I nostri sette giorni: con quello che è accaduto… che futuro ci attende?

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Settimana imperniata sulla politica con una domanda che continua a frullare nella mente di tutti: che ne sarà di noi? Perchè il popolo italiano ormai sembra una lunga fila di equilibristi. Ci vuole equilibrio e organizzazione per arrivare a fine mese, salti mortali per dribblare le difficoltà quotidiane, risate amare davanti ai comici che prendono di mira i politici, gli stessi che tengono in mano i due capi di quella corda su cui stiamo abbarbicati. Quando ci va bene: ogni tanto qualcuno cade, e questa crisi di vittime ne ha mietute fin troppe, tanto che ormai viene quasi spontaneo chiedersi “chi sarà il prossimo”? Perchè la verità è che quello che manca è la visione di un futuro, almeno che non sia catastrofico. Ed è ancora più vero che quei pochi appigli che avevamo ce li stanno scardinando sistematicamente. Non abbiamo idea di cosa ci sia di pratico sul “risolvere la questione del lavoro”, perchè continuiamo a vivere in un clima da campagna elettorale: tante parole e qualche fatto… che lascia molto a desiderare. Ora quello che ci hanno toccato è il futuro, e non solo per i giovani che vogliono costruirselo, anche per chi si è spezzato la schiena tutta la vita per assicurarselo. Infatti il tema caldo della settimana è stata la riforma pensionistica: volevamo un segnale forte? L’avevamo chiesto? Arriva una decisione in cui tutti perdono, idee per le quali viene da chiedere cosa deve fare una persona perchè gli venga riconosciuta la sua dignità. Stanchezza, rabbia, delusione… non meraviglia che ci siano state contestazioni all’ultima manifestazione organizzata dal PdL contro i magistrati prima che riprendesse, dopo i numerosi impedimenti, il processo Ruby. Come l’ha presa il Cavaliere l’ingerenza nello spot che aveva così accuratamente organizzato? Il nervosismo si è trasformato in malore. Del resto il PD non se la passa meglio: perde consensi, delude l’elettorato rimangiandosi la parola e formando un governo di larghe intese, non si presenta alla manifestazione della Fiom… e Landini l’attacca dal palco montato per l’occasione. Forse sono proprio i palchi ad essere sfavorevoli al Pd, soprattutto vista la rovinosa caduta di Epifani oggi ad Avellino.

Se la passano così male allora i nostri politici? Dalla Germania è arrivato un sondaggio che dichiara il Movimento 5 Stelle saldamente in testa nelle preferenze italiane, peccato che non ci siano riscontri che ne sanciscano la validità! Ma se sul fronte lavorativo, abbiamo detto, siamo di fronte ad una disfatta totale, con persone licenziate a causa di una malattia, la batosta ancora non è arrivata: aspettiamo l’aumento dell’Iva per renderci conto che il nostro Paese è tragicamente franato sotto il peso della mala politica. E la Terra fa da eco a tutto questo: una frana ha distrutto il tunnel Salisburgo-Tirolo e un po’ in tutta Italia il suolo trema. Al riguardo, è arrivata anche la nuova mappa dei terremoti: dove troveremo un po’ di solidità? Del resto cosa possiamo aspettarci se anche chi dovrebbe addestrare dei cani li maltratta e, colto sul fatto, si scaglia contro la troupe di Striscia mandando Stoppa in ospedale? Ma davvero non c’è più un briciolo di stabilità? Beh, a quanto pare è proprio difficile trovarla se addirittura  ad Amici di Maria De Filippi c’è un avvicendamento di coach! Dobbiamo iniziare a disperaci? In realtà chi ha trovato un “porto” c’è: Tania Cagnotto è approdata su Playboy!

Vien voglia di ibernarsi e risvegliarsi tra un centinaio d’anni? Facciamo 150 per sicurezza? L’idea non è delle peggiori però, ci conoscete ormai… utopia, incoscienza, speranza… chiamatela come preferite, ma una cosa l’abbiamo imparata nella vita: per quanto sia alto l’ostacolo, un modo per superarlo, se lo si vuole, si trova. Dritti alla meta!

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Il libro, il film e il lego… 150mila mattoncini per le DUE TORRI!

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Chi vuole rivivere una delle battaglie più epiche della storia del cinema e una delle più belle pagine di letteratura mai scritte può oggi viverla anche attraverso i 150 mila mattoncini di Lego che hanno riprodotto il mitico scontro del secondo capitolo della trilogia de Il Signore degli Anelli, “Le due torri”.

Il fosso di Helm e la manciata di soldati Rohirrim che tentano di resistere all’assedio dell’esercito di 10mila Uruk-hai, questo è lo scontro che ha scatenato la voglia di due ragazzi, Rich-K & Big J, che con pazienza e 150mila mattoncini a disposizione – in cui sono inclusi anche i 17mila soldati in miniatura- sono riusciti a ricostruire il campo di battaglia . Un’impresa destinata alla storia… del Lego!

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Passeggiando col pitone…

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C’era una volta “passeggiando in bicicletta” oggi invece 5 giovani spagnoli “passeggiano” per le strade di El Cerillero con un pitone di più di cinque metri che viene trasportato a spalla, con un po’ di fatica, ma come se fosse il più normale degli animali da compagnia.

 

Uccide i figli e scappa sui pattini.

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Ha sgozzato la figlia di 5 anni e il figlio di 10 prima di essere visto dalla ex-moglie fuggire su dei pattini a rotelle ancora sporco di sangue. Il protagonista di questo agghiacciante racconto è un uomo britannico di 48 anni che viveva alla periferia di Lione, in Francia. L’uomo, divorziato, aveva diritto di vedere i bambini “in presenza di terzi”. Per la prima volta aveva avuto il permesso di portarli a casa.

 

Il piede rotto di Alemanno entra in campagna elettorale?

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“Mi sono rotto un piede. Ieri sera ero a Portuense e ho visto una fioriera fuori posto. L’ho sollevata insieme ad altri, ma c’è stato un piccolo incidente e mi è finita sul piede e mi sono fatto male. Mi sono fratturato un dito”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al sito ilmessaggero.it. E scherza: “Posso dire di essermi sacrificato per il decoro di Roma”.

Anche rompersi un piede è nella campagna elettorale di Gianni Alemannno?

Incidente mortale, un’intera famiglia sterminata nel modenese.

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Padre, madre e le loro due bambine, una di 3 anni e mezzo e l’altra appena di 1 anno e mezzo sono rimaste vittime di un tremendo incidente avvenuto poco prima di mezzanotte a sulla strada Panaria, tra Camposanto e la frazione Cadecoppi, nel modenese. A scontrarsi sono state una Peugeot 107 e una  Volkswagen Golf. Le vittime sono J.C.M., 31 anni, la compagna D.M., 28, e le loro due figlie piccole di tre anni e mezzo e un anno e mezzo. La famiglia, italiana, abitava a Finale Emilia. Sotto shock, ma sostanzialmente senza conseguenze, la donna che guidava l’altra vettura coinvolta. Il fragore dell’impatto è stato udito in un vicino ristorante da cui diverse persone sono uscite.

Il M5S sotto la lente di Report… i finanziamenti del blog di Grillo!

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Al centro dell’inchiesta di Report c’è il blog di Grillo che ha raddoppiato l’Audience del M5S… a quanto ammontano i ricavi per la pubblicità?  Il leader Gianroberto Casaleggio si nega, così come il senatore Michele Giarrusso che alla fine si congeda così  “Mi ha fatto cinque volte la stessa domanda, è chiara la domanda ed è chiaro il modo di attaccare” e continua  “Lei fa delle illazioni, io la ringrazio e la saluto”.

“Il blog è un prodotto commerciale, la politica lo pubblicizza”, questa  è l’unica certezza della Giannini… ma potrebbe essere che il blog serve a pubblicizzare la politica?

L’unica certezza è che della raccolta fondi via Internet per la campagna elettorale del Movimento Cinquestelle è stato pubblicato un rendiconto sommario, senza fatture né nomi dei fornitori. MA se i donatori non vogliono rendere pubblici i nomi come si può fare?

Renzi prospettava che per le prossime raccolte fondi si poteva immaginare un sistema per cui lui non avrebbe accettato denaro da chi poi vietava la pubblicazione sul web… ma è una strada democraticamente percorribile? Non dovrebbe essere rispettata anche la privacy di un finanziatore che in pieno anonimato vuole sponsorizzare un movimento in cui crede? Il problema è il giusto equilibrio tra trasparenza e privacy… la soluzione è in quella fiducia spezzata tra cittadino e politico!

All’interno di Report vi è anche l’intervista a Federica Salsi, espulsa dal M5S dopo una sua apparizione a Ballarò, che afferma “Se il blog per stare in piedi ha un costo elevato, non mi puoi raccontare che la politica si fa a costo zero.”

MA un blog non dovrebbe essere in grado di autofinanziarsi con la pubblicità e quindi i costi elevati essere abbattuti attraverso gli spazi commerciali?

 

Claudio Lotito diffida Milena Gabanelli

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Milena Gabanelli sarà diffidata da Claudio Lotito per i servizi mandati in onda questa sera durante la puntata di Report? La giornalista spiega di aver inviato ripetute richieste d’intervista cadute nel silenzio, eppure Lotito ha inviato alla stessa conduttrice, nonchè al dg della Rai Gubitosi ed al direttore di Rai3 Vianello una lettera in cui lamenta di non essere stato chiamato per esporre il suo punto di vista, parla di ‘inusitato scopo diffamatorio’ e “diffida la Rai dal consentire la messa in onda del reportage: in caso contrario, ”non mancherò di tutelare la mia immagine in ogni sede, compresa quella erariale”. Lo scritto è stato da lui redatto in qualità di azionista di riferimento (rpt azionista di riferimento) della ‘Roma Union security’, società del ‘Gruppo Lotito’. Nella lettera si legge: “Per consentirLe di dare al pubblico un’informazione corretta mi permetto di segnalare alcune errate notizie che i suoi collaboratori hanno inserito nel servizio da mandare in onda: il personale della Italpol – è uno dei punti contestati – è stato assunto dal nuovo appaltatore secondo i criteri indicati dalla Regione Lazio…..I dipendenti non assunti dal nuovo appaltatore sono rimasti presso Italpol…. Non è quindi vero che costoro sono rimasti a casa senza lavoro e, d’altra parte, se un servizio può essere svolto in maniera più efficiente con meno oneri per la pubblica collettività, questo non può essere un punto di demerito”. E prosegue: “Non risponde al vero che la Nuova Città di Roma sia società di vigilanza appartenente a Lotito”; inoltre, “nessuna azienda del gruppo Lotito ha mai avuto rapporti con l’Atac” e ”il dottor Lotito non è oggetto di indagini da parte della procura di Roma”. Per allontanare i riflettori da lui, è anche pronto ad indicare altri: “Meraviglia che la trasmissione aggredisca in molto violento la società da me amministrata solo perchè facente parte del ‘gruppo Lotito’, mentre nel settore della vigilanza operano società i cui amministratori, arrestati e condannati per corruzione, continuano bellamente a fare gli amministratori occulti”. Ancora vi si legge: “Meraviglia ancora che la trasmissione non si renda conto che descrivendo in modo così parziale il settore della vigilanza romana, determina un’alterazione che appare dotata di una particolare efficacia discriminante che non risulta giustificabile e che finisce per determinare condizioni di ingiusto vantaggio per taluni concorrenti”. Infine l’avvertimento: “Il servizio, se dovesse andare in onda con queste informazioni e notizie sarebbe certamente errato e in alcuni aspetti diffamatorio: mi auguro che Lei voglia intervenire per verificare l’attendibilità delle fonti consultate e correggere le disinformazioni che attualmente contiene. Naturalmente, ove dovesse rimanere tale, la reazione giudiziaria, anche di contenuto risarcitorio, della società da me amministrata, sarà immediata”. La replica della conduttrice non si è fatta attendere: Lotito è stato avvisato del servizio che lo riguarda, dunque la trasmissione andrà regolarmente in onda. La Gabanelli si è anche chiesta come mai il presidente della Lazio sia preoccupato di qualcosa che non ha neppure ancora visto. La puntata, ha spiegato ancora, è dedicata alle fondazioni dei politici, ai loro pensatoi e al fatto che è difficile sapere chi li finanzia. Al suo interno, aggiunge, anche un servizio su una società “che gestisce la vigilanza privata a Roma, e tutto quello che riguarda Lolito si trova in un’anticipazione pubblicata sul nostro sito, report.rai.it.”

