Verona-Bologna: nulla di fatto al Bentegodi, termina a reti bianche

verona-bologna-tuttacronacaGioca in casa nel suo Bentegodi l’Hellas Verona, che ultimamente non sembra più un posto amico: dopo una prima parte di campionato costruita su un ritmo da zona Champions nelle partite interne, infatti, nell’ultimo mese il Verona ha colto due vittorie in trasferta e ha invece raggranellato un solo punto in tre partite al Bentegodi. Contro gli uomini di Mandorlini oggi gioca il Bologna, concentrato ad allontanarsi dalla zona rossa e che ha vinto solo una volta nelle ultime otto partite. Non accade nulla nei primi 45 ma è evidente che i padroni di casa risentono dell’assenza di Luca Toni e non riescono a preoccupare Curci. Ammonito Perez e sostituito Kone per infortunio da Cristaldo. Ma proprio Cristaldo, al 37′ della ripresa, lascia la squadra in 10: in un minuto rimedia un giallo e un rosso diretto per aver prima battibeccato con Moras e poi per una gomitata sempre al difensore del Verona, ammonito anche Lazaros per proteste. Il risultato comunque non cambia anche se i padroni di casa hanno tentato qualche assalto nella ripresa ma non sono riusciti ad approfittare della superiorità numerica: il match termina a reti inviolate.

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Scontrino con insulto: “Un Valpolicella per sette str….”

ristorante-olivo-tuttacronacaSette imprenditori dell’area di Fabriano, in visita a Verona per partecipare a una fiera, dopo aver consumato presso il ristorante Olivo, nel cuore della città veneta, si sono visti consegnare uno scontrino con un insulto. Sul retro del biglietto, infatti, in modo perfettamente leggibile, appariva la scritta “un Valpolicella per sette str***i”. I sette uomini non l’hanno presa bene e, dopo aver protestato, hanno chiesto di parlare con il titolare. Quest’ultimo non era presente nel locale ma i camerieri hanno comunque presentato le loro scuse. Il giorno successivo è arrivata la proposta riparatoria del patron dell’Olivo: cena di riparazione e vino in omaggio.

Crolla il soffitto a scuola, feriti due bambini nel Veronese

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Due bambini delal scuola materna comunale a Lugagnano di Sona, in provincia di Verona sono rimasti lievemente feriti dopo il crollo del soffitto dell’aula. Per sicurezza i piccoli sono stati trasportati e ricoverati per controlli all’ospedale di Bussolengo, le loro condizioni non destano preoccupazioni. I vigili del Fuoco intervenuti sul posto hanno rimosso le macerie e hanno messo in sicurezza i locali prima di dichiarare la scuola inagibile e porla sotto sequestro.

 

“Bagni di umiltà per tutti” così i tifosi contro Conte

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Uno striscione nella Curva Sud è apparso a inizio partita allo Stadium durante Juventus-Chievo: “Bagni di umiltà per tutti: giocatori, dirigenti, tifosi e società”. Il riferimento è alla frase di Antonio Conte al termine di Verona-Juventus, quando aveva detto che la Juventus avrebbe fatto meglio a fare un bel bagno di umiltà.

Il terremoto colpisce anche il Veneto: scossa a Verona

terremoto-verona-tuttacronacaL’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato un evento sismico nel distretto sismico di Zona di Lago di Garda. La scossa, di magnitudo 2.1, si è verificata alle ore 22.44 a una profondità di 9 km. L’epicentro è stato localizzato in provincia di Verona, tra i comuni di Brentino Belluno, Brenzone, Caprino Veronese, Dolcè, Ferrara di Monte Baldo, MAcesine, Rivoli Veronese e San Zeno di Montagna.

Unica certezza in casa Juve: Conte è furioso. E c’è chi rischia il posto

conte-furioso-tuttacronacaUn pareggio contro il Verona dopo aver agguantato un doppio vantaggio nei primi 45 minuti grazie a Tevez. Dire che Conte l’abbia presa malissimo è un eufemismo, soprattutto quando la seconda rete subita, a opera di Gomez, è arrivata al quarto e penultimo minuto di recupero. E non importa che anche la Roma abbia pareggiato, 0-0 nel derby contro la Lazio, anzi, forse peggiora la situazione, visto che la squadra non è stata in grado di incrementare il vantaggio. Nel dopo partita Conte ha parlato di “bagno di umiltà”, di disattenzioni gravi, si è detto preoccupato per i tanti gol subiti da palla ferma. Anche la rete di Toni, infatti, è arrivata su calcio di punizione, quindi a difesa schierata. Ma il tecnico non si è limitato alle parole: oggi ha annullato il giorno di riposo e la rosa si è ritrovata a sgambettare a Vinovo, per meditare sugli errori commessi a Verona e pensare già alla sfida contro il Chievo in programma domenica prossima. Ma l’allenatore non si è limitato a questo e ora in spogliatoio serpeggia la paura, perchè nelle prossime giornate potrebbero esserci esclusioni importanti, come quella di Vidal, che ieri, circa al 35′ del primo tempo, si è fatto anticipare in maniera clamorosa innescando una ripartenza dei gialloblu. Ma a rischiare sono anche Llorente e Pogba. Con Conte c’è una regola d’oro: dare il mille per cento, sempre. Altrimenti, prepararsi alla sua furia.

Juve, Roma o… ? Iturbe cercato dalle big

iturbe-roma-juve-tuttacronacaE’ giallo sulle intenzioni future del talento paraugayano naturalizzato argentino dell’Hellas Juan Manuel Iturbe. Il giocatore piace sia alla Roma che alla Juventus e, stando a quanto riporta Tuttosport, ieri ha dichiarato: “Io non so nulla sul mio futuro. Certo, la Juventus è la più forte in Italia, una squadra vera. A chi non piacerebbe…”. Marotta e Pratici incassano con gioia l’attestato di stima, puntando al fatto che la volontà del giocatore influenzi positivamente un’eventuale trattativa. Anche perchè il pericolo è proprio la seconda in classifica, la Roma: come spiega Calciomercato.it, infatti, Sabatini sarebbe intenzionato a tentare l’assalto decisivo a Iturbe proprio in questo mese. Ma se ieri l’attaccante si è sbilanciato verso la Vecchia Signora, oggi un suo tweet preoccupa. Sul suo profilo ha infatti scritto: “Parigi?” Un punto interrogativo che ne apre subito un altro: e se il Paris Saint-Germain si fosse fatto avanti per lui? Juventus e Roma fanno i dovuti scongiuri, sperando che la capitale francese sia soltanto la meta delle sue prossime vacanze.

