Aggredite e picchiate tra l’indifferenza della folla in attesa del bus. Shock a Mestre

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Tre ragazze tra cui una disabile, sono state minacciate e picchiate a piazzale Roma, a Mestre, intorno alle 22.00 di martedì, senza che nessuno delle persone presenti in attesa dell’arrivo del bus facesse nulla affinché il ragazzo smettesse di aggredirle. Solo il capogruppo della Lega, Giovanni Giusto, che stava andando a cena con la famiglia, è intervenuto mettendo il ragazzo in fuga, il quale poi si allontanato prendendo un autobus della linea 24.

 

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L’inchiesta choc di BBC: Gheddafi stuprava le minorenni

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L’inchiesta choc di BBC arriva a poco più di due anni dalla morte del dittatore libico Gheddafi e se l’incipit è deplorevole, i dettagli sono ancora più raccapriccianti. Secondo la Bbc che manderà in onda il documentario dove saranno mostrate le stanze segrete di Gheddafi, il 3 febbraio, sarebbero centinaia, forse migliaia gli adolescenti rapiti e trasformati in schiavi sessuali per il piacere fisico del Rais. Ragazzi e ragazze sottratti alle proprie famiglie che si ritrovavano a vivere esperienze allucinanti, dalle torture allo stupro. Gheddafi non era l’unico a poter usufruire di questi “schiavi” che venivano offerti sia ai figli del Rais sia agli affiliati del regime. Non c’era nessuna prospettiva di futuro per questi ragazzi e ragazze, perché sempre secondo l’emittente inglese, anche coloro che riuscivano a sfuggire e tornare a casa, sarebbero stati disonorati. Secondo poi l’esclusiva del Daily Mail le ragazze sarebbero state anche costrette a veere film porno “per imparare” e svolgere bene il loro compito nelle vasche da bagno jacuzzi, luoghi preferiti dal Rais e dagli uomini a lui vicini. Accanto alle stanze segrete che saranno mostrate nel video della BBC ci sarebbero anche  sale ginecologiche annesse per controllare se qualcuno avesse malattie trasmissibili o per praticare aborti all’occorrenza. sempre citando il Daily Mail, Gheddafi avrebbe invitato spesso dei giovani ad alcuni eventi per “studiarli” e scegliere coloro che riteneva più idonei a diventare schiavi sessuali. La psicologa di Bengasi Seham Sergewa – che si sta occupando del caso per il tribunale penale internazionale e che ha quindi parlato con alcune delle vittime – spiega che era sempre il dittatore ad abusare prima dei ragazzi, per poi passarli ai figli o ai sottoposti una volta che si riteneva soddisfatto. Nel documentario che andrà in onda nei prossimi giorni si farà anche chiaro riferimento alla vita privata del dittatore nella quale sarebbero stati presenti anche fiumi di alcol, droghe e viagra. Ma non erano solo questi i “vizi” dell’uomo, la sua “follia” lo avrebbe spesso portato a far arrivare  chirurghi direttamente dal Brasile per fare operazioni estetiche (come una liposuzione o alcuni ritocchi al viso), ma sempre senza anestesia generale, per paura di essere avvelenato o ucciso mentre era incosciente. Altre voci raccontano della follia del Rais, che avrebbe fatto congelare i corpi degli oppositori che faceva fucilare per poterli esporre come trofei.

In attesa della messa in onda su BBC, è possibile trovare in rete il servizio di Tv9 Karnataka che mostra alcune foto delle stanze segrete  di Gheddafi:

Terrore a Londra, arrestate due ragazze con l’accusa di terrorismo

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Due ragazze, di 26 e 27 anni, sono state arrestate oggi all’aeroporto londinese di Heathrow sospettate di terrorismo. Una di loro si stava per imbarcare su un volo per Istanbul. Lo rende noto Scotland Yard. La 26enne è stata arrestata al Terminal numero 5 e la polizia ha sequestrato anche una gran somma di denaro. Poche ore dopo è stata arrestata una seconda donna nella zona a nord ovest di Londra.

Il villaggio indiano dove sono vietati i cellulari

cellulari-vietati-india-tuttacronacaE’ il quotidiano The Times of India a rendere noto che in un villaggio dello Stato indiano orientale di Bihar il consiglio ha deciso di proibire l’uso dei telefoni cellulari alle ragazze non ancora sposate. La decisione “è stata adottata dopo aver consultato centinaia di abitanti del villaggio”. Le famiglie sono state avvertite che “ogni trasgressione sarà accompagnata da una pesante multa”.

Bacio saffico nei corridoi della scuola: studentesse richiamate

bacio-saffico-scuola-tuttacronacaBaci e carezze lungo i corridoi della scuola. Le effusioni in pubblico sono costate a due studentesse un richiamo della preside del liceo Duca Degli Abruzzi di Treviso, insieme all’invito a mantenere un comportamento più rispettoso del contesto scolastico. La reazione della dirigenza, secondo i rappresentanti degli studenti, sarebbe stata determinata soprattutto dalla natura omosessuale delle effusioni. Renata Moretti, vicepreside dell’istituto, ha spiegato che richiami di questo tipo vengono fatti comunemente agli studenti notati in gesti e atteggiamenti eccessivi nei corridoi, in violazione del regolamento disciplinare. Tutto ciò non avrebbe quindi  nulla a che vedere con l’orientamento sessuale dei ragazzi. La Moretti ha aggiunto ancora:”La nostra è una scuola aperta e plurale, rispettosa dei diritti di ciascuno. Mi pare invece che in questo caso si cerchi solo di strumentalizzare l’episodio”. Le effusioni tra le due ragazze sarebbero state segnalate in modo anonimo alla direzione scolastica.

Nude per beneficenza!

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Si sono spogliate ma solo per beneficenza. Loro sono le ragazze della squadra femminile di rugby  dell’Università di Oxford e si sono spogliate per un calendario sexy, i cui proventi verranno devoluti. Le ragazze danno a tutti appuntamento al Varsity Match che si terrà contro Cambdridge.

Questa è una gallery con le foto di alcuni mesi dell’anno:

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Da Bologna a Taranto con una pistola in borsa, due ragazze fermate

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Hanno 21 e 17 anni le due ragazze di Massafra che sono state arrestate e poste agli arresti domiciliari dopo che i carabinieri hanno scoperto che tenevano una pistola nella borsetta di una delle due.  I militari avevano appreso da una fonte confidenziale che le due ragazze sarebbero giunte a bordo di un autobus probabilmente con un carico di droga. All’arrivo del pullman, che era partito da Bologna, hanno seguito le due giovani e le hanno fermate per un controllo mentre tentavano frettolosamente di allontanarsi. La maggiorenne, nel momento in cui le è stato richiesto di mostrare il contenuto dei bagagli, ha ammesso di detenere un’arma, che aveva trasportato fino a Massafra, insieme alla cognata minorenne. La giovane ha estratto da uno dei borsoni pieni di indumenti una busta in cellophane, contenente una pistola, perfettamente funzionante,con la matricola cancellata, di calibro 7,65, completa di una scatola con 50 proiettili dello stesso calibro.