La trasparenza delle fondazioni a Report

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Come funzionano le fondazioni? Senza trasparenza questa sarebbe la prima risposta che viene spontanea dopo aver ascoltato la Giannini che all’interno di Report, condotto da Milena Gabanelli, ci porta alla scoperta di un universo in cui non vi è obbligo di rendicontare perchè non ci sono leggi o regolamentazioni.  “Basterebbe vedere quali imprese finanziano le fondazioni e si può immaginare molto…”, dice l’imprenditore Tommaso Di Lernia, coinvolto in Enav-Finmeccanica e poi collaboratore dei magistrati. “Uomini di Finmeccanica mi hanno consigliato di dare soldi ai politici per velocizzare le operazioni”, racconta Di Lernia. “A un certo momento me lo domandava Lorenzo Cola”, dice l’imprenditore rispondendo alla domanda su chi gli dicesse di dare soldi ai politici. “Bisogna curare gli aspetti dell’onorevole Brancher”, dice ancora Di Lernia. “Questi versamenti potevano essere fatti attraverso una fondazione, la Fondazione Casa della Libertà. Ma non c’era niente di liberare: uno doveva pagare per poter sopravvivere e lavorare. Quanto? 15mila euro mensili. Ma si lamentavano che era poco…”.

Matteo Renzi e i soldi privati del suo finanziamento a Report.

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E’ lo stesso sindaco di Firenze a chiarire una volta per tutte i suoi finanziamenti privati: “Abbiamo chiesto una liberatoria per dare i nomi, perché c’è la legge sulla privacy. Io i nomi ne ho messi”. Mancano i 300mila euro della Fondazione, però. “Perché non tutti hanno dato l’autorizzazione. In futuro si potrebbe fare che io non accetto soldi da chi non ritiene giusto comunicarlo”, conclude Renzi. La sua fondazione la Big Bang ha ricevuto soldi anche grazie alla famosa cena milanese in cui era presente anche Davide Serra ed  è Guido Roberto Vitale, il vicepresidente del Fai, ad affermare “Renzi è uno che non demonizza il capitalismo, non ha letto Marx”.

Insomma Renzi, come Obama che alla fine ha pubblicato su internet i nomi dei donatori.

 

Quei finanziamenti privati ai partiti: Gabanelli e il suo report

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I conti dei partiti. Milena Gabanelli rompe il tabù e cerca di far chiarezza sui finanziamenti dei privati ai partiti. Si apre “Il Transatlantico delle nebbie” dove la trasparenza sembra lontano da queste “rotte”. Se infatti la Gelmini afferma di voler rinunciare da subito al finanziamento pubblico ai partiti è anche vero che il Pdl ha chiesto già la propria setta di finanziamento pubblico. Ma questo sarebbe il minore dei mali… se veniamo a sapere che  Publitalia sulle reti Mediaset è riuscita anche a fare il 90% di sconti per gli spot elettorali, capiamo anche che c’è chi può usufruire di un canale di comunicazione privilegiato rispetto ad altri partiti!

Ma se il Pdl non brilla Pierferdinando Casini affonda nei finanziamenti che per anni sono stati concessi dal suocero:   Francesco Gaetano Caltagirone. “Tanti bonifici da 100mila euro, è più conveniente: sotto i 103mila euro si può detrarre il 10% dalle tasse”.  La coclusione della Giannini è semplice: il 10% lo continuiamo a pagare tutti noi con le donazioni altrui. Che poi ricorda di Giovanardi finanziato dall’Inalca e della dichiarazione contro la trasmissione del politico emiliano.

La ben nota allergia alla trasparenza dei nostri politici, unica nelle democrazie occidentali, non è causale. Evidentemente non gradiscono rendere note le aziende pubbliche e private che li finanziano e quindi svelare teorici conflitti di interesse. Che poi tanto teorici non sono. Ammontano mediamente a 60 milioni l’anno le donazioni “ufficiali”, anche se fino alla passata legislatura l’obbligo di dichiarare la donazione a un partito esisteva soltanto al di sopra dei 50 mila euro (25 mila quella diretta al politico). Accanto a questo ci sono 40 fondazioni ricollegabili a importanti esponenti politici che raccolgono almeno 15 milioni l’anno dall’industria privata e dalle partecipate dallo Stato. Che casualmente donano a tutti un po’ di soldi (anche nostri) a quei politici che decidono delle (loro) nomine.

Torino-Catania… squadre appagate ed è 2-2

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Al 3′ Cerci prova subito lo spunto in avanti, ma Spolli lo ferma non senza affanni. Fino al 25′ le azioni  sono confuse e frammentate, ma improvvisamente arriva il lancio di Bergessio per Castro, bravo a servire Almiron, che trova l’inserimento perfetto e insacca di piatto col destro. Al 36′ viene annullato il gol ad Alessio Cerci, per fuorigioco. Al 40′ proteste, anche, da parte dei giocatori del Toro per un presunto tocco di braccio in area di Spolli, tutto regolare per Peruzzo. Finisce così il Primo tempo in cui il vantaggio del Catania dimostra apertamente una migliore organizzazione e lucidità in campo della squadra siciliana. Spinge subito in avanti il Torino nella ripresa e riesce al 54′ a riagganciare il risultato con un sinistro chirurgico di Cerci. Frison battuto. E’ 1-1 Al 63′ arriva il raddoppio del Catania siglato dall’argentino Bergessio che porta in vantaggio i siciliani e segna il suo 13° gol stagionale.  Sul finale, al 86′, è il capitano del Toro Rolando Bianchi a siglare il pareggio con il gol che potrebbe essere l’ultimo in maglia granata. Arriva il tripudio dello Stadio Olimpico.

Una gara equilibrata con due squadre che non avevano più ambizioni per questa stagione e si sono affrontate solo per regalare una bella partita ai loro tifosi. Il pareggio mostra l’andamento sul campo.

Siena-Milan… il futuro di Allegri in una partita 1-2

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AL 2′ c’è già la prima azione importante della gara: sinistro improvviso di Robinho dal limite, Pegolo blocca in due tempi. Non passa neppure un minuto e ci prova anche Balotelli con un destro molto potente. Pegolo devia in corner. Angolo per il Milan: Terlizzi in scivolata salva su Zapata che stava per andare in rete! Siamo al 5′ quando Niang ci prova con un colpo di testa che esce sul fondo. Un minuto più tardi arriva la grande azione di Abate che dalla destra mette in mezzo per Nocerino che spara alle stelle. Al 10′ sinistro di Ambrosini smorzato da un difensore del Siena: nessun problema per Pegolo. Dopo un gran inizio adesso il Milan fa più fatica a portare pericoli dalle parti di Pegolo. E’ il 25′ quando va in gol il Siena con Terzi che solo sul secondo palo insacca di testa. Intanto al 21′ era arrivata anche la notizia che la Fiorentina era in vantaggio e il Milan era quindi diventato quarto in classifica. Al 29′ è il Milan che prova a reagire con la traversa di Balotelli. Gran cross di Abate per Super Mario che di testa colpisce il legno. Il primo tempo si chiude con la punizione di Balotelli a cui si oppone Pegolo. Il risultato del primo tempo stupisce, ma in fondo il calcio è anche imprevedibile e nel finale comunque il Milan ha provato a reagire colpendo anche un legno con Balotelli.

Il Milan entra in campo nella partita e si riporta immediatamente all’attacco con il cross di Balotelli per Nocerino anticipato da Terzi. Il Siena fa catenaccio e concede pochissimo ai rossoneri. Cross di Mexes, al 66′, per El Shaarawy che anticipa il suo avversario ma non trova la porta. Due minuti più tardi viene espulso Ambrosini per doppia ammonizione. Segue a poca distanza il rosso anche per Terlizzi che si prende il secondo giallo per un fallo su Pazzini. Partita nervosa nel secondo tempo in cui le squadre si fronteggiano in modo scorretto senza costruire azioni pericolose. A salvare il Milan a 10′ dal finale ci pensa Felipe che trattiene Balotelli in area. L’arbitro non ha dubbi e concede il rigore, dal dischetto Balo non sbaglia! Il raddoppio del Milan arriva a quattro minuti dal fischio finale. Cross di Montolivo per Mexes che calcia, Pegolo fa un miracolo ma il francese è ancora lì e ribadisce in rete! Alla fine il Milan con fatica batte il Siena, ma la partita non è certo delle migliori del campionato.

Partita davvero troppo nervosa a tratti e giocata con un ritmo lento, nel finale c’è solo il Milan… Allegri rimarrà?

Per Petkovic il sogno si chiamava Europa: Cagliari-Lazio 1-0

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Triste finale di stagione per il Cagliari, in uno stadio, il Nereo Rocco, lontano da casa e desolantemente vuoto. Quello che più pesa ai Sardi, tuttavia, è il fatto di non sapere se per la prossima stagione avranno un nuovo luogo da chiamare “casa”. I laziali mirano alla vittoria e sperano di una caduta dell’Udinese a Milano: unico modo per riuscire ad entrare in zona Europa League: una partita imperdibile, quindi, per i ragazzi di Petkovic.

