Dovevano riunirsi per il “giovedì padano” alcuni militanti della Lega Nord, con l’incontro organizzato alla sede del partito a Modena, in viale Caduti in Guerra. Ma quando alcuni di loro sono arrivati sul posto, intorno alle 21, hanno trovato davanti alla porta una scatola ricoperta con nastro isolante nero e fili elettrici che fuoriuscivano. Una volta lanciato l’allarme sono intervenuti gli agenti della squadra Volante della polizia che hanno transennato la zona e chiamato gli artificieri da Bolodna. Una parte della strada è stata chiusa al traffico. Sul luogo sono giunti anche i vigili del fuoco e i vigili urbani. Stefano Bellei, segretario cittadino di Modena della Lega Nord, ha riferito che l’oggetto sospetto che ha fatto scattare l’allarme bomba sarebbe un ordigno rudimentale. Bellei parla di “episodio inquietante, ma che non ci fermerà”. Gli artificieri hanno neutralizzato l’involucro che poi è stato sequestrato, per accertarne l’eventuale potenziale esplosivo. Dopo l’intervento, la strada è stata riaperta.
Come ogni giorno i quasi 40 dipendenti della Firem azienda che produce resistenze elettriche a Formigine, nel Modenese si sarebbero dovuti recati a lavoro, ma con loro grande sorpresa l’azienda è stata svuotata. Nei giorni scorsi l’impresa aveva chiuso per ferie, e per i titolari, la chiusura estiva è stata l’occasione per trasferire tutto in uno stabilimento in Polonia. Una quindicina di lavoratori della Firem, non appena hanno saputo che si stava svuotando la fabbrica, si sono riuniti in presidio permanente dalla tarda serata di ieri. Nella notte hanno anche impedito che un ultimo camion carico di materiale lasciasse lo stabilimento. Un tavolo di confronto con la proprietà, attraverso la mediazione di Comune di Formigine e Provincia, sarà avviato tra martedì e mercoledì. «Pur in un periodo di forti difficoltà economiche – si legge in una nota del Comune – comportamenti come quelli tenuti dai titolari dell’azienda Firem sono censurabili sia nei modi sia nei tempi. Siamo vicini ai lavoratori e alle loro famiglie, disponibili insieme alle altre istituzioni e alle organizzazioni sindacali, ad avviare un confronto serio e costruttivo».