Appese ai rami dopo un incidente stradale, lieto fine per tre ragazze

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Tragedia sfiorata, ma alla dine c’è stato il lieto fine e le tre ragazze sono state recuperate dai carabinieri. Le tre giovani di  24, 22 e 21 anni hanno vissuto un’esperienza davvero difficile da dimenticare. la loro auto è uscita fuori strada, lungo via Ripuaria, a Pompei ed è finita nel fiume. Le tre ragazze hanno iniziato a gridare e hanno attirato l’attenzione di un passante che ha chiamato il 112. I militari sono giunti sul posto e hanno trovato le tre ragazze fuori dall’abitacolo, aggrappate alla vegetazione, mentre la Citroen C1 affondava nell’acqua. Per le prime due il recupero è stato abbastanza semplice, per la terza invece si è dovuta comporre una catena umana di quattro carabinieri che alla fine sono riusciti a strappare alle acque la ragazza. Sottoposta ad analisi la guidatrice è risultata positiva all’alcol test e per questo denunciata.  La vettura è stata recuperata grazie ai vigili del fuoco di Torre del Greco e poi sequestrata dai carabinieri. Un brigadiere, che ha preso parte all’operazione di salvataggio, si è procurato una distorsione al ginocchio sinistro giudicata guaribile in 10 giorni.

Maxi rissa tra ragazze termina con una 16enne in ospedale

rissa-ragazze-tuttacronacaDue gruppi di ragazzine, dodici in tutto, con un’età compresa tra i 12 e i 14 anni, hanno dato il via a una maxi rissa a Cinisello Balsamo, nel Milanese, davanti al centro culturale Pertini, in piazza Confalonieri. Parolacce e spintoni sono arrivati dopo che una delle adolescenti aveva rivolto un appezzamento poco carino nei confronti di una componente della banda opposta. Le giovani sono venute alle mani e una 16enne di passaggio, vedendo la scena, ha provato a intervenire per portarle a più miti consigli. Per risposta, una delle contendenti le ha detto: “Stai zitta, cicciona…” La frase ha subito messo d’accordo le adolescenti che da quel momento se la son presa con la nuova vittima, colpendola con sberle e calci. E’ dovuto intervenire un agente della polizia locale per aiutare la 16enne, mentre le altre si sono disperse. La malcapitata che voleva solo dare una mano è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo dove ha ricevuto una prognosi di cinque i giorni. La ragazza si è poi presentata al commissariato con i genitori e ha riportato quanto accaduto. Grazie alle testimonianze di alcuni studenti, che si trovavano all’interno della biblioteca Pertini, e poi ricorrendo a Facebook, gli agenti sono riusciti a identificare tutte le ragazze coinvolte nel pestaggio, che si sono presentate in commissariato accompagnate dai genitori. Tutte sono state denunciate per lesioni e percosse.

Parma in rosa per i diritti delle bambine e delle ragazze

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Un anno fa il sindaco Stefania Bonaldi accese una candela a forma di rosa e la mise sulla finestra del proprio ufficio. Fu i suo modo di aderire alla Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze. I più recenti studi, come il dossier realizzato da Terre des Hommes riferiscono dati allarmanti circa abusi e maltrattamenti subiti anche in Italia da bambine e ragazze, per non parlare delle troppe discriminazioni di natura sociale in ogni ambito di vita e di attività ancora presenti e di tutti gli episodi di violenza anche psicologica in Italia e nel mondo.

“Il rischio di dedicare una specifica Giornata ad un tema – osserva il sindaco – è che dopo l’enfasi che viene data in quel giorno, ci si dimentichi rapidamente. In questo caso non è possibile perché chiunque abbia a che fare con una bambina od una ragazza, come mamma o per altri motivi affettivi o professionali, non può che condividere lo stimolo ‘prendiamoci cura delle bambine e penseranno loro a fare il resto”.

Da domani e per tutto il weekend i portici del Palazzo Comunale saranno illuminati di luce rosa per tenere viva la luce dei diritti delle bambine e delle ragazze di tutto il mondo.

 

Finisce la birra e le due ragazze aggrediscono il cameriere!

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Secondo molti sarebbe un fake, secondo altri invece è tutto tristemente vero. In ogni modo il video che negli ultimi giorni ha collezionato più di 144mila click mostra due ragazze che ordinano Guiness sedute a un bar di Hong Kong. Il cameriere si dice dispiaciuto ma purtroppo la Guiness è finita. Le due ragazze a questo punto lo aggrediscono e lo insultano pesantemente. Il filmato sarebbe stato postato da un terzo ragazzo che avrebbe assistito alla scena e avrebbe deciso di riprenderla per poi mettere tutto il documento in rete e suscitare così l’interesse degli utenti. Vero o non vero che sia il video desta preoccupazione che negli ultimi tempi siano sempre più i video violenti, di “cattivo gusto” o volgari ad attirare i maggiori click della rete.

 

Crudeltà contro gli animali: infilano il gatto nel micronde

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Hanno 15 anni le ragazze che ora rischiano di essere incriminate per maltrattamenti sugli animali. Le due adolescenti di Portland, nello stato americano del Maine, hanno postato su twitter un video in cui di vede un gattino di soli 8 mesi che viene messo all’interno del forno a microonde che poi viene acceso. Nel video si sentono anche le risa delle due ragazze. Il gattino ora è stato affidato all’Animal Refuge League, la portavoce Lynne McGee ha spiegato che si sta riprendendo dopo il dolore inflittogli e ci sono già molte richieste di adozioni.

Shock a Chieti per l’arresto dell’assessore D’Agostino:concussione e violenza sessuale

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Ivo D’Agostino, 54 anni, iscritto all’Udc e assessore al traffico, alla sanità, alle politiche della casa,  secondo le accuse, avrebbe  ottenuto con la forza, prestazioni sessuali in cambio dell’assegnazione di alloggi popolari. Per questo ora è stato messo agli arresti domiciliari con pesantissime accuse: concussione, tentata concussione e violenza sessuale. Secondo quanto citato da Il Centro l’assessore comunale avrebbe abusato di almeno 5 ragazze bisognose. Le giovani, tra cui alcune segnalate dalla Caritas, si rivolgevano all’assessore per avere degli aiuti. In cambio chiedeva prestazioni sessuali, da consumarsi negli stessi uffici dell’assessorato.

Caso Sacher: 15enni accusate di omicidio volontario!

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Si tratterebbe di omicidio volontario l’accusa mossa dalla Procura dei minori di Trieste nei confronti delle due 15enni che avrebbero ucciso Mirco Sacher, il pensionato di 66 anni delle ferrovie trovato morto in un campo della periferia di Udine. Su questa base la Procura ha chiesto e ottenuto dal Gip una nuova misura cautelare di quattro mesi in comunità nei confronti delle ragazzine. Le due quindicenni dovranno rimanere quindi un altro mese – fino all’ otto agosto – nelle strutture in Veneto e Lombardia dove sono ospitate dall’otto aprile. Secondo quanto si è appreso, una volta che dalla Polizia scientifica di Roma giungeranno i risultati degli esami tecnici biologici e sul Dna, le indagini potrebbero essere chiuse.