E’ la Lazio a governare i primi minuti di gioco, facendo circolare la palla e restando sempre in movimento. Sue anche le accelerazioni verso la metà campo avversaria ma la prima azione gol arriva dal Cagliari con Thiago Ribeiro che intercetta un cross e tira prontamente. Marchetti, ben piazzato, si rifugia in angolo. Risposta di Kozak che però è debole e impreciso di testa. Ci torna allora a provare Ibarbo ma la conclusione centrale rende facile la parata. Al 25′ Candreva prova a sorprendere Avramov da fuori area e da posizione defilata ma il portiere ci arriva con il pugno. Ci riprova poco dopo, ma questa volta la mira è imprecisa. La risposta del Cagliari arriva al 31′ ma Thiago Ribeiro lancia verso il cielo. Si stanno comunque comportando bene in questa frazione i sardi. La Lazio perde lucidità nei minuti conclusivi di questo parziale, mentre i ragazzi di Pulga non riescono a gestire i cross. Ma è loro l’ultima parola: Avelar colpisce la traversa al 46′, un attimo prima che Giannoccaro sancisca il termine di questo primo tempo.

Il Cagliari ci prova subito con Avelar: forse una delle peggiori conclusioni della stagione! Al 5′ ci riprovano i sardi con un assist a centro area ribattuto dalla difesa laziale ma sulla palla si avventa Eriksson. Destro potente, ma Dias, in traiettoria, devia in angolo. L’azione fa tremare i laziali che ancora una volta si salvano. Serve un’azione combinata Ledesma-Candreva per veder ricomparire la Lazio che prende slancio da questa prova. Al 18′ ancora Ledesma che riesce a calibrare un ottimo crosso per Floccari che di testa manda fuori di poco. Al 22′ lieve infortunio per il portiere sardo che batte la testa contro il palo. A terra qualche momento prima che i medici lo aiutino a rialzarsi. Al 31′ Dessena sblocca la situazione grazie ad una punizione ben giocata: Cossu mette al centro, Dessena si infila fra i difensori laziali e colpisce di testa da posizione ravvicinata. 1-0! In questo secondo tempo sono sempre i ragazzi di Pulga a pressare, la Lazio ci prova ma non riesce ad essere incisiva. La squadra di Petkovic ha 5 minuti di recupero per sperare in un pareggio, ma l’impresa, contro un simile Cagliari, è quanto meno ardua. Giannoccaro fischia tre volte in uno stadio vuoto: peccato i tifosi cagliaritani si siano persi un simile secondo tempo.

Palermo – Parma 1 – 3… l’addio del Palermo alla A!

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Dopo la retrocessione in B da parte del Palermo, l’atmosfera sugli spalti è spettrale sono pochissimi gli spettatori che sono venuti a vedere la loro squadra. L’inizio è tutto a favore del Palermo. Palo di Hernandez, poi Formica sbaglia due volte di fila con un super-Mirante ad intercettare la prima occasione. Fino al 35′ spinge molto il palermo e costruisce bene, ma improvvisamente il Parma cambia marcia. Al 36′ palla vagante in area del Palermo dopo un corner per il Parma, Benussi la blocca dopo qualche attimo di apprensione. Un minuto più tardi Belfodil vicino al gol. Sinistro dell”attaccante ducale che batte Benussi ma non Sanseverino, che ribatte quasi sulla linea. Al 38′ Gobbi porta in vantaggio il Parma con un gran sinistro al volo sugli sviluppi di un calcio di punizione. AL 41′ Valdes scambia con Belfodil, si porta la palla sul sinistro e mette alle spalle di Benussi. Al 45′ Destro dal limite di Belfodil che sigla il 3-0 per il Parma.

Un buon Palermo per i primi 35 minuti, poi il Parma è uscito alla grande e ha messo a segno tre reti. Dagli spalti piovono fischi all”indirizzo dei rosanero

Un secondo tempo che non ha molto da dire con il Parma che festeggi il suo 10 posto in classifica e il Palermo che saluta la serie A. Al 60′ Belfodil mette in rete, ma il gioco era fermo: l’arbitro Roca lo ammonisce per un tocco di mano. Palo di Miccoli, al 66′. Contro il Palermo ora ci si mette anche la sfortuna. Paletta atterra Miccoli al 76′ ed è lo stesso capitano del Palermo  a battere la punizione: barriera viene aggirata e la palla va in rete. 1-3! Il resto sono frammenti di una gara che non ha nulla da raccontare.

Finisce così l’avventura in A per il Palermo, con l’ennesima sconfitta che non la riscatta neppure sul finale del pessimo campionato. Il Parma è decimo e tranquillo.

Inter-Udinese 2-5… l’Udinese agguanta l’Europe League!

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Fischio d’inizio e gol dell’Udinese! Brutto disimpegno di Juan Jesus che regala, prima una palla all’Udinese e poi si fa saltare agevolmente da Pinzi che di esterno beffa Handanovic. Inizio peggiore di questo per l’Inter non ci poteva essere. Al 9′ salva sulla linea Cambiasso su colpo di testa ravvicinato di Di Natale. Ma il raddoppio non tarda ad arrivare e al 9′ va in rete Domizzi.  Un minuto più tardi il gol è dell’Inter. Azione confusa su angolo, la palla esce dall’area tiro di Kuzmanovic che rimane in area e Juan Jesus di sinistro trova l’angolino e trafigge Brkic. Nel primo quarto d’ora l’Udinese continua a fare la partita e la difesa dell’inter è sempre in affanno. La velocità di Basta e Muriel mettono sotto pressione i neroazzurri. Il 19′ c’è la bella imbucata di Kuzmanovic per Alvarez, che non trova lo spazio per il tiro e allora mette in mezzo per Nagatomo che però viene anticipato dalla difesa udinese. Al 26′ ottima percussione di Pereira, che salta Basta e mette in mezzo per Rocchi che devia di prima, ma trova l’ottima reazione di Brikic. A mezz’ora arriva l’altra carambola in area Udinese su angolo per l’Inter, la palla resta lì ma questa volta Brkic è reattivo a tuffarsi basso sul pallone. AL 43′ va a segno il destro a giro di Di Natale.

Partita bella al Meazza, entrambe le squadre se la sono giocata senza esclusioni di colpi, ma è stata la difesa dell’Inter a mostrare tutti i suoi limiti contro la velocità dell’attacco friulano. L’Udinese ha portato a casa subito il gol che poi si è trasformato in un raddoppio, ma l’Inter ha mostrato di saper reagire e ha accorciato immediatamente la distanza. Stramaccioni è passato alla difesa a quattro e questo ha mostrato immediatamente i suoi frutti, l’Inter sul finale del primo tempo è cresciuta, ma appena l’Udinese accelera la difesa neroazzurra va ancora in affanno.

Nella ripresa subito avanti l’Udinese con  Muriel per Di Natale, ma quest’ultimo manca l’aggancio di un soffio e la palla arriva docile da Handanovic. Gran botta su punizione di Guarin, al 6′, Pereyra si immola e devia in angolo di testa. Contropiede rapidissimo sul corner, Muriel parte centrale, al 6′, apre per Gabriel Silva che entra in area e con uno scavetto beffa Handanovic. E’ il 10′ quando L’Inter colpisce il legno con Rocchi. Otto minuti più tardi l’Inter trova la rete per accorciare ancora le distanze. Palacio si libera bene sulla fascia e mette in mezzo un buon pallone per Rocchi, che con il piatto non sbaglia. Un minuto più tardi, su errore della difesa interista con Handanovic e Nagatomo che non si capiscono, è Muriel a siglare il 2-5. Ancora Udinese con Basta, al 28′, che apre per Di Natale tutto solo in area, l’attaccante serve in mezzo ma Juan Jesus riesce a liberare. Poi i minuti scorrono veloci fino al fischio finale.

Una gara molto emozionante, giocata dal primo all’ultimo minuto da entrambe le squadre che conferma questa fine di campionato con un Udinese davvero imbattibile in queste ultime partite e l’Inter che ha una difesa inesistente e soprattutto giocatori che non riescono a capirsi tra loro e lasciano gli avversari liberi di fare in area tutto ciò che vogliono. Si chiude così questo campionato per due protagoniste del calcio italiano.

Dilagano i viola, ma non basta: Pescara-Fiorentina 1-5

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All’Adriatico i ragazzi di Montella hanno un unico obiettivo: i tre punti che potrebbero portarli in zona Champions: anche se a distanza, è questa la grande sfida dell’ultima giornata di campionato. Il cuore in campo quindi, ma antenne indirizzate verso siena, dove il Milan si giocherà il tutto per tutto. Nettamente sfavorito, stando ai pronostici, il Pescara di Bucchi che è pronto a salutare la Serie A. Per il Delfino in campo una batteria di giovani: si confida sulla loro voglia di emergere.

Il Pescara tenta il gol già al primo minuto con Sforzini, ma Rodriguez non si fa cogliere impreparato. Per l’entrata in partita dei viola bisogna attendere qualche minuto, ma diventano presto dirompenti. Se nel primo quarto d’ora c’è parità tra le due squadre, al 16′ la Fiorentina passa in vantaggio: Borja Valero passa raso terra per Cuadrado che crossa in mezzo dalla destra per Ljajic che non sbaglia. 0-1! Il raddoppio arriva otto minuti doppio: dribbling e ottimo gol per l’attaccante viola, servito alla perfezione da Mati: 0-2! Magica doppietta di Ljajic che arriva proprio mentre il Siena passa in vantaggio sul Milan. Per fugare ogni paura in vista della Champions si attende il 28′: questa volta è Fernandez che centra lo specchio di Perin. 0-3! Ma i viola non vogliono smettere di sorprendere e continuano a giocare in attacco, mentre i Delfini cercano in tutti i modi di colmare la distanza anche se per loro è sempre più difficile. Si continua a giocare all’Adriatico anche se parte del pubblico sta iniziando a lasciare gli spalti, deluso da una squadra che la scorsa stagione aveva regalato un sogno. Al termine di un primo tempo combattuto il parziale è di 0-3.

Alla ripresa, la Fiorentina continua a gestire il gioco ed al 9′ Jovetic mette la firma sul quarto gol dei viola: Mati sale in area avversaria, serve Jovetic che spara a colpo sicuro. 0-4! Al 14′ è nuovamente il momento di Ljajic: sale indisturbato da centrocampo e si libera di Perin: 0-5! La sua gare, ottima, ed il suo campionato termina qui, per lasciare spazio al debutto di Wolski. Al 32′ moto d’orgoglio per i Delfini che approfittano di una punizione che Vittiglio manda in rete: 1-5! La Fiorentina non può però festeggiare l’ottima prova giocata: il Milan prima pareggia a Siena e poi passa in vantaggio. Dopo due minuti di recupero, nonostante l’ottima prova, i viola rientrano in spogliatoio con una grande amarezza: il sogno Champions sfuma, ingiustamente. Per il Pescara spalancate le porte della Serie B: ci riproveranno l’anno prossimo a risalire.

Roma-Napoli 2-1… Ultima volta in azzurro per Cavani?