Lo strano aneddoto di Verona-Juve: in campo vola una padella

ppadella-juve-bologna-tuttacronacaAl Bentegodi oggi si è giocato il match Verona-Juve, con un’incredibile Hellas che si è confermata una volta di più la squadra rivelazione di questo campionato arrivando a pareggiare nei minuti di recupero del secondo tempo. Ma un altro episodio ha dato colore alla partita: dopo le molte polemiche del primo tempo per la doppietta di Tevez (entrambi i gol in leggero fuorigioco), a fine gara, sul punteggio di 1-2, il pubblico gialloblu si è infuriato per un evidente fallo di mano in area di Lichtsteiner non sanzionato dall’arbitro e dalle tribune è volata in campo addirittura una padella…

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Incredibile Verona! Riesce a pareggiare con la Juve sullo scadere del tempo!

verona-juventus-tuttacronacaAlla quarta giornata del girone di andata, Cacciatore era stato in grado di regalare al Verona l’illusione di poter battere i bianconeri, ma i gol di Tevez e Llorente hanno assicurato i tre punti ai bianconeri. Da allora, gli uomini di Conte hanno iniziato una folle corsa che li ha visti lasciarsi alle spalle tutti gli avversari mentre l’Hellas si è rivelato la rivelazione del campionato. Per queste ragioni, la sfida di questa domenica al Bentegodi è uno dei match più attesi della 23a giornata. I bianconeri sono una vera e propria corazzata, ma la banda di Mandorlini non avrà nulla da perdere e in casa, su undici gare disputate, ne ha vinte ben otto. Barzagli non ce la fa. Conte mette Caceres al suo posto e conferma la coppia d’oro Tevez – Llorente. Mandorlini si affida al trio offensivo Iturbe – Toni – Jankovic. I bianconeri si portano in vantaggio già al 4′ con una percussione in area di Asamoah che da posizione defilata prova la conclusione. Rafael respinge corto e Tevez è il più rapido concludendo a porta vuota da pochi passi. 0-1!

Il raddoppio arriva al 21′ con l’Apache che sigla la sua doppietta: Pogba serve Tevez che, partito da posizione molto sospetta, trafifgge Rafael con un preciso rasoterra. 0-2!

La Juventus dimostra tutta la sua superiorità nel primi 45′ ma al 7′ della ripresa Toni riapre la partita: su punizione di Romulo, l’attaccante gialloblu brucia sul tempo tutti quanti e con un preciso colpo di testa all’angolino fulmina Buffon. 1-2!

Al 4′ di recupero l’inaspettato: cross di Romulo dalla destra, Gomez anticipa tutti e brucia Buffon: al Bentegodi è 2-2!

Il Verona si dimostra ancora una volta la rivelazione di questo campionato, riuscendo nell’impresa di pareggiare contro un’arrivabile Juventus. Da parte sua, rallenta la sua corsa la squadra di Conte ma mantiene invariato il distacco sulla Roma, che ha pareggiato all’Olimpico contro la Lazio!

Il Verona continua a vincere: supera anche l’Inter in classifica

sassuolo-verona-tuttacronacaA Città del Tricolore s’incontrano due neopromosse che stanno vivendo momenti molto diversi. Il Verona ha già quasi totalizzato i punti necessari alla salvezza dopo metà stagione mentre gli emiliani si trovano in una fase delicata dopo la sconfitta di Livorno che è costata la panchina a Di Francesco. A guidare il Sassuolo è stato chiamato Alberto Malesani che dovrà cercare di invertire la rotta proprio contro quel Verona che allenò per 72 volte tra Serie A e Serie B. Appena arrivato, il tecnico ha rivoluzionato la squadra: si passa al 3-5-2 con ben sette nuovi acquisti subito titolari, tra cui Floccari affiancherà in attacco Berardi. Formazione tipo, invece, per Mandorlini che nel tridente offensivo schiera Iturbe e Jankovic al fianco di Luca Toni. Il primo tempo termina a reti inviolate e poche emozioni con le difese che si sono fatte valere. L’unico tiro in porta è stato del Sassuolo con Berardi ma è stato comodamente parato da Rafael. La situazione si sblocca al 5′ quando i veneti passano in vantaggio con Jankovic che serve Hallfredsson che prova a servire Toni in mezzo ma il suo cross è intercettato da Manfredini che sfortunatamente batte il proprio portiere. 0-1! Bisogna attendere il 41′ perchè il Verona trovi il raddoppio grazie a Gomez che di testa libera Toni che, partito in posizione regolare, supera Pegolo con un bellissimo colpo sotto. 0-2! Il Sassuolo riesce ad accorciare al secondo di recupero grazie a Floro Flores che porta il risultato sull’1-2 ma non basta: i veneti incassano la vittoria al Mapei. Agli emiliani non ha giovato la rivoluzione invernale mentre l’Hellas continua ad essere la vera squadra rivelazione di questo campionato e supera, momentaneamente, l’Inter.

Addio al re dei gelati, Teofilo Sanson

sanson-tuttacronacaÈ morto oggi pomeriggio a Verona Teofilo Sanson, re dei gelati. Nato a Conegliano nel 1927, aveva iniziato a Torino con un piccolo chiosco di gelati. Da quel momento fece passi da giganti e la sua azienda diventò un colosso nel settore. Il noto marchio sparì nel 2012. Sanson era famoso anche per la sua passione per lo sport: dal calcio (con l’Udinese), al rugby (Rovigo Rugby), ma soprattutto il ciclismo, dove scoprì Eddy Merckx e arrivò a vincere tre Roubaix con Moser. Sempre a Teofilo Sanson si deve la tappa nella sua Verona del Giro, nel 1997. Ultimo di 12 fratelli, Teofilo Sanson aveva iniziato la sua carriera da emigrato a Torino con un piccolo chiosco di gelati assieme al fratello, nel 1948. Da lì, non si era più fermato: prima il laboratorio, nel tempo diventato la storica azienda. Alla fine degli anni ’60 il trasferimento a Colognola ai Colli, in provincia di Verona.