Terribile schianto sulla statale Adriatica: hanno perso la vita due ragazze

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E’ costato la vita a due ragazze di Forlimpopoli,  Beatrice Casanova, 17enne, e Sara Valentini, 18 anni appena compiuti, un terribile incidente avvenuto poco dopo le 3.30 a Pinarella, in provincia di Ravenna, lungo la statale Adriatica. Nello schianto che ha coinvolto tre auto è rimasto gravemente ferito anche un ragazzo di 21 anni, mentre meno gravi sono le condizioni degli altri due feriti: si tratta di un 36 e di un 41enne. Se i sanitari non hanno potuto far nulla per le giovani, sono intervenuti per salvare la vita a feriti: il 21enne è stato trasportato d’urgenza a Ravenna mentre i due feriti più lievi all’ospedale Bufalini di Cesena. Nel frattempo, le forze dell’ordine cercano di capire l’esatta dinamica dell’incidente devastante, probabilmente iniziato con un urto non gravissimo che ha poi innescato il frontale mortale. Due auto, una Mercedes Classe A e un Citroen Saxo si sono toccate circa a metà carreggiata, per per un sorpasso azzardato della Classe A, condotta da un’ucraina di 27 anni. Nel suo sangue è stata riscontrato un tasso alcolemico di 1,5 grammi/litro e ora è accusata di omicidio colposo plurimo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza. La donna, dopo l’incidente, è stata rintracciata poco dopo dalla polizia stradale: in stato di shock, si era allontanata a piedi lasciando l’auto e una coppia albanese che viaggiava con lei. A bordo della Saxo con Sara e Beatrice si trovavano i loro giovani fidanzati, le due coppie stavano rientrando da una serata al mare. Dopo l’impatto con l’auto, la vettura ha perso il controllo ed è finita completamente nella corsia opposta, dove ha colpito violentemente l’auto che seguiva la Classe A, una Golf.

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Svolta nell’omicidio Sacher… sesso, denaro e ricatti.

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Da vittime a carnefici questo l’iter che sembrerebbe essere alla base delle indagini sull’omicidio di Mirco Sacher, il pensionato, ex ferroviere 66enne, amico di famiglia di una delle 15enni che lo ha ucciso. La perizia effettuata sui cellulari delle ragazze ha portato alla luce una scomoda verità. Appena quattro giorni prima di morire Sacher scriveva a una delle 15enni “Grazie, Ci penso ancora. E’ stato bellissimo”. Poi c’è stata la testimonianza di un ragazzino che ha ammesso di aver “comprato” anche lui una prestazione sessuale da una delle due. Ma altri reati stanno pendendo sul capo delle 15enni. Sembrerebbe infatti che qualche giorno prima dell’uccisione di Sacher le ragazze avessero rapinato un anziano. Lo schema, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, era semplice: sembrare disponibili, poi derubare i malcapitati e minacciare denunce per violenze sessuali.

Quel 7 aprile, secondo gli inquirenti, i 3 si sarebbero appartati in una strada laterale e le due ragazzine poi sarebbero saltate addosso all’uomo e lo avrebbero soffocato. Omicidio volontario questo è il verdetto della perizia che verrà depositata la prossima settimana.

Il video riporta anche la testimonianza del direttore della scuola frequentata dalle 15enni. La scuola aveva, come più volte è stato ribadito, allertato le famiglie, che le ragazze si sarebbero trovate a rischio bocciatura, a causa dei loro comportamenti e dei profitti.

La Barbie che brucia sulla croce e l’inaugurazione del museo

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Klara Martens diventerà un simbolo forte della protesta Femen. Lei 22enne a seno nudo e con la scritta  “Life in plastic is not fantastic”, si è scagliata contro la bambola più famosa del mondo. L’ha messa sulla croce e le ha dato fuoco davanti al museo di Berlino inaugurato in onore di Barbie. Klara lo spiega così il suo gesto: ” E’ scioccante ciò che viene proposto alle ragazze in quel museo. Il ruolo della donna che viene proposto dalla Barbiehouse è cucinare le torte, e passare il tempo a farsi bella per Ken. E nel caso si volesse fare carriere, le opzioni proposte sono popstar, modella oppure allenatrice dei delfini”.

Ma perché dare fuoco A Barbie su una croce trasformando così il carnefice in vittima? Il gesto è shockante, ma la comunicazione è sbagliata perché immediatamente quell’immagine ha qualcosa di religioso, di sacro che viene profanato. Quindi il gesto è contrario alle intenzioni e perde la sua forza proprio quando afferma ancor più prepotentemente il monopolio di Barbie e dei suoi valori, facendone una martire.

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Strappa il velo ad un’altra studentessa: rissa a scuola tra ragazze

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Ieri pomeriggio uno scontro a base di spinte, schiaffi e graffi, avvenuto in un istituto superiore di Bologna, ha richiesto l’intervento delle volanti della polizia e dei sanitari del 118. La rissa è stata provocata da una 14enne marocchina, già nota ai docenti per la sua intemperanza, che durante la ricreazione si è lanciata su due compagne, una tunisina e una bengalese, tentando di strappare loro il velo islamico che sono solite indossare. Le due vittime hanno reagito e ne è nata una rissa che ha obbligato i bidelli ad intervenire per dividerle.

Esce il libro “A cresta alta”: tutto quello che Balo non ha mai raccontato!

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“Maestra, ma il mio cuore è bianco come quello degli altri oppure è nero come la mia faccia?”. Il piccolo Mario, prima di diventare il campione Balo, poneva questa domanda alla sua maestra. E’ solo uno dei tanti aspetti del ragazzo sregolato nella vita e in campo che si scoprono leggendo “A cresta alta”, il libro scritto da Raffaele Panizza e Gabriele Parpiglia, dove per la prima volta Mario parla di sè raccontando tutto: il razzismo, l’odio, gli eccessi, le donne e l’ “affare Raffaella Fico” fino alla motivazione per la quale non ha voluto riconoscere la piccola Pia. Leggendolo si scoprono le cinque fasi che il calciatore ha attraversato: Infanzia senza tetto, Cuore da ghetto, Campione reietto, Fuori squadra senza nessun rispetto, Vita da maledetto e si capisce chi realmente sia attraverso testimonianze, rivelazioni choc, foto e interviste esclusive. La storia di un bambino di umili origini che ha conosciuto Accra e Konongo e che poi ha trascorso mesi in un ospedale di Palermo senza la certezza di sopravvivere prima di essere affidato ai coniugi Balotelli. E poi la scoperta e l’amore per il calcio, la cacciata dalle squadre giovanili, la scuola e la paura di dover tornare in Africa salvo poi ascendere tra i grandi del calcio nell’Inter e nel Milan. E una chiusura catartica, per lui che tanti guai ha passato a causa dell’odio raziale, dell’intolleranza e dell’ignoranza altrui: una lettera dedicatagli dal politico di colore Jean-Léonard Touadi, esponente del Pd, che lo innalza a eroe anti-razzismo. Ma in tutto questo non poteva mancare il ritratto del Balo amato dalle donne e, in particolare, da una donna, Raffaella Fico. Al riguardo, il libro è molto chiaro su quanto è accaduto tra i due e che è sfociato nel non voler riconoscere la figlia. “Succede che Raffaella si trasferisce definitivamente a Manchester. Si cala perfettamente nel ruolo di mogliettina. Il fidanzato si divide tra allenamenti, partite e poi torna a casa trova la compagna che gli cucina, lo coccola, lo difende quando i media gli danno addosso ora per un espulsione e continui falli di reazione, ora per un gol sbagliato o per una rissa in allenamento con qualche compagna. Professionalmente è un periodo no per Mario Balotelli. I media non lo amano, la fortuna non gira dalla sua parte, ma dalla sua però c’è sempre l’ancora di salvataggio: Raffaella. Forse è proprio in quel momento che Mario si accorge di quanto sia importante per lui avere la Fico accanto.[…]succede che Balotelli poco prima di andare a letto, incrocia lo sguardo di Raffaella e le chiede: ‘Vuoi sposarmi’. Passano si e no due secondi dal momento in cui Balo smette di parlare a quando la Fico risponde: ‘Sì, lo voglio’. I due sono pazzi di gioia. La scelta è fatta, la promessa è scattata”. Ma le cose si complicano quando i due iniziano a riflettere sulla scelta e, soprattutto, ne rendono partecipi le rispettive famiglie comunicando anche l’intenzione di diventare presto genitori. E’ soprattutto Balo che “fa pressioni” sulla compagna, mandandole sms e chiedendole in tutti i modi di renderlo padre e Raffaella accetta. Poi entra in scena un amico della famiglia Fico, “guarda caso un avvocato” e s’inizia a parlare di contratto prematrimoniale, iniziano le tensioni, i litigi con la famiglia e con Raiola. La situazione precipita e la crisi è ormai prnta a scoppiare: “Una crisi dalla quale pare che non ci sia via di uscita. Mario è nervoso. Chiede del tempo alla sua compagna e la rispedisce con un volo di linea in Italia. Raffaella, incassa. Balotelli perde la testa. I fotografi lo marcano stretto. In quei giorni di dicembre gliene succedono di ogni. Prima lo fotografano all’interno di un night club dove si esibiscono ballerine di lap dance che con mille sterline poi porti a casa, poi lui stesso, vuoi per gioco, vuoi per errore, finisce in prima pagine perché da fuoco alla sua villa e si ritrova a vivere in hotel. Ma non è tutto. Balo perde completamente la testa. Il Daily Mail raccoglie inizia a raccogliere le testimonianze hot di ragazze e ragazze. Come abbiamo già detto la lista è lunga. Raffaella, è in Italia e per ora tace. Lei è fiduciosa, quello che prova per Mario è un qualcosa di troppo forte. “Pur di avere cinque minuti di celebrità, ci sono ragazze disposte a qualunque cosa”. Così la Fico difende Balotelli. Nonostante lui non faccia più parte della sua vita, nonostante lui l’abbia messa fuori dalla porta di casa e fuori dalla porta del suo cuore”.