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Il Napoli parte forte e ottiene subito un calcio d’angolo. Sugli sviluppi del calcio d’angolo, Dzemaili mette al centro, la difesa della Roma allontana. A quattro minuti dall’inizio della partita ci prova Rolando con un lancio lungo a cercare Pandev, anticipato da Burdisso. Nell’azione il macedone finisce a terra nel contatto con l’avversario, ed è costretto a lasciare il terreno di gioco al suo posto entra El Koddouri. Al 16′ Napoli vicino al gol: gran palla di Hamsik per l’uruguayano che fa fuori Burdisso, poi dal limite dell’area calcia sopra la traversa. Quattro minuti più tardi ci prova con un gran lancio Hamsik per El Kaddouri che controlla bene in area, ma tergiversa e viene fermato da Castan. Alla mezz’ora scambio Lamela-Destro, ma il passaggio di ritorno dell’argentino per l’attacante è troppo lungo e finisce direttamente sul fondo. Al 42′ gran numero in area di Cavani: supera nello stretto tre avversari poi cade, protestando per un presunto contatto da dietro. La risposta arriva alla chiusura del primo tempo quando Destro colpisce il palo al 47′. Non passa neppure un minuto e Roma vicina al gol: destro a giro di Marquinho respinto da Rosati, arriva Destro che calcia di prima ma colpisce il palo, la sfera arriva ancora dalle parti di Destro che tenta il pallonettto con Rosati battuto, ma sulla linea Cannavaro spazza.

Zero a zero all’Olimpico al termine dei primi 45 minuti. Bella partita, buon ritmo, ma poche occasioni da gol. Nel finale Roma vicina al gol con un palo di destro e una conclusione dello stesso Destro respinta sulla linea da Cannavaro.

Subito in rete la Roma nella ripresa. Pallone al centro per Lamela che controlla di testa, poi vede Marquinho arrivare in corsa e gli lascia la sfera, gran destro di prima del brasiliano che batte Rosati: 1-0. Cross basso di Torosidis, al 9′, che attraversa tutta l’area piccola senza che nessuno riesca a intervenire. Al 13′ Lamela in area per Destro, che con un dribbling stretto mette a sedere Rolando e di sinistro batte Rosati; il portiere del Napoli devia il pallone con la mano, ma la sfera gli finisce sulla gamba e carambola in rete. Al 21′ problema alla caviglia sinistra per Torosidis, al suo posto entra Piris. Primo cartellino giallo della partita, al 33′, è Destro a prenderlo per una sorta di gomitata ai danni di Behrami. Destro di Cavani su punizione, al 38′, pallone sulla barriera. Al 39′ punizione di Dzemaili scodellata al centro, Lobont esce e respinge con i pugni, il pallone finisce sul volto di Calaiò e schizza dalle parti di Cavani, che da due passi realizza. Al 46′ sinistro di Lamela, Rosati respinge. AL 47′ Lamela va via a Zuniga in area, poi prova il tunnel su Rosati, che non si fa sorprendere. Al 48′ gran destro di Florenzi, Rosati respinge. Al 49′ destro di Cavani sopra la traversa.

Gara piacevole all’Olimpico dove la Roma è riuscita a finire il campionato con una vittoria e a dimostrare che la squadra anche senza capitan Totti è in grado di vincere con avversari pericolosi e determinati come i partenopei che chiudono al secondo posto questa stagione, secondi solo alla Juve. Bel gol di Cavani, sarà l’ultimo in azzurro? Poi un finale scoppiettante con la Roma davanti e l’ultima azione del Napoli. Finisce qui il campionato per Roma e Napoli.

Terremoto! L’ha avvertito la popolazione delle province di Salerno e Avellino

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Una lieve scossa di terremoto, di magnitudo locale 2.2, è stata avvertita dalla popolazione nelle province di Salerno ed Avellino. I comuni, prossimi all’epicentro e dov’è stato percepito l’evento, sono Bracigliano e Siano in provincia di Salerno e Montoro Inferiore in quella di Avellino. La Protezione Civile ha effettuato delle verifighe in seguito alle quali ha potuto constatare che non risultano danni a persone o cose.

Walter Veltroni… e l’Italia che vorrebbe

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“E se noi domani – L’Italia e la sinistra che vorrei”. Presenta il suo nuovo libro Walter Veltroni a Che tempo che fai. La prima cosa che ci si chiede è: perchè chi ha fondato il partito non ne è soddisfatto? A sentire l’ex sindaco all’inizio lui e Prodi ci sono riusciti: portare la maggior parte delle persone dalla loro parte, in un gruppo riformista. Il politico cita Andreotti, “Il potere logora chi non ce l’ha”, e si dichiara terrorizzato da una simile idea, la ricerca a tutti i costi di un potere che porta all’anti-politica. Ma la sua nuova ipotesi per lui è adatta al momento attuale: nei momenti più difficili serve attuare le rivoluzioni più grandi. Ecco che vuole la “speranza di rinnovamento”. Ma come può essere credibile che un partito che ha affermato “mai un governo con il PdL” salvo poi ripiegare sulle larghe intese? Per Veltroni il problema sta nella campagna elettorale, dove si è giocata la partita che non ha permesso di ottenere una maggioranza netta. Il ragionamento si sposta sulla dicotomia “difesa” e “cambiamento”, per la sinistra serve un cambiamento, che ci si augura in meglio, ma come dare certezze? Vuole una “politica d’innovazione radicale, che porti in questo tempo i valori della sinistra” ma che non coltivi il passato, senza essere un’oggetto d’antiquariato. L’ambizione del PD deve avere allora l’ambizione di raggiungere una “maggioranza riformista”. Riguardo alla manifestazione Fiom di ieri, Veltroni non reputa che un partito sia tenuto a partecipare, lo scopo dev’essere di essere se stessi, mantenere l’elettorato e “rubarlo” agli avversari. Veltroni parla molto e continua a battere su un unico argomento: che la sinistra deve essere “più sinistra” ed avere il coraggio delle proprie idee, portando avanti i valori che sono propri di quella politica. Potere e democrazia riunificati è il suo ideale, quello che manca è la spiegazione, pratica, di come questo sia possibile. Parla in compenso di “responsabilità” e di “comunità”, senza aspettare che sia lo Stato a risolvere ogni difficoltà e rendendosi conto che “vita” non è essere isola ma arcipelago.

La città eterna non è vivibile per i disabili!

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Roma non è per tutti… o forse, ultimamente Roma non è di nessuno. Ma c’è qualcuno che viene ancora più emarginato in questa città eterna, spettro degli antichi splendori e fasto di presenti orrori. La Roma incivile, quella raccontata da chi come Fiamma Satta, storica voce di Radio 2, giornalista e scrittrice, conosce da vicino e vive ogni giorno sulla sua pelle. Dal 1993 la Satta è costretta a vivere con Sua Molestia, la Sclerosi Multipla che l’ha colpita duramente costringendola su una sedia a rotelle.  Roma è una città complessa, difficile, distratta e crudele. Negli anni sicuramente non è migliorata e ogni giorno la sceneggiatrice, candidata al David di Donatello per la sua collaborazione alla stesura di “Ma che colpa ne abbiamo noi” di Carlo Verdone, cerca di richiamare l’attenzione sui temi della disabilità.

Fiamma Satta ha un blog, e una rubrica su Vanity Fair che si chiama Ritorno di Fiamma e una,”Diversamente affabile”, sulla Gazzetta dello Sport  dove conia due termini per descrivere gli abili incivili inconsapevoli (coloro che ad esempio parcheggiano in un posto per invalidi per distrazione) e gli abili incivili inconsapevoli (ossia coloro che parcheggiano consapevolmente in un posto per invalidi): gli Abilioni e gli Abilioti. Poi ci sono i Disabilioti, forse la specie peggiore, che, pur essendo abili, girano indisturbati per la capitale con un permesso invalidi di un parente o amico, oppure, ancora peggio, con un permesso falso. Come scrive Dacia Maraini nella prefazione al libro, gli incivili esistono per la mancanza di immaginazione “la sola che ti fa capire e intuire la sofferenza altrui”. Questa assenza a volte sfocia nella ferocia: un Abiliota è riuscito a scrivere sul parabrezza della Satta, a seguito di un biglietto di protesta, “Paralitico di merda crepa sulla tua sedia a rotelle”.

Quasi un film di Verdone… il video in cui l’amante scappa dalla finestra!

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La notizia arriva dal Sun il che dà al video una certa attendibilità… A San Paolo in Brasile, le telecamere immortalano la scena di un litigio e mentre marito e moglie litigano animatamente l’amante scappa dal balcone… quasi un film di Verdone… ma queste cose succedono a qualsiasi latitudine, ed ecco l’uomo in mutande che è costretto a scendere annodando i lenzuoli!

Altra scossa in Ciociaria… a distanza di giorni torna a tremare!

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Torna a tremare la terra in Ciociaria dopo le scosse delle ultime settimane nel comprensorio di Sora (dove il sisma di metà febbraio ha causato danni) e nel Cassinate.  Un terremoto di magnitudo 2.1 è avvenuto alle 12,15 di oggi nel distretto sismico della Valle Latina. Lo ha registrato la Rete sismica nazionale dell’Ingv. L’epicentro è stato localizzato nel territorio di Ferentino. I comuni entro i dieci chilometri sono Acuto, Fiuggi, Anagni, Fumone, Morolo, Sgurgola, Torre Cajetani e Trivigliano. La scossa, che non ha provocato danni a persone o cose, si è verificata a una profondità di 10,1 chilometri.

Gli One Direction sono arrivati: doppia data a Verona e Milano

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Sono arrivati gli One Direction in Italia e le directioners non stanno più nella pelle: due tappe tutte per loro, oggi a all’Arena di Verona e domani al Forum di Assago di Milano. Biglietti sold out in dodici minuti dall’apertura delle vendite per il concerto della boy band che raggruppa Louis Tomlinson, Harry Styles, Liam Payne, Zayn Malik e Niall Horan. Il Take Me Home Tour, che in Europa è partito il 23 febbraio a Londra e terminerà il 29 maggio a Istanbul, emigrerà poi in Nord America, Oceania e Asia e sarà seguito, l’anno prossimo, da Where We Are Tour, che porterà il giovane gruppo anglo-irlandese, che ha iniziato la sua avventura nell’X-Fractor inglese, nei più grandi stadi di tutto il mondo. Ma le directioners made in Italy, dopo queste date, non rimarranno orfane a lungo: entro la fine dell’anno arriverà infatti anche il terzo album, caratterizzato da “un sound più rock ed estremo” nochè “il più maturo e personale” della carriera degli One Direction. Ma non è tutto: i cinque approderanno anche nei cinema il 5 settembre con This Is Us, film in 3D diretto da Morgan Spurlock: per scoprire chi sono davvero questi ragazzi da 12 milioni di copie.

E aspettando stasera? Le adolescenti italiane si accalcano ed i loro idoli twittano:

Liam: Verona are you ready for tonight though 🙂 exciteddd 🙂

Harry: Can’t wait to play Verona tonight. It could rain. Which would make things interesting.

Niall posta anche una foto sul suo profilo: The best scenes I’ve seen! Oh my god! Best fans on the planet is an understatement

Le directioners li amano? Questa è la prova!