Roma vincente al Bentegodi: accorcia le distanze dalla Juve

verona-roma-tuttacronacaLunch Match al Bentegodi di Verona, oggi, dove arriva la Roma reduce da due vittorie interne e agevoli, contro Genoa e Livorno. Ora arriva un test duro, sul campo di una squadra che sul proprio campo ha ceduto solo nel derby e contro il Napoli, proprio la diretta concorrente dei capitolini nella corsa al secondo posto. Ma per gli uomini di Garcia è un test chiave per accorciare le distanze dalla Juve, che ieri sera ha pareggiato all’Olimpico contro la Lazio. Da parte sua Mandorlini, orfano di Jorginho, passato al Napoli, sta cercando di trovare le giuste alternative per il centrocampo, anche se le due sconfitte consecutive patite con Napoli e Milan potrebbero aver leggermente scalfito le sicurezze della squadra. Perchè la partita si sblocchi bisogna attendere il primo minuto di recupero dei primi 45′, quando Gervinho s’invola sulla sinistra, il suo cross trova l’inserimento di Ljajic, che al volo di destro mette la palla in rete! 0-1! Alla ripresa, il Verona non perde tempo e al 4′ agguanta il pareggio: azione insistita di Iturbe sulla destra, passaggio a Donati, che serve Hallfredsson, il suo tiro da fuori area supera De Sanctis e porta la squadra sull’1-1! La risposta giallorossa arriva al 15′ con Gervinho, che stoppa, si accentra e infila Rafael con un destro imparabile sul primo palo. 1-2! Al 36′ Gonzale atterra Torosidis in area regalando così un rigore agli uomini di Garcia. Capitan Totti realizza da dischetto e porta il risultato sull’1-3! Dopo tre minuti di recupero, l’arbitro Mazzolini decreta il termine del Lunch Match della 21a giornata di campionato che vede la Roma salire a -6 dalla Juventus.

Sollecito e il “matrimonio” con “l’americana”, lo rivela RadarOnline

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Tra pochi giorni la Corte d’Appello di Firenze dovrà emettere la nuova sentenza sul processo Kercher e le posizioni di Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith potrebbero essere riviste alla luce dei nuovi elementi emersi. “Radar Online” pubblica l’intervista a Kelsey Kay, una ragazza di Coeur D’Alene, Idaho, che sarebbe stata fidanzata con Sollecito.  A corredo di questa intervista, c’è anche un lungo pdf di conversazioni testuali con un ragazzo che si chiama Raffaele Sollecito, ma di cui non si vede la foto. “Radar Online” ha poi  pubblicato anche diverse foto dei due ragazzi insieme. “Voleva sposarmi per ottenere la cittadinanza americana”, ha raccontato la ragazza.

Kelsey, inoltre, che sul suo profilo Facebook si definisce “scrittrice”, ha rilasciato un’intervista a Radar Online in cui ha raccontato tutta la sua storia, iniziata con la ricerca di un contatto con Raffaele dopo aver letto il suo libro Honor Bound: “L’ho cercato su internet dopo aver letto il suo libro – ha raccontato – ed ero interessata al suo caso (…) Dopo avergli inviato una richiesta di amicizia, lui ha subito accetato e mi ha scritto un messaggio privato”.

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“Raffaele mi ha proposto subito di vederci, il primo giorno che ci siamo parlati. Ha fatto subito una battuta sul matrimonio tra noi, dicendo che lo avrebbe reso cittadino americano e che gli avrebbe dato la possibilità di rimanere nel mio Paese”. Nonostante Kay si sia un po’ spaventata dalla sua proposta, ha accettao di incontrarlo. Raffaele, secondo il racconto di Kay, ha preso un aereo per Newark, dove ha visitato alcuni parenti, e poi è arrivato a Coeur D’Alene per conoscere Kay.

Durante il suo breve viaggio a Coeur D’Alene, Sollecito avrebbe parlato di nuovo di matrimonio, senza però mai fare una vera proposta: “In realtà Raffaele non si è mai inginocchiato per chiedermi di sposarlo – ha raccontato la ragazza – me lo ha detto al telefono e su Skype e una volta arrivato, è stato come se fossimo già fidanzati. Mi ha presentato come la sua fidanzata ed era una cosa naturale per lui”.

Il secondo giorno, ha raccontato Kay a “Radar Online”, Raffaele le avrebbe presentato un contratto pre matrimoniale che avrebbe legato i due e la cosa ha cominciato a innervosirla: “La prima cosa che ho letto sul documento era che dovevo rimanere sposata con Raffaele per tre anni. Era molto specifico. Poi ho contattato io un avvocato e ho scoperto che 3 anni era il tempo necessario per diventare cittadino americano”.

“C’erano anche clausole su persone con cui avrei potuto parlare e cosa avrei potuto dire alla mia famiglia e ai miei amici. C’erano condizioni sul fatto che avrei dovuto indossare occhiali da sole in caso di paparazzi fuori di casa. E poi c’era una clausola che diceva che avrei dovuto pagare 20mila dollari in caso di divorzio”.

Kelsey ha poi raccontato del suo rifiuto e del viaggio di Raffaele in Repubblica Dominicana, alla ricerca di una nuova ragazza. Nelle conversazioni pubblicate la ragazza lo accusa di averla tradita: “Volevi sposarmi e ora stai frequentando qualcun altro?” gli ha scritto. “So cosa ho scritto, parlavamo di una possibilità di vita insieme – ha risposto lui – la tua assenza mi ha spaventato”. “Ti ho spaventato offrendoti la mia mano per salvarti? (…) Nel fornirti supporto?”, ha risposto la ragazza, sentendosi ferita.

Poi arriva la smentita di Sollecito:

“Non ho mai proposto niente del genere – ha replicato Sollecito a Radar – L’unica persona cui ero interessato era Kelsey e non per la cittadinanza. Non c’è stato nulla di concreto con Kelsey, anche se il mio interesse per lei era forte e ho cercato di frequentarla e conoscerla. Nego di aver mai proposto qualcosa del genere ad Amanda e non son mai andato in Repubblica Dominicana per cercare quello che avete descritto”.

La nuova fidanzata di Sollecito

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Sollecito, in attesa della sentenza d’appello bis sull’omicidio di Meredith Kercher, sarebbe di nuovo fidanzato. Ora sarebbe ufficiale, almeno a quanto sostiene il settimanale “Giallo” la sua relazione con Greta Menegaldo, 23 anni, studentessa a Verona, dove lo stesso Raffaele starebbe proseguendo gli studi. La ragazza avrebbe anche parenti in Sudamerica e a Natale i due avrebbero passato insieme alcuni giorni insieme alla famiglia di lei.

Il Napoli e Behrami: gli ultimi aggiornamenti

behrami-tuttacronacaHa sostenuto una visita specialistica al piede dal Professor Villarubias, a Barcellona, presso la Clinica Dexeus, Valon Behrami. Con il giocatore anche il Dottor De Nicola, responsabile dello staff sanitario del Napoli. Al consulto era presente anche il Dottor Vittorio Bellotti, assistente di Villarubias. Dopo una serie di esami è stato deciso che Behrami sosterrà dieci giorni di terapie specifiche indicate dallo stesso Villarubias. Successivamente il centrocampista azzurro sosterrà un ulteriore controllo. E’ quanto riferisce un comunicato ufficiale del Napoli che ha aggiornato sulle condizioni del calciatore. L’azzurro ha poi voluto rassicurare i tifosi: “Abbiamo chiarito il problema, farò di tutto per evitare l’intervento”. Il centrocampista ha poi aggiunto sul suo profilo Twitter: “Sono fiducioso per un recupero ottimale, il tutto coordinato con lo staff medico del Napoli, tra 10 giorni sarò sicuramente più positivo e ottimista. Grazie a tutti”.