Giallo di Udine. Il punto della situazione: un sms cambia gli equilibri

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Mentre in questura proseguono le convocazioni di amici e conoscenti delle 15enni di Udine coinvolte nell’omicidio del 66enne Mirco Sacher, ritrovato due settimane fa nella zona di via Buttrio, la Squadra mobile della città continua a cercare di far luce sul contesto in cui è avvenuto il decesso e sulla ragione che ha originato la collutazione. Nel frattempo è stato reso noto un altro episodio che ha visto come protagonista una delle due ragazze in compagnia di un’altra amica. Un uomo di mezza età avrebbe consegnato loro del denaro in cambio di non meglio precisate prestazioni, quindi si sarebbe isolato con loro nei pressi di un capannone isolato in periferia. Giunti sul luogo, le adolescenti si sarebbero allontanate con il denaro lasciando l’uomo interdetto. Sono in corso accertamenti, per cercare di determinare eventuali collegamenti con l’aggressione ai danni di Sacher. Gli inquirenti, inoltre, stanno cercando di motivare la scelta di via Buttrio: avendo già trascorso del tempo assieme, e con una casa a disposizione, perché spostarsi verso il campo? Purtroppo i filmati su cui contavano gli investigatori sono meno di quelli previsti: quel giorno, infatti, le telecamere di videosorveglianza della zona erano in fase di manutenzione e non potevano registrare. Altri indizi però non mancano come, ad esempio, i computer delle ragazze e i profili facebook, i cellulari e l’auto usata per la fuga, ma anche la dichiarazione fatta al pm da una ragazza. La sera prima dell’omicidio, avrebbe sentito una delle due 15enni affermare: “I soldi non sono un problema, li recupereremo”. Del resto Sacher era abituato a far piccoli regali alle adolescenti ma, stando alle parole del legale Federica Tosel: “Ma si tratta di piccole cose normali nell’ambito di un rapporto tipo nonno-nipote come quello che c’era tra il pensionato e la mia assistita”. Ma era questo il rapporto che legava l’anziano e le due amiche? E’ di oggi infatti la notizia che, tra gli sms inviati dell’uomo, ne è stato rinvenuto uno dal contenuto esplicito, che comunque non è da considerarsi come una prova decisiva per supportare la pista del ricatto o dell’estorsione, magari a sfondo sessuale, già ipotizzata nel corso delle indagini. Si tratterebbe però di un unico messaggio su questi toni, mentre gli altri confermano che le 15enni si rivolgevano a lui quando avevano bisogno di piccoli favori. Non è però ancora esclusa l’ipotesi che le adolescenti possano aver abusato della bontà dell’uomo, spingendosi troppo in là. Resta il fatto che quell’unico sms porterebbe a escludere la totale “ingenuità” del 66enne rispetto le intenzioni delle due ragazzine. Un gioco pericoloso quindi, le cui regole sarebbero state accettate da entrambe le parti.

Le foto confermano la versione delle 15enni. Sole alla stazione di servizio.

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Le telecamere della stazione di servizio di Arino (tra Venezia e Padova) mostrano la Punto di Mirco Sacher, il 61enne ucciso a Udine. Sono le 18.53 del 7 aprile e al volante dell’auto ci sono le due 15enni ree confesse del delitto. Le ragazze hanno sempre confessato di essersi allontanate dal luogo dell’omicidio da sole, senza l’aiuto di nessuno, ma non sono mai state credute dagli inquirenti che hanno sempre pensato alla presenza di un terzo complice. Queste immagini nell’area di ristoro e a bordo del veicolo confermano la loro versione dei fatti.

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Udine: parla il fidanzato di una delle 15nni. Mistero su uno smartphone.

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L’ex fidanzata di una delle due minorenni che hanno ucciso Mirco Sacher ha rilasciato un’intervista: “Erano circa le 13. Pensavo fossero a casa del padre di una delle due, sentivo voci di persone in casa ma non sapevo dove”. Quindi il giorno dell’omicidio di Sacher la ragazza, ha telefonato al suo ex dicendogli che dopo poche ore sarebbero arrivate. “Una persona stupenda, – continua il ragazzo – non ho mai pensato arrivasse tanto, una ragazza sempre con il sorriso, sempre divertente.Vorrei scriverle una lettera per dirle che sono accanto a lei.”

I cellulari delle due ragazze sono stati messi al setaccio così come i loro profili Facebook, ma quello che gli inquirenti stanno cercando è uno smartphone scomparso, che potrebbe contenere indizi molto importanti.

Le due amiche, nel frattempo sono state trasferite in strutture riservate, una in Veneto e l’altra in Lombardia, dove hanno dichiarato di aver assunto alcol e stupefacenti il giorno del delitto. Le analisi tossicologiche sulle ragazze arriveranno a giorni e gli inquirenti sperano che possa esser fatta luce sullo stato psico fisico nel quale le due adolescenti si trovassero quel giorno.

