Cosa prevede in concreto al riforma presentata dal presidente della Commissione lavoro della Camera, Cesare Damiano? Si mette in gioco un sistema di anticipo della pensione con un sistema di incentivi-disincentivi. Si vuole spingere quindi a restare sul lavoro in cambio della promessa di un assegno mensile più alto. Nel dettaglio si può vedere che chi va in pensione a 62 anni avrà un disincentivo (quindi una diminuzione sull’assegno mensile pari all’8%):
Da qui si genera una vera e propria tabella tra i “più meritevoli” e i “meno meritevoli”:
Il problema di fondo resta quello già largamente dibattuto sul precedente articolo e cioè che non è socialmente sostenibile questa riforma perchè non spinge i lavoratori ad andare in pensione per dare lavoro ai giovani. Inoltre chi lo fa si trova penalizzato economicamente invece che come fino ad oggi è avvenuto poteva usufruire di uno scivolo per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro proprio di quella fascia in età lavorativa che resta sempre più emarginata dalle vecchie generazioni che non lasciano liberi i loro posti.
Questa riforma perciò sarebbe più che valida, ma in tempi di espansione economica e non di crisi. Dove avendo comunque un futuro reso stabile dal lavoro pregresso i lavoratori opterebbero per andare in pensione anche a costo di rimetterci qualcosa sull’assegno mensile. Ma come è pensabile una riforma del genere in tempo di crisi? Come è pensabile quando vi sono genitori che devono lavorare per poter mantenere la famiglia del figlio che è disoccupato? Come è pensabile che con l’incertezza sul futuro che esiste in Italia questa possa diventare una formula vincente? Poi ci sono i lavori usuranti e come è immaginabile pensare di mandare le persone in pensione in età avanzata mettendo a rischio non solo la vita di quei lavoratori, ma anche dei colleghi o di chiunque possa imbattersi a esempio in un camionista di 70 anni dopo che ha passato la notte in autostrada?
franco
/ giugno 9, 2013Damiano ma per favore non fare nessuna riforma siamo già abbastanza rovinati, sei peggio della Fornero.
tuttacronaca
/ giugno 9, 2013Prima vediamo cosa propongono, per una volta cerchiamo di essere ottimisti. Non si può utilizzare il termine “peggiore” se non conosciamo i dettagli della riforma ceh si vuole proporre