
Il corpo di una giovane donna, di 28 anni, Silvia Gobbato, nativa di San Vito al Tagliamento (Pordenone) sarebbe stato trovato a Udine, lungo una via di campagna frequentata dagli amanti di jogging nelle vicinanze del parco del fiume Cormor. Secondo le prime indiscrezioni la giovane, laureata in giurisprudenza e praticante in un noto studio legale, sarebbe stata accoltellata.
Aggiornamento 18,00:
Si apprende che l’omicidio sarebbe avvenuto tra le ore 13 e le 14 di oggi. Intorno a quell’ora infatti Silvia Gobbato stava facendo jogging con un amico che l’aveva distanziata di oltre 400 metri, avendo il passo più lungo. Poi si era fermato ad aspettarla a un incrocio. Lì sarebbe stato raggiunto da un’altra persona che stava facendo jogging a sua volta e che aveva scoperto il corpo della ragazza dopo aver visto il telefonino a terra e tracce di sangue. La giovane sarebbe stata colpita da numerose coltellate in più parti e il corpo sarebbe stato poi trascinato per 7-8 metri in un lato della strada. I Carabinieri stanno interrogando l’amico e la persona che ha trovato il corpo. L’arma del delitto non è stata trovata.
Aggiornamento 21,00:
L’amico che stava correndo con Silvia Gobbato si chiama Giorgio Ortis, 28 anni, figlio dell’avvocato Giovanni, presso il cui studio Silvia faceva pratica legale. Giorgio Ortis ha ricostruito i movimenti suoi e di Silvia con gli investigatori: i due ragazzi erano andati a fare jogging insieme, ma Giorgio era più veloce. Allora, si erano dati appuntamento a una certa ora. Giorgio, non vedendo Silvia all’ora e nel luogo pattuito, era tornato sui suoi passi a cercarla. Da quanto si apprende, la ricostruzione del giovane Ortis sarebbe attendibile e il ragazzo sarebbe estraneo all’omicidio.
Sono queste le prime parole pronunciate dall’avvocato udineseGianni Ortis, noto per essere stato in passato anche candidato sindaco della città, presso il cui studio legale la giovane donna uccisa a Udine aveva completato il praticantato.
«Era una ragazza bravissima – ha detto all’ANSA – dolcissima. Quello che è successo è qualcosa di assolutamente inspiegabile. Aveva superato lo scritto dell’esame di avvocato con successo, era risultata seconda tra tutti i candidati della Corte d’Appello di Trieste. Doveva fare l’orale il 7 ottobre». Nello studio legale la giovane aveva fatto amicizia con il figlio dell’avvocato, anche lui praticante, che le aveva trasmesso la passione per il jogging. Entrambi facevano parte del gruppo marciatori udinesi. Spesso, come è accaduto oggi, andavano a correre insieme.
L’ippovia del Cormor era uno dei tratti che percorrevano per tenersi in allenamento, come fanno molti appassionati di corsa della zona udinese, in una zona molto frequentata. Probabilmente quando si è verificata la tragedia i due avevano quasi terminato il percorso. Il ragazzo, come spesso capitava, era andato avanti, con il suo passo. Poi si era fermato ad aspettarla, ma non vedendola arrivare è tornato indietro a cercarla e ha incontrato un altro passante che gli ha riferito di aver trovato un cadavere. I due uomini hanno quindi dato l’allarme. Entrambi sono stati a lungo sentiti dagli inquirenti come persone informate sui fatti.
«Appresa la tremenda notizia esprimo il mio sgomento a nome della città e tutta la nostra vicinanza alla famiglia della vittima; il fatto che questa violenza colpisca nuovamente una donna è motivo di ulteriore profondissimo dolore e preoccupazione. Siamo di fronte a una società che uccide se stessa». Così il sindaco di Udine, Furio Honsell, ha commentato l’omicidio della giovane donna avvenuto oggi nel capoluogo friulano. «Sgomento e preoccupazione» sono stati espressi anche dall’assessore alle Pari Opportunità, Cinzia Del Torre, ricordando che «questo tragico fatto accade proprio il giorno precedente alla firma di un importante protocollo contro la violenza sulle donne, in programma domani in Prefettura. Dobbiamo continuare a lavorare affinché mai altri fatti simili si possano verificare nel nostro territorio».
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