L’Hellas Verona costretto a chinare il capo di fronte al Napoli

verona-napoli-tuttacronacaL’arbitro Doveri dirige quella che sulla carta sembra essere una tra le più accese partite di questa 19a giornata di Campionato. L’Hellas Verona, quinta in classifica, ospita al Marc’Antonio Bentegodi il Napoli di Benitez, al terzo posto. Solo 7 punti separano le due squadre e gli uomini di Mandorlini, in casa, hanno perso solo il derby con il Chievo mentre sono reduci da due vittorie con Lazio e Udinese; i ragazzi di Benitez sono a due punti dalla Roma e potrebbero superarla in caso di vittoria e in un passo falso dei giallorossi con il Genoa. Gli uomini di Benitez si portano in vantaggio al 27′ grazie a un gran gol di Mertens che da posizione defilata sulla sinistra all’interno dell’area di rigore cambia direzione, si sposta la palla sul destro e con un tiro a giro manda all’angolino: o-1!

Il Vernoa accusa il colpo e il risultato rimane invariato fino a quando Doveri non manda tutti negli spogliatoi. Al 27′ della ripresa arriva il raddoppio del Napoli: Mertens serve Maggio sulla corsa, cross perfetto dell’esterno dal fondo per Insigne che gira in porta da distanza ravvicinata, anticipando Cacciatore: 0-2!

Ai partenopei ancora non basta e allungano le distanze al 31′ in contropiede con Callejon che serve benissimo Insigne sulla sinistra, conclusione respinta ma che finisce sui piedi di Dzemaili che spinge in porta da due passi. 0-3!

La partita termina su questo risultato con il Napoli che può festeggiare una bellissima vittoria in trasferta e rimane sulla scia della Roma in classifica. Ottima vittoria in trasferta per Benitez e i suoi che permette di rimanere in scia alla Roma. Per Mandorlini da salvare la prima mezz’ora di gioco e poco altro: va comunque sottolineato il fatto che, al termine del girono d’andata, 32 punti sono un ottimo bottino per la squadra veneta.

Udinese irriconoscibile: il Verona vince e Toni brilla!

udinese-verona-tuttacronacaE’ l’arbitro Cervallera a dirigere, allo stadio Friuli, il match della diciottesima giornata di Serie A che vede fronteggiarsi la squadra di Guidolin e l’Hellas Verona, la neopromossa di lusso, considerata la buonissima posizione in classifica a ridosso delle coppe europee e reduce dal poker rifilato alla Lazio nell’ultimo match del 2013. L’Udinese è nel gruppo di squadre a 20 punti e vorrà distaccarsi anche grazie ai gol del suo capitano Di Natale a secco da fine ottobre. E’ proprio la neopromossa a portarsi per prima in vantaggio grazie a uno dei suoi diamanti, il semprepresente Luca Toni. Errore di basta a centrocampo, pallone per Toni che in corsa, conclude dal limite con un destro su cui Brkic pasticcia. 0-1! Non soddisfatto, il numero 9 sigla la doppietta al 39 grazie a un perfetto passaggio di Romulo: sul filo del fuorigioco, in posizione dubbia, anticipa Brkic in uscita e raddoppia. 0-2! Al 43′ l’Udinese accorcia le distanze con una rete di Pereyra dopo un controllo e tiro al volo di destro: 1-2! Il primo tempo, emozionante e vibrante, termina su questo risultato. Nella ripresa, al ’25, anche Iturbe mette la sua firma al match: Danilo perde palla a centrocampo lasciando che il numero 15 s’involi verso Brkic, entri in area e di sinistro appoggia in rete. 1-3! Bella vittoria dei veneti grazie anche uno splendido Toni che brilla di luce propria. L’Udinese è ormai irriconoscibile rispetto alla squadra degli anni precedenti. Per quel che riguarda il Verona, la squadra costruita da Mandorlini continua a dimostrarsi la più bella sorpresa del campionato in corso.

Botti di Capodanno: il petardo che manda in fiamme l’albero a Verona

alberonataleverona-tuttacronacaE’ stato l’utente Youtube Flavy1977 a caricare il video che mostra l’albero di Natale della Bauli andare a fuoco durante la notte di San Silvestro. Con molta probabilità, il rogo in piazza Erbe è stato causato da un petardo lanciato da uno dei giovani che festeggiavano il nuovo anno in piazza. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco.

Petkovic: “L’allenatore della Lazio sono ancora io”

