza di Serre di Rapolano (Siena). Non si è ancora capita la dinamica dell’incidente. Al momento sono due le ipotesi al vaglio delle forze dell’ordine che dovranno accertare se il mezzo a sbandato a causa del cattivo tempo o se è stato travolto dall’acqua che ha allagato il sottopasso.

Risarciscono la moglie del lavoratore morto 60 anni fa: solo 444,76 euro

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Severino Busacchini, morì a 30 anni, in fabbrica, il 30 marzo 1954, 3 mesi dopo aver sposato la moglie Eleonora. Il rimborso Inail la vedova non lo ha mai avuto. Ora a distanza di 60 anni arriva, ma non tiene conto dell’inflazione e vengono quindi stimati 444,76 euro che equivalevano più o meno a 1 anno e mezzo di stipendio del 1954. E’ la nipote Annalisa Lonati di Nave quindi che dovrà produrre i documenti atti ad accertare che lei è l’erede, poiché Eleonora non si risposò e non ebbe mai figli.

Annalisa Lonati al Corriere della Sera dichiara:

“«Quasi certamente quella pratica sarà rimasta sepolta in qualche cassetto. Ma mi chiedo come mai decidere di portarla a termine dopo 60 anni. Sarebbe stato forse più dignitoso per tutti cestinarla»”.

 

Totti stop per un mese… e cala il silenzio su Trigoria!

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Cala il gelo a Trigoria dopo che le analisi hanno confermato una lesione miotendinea e muscolare della coscia destra (agli “ischiocruralì) per Francesco Totti rimasto infortunato nella partita all’Olimpico contro il Napoli dopo appena 30 minuti del primo tempo. Lo staff medico ha assicurato che l’attaccante ha già iniziato il percorso riabilitativo,. Già è confermata la sua assenza contro l’Udinese e anche contro il Chievo, il 31 ottobre. A rischio sono anche le successive gare quelle con il Torino e il Sassuolo, prima della sosta di campionato. Forse il Capitano tornerà con il Cagliari.

Vedova fa sesso con l’amante nella cappella dove è sepolto il marito

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Non è una sceneggiatura di un B movie e non è neppure una piece teatrale. E’ stato un addetto del cimitero di Nola a scoprire i due amanti, impegnati in un appassionato rapporto, proprio accanto al loculo del marito di lei. La donna, una vedova di appena 37 anni, dopo aver perso il marito in un incidente stradale, incontrava il nuovo partner nella cappella di famiglia per non dare nell’occhio in paese. L’appuntamento di solito era di sera per cercare di evitare proprio gli sguardi indiscreti, soprattutto della famiglia di lui. L’amante infatti è un noto ristoratore della zona, sposato con figli, nonché datore di lavoro di lei.

Come riporta il sito Retenews24.it:

L’ultimo incontro, avvenuto nei giorni scorsi, è stato fatale. Il rapporto si è protratto più del previsto fino all’ora di chiusura del cimitero: il custode prima di sbarrare i cancelli ha effettuato il solito giro di controllo. Dall’interno di una cappella ha udito lamenti: credeva che qualcuno avesse avuto un malore; prima di chiamare l’ambulanza ha voluto dare uno sguardo. La scena che si è materializzata davanti a suoi occhi è stata quasi irreale: i due amanti erano nudi e avvinghiati al pavimento come due adolescenti innamorati.

Peccato che poco dopo la notizia viene annoverata come l’ennesima “bufala del web”…

Quel timido sciopero di 4 ore dei sindacati contro la Stabilità

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Chi si aspettava una mobilitazione di massa, dovrà ricredersi. Nel giorno in cui Bruxelles esamina la Legge di Stabilità italiana, Cgil, Cisl e Uil decidono di indire scioperi territoriali per metà novembre della durata di 4 ore. Quindi nessun movimento unitario come invece sembrava che dovesse esserci, né una serie di scioperi a catena ma solo un “timido” avviso di dissenso contro una “soft” legge finanziaria che ha scontentato quasi tutti senza poter però alzare la voce poiché stavolta le bastonate sono meno evidenti di altre anche se alcuni sentori già ci sono: con la Tasi ci sarà chi pagherà più dell’Imu e inoltre, a lungo andare, i tagli si ripercuoteranno sui cittadini, la ripresa e l’occupazione tarderanno ad arrivare e allora sì che la mobilitazione si farà sentire… ma ci sarà ancora tempo per protestare?

