La Smart di Renzi non può entrare nella Ztl di Roma, ma chi lo ha contestato?

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La Smart di Renzi non sarebbe dovuta entrare nella Ztl di Roma, almeno a quanto stabilisce il Comune della Capitale. Se una persona lo avesse fatto sarebbe stata sicuramente multata, ma come riporta il Fatto Quotidiano nessuno ha fatto caso a questa infrazione al codice della strada commessa da Matteo Renzi:

Il web ha trasformato la city car con cui Matteo Renzi mercoledì ha raggiunto Palazzo Chigi in un tratto distintivo del segretario Pd. Eppure il sindaco di Firenze possiede una Toyota Prius, di chi è la Smart? Non è un’auto a noleggio perché sul parabrezza ha i permessi di sosta libera, né è dell’hotel Bernini in cui Renzi alloggia a Roma. Più semplicemente è del compagno di partito Ernesto Carbone che l’ha comprata di sesta mano a un euro il 14 ottobre 2013. Immatricolata per la prima volta il 3 ottobre 2001, acquistata a 11.600 euro da una società di leasing che l’ha rivenduta a un privato, poi è passata a una macelleria di Prato, a una società e, infine, a Carbone. Dopo 12 anni la Smart city coupe 600 a benzina è piuttosto obsoleta. Tanto da rientrare nelle auto a cui è vietato l’accesso nella Ztl perché inquinanti. Ma Renzi ha fretta di arrivare.

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La Smart che travolge i due rapinatori in scooter: arriva il video

smart-investe-posillipo-tuttacronacaUn video di pochi secondi in cui si vede come una coppia di fidanzati, appena rapinati, investono e uccidono chi ha sottratto loro soldi e cellulare. Accade a Posillipo, le vittime sono Emanuele Scarallo e Alessandro Riccio, travolti lo scorso 10 agosto mentre scappavano in sella a uno scooter dopo la probabile partecipazione a una rapina in strada. Alla guida della Smart il trentenne Leonardo Mirti, che invece di avvisare le forze dell’ordine sembra aver ingaggiato un lungo inseguimento dalla rotonda del Virgiliano fino all’altezza di Palazzo Donn’Anna. Il caso giudiziario oggi si affida a una perizia sui freni e sul contachilometri, ma soprattutto sulle scene di un video arrivate al termine del lavoro di carabinieri e polizia municipale. Un’inchiesta, ancora formalmente aperta, fa emergere che è una questione di valutazioni capire se l’autista ha speronato volutamente lo scooter dei due ragazzi.

Ci si chiede se volesse solo dare una lezione ai banditi o volesse uccedere. Se abbia sbandato o perso il controllo dell’auto o, ancora, se abbia deciso di mettere a repentaglio la vita sua e della compagna per colpire quei due che scappavano. Attualmente c’è un provvedimento di arresti domiciliari: per il gip vale l’ipotesi di omicidio preterintenzionale, di un’azione cioé sfuggita di mano, che va oltre le intenzioni di chi ha agito; in questo senso, Mirti avrebbe provato a far cadere i due centauri, finendo poi per travolgerli e ucciderli. Una lettura – quella del gip – diversa dall’interpretazione della Procura, che aveva invece chiesto gli arresti per omicidio volontario, come un atto voluto nel corso del lungo inseguimento culminato nella curva della morte. Mitri, difeso dai penalisti Claudio La Rosa e Giuseppe Bartolo Senatore, porta avanti la tesi dell’omicidio colposo: avrebbe tamponato i due giovani in una fase di paura e concitazione, per poi perdere completamente il controllo del mezzo, uccidendo due giovanissimi e rischiando anche di subire gravi ferite dopo lo scontro. Letture diverse e contrastanti, a cui spetterà a chi conduce le indagini dare risposte.