petkovic-tuttacronacaLo scorso sabato a Petkovic era stato inoltrato un addebito disciplinare per aver negato un fatto che era accaduto, ossia la firma del contratto con la Svizzera. L’ex allenatore della Lazio, i cui ex giocatori hanno ripreso oggi gli allenamenti sotto lo sguardo vigile di Edi Reja, con un giorno di anticipo rispetto ai programmi del creato, ha alimentato la polemica con un comunicato stampa, con il quale viene così esclusa una risoluzione consensuale del contratto. Il comunicato è stato diramato dal legale del futuro ct della Svizzera, Paco D’Onofrio: “Il Mister Petkovic ha appreso con sorpresa ed amarezza la notizia di una contestazione della Lazio nei suoi confronti, così come dei suoi più stretti collaboratori, per l’impegno dallo stesso assunto regolarmente con la Federazione Svizzera solo a partire dalla prossima stagione 2014-2015. Subito dopo aver firmato il contratto il 23 dicembre 2013, è stato un suo impegno morale, poiché non c’è alcuna norma sportiva o statale che imponga un obbligo in questo senso, avvertire subito il Pres. Lotito, prima che la notizia diventasse pubblica, ribadendo allo stesso l’ovvia ferma intenzione di portare avanti il progetto già avviato con la Lazio fino alla fine della stagione, come avviene sempre nel mondo del calcio, per allenatori e calciatori in scadenza di contratto. In tutta questa vicenda Petkovic si è comportato rispettando tutte le norme vigenti, poiché è stata sempre sua ferma intenzione non creare alcun problema sia alla Società, alla quale, così come al suo Presidente, sarà sempre grato per aver creduto in lui, sia ai suoi calciatori, che in queste settimane di risultati sportivi poco soddisfacenti, hanno sempre rappresentato attestati di stima e fiducia nei confronti del loro allenatore. Poiché, al momento, non c’è stato alcun esonero nei termini previsti dai regolamenti sportivi, il Mister si sente orgogliosamente ancora l’allenatore della Lazio e chiederà un leale confronto diretto con il Pres. Lotito, al fine di chiarire l’assurdo equivoco insorto, per il bene dei tifosi, dei calciatori e soprattutto della Società, che solo qualche mese fa festeggiava unita e compatta lo storico trionfo in Coppa Italia, nell’ambito di un vincente progetto tecnico (una sola sconfitta in Europa nelle ultime 20 partite) che può e deve andare avanti, fino alla fine della stagione, proprio come concordato. Il pensiero di Petkovic, in questo momento, è quello di augurare a tutta la Società, ai suoi calciatori ed ai calorosi ed appassionati tifosi laziali, un magnifico 2014, insieme”. Per la società biancoceleste, la risposta arriva tramite l’avvocato Gentile: “Prendiamo atto del comunicato, ma noi aspettiamo le giustificazioni ufficiali che non devono arrivare a mezzo stampa. Sabato abbiamo inviato la nostra lettera di contestazione e lui ha 5 giorni per rispondere dal momento della ricezione. Quale è il significato di questo comunicato? Probabilmente è un’anticipazione della sua linea difensiva, in cui comunque si evince che il fatto sussiste. Se fondata o no, la analizzeremo comunque solo quando ci arriveranno comunicazioni ufficiali. Quando accadrà o se non accadrà entro il termine prestabilito allora ci muoveremo di conseguenza prendendo una decisione che sarà immediatamente esecutiva. Quale? Può essere un licenziamento per giusta causa, ma anche una sanzione inferiore. Dipende dalle giustificazioni. Per quanto riguarda i tempi, per i contratti di lavoro vige il principio dell’immediatezza della contestazione e della decisione”.

Foto shock: l’auto di Iturbe dopo uno spaventoso incidente stradale

iturbe-auto-tuttacronacaSi trova in vacanza in Paraguay, suo Paese natale, Juan Manuel Iturbe, attaccante del Verona che oggi è rimasto coinvolto in uno spaventoso incidente stradale del quale non è ancora chiara la dinamica. Le foto che già rimbalzano su Twitter mostrano il volto del calciatore evidentemente scosso al di fuori della vettura quasi completamente distrutta, soprattutto nella parte anteriore. L’incidente sarebbe avvenuto a circa 150 chilometri da Asuncion.

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Verona fatale per Petkovic: si va verso l’esonero

petkovic_lazio_tuttacronacaEsonerato. La sconfitta contro l’Hellas Verona è stata fatale per Petkovic e l’allenatore di Sarajevo s’incontrerà oggi con Lotito per prendere atto della decisione. La squadra, contestata dai tifosi ieri sera all’arrivo all’aeroporto di Fiumicino, tornerà ad allenarsi il 30 dicembre nel quartier generale di Formello, ma chi troverà? Due sono i nomi in ballo per la sua successione: Murat Yakin ed Edy Reja. L’obiettivo principale è lo svizzero, con il quale c’è già un accordo per la prossima stagione, quando scadrà il suo contratto (fino al giugno 2014) con il Basilea. Il tentativo ora è di accelerare i tempi, facendo perno sulla volontà dell’allenatore che il 26 dicembre avrà un nuovo incontro con il presidente del club svizzero. Chiederà di liberarsi già adesso, senza che la società biancoceleste debba pagare alcun indennizzo. In caso di risposta negativa, si virerà verso Reja, per arrivare almeno a fine stagione sperando in una rispresa. Come ricorda Repubblica, il goriziano ha già salvato una volta la Lazio da una situazione drammatica (stagione Ballardini) e accetterebbe di buon grado un contratto a tempo determinato. Ha recentemente rifiutato il Bologna e ha due offerte dall’estero che però riguardano in entrambi i casi la prossima stagione. Ecco perché l’opportunità di rianimare la Lazio e sfruttare la vetrina dell’Europa League non dispiace affatto al tecnico di Gorizia. Nei prossimi giorni arriverà la decisione definitiva.

La 16esima giornata di Serie A inizia a reti inviolate

catania-verona-tuttacronacaTutto inutile al ”Massimino” di Catania: gli etnei ultimi in classifica hanno ospitato la squadra rivelazione della stagione, l’Hellas Verona: la sfida con la quale De Canio sperava di portare il Catania fuori dalla crisi è terminata a reti inviolate. I siciliani hanno attaccato dal primo all’ultimo minuto, creando diverse palle-gol ma non sono riusciti a trovare il colpo decisivo, l’ultima giocata, l’invenzione in grado di mettere un giocatore davanti alla porta. Bene la difesa dei veneti, che hanno cercato qualche sortita in contropiede ma a loro volta non hanno raggiunto la realizzazione. La squadra di casa sale a 10 punti e resta all’ultimo posto, a -4 dalla quota salvezza. Migliore la posizione degli scaligeri che si trovano al sesto, a -1 dalla Fiorentina, in campo domani.

L’inaspettata rimonta del Verona sull’Atalanta: 2-1!

Verona-Atalanta-tuttacronacaAl Bentegodi arrivano i bergamaschi che, dopo aver dimostrato di potersela giocare anche con le grandi come la Roma, come apparso evidente nello scorso turno, mirano ad aggiungere altri punti importanti al loro bottino. Di umore opposto a quello degli uomini di Colantuono, quelli di Mandorlini devono fare i conti con un periodo di poca concentrazione: dopo l’avvio fulmineo delle prime giornate, il Verona è reduce da tre sconfitte consecutive che l’hanno fermata a 22 punti in classifica.  Sono i bergamaschi i primi a portarsi in vantaggio al 42′  grazie a uno splendido gol di Denis che supera Gonzalez in area con un gran dribbling e con un tocco sotto supera Rafael. 0-1! Il primo tempo, equilibrato ma privo di emozioni, viene deciso da quest’unica rete. Al 37′ della ripresa il Verona riesce infine ad agguantare il pareggio: su angolo di Romulo, Gomez si libera dalla marcatura di Canini e batte Consigli di testa. 1-1! Al 40′ De Marco concede rigore al Verona: Toni lancia bene Cacia che prende posizione in area su Cazzola. Il difensore atalantino cintura l’attaccante veronese e per l’arbitro non ci sono dubbi: Atalanta in 10. Jorginho dal dischetto non sbaglia: 2-1! In inferiorità numerica, l’Atalanta non riesce a pareggiare i conti: il Verona torna vincente al Bentegodi!