 

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Iva dal 21% al 22%? 26 mila aziende chiuderanno!

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Un punto di Iva in più rischia di cancellare 26 mila aziende… questa è una realtà con cui fare i conti oltre che con la stangata di 135 euro in più all’anno per famiglia (che poi non sono mai reali… se i dati ufficiali parlano di 135 euro c’è da aspettarsi almeno un 150 euro in più). Su quali prodotti si va ad abbattere l’Iva al 22%? Circa sul 70% di prodotti che consumiamo… e non sono prodotti di lusso… dallo shampoo del discount fino al pane che ogni giorno portiamo in tavola. Laddove l’Iva non è diretta, la pagheremo in modo indiretto, dal trasporto alla produzione, dalla distribuzione al costo al dettaglio tutto sarà aumentato. In questo modo saranno costrette a chiudere 26 mila aziende entro al fine del 2013.

Il previsto aumento dell’Iva dal 21% al 22% dal primo luglio si tradurrà in una stangata da 135 euro l’anno a famiglia. Il calcolo è dell’Ufficio studi di Confcommercio, che prevede un duro colpo anche per le imprese: l’aliquota standard Iva riguarda infatti il 70% dei consumi. Il ritocco rischia di costringere 26mila imprese del settore a chiudere. Secondo Confcommercio, se salirà l’aliquota scompariranno entro la fine del 2013.

“Bisogna assolutamente scongiurare questo aumento – sottolinea Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia -. Se il governo Letta non lo farà, corriamo il serio pericolo di far crollare definitivamente i consumi che ormai sono ridotti al lumicino con gravi ripercussioni economiche non solo sulle famiglie, ma anche su artigiani e commercianti che vivono quasi esclusivamente della domanda interna. Rispetto al 2011, la riduzione della spesa per consumi delle famiglie italiane è stata del 4,3%, una variazione negativa molto superiore a quella registrata nel biennio 2008-2009 quando, al culmine della recessione, i consumi avevano segnato una caduta tendenziale del 2,6%”.

Montecristo rimane senza guardiano: sguarnita l’isola

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A renderlo noto è Il Tirreno: l’austerity si è estesa fino all’Isola di Montecristo ed ora quella perla celebrata anche da Dumas è rimasta sguarnita:

“Quegli occhi sono rimasti aperti per più di un secolo. Attenti a ogni insenatura, ad ogni dettaglio dell’isola più selvaggia e ancora più misteriosa di tutta la Toscana. Ora quegli stessi occhi si sono chiusi senza un minimo di poesia, ma per ragioni ben più concrete, come la logica della spending review e i tagli sui contratti di lavoro a tempo determinato.

L’isola di Montecristo, perla dell’Arcipelago toscano, non ha più il suo guardiano: la casetta costruita vicino a Villa Taylor è disabitata dallo scorso 31 dicembre. Da quando Giorgio Marsiaj e la moglie Luciana se ne sono andati, lasciando quella piramide di granito a picco sul mare sotto il controllo esclusivo del Corpo forestale dello Stato, i cui agenti – due unità a rotazione ogni due settimane – fino a fine 2012 hanno lavorato a stretto contatto con il guardiano. Ora l’isola è rimasta sotto la loro custodia, ma non sarà semplice per gli agenti della Forestale di Follonica fare a meno di questo punto di riferimento, la cui esperienza era a disposizione di Montecristo per 365 giorni all’anno.”

Era accaduto solo per un lasso di tempo di 11 anni, dal 1945 al 1956, dopo che notizie sui primi guardiani risalgono al 1890, quando i Savoia inviarono Montecristo Cesare e Argia Donati che vi stazionarono per 30 anni. Isolamento e vita a stretto contatto con la natura, queste le caratteristiche del lavoro del guardiano alle dipendenze del Corpo forestale dello Stato e in quanto tale del ministero delle politiche agricole e forestali. E l’anno scorso è scaduto il contratto timestrale dell’ultima di queste figure: Giorgio Marsiaj. Contratto non rinnovato mentre non si sono pubblicati nuovi bandi. Ma come sostituire la figura che viveva l’isola tutto l’anno, occupandosi non solo al controllo dell’isola e all’accoglienza degli ospiti ma nache delle piccole opere di manutenzione e del monitoraggio ambientale dell’isola? L’isola è ancora più una perla isolata, abbandonata nell’oceano di una crisi che si occupa solo di tenere in ordine i conti e sotto osservazione lo spread… Il fascino della nostra penisola abbandonato in mone di un’austerity sbagliata, basata su presupposti errati e che accontenta solo chi detiene le redini europee.

GP di Francia: l’occasione sprecata di Valentino. Festa in casa Honda

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Sull’asfalto bagnato di Le Mans Dani Pedrosa porta la sua Honda a tagliare per prima il traguardo dopo una gara spettacolare e ricca di sorpassi. Con lui sul podio Crutchlow (Yamaha, 2°) e Marquez, che ha beffato nel finale Dovizioso (Ducati, 4°). Crollano le Yamaha ufficiali: Lorenzo è 7° e Rossi 12° dopo un buon inizio ed una rovinosa caduta. Nella classifica generale Pedrosa è riuscito, con questa prova, a passare al comando della classifica piloti con 83 punti seguito da Marquez a 77. Può essere fiero del risultato anche Crutchlow, meritato per il secondo posto dopo la dolorosa caduta della qualifica e una fastidiosa frattura del piatto tibiale. Rossi ha sprecato una gara scandita in due tempi: ha brillato all’inizio, sull’asfalto bagnato, una caduta causata dalla perdita dell’aderenza dell’anteriore ha però interrotto il sogno: brusco risveglio per lui che ora dovrà attendere la gara al Mugello per tornare a dimostrare tutto il suo valore. Lo spiega lui stesso: “La caduta è un grande peccato perché ho buttato via una buona occasione. Avevo il potenziale per fare il podio e all’inizio è stato divertente, poi alla curva 6 ho preso una buca e si è chiuso il davanti. Le Honda vanno forte e possono recuperare anche quando fanno errori, hanno qualcosa in più. Nel mondiale ho preso solo 4 punti, ma la stagione è lunga e noi dobbiamo concentrarci per andare più forte”. Vale non si limita a questo: “Potevo fare un buon risultato. Ero partito bene e avevo un buon passo. Stavo andando forte, ma era una gara difficile. Facevo fatica a vedere, con tanta acqua e si scivolava molto. Ero tra i primi, con il potenziale per finire sul podio. Sono scivolato, ma non mi è sembrato di arrivare forte in curva o largo. Peccato sarebbe stato un bel risultato”.

Si gioca fino all’ultimo minuto Atalanta-Chievo: 2-2

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Allo stadio Atleti Azzurri d’Italia l’Atalanta saluta il proprio pubblico, forte di una salvezza guadagnata da tempo: un’ottima vetrina per i giovani della squadra. Anche il Chievo, da parte sua, è sereno, dopo che Corini ha compattato la squadra assicurandole la permanenza nella serie massima.

Nonostante sia il Chievo a partire per primo all’attacco, sono i ragazzi di Colantuono ad agguantare il vantaggio: al 7′, su calcio d’angolo, Stendardo colpisce di testa e batte Squizzi: 1-0! In questo inizio di match, molto combattuto a centrocampo, la squadra di casa si sta meritando il risultato positivo. Continua a gestire bene il vantaggio senza strafare e l’azione del raddoppio arriva solo al 30′ con un grand tiro di Carmona, un destro da fuori area. Ottima risposta di Squizzi che tocca il pallone quanto basta per deviarlo in calcio d’angolo. Al 38′ l’occasione arriva ai veronesi grazie ad una punizione da ottima posizione, ma Polito non ha problemi a bloccare il tiro di Dramè. Negli ultimi minuti del primo parziale il Chievo inizia a giocare con più vigore guadagnando il possesso di palla, ma mancano gli spunti per arrivare alla realizzazione. Si torna agli spogliatoi dopo due minuti di recupero.

Un’unica sostituzione tra le fila del Chievo, con Samprisi che cede il posto a Sardo. In questo inizio di ripresa il Chievo continua la sua fase positiva con Thereau che si mette in evidenza e obbliga la difesa blucerchiata a rimediare in qualche modo il farsi trovare impreparati. Al 13′ Livaja riesce a battere Squizzi, ma la posizione in fuorigioco rende nulla l’azione. La squadra di casa risponde al Chievo ma si viene a formare una situazione di stallo con poche azioni che riescano ad emozionare. I francese centra l’obbiettivo al 30′. Stoian vede Thereau e gli consegna un pallone sul sinistro all’interno dell’area di rigore, l’attaccante insacca il pallone sotto le gambe di Polito: 1-1! Dopo solo 9 minuti l’Atalanta riguadagna il vantaggio: Giorgi si trova il pallone tra i piedi in area, controlla e lascia partire un ottimo sinistro. 2-1! Ma la partita non finisce fino al triplo fischio e sono fatali i tre minuti di recupero. Al 48′, sugli sviluppi del calcio d’angolo, Polito esce ma non trattiene il pallone che finisce sui piedi di Thereau che tira di prima e segna il gol del pareggio: 2-2! Termina al cardiopalma l’ultimo match della stagione per Atalanta e Chievo!

La partita senza stimoli: Bologna-Genoa 0-0

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Al Dall’Ara di Bologna la squadra di casa saluta i tifosi dopo una stagione in cui hanno mostrato il loro valore già in inverno e durante la quale non hanno mai rischiato nulla, riuscendo anche a dar spettacolo per i propri tifosi. Il Genoa, dal canto suo, ora è finalmente sereno dopo che, nell’ultimo turno di campionato, sono riusciti finalmente ad accedere alla zona salvezza.

Sotto il sole bolognese, le due squadre, forse in mancanza di obbiettivi da raggiungere, giocano sotto tono e non regalo emozioni ai tifosi. E’ la squadra di Pioli a giocare in attacco, mentre il Genoa rimane chiuso in difesa, ma, a parte qualche momento di slancio, non c’è niente da segnalare fino al 21′ quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Konè segna al volo su cross di Christodoulopoulos, che però era in fuorigioco. Al 26′ è il Bologna che arriva vicino al vantaggio, ma Konè colpisce la parte bassa della traversa. Cinque minuti dopo, in un clima fin troppo rilassato, Portanova rischia l’autogol. Negli ultimi minuti ancora in avanti la squadra di casa che si crea due buone occasioni: Konè sbaglia la mira dopo una bella rovesciata mentre Portanova, subito dopo, riesce a salvare lo specchio dal tiro di Christodoulopoulos. Al 43′ Diamanti spreca da ottima posizione e manda sul fondo: è stata l’ultima buona azione del primo tempo che termina a reti inviolate.

