#Fazioalzalatesta nasce la polemica sul web per l’intervista alla Boldrini

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Ospite da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” questa sera c’è la Presidente della Camera Laura Boldrini,che mancava dalla trasmissione da marzo 2013, quando a pochi giorni dall’elezione, aveva accettato l’invito di Fazio. Oggi, in un clima rovente per la politica italiana, in una domenica che precede una delle settimane più difficili per il Parlamento, Laura Boldrini dopo le contestazioni in Aula e sul web da parte del M5S appare nella tv pubblica. Immediata la reazione di Grillo che chiede a Fazio con un post di fare giornalismo e lancia l’hashtag #Fazioalzalatesta.

Questo il post di Grillo sul suo Blog:

La Boldrini in questi giorni sta occupando la RAI raccontando il falso agli italiani.

Non è vero che i cittadini avrebbero pagato l’IMU se avessimo fatto decadere il decreto Bankitalia. Bastava scorporare il decreto come chiesto dal M5S. La Boldrini ha la responsabilità di non essersi imposta al governo, ai burocrati di Palazzo e ha subito la volontà dei poteri forti che hanno voluto saccheggiare7,5 miliardi di euro dalle riserve della Banca d’Italia – soldi di tutti i cittadini – regalandoli a banche private e assicurazioni.

La Boldrini mente in tv e a Montecitorio sulla ghigliottina: è uno strumentonon previsto né dal Regolamento né dalla Costituzione.

Oggi, dopo aver imposto un suo intervento su Rai 1 nella trasmissione dove interveniva la deputata M5S Loredana Lupo, sarà ospite di Fabio Fazio.

E’ capitato già in passato di fronte alle bugie di Letta che Fazio abbia detto di non poter sapere tutto quello che accade in parlamento.

Ci teniamo quindi a informare Fazio.

La Boldrini ripeterà – mentendo agli italiani – che la ghigliottina è democratica e il m5s antidemocratico. Ricordiamo a Fazio cosa disse nel 2009 sulla ghigliottina il capogruppo del Pd alla Camera:http://www.beppegrillo.it/2014/02/la_coerenza_pd_nel_2009_era_contro_la_ghigliottina.html

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla boldrini di questa incoerenza a distanza di pochi anni?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere in quale articolo del Regolamento della Camera e della Costituzione è prevista la ghigliottina? Può chiedere conto alla Boldrini dell’assenza di solidarietà alla portavoce Loredana Lupo aggredita in Aula e quali provvedimenti intende prendere nei confronti del suo aggressore?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla Boldrini delle sue parole eversive contro l’opposizione che invece dovrebbe tutelare in qualità di presidente della camera?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla Boldrini della sua responsabilità nel passaggio del decreto legge contro la Costituzione e ai danni degli italiani?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla boldrini della sua volontà di cambiare il regolamento della Camera per zittire definitivamente le opposizioni?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla Boldrini della presenza inusitata e incontrollata di lobbisti alla Camera che influenzano e manipolano i deputati del pd come nel caso Sorgenia e Tivelli?

Può Fazio fare informazione pubblica e imparziale e chiedere conto alla boldrini delle irregolarità avvenute in Commissione affari costituzionali prima del passaggio in Aula della legge elettorale firmata Renzi-Berlusconi?

Può Fazio oggi distinguersi nel panorama della stampa italiana e guadagnarsi il suo stipendio milionario pagato dai cittadini?

Immediata la reazione dei simpatizzanti M5S e scoppia la polemica in rete!

 

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A Che tempo che fa arrivano Caressa e Bergomi: la Rai vs Fazio

fazio-tuttacronacaFabio Caressa e Beppe Bergomi, telecronista e commentatore di punta di Sky, sono stati ospitati da Fabio Fazio alla trasmissione di Rai3 Che Tempo Che Fa. E la scelta non è andata giù al sindacato della Rai che accusa il conduttore di “essere recidivo” per aver già invitato in passato Caressa arrivando addirittura al rimprovero di aver fatto una pubblicità gratis alla rete di Murdoch. Usigrai e Cdr Raisport ora chiedono: “La Rai chieda immediatamente conto a Fabio Fazio dello spot alla pay-tv, offerto gratuitamente in prima serata”. Si legge nella nota: “Il conduttore di Che tempo che fa è anche recidivo su comportamenti in evidente contrasto con l’interesse dell’azienda. Esattamente come stasera, infatti, già nel 2010 Fazio invitò il telecronista della concorrenza in vista dei mondiali di calcio del Sudafrica. Praticamente come avvenuto stasera in vista del Brasile. Insomma, in piena campagna Rai per il rinnovo del canone, nel salotto di Fazio stasera ne è andata in onda una per gli abbonamenti alla pay-tv”. Da parte sua Fazio, in chiusura della puntata, ha risposto alle critiche dicendo: “Siamo la tv di tutti, anche di chi lavora nella tv privata, perchè siamo la centralità”. E ha proseguito: “Sono 30 anni che lavoro in Rai ed è segno di quello che penso della tv pubblica. La Rai, lo diciamo sempre, è un servizio pubblico e come tale ospita tutti i protagonisti della vita pubblica, dello spettacolo, della politica e dello sport. Anche questa è la sua missione, come del resto è informare, intrattenere e far riflettere. Siamo una tv di tutti, anche di chi lavora nella tv privata, perchè siamo la centralità. Raccontiamo i protagonisti ovunque essi siano e dovunque lavorino». E alla fine ha ripetuto: «Questa è la Rai di cui sono orgogliosissimo di far parte”.

Denunciata la Littizzetto!

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“Che tempo che fa” è nella bufera dopo che la scorsa domenica, Luciana Littizzetto, è entrata in trasmissione spingendo un carrellino rosa all’internod el quale vi era un piccolo maialino nero, visibilmente spaventato, con il respiro affannato. Nelle intenzioni, il maialino era il simbolo della legge elettorale, ma per l’associazione Aidaa ci sarebbero gli estremi per un possibile maltrattamento di animale ai sensi dell’articolo 544 del codice penale. In base a tale legge l’associazione ha infatti denunciato la comica torinese, come si legge nella nota che è stata resa pubblica:

“Luciana Littizzetto è comparsa in studio accompagnata da un maialino nero sistemato su un carrello rosa. La bestiola avrebbe dovuto rappresentare l’attuale legge elettorale, il cosiddetto ‘porcellum’, argomento clou dell’intervento di ‘Lucianina’. Ma, effettivamente, le immagini del povero porcellino terrorizzato stridevano in maniera imbarazzante con le battute della comica e le risate in sottofondo. La povera bestia respirava affannosamente, strabuzzava gli occhi per il terrore, immobile, letteralmente pietrificato dalla paura”.

Il presidente Croce nel suo esposto chiede che la procura accerti se vi siano state violazioni della legge di tutela degli animali.

“Vorrei poter dire alla signora Littizzetto che gli animali non sono giocattoli – dice Lorenzo Croce firmatario dell’esposto denuncia – e che gli stessi sono esseri senzienti che soffrono e il maialino da lei utilizzato era quantomeno sicuramente sofferente. Noi – conclude Croce – che lottiamo contro l’uso di animali nei circhi non potevamo certo non intervenire in questa situazione che consideriamo assolutamente grave per l’abuso subito dall’animale”.

Fazio non invita Civati? E il dem si ricrea lo studio di “Che tempo che fa”

civati-chetempochefa-tuttacronacaCivati vuole andare a Che tempo che fa, la trasmissione condotta da Fabio Fazio su Rai3 e manda il messaggio in modo quanto mai chiaro: in occasione della convention bolognese all’Estrago, tenutasi domenica, il candidato alla segreteria ha portato una scenografia ricalcata da quella della trasmissione e, seduto su una poltrona simile a quella del salotto di Fazio, con tanto di sigla e presentazione di Filippa Lagerback, ha risposto alle domande (trasmesse su un un maxi-schermo) che il conduttore ha rivolto a Renzi e Cuperlo. “Stiamo scherzando, Fazio – ha detto Civati – però ci siamo rimasti male, perché quando si corre si deve essere alla pari”. E ancora: “Ho visto con grande piacere Cuperlo e Renzi ospiti di Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’, e avrei partecipato volentieri per offrire a un pubblico un po’ diverso da quello solito dei talk show politici un’informazione completa su queste primarie. Oggi e’ il 1 dicembre, si vota l’8, e ho come l’impressione che gli spettatori e gli elettori del Pd questa possibilita’ non ce l’avranno”. Quindi una sottolineatura: “Fazio e i suoi autori sono ovviamente liberi di scegliere chi invitare alla loro trasmissione, e infatti io la apprezzo così tanto che ho voluto rifarla oggi, qui a Bologna, dal palco dell’Estragon, utilizzando la sua scenografia, il suo famoso tavolo, e persino le sue stesse domande, oltre all’immancabile introduzione di Filippa Lagerback. Mi spiace solo che manchi Luciana Littizzetto, che peraltro so essere una mia ammiratrice quanto io lo sono di lei”.