 

Delicatessen with love… le nonne in cucina

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I buoni piatti della tradizioni, questo potrebbe essere Delicatessen with love, il nuovo progetto fotografico di Gabriele Galimberti che immortalando in una foto inizialmente sua nonna e i suoi ravioli è poi partito in giro per il mondo alla ricerca di ricette tradizionali di cui sono custodi le nonne del mondo. Per girare il mondo Galimberti si è avvalso dello strumento del CouchSurfing, ovvero di un servizio gratuito di scambio di ospitalità. Nel suo viaggio alla ricerca degli antichi sapori Galimberti è arrivato sino in Malawi, Filippine, Alaska, India, Armenia e Latvia… Il risultato del suo lavoro è stata una ricca e appetitosa serie di fotografie che sono diventate un archivio prezioso per far conoscere le ricette nel mondo.

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La mala-amministrazione a Padova: indagini e arresti a tutto campo

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L’operazione si chiama “Pantano” ed erano mesi che si indagava su funzionari pubblici e imprenditori in provincia di Padova. Le amministrazioni pubbliche interessato sono: Comune, Provincia, Ater ed Esercito italiano. Nella bufera anche l’ex deputato pdl Filippo Ascierto,  la sua compagna, e il sindaco di Villafranca Padovana Luciano Salvò (ex assessore provinciale di Padova) e funzionari del Comune, della Provincia, dell’Ater, un ufficiale dell’Esercito e numerosi imprenditori edili, tra questi anche Roberto Unizzi, Andrea Caporello, Manuel Marcon.  L’ipotesi di reato è associazione a delinquere finalizzata a numerosi reati contro la Pubblica amministrazione.

 

Quei tagli alla sanità che vanno e vengono

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Tagli sì o tagli no? Sembrerebbe che dalla Legge di Stabilità il servizio sanitario non ne esca indenne. Dopo le proteste di Regioni accompagnate e sostenute da quelle del ministro Beatrice Lorenzin l’articolo era stato cancellato, salvo poi fare la sua ricomparsa nel testo definitivo dove il decurtamento arriverà nel 2015. La stretta sui rinnovi contrattuali del pubblico impiego,- in cui è compreso anche il personale sanitario – estesa fino alla fine del prossimo anno  nonché la riduzione dell’indennità di vacanza contrattuale, si applicheranno ad una platea in ogni caso più vasta di quella prevista nel 2010, quando la stretta fu introdotta per la prima volta. Tra l’altro è prevista una definizione più larga delle amministrazioni pubbliche interessate: vi rientrano tutte quelle inserite nell’apposito elenco redatto dall’Istat, che comprende anche realtà non del tutto pubbliche come le casse di previdenza professionali. Nel pacchetto pubblico impiego è poi inserito il taglio delle risorse destinate al trattamento accessorio.

Per la sanità l’effetto è di 540 milioni per il 2015 e di 610 milioni l’anno a partire dal 2016: lo Stato ridurrà quindi in proporzione il livello del proprio finanziamento. Come di consueto, toccherà alle Regioni ripartire al proprio interno la minore disponibilità, con decisione da prendere entro il 30 giugno del prossimo anno: qualora ciò non avvenisse, si procederà secondo i criteri di ripartizione del fabbisogno sanitario nazionale standard. Nella manovra ha poi trovato posto un’altra novità potenzialmente di grande rilevanza: a partire dal 2015 anche le società (non quotate) possedute dalle Regioni e dagli enti locali dovranno concorrere agli obiettivi di finanza pubblica e saranno quindi sottoposte al patto di stabilità interno. Prudentemente, nella relazione tecnica alla legge non è quantificato l’effetto positivo sui conti, che però almeno sulla carta potrebbe essere di tutto rispetto; nell’ultimo decennio Regioni e Comuni hanno spesso fatto ricorso a società esterne (in molti casi create ad hoc) per aggirare i vincoli finanziari imposti dallo Stato centrale.
Le novità riguarderanno aziende speciali, istituzioni e società non quotate a partecipazione pubblica di maggioranza, che abbiano servizi in affidamento da soggetti pubblici per una quota superiore all’80 per cento del valore della produzione. Per tutte queste realtà scatta l’obbligo di conseguire un saldo economico (inteso come margine operativo lordo) non negativo. Chi non centra l’obiettivo, l’anno successivo dovrà automaticamente ridurre i propri costi in proporzione al disavanzo e non potrà assumere personale sotto nessuna forma. Inoltre per il presidente, l’amministratore delegato e i componenti del consiglio di amministrazione scatterà una riduzione dei compensi dell’ordine del 30 per cento.

La carpa siamese da Guinness dei primati!

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Era nel sud della della Thailandia, vicino alla cittadina di Krabi, il 56enne pescatore inglese Keith Williams, quando è riuscito a pescare una carpa siamese da 61 kg dopo una lotta di 25 minuti. Ora il pescatore è in attesa della conferma del record  della International Game Fish Association, che dopo un’attenta analisi in cui vengano accertati i fatti, possa confermare il record.

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