Il secondo tempo si gioca sotto l’egida del Bologna che ci prova in ogni modo con Diamanti che però non riesce a centrare lo specchio: ben 8 volte la mira scarseggia e il tiro migliore colpisce la traversa al 28′, mentre tre minuti dopo, ad una corta respinta della difesa del Genoa, Krhin cerca il diagonale, ma sbaglia di pochissimo. Nei tre minuti di recupero Damiani resta a terra dopo un contrasto con Nadarevic: un pestone alla mano lo obbliga a lasciare il campo. Il triplo fischio di Borriello arriva al termine di una partita che poteva dare molto di più.

Spari contro il bus a New York, muore una 14enne

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New York. Spari contro un autobus, rimane uccisa una ragazzina di 14 anni dopo che il mezzo è stato raggiunto da circa 10 proiettili. Non è ancora accertato se l’uomo volesse uccidere la ragazzina o se il bersaglio fosse un altro e la 14enne si sia trovata coinvolta per una casualità. La vittima, Daja Robinson, è stata immediatamente trasportata al Jamaica Hospital, ma i medici non sono riusciti a salvarla. Il killer, che si è dato alla fuga, non è ancora stato identificato.

Nichi Vendola si era opposto a San Nicola… ora a Epifani?

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Nichi Vendola si oppose… fin da piccolo alle ingiustizie. E’ quello che racconta il fratello all’ultima puntata dell’Arena il programma domenicale di Rai 1 condotto da Giletti. Il fratello Giovanni ripercorre l’episodio che vide protagonista il fratello da piccolo quando nel giorno di San Nicola vanno premiati i bambini buoni e puniti quelli cattivi. Ma il cugino di Nichi che era un bambino vivace si vide recapitare una bicicletta, mentre Nichi non ebbe la sua che a lungo aveva chiesto. La bicicletta divenne il simbolo della protesta  e fece una lettera di ribellione a San Nicola costringendo così  la madre a fare un debito per regalargli la bici.

In studio con Giletti il leader del Sel parla chiaro. Parla di quell’alleanza Pd e Pdl senza mezzi termini: “Stare con Berlusconi non è responsabilità è una resa”. E quando Giletti gli ricorda che il Sel non sarebbe entrato in Parlamento se non ci fosse stato il Pd, Vendola ricorda che il Pd non avrebbe avuto il premio di maggioranza senza il Sel e ribadisce che il governo andava fatto per arrivare in tempi brevi a dare le risposte che servono al Paese ma che andava fatto con il M5S. Vendola ricorda quando aveva parlato con Bersani chiedendo che si sfidasse il Movimento di Grillo proprio sul piano delle riforme e delle risposte da dare al Paese, ma non si riuscì a trovare un accordo. Eppure il M5S si era spaccato sul nome di Grasso al Senato, allora si poteva benissimo provare su quella linea a farsi seguire su altre riforme se queste fossero state fatte in nome e per conto del popolo. 

Oggi poi c’è Epifani, neo eletto segretario del Pd, che attacca violentemente Vendola, ma il leader del Sel ricorda che il problema dei democratici in questo momento non è con Sinistra ed Ecologia ma con l’elettorato che non si riconosce più nell’entità Pd. 

Si parla della manifestazione di Brescia e il leader del Sel condanna la violenza.. ma quella violenza è stata generata anche da 20 anni in cui si è instaurata una lotta tra politica e magistratura che può far crollare l’indipendenza di quest’ultima e farla ricadere sotto il potere politico e quindi sottrarre democrazia al Paese. Inoltre chi governa con violenza e si presenta al popolo con tracotanza come mostrano le immagini di Brescia (Formigoni che esulta, Brunetta scortato da un esercito)  si deve attendere che ci siano poi gesti violenti. E’ un meccanismo innescato proprio dalla politica degli ultimi 20 anni, sorda al disagio del popolo, capace di esprimersi con un vocabolario “commercial-pornografico” coem è stato definito dallo stesso leader di Sinistra ed Ecologia, che poi non ha avuto problemi a confermare che il suo burlesque è “giocare a burraco la domenica con mia madre e il mio compagno”.

Sulla ferita dell’Ilva su quei lavoratori condannati a decidere se lavorare o proteggere la loro salute, ancora una volta il presidente della Regione Puglia ricorda che il Sel si è battuto con tutte le sue forze affinché venissero approvate delle normative contro l’inquinamento che sono rigide e che impediranno in futuro il propagarsi di queste aziende che inquinano e mettono a repentaglio la salute. L’Ilva è il frutto di 140 anni di inquinamento che viene “tollerato” dall’arsenale di Taranto, perché i governi che si sono succeduti hanno rimandato di anno dopo anno il problema della crisi ambientale… ora la “palla” è dell’azienda che deve ripulire il territorio e dello Stato che deve monitorare che ciò avvenga nei previsti.

Un’intervista quella di Vendola su Rai1 che è avvenuta in una domenica dedicata alla politica da Torino dove Veltroni e Renzi presentano i loro libri ad Avellino dove Epifani ha spiegato i motivi che lo hanno tenuto fuori da Piazza San Giovanni nella giornata della Fiom. Epifani urla contro Vendola ad Avellino, il leader del Sel cerca il dialogo dagli studi di Rai1… l’Italia passa la sua ennesima giornata chiedendosi cosa ne sarà di Lei!

Grillo contro il Papa

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«Anche il Papa ultimamente è diventato qualunquista e un pò populista, dice di pensare agli ultimi e non alle banche che siano di destra o di sinistra».

Grillo si riferisce in particolare alle ultime dichiarazioni del Pontefice, che dopo aver incontrato nella giornata di ieri Angela Merkel, nella veglia di Pentecoste aveva ribadito che la crisi è stata generata dalla cattiva politica che “fa tanto male all’umanità intera”. Poi ha spiegato che la Chiesa, povera per i poveri, va contro la mentalità di chi oggi pensa che “se cadono gli investimenti, le banche, questa è una tragedia”, mentre “se le famiglie stanno male, non hanno da mangiare allora non fa niente”, che è “la nostra crisi di oggi”. Ma dove è la Chiesa povera? Forse, il Papa, eletto da pochi mesi, non ha avuto modo di prendere visione dei patrimoni culturali conservati nei Musei Vaticani dove per accedere bisogna pagare un biglietto di 16 euro (che se prenotato online costa 20 euro) ? Forse il Papa non ha potuto prendere visione ancora dei Tesori del Vaticano? O dello Ior? O dei beni della Chiesa sparsi in tutto il mondo? Perchè la Chiesa non fa un gesto verso lo Stato italiano e inizia a pagare l’Imu sulle proprie proprietà e dispensa i poveri dal pagamento?

Agguato di stampo mafioso a Bari. Muore il figlio di un boss.

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Periferia di Bari. Pieno giorno. I colpi di una mitraglietta raggiungono Vitantonio Fiore, 22 anni con precedenti penali, figlio del boss del quartiere San Pasquale di Bari, Giuseppe Fiore, di 49 anni, che sta scontando in carcere una condanna definitiva a 25 anni per il duplice omicidio di Michele Cristallo e Salvatore Filograsso, avvenuto a Barletta nell’estate del 1991.  Nell’agguato restano ferite anche altre due persone, una delle quali muore poco dopo il ricovero in ospedale. Le generalità delle altre due persone coinvolte nell’agguato non sono state rese note.

 

Epifani e i suoi slanci d’orgoglio…

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Se Beppe Grillo chiede ai militanti del Pd di strappare le tessere e di aprire un dialogo con M5S, da Avellino Epifani, neo segretario del partito replica: “Non ci facciamo abbagliare da Grillo. Sappiamo per certo che ogni qualvolta si contrappone la piazza al Parlamento lì comincia la notte della democrazia. Guai a contrapporre una forma di democrazia all’altra”.  Ma già ieri sul suo Facebook il leader del partito democratico aveva ribadito il suo concetto “Chiedere alle persone di strappare le tessere del loro partito per rinnegarne l’appartenenza è davvero un curioso modo di concepire la democrazia”. Poi attacca Berlusconi: “Bisogna lasciare lavorare il governo e Berlusconi la deve smettere di mettere mine e fare attentati pensando di mettere il governo in fibrillazione con la questione giudiziaria.”

Sempre dal  teatro Partenio, l’ex sindacalista Epifani risponde così alle accuse che da molte parti  gli sono arrivate dopo la sua mancata partecipazione alla manifestazione di ieri della Fiom:  “Non siamo mica una caserma! Alle manifestazioni si va, in piazza ci si sta, io ho passato una vita in piazza. Ma il problema è che quando hai responsabilità di governo il punto non è tanto stare nelle piazze, quanto risolvere i problemi che le piazze ti pongono, perché l’estetica delle piazze, cioè stare lì e non risolvere mai i problemi, non funziona. La gente ti chiede soluzioni”. Una vita fatta di errori quella di Epifani? Solo ora si è ravveduto dall'”orrore” della piazza che chiede e la responsabilità di fare? Ma se non c’è ascolto tra cittadini che urlano in piazza e politici che devono fare ci continueremo a trovare su due rette parallele con la politica che fa il contrario di quello che chiede il proprio popolo?

Epifani aggiunge anche: “Ieri mi è pesato non stare in piazza, vengo da quella storia, sono cinquant’anni che sto in piazza e lo ero anche ieri con Ignazio Marino. Non mi piaceva che durante il governo Prodi c’erano ministri che andavano in piazza e sfilavano contro il governo. Pretendo serietà e diamo serietà”. Tanto che il segretario del Pd ne ha anche per Sinistra Ecologia e Libertà: “Si vede che non era un matrimonio molto solido… – riflette – Non mi piace chi scappa sempre da difficoltà e non mi piace che ci siano due sinistre. Una responsabile e l’altra che non vuole responsabilità. Siamo di fronte a una prova di governo non facile, ma il pd sa assumersi la responsabilità”.

Il Pd è responsabile a governare con la destra berlusconiana, ma il Sel non è responsabile a mettersi all’opposizione? Ma un elettore della coalizione che magari a votato al Senato per il Pd e alla Camera per il Sel ora si trova metà all’opposizione e metà alla maggioranza? Dove è la parte dell’elettore responsabile e quella irresponsabile?

Maradona prende a calci i fotografi… li ha scambiati per un pallone?

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Maradona era arrivato a Buenos Aires con la fidanzata Rocia Oliva per andare a conoscere il figlio nato lo scorso anni. Naturalmente l’arrivo del Pibe de oro aveva richiamato frotte di giornalisti  e fotografi e l’ex calciatore si è fermato volentieri a rispondere fin quando qualcosa non lo ha innervosito e ha iniziato ad aggredire con sassi, calci, insulti i paparazzi che erano accorsi per fare il loro lavoro. L’ennesimo atto di inciviltà di un campione indiscusso, ma anche di un “uomo bruciato” dagli scandali e dalle irregolarità fiscali.

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Renzi e la situazione in cui versa al momento l’Italia

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Lucia Annunziata, nella trasmissione In Mezz’ora, ha intervistato il sindaco di Firenze Matteo Renzi, collegato dal Salone del Libro di Torino ed ha presentato la sua opera, Oltre la rottamazione, una specie di “memoriale” su quello che è successo nell’ultimo periodo. Renzi ribadisce che forse il termine “rottamazione” non è riuscito ad incanalare bene il suo messaggio.