Shock a Verona, muore un bimbo di un anno, segni di percosse

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Shock a Vernona per un bimbo di appena un anno che alle 10.30 di questa mattina è morto all’ospedale al Borgo Trento. Sul corpo del piccolo infatti ci sarebbero segni di violenza. Il 118 era stato chiamato dalla stessa donna che questa mattina aveva lanciato l’appello con una chiamata ai soccorsi implorando di arrivare in fretta che il suo bambino stava male. Gli operatori sono immediatamente intervenuti, il ricovero è stato fatto in tempi rapidi, ma il bimbo non ce l’ha fatta. Ora la donna, una quarantenne argentina si troverebbe in questura e sarebbe indagata per la morte del figlio.

La scoperta inaspettata: l’Arena di Verona è più “vecchia” del Colosseo

arena-di-verona-tuttacronacaIeri, 27 novembre, il Soprintendente ai Beni Archeologici del Veneto Vincenzo Tinè ha effettuato un sopralluogo che ha avuto un esito inaspettato: l’analisi di reperti trovati in uno scavo, un sesterzio di bronzo dell’epoca di Claudio, che consente di datare la costruzione dell’anfiteatro attorno al 41-42 d.C., indicherebbe che, probabilmente, la sua costruzione sarebbe antecedente a quella del Colosseo. Finanziata dal Comune di Verona, la Soprintendenza ha effettuato un’indagine archeologica che rientra nelle operazioni preliminari per il rifacimento degli impianti tecnologici dell’anfiteatro negli arcovoli 58 e 60. Il vicesindaco della città veneta, Stefano Casali, ha spiegato che “Lo scavo ha messo in luce depositi stratificati ancora ben conservati e leggibili, in grado di illustrare una pluralità di vicende di grande interesse con reperti di straordinaria importanza per conoscere le fasi edilizie del monumento e datarne con precisione il periodo di costruzione. Di fatto siamo di fronte a ritrovamenti straordinari, che nessuno si aspettava”. Tinè ha quindi aggiunto: “L’analisi dei reperti ritrovati rappresenta un’opportunità unica per conoscere le fasi edilizie del monumento e le sue vicende con approccio scientifico: il rinvenimento di un sesterzio di bronzo dell’epoca dell’imperatore Claudio, consente di datare la costruzione dell’Arena intorno agli anni 41-42 d.C., confermandone l’antecedenza rispetto al Colosseo, costruito dalla dinastia dei Flavi”. Come spiega l’Ansa:

La campagna di scavi archeologici attualmente in corso ha aperto un doppio fronte di studi che riguardano da una parte, attraverso il palinsesto stratigrafico, la fruizione dell’Arena in età medioevale e risorgimentale, dall’altra il momento costruttivo dell’anfiteatro stesso. Tra i reperti rinvenuti, oltre alla moneta in bronzo, anche oggetti di uso quotidiano come il manico di un ventaglio, i resti di un pettine in osso, una piccola anfora usata per i rituali augurali in occasione dell’avvio di un cantiere, riconducibile alla prima metà del primo secolo d.C.

Per Llorente, “il meglio deve ancora venire”

Fernando-Llorente-tuttacronacaDel Bosqe ha richiamato Fernando Llorente nella Nazionale spagnola ora che l’ex Athletic Bilbao sembra aver ritrovato se stesso, oltre a riuscire a inserirsi negli schemi di Conte. E i risultati sono arrivati, con i gol contro Real Madrid e Napoli. In un’intervista ad As, el Rey Leon ha spiegato: “Sono contento di essere tornato, non c’è stato niente di facile nell’anno che ho vissuto ma è stata una scelta giusta perché ho firmato per una grande squadra che mi aiuterà a crescere molto. Bielsa mi ha aiutato molto per quello che ho poi trovato in Italia, se non avessi avuto lui sarebbe stata ancora più dura.” Ma questa, in fin dei conti, per lui è solo una fase di rodaggio, visto che “Adesso va meglio, ma il bello deve ancora venire, devo ancora giocare un po’ per poter essere al top”. Nel frattempo, in campo inizia ad intendersi ocn l’Apache: “Tevez è un grandissimo giocatore e credo che possiamo migliorare giocando insieme, io mi trovo già a mio agio al suo fianco”. Lo spagnolo è poi rimasto colpito da Pogba, che “è molto giovane, con grandi aspettative ma sta già mostrando un livello altissimo e farà parlare molto di sé in futuro”.

Altro che Ufo: questa è opera di un vomere!

jfk_campo_rovigo-tuttacronacaDimenticatevi i “crop circles”, i cerchi sul grano. Ora arrivano i graffiti sul terreno arato e non serve chiamare in causa gli Ufo. Eì stato Dario Gambarin, considerato il numero uno al mondo nella tecnica della Land art a mano libera. Sarebbe meglio dire “a vomere”, visto che l’artista utilizza questo attrezzo. L’ultima opera, che si trova a Castagnaro, nel Veronese, a pochi chilometri da Badia, è un ritratto di John Fitzgerald Kennedy, l’ex presidente degli Stati Uniti ucciso a Dallas il 22 novembre di 50 anni fa. Gambarin disegna utilizzando un trattore e un aratro su enormi superfici: questo ritratto è stato realizzato su 27.000 metri quadrati ed è lo stesso terreno su cui realizzò un ritratto di Obama.

Protesta contro dei bulli: 14enne ingiuriata e aggredita

bullismo-tuttacronacaUna 14enne è stata ingiuriata e aggredita per aver rimproverato sei giovani che, a bordo di un autobus che quotidianamente porta gli studenti da un paese della provincia scaligera a Verona, dove frequentano una scuola superiore di secondo grado, tenevano un atteggiamento da bulli. Stando a quanto è stato accertato, i giovani ogni giorno urlavano e prendevano in giro gli altri passeggeri fino ad esasperare la ragazzina che, non sopportando l’affronto ricevuto, ha protestato venendo così aggredita. I carabinieri di Verona hanno denunciato i sei giovani mentre la ragazza è stata curata in ospedale: ha riportato contusioni guaribili in 10 giorni. I sei ragazzi, tutti tre i 14 e i 19 anni, sono accusati di lesioni personali aggravate e ingiuria.

Rotonda contromano: perdono la vita tre giovani

incidente-stradale-tuttacronacaSi trovava alla guida della sua Audi A3 un veronese che, stando alla ricostruzione degli investigatori, avrebbe affrontato in modo errato una rotatoria ad Arcole, nel Veronese, piombando addosso a un Volkswagen Golf con a bordo cinque ragazzi, che rientravano dopo una serata fuori. Tra i giovani, in tre, tra i 18 e i 20 anni, hanno perso la vita nello scontro mentre gli altri due, entrambi minorenni residenti a Zimella e Cologna Veneta, sono rimasti feriti e sono stati portati all’ospedale di Borgo Trento, a Verona. Non è ancora stata sciolta la prognosi. L’uomo che viaggiava sull’altra autovettura e che ha causato l’incidente è invece rimasto illeso ed è stato sottoposto ai test per accertare l’eventuale assunzione di alcol o sostanze stupefacenti, ma l’esito non è ancora noto.

