Condanna all’ergastolo per Giovanni Vantaggiato

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E’ stato il giorno della sentenza del processo a Giovanni Vantaggiato oggi. Per il reo-confesso dell’attentato del 19 maggio 2012 davanti la scuola Morvillo-Falcone di Brindisi che è costato la vita alla studentessa di Mesagne Melissa Bassi e nel quale altre nove persone rimasero ferite, la Corte d’Assise presieduta dal giudice Domenico Cucchiara ha emesso la condanna all’ergastolo. Rita Bassi, la madre della giovane vittima, ha così commentato la sentenza: “Abbiamo avuto un minimo di giustizia. Nessuna condanna ce la restituirà, ma noi abbiamo sempre creduto nella giustizia”.

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Processo a Vantaggiato: in aula, si leggono i temi di Melissa

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Melissa non può parlare, strappata troppo giovane alla vita nell’attentato alla scuola Morvillo-Falcone, ma i suoi temi lo possono fare per lei. Il legale dei coniugi Bassi, Fernando Orsini, li ha letti oggi durante la sua discussione dinanzi alla Corte di Assise, nel processo a carico di Vantaggiato, che oggi non era presente in aula. Il legale ha parlato anche dell’amore che la 16enne nutriva nei confronti della vita, affermando poi: ”Qualunque pena decidiate, sarà sempre minore di quella che lui ha inflitto”. Ma se qualsiasi cifra sara’ riconosciuta ai genitori di Melissa andra’ in beneficenza, non è dello stesso parere Fernando Musio, legale del ministero dell’Interno, del ministero dell’Istruzione e dell’istituto Morvillo Falcone. Dopo aver esordito con “Vantaggiato voleva uccidere” ha concluso chiedendo un risarcimento danni per “importi documentati centesimo per centesimo” pari a complessivi un milione e cinquecentomila euro così ripartiti: 345.000 per il ministero dell’Interno, 25 in solido per Istruzione e scuola Morvillo Falcone e infine 500.000 come danno non patrimoniale per tutte e tre le parti civili da lui rappresentate. Il legale del comune di Mesagne, Anna Luisa Valente, ha invece chiesto una cifra simbolica pari a 100 euro per la “ferita inflitta alla città” natale di Melissa. Ha però  invocato una condanna giusta: “Chiedo che venga affermata la colpevolezza dell’imputato con la pena massima prevista”. In seguito, hanno discusso dinanzi alla Corte d’Assise alcuni dei legali delle studentesse ferite e delle loro famiglie, le cui richieste di risarcimento sono state quantificate e presentate con documentazione scritta.

A un anno dall’anniversario per la morte di Melissa, arriva un libro per lei

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Ore 7.42, scuola Morvillo-Falcone di Brindisi, un anno fa. Un’esplosione, attimi di panico, una ragazza che perde la vita, altre nove persone ferite.

Ore 7.42, scuola Morvillo-Falcone di Brindisi, oggi. I ministri dell’Istruzione e dei Beni culturali, accompagnati da altre autorità, depongono un fascio di fiori bianchi davanti alla stele che ricorda Melissa Bassi, la studentessa uccisa dall’ordigno azionato dal reo cofesso Giovanni Vantaggiato, per il quale è stato chiesto l’ergastolo.

E’ trascorso un anno da quel tragico evento che colpì tutta l’Italia come un pugno allo stomaco: in questo Paese uno dei tanti modi di morire è andando a scuola, finendo vittime di un assassino che ha posizionato una bomba. Ma un anno è anche un tempo sufficente per provare a ricominciare, ad andare avanti, per tentare di ritrovare quella serenità che è stata strappata in un attimo. A testimonianza di tutto questo arriva “I giorni dopo il tramonto”, li libro-diario scritto dalla 17enne Selena Greco, amica del cuore e compagna di banco di Melissa e anche lei coinvolta nell’attentata in cui riportò ferite gravi insieme ad altre quattro compagne, Veronica, Vanessa, Sabrina e Azzurra. “Il mio libro e’ un messaggio di speranza. Melissa accoglieva ogni giorno che arrivava con il sorriso. Vorrei che questo diario fosse utile a tutte le persone come noi che si sono ritrovate a vivere momenti di sofferenza”. Selena, con la sua opera prima, racconta il dramma per la scomparsa, il dolore delle ferite, la rabbia e la reazione, perchè l’ha imparato a sue spese che il sole torna a splendere, anche se per un po’ ha lasciato il posto all’oscurità. E se “Il passaggio più difficile è stato scrivere la frase che Melissa non c’e più”, “I giorni dopo il tramonto” sono uno spartiacque tra la disperazione e la normalità, intrisi di memoria ma aperti all’idea di ricominciare a vivere, aspettando nuovi sorrisi, attendendo di essere felici, nonostante quelle cicatrici che, da un anno, affliggono il corpo ed il cuore.

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Chiesto ergastolo e tre anni di isolamento per Vantaggiato!

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Il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, ha chiesto l’ergastolo, con 3 anni di isolamento per Giovanni Vantaggiato dopo la requisitoria al Processo per l’attentato all’istituto Morvillo Falcone di Brindisi in cui è morta Melissa, una studentessa di 15 anni e dove sono rimaste ferite 9 ragazze.