Riguardo al centrosinistra, ha sbagliato campagna elettorale ed ora bisogna ripartire. Renzi aggiunge poi che il governo Letta “non è uno yogurt che bisogna vedere quando scade”: se riduce numero di politici in senato, elimina il finanziamento pubblico, modifica la legge su lavoro e burocrazia, allora “può durare un anno in più” rispetto ai 18 mesi che lo stesso Letta si è dato.

Riguardo all’Imu: “è una gigantesca battaglia elettorale grazie alla quale Berlusconi ha fatto capire che lui è contro questa tassa” che però è stata proposta dal suo stesso governo.

Renzi fa notare che, non avendo voluto prendere i voti dei “delusi del centrodestra” si sono presi i ministri del centrodestra, trovandosi così nella necessità di formare un governo di larghe intese. Se questo è un governo di necessità, non ideale e che ha abolito la “pratica buona” di politica, ossia un classico bipolarismo, perchè dovrebbe durare? Innanzitutto per riformare la legge elettorale ma anche per occuparsi anche dei posti di lavoro, soprattutto per la “jobless generation”. Renzi ha ancora in testa il “mattarellum” come sostituzione al “porcellum”. Il sindaco si reputa quindi favorevole al semi-presidenzialismo.

Riguardo alla manifestazione di Brescia: “un errore clamoroso” che dimostra l’impossibilità di un governo di larghe intese.

Vista la situazione attuale, “c’è da lanciare una grande scommessa sul voto dei 5 Stelle”: se s’incrocia il pensiero dei pentastellati, come riguardo al finanziamento ai partiti, perchè no?

Ma perchè Berlusconi non ha voluto Renzi come premier ed ha accettato Letta? Il sindaco non vuole fare l’interprete del pensiero del Cavaliere ma ringrazia Veltroni per la fiducia visto che, da un’agenzia, si viene a sapere che l’ex sindaco romano lo ritiene la miglior scelta possibile come prossimo candidato. L’intervistato aggiunge una battuta: “figuriamoci gli altri!”.

Ma Renzi ha paura di perdere il posto di sindaco a Firenze? In realtà… l’unico che ha paura di perdere è quello della Fiorentina in Champions, per il resto… decideranno i cittadini!

LA CHITARRA! Venduta a 408.000 dlr, la suonò Lennon

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La chitarra! La Vox dei Beatles costruita nel 1966 per John Lennon è stata venduta ieri all’asta  per 408.000 dollari (circa 375.000 euro). Lo una semi-hollow body (una semi-acustica)  è stata venduta ad un compratore anonimo statunitense. Ed è proprio con essa che Lennon suonava nel video “Hello, Goodbye”, mentre Harrison ha eseguito con questa chitarra il pezzo “I Am The Walrus”.

Epifani cade sul palco di Avellino! Pd in caduta libera?

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“Bisogna lasciare lavorare il governo e Berlusconi la deve smettere di mettere mine e fare attentati pensando di mettere il governo in fibrillazione con la questione giudiziaria”. Lo ha detto il segretario del Pd Guglielmo Epifani nel corso di un comizio ad Avellino. Epifani è stato anche vittima di un incidente.  Dopo essere caduto, sul palco di Avellino, attutendo il colpo con le mani, si é prontamente rialzato toccandosi i polsi e, tra gli applausi d’incoraggiamento, ha rassicurato, la platea del teatro Partenio, dove si svolge una manifestazione elettorale del centrosinistra, sulle sue condizioni.

“Bersani ha aiutato Berlusconi”, Renzi a Torino.

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“Bersani ha aiutato Berlusconi” lo ha detto Matteo Renzi parlando al Salone del Libro di Torino. Ma se non risparmia critiche al ex leader del suo partito, non è neppure tenero con l’M5S:  “E’ ridicolo – ha detto il sindaco di Firenze – che chi ha votato M5S pensando potesse cambiare le cose, si trovi 150 parlamentari a discutere di scontrini e diarie. Grillo non è così bravo con internet, ma è uno straordinario animale televisivo, che ha costretto la tv ad inseguirlo”.

Spari contro l’auto nella notte romana!

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Un tiro al bersaglio, forse un “gioco macabro” si è svolto nella notte romana. Due uomini a bordo di una Smart hanno iniziato ad esplodere colpi sulle auto guidate da due donne. In totale sono stati esplosi tre colpi,  intorno all’una di domenica nella zona di Viale Togliatti, vicino a Cinecittà, a Roma. Le macchine colpite sono una Micra di una 40enne e un Audi A3 di una 23enne. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito dai proiettili. E’ stata colpita anche un auto parcheggiata in zona.  Per risalire alla loro identità, gli inquirenti starebbero controllando le immagini delle telecamere di sicurezza installate nella zona.

L’Italia è troppo vecchia per il termine “rottamazione”?

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Sembra che il termine di Matteo Renzi abbia preoccupato gli italiani. L’età media italiana è troppo elevata e tanti anziani si sono sentiti “rottamati” e perciò Renzi alla fine è rimasto sconfitto dal termine che invece lo doveva portare alla vittoria. Quel termine che nelle intenzioni avrebbe dovuto significare cambiamento e invece è diventato, anche perché strumentalizzato, una sorta di falce che avrebbe condannato chi in Italia ha più di 50 anni. Così oggi Renzi riconosce i suoi errori e va “Oltre la rottamazione. Nessun giorno è sbagliato per provare a cambiare”. Sceglie un libro per raccontare la sua idea di Pd, sceglie il Salone del libro di Torino per la presentazione.

«Avessimo utilizzato un’altra espressione, probabilmente non avremmo avuto la visibilità ottenuta con “rottamazione”, ma è anche vero che in una comunità come quella italiana, dove il 70 per cento della popolazione è over 40, forse l’impatto è stato eccessivo. Ho impaurito. Dunque ho sbagliato» così scrive il sindaco di Firenze nel suo libro.

Renzi racconta di come abbia vissuto le ore che hanno preceduto la nascita del governo Letta quando sembrava dovesse toccare a lui. «L’ipotesi che consideravo impossibile, infatti, prende corpo nelle telefonate più stravaganti. Dai miei avversari interni nel Pd, che sono i “giovani turchi”, ai sindaci delle città più importanti, da leader esperti come Veltroni e Casini, da sinistra a destra ricevo molti incoraggiamenti a mettermi in gioco. I miei amici sono ovviamente terrorizzati: “Matteo, questo è un trappolone”». Renzi decide quindi di vedere Enrico Letta: «Ci parliamo, guardandoci in faccia: chiunque sarà il candidato avrà il totale appoggio dell’altro». «Letta lascia l’ufficio e io cerco di capire che sta succedendo nel centrodestra.  La palla ce l’hanno loro. Inizia a circolare la notizia di un veto del Pdl su di me. Alcuni dirigenti di centrodestra, che avevano pubblicamente dichiarato il consenso sul mio nome, fanno una mezza marcia indietro. Alla fine mi risolvo a chiamare al telefono Angelino Alfano. Lui è molto sincero e io lo apprezzo molto quando mi spiega che loro hanno altre preferenze. Lo ringrazio e mentre stiamo terminando la conversazione, cambia tono. Ehi, Matteo, è appena entrato Berlusconi: te lo passo, così ci parli direttamente. Avevo visto Berlusconi qualche giorno prima, per una cerimonia pubblica, e mi aveva lungamente illustrato le strategie per la panchina del Milan. Dall’altro lato della cornetta la voce è cordiale. «Non c’è un veto nostro, caro sindaco. Semplicemente non vogliamo te, preferiamo Amato e Letta». C’è un problema di vocali, insomma: volevo prendere il voto dei delusi di Berlusconi, arrivo a prendere il veto. È un’apofonia vocalica che non costituisce per me motivo di delusione, ma di divertita soddisfazione. Penso a quanto sono stato mediaticamente insultato nel mio partito per essere la «spia» di Berlusconi. E adesso si scopre che non sono propriamente nel cuore del Cavaliere. Anzi, se c’è un nome che preferisce evitare, quello è il mio. Dormo molto sereno, sapendo di essere fuori dalla partita. Al mattino mi svegliano i messaggini: mentre i giornali danno per certo Amato, so che il Colle ha scelto Letta. Quando Enrico mi scrive, il suo sms è irriferibile: scopro che nei momenti di solenne intensità istituzionale il nuovo primo ministro usa lo slang pisano. Il premier incaricato sale al Colle mentre io saldo il conto in albergo e torno a Palazzo Vecchio. Cosa mi rimane di queste settimane così intense? Mi rimane la politica. Che è dignità, sudore, coraggio. Mi rimane, soprattutto, il sapore del vento in faccia. Quell’esperienza che può capire soltanto chi ama rischiare, chi non vive rassegnato e rannicchiato alle spalle dei potenti. E mi rimane il gusto della sfida. Oggi è possibile andare oltre la rottamazione. E forse è necessario. Perché, finalmente, l’Italia torni a fare l’Italia».

L’agghiacciante racconto dell’uomo che ha visto cadere i bimbi sul terrazzo

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“Ho visto questa bambina che non dava segni di vita a terra. Dopo ho sentito dei lamenti, così l’ho spostata con molta cautela e la bambina ha iniziato a muovere le braccia. Mentre prestavo soccorso alla bambina, ho sentito un tonfo e sul tavolo è caduto anche il bambino. Inizialmente anche lui non dava segni di vita, poi ha iniziato a lamentarsi e così l’ho tirato dentro senza muovergli al colonna vertebrale”.

Così racconta l’uomo intervistato dal Tg.com la sua esperienza quando  Silvia Brusciani, di 44 anni, ha lasciato cadere nel vuoto i suoi due figli di 3 e 6 anni. Un dramma della crisi anche questo perché avviene in uno Stato incapace di dare la giusta assistenza alle persone che soffrono di problemi psichici. Uno Stato incapace di controllare periodicamente le persone che sono sotto trattamento psichiatrico che spesso vengono abbandonati alle famiglie, che si trovano sole a dover affrontare un dramma che a volte ha risvolti imprevedibili. Una carnefice che diventa vittima e degli innocenti che pagano sulla loro pelle l’assenza di uno Stato che non ha saputo proteggerli.

A Praga arrivano i “vagoni dell’amore”: quando la metro pensa ai single!

