Il Procuratore Capo di Udine, Antonio Biancardi, ha fatto il punto sulle indagini dell’omicidio della 28enne praticante legale Silvia Gobbato, uccisa ieri con dodici coltellate mentre faceva jogging lungo l’ippovia del Cormor. Biancardi ha spiegato: “Al momento non abbiamo indizi tali da poter incriminare qualcuno, ma ci sono molte tracce da verificare. Non lasceremo nulla di intentato”. Il Procuratore Capo ha aggiunto: “Abbiamo ricostruito quanto accaduto almeno in 45 minuti, fra le 13 e le 13.48, ora in cui è arrivata la telefonata che ha lanciato l’allarme”. Ha quindi precisato che “la ragazza non aveva subito pregresse azioni persecutorie”. In mattinata sono stati intensificati, da parte dei Carabinieri del Ris di Parma e del Nucleo Investigativo di Udine, i rilievi nell’area lungo l’ippovia del Cormor, nella periferia udinese, dove ieri è stata uccisa la ragazza. Gli investigatori stanno intanto tentando di ritrovare il coltello con il quale la ragazza è stata uccisa. Per questo l’area è setacciata anche con l’utilizzo di metal detector, ma al momento non è stato trovato nulla. Giorgio Ortis, l’amico con cui la giovane faceva jogging, è tornato lungo l’ippovia con i carabinieri per ricostruire la loro corsa. Ieri gli inquirenti hanno ascoltato 17 persone Proprio Otis, figlio dell’avvocato nel cui studio la ragazza svolgeva il praticantato, è stato iscritto nel registro degli indagati “come atto dovuto”, secondo quanto precisato dagli inquirenti.
Aggiornamento ore 17:49
Il comandante della polizia ha smentito l’iscrizione nel registro degli indagati di Giorgio Ortis.
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