A quasi un anno dalla strage, allarme bomba alla Morvillo-Falcone

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Ieri, nella tarda serata, nel cortile sul lato posteriore della scuola Morvillo-Falcone, l’istituto davanti al quale il 19 maggio 2012 è stato fatto esplodere l’ordigno che ha causato la morte della 16enne Melissa bassi ed il ferimento di altre nove persone, è stata rinvenuta una busta contenente cinque petardi e alcol. Sul posto sono sopraggiunti gli agenti di polizia e gli artificieri, che hanno aperto la busta ed esaminato i petardi, nonchè gli agenti della scientifica, della squadra mobile e della Digos. Riguardo al mini ordigno, composto da una busta di patatine dall’interno della quale, oltre ai petardi, c’era una bottiglietta  d’alcol con uno straccio che fuoriusciva a mò di miccia, si ipotizza, al momento, un gesto goliardico.E’ stato il custode dell’istituto a segnalare la presenza dell’oggetto legato ad un condizionatore d’aria sul retro dell’edificio, nel giardino che si affaccia su via Lanzellotti, a Brindisi, strada da cui si accede anche al palazzo di giustizia. E’ trascorso quasi un anno dalla strage e l’allarme, pur essendo apparso subito infondato, ha comunque mobilitato le forze di polizia. Nella giornata odierna saranno inoltre predisposti servizi di controllo e perlustrazione della zona mentre si cercano i responsabili del gesto.

Vantaggiato e i dubbi che restano sull’attentato di Brindisi

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Nessun complice e una motivazione che non regge. Restano molti i dubbi intorno all’attentato alla Morvillo-Falcone di Brindisi, dove perse la vita la studentessa sedicenne Melissa Bassi. “Verso l’una e mezza ho collocato la bomba vicino alla scuola. Non perché volevo fare del male – ha dichiarato Vantaggiato – ma per dare una dimostrazione. Ho visto che si sono messi tranquilli per entrare nella scuola, non mi sono accorto che c’erano le ragazze, avrei potuto farlo quando c’era quel signore che ha aperto il cofano. Mi dispiace tanto, io chiedo perdono alla famiglia Bassi”. Così Vantaggiato tra le lacrime ha implorato poi i genitori di Melissa: “Ho due figlie – ha aggiunto – non avevo pensato di fare del male, lo giuro. Se avessi voluto fare del male, avrei fatto molto male”.

Ed è quest’ultima frase che fa riflettere. Mettere una bomba e pensare di non far del male… Aver ucciso una ragazza e ferito le sue compagne di scuola per Vantaggiato non è il “massimo del male”. E’ ancora un male relativo?

“Se lei non avesse voluto fare del male avrebbe fatto esplodere la bomba di notte” ha quindi sottolineato l’accusa. “Volevo farlo di giorno in senso dimostrativo – ha dichiarato l’imprenditore reo confesso – non volevo fare del male alle persone”.

E poi ci sono le prime dichiarazioni su come abbia costruito la bomba. Vantaggiato ha risposto semplicemente “con miscela di nitrato di potassio e carbone”. Ma dove ha trovato  le istruzione per costruire l’ordigno? “Tramite l’enciclopedia, alla voce ‘N’, nitrati, a pagina 72”, ha risposto. Quasi una risposta imparata a memoria, di una precisione che possa convincere qualsiasi giuria che le responsabilità dell’atto terroristico sono da ascrivere solo e unicamente all’imputato.

I pm hanno chiesto pure a Vantaggiato di spiegare perché negli interrogatori resi in fase di indagine parlasse al plurale. “Puo’ darsi – ha risposto – che è il mio modo di parlare, ma non c’è niente”.

I dubbi rimangono, anche perché ancora è lucido nell’opinione pubblica quell’interrogatorio a Michele Misseri, indagato nel caso Scazzi, che parlando al plurale ha permesso agli inquirenti di trovare una nuova versione dell’omicidio di Sarah. Due imputati e forse, troppe cose da nascondere. Due uomini e il loro peso di responsabilità , uno verso la famiglia e l’altro verso chissà chi o cosa, che tentano di essere processati per colpe non loro. Ma Vantaggiato sarà stato veramente una pedina oppure è stato veramente un attentatore freddo e lucido che ha stroncato la vita a una ragazzina di 16 anni?

Salta l’audizione di Parato! E’ assente per motivi di salute Vantaggiato.

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Sarà per gran parte dedicata alla visione di filmati delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso i momenti della strage l’udienza odierna dinanzi alla corte d’Assise per l’attentato del 19 maggio scorso dinanzi all’istituto scolastico Morvillo Falcone,in cui morì la studentessa Melissa Bassi. Assente anche oggi per motivi di salute l’unico imputato, Giovanni Vantaggiato, reo confesso, è saltata per gli stessi motivi l’audizione dell’ex socio in affari dell’uomo, Cosimo Parato.

Attentato al futuro! Brindisi e la deposizione di Vanessa.

La ricostruzione di Vanessa:  ”Mia sorella era a terra, aveva il torace dilaniato, e la sua mano sembrava carne macinata”.Dora-Maar-Sans-Titre-1934-001

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