Paolo Bonolis torna in grembo a “Mamma Rai”?

paolo-bonolis-chetempochefa-tuttacronacaIeri sera Paolo Bonolis era ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Durante l’intervista, anche se non l’ha detto direttamente, quello che è trapelato è che potrebbe essere vicino al ritorno in Rai. Fazio gli ha rivolto la domanda in modo diretto: “Torni in Rai?” mentre il presentatore di Avanti un Altro ha svicolato “non lo so, tutto può essere sono mille i sentieri della vita anche se quelli della tv sono solo quattro”. L’esordio di Bonolis, come ricordato ieri durante la chiacchierata su Rai3, fu proprio su Rai1, con un programma per ragazzi: dopo questo viaggio nel passato, Fazio l’ha sfidato allo stesso gioco della trasmissione Mediaset nel quale bisogna sempre rispondere il contrario. Fazio gli chiede “l’anno prossimo sarai su Canale 5 o su Raiuno?” e lui risponde: “Canale 5”.

Come un rombo di moto: i nostri 7 giorni

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Un rombo di moto, qualche giro e una vita che si spezza a soli 45 anni. Romboni è morto ricordando Simoncelli e dalla pista della Malesia al Sagittario di Latina il dramma si ripete. Un dramma che conosce bene anche Alessia Polita, rimasta paralizzata a seguito di una caduta e che ancora lotta per aver riconosciuti i suoi diritti e quelli di tanti altri piloti. Purtroppo in questa settimana Romboni non è stato l’unico a perdere la vita su una pista, l’ultima notte è stata fatale anche per Paul Walker, uno dei protagonisti di Fast and Furious che ha trovato la morte a bordo di un’auto guidata da un suo amico. Ma questa è stata anche la settimana in cui ha commosso Anna Marchesini con la sua partecipazione a Che Tempo Che Fa. L’attrice nonostante la malattia non ha perso il suo  sorriso e la sua forza di vivere. Incidenti, dramma ed asfalto… Se lo sport piange i suoi campioni e il cinema è in lutto per i suoi eroi, la politica promette guerre… Renzi, Alfano e chi più ne ha ne metta. Ormai la politica davvero ha mostrato il suo lato debole e l’Italia  sembra incarnare davvero la sua spada di Damocle. Nell’ultima settimana la lama è ricaduta sui pensionati, ma ora è pronta a colpire nuove categorie…

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Intanto continuano però gli scandali della politica  mentre il cane dei Griffin muore e ilmaltempo flagella l’Italia, Conte sogna, la Cremaschi fa l’ennesimo pronostico sexy e nel Napoletano c’è il bar che rilascia scontrini anti juventini. Il Milan  torna a vincere, Balotelli fa scintille e le primarie si avvicinano. L’Italia continua a stare in difficoltà, la comunità cinese si stringe intorno al dramma di Prato e quell’economia che dovrebbe essere in fase di ripresa stenta a decollare. Renzi tuona e Alfano risponde. Civati sogna la segreteria e parla di “Recuperlo”. Questa però oltre che essere stata la campagna in cui Civati ha mostrato le unghie è stata anche quella in cui il Caimano è  decaduto… ora gli orizzonti sono diversi e ogni attimo può essere quello fatale a far crollare il governo Letta. Ma quanto costa al popolo italiano al decadenza? Sicuramente la buonuscita e i vitalizi? Ma i soldi del vitalizio eviteranno al Cavaliere l’umiliazione dello sfratto? Sono molti gli interrogati della settimana, ma noi auguriamo a tutti un inizio di settimana sereno, lontano da quei problemi che purtroppo non possono essere risolti dai cittadini, ma solo subiti… e quindi a voi tutti: 

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Aprire per credere: i nostri 7 giorni!

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A volte serve davvero “aprire”, per vedere l’altra fetta di realtà! Così questa settimana ci siamo soffermati a vedere l’altra parte della destra, quella degli alfaniani che si sono staccati da Berlusconi, in odor di decadenza, e che ora sono pronti a sostenere a spada tratta l’esecutivo Letta senza se e senza ma. Invece i dubbi restano ai pensionati, che hanno passato l’ennesima settimana con il fiato sospeso e la mannaia sul collo. Un po’ come accade ad Allegri ultimamente, che sente la panchina tremare e le vittorie volar via.  E di vento ce ne è stato molto questa settimana, tra i tweet di Balotelli con il presunto annuncio di divorzio dal Milan a quel post che ha rivelato la misteriosa FF di Mentana. La “grana” peggiore è approdata con le polemiche che hanno travolto la Clerici e i programmi di cucina andati in onda nonostante il lutto nazionale per la Sardegna messa in ginocchio da Cleopatra. E mentre la Sardegna piange crolli e alluvioni non risparmiano il resto d’Italia. Ma il passaggio di Cleopatra ci ha fatto riflettere… Se servisse davvero una Regina?  Forse l’Italia non è matura per una democrazia? Forse lo era e non lo è più? Mentre gli italiani s’interrogano per ben due volte alla commissione bilancio la maggioranza va sotto e soccombe… Ma se al centro si naviga con difficoltà, nell’Aula Giulio Cesare al Campidoglio volano gomitate e s’interrompe la seduta. L’opera d’altra parte era già in sciopero

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Si continua a scavare nella vicenda Ruby e le “antiche” deposizioni sono fette amare anche per Belen che minaccia querele. Ma se c’è chi vuole spalancare le Aule del tribunale, c’è chi invece si appella ad aprire la cella del carcere: è la mamma di Corona, che spera che il suo appello possa essere ascoltato, da chi ha già spalancato le porte ad altri detenuti che versavano in gravi condizioni di salute. A volte una parola può davvero spalancarti strade insospettabili… Come l’ironia, quella che ci ha commosso della Marchesini che, seppur malata, a Che Tempo Che Fa, ha saputo comunque strapparci un sorriso e aprirci nuovi orizzonti. Resta quel dolce amaro, quella velata malinconia che però viene vinta dalla forza travolgente di chi, nonostante i problemi di salute, sa rispondere alla malattia con la vitalità. Gli italiani invece sono preoccupati e rassegnati… Già pronti a festeggiare l’ennesimo Natale di crisi e a preoccuparsi di quale fetta indigesta toccherà mandar giù il prossimo anno. Quale ennesimo boccone amaro dovranno ingoiare? Meglio festeggiare con una crosta di grana e non pensare… intanto esercitiamoci a urlare!

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Renzi a Che tempo che fa: “Il centrodestra come Ridge e Brooke”

renzi-che-tempo-che-fa-tuttacronacaMatteo Renzi è stato ospite di Fabio Fazio questa sera a Che tempo che fa e non poteva mancare di parlare di uno dei temi più caldi di queste ultime settimane: “Il ministro Cancellieri si deve dimettere”, ha detto il sindaco fiorentino. “È una donna delle istituzioni, un servitore dello Stato” ma che “in questa vicenda ha sbagliato, e dovrebbe dimettersi prima della mozione di sfiducia”. Ma comunque: “Anche se dovesse passare la mozione di sfiducia al ministro Cancellieri, il governo non e’ a rischio”. E ha aggiunto: “Perché dovrebbe essere a rischio? Le cose su cui si deve mettere alla prova” il governo, per Renzi, “sono i temi come il lavoro, la disoccupazione”. Parlando poi di quanto accaduto nel centrodestra, con la rottura tra Berlsuconi e Alfano: “Nel centrodestra” è avvenuta “una scissione a tempo determinato”. Sembra di vedere, ha detto Renzi, “Ridge e Brooke di Beautiful”. Infine, ha risposto alle recenti critiche di D’Alema: “D’Alema dice che se vinco distruggo la sinistra. Ma è lui che in questi anni ha distrutto la sinistra”, ha detto Renzi. “Questo è il primo congresso in 20 anni che D’Alema ha perso”.

Che Tempo Che Fa per Baglioni?

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A dieci anni di distanza pubblica “Con Voi”, un progetto musicale nato su internet, nutritosi del rapporto diretto con i suoi fans e realizzato attraverso un viaggio tra iTunes e il suo blog. Ora una tappa fondamentale di questo tour virtuale approda in tv da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa dove questa sera Claudio Baglioni si è esibito portando in studio due brani tratti dall’ultimo album!

Che tempo che fa alla Rai? Aria di privatizzazione?

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Intervenendo a Che Tempo Che Fa, il ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni, ha annunciato delle privatizzazioni nel settore pubblico parlando di “varie ipotesi” che sarebbero al vaglio.  Tra queste non ha escluso anche la tv pubblica, la Rai infatti sarebbe sotto il mirino di una possibile privatizzazione. Queste le parole del ministro del Tesoro:  «Stiamo guardando ogni possibile soluzione. L’obiettivo è dare una mano alla riduzione del debito pubblico». Quando poi Fazio chiede se comunque, l’emittente di Stato rimarrà pubblica, il ministro ha risposto di sì. «Noi abbiamo detto, lo ha detto anche il presidente del Consiglio Enrico Letta, che intendiamo annunciare entro fine anno un programma di privatizzazioni che coprirà sia proprietà immobiliari dello Stato, ma anche partecipazioni azionarie, che sono ancora numerose anche se veniamo dopo un percorso di privatizzazioni significative negli anni scorsi».

Saccomanni dice che ieri ha sentito il Premier Letta e sulla crisi di governo ha ammesso: «Continuiamo a essere ottimisti perché credo che il danno che l’economia italiana avrebbe – ha continuato Saccomanni – da un irrompere nuovamente di instabilità politica sarebbe talmente forte che sono convinto che le forze politiche non vorranno percorrere questa strada. Non posso entrare in previsioni abbiamo lavorato molto bene su con questa strada, un rapporto cooperativo con tutti quanti».