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Fuggono dai rapinatori e li travolgono: due morti a Napoli

napoli-incidente-tuttacronacaIncidente mortale in via Posillipo, a Napoli, la scorsa notte, a seguito del quale hanno perso la vita due ragazzi, di 18 e 17 anni, che si trovavano in sella a uno scooter. Sembra che le due vittime fossero sul posto insieme ad altre due persone, anch’esse in sella a un motorino, che però dopo l’impatto si sono allontanate. I giovani sono stati travolti da una Smart: è stato lo stesso conducente della vettura, a bordo della quale si trovava con la fidanzata, a chiedere l’intervento dei carabinieri, quando ne ha incrociato una pattuglia poco dopo, in via Petrarca. Sotto shock, come riporta La Repubblica, ha raccontato agli inquirenti: “Si erano già presi i telefonini, ma i rapinatori volevano anche la mia auto. Non ho capito più niente. Li ho investiti. Sono ancora per terra, credo che siano morti”. Poco dopo i militari hanno trovato accanto a uno scooter i corpi senza vita dei due presunti rapinatori. Uno dei due, pregiudicato per rapina, era uscito dal carcere un mese fa. Il ragazzo che li ha investiti è stato portato in ospedale sotto shock, in attesa di essere di nuovo interrogato, mentre la polizia municipale sta effettuando i rilievi per ricostruire la dinamica di quanto accaduto.

“Ti prego, dimmi di sì”… e le tappezza l’auto di post-it

postit-amore_smart-tuttacronacaUna dichiarazione in stile un po’ “retrò” e proprio per questo di quelle che colpiscono e fanno palpitare i cuori. Forse fanno anche un po’ sognare chi non le riceve e si deve accontentare di parole scritte sullo schermo invece che potersi godere, di persona, un attimo irripetibile. Proprio per la sua semplicità ha colpito il gesto fatto da un innamorato che abita a Roma Nord due giorni fa. Il ragazzo ha tappezzato la Smart dell’ex ragazza con post-it gialli. Lei, uscita dal lavoro, attorno alla sua auto ha trovato una piccola folla che scattava foto e aspettava di conoscere la fortunata destinataria del gesto. E così, in zona Ponte Milvio, si è ritrovata a leggere mille volte “ti prego, dimmi di sì”. Un gesto inaspettato da parte del ragazzo con cui, dopo alcuni anni di relazione, si era lasciata da qualche settimana. Lui non c’era, bastavano tutti quei bigliettini così semplici e sentiti per farle capire che non potevano più restare lontani l’uno dall’altra. Del resto la separazione non aveva motivi reali d’essere. Si erano allontanati perché, come in tutte le storie, dopo tanto tempo insieme arriva un momento in cui sembra che non ci sia più nulla da dirsi. Il momento in cui si fanno grandi discorsi, e si trovano mille alibi. Non c’era nulla da farsi perdonare, nessun tradimento, nessun vero litigio. E allora bastavano quelle parole semplici:”ti prego, dimmi di sì”, per dichiarare il desiderio di stare ancora assieme. E lei, ora, racconta che da lui proprio non se lo aspettava, un gesto così eclatante, che non era mai stato il tipo da romanticherie. E checi sta pensando a dirgli davvero di sì.

1364 multe a una Smart… la cui proprietaria è morta!

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1364 infrazioni al codice della strada, con oltre 500 accessi fraudolenti nella zona a traffico limitato, tutti riconducibili a una Smart la cui carta di circolazione era intestata a una donna morta nel 2008. Quando il dipartimento Risorse Economiche Contravvenzioni l’ha scoperto, è scattata l’indagine e la polizia locale di Roma ha iniziato a cercare il mezzo, poi individuato in un’officina del quartiere Parioli. Il Dipartimento ora potrà rinotificare le multe al responsabile, un professionista di quella zona che in famiglia ha una disponibilità di 10 vetture. L’uomo poteva utilizzare l’auto, pur non essendo tra gli eredi della defunta, nessuno dei quali ha mai fatto il passaggio di proprietà.

Vuole seguire quello che pensa l’amante della moglie… fa scattare allarme bomba!