Shock, proteste e denunce: nelle mense danno da mangiare la sabbia ai bimbi

cibo-sabbia-mensescolastiche-tuttacronaca“I ghe dà da magnar la sabbia…” diceva Giovanni Bianchi. Le parole, da confermare, sono riportate nero su bianco nelle carte dell’inchiesta che ha portato all’arresto del direttore generale dell’azienda di servizi Agec di Verona, Sandro Tartaglia, e di altre otto persone, tra le quali il direttore dei servizi istituzionali dell’ente, tre dirigenti e altrettanti dipendenti accusati, tra le altre cose, di aver pilotato alcune gare. Bianchi era il tecnico informatico dell’Agec che faceva parte della commissione che aveva appena deciso l’aggiudicazione dell’appalto per la distribuzione dei pasti nelle mense delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie del Comune. A “mangiar la sabbia”, i piccoli alunni.

Come ricordava il Corriere del Veneto:

I partiti non c’entrano: da Venezia a Padova, l’unico denominatore comune sembra essere il denaro (e il potere) che ruota intorno ai funzionari e agli appalti pubblici. Nell’ordinanza di arresto dei funzionari veronesi sono riportate alcune frasi intercettate dalla guardia di finanza che per settimane ha tenuto sotto controllo i vertici dell’azienda. E tra queste, spicca proprio quella che il tecnico informatico avrebbe pronunciato subito dopo l’assegnazione del bando per le mense dei bambini. Parole che sembrano sfuggite in un attimo di pentimento. «A seguito dell’aggiudicazione della gara – scrive il magistrato – uno dei commissari, Giovanni Bianchi, il quale forse per un momento si è reso conto di cosa comporti alterare una gara peraltro avente a oggetto la somministrazione pasti ai bambini, si lascia sfuggire il commento: “Da mangiare verrà data della sabbia al posto della carne”».

A finire nel mirino degli investigatori il bando di gara indetto l’11 febbraio 2013, per un valore che superava i 28 milioni di euro. Vincitrice un’associazione temporanea d’impresa composta da Serenissima in collaborazione con la società Euroristorazione: entrambe escluse da ogni accusa. Ma se non bastasse l’affermazione di Bianchi, la commissaria Alessia Confente (dirigente di Agec per il servizio farmaceutico), che secondo gli investigatori avrebbe firmato tutti i verbali di gara senza neppure averne preso parte, è stata intercettata mentre dice: “Con quella riusciamo ad andare in galera sì o no?”. Secondo gli inquirenti, le parole di entrambi denotano “un grado di dolo, di collusione e di totale spregio dell’interesse pubblico da rendere ancora più gravi le condotte a loro ascritte”, al punto che la stessa dirigente in un’altra intercettazione “accetta di far parte di una commissione evincendosi come non si preoccupi delle conseguenze che tale incarico possa comportare”. Al riguardo, due giorni fa Antonello Caporale, scriveva sul Fatto Quotidiano:

[…] Nella nostra testa abbiamo memoria di mazzette e di tangenti, gare truccate, limate, file sostituiti, inganni pianificati e perpetrati o anche solo ideati, nella continuità ideale di una devianza costituente, un morbo intraducibile e inestirpabile dell’identità dell’amministrazione pubblica. Il Sud è stato sempre un passo avanti nella gara alla furfanteria, ma in questo caso il Nord (pure leghista) della civile Verona, così tanto propagandata attraverso l’immagine del pragmatico sindaco Tosi, conferma il sospetto che non c’è  limite al peggio e non c’è salvezza verso gli abissi. Truccare una gara d’appalto non è la stessa cosa che intossicare la dieta di un bambino, giocare col suo destino e con la sua vita.  La questione qui si trasforma da criminale in disumana, nel senso vero e pieno della parola. C’è un dolo superiore dentro il quale un sentimento minimo di rispetto per la vita altrui, specialmente quando è indifesa e libera da ogni prudenza, dovrebbe convincerci a non oltrepassare almeno la soglia della compassione. E fa ancora più male sapere che la vicenda nasce e si sviluppa dentro una delle città più ricche d’Italia, che negli anni scorsi ha chiesto al resto del Paese, attraverso il suo sindaco (a proposito: ora che fa? Si dimette?) rispetto per la legalità, rigore nella gestione dei fondi pubblici e senso comune per il bene comune. Eccoci invece alla sabbia al posto della carne, alla pianificazione della crudeltà. I nove dirigenti comunali arrestati, e il loro comportamento ora agli atti del fascicolo giudiziario, ci conducono ancora una volta a negare che esista un fondo, un limite, un punto d’arresto della devianza pubblica. Esiste purtroppo sempre uno scalino ulteriore, non c’è orrore che tenga.

Lo stesso giorno, VeronaSera riportava che:

Il sindaco di Verona Flavio Tosi annuncia d’aver dato mandato ai propri legali di querelare il direttore de “Il Fatto Quotidiano” e il giornalista Antonello Caporale per un editoriale intitolato “Politici che rubano sulle mense dei bimbi”, nel quale il giornale si scaglia contro l’amministrazione di Palazzo Barbieri. Questo dopo l’inchiesta sull’Agec, la società municipalizzata che a Verona gestisce anche le mense scolastiche. Il riferimento che ha fatto arrabbiare Tosi è alla famosa intercettazione nella quale uno degli indagati dice in dialetto veronese “…gli daranno da mangiare la sabbia…”.

“Ci sono giornalisti che tentano di rubare l’onorabilità delle persone, oltre a fare disinformazione – ha spiegato Tosi -. Le notizie riportate sono false. Quello che il ‘Fatto Quotidiano’ continua a voler ignorare è che nelle mense scolastiche di Verona, come comprovano tutte le ispezioni effettuate dalla Ulss 20 e dall’ufficio controllo refezione scolastica del Comune, non solo la sabbia non c’è mai stata, ma i pasti sono sempre risultati adeguati alle tabelle dietetiche e alla qualità nutrizionale richiesta”. E’ la seconda querela in due giorni: la Giunta comunale aveva già annunciato querela contro il direttore de “il Fatto Quotidiano”, Antonio Padellaro, e il giornalista Paolo Tessadri per l’articolo pubblicato mercoledì relativo alle mense scolastiche cittadine.