A breve sarà presentata la relazione del commissario sulla spending review. Il ministro ha ricordato che l’obiettivo è «recuperare 10 miliardi in tre anni. Nella sanità concorderemo con il ministro gli interventi. Molto c’è da fare sulle partecipate, le società legate ad enti locali o alla pubblica amministrazione»

Il ministro ha quindi difeso la nuova legge di Stabilità: «Abbiamo ridotto il carico fiscale su imprese e lavoratori. Ci sono incentivi che puntano alla competitività del sistema. E le risorse, un miliardo e mezzo, le abbiamo ottenuto facendo dei tagli. Ci sarà maggiore potere d’acquisto per le famiglie e più spinta sulla crescita con aiuti alle aziende».

Fabio Volo contro Brunetta a sostegno di Fazio

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Anticipazioni di Libero su Fabio Volo, che rilasciando una dichiarazione al settimanale Chi avrebbe attaccato Brunetta sul comportamento tenuto durante l’intervista di Fazio, secondo il quotidiano:

Fabio Volo, si è lanciato in uno sprint alla Fred Flinstone. Come ha prontamente riportato il settimanale Chi, Volo si sarebbe espresso sul faccia a faccia tra Fabio Fazio e Renato Brunetta durante la trasmissione Che tempo che fa. “Al posto di Fazio, gli avrei tirato una clava, a Brunetta”

L’Italia ha bisogno di una clava o di trasparenza? Rispondiamo violentemente perché, forse con troppa irruenza, da parte del capogruppo Pdl alla Camera si sono chiesti chiarimenti sui compensi dei conduttori della tv pubblica? In ogni modo, clava a parte, speriamo che Volo non si sia riferito anche all’exploit di Maradona… altrimenti la clava pioverebbero anche su Fassina?

“L’ombrello” di Maradona: Vigilanza Rai contro Fazio

maradona-ombrello-fazio-tuttacronacaSalvatore Margiotta (PD), Vice Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, è intervenuto oggi su La7 dove ha dichiarato: “Filmati agghiaccianti ed esempi pessimi” quelli del calciatore, Maradona, “che ospite della tv italiana replica strafottente a Equitalia e del politico, Denis Verdini, che ammette pubblicamente di aver ricevuto pagamenti in nero. Più grave il secondo certo, perché il senso di responsabilità che si chiede a un uomo delle istituzioni è più alto di quello che è tenuto a dimostrare uno sportivo, tra l’altro non italiano.” Riferendosi poi all’accusa che il Codacons ha rivolto alla Rai di pubblicità occulta perchè il presentatore ha parlato della raccolta di dvd dedicata all’ex Napoli, prodotta dalla Radio-Televisione di Stato e curata da Gianni Minà, ha concluso: “Grave è che Fabio Fazio in diretta non abbia obbligato alle scuse l’ex campione, ma la polemica del Codacons proprio non sta in piedi. Un conto è la promozione che si propone all’artista in cambio della partecipazione al programma, un conto il gettone di presenza. Non possiamo perder tempo a fingere che il mercato non abbia delle regole che tutto il mondo rispetta”.

Nuovo attacco di Brunetta a Fazio e la Littizzetto “s’immola”

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Che tempo che fa è ancora nella bufera di Brunetta. Il parlamentare del pd infatti ha sferrato un nuovo attacco a Fabio Fazio e alla Rai:  se Maradona è stato indecente con il suo “gesto dell’ombrello” rivolto al fisco italiano, è la tesi dell’ex ministro, “più grave ancora è il comportamento di Fazio”.

Il capogruppo del Pdl alla Camera ha spiegato all’agenzia Ansa di aver “depositato un’interrogazione alla Commissione di Vigilanza Rai sull’episodio indecente accaduto ieri sera a ‘Che tempo che fa’, con Maradona impegnato nel gesto ‘dell’ombrello’, ed elevato così a testimonial dell’evasione fiscale. Più grave ancora è il comportamento di Fazio”.

Secondo Brunetta, “più grave del comportamento dell’ex calciatore, appare quello di chi gli ha approntato il palcoscenico. Se Maradona è infatti noto per le sue intemperanze, e dunque non stupisce si sia esibito nel gesto dell’ombrello contro Equitalia, davvero offensiva è la condiscendenza manifestata dal conduttore Fabio Fazio che ha lasciato che il suo pubblico tributasse un’ovazione per quell’atto di volgare offesa, che irride la legge e gli italiani onesti”.

Per questo il capogruppo del Pdl, che già nella puntata precedente di ‘Che tempo che fa’ aveva polemizzato con Fazio per il suo compenso, ha depositato

“un’interrogazione al presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai, Roberto Fico, sull’indecente episodio accaduto ieri sera ‘Che tempo che fa’, con l’esibizione di Diego Armando Maradona impegnato nel gesto ‘dell’ombrello’, ed elevato così a testimonial dell’evasione fiscale in casa di chi paga il canone per vedersi sbeffeggiato. L’interrogazione chiede di far luce su eventuali compensi fatti giungere per vie traverse a Maradona e se nel contratto di Fazio esistano clausole che lo vincolino a rispettare il decoro della Rai e quali siano le sanzioni in caso di violazione”.

Il gesto di Maradona era già stato ampiamente condannato dal viceministro dell’Economia Stefano Fassina. Intervenuto nel programma Mix 24, su Radio 24, il dem aveva affermato: “E’ un gesto miserabile che va perseguito.  (VIDEO)

In difesa di Fabio Fazio è subito scesa in campo la Littizzetto che ha voluto fare ironia:

“Guardi caro Brunella (sic) io sono disposta anche ad andare via da qui. Facciamo così lei viene qui a Che tempo che fa e io prendo il posto di capogruppo del Pdl”. Poi la bordata: “Tanto le nostre misure sono compatibili. Anche lei può mettersi qui sulla scrivania di Fazio”.

Forse però in questo caso dell’ironia non c’era proprio bisogno e sicuramente non si sentiva l’esigenza di ritornare per l’ennesima volta su una battuta ormai inflazionata.

Web e politica alleati… contro il gesto dell’ombrello di Maradona

maradona-ombrello-tuttacronacaE’ stato ospite da Fabio Fazio nella trasmissione Che tempo che fa, in onda ieri sera su Rai 3, Diego Armando Maradona. E la sua lunga intervista, durante la quale l’ex Napoli ha raccontato degli spaccati della sua vita, ha colpito il mondo della politica italiana. Per un unico motivo: l’argentino si è infatti difeso dalle accuse di evasione fiscale, per un totale di 39 milioni di euro. “Non sono mai stato un evasore. Equitalia si occupi di chi ha firmato i contratti. Come Coppola e Ferlaino. Chi ho la fatto oggi può andare in giro in Italia tranquillamente. A me invece tolgono gli orecchini e gli orologi. Ma oggi non ce l’ho con me”. Alle sue parole, ha fatto seguire l’inequivocabile gesto dell’ombrello, rivolto ad Equitalia. “Mi hanno cercato degli sponsor offrendosi di pagare il mio debito per farsi pubblicità, ma io ho rifiutato. Proprio perché non sono un evasore. Voglio la verità e andare fino in fondo”. Il primo a puntare il dito contro Maradona è stato il viceministro dell’Economia Stefano Fassina. Intervenuto nel programma Mix 24, su Radio 24, il dem ha affermato: “E’ un gesto miserabile che va perseguito. Parliamo di 40 milioni di euro, Maradona farebbe bene a rispettare le leggi”. Ma anche la rete si è lamentata del comportamento del Pibe de Oro, bocciando il gesto in Twitter.

I nostri 7 giorni: a volte ci vorrebbe un po’ di zucchero…

7giorni-tuttacronacaLa verità è che ogni tanto ci vorrebbe un po’ di zucchero. Come cantava Mary Poppins. Per mandare giù la pillola. Perchè di amare ce ne sono state molte questa settimana. Tra quelle che hanno più colpito, la deriva razzista in Facebook, con gli insulti alla Kyenge. Perchè se è vero (e giusto) che ognuno abbia una propria opinione e se gli italiani che si vedono ogni giorno più messi alle strette e strozzati da crisi, tasse e aumento dell’Iva hanno il giusto diritto di chiedere che i politici pensino a loro, è anche vero che a volte, semplicemente, rabbia e frustrazione fanno sbagliare la scelta dei vocaboli. E’ così sottile il confine tra ragione e torto… Del resto non tutti hanno la possibilità di fare come Crozza e mandare le risposte agli attacchi via Rai. Il fatto è che a volte le cose si possono dire anche pacatamente, come ha dimostrato Michelle Bonev ospite di Santoro: in fin dei conti quando cade una bomba non fa molto rumore, la detonazione arriva dopo. E infatti la reazione è stata quella di generare panico e attacchi. Sicuramente, ha fatto molto discutere. Anche se il più discusso della settimana, non c’è dubbio, è stato SuperMario. Non il suo periodo migliore, prima l’infortunio, poi l’influenza, quindi quel prendersela con i giornalisti e rispondere per le rime a chi lo chiama “simbolo anticamorra”. Non c’è uscito bene con la sua irruenza e forse non è neanche più possibile cercare una giustificazione nell’età: perchè a 23 anni non sei un bambino e la vita ti dovrebbe già aver insegnato tante cose. E quello che non si prova sulla propria pelle lo si conosce tramite i media. Ma la palla gira. E Balo resta sempre nel cuore dei tifosi. Che gli perdonano tutto. In cambio di un gol. Chi non trova perdono è Erich Priebke, il boia delle Fosse Ardeatine: ora sembra si sia trovato un posto per la sua salma, ma quante discussioni si sono succedute in questa settimana, con tanto di assalto al feretro. Perchè 335 vite sono molte, sono troppe. E tuttavia sono solo il culmine: perchè in fin dei conti se l’ex generale si era macchiato di un crimine che definire orribile è poco, in lui si vedeva anche il sistema in cui era immesso. E soprattutto questa settimana, con il 70° anniversario del rastrellamento degli ebrei di Roma, la memoria fa ancora urlare di dolore. Quelle ferite, quei numeri sulle braccia, non andranno via. C’è da sperare che non tornino. Che il domani sia un po’ più dolce, appunto. E che ci sia sempre un fiore per non dimenticare.