 

La misteriosa fuga delle 15enni di Udine e le “cattive amicizie”

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Dopo aver ucciso Mirco Sacher le due quindicenni avrebbero guidato l’auto dell’uomo fino a una stazione di servizio, lì avrebbero accettato il passaggio di un automobilista che le ha portate fino alla stazione di Vicenza. Le due minorenni sono salite su un treno in direzione Mestre e scese hanno trovato due giovanni di Pordenone. Proprio ai due ragazzi hanno confessato il delitto agghiacciante.  Ma se i movimenti delle ragazze sono chiari, non lo è il movente. Quel presunto tentativo di  violenza sessuale da parte di Sacher presenta alcuni dubbi e non ha convinto gli inquirenti. Ora si cerca anche in altre direzioni, come ad esempio una natura economica. Forse le due adolescenti ricattavano l’uomo e lui ha reagito? Perché Sacher, sempre parsimonioso in tutta la sua vita, da qualche tempo aveva iniziato a prelevare costantemente soldi al bancomat? A cosa servivano quei prelievi che a volte superavano anche l’importo della sua pensione mensile? L’uomo in banca aveva circa 150 mila euro i risparmi di una vita accantonati attraverso gli anni di servizio che aveva svolto presso le ferrovie. Può essere che qualcuno mirava a sottrargli a poco a poco quella somma? Inoltre una delle due ragazze tempo prima frequentava un ragazzo rom che poi è finito in carcere con l’accusa di estorsione ai danni di un gay. Altre “cattive amicizie” delle due ragazze sarebbero alcuni ragazzi africani ritenuti dalle forze dell’ordine dei piccoli spacciatore di hashish che operano nella zona dell’autostazione, vicini anche a una banda di albanesi arrestati di recente per possesso di cocaina.

Tutti i soldi che Mirco Sacher prelevava in contanti dal suo conto sembrano svaniti nel nulla. Anche gli ultimi 150 euro ritirati da uno sportello dell’Unicredit soltanto alle 9 di mattina di domenica, 6 ore prima che il pensionato morisse, sembrano essersi volatilizzati. Gli investigatori non hanno trovato denaro nell’appartamento di via Strassoldo e nemmeno nella Fiat Punto bianca. Vuoti anche i portafogli dell’uomo e delle due adolescenti che infatti hanno riferito di aver lasciato la macchina all’autogrill perché non avevano soldi per fare il pieno e pagare il pedaggio autostradale.

Tanti quindi sono gli interrogativi e le analisi che gli inquirenti stanno facendo e il Procuratore capo dei minori di Trieste ha dichiarato che ci vorranno come minimo un paio di mesi prima che l’inchiesta si possa chiudere. Ciò di cui ormai sembrano convinti gli inquirenti è che a uccidere Marco Sacher siano state le due minori e che non ci fossero altre persone, maggiorenni, coinvolte nella morte dell’ex ferroviere.

Tuttavia questa versione che fino a ieri era quella accreditata oggi viene sconfessata proprio dal padre di Sonny Rizzetto che dichiara di aver convinto lui le due ragazze a costituirsi e non il figlio insieme all’amico come ipotizzato in un primo tempo. Mentre domenica notte andavano dai carabinieri una delle due adolescenti in auto con il padre di Sonny avrebbe detto: “Non me la sento di parlare con i carabinieri”.

Quindi ancora una nuova versione. Una volta arrivati in stazione a Pordenone, intorno all’una di notte, le ragazze, Sonny Rizzetto e Walter Wisdom avevano incontrato una pattuglia dei carabinieri che, ricevuta la denuncia di scomparsa del padre di Rizzetto, avevano controllato i due ragazzi. A quel punto i quattro avevano preso strade diverse. Sonny era tornato a casa con il padre mentre le due ragazze erano andate in un’altra abitazione in compagnia di Walter. Solo quando Sonny ha riferito al padre il racconto delle due quindicenni, l’uomo ha convinto tutti a rivolgersi ai carabinieri. E’ più probabile che la mattina dopo le due ragazze si sarebbero date alla fuga salendo su un altro treno in direzione della Toscana dove vive il padre di una delle due minorenni e un ex fidanzato.

Intanto è fissato per lunedì un vertice tra gli inquirenti per stabilire quali accertamenti scientifici da disporre sui vari reperti (che al momento sembrano essere la vettura di Mirco Sacher e gli abiti delle 15enni), tra i quali impronte ed esame del Dna. Poi, con molta probabilità gli esami verranno eseguiti a Roma o a Padova. Si pensa anche di fare un calco della dentatura della vittima per stabilire l’evenutale compatibilità con i segno riscontrati sul seno di una delle 15enni.

Le due 15enni del giallo di Udine sono state trasferite fuori regione!

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Sono state trasferite le due quindicenni accusate dell’omicidio di Mirco Sacher. Hanno quindi lasciato la struttura protetta per i minori di Trieste e sono ora in una comunità fuori regione, come aveva disposto il gip Laura Raddino nella sua ordinanza di ieri. Gli avvocati di una delle due ragazze, i legali Federica Tosel e Luigi Francesco Rossi, hanno gia’ preso contatti con il professor Giuseppe Sartori, ordinario di psicologia all’università di Padova, per una consulenza ”per far riemergere un ricordo indenne da suggestioni”.

Fu tentato stupro? Troppe ombre nella ricostruzione del giallo di Udine

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L’omicidio di Mirco Sacher era subito apparso agghiacciante, ma i particolari emersi nella ricostruzione delle due 15enni lo rendono ancor più allucinante. Negli atti si legge «Una l’ha preso per il collo, l’altra gli ha bloccato le mani… Poi entrambe lo hanno assalito fino al momento della morte di Sacher». Secondo quanto hanno riferito le due ragazze, Sacher avrebbe fino alla fine tentato una reazione arrivando anche a mordere il seno di una delle due 15enni, prima di dire “basta” ed esalare l’ultimo respiro.

Il tentato stupro, ancora però da accertare, sarebbe avvenuto, in un primo momento, in auto dove secondo la ricostruzione  l’uomo «Avrebbe iniziato a toccare le gambe e il seno della 15enne seduta al suo fianco», dopo averle portate in un terreno lontano da occhi indiscreti. Ma perché andare in un parco quando Sacher ha trascorso tutta la mattinata a casa sua con le due ragazzine?  Non poteva abusare nel suo appartamento senza correre inutili rischi in un luogo pubblico?

A quel punto le due 15enni,  infastidite dal comportamento dell’uomo scendono dall’auto e iniziano a parlare a poca distanza. Perché non sono fuggite? Perché non hanno chiesto aiuto?

Di nuovo Sacher avrebbe tentato l’approccio con una delle due. L’uomo scende dall’auto e nella foga fa urtare la testa contro un palo, così che scatta la rabbia omicida. Secondo le visite effettuate all’ospedale Burlo di Trieste vengono riscontrati i segni di un morso al seno, definito ‘pacifico’ dal Gip, e un ematoma alla testa, compatibile con l’urto contro un palo.

Giallo di udine… Ricatto per soldi?

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Domenica mattina. Mentre era alla cassa a pagare alcune bottiglie di vino, Mirco Sacher, avrebbe detto alle due ragazzine «Non voglio che mi mettete più le mani nel portafoglio». Lo ha riferito la cassiera sentita dagli inquirenti come persona informata dei fatti e la frase è riportata nell’ordinanza di convalida del fermo. Il pensionato lo conoscevano tutti come persona molto parsimoniosa, ma negli ultimi mesi l’anziano avrebbe prelevato circa 1300 euro al mese, somme che pareggiavano e a volte superavano l’importo della sua pensione.