Ma già il 28 ottobre L’Arena riportava di un flash mob di protesta avvenuto il giorno prima ad opera di un gruppo di esponenti del M5S durante il quale i partecipanti hanno depositato dei sacchetti di sabbia davanti al municipio, reclamando le dimissioni di Tosi e della giunta. “Si mandino i bambini a scuola con il cibo portato da casa e si eviti di pagare la mensa fino a quando il servizio non verrà riappaltato con metodo trasparente”. I manifestanti hanno invitato ad azioni collettive contro “un sistema criminale disposto a far male anche ai bambini”. Oltre a boicottare i pasti scolastici, “tutti i cittadini indignati sono invitati a intervenire al consiglio comunale, giovedì (31 ottobre, ndr), per dimostrare il proprio dissenso”, spiega Benciolini. Però il M5S vuole di più: “Chiediamo le dimissioni del sindaco e della giunta”, continuano i manifestanti, “perché delle due l’una: o sapevano benissimo, come sostiene l’ex presidente dell’Agec, Michele Croce, e quindi sono corresponsabili, o non sapevano nulla, ma ciò dimostrerebbe un’incompetenza di cui non ci si può fidare”. Benciolini chiarisce: “È compito della magistratura accertare illeciti e relative responsabilità nell’azienda comunale. Attenderemo che la giustizia faccia il suo corso. Tuttavia riteniamo che le dimissioni da noi richieste siano un dovere etico, a prescindere dagli esiti delle indagini. Tanto più a fronte delle affermazioni dell’assessore all’istruzione Benetti, che ha ricordato la propria contrarietà quando fu deciso di affidare la gestione delle mense all’Agec”.

Carlitos Tevez: il grande gol, l’esultanza dei tifosi e la nuova dedica ai barrios

tevez-lamaciel-tuttacronacaCarlitos Tevez ha siglato ieri a Genova la seconda rete dell’incontro, dopo il rigore realizzato da Vidal, traghettando i bianconeri verso la vittoria.

E mentre la curva esultava, El Apache esultava nel modo che abbiamo imparato a conoscere: mostrando la maglia con una scritta. Le dediche dell’argentino della Juve, infatti, guardano sempre alla sua terra natale e, più precisamente, ai quartieri poveri e degradati della capitale. La Maciel, o Isla Maciel, è un barrio che si trova nel partido de Avellaneda, ma non si tratta di un’isola: è separato da Buenos Aires da un torrente e dal distretto di Avellaneda da una larga strada, creando così l’effetto di isolamento e, soprattutto, emarginazione dei suoi abitanti. Il vicino fiume Maciel prende a sua volta il nome da un politico che nella prima metà del diciannovesimo secolo venne isolato dal barrio di Santa Fé e diventò il proprietario della “Isla”.

E’ CanaleJuve a spiegarci che “la Maciel ospita sin dalla fine dell’800 un gran numero di immigrati – anche italiani. Ferrovie, treni merci, baraccopoli molto antiche, qualche casa di legno e metallo e tanta povertà. La principale fonte di guadagno del luogo (oltre alle industrie) sono stati per molti anni i bordelli che hanno accolto i marinai europei. Una zona completamente ai margini di tutto, in cui non trova spazio nemmeno la morale cristiana; gli unici stranieri ad essere risparmiati dai delinquenti del luogo erano proprio i clienti delle prostitute. Diecimila abitanti spesso coinvolti in regolamenti di conti tra bande rivali; niente luce, acqua né gas. Qualche mensa, alcune scuole e soprattutto il Club Atlétíco San Telmo: una squadra che è l’orgoglio della gente. Nato nel 1904 in un altro barrio, il San Telmo dovette spostarsi a la Maciel nel 1926; qui vennero costruiti tutto il suo quartier generale e (soprattutto) “La Fortaleza”, quello che oggi è considerato lo stadio più pericoloso di tutta l’Argentina. Nel 2006 diventò teatro di uno dei più grandi massacri che il calcio ricordi, quando gli ospiti del Talleres vennero uccisi negli scontri con i tifosi di casa. Un episodio, nemmeno tanto isolato, che portò a cinque anni di chiusura forzata dell’impianto, con il San Telmo costretto a disputare le sue gare lontano dalla sua gente. Storie di periferia e di calcio, di follia e di violenza dove il pallone e la squadra del quartiere sono le vere divinità di tutti. I bar, i chioschi e i negozi vengono mandati avanti da persone del luogo, perché nessuno si sognerebbe di cercare fortuna proprio lì, dove sparatorie e rapine sono all’ordine del giorno. La gente del posto sostiene che la paura c’è tanto a la Maciel quanto in un qualsiasi altro barrio, dall’esterno parlano di nuove bande che cercano rifugio in questa realtà dimenticata da Dio per iniziare nuove guerre interne, coinvolgendo anche i più giovani. Una cornice di droga e delinquenza in cui c’è anche chi non perde la speranza e crede che la situazione possa cambiare: attendendo la costruzione del nuovo ponte “Nicolás Avellaneda” e della nuova strada di fianco al torrente Riachuelo si attendono e si sognano nuove aperture ai turisti provenienti dai vicini quartieri più famosi, per abbattere il muro di isolamento che da sempre accompagna questo e molti barrios argentini.”

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Cala il poker l’Inter! I nerazzurri battono il Verona per 4 reti a 2

inter-verona-tuttacronacaSecondo anticipo della 9a giornata di Serie A al Meazza di Milano dov’è andata in scena una partita vivace, con una Inter a tratti davvero bella e un Verona che ha iniziato la gara in maniera decisamente timida anhce se sono riusciti, sul finale, ad approfittare dei momenti in cui i padroni di casa hanno abbassato la guardia. Gli uomini di Mazzarri non sono hanno agguanto la vittoria ma sono anche riusciti nel sorpasso in classifica, dove ora sono al quarto posto, rifilando un 4-2 agli scaligeri. Il primo gol è arrivato al 9′, con autorete di Moras. Tre minuti e arriva il raddoppio a firma Palacio mentre al 32′ spetta a Martinho riaprire i giochi. Il sogno s’infrange presto: Cambiasso al 38′ e Rolando al 56′ chiudono la partita e a nulla serve la rete di Romulo al 71′. La squadra di Mazzarri è riuscita a sfruttare i punti deboli degli uomini di Mandorlini approfittando degli errori degli avversari, vincendo meritatamente. All’opposto, gli scaligeri sono apparsi eccessivamente rilassati e passivi, in particolar modo in occasione dei corner: tre dei quattro gol dei nerazzurri sono infatti scaturiti da calci d’angolo.

Non una buona serata per i veneti, che sono apparsi demoralizzati già al