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La frenesia dei tempi moderni non offre molte possibilità di fare nuovi incontri e spesso la gente si rinchiude in se stessa quando utilizza i mezzi pubblici. La metro, poi, quando funziona in maniera efficente, è un mezzo per arrivare il più rapidamente possibile a destinazione, nient’altro. Il resto, l’innamoramento a prima vista, un colpo di fulmine che fa impazzire il cuore e toglie il sonno, sono temi da film. Almeno fino ad ora. A Praga si dice basta alla solitudine ed agli sguardi rubati in metropolitana e che durano il tempo di un tragitto. Arrivano ora i vagoni riservati ai single, uomini e donne che vogliono allacciare contatti e non perdere di vista il lui/la lei che ha catturato la loro attenzione mentre il treno si allontana dalla banchina. Il Love Train offrirà una seconda (ma anche una terza, una quarta… ) chance al single per conoscere l’anima gemella. Vagoni pensati appositamente per far incontrare cuori solitari, per offrire l’occasione di un approccio e di tingere di rosa quella che sarebbe l’ennesima cupa galleria sotterranea. L’iniziativa, che fa parte di una campagna volta ad incentivare l’uso dei mezzi pubblici, partirà entro la fine dell’anno e non si sa se avrà successo e come sarà possibile controllare che i passeggeri siano effettivamente single ma Filip Drapal, di Ropid, spiega: “Oggi alla gente mancano le occasioni per conoscersi. Qui avranno questa possibilità. Nella metro la gente legge, studia. Perchè non approfittarne per trovare un partner?”. Iniziative simili in realtà erano già stata tentate anche in altri Paesi ma, si sa, la speranza -di trovare il vero amore- è l’ultima a morire!

Sparano per entrare in disco!

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Rimanere feriti da colpi d’arma da fuoco davanti a una discoteca perché a due ragazzi è stato impedito l’ingresso nel locale e hanno reagito aprendo il fuoco… questo è quello che è successo nella notte sul litorale di Pontecagnano-Faiano, nel Salernitano.  La violenza dilaga e ogni pretesto è un’occasione per usare le armi che, nonostante i divieti imposti dalla nostra normativa molto rigida, sembrano comunque diffondersi sempre più anche tra le persone che non dovrebbero detenere un’arma. Non che il fenomeno sia nuovo, ma è il grado di frequenza con cui avvengono i ferimenti a destare stupore e preoccupazione. Ad aprire il fuoco sono stati due ragazzi che prima avevano tentato l’ingresso nel locale sulla strada, ma  gli era stato negato dalla sicurezza, così sono andati in spiaggia dove la discoteca ha un ulteriore ingresso e lì hanno nuovamente tentato di entrare nel locale. Sono stati ulteriormente bloccati dalla sicurezza e a questo punto hanno iniziato a sparare contro le guardie colpendone due e ferendo un giovane cliente che si trovava nei pressi dell’ingresso. I tre non sono stati colpiti in modo serio, ma hanno riportato ferite ai glutei, agli arti e alle spalle e sono stati ricoverati all’ospedale  “Ruggi d’Aragona” di Salerno.

Uno degli aggressori, un 22enne salernitano, è stato bloccato dai carabinieri di Battipaglia che hanno anche recuperato le due pistole dalle quali sarebbero partiti i colpi che hanno ferito le guardie e il cliente. Resta invece libero, per il momento, il secondo giovane che ha sparato che è riuscito a dileguarsi in fretta.

 

Parlamentari nel libro paga delle lobbies, scoop delle Iene.

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E’ l’assistente di un senatore che preferisce rimanere anonimo a raccontare a Filippo Roma, giornalista delle Iene, quello che secondo lui, succederebbe nei corridoi di Palazzo Madama, a Montecitorio:   “Ci sono le multinazionali che ogni mese per mezzo di un loro rappresentante fanno il giro dei palazzi, sia al Senato che Camera, incontrano noi assistenti e ci consegnano dei soldi da dare ai rispettivi senatori e onorevoli”. E’ quando il giornalista delle Iene chiede:   “A che titolo?”  Arriva secca la risposta dell’assistente  “Per far sì che quando ci sono degli emendamenti da votare in commissione in aula, i senatori e gli onorevoli li votino a favore della categoria che paga”.

Filippo Roma chiede ancora “Ma di quanti soldi si parla?”, l’assistente del senatore riporta quella che dice essere la sua esperienza diretta: “Per quel che mi riguarda, conosco due multinazionali ed entrambe elargiscono una 1.000 euro e un’altra 2.000 euro ogni mese”. Quindi gli importi non sarebbero elevati e c’è da chiedersi come mai un senatore o un deputato che guadagna ben oltre i 10 mila dovrebbe lasciarsi “guidare in una decisione” per soli 1000 o 2000 euro… ma forse la crisi attanaglia anche loro… e poi meglio iniziare con piccole somme e poi rivedere in seguito, quando si diventa influenti somme maggiori? Secondo l’assistente del senatore succede esattamente così.

Ma di che multinazionali si tratta?

“Quelle che conosco io, con i senatori di cui stiamo parlando, una è del settore dei tabacchi e un’altra nel settore dei video giochi e delle slot machine”, così risponde l’assistente che poi aggiunge che lo scambio avviene per  avere “La protezione. Quando vengono emanate delle leggi o degli emendamenti che potrebbero andare ad intaccare i guadagni di queste società, loro si impegnano invece a proteggere le società a discapito del cittadino”. Poi precisa il portaborse: “comunque la tariffa cambia a seconda dell’importanza del senatore e quindi, se è molto influente, sale fino a 5.000 euro. Per quanto riguarda poi le sale Bingo, si sono formati due gruppi, partecipati sia da uomini del centro sinistra che da uomini del centro destra. Un gruppo fa capo a un ex Ministro de…, e un altro gruppo fa capo a un ex Ministro de…, entrambi del centro sinistra”

Forse è per questo che le slot machine che creano dipendenza, che stanno portando migliaia di famiglie sul lastrico non possono essere toccate?

L’intervista completa andrà in onda questa sera alle 21.20 su Italia1.

La Barbie che brucia sulla croce e l’inaugurazione del museo

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Klara Martens diventerà un simbolo forte della protesta Femen. Lei 22enne a seno nudo e con la scritta  “Life in plastic is not fantastic”, si è scagliata contro la bambola più famosa del mondo. L’ha messa sulla croce e le ha dato fuoco davanti al museo di Berlino inaugurato in onore di Barbie. Klara lo spiega così il suo gesto: ” E’ scioccante ciò che viene proposto alle ragazze in quel museo. Il ruolo della donna che viene proposto dalla Barbiehouse è cucinare le torte, e passare il tempo a farsi bella per Ken. E nel caso si volesse fare carriere, le opzioni proposte sono popstar, modella oppure allenatrice dei delfini”.

Ma perché dare fuoco A Barbie su una croce trasformando così il carnefice in vittima? Il gesto è shockante, ma la comunicazione è sbagliata perché immediatamente quell’immagine ha qualcosa di religioso, di sacro che viene profanato. Quindi il gesto è contrario alle intenzioni e perde la sua forza proprio quando afferma ancor più prepotentemente il monopolio di Barbie e dei suoi valori, facendone una martire.

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Lasciano in auto il figlio di 2 mesi per andare a giocare alle slot: denunciati!

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E’ stata una puntata persa quella di due genitori che sono stati denunciati per abbandono di minore dopo aver lasciato in auto il figlio di due mesi per andare a giocare alle slot. M.A, 26enne già nota alle forze di polizia, e L.I., 30enne, sono entrambi romani ed erano stati notati da una guardia giurata in servizio al locale che aveva chiesto alla donna spiegazioni sul perchè lasciasse il bambino in auto. La madre, che lo aveva appena allattato, ha risposto che stava andando a chiamare il marito ma, all’interno della sala, i due genitori sono stati visti intenti a giocare alle macchinette. Dopo 10 minuti, e d’accordo con il direttore di sala, la guardia ha allertato la polizia del commissariato Fidene-Serpentara e la sala operativa della Questura ha risposto inviando due pattuglie. Giunti sul luogo, i poliziotti, constatata l’effettiva presenza del neonato chiuso all’interno dell’auto, hanno immediatamente imposto ai genitori l’apertura dell’autovettura per verificare lo stato di salute del bimbo, fortunatamente in buone condizioni. A quel punto è scattata la denuncia.

 

Tamponamento sull’A3: due morti

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Hanno perso la vita due persone a bordo di una Fiat 600 in un incidente avvenuto sulla corsia sud, in un tratto a tre corsie, dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria nei pressi di Montercorvino Pugliano (Salerno). Le cause del tamponamento, che ha coinvolto anche un Suv Kia e in cui hanno perso la vita un ragazzo di 16 anni ed un uomo di 50, sono in corso di accertamento da parte della polizia stradale.

A un anno dall’anniversario per la morte di Melissa, arriva un libro per lei

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Ore 7.42, scuola Morvillo-Falcone di Brindisi, un anno fa. Un’esplosione, attimi di panico, una ragazza che perde la vita, altre nove persone ferite.

Ore 7.42, scuola Morvillo-Falcone di Brindisi, oggi. I ministri dell’Istruzione e dei Beni culturali, accompagnati da altre autorità, depongono un fascio di fiori bianchi davanti alla stele che ricorda Melissa Bassi, la studentessa uccisa dall’ordigno azionato dal reo cofesso Giovanni Vantaggiato, per il quale è stato chiesto l’ergastolo.

E’ trascorso un anno da quel tragico evento che colpì tutta l’Italia come un pugno allo stomaco: in questo Paese uno dei tanti modi di morire è andando a scuola, finendo vittime di un assassino che ha posizionato una bomba. Ma un anno è anche un tempo sufficente per provare a ricominciare, ad andare avanti, per tentare di ritrovare quella serenità che è stata strappata in un attimo. A testimonianza di tutto questo arriva “I giorni dopo il tramonto”, li libro-diario scritto dalla 17enne Selena Greco, amica del cuore e compagna di banco di Melissa e anche lei coinvolta nell’attentata in cui riportò ferite gravi insieme ad altre quattro compagne, Veronica, Vanessa, Sabrina e Azzurra. “Il mio libro e’ un messaggio di speranza. Melissa accoglieva ogni giorno che arrivava con il sorriso. Vorrei che questo diario fosse utile a tutte le persone come noi che si sono ritrovate a vivere momenti di sofferenza”. Selena, con la sua opera prima, racconta il dramma per la scomparsa, il dolore delle ferite, la rabbia e la reazione, perchè l’ha imparato a sue spese che il sole torna a splendere, anche se per un po’ ha lasciato il posto all’oscurità. E se “Il passaggio più difficile è stato scrivere la frase che Melissa non c’e più”, “I giorni dopo il tramonto” sono uno spartiacque tra la disperazione e la normalità, intrisi di memoria ma aperti all’idea di ricominciare a vivere, aspettando nuovi sorrisi, attendendo di essere felici, nonostante quelle cicatrici che, da un anno, affliggono il corpo ed il cuore.

I-giorni-dopo-il-tramonto-di-Selena-Greco-con-una-foto-inedita-di-Melissa-Bassi

Lieve terremoto nel cosentino

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L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha registrato una scossa di terremoto di magnitudo 2.5 in Calabria, in provincia di Cosenza. Il sisma ha avuto l’epicentro in prossimità dei comuni di Bisignano, Cervicati, Cerzeto, Lattarico, Luzzi, Montalto Uffugo, Rota Greca, San Benedetto Ullano, San Martino di Finita e Torano Castello. Al momento non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose.

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