«Tali sopravvenute emergenze di indagine – prosegue il Gip – operano nel senso di mettere in dubbio prospettata violenza sessuale nei confronti delle indagate da parte dell’uomo o almeno a metterla in dubbio come motivo unico della colluttazione».
Il magistrato non esclude, «come possibile ipotesi alternativa o cumulativa, quella che la colluttazione sia insorta in realtà o comunque anche per uno scontro relativo a richieste di denaro delle minori rimaste insoddisfatte». Ma il giudice Raddino non ritiene tuttavia che l’ipotesi sia assistita da indizi tali, al momento, da configurare l’omicidio volontario e la rapina impropria.

Decisi 2 mesi in comunità protetta per le due 15enni! Convalida fermo.

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C’è un ricatto dietro il giallo di Udine? Mirco Sacher era vittima di estorsione?

Troppi prelievi e sempre della stessa entità: 150 euro per volta.  Mirco Sacher, l’uomo ucciso dalle due 15enni, a cadenza quasi fissa prelevava denaro dal bancomat. L’ultimo prelievo domenica scorsa, poche ore prima di morire a uno sportello della Unicredit. Nei video ricavati dal sistema di videosorveglianza si vede perfettamente che è lo stesso pensionato a prelevare la somma. Quel bancomat che poi è stato però ritrovato nella borsetta di una delle due ragazze, le quali hanno sempre negato di aver effettuato un prelievo con quella tessera, ma dopo aver ucciso l’uomo hanno pensato bene di rubarla dal suo portafogli.

Ci sarebbe anche la testimonianza di una donna che avrebbe assistito a uno scambio di battute tra Sacher e le due ragazze proprio sull’argomento soldi. Quindi ora le piste per gli inquirenti sono due: una a sfondo sessuale (che sembra però abbandonata) e l’altra di natura prettamente economica.

Ora gli inquirenti vogliono visionare tutti i filmati delle telecamere a circuito chiuso degli istituti di credito dove sono stati compiuti i prelievi con il bancomat di Sacher per avere la certezza che fosse solo l’uomo ad accedere al suo conto o, se in alcune circostanze, i prelievi fossero stati fatti da altre persone. Inoltre è lo stesso procuratore capo della Procura dei minori a Trieste, Dario Grohmann, a dichiarare che l’anziano avesse una certa disponibilità economica ed è quindi probabile che fosse vittima di estorsioni.

A cosa servivano quei 150 euro prelevati ogni 3/5 giorni da Sacher? Quale era il ricatto a cui era sottoposto?

Una delle due adolescenti, in passato, ha avuto come fidanzatino un ragazzo Rom che aveva messo in piedi un’estorsione ai danni di un conoscente gay. Nell’indagine era rimasta coinvolta solo in una prima fase anche la quindicenne. Ma poi la posizione di lei, come ha assicurato lo stesso procuratore Grohmann a un quotidiano nazionale, era stata archiviata. La polizia tra lunedì e ieri ha ascoltato amici e compagni delle due quindicenni, senza trovare spunti rilevanti.

Emergono intanto nuovi particolari sull’autopsia di Mirco Sacher. L’uomo potrebbe essere morto per un’azione combinata di soffocamento e schiacciamento. L’autopsia ha stabilito che il cadavere ha due costole rotte.

Intanto viene convalidato il fermo e si configura l’accusa di omicidio preterintenzionale, dopo che questa mattina le due 15enni si sono avvalse della facoltà di non rispondere al gip.

Ecco l’interrogatorio delle 15enni di Udine!

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«Gli siamo saltate addosso, lui cercava di rialzarsi e allora gli ho messo le mani al collo…». «Anch’io stringevo, non pensavo così forte perché continuava a parlare, ma poi ha smesso…». E ancora: «Ricordo che aveva la faccia viola, era disteso a terra».

«Quando ha smesso di respirare ci siamo spaventate e siamo scappate in macchina». Sono le prime dichiarazioni rese dalle due quindicenni di Udine ai carabinieri di Pordenone. Sono in stanze separate, potrebbero aver concordato ogni cosa, hanno avuto oltre 11 ore di tempo per farlo. A raccogliere la confessione choc sono due marescialli. Parlerà per quasi due ore la ragazzina abituata a vedere Mirco Sacher a casa della nonna. Poi tocca all’amica. Non sempre le due versioni coincidono come nella fase in cui lottano contro il “nonno” che doveva portarle in stazione e invece ha girato la macchina in un campo a Udine, per molestarle.

Entrambe ricordano l’ora in cui sono uscite di casa domenica, dopo aver dormito assieme: le 10.30. Una sostiene che Sacher è passato per caso. Che hanno fatto colazione e che lui le ha invitate a pranzo a casa sua. L’altra dice che è stata l’amica a telefonargli: «Non avevamo i biglietti per l’autobus e volevamo andare in stazione, lui ci dava sempre un passaggio». Sacher propone di andare in gelateria a Remanzacco, poi le avrebbe portate in stazione. Secondo la ragazza, rientrando a Udine sarebbero andate nell’appartamento dell’anziano a prendere un carica-batterie. Sono usciti alle 13 senza pranzare. L’altra parla invece di una «pasta in bianco».

E sono proprio i resti della pasta che la polizia scientifica troverà nella cucina di Sacher. Sul tavolo ci sono anche due bottiglie di vino e mozziconi di sigarette con segni di rossetto. La stessa ragazza colloca l’uscita dall’appartamento alle 13.50 per andare in stazione. Invece Sacher svolta in una strada sterrata con la scusa che vuole «parlare un po’». Avrebbe fermato l’auto e allungato le mani verso la quindicenne seduta al suo fianco, l’altra, quella che conosce da quando è nata, è seduta dietro.

«Mi ha messo le mani sulle gambe e toccato il seno», dichiara l’amica. «Cercavo di allontanarlo, poi sono scesa dalla macchina». Tutte e due dicono di essere scese. Anche Sacher scende. «Continuava a cercare di toccarci» dice una. «Scherzando ha cercato di tirarci verso di lui», dice l’altra. Entrambe ricordano che ha sbattuto la testa di una delle ragazze contro un palo verde, del gasdotto. A quel punto la colluttazione. C’è molta più forza nel tentativo di Sacher di trattenere le due quindicenni che gli sono saltate addosso e lo colpiscono. Cade. È a terra quando morde un seno a una delle ragazze. Forse per costringerle a mollare la presa?

Viene smentita anche la notizia del presunto prelievo dopo la morte di Sacher. L’ultimo risale a domenica mattina, preceduto da una serie definita più frequente del solito. Perchè aveva tanto bisogno di prelevare Sacher? E gli inquirenti sospettano che quei soldi li dovesse proprio dare alla 15enne che aveva una relazione con un giovane rom che ora si trova detenuto per estorsione.

La 15enne non risponde al gip!

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A Trieste una delle due 15enni autoaccusatesi del delitto di Mirco Sacher si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Dopo di lei è stata fatta entrare la seconda ragazza e sembra che sia iniziato l’interrogatorio. Al termine, il gip si ritirerà in Camera di consiglio per decidere la convalida del fermo.