7giorniFiori in vista però sembra non ce ne siano per il popolo italiano: arriva la nuova Legge di Stabilità e sono le spine quelle che saltano all’occhio, con troppe domande inevase. E ovviamente, nuovi scontri, recriminazioni, critiche. Potranno aver da poco votato la fiducia, ma quello che è sempre più palese è che ormai è il popolo a non averne più. Monti si è dimesso da presidente di Scelta Civica (e ha dato il via libera agli attacchi e ai giudizi negativi), Fassina ha minacciato a sua volta di lasciare la sua poltrona. Chi davvero si è alzato è stato sono stati gli italiani, scesi a Roma per manifestare contro quello che non va. Si è riusciti ad evitare il peggio, ma il livello di pericolo era alto. Del resto, quando basta connettersi in un social network per rendersi conto di quanta furia respiriamo ogni giorno, non ci si può attendere molto di diverso. Quello che è difficilmente comprensibile è perchè si voglia distruggere anche quello che resta di positivo: come lo skatepark di Ostia. Sembra quasi che non si voglia più nulla di bello. Meglio poter prendersela con qualcosa o qualcuno. Fosse anche una squadra di calcio che fallisce l’ennesimo obbiettivo: giocatori della Lazio a piedi e la testa di Petkovic che cade. Siamo davvero diventati così cinici? In fin dei conti no. Tant’è che ancora ci appassioniamo, ci preoccupiamo, abbiamo abbastanza buonumore per pensare anche ad Halloween e a far fotomontaggi che strappano sorrisi. Questa settimana ci siamo preoccupati per la salute di Battistuta (forse per nulla, ma significa che la memoria l’abbiamo anche per i nostri campioni) e abbiamo dato il bentornato a Maradona. Ma ci siamo concessi anche un po’ di svago con il gossip: perchè ogni tanto la nostra mente dev’essere come una casa in grado di prendere il volo. E portarci ovunque vogliamo. Magari in un luogo dove, tra le altre cose, ci sia anche un po’ di dolcezza…

GOOD NIGH, AND GOOD LUCK!

Che tempo che fa per Maradona?

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Ospite di Fabio Fazio, Diego Armando Maradona si racconta, sia come uomo che come professionista. Un’intervista a tutto tondo che ha toccato molti aspetti nella vita del campione. Arrivato alle 20.44 in anticipo rispetto agli accordi presi Diego Armando Maradona è sceso dal pickup mano nella mano con la sua compagna Rocio Oliva, vestito in nero e con crocefisso disegnato  sulla parte posteriore della giacca. Era stato lo stesso Fazio a correre nel pomeriggio all’hotel dove alloggiava Maradona, per paura che il campione potesse ripetere la buca che diede a Maurizio Costanzo. Il conduttore di che tempo che fa però era stato rassicurato da quel lungo colloquio con l’ex Pibe de Oro. Nessuna buca da parte del campione che è stato accolto, oltre che da fazio anche da Gianni Minà che ha curato tempo fa anche la collana di dvd per la Gazzetta dello Sport.

Dopo l’intervento della Littizzetto entra in studio e ci tiene a puntualizzare che lui un uomo normale non lo sarà mai. “Tu sai che ho disputato l’80% della mia carriera in Italia, per tutto quello che ho fatto, grazie a Dio, non sarò mai un uomo comune. Vado in vacanza – dice ancora Maradona – in paesi in cui il calcio non è seguito, altrimenti non riuscirei a rilassarmi. Spesso mi capita di incontrare persone che mi dicono di avergli salvato la vita, magari erano inviati in Iraq, c’era la guerra e mostrando una mia foto li hanno lasciati passare. Ma io non ho mai voluto l’esempio di nessuno. Gli unici esempi sono il padre e la madre. Io posso essere da esempio, in parte, sul campo da calcio. Ma finisce lì”.

Diego Armando Maradona è molto diretto anche con il conduttore della trasmissione:  “Tu hai dei nemici, io lo so – dice Maradona a Fabio Fazio -: non sei apprezzato perché dici la verità e in questo paese, come in Argentina, non va bene. Non si può andare controcorrente e questo, invece, mi piace di te”.

Poi parla del suo periodo buio, quello legato alla droga: “Io non ho avuto, grazie a dio, dottori, psicologici perché per questo ci sono dei valori, come l’amore di una figlia che non ti può dare nessuno. La droga è tanto cattiva, difficile da sconfiggere. L’amore e l’affetto delle mie figlie mi hanno salvato. Non mi drogo più da dieci anni”.

e sul numero 10 afferma “Una volta il numero 10 era un simbolo. Ora lo portano anche giocatori qualsiasi… Il gol del secolo? Sapevo che sarei andato in porta. Shilton non ci ha capito niente…” e anche il Boca è uno dei ricordi più cari all’ex giocatore “Io ho sempre voluto giocare nel Boca. Loro non avevano soldi, e mi hanno comprato a cambio di un appartamento, non so bene dove… E uno dei gol più belli resta quello al River nel 1981”. Poi attaca anche i giocatori di oggi, quelli che sembra che giochino per pubblicità o che cambiano maglia facilmente:  “Il giocatore più forte dopo di me?  Ce ne sono stati tanti: Careca, Rijkaard, Gullit, Van Basten, Matthaeus… Io non so se oggi i giocatori sono più forti o meno. A volte sembra giochino per le pubblicità. Cambiano maglia con troppa facilità, un tempo non era così”.

Parla anche dei suoi guai fiscali: “Non sono un evasore e lo dico senza problemi a Equitalia. Si occupino di chi ha firmato i contratti, di Coppola o Ferlaino, che oggi possono girare indisturbati. A me invece tolgono gli orecchini, gli orologi. Oggi però non ce l’ho. Mi hanno cercato degli sponsor offrendosi di pagare il mio debito per farsi pubblicità, io ho rifiutato perché non sono un evasore. Voglio la verità. Chi si fa pubblicità sono quelli di Equitalia che vengono da me. Ma hanno un altro lavoro, il loro lavoro non è Maradona. Io non mi nascondo”.

Ma l’amarezza non è solo per Equitalia ma anche per i suo Napoli dal quale De Laurentiis lo tiene lontano: “Io sulla panchina del Napoli? De Laurentiis non mi vuole” epoi quei mondiali che saranno una magra consolazione per il Brasile:  “I Mondiali saranno un sacrificio grande per la gente: ci sono cose più importanti che il Brasile vinca la Coppa del mondo, non credo che ne abbia bisogno. In Brasile avranno un Mondiale e l’Olimpiade ma per la gente tutto questo avrà un costo molto alto. In Brasile la gente avrebbe bisogno di altre e più cose e non del campionato mondiale. Prima si deve lasciare mangiare le persone, e poi fare questo”. Un’altra battuta, stavolta su quegli Usa che non ha mai amato: “gli americani credono di comandare il mondo, ma noi non siamo americani”.

 

Mamma Rai è un covo di polemiche?

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Tanto tempo fa era “mamma Rai” ovvero la tv pubblica generalista d’intrattenimento, ora invece è diventata un covo di polemiche e una guerra all’ultimo centesimo, pardon  all’ultimo milione! Ora dopo aver rinunciato al contratto con Crozza e Benigni, la Rai vuole fare la voce grossa e difendere a spada tratta il suo operato e soprattutto il conduttore di punta, cioè  Fabio Fazio, a cui ha appena rinnovato il contratto con 5,4 milioni di euro fino al 2017. Così i consiglieri della Rai Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo, la prima figlia di Walter Tobagi  e il secondo nel pool di mani pulite, insorgono per difendere l’operato della tv pubblica  «Siamo sconcertati dalla passività di Rai di fronte all’ingiustificato atteggiamento di Renato Brunetta nei confronti di Fabio Fazio», passività «mantenuta nonostante i ripetuti solleciti ad emettere una nota ufficiale» e poi annunciano la guerra… «Il silenzio della dirigenza ci obbliga a un intervento, che avremmo volentieri evitato, per ristabilire la correttezza su alcuni fatti».

I due consiglieri ribattono all’ex ministro che Fazio ha detto il vero quando ha affermato che il suo programma si ripaga con la pubblicità e «anzi, Che tempo che fa addirittura guadagnare – come ha sottolineato ieri anche la collega Todini». E quindi quale sarebbe il problema di pubblicare i compensi e azzittire le voci? Perché continuare a negare la trasparenza ai cittadini?

Sulla pubblicazione dei compensi, Tobagi e Gherardo precisano che «in verità non esiste un obbligo dell’azienda a tale pubblicazione. La legge (decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33) obbliga le amministrazioni pubbliche, per trasparenza, a fornire dettagli anche sulle cifre dei compensi di dirigenti e collaboratori. Ma, secondo due ordinanze delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (ordinanze n. 28329 e 28330 del 22 dicembre 2011), Rai non è “in alcun modo annoverabile tra le pubbliche amministrazioni”, come definite ai sensi di altre norme».