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Uno uomo era certo che la moglie lo tradisse e ha deciso di pedinare quello che pensava fosse “il rivale”. Quando il presunto amante ha lasciato l’auto nel parcheggio del centro commerciale di Roma Est, il marito sospettoso, con l’aiuto di un amico, ha armeggiato sotto un’auto applicando un rilevatore Gps. Ma la scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza e la vigilanza, notati i movimenti sospetti, ha allertato sia i carabinieri che gli artificieri, temendo che li due avessero piazzato una bomba. Scoperto di cosa si trattava, l’allarme è rientrato e, grazie al segnale della sim card di un cellulare, i militari della Compagnia di Tivoli sono risaliti alle due persone riprese: due italiani, uno dei quali, 50enne, convinto che la moglie lo tradisse. Grazie all’intervento dei carabinieri, si è anche scoperto che i due avevano piazzato il Gps sotto una Smart parcheggiata a fianco di quella che avevano pedinato!

Spari contro l’auto nella notte romana!

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Un tiro al bersaglio, forse un “gioco macabro” si è svolto nella notte romana. Due uomini a bordo di una Smart hanno iniziato ad esplodere colpi sulle auto guidate da due donne. In totale sono stati esplosi tre colpi,  intorno all’una di domenica nella zona di Viale Togliatti, vicino a Cinecittà, a Roma. Le macchine colpite sono una Micra di una 40enne e un Audi A3 di una 23enne. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito dai proiettili. E’ stata colpita anche un auto parcheggiata in zona.  Per risalire alla loro identità, gli inquirenti starebbero controllando le immagini delle telecamere di sicurezza installate nella zona.

ROMA VIOLENTA… ALTRA SPARATORIA: 2 feriti in via Prenestina

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Ancora violenza per le strade di Roma. Due ragazzi di 23 anni sono rimasti feriti in una sparatoria a via Prenestina. Sono stati gli stessi giovani a fermare una pattuglia dei carabinieri in via Prenestina, riferendo di aver subito un’aggressione a colpi di arma da fuoco. Soccorsi dal 118, sono stati portati all’ospedale Vannini. Sul caso indagano i carabinieri.  Secondo una prima ricostruzione gli aggressori, a bordo di un auto e scooter, si sarebbero affiancate a due persone, su uno scooter, e avrebbero sparato. Ancora non è chiaro se le vittime abbiano risposto al fuoco degli aggressori. L’agguato sarebbe avvenuto in periferia, precisamente a Tor Bella Monaca.

Nella sparatoria sarebbero rimasti feriti due italiani che viaggiavano a bordo della Smart. Ora sono ricoverati all’ospedale Vannini. Sono in codice rosso per ferite alla spalla e alle gambe. Ad indagare sono i carabinieri della Compagnia Casilina. È caccia all’auto degli aggressori e i militari stanno ascoltando alcuni testimoni.  I feriti sono due giovani romani di 23 anni. I due erano a bordo di una Smart e in via Prenestina, e si sono avvicinati a un pattuglia dei carabinieri, chiedendo aiuto ai militari. Sul parabrezza dell’auto i segni dei fori di alcuni proiettili. I due, che non erano armati e hanno riferito di essere stati aggrediti a colpi di pistola a Tor Bella Monaca. Una versione che contrasterebbe col racconto di alcuni testimoni e sulla quale sono in corso verifiche.

 A seguito dei due gravi fatti di sangue avvenuti nel centro di Roma in tarda mattinata, e nel pomeriggio di oggi in via Prenestina, il Questore di Roma Fulvio della Rocca ha disposto la massima intensificazione dei servizi di controllo del territorio.  Dopo la richiesta del Questore di Roma sono in arrivo nella capitale circa 200 uomini delle forze dell’ordine. Oltre ai 150 già previsti dall’ultimo Patto per la Sicurezza, il Ministero dell’Interno ha messo a disposizione per Roma altre decine di uomini in più, in tutto 200.

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