Udine… Ecco l’auto di Mirco Sacher!

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Ecco l’auto di Mirco Sacher fotografata dall’autovelox. In quest’auto le due ragazze avrebbero tentato la fuga… Si sarebbero sentite come in un videogioco, il famoso GTA (Grand Theft Auto), in cui l’eroe è un criminale che ruba le auto e la celebrità si ottiene solo compiendo reati e omicidi, naturalmente stando attenti a non farsi prendere dalla polizia! Ma per le due 15enni il game over è arrivato, ora sta alla polizia ricostruire l’accaduto.

Il video di Udine… Ecco il filmato delle 15enni!

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Spunta il filmato delle due quindicenni in un bar insieme a Mirco Sacher, poche ore prima che l’uomo fosse ucciso.  Questo video prorebbe secondo gli inquirenti che almeno parte della giornata coinciderebbe con quanto raccontato dalle due quindicenni. Nel video si vede l’uomo entrare al bar con le due ragazzine e non ci sono altre persone insieme a loro, quindi se maggiorenni fossero coinvolti nella  vicenda sicuramente sarebbero sopraggiunti in un secondo momento. Il video è stato mostrato in esclusiva da SkyTg24.

 

Giallo profondo in un mistero buio… Mirco Sacher è stato soffocato?

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L’autopsia effettuata oggi sul corpo di Mirco Sacher non conferma la morte per soffocamento anche se le lesioni riscontrate sono plausibili. Il problema però è più complesso perché il quadro clinico riscontrato nel corso delle analisi porta ad evidenziare un quadro complesso e poco chiaro, frutto di una dinamica non semplice da interpretare. Insomma siamo in un giallo che è un “mistero buio” che forse ci vorrà del tempo per arrivare a una soluzione che rimetta insieme le tante tessere del puzzle. Ora si attendono le perizie tossicologiche e poi, in 30 giorni, dovrebbero essere pronte le analisi istologiche. Quel che è sempre meno probabile è l’ipotesi che l’uomo volesse violentare una delle due ragazze.

 

Come in un videogame: la testimonianza della 15enne di Udine

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“Sembrava di essere in GTA, il videogame. Ci siamo sentite come l’eroe del gioco”. Questa l’agghiacciante testimonianza di una delle due quindicenni di Udine.  L’avrebbero ripetuta questa frase innumerevoli volte a  Sonny Rizzetto e Walter Wisdom, i due giovani di Pordenone che, domenica notte, le hanno convinte a costituirsi ai carabinieri. Tv7 Triveneta  raccoglie le parole dei due giovani che dichiarano “Le abbiamo viste alla stazione di Mestre, erano calme, tranquille e senza soldi. Quasi ridendo, e comunque non tradendo nessuna emozione, ci hanno raccontato di aver ucciso un uomo, messo in moto la sua auto, attaccando i fili dell’accensione, e di essere fuggite con questa a 150 all’ora in autostrada. Ci è sembrato un racconto strano al punto che volevamo andare a Udine, a vedere se davvero c’era il cadavere. Poi, arrivati a casa, abbiamo avuto conferma dai nostri genitori e abbiamo convinto le ragazze a presentarsi ai carabinieri.”

 

 

L’UOMO DI UDINE E’ STATO UCCISO NON CI SONO DUBBI!

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Il ferroviere in pensione di Udine non è morto naturalmente ma è stato ucciso.  Questa è la prima verità sul giallo di Udine e nulla può più lasciar ombre di dubbi su una morte naturale come si era ipotizzato nei giorni scorsi. Intanto le famiglie restano chiuse in un silenzio totale dietro le porte delle loro abitazioni. Ieri una delle due mamme si era lasciata sfuggire «Mia figlia non può avere guidato l’auto, perché non ne è capace» e adesso forse ne sono convinti anche gli inquirenti che stanno cercando di dissipara la matassa di un omicidio davvero complesso.

Il rendimento scolastico delle due 15enni: rischio bocciatura.

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Un rendimento scolastico non brillante e una condotta insufficiente. Le due ragazze che per un periodo erano state anche compagne di banco erano poi state divise perché la vicinanza peggiorava il loro profitto. Una delle due ragazze aveva anche subito la sospensione di un giorno, una era stata a rischio abbandono, ma poi era stata recuperata e reinserita nonostante le numerose assenze. La scuola aveva indirizzato una lettera alle famiglie proprio la settimana scorsa. «Stavamo suonando un campanello d’allarme. Avevamo predisposto un incontro con le famiglie per la prossima settimana, le avevamo convocate con l’intento di discutere la situazione. Il rendimento non era buono, ma nulla di irrimediabile». Insomma la scuola probabilmente oltre che dei voti scolastici, voleva intervenire proprio sul comportamento e sulla “disciplina”.

Ora i due banchi vuoti hanno reso evidente ai compagni il coinvolgimento delle due ragazze nella vicenda della morte di Mirco Sacher, ma in classe non si è parlato dell’accaduto: «C’è sconcerto e preoccupazione – ha confermato il preside – quanto è accaduto era impensabile. Al momento però non abbiamo intavolato alcuna discussione nè con i compagni nè con gli insegnanti, aspettiamo che la situazione si chiarisca per non creare suggestioni prive di senso. Quando sarà il momento opportuno staremo vicini alle famiglie e quando le ragazze torneranno programmeremo il miglior inserimento possibile».

 

Il giallo di Udine. Le quindicenni hanno usato il bancomat dell’uomo

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Hanno prelevato al bancomat le due quindicenni, con la tessera di Mirco Sacher, dopo che si erano date alla fuga dal luogo del delitto. Gli inquirenti poi hanno rilevato che negli ultimi tempi i prelievi effettuati su quel bancomat erano stati numerosi. Poi ancora giallo sui profili Facebook delle ragazze che sono stati posti sotto sequestro e probabilmente verrà nominato un consulente per analizzare le caselle delle due studentesse al fine di ricostruire, ove possibile, gli eventuali motivi che possono aver portato a quel gesto.

Da quanto si è appreso, almeno una delle due ragazze avrebbe usato il social network con grande assiduità; meno l’altra. Gli investigatori ritengono che le due adolescenti possano aver affidato al loro diario on-line pensieri e confidenze utili alle indagini. Gli investigatori  avrebbero escluso che Mirco Sacher avrebbe tentato di violentarle.  La presenza di entrambe in auto avrebbe reso molto difficile una violenza, specie da parte di un anziano. Nelle ultime ore le indagini sarebbero dirette a distinguere le posizioni e le responsabilità delle due ragazzine. Una delle due avrebbe avuto un rapporto più familiare e una frequentazione maggiore con la vittima rispetto all’altra.  Si parla anche però della relazione di una delle due ragazze con un giovane rom, storia che non si sa se può avere una rilevanza nella vicenda.

I profili Facebook delle due 15enni di Udine

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Scatti adolescenziali. Allegri e spensierati, a volte lievemente maliziose come una 15enne può essere. Forse in quei profili le due ragazze sembrano leggermente più grandi, ma nulla di più. Gli inquirenti non hanno trovato tracce rilevanti sui loro profili: tante scritte, tanti sogni e molti amici. Quindi la soluzione del caso va cercata altrove, non certo in quelle foto che rivelano solo l’amicizia reciproca fra le due ragazze che frequentano un istituto professionale della provincia di Udine.

