“What if”, la Barbie violentata!

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La vita perfetta di Barbie stravolta dall’artista Samantha Humphreys che con il videoprogetto “What if”, mostra le Barbie affette da diversi mali: dalla violenza domestica allo stalking, dall’anoressia all’alcool. Secondo l’artista “Il presupposto di base è trovare un modo per spiegare ai nostri figli le realtà difficili che potrebbero incontrare nella loro vita. Chiaramente non mi sognerei mai di esporre i bambini a queste bambole o utilizzare questo lavoro come materiale didattico, ma ho scelto questa icona di bellezza per mostrare che la vita, per alcuni, non è affatto perfetta come potrebbe sembrare”.

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Renzi contestato allo stadio!

striscioni-contro-renzi-tuttacronacaGli scontri campanilistici tra Pisa e Firenze sono noti, ma cosa succede se il primo cittadino del capoluogo toscano è a un passo dal diventare premier dopo che il presidente del Consiglio, un pisano, ha rassegnato le proprie dimissioni? Basta un attimo e lo sport, nella fattispecie, il calcio, si fonde con la politica. I tifosi del Pisa, nel secondo tempo della partita contro il Perugia, hanno esposto uno striscione proprio contro il prossimo futuro leader: “Renzi la prossima volta atterra a Peretola, nell’aero della Barbie”. La polemica fa riferimento allo scontro aeroportuale tra le due città dopo la presentazione di due masterplan di Adf, società che gestisce lo scalo fiorentino, uno dei quali non condiviso dalla regione toscana e dai pisani.

La Barbie finisce in copertina per Sport Illustrated: ed è subito polemica

barbie-sport-illustrated-tuttacronacaLa rivista Sports Illustrated ha scelto la Barbie come ragazza copertina in costume da bagno per il numero “swimsuit”. Al posto di una modella emergente in bikini, quindi, è apparsa la bambola di 55 anni creata dalla Mattel. Si tratta, sia nel caso di Sport Illustrated che in quello della creatura di plastica, di due icone e, nel rispettivo settore, bersaglio da decenni di accuse per il loro contributo a trasformare la donna in oggetto. Stavolta, per il magazine, l’annuale numero “in costume da bagno” intendeva essere la celebrazione del 50° anniversario dell’iniziativa. Ecco dunque la scelta della 55enne, ma sempre inossidabile, bambola della Mattel, con indosso lo stesso costume a strisce bianche e nere che la copriva quando venne presentata al mondo nel 1959. Ora che i due brand si sono alleati, non è passato molto prima che si accendesse il dibattito in rete. Il blog Mommyish ha sparato a zero: “Sport Illustrated mette in copertina Barbie in costume, così anche tua figlia può sentirsi brutta”. Non è piaciuto neanche lo slogan della campagna: “Unapologetic” (“impenitente”). Quello a cui mirano alla Mattel è di aggiornare continuamente l’immagine della bambola, in modo di renderla attrattiva per un pubblico contemporaneo. La vicepresidente del marketing, Lisa McKnight, ha spiegato che nel caso del gemellaggio con Sports Illustrated, l’obiettivo era quella di equipararla a icone storiche del numero “swimsuit” come Tyra Banks, Christie Brinkley, Kathy Ireland e Heidi Klum: top model esaltate non solo per la loro bellezza, ma anche per i loro successi di donne imprenditrici e in carriera.

E se l’anno prossimo sotto l’albero ci fosse la Barbie XXL?

BARBIE-PLUS-SIZE-tuttacronacaNon è più necessario essere una taglia 36 per sfilare in passerella: lo dimostra il fatto che le modelle “oversize” sono in aumento. Viene quindi da chiedersi perchè non sdoganare anche l’ultima icona della bellezza femminile: la barbie? Ed è proprio questa questione che si sono posti a Plus-Size-Modeling.com su Facebook. Hanno pubblicato quindi la foto di una barbie oversize e chiesto ai commentatori se fosse una buona idea variare il modello delle storiche bambole di plastica con cui le bambine di tutto il mondo crescono. Ma come spiega l’Huffington Post, l’immagine in realtà è presa da una competizione su Worth1000.com, un sito che presenta contest creativi diversi ogni giorno. L’illustrazione della barbie in carne è dell’artista bakalia, wil quale ha vinto il concorso “Feeding Time 9” nel 2011. Nonostante i 35,000 like molti dei commenti hanno fatto notare che se proporre un’immagine alternativa è una giusta idea la barbie dal doppio (anzi triplo) mento è un’esagerazione e invierebbe un messaggio negativo, istigando all’obesità e ad una forma fisica non salutare.