La Rai, ricordano, è un «ibrido: società per azioni di diritto privato che agisce commercialmente in un mercato concorrenziale, però ad azionariato completamente pubblico. Il problema andrebbe affrontato nelle sedi opportune, certo. Ma intanto l’obbligo di pubblicare tutti i compensi non sussiste». E in proposito, i due membri del cda, sottolineano come la divulgazione di dati, «peraltro non verificati, abbia causato la rottura della trattativa con un noto artista», facendo riferimento al contratto con Maurizio Crozza.

«I compensi sono dati sensibili la cui divulgazione può alterare pesantemente la concorrenza nel settore radiotelevisivo, già gravato dalla cappa del conflitto d’interessi, e danneggiare la Rai (quindi anche e soprattutto i contribuenti che pagano il canone). Solo incidentalmente notiamo che il tema della tutela della libera concorrenza dovrebbe essere tenuto particolarmente presente dal capogruppo del partito capeggiato dal maggiore azionista del principale concorrente della Rai».

Infine sulle polemiche relative alle produzioni esterne, «possiamo affermare che, con il piano industriale, Rai ha intrapreso un percorso per la massima valorizzazione e razionalizzazione delle risorse interne. Il percorso richiede tempo e fatica, e gli attacchi gratuiti non aiutano a farlo procedere».

Quindi tutti zitti!!!

Roberto Fico vs la Commissione di Vigilanza Rai, di cui è il presidente

ROBERTO-FICO-tuttacronacaDomenica, intervenuto a Che Tempo che Fa, Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza, a una domanda riguardo #OccupyRai ha spiegato: “Quando sono stato eletto presidente ho dichiarato che vorrei essere l’ultimo perché la Rai non può essere appannaggio dei partiti. Ci vuole questo stacco perché i cittadini pagano un miliardo e settecentocinquanta milioni di euro di canone. I cittadini, non i partiti”. Fazio ha allora ricordato le polemiche dei grillini con Floris ed altri. “A essere cacciato dalla Rai fu Beppe Grillo. “Noi non abbiamo lottizzato, non abbiamo consiglieri di amministrazione. La Rai costa 3 miliardi di euro, una sproporzione totale sugli appalti esterni davvero clamorosa”. E ancora: “Tanti dipendenti vorrebbero essere valorizzati e sono messi da parte”. “Dobbiamo avere un servizio pubblico degno di tale nome. Dobbiamo combattere insieme. Io ho deciso di combattere”. E ora che tanti chiedono le sue dimissioni, a Repubblica spiega: “Noi non abbiamo occupato proprio niente. Occupy Rai era solo il nome della manifestazione”. E ancora: “Dovrebbero ricordarsi che il capo del Viminale Angelino Alfano, insieme ad altri ministri, è andato sulle scale del palazzo di giustizia di Milano a protestare contro una sentenza che riguardava Silvio Berlusconi. Inviterei chi chiede che me ne vada a fare poche chiacchiere”. E alla domanda: “Si metta nei panni dei giornalisti Rai, che avete definito ‘camerieri’ della politica. Come possono sentirsi tutelati dalla sua presidenza?” Risponde: “Le lamentele che abbiamo riportato alla dirigenza ci arrivano da moltissimi dipendenti Rai. Abbiamo chiesto che vengano valorizzati gli interni, persone spesso capaci mobbizzate a favore di altre cui vengono appaltate regie, conduzioni, testi, riprese. Abbiamo un’azienda che costa 3 miliardi di euro l’anno e ne appalta all’esterno un milione e 400mila pur avendo 13mila dipendenti”. E riguardo al fatto che il M5S abbia detto che presidente, direttore generale, cda, devono andare tutti a casa, “Da presidente non ho chiesto nulla del genere. Da deputato – insieme agli altri – vorrei vedere il prima possibile dei risultati sul versante della libertà, della trasparenza e del pluralismo”. roberto-fico-dimissioni-tuttacronacaE mentre il popolo della rete si mobilita, pro o contro Fico, in una nota, pubblicata sul sito dei deputati democratici, Peluffo spiega le sue perplessità sulla vicenda Fico: “Il gruppo del Pd oggi ha sollevato nella sede formale della commissione di vigilanza Rai l’incompatibilità dei comportamenti del presidente Fico con il suo ruolo istituzionale di presidente della commissione. La settimana scorsa ha, infatti, partecipato ad una manifestazione di partito, e fino a qui nulla di male, che è sfociata però in una sorta di “occupazione” della Rai. Da presidente di una commissione di vigilanza e di indirizzo ha piegato il proprio ruolo di garanzia a interessi di parte, esercitando un’indebita pressione sull’azienda che dovrebbe controllare con atteggiamento super partes. Nella discussione che si è sviluppata il presidente Fico non ha dimostrato alcuna attenzione alla gravità del comportamento ne’ alla lesione prodotta alla credibilità della sua presidenza. A questo punto si presenta una profonda divergenza di interpretazione del ruolo stesso della commissione di vigilanza, per questo intendiamo sottoporre con lettera formale l’accaduto ai presidenti di Camera e Senato perché dirimano la questione ed intervengano in proposito per ripristinare il corretto funzionamento di un organo del Parlamento”. In effetti, la richiesta formale di dimissioni non c’è, ma sarebbe pronta una nota da inviare a Grasso e Boldrini dove si sottolinea il comportamento di Fico per la manifestazione #OccupyRai. In commissione però, dopo le dimissioni presentate da Piero Martino, anche Scelta civica spinge perchè Fico lasci. Continua la bufera sulla Rai, dove sicuramente qualcosa va rivisto, considerato anche come vengono spesi i soldi per i regali

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La “Cittadina” Sandra Nulli denuncia Letta e Fazio

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Sul profilo Facebook del M5S viene pubblicata la denuncia della “cittadina” Sandra Nulli. Questo il post che accompagna la scannerizzazione della denuncia:

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«Una cittadina ha denunciato Letta e Fazio ai Carabinieri per la trasmissione vergognosa di ieri su Rai Tre. E tu che vuoi fare?»

Ma perché è scattata la denuncia?

Enrico Letta il 29 settembre partecipa a “Che tempo che fa” il programma su Rai3 condotto da Fabio Fazio. In tale occasione parla della decisione di Grillo, che appena aperta la crisi di governo,  aveva espresso l’auspicio di tornare alle urne:

“Chi vuole il voto con il Porcellum vuole di nuovo le larghe intese”.

Poi nel corso della trasmissione aveva specificato:

“Il mio partito è stato sempre favorevole al Mattarellum, Grillo vuole il proporzionale o il Porcellum, il PdL non vuole il Mattarellum: ci vuole consenso riguardo la legge elettorale”, continua Letta spiegando che oggi ci sarebbero i voti per cambiarla.

Stamattina il blog di Grillo aveva pubblicato un post che invece ricordava come il Pd avesse votato contro la riproposizione del Mattarellum proposta dal suo deputato Roberto Giachetti:

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Adesso arriva la replica di Letta via Facebook in un post dal titolo Grillo bugiardo, è lui il primo fan del Porcellum:

Ieri a “Che Tempo che fa” ho ribadito di voler cambiare la legge elettorale, di preferire un ritorno al mattarellum, ma di essere consapevole che in Parlamento non ci sono i numeri per abolire il porcellum. Ad oggi, tanto il PDL quanto il MoVimento 5 Stelle non vogliono quella legge elettorale che, com’è noto, restituirebbe il diritto di scelta ai cittadini.

In Rete mi accusano di essere bugiardo, usando come argomentazione il fatto che la mozione Giachetti – volta ad abolire il porcellum per tornare al mattarellum – è stata votata dal MoVimento 5 stelle, con il no di PD e PDL.

Per quanto mi riguarda la questione è molto chiara. Nel discorso con cui ho chiesto il voto di fiducia alle Camere ho utilizzato parole non equivoche: “Permettetemi di esprimere a livello personale che certamente migliore della legge attuale sarebbe almeno il ripristino della legge elettorale precedente”.

La mozione Giachetti è stata contestata – nel metodo, non nel merito – dal PD perché focalizzava l’attenzione (e precipitava il confronto) solo sulla legge elettorale, mentre il dibattito urgente e necessario doveva riguardare l’intera materia delle riforme istituzionali per il cambiamento dell’articolo 138 della Costituzione. Dunque, in prospettiva, non solo il sistema di voto, ma anche, tra l’altro, la riduzione del numero dei parlamentari e il superamento delle storture causate dal bicameralismo paritario.

Grillo ancora una volta mente. Soprattutto dimostra di volere, lui per primo, il porcellum. Non mi stupisce: è l’unico sistema che può consentirgli di avere voce in capitolo, di vincere o di essere comunque l’ago della bilancia.

Anche ieri, guarda caso, ha chiesto di tornare a votare con il porcellum. Del resto già il 22 agosto, sul suo blog, scriveva : “Con il porcellum vinciamo noi. Pdl e Pd sanno che con il Porcellum il rischio che il M5S vinca le elezioni e vada al governo è altissimo. Solo qualche ”anima bella” pensa di poter correggere ora il Porcellum. E’ necessario tornare immediatamente alle elezioni. Per la casta, ora, è fondamentale una legge elettorale contro il M5S”.

Io, a differenza sua, voglio una legge elettorale che restituisca agli italiani il potere di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. E deve essere proprio il Parlamento ad approvarla. Naturalmente continuerò a lavorare in questa direzione, come ho sempre fatto, senza certo temere le accuse e le mistificazioni di Grillo.

In mezz’ora e Che tempo che fa: nella prossima stagione più spazio al Pdl

annunziata-alfano-tuttacronacaL’Agicom ha ordinato alla Rai di far sì che, nel ciclo 2013-1024, i programmi “In mezz’ora” di Lucia Annunziata e “Che tempo che fa” di Fabio Fazio garantiscano “una maggiore presenza di esponenti del Pdl”. Lo scopo è riequilibrare le presenze politiche nei talk show e garantire la par condicio. L’autorità ha diffuso il seguente comunicato: “Il Consiglio dell’Agcom, all’esito dell’istruttoria avviata per verificare il rispetto dei principi di parità di accesso e pluralismo politico nei programmi “In mezz’ora”, “Che tempo che fa” e “Ballarò” nel ciclo di programmazione 2012-2013, ha ordinato alla Rai di riequilibrare, garantendo una maggiore presenza di esponenti del Pdl nei programmi “In mezz’ora” e “Che tempo che fa” previsti per il prossimo ciclo 2013-2014. Il programma “Ballarò” è stato invece giudicato non lesivo dei principi di pluralismo e quindi non oggetto di intervento”.

Brunetta vs Fazio: Che tempo che fa?

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“Che tempo che fa” la trasmissione di Fabio Fazio su Rai Tre finisce in Aula al Parlamento, dove è stata presentata un’interrogazione parlamentare da parte del presidente del gruppo del Pdl, Renato Brunetta, alla Commissione di vigilanza Rai:

“La trasmissione, che fa della legalità la sua bandiera e del moralismo la sua cifra programmatica, ha disatteso clamorosamente le norme che impongono alle reti televisive di ‘servizio pubblico’ la salvaguardia del pluralismo e il rispetto dell’equilibrio dei punti di vista”.

Brunetta scrive anche:

“…emerge che nel periodo compreso tra il 30 settembre 2012 e il 26 maggio 2013, su 60 puntate andate in onda su Rai Tre, la trasmissione ‘Che tempo che fa’ ha ospitato ben 20 esponenti appartenenti al Partito Democratico o comunque riconducibili alla coalizione di centrosinistra (Pierluigi Bersani, il 7 ottobre 2012, Matteo Renzi, l’8 ottobre 2012, Walter Veltroni, il 14 ottobre 2012, Giusi Nicolini, il 15 ottobre 2012, Nichi Vendola, il 29 ottobre 2012, Susanna Camusso, il 5 novembre 2012, Matteo Renzi, il 26 novembre 2012, Pierluigi Bersani il 26 novembre 2012, Massimo D’Alema, il 23 dicembre 2012, Pierluigi Bersani, il 3 marzo 2013, Matteo Renzi, il 9 marzo 2013, Nichi Vendola, il 18 marzo 2013, Laura Boldrini, il 24 marzo 2013, Rosario Crocetta, il 25 marzo 2013, Matteo Renzi, il 27 aprile 2013, Maurizio Landini, il 4 maggio 2013, Enrico Letta, il 5 maggio 2013, Josefa Idem, l’11 maggio 2013, Giuliano Amato, il 12 maggio 2013, Walter Veltroni, il 19 maggio 2013), mentre soltanto 4 sono stati gli ospiti presenti in trasmissione appartenenti alla coalizione di centrodestra (Sandro Bondi, il 12 novembre 2012, Roberto Maroni, il 18 novembre 2012 e il 2 marzo 2013, Angelino Alfano il 26 maggio 2013)”.

E conclude “I dati riferiscono anche di una monotona presenza di intellettuali e giornalisti che poi sono diventati senatori del Pd, come Massimo Mucchetti e Luigi Manconi, e direttori di giornali pressoche’ tutti riferiti all’area di sinistra. Tutto questo contrasta con qualsiasi norma giuridica e deontologica, ben consapevole che ‘la tutela del principio del pluralismo non significa lottizzazione numerica degli spazi e degli operatori tra i partiti, ma corretta rappresentazione della pluralita’ delle posizioni in cui si articola il dibattito politico-istituzionale e delle diverse ispirazioni culturali. Tutte le diverse matrici culturali del Paese hanno dignita’ e diritto ad esprimere la propria visione progettuale e la propria interpretazione della realta”.

Brunetta chiede quindi, ai vertici della Rai “di giustificare formalmente al Parlamento le motivazioni del mancato controllo sulla trasmissione citata tale da violare apertamente l’equilibrio dell’informazione politica, nel rispetto dei principi di tutela del pluralismo, dell’imparzialita’, della completezza, dell’obiettivita’ e della parita’ di trattamento”. E domanda a presidente e direttore generale della televisione di Stato “quali iniziative tempestive intendano prendere per garantire il diritto alla completa e obiettiva informazione del cittadino e rispetto del pluralismo nell’informazione all’interno dei programmi di approfondimento politico del servizio pubblico radiotelevisivo”.

Walter Veltroni… e l’Italia che vorrebbe

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“E se noi domani – L’Italia e la sinistra che vorrei”. Presenta il suo nuovo libro Walter Veltroni a Che tempo che fai. La prima cosa che ci si chiede è: perchè chi ha fondato il partito non ne è soddisfatto? A sentire l’ex sindaco all’inizio lui e Prodi ci sono riusciti: portare la maggior parte delle persone dalla loro parte, in un gruppo riformista. Il politico cita Andreotti, “Il potere logora chi non ce l’ha”, e si dichiara terrorizzato da una simile idea, la ricerca a tutti i costi di un potere che porta all’anti-politica. Ma la sua nuova ipotesi per lui è adatta al momento attuale: nei momenti più difficili serve attuare le rivoluzioni più grandi. Ecco che vuole la “speranza di rinnovamento”. Ma come può essere credibile che un partito che ha affermato “mai un governo con il PdL” salvo poi ripiegare sulle larghe intese? Per Veltroni il problema sta nella campagna elettorale, dove si è giocata la partita che non ha permesso di ottenere una maggioranza netta. Il ragionamento si sposta sulla dicotomia “difesa” e “cambiamento”, per la sinistra serve un cambiamento, che ci si augura in meglio, ma come dare certezze? Vuole una “politica d’innovazione radicale, che porti in questo tempo i valori della sinistra” ma che non coltivi il passato, senza essere un’oggetto d’antiquariato. L’ambizione del PD deve avere allora l’ambizione di raggiungere una “maggioranza riformista”. Riguardo alla manifestazione Fiom di ieri, Veltroni non reputa che un partito sia tenuto a partecipare, lo scopo dev’essere di essere se stessi, mantenere l’elettorato e “rubarlo” agli avversari. Veltroni parla molto e continua a battere su un unico argomento: che la sinistra deve essere “più sinistra” ed avere il coraggio delle proprie idee, portando avanti i valori che sono propri di quella politica. Potere e democrazia riunificati è il suo ideale, quello che manca è la spiegazione, pratica, di come questo sia possibile. Parla in compenso di “responsabilità” e di “comunità”, senza aspettare che sia lo Stato a risolvere ogni difficoltà e rendendosi conto che “vita” non è essere isola ma arcipelago.

Chi è che si sarebbe dovuto dimettere se tagliava la cultura???

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Letta infrange il primo patto che aveva fatto con gli italiani promettendo a “Che tempo che fa” che si sarebbe dimesso se ci sarebbero stati altri tagli alla cultura. E’ notizia delle ultime ore che non verrà applicata una tassa sulle e-cig, ma che invece sarà posto un taglio a partire dal 2015 all’editoria!! Naturalmente nei tagli Letta comprende anche i fondi per i paesi in via di sviluppo…  forse ha pensato che “chi più dell’Italia è ormai un paese in via di sviluppo?”

Naturalmente è stato bocciato l’ aumento sulle accise per la birra, i prodotti alcolici intermedi e l’alcol etilico. Insomma meglio che gli italiani si ubriachino tanto speranze per il futuro non ci sono!

Enrico Letta a Che tempo che fa… non è un buon tempo! Imu è un ospite?

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“Ognuno di noi avrebbe voluto un governo diverso e abbiamo passato 60 giorni senza un governo per una legge elettorale assurda”. Così esordisce Enrico Letta a Che tempo che fa. Poi aggiunge: “la riduzione alla metà del numero di parlamentari, ma per questa riforma ha bisogno di una revisione della Carta costituzionale e quindi tempi più lunghi. Bisognava uscire da quella crisi politica, e quindi il governo di servizio lo ha scelto Napolitano” Per fortuna che non ci hanno fatto un governo di disservizio!

Il Pdl ha chiesto l’abolizione dell’Imu. Alla domanda di Fazio, Letta risponde che “bisogna essere chiari e lineari. Il discorso che io ho illustrato in Parlamento e sul quale ho ottenuto la fiducia è il perno su cui vive il governo. Quindi io parlerei del problema casa e non dell’Imu che è riduttivo”. Beh effettivamente non abitiamo l’Imu, l’Imu è l’ospite inaspettato! L’Imu, non se ne va dopo tre giorni, ma ti chiede di lavorare per lui/lei… Cosa preferiamo un Imu donna o uomo? Potremo scegliere con chi coabitare? Ma si può sperare in una casa, almeno la prima, senza Imu?

Letta poi torna a spiegare attentamente il problema legato alle case “Il crollo d’edilizia, la fatica di cercare casa per le giovani coppie, porterà a rivedere l’Imu e a superarla… (quando?), andrà messo un progetto (ecco un progetto, ci mancavano i progetti!) di affitti agevolati per le giovani coppie e le ristrutturazioni ecosostenibili. Per l’Imu faremo un decreto per sospendere la rata di giugno e poi metteremo in campo un processo di rinnovamento. L’Imu non è una cosa di Berlusconi, faceva parte di tutti i progetti politici (progetti, basta la parola?) dei 3 partiti di maggioranza, che si vada in quella direzione è quindi chiaro”. Insomma c’è un progetto e lasciamoli lavorare… LAVORI IN CORSO, CAMBIATE CORSIA!

Ma quindi chi ha introdotto l’Imu è stato un boia? E anche qui Letta sorvola alla grande come un politico consumato (forse dopo la due giorni e tre nazioni, un po’ usurato lo è visto che gli manca anche la voce!) “E’ stata introdotta in un momento eccezionale, io mi auguro che le condizioni ora sono diverse”. Sì, infatti sono peggiori!

Serve un 1 mld e mezzo per la Cig, come facciamo? E anche qui il Presidente del Consiglio ha una risposta che non lascia dubbi: “Questa è la seconda priorità, troppe persone in Italia sono state colpite dalla crisi e non si può interrompere la speranza, ma è sempre in una logica simile a quella dell’Imu. (cioè dobbiamo coabitare anche con gli operai in Cig oltre che con l’Imu???)

Poi Letta vuole sottolineare un concetto fondamentale “Non è un governo di toppe, bisogna intervenire e riformare”. Le toppe costano troppo e le dobbiamo importare dalla Germania? Meglio riformare o rinfornare tutta l’Europa?

Per il momento sono, a detta sempre del Presidente,  le tutele che vanno riformate, “il ministro Giovannini ha questo compito, soprattutto di estenderle alle piccole imprese (che nel frattempo hanno chiuso)  e con la possibilità che un lavoratore con un bagaglio diverso possa riaccedere al mondo del lavoro.”  O farsi la valigia di cartone ed emigrare?

Pensa alla necessità di una manovra: “spero di no!” questa è la risposta secca di Letta. Ora sì che siamo tranquilli…

Aumento Iva: “è temporalmente più lontano” – aggiunge il Presidente – “è anche questo uno dei temi da scongiurare. Ma cercheremo una soluzione”.  Ma sì, prendiamocela comoda, tanto arriva a luglio quando le famiglie sono in ferie e nessuno si occupa di politica.

E sugli esodati? “Questa è la terza urgenza, (almeno il nostro Presidente sa contare) su questa non c’è da discutere, bisogna dare una risposta”. Tutti in coabitazione insieme all’Imu e ai cassa integrati?

“I cittadini italiani devono rientrare nella logica che bisogna che si fidino dello Stato e che lo Stato si fidi dei cittadini”, questa è la vera sfida di Letta. Quando possiamo anche stringere la mano ai politici e dar loro direttamente il nostro portafoglio in mano? Facciamo un progetto anche per questo?

Dopo il viaggio in Europa del nostro Presidente del Consiglio, c’è anche chi, come Fassina, ha chiesto che si battessero i pugni sul tavolo affinché ci fosse una deroga per l’Italia… Ma siam pazzi? “Noi non chiederemo di fare nuovi debiti e non ne faremo altri per le generazioni future”. Così Letta condanna alla morte quelle presenti, ma che importa, tanto gli italiani sono destinati a estinguersi. E Letta aggiunge “Io penso… Mai più i debiti… quindi io non chiedo dilazioni. La logica deve essere che l’Italia è un Paese serio e noi siamo l’Europa come i tedeschi e francesi e l’Europa non può essere solo tasse e austerity”. L’Europa era un sogno che ora è diventato un incubo ma… il nostro Presidente del Consiglio ha un progetto! “Bisogna che nel vertice di Giugno si proponga un (indovinate cosa) Progetto di rilancio europeo e piani nazionali. – afferma Letta e aggiunge – se continuiamo così avremo un Parlamento europeo antieuropeista”.  Quindi un progetto di rilancio europeo… e per il 3015 siamo fuori dalla crisi!

Ma il nostro Presidente del Consiglio interviene anche sul reddito minimo garantito per le famiglie bisognose… “il tema di priorità è il lavoro per i giovani, non il reddito minimo”. Quindi niente lavoro, niente reddito minimo.

E veniamo alle ipotesi (naturalmente sono ipotesi) possibili che secondo il Presidente possono rilanciare l’economia e creare posti di lavoro “una è che il giovane che esce dallo studio ha diritto alla prova di lavoro, questo è un piano che dovrebbe entrare al 2014… ma possiamo anticiparlo al 2013”. E chi, oggi come oggi,  offre la prova? Lo mettiamo a provare a fare il call center o a dare i volantini per strada?

“La seconda ipotesi – dice Letta – è la staffetta generazionale: facciamo un’uscita più graduale dell’anziano e contemporaneamente gradualmente inseriamo un giovane.” Così abbiamo un 80enne e un 30enne , possiamo anche eliminare le badanti?

Ma l’altra sfida è abbassare le tasse sul lavoro. Ma non alzando quelle sulle rendite fiannziarie… quelle non si toccano sono già alte al 20% (altissime per alcuni, molto meno per chi ci specula in borsa, ma quelle non si toccano). Ma anche qui c’è un progetto: il vertice a  Maggio per discutere (discutere? Ancora discute? Ebbene sì, ancora discutere!) delle rendite finanziarie a livello europeo.

Ma alla base ci sono le idee chiare da parte del Presidente del Consiglio: le rendite devono costare di più e il lavoro di meno. WOW!

Lotta alla mafia? Letta risponde seccamente “Io sono talmente sicuro di dover lottare alla mafia che ho sottoscritto ‘Libera contro le mafie’ e ho il braccialetto bianco”.  E quindi siamo tranquilli ora!!! Il presidente ha il braccialetto bianco e la mafia non farà più parte di questo Paese. URRA’!

Kyenge, lo ius soli e le destre che si sono dette contrarie. E qui il Presidente qualche perplessità la mostra:   “Sarà difficile, non prometto miracoli a nessuno, a me è una questione che sta qui nel cuore (e da buon cristiano si batte il petto). Certo è un tema fuori dalla fiducia, bisogna trovare quindi  delle intese e degli accordi al lato del mio programma di governo. Io spingerò in questa direzione, ma vediamo se le troveremo”. Per il momento spendiamo solo soldi con la campagna pubblicitaria di Balotelli e facciamo parlare la Kyenge a vuoto?

Ma Letta torna su due temi importanti “Abbiamo praticamente fatto l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e anche istituito una norma per cui il parlamentare che fa il ministro percepisce solo l’indennità da parlamentare”. E questo è già un passo avanti nel fosso!

Lei aveva detto mai con il Pdl e poi? “E’ un momento difficile per il Paese (grazie che Letta se ne è ricordato) in cui il Presidente della Repubblica ci ha portato a riflettere e a non avere le bandiere alzate perché c’era una situazione drammatica a cui far fronte.  Io vedo la possibilità di dare delle risposte. – chiarisce Letta – Il mio partito, il Pd (non sa neppure Letta che il suo partito è il Pd?) non ce l’ha fatta, soprattutto è stato drammatico il momento dell’elezione del Capo dello Stato. Adesso ci sarà un congresso fondativo del Pd (che quindi si è sfondato?) e lì ci sarà un progetto (ancora????) del partito per le prossime elezioni. L’idea era quella giusta, ma l’idea vincente del pd…” non ha vinto!  .

Pensando la durata… lei teme le insidie del Pd o del Pdl… “io penso solo alle insidie sociali” così si preoccupa Letta che ha appena aumentato le scorte dopo l’attentato di Palazzo Chigi. Quindi da una parte abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e aumento delle spese per la sicurezza del governo dall’altro?

Taglia alla scuola e alla cultura e ricerca? “mi prendo l’impegno -replica il Presidente –  io mi dimetto se facciamo altri tagli alla scuola, alla ricerca e alla cultura”. Come è in bilico questo governo!!!

Che tempo che fa? Non tira una buona aria!

L’analisi sul paese di Stefano Rodotà da Fazio a Che tempo che fa.

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“Sa l’elettorato del Pci…” Stefano Rodotà scivola su questo lapsus a “Che tempo che fa”, nel rispondere a una domanda di Fabio Fazio, poi si corregge e ammette  “Sa, l’elettorato del Pd è molto complicato”.

Ma perchè la sinistra non l’ha votato? Fazio fa la domanda che qualsiasi italiano, di destra e di sinistra, si sta chiedendo dal giorno dell’elezione del Presidente della Repubblica e Rodotà risponde con una domanda “Dovevo andare a chiedere di candidarmi? Ma io ho una storia lì dentro…” Una storia che passa dal Pci e arriva al Pds… una storia che va ben oltre alla sinistra dilaniata dalle correnti e piena di protagonismi. Una storia che si riallaccia ai veri valori di uguaglianza e di diritti delle persone. Quei diritti calpestati dalla superficialità di alcuni politici e dalla corruzione di altri, quei diritti negati  dalla maleducazione di chi per troppi anni ha trattato il parlamento come un luogo dove “bivaccare” con insulti e “condanne” sommarie verso intere fasce della popolazione.  Forse è tempo davvero di iniziare a pensare a nuovi equilibri… Rodotà pensa a Vendola.   

Rodotà è pronto a mettersi al fianco di Vendola.

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“Ho partecipato a molti cantieri in questi anni e parteciperò anche a questa discussione che si sta aprendo”. Lo ha detto Stefano Rodotà a ‘Che tempo che fa?’ rispondendo alla domanda se volesse partecipare al cantiere della sinistra che vuole aprire Vendola.

Luciana Littizzetto: a Che tempo che fa la sua lettura sulla politica!

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Forse che Luciana Littizzetto poteva esimersi dal commentare l’elezione del Presidente della Repubblica? Eccola allora entrare “sfarfallando” nello studio di Che tempo che fa e, avvisata da Fazio che la Gabanelli è all’ascolto, dà il via al suo brillante monologo. “L’elezione del presidente della Repubblica è molto meno scenografica di quella del Papa” esordisce. “E poi c’era la Boldrini che sembrava recitasse il rosario quando leggeva i voti ‘Franco Marini, prega per noi, Stefano Rodotà prega per noi’.” La Litti nazionale ipotizza quindi che Bersani abbia come suggeritori Schettino o magari la Lombardi, la capogruppo del MoVimento 5 Stelle tristemente nota per le sue gaffe. Il passaggio successivo è il ritratto di tutti i possibili candidati che, probabilmente, alla carica di Capo dello Stato non ci arriveranno mai: “Te lo immagini se fosse stata eletta la Gabanelli come presidente che discorso di fine anno? Migliaia di querele. E se avessero chiamato qualcun’altro di Rai 3 come Mirabella? Avrebbe parlato di come misurare la pressione a Obama. Berlusconi aveva detto che sarebbe emigrato se fosse stato eletto Prodi. Ma dove vai Berlu. Puoi andare solo da Putin, e magari provarci con le Pussy Riot. Ma è D’Alema che avrebbe davvero unito il paese: sta sulle balle a tutti! E poi Rodotà? Non ricorda quella canzone…Ro do tà tà tà” ed inizia a cantare “C’era un ragazzo che amava i Beatles e i Rolling Stones”. Ovviamente non poteva mancare un pensiero anche per Bersani: “Ha detto che uno su quattro l’ha tradito, peggio di Gesù”. La chiusa è una letterina indirizzata a Napisan: “Ti hanno tirato per la giacchetta, noi lo sappiamo che di fare il presidente ne avevi piene le pinne, e hai ragione, ora non è un bel momento. Hai fatto la Resistenza, si è visto ne hai avuta tanta in questi anni, hai dovuto incontrare i tre porcellini, Grillo, Bersani e Berlusconi. E dopo i tecnici e i saggi chi chiamerai i sette samurai? Ti sono mancate solo le locuste e la pioggia di fuoco. Se accetti metti una clausola, non ti far eleggere presidente ma re, re Giorgio così mandi tutti a quel paese. Se le gemelle Kessler accettano il sabato di Rai Uno siamo davvero un paese proiettato nel futuro” conclude amara la Littizzetto.

Monti: la crisi è colpa delle imprese e dei sindacati

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Se Bersani ha problemi di premiership all’interno del partito, Monti ha il problema del suo ruolo in politica. Scelta Civica è stata un fallimento, i suoi sostenitori sono stati i primi ad abbandonarlo dopo il deludente risultato delle urne e il premier  si è trovato a gestire il più grande vuoto istituzionale della storia della nostra Repubblica. Un Presidente a fine mandato, un governo impossibile da formare a causa dei protagonismi individuali di alcuni politici che hanno prevalso sul bene comune italiano e una crisi che ha divorato le imprese. Ma che risposta dà Monti al Paese?

«Se l’Italia non cresce cio è dovuto a lacune della politica, ma moltissimo anche a sindacati e imprese». Lo ha detto il premier Mario Monti durante la registrazione di ‘Che tempo che fà. Secondo Monti sindacati e imprese «devono cambiare, non possono chiamarsi fuori.  Il mondo del capitalismo non ha saputo ammodernarsi e il mondo dei sindacati ha responsabilità storiche nell’arretratezza. Mi fa piacere che ora sindacati e Confindustria prendano posizioni comuni – ha proseguito – ho dedicato buona parte del 2012 a ottenere questo». Nelle parole di Monti si nota uno scarico totale di responsabilità, un essersi adoperato perché i sindacati e Confindustria prendessero posizioni comuni, cioè aver facilitato la morte stessa dell’idea di sindacato che deve difendere i lavoratori e non allearsi con gli imprenditori. L’arretratezza attribuita ai sindacati invece che alla voragine del debito pubblico nei confronti dell’impresa è veramente negare l’evidenza di una politica che ha pensato solo ai propri privilegi incurante della sofferenza di un paese intero. L’incapacita di Monti di contrattare con l’Europa, la volontà di piegare la testa a una politica che se ci ha salvato dal baratro ci ha portato dritti sull’orlo del precipizio, nell’immobilità istituzionale e nel ricatto costante dell’Alta finanza. Dove sono finite le agenzie di rating che ci dovevano declassare se non facevamo un governo? Scomparse nel nulla quando il governo non si è fatto! Quindi era solo una “minaccia” per facilitare tattiche politiche e sacrificare ancor di più gli italiani con un ulteriore manovra? Stritolarci con la paura della Greciao di Cipro? Ma il “gioco al massacro” non è riuscito perchè l’Italia, quella degli imprenditori o dei ceti più piccoli, ha protestato in silenzio, con dignità, levandosi la vita. Ancora dobbiamo ascoltare l’illuminazione degli economisti che devono far quadrare il bilancio sulla pelle degli italiani?

Cocaina… ormai è come fare l’aperitivo!

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«Oggi la cocaina non è più d’elite, com’era negli anni ’80. È diventata una droga di massa: assumerla è come fare l’aperitivo. 8 persone su 200 hanno assunto cocaina almeno una volta nell’arco della loro vita. È una droga performante – ha continuato lo scrittore -, che aiuta a lavorare di più. Così chi ne fa uso, dal chirurgo al camionista, non si sente in colpa, perché in questo modo pensa ad aiutare la famiglia e a guadagnare di più.»

L’atteso “ZeroZeroZero” racconta l’economia globale attraverso ‘la merce che per eccellenza domina il mondo’: «Ho scoperto che tutte le lingue hanno un termine per raccontare la cocaina. Dai nomi di donne, a parole come ‘Vitamina C’ e ’24sette», ha detto ancora Saviano. «La foglia di cocaina nasce in Sud America, ma le radici della pianta sono in Italia» ha aggiunto Saviano. «Le regole e il sistema delle mafie italiane sono prese a modello dai cartelli della droga – ha continuato lo scrittore. Le nostre mafie hanno sempre investito nella cocaina e tutti vogliono avere rapporti con il nostro sistema malavitoso». Saviano ha, però, ricordato l’attenzione della giustizia italiana nel combattere la criminalità organizzata: «La giurisprudenza antimafia italiana – ha spiegato lo scrittore, che ha dedicato il libro alla sua scorta – è la migliore al mondo. Già poter parlare di questi temi in prima serata, nei tg e nei dibattiti, vuol dire molto».

Questa è l’anticipazione della puntata di questa sera a “Che tempo che fa” che andrà in onda questa sera alle 20.10 su Rai3

Renzi spara su Bersani… via il finanziamento ai partiti!

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“Se Bersani aggiunge l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, non fa un atto di demagogia ma di serietà”. E’ quanto ha affermato Matteo Renzi, intervistato da Fabio Fazio nella registrazione di ‘Che tempo che fa’ in onda questa sera su Raitre. “Si ristabilirebbe una sintonia con il Paese”, ha aggiunto.

Nei giorni scorsi il segretario, illustrando alla direzione del partito gli otto punti programmatici su cui spera di ottenere la convergenza del Movimento 5 Stelle per far nascere un “governo di scopo”, ha presentato una piattaforma con molti punti condivisibili dal M5S, a cominciare dal taglio dei costi della politica, ma sul finanziamento pubblico ai partiti ha mantenuto la sua impostazione. “Non sono disposto a discutere sul principio che la politica debba avere qualche forma di sostegno pubblico, altrimenti la politica la fanno solo ottimati e miliardari”, ha ribadito Bersani.

Del resto la prima reazione di Beppe Grillo alla piattaforma programmatica del leader democratico è stato sprezzante. Nel suo blog il fondatore del M5S ha sottolineato infatti come a suo avviso abbiano “più punti in comune tra loro Pd e Pdl di quanti ne abbiano Pd e Movimento 5 Stelle”. “Entrambi – citava tra gli altri Grillo – sono per i rimborsi elettorali”.

Monti a “Che tempo che fa”: Un mio contributo futuro? Rifletto !

Nichi Vendola assolto

Alla vigilia di halloween arriva la sentenza assolutoria per Nichi Vendola. Sospiro di sollievo anche per tutto il suo staff, anche perchè il Presidente Vendola aveva dichiarato di voler lasciare la politica se fosse stato condannato (cosa strana per i politici italiani di oggi).

Ora si attende una decisione riguardo alla coalizione con Bersani. Nei giorni scorsi infatti Vendola aveva dichiarato che nel caso fosse stato assolto si sarebbe staccato dal partito di Bersani. Commentando da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” la linea di Bersani aveva detto “proposta debole, un vorrei ma non posso, una social-democrazia che giorno dopo giorno prova a costruire compromessi deboli con culture liberiste che pure spadroneggiano anche nel centrosinistra”.

 

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