Quattrocentesimo anniversario della nascita di Amsterdam. Tour insolito!

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Il nuovo Eye Film Museum o il quieto Begijnhof, cortile circondato da splendidi palazzi del Seicento e del Settecento. Una gita tra i canali e un passaggio all’Albert Cuyp Market. Un Picasso nel parco a due passi dalla celebre Museum Square. Amsterdam, nell’anno del quattrocentesimo anniversario della nascita del suo celebre “anfiteatro” di canali non ha solo da offrire la riapertura del Rijks. Ecco un viaggio per immagini in una città tutta da scoprire o riscoprire:

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Scoppia in Italia la SPOTTED – MANIA!

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Le pagine “spotted” sono semplicemente pagine di università, di altre scuole oppure di luoghi frequentati regolarmente dove coloro che la frequentano possono dichiarare il proprio amore in totale anonimato oppure scrivere apprezzamenti o qualsiasi altra cosa su gente della stessa scuola o università, il bello del “gioco” è che l’autore rimane del tutto anonimo. Ora si stanno creandopagine “spotted” anche per bar, locali e ritrovi notturni.

Tutto cominciò nel 2010 dall’università di Londra quando uno studente decide di creare un sito dove lui e i suoi amici possono scrivere commenti sulle ragazze dell’Università anonimamente e in meno di due mesi era arrivato ad avere 250mila utenti, ma il sito non ha avuto lunga vita dato che dopo reclami e proteste è stato chiuso in meno di tre mesi dalla nascita.

Ma l’idea era buona e ora si fa tutto tramite social network, più precisamente tramite le pagine di facebook che ormai sono migliaia dedicate agli “spotted” delle università o delle scuole superiori dove gli studenti si divertono a scrivere cose in modo anonimo.

Quanto mi dai? Arriva Lulu l’app per votare il tuo uomo!

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L’inglese Alexandra Chong ha pensato di trasformare le chiacchiere che le ragazze scambiano tra di loro su fidanzati e mariti in una database di servizio pubblico. Si chiama “Lulu” l’app creata dalla Chong per smartphone Android (per ora è disponibile per il mercato americano e inglese).

Vuole essere una sorta di Tripadvisor degli uomini: le compagne presenti e passate danno i voti alle performance sessuali degli uomini, senza tralasciare il primo bacio, l’aspetto fisico, l’abbigliamento e persino il loro livello di igiene personale. L’obiettivo è mettere in guardia la popolazione femminile e indicare i tipi con i quali è meglio non perdere tempo.

E per mettersi al riparo dalle accuse di discriminare gli uomini e di violare la loro privacy e il loro “diritto all’oblio”, la Chong è corsa ai ripari. Ha messo a punto anche una contro-applicazione che permette ai ragazzi di dare spiegazioni sui giudizi espressi nei loro confronti. I due database, quello maschile e quello femminile, andranno quindi a collaborare tra loro senza intralciarsi. Agli uomini citati da Lulu non sarà possibile cambiare in maniera diretta i voti ricevuti, anche se ingiusti.

SOCIAL FIGHT! FACEBOOK DIVENTA UN’ARENA… REALE!!!

lotta -facebook -ragazze- rivali
Un regolamento di conti tra due gruppi rivali di ragazze: è quanto accaduto in pieno giorno a Trieste, in piazza Oberdan. La rissa era stata annunciata su Facebook e in centinaia sono accorsi come se si trattasse di andare ad assistere a uno spettacolo. La Procura dei minori ha deciso di aprire un indagine sul caso. Considerato il mezzo uasato dalle ragazzine per darsi appuntamento in piazza, anche la polizia postale ha disposto verifiche.
 Un centinaio di “spettatori” si era posizionato attorno ai due gruppi di minorenni. Sono volati colpi proibiti. Solo grazie all’intervento della polizia la tensione si è allentata e la massa di ragazzi si è allontanata.

L’album dell’orrore o la Spoon River del femminicidio?

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Sul sito “in quanto donna” è stato fatto un elenco con tutti i volti delle donne uccise per femminicidio. Volti di ragazze, di mogli, di fidanzate che sono cadute sotto la rabbia e l’odio dei loro uomini. E’ l’elenco delle donne che non sono state amate, ma possedute come da esibire o da sottomettere. Donne private della loro libertà di decidere di troncare una relazione, di allontanarsi, di ricostruirsi una vita. Un elenco di donne e delle loro storie… per non dimenticarle, per ricordarsi che quell’assissino è quell’uomo che l’avrebbe dovute proteggere, sostenere e amarle… invece si è trasformato in un criminale assetato della loro vita!

Tempo di crisi e il supereroe è in mutande e viene imitato!

giappone

Hentai Kamen, protagonista del manga Kyūkyoku Hentai di Keishū Ando, ottiene i suoi poteri speciali solamente quando indossa un paio di mutande bianche sul volto. Con i suoi poteri è in grado di accorrere poi, in difesa dei più deboli. Il suo costume è praticamente inesistente, visto indossa solamente un paio di mutande oltre a quelle che porta sul volto, eppure è riuscito a conquistare la simpatia di tante persone in Giappone, a tal punto da ispirare addirittura un film. Molte studentesse giapponesi hanno deciso di imitarlo e passeggiano per le strade indossando mutandine sul volto che levano solo pochi attimi prima di entrare in classe. Stranezze giapponesi!

Hentai Kamen

Doppio “match” per Di Caprio: la bionda e la mora!

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Leonardo Di Caprio, dopo aver girato tre film in un anno, ha deciso di prendersi un lungo periodo di riposo, anche per via della poca attenzione che gli riserva l’Academy che assegna i premi Oscar. L’attore si dichiara single, ma a dividere con lui la camera durante la vacanza c’era Aferdita Dreshja, modella kosovara poi diventata cantante dopo la partecipazione a Miss Universo 2011. Il giorno dopo però la bionda sparisce e Leo si concede un bagno a fianco di una mora in rigoroso topless…

Gambe pubblicitarie!

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Se vuoi che la tua pubblicità abbia successo, devi metterla dove sei sicuro che guardino tutti. Con questa fondamentale regola del marketing ben chiara in mente, un service di pubblicità giapponese ha iniziato a offrire ai propri clienti una nuova possibilità per incrementare il loro business: incollare gli adesivi pubblicitari sulle gambe nude di belle ragazze. Forse la cosa può sembrare sessista e poco rispettosa nei confronti delle donne, ma le ragazze giapponesi non sembrano pensarla così: in poco più di un mese alla compagnia sono pervenute oltre 1300 richieste e il numero è in continuo aumento.

 

Ecco come vengono spesi i fondi Ue in Bulgaria!

Mentre in Europa in tempi di crisi è il momento dello stretto necessario e non del superfluo, delle spese oculate e della morigeratezza, in Bulgaria scoppia lo scandalo Chalga. La popolare e seguitissima musica dei Balcani, tutta sesso e denaro, le cui star sono loro, ragazze supermaggiorate e siliconate che si esibiscono poco vestite a squarciagola in contorsioni su zeppe assassine, sarà sovvenzionata. Sembrerebbe infatti che proprio un fondo di oltre un milione e mezzo di euro targato Ue dato alla Bulgaria sia finito non si sa come nelle casse della principale casa discografica di Chalga.

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