Quelle stampanti 3D che vanno dalla pizza alla Barbie

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E’ davvero una rivoluzione, anche se in Italia il fenomeno è ancora limitato, ma ben presto potremo “stamparci” la pizza in casa, o un pezzo di ricambio della nostra autovettura. Più complesso invece sembra poter stampare una Barbie, perché potrebbe essere messa a repentaglio la sicurezza dei bambini. Ma come funziona una stampante 3D? Il meccanismo è del tutto simile a quello di una stampante, ma al posto delle cartucce di inchiostro ci sono polveri di materiale vario. Le stampanti 3D in realtà si usano da anni negli studi di architettura per fare modellini tridimensionali. Oggi comprare una stampante 3D costa qualche migliaio di euro, un prezzo nettamente inferiore rispetto a qualche anno fa e destinato a scendere ancora. Ma già si parla di “aberrazioni” come un software che immediatamente è stato dichiarato fuori legge e che consentiva di crearsi una pistola, quasi interamente di plastica, fatta in casa perfettamente funzionante.

Il New York Times annuncia che Ford, General Electric e Mattel hanno deciso di produrre mediante l’utilizzo di stampanti 3D per ridurre i costi. La General Electric ha trovato molti vantaggi nella produzione di una sonda ad ultrasuoni, i tempi di produzione sono diminuiti e i costi abbattuti, l’azienda quindi si è detta soddisfatta di questa scelta.  Ford prevede che in futuro i clienti potranno stampare pezzi di ricambio in casa, quindi la casa metterà su un software per costruirsi il pezzo e le istruzioni di sostituzione. Intanto c’è chi studia come fare cibo attraverso la stampante 3D: la vera svolta per mettere la parola fine alla fame nel mondo? Per il momento il progetto è studiato dalla Nasa per gli astronauti che durante le missioni spaziali potrebbero utilizzare la stampante per mangiarsi una pizza.

 

La Barbie che brucia sulla croce e l’inaugurazione del museo

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Klara Martens diventerà un simbolo forte della protesta Femen. Lei 22enne a seno nudo e con la scritta  “Life in plastic is not fantastic”, si è scagliata contro la bambola più famosa del mondo. L’ha messa sulla croce e le ha dato fuoco davanti al museo di Berlino inaugurato in onore di Barbie. Klara lo spiega così il suo gesto: ” E’ scioccante ciò che viene proposto alle ragazze in quel museo. Il ruolo della donna che viene proposto dalla Barbiehouse è cucinare le torte, e passare il tempo a farsi bella per Ken. E nel caso si volesse fare carriere, le opzioni proposte sono popstar, modella oppure allenatrice dei delfini”.

Ma perché dare fuoco A Barbie su una croce trasformando così il carnefice in vittima? Il gesto è shockante, ma la comunicazione è sbagliata perché immediatamente quell’immagine ha qualcosa di religioso, di sacro che viene profanato. Quindi il gesto è contrario alle intenzioni e perde la sua forza proprio quando afferma ancor più prepotentemente il monopolio di Barbie e dei suoi valori, facendone una martire.

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L’Arcimboldo australiano gioca con le bambole!

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Incastri di braccia e di gambe, pezzi di bambole assemblate per comporre facce e per fare arte con un puzzle di plastica intrecciata. Lui è Freya Jobbins e le sue opere si chiamano “Teste Composte”. L’artista ha deciso di abbandonare frutta e verdura per dedicarsi unicamente a questo esercito di pezzi plastici che possano dar vita alla nuova “faccia” dell’arte che riprende il passato per rielaborarlo con materiali moderni e plasmarlo alle esigenze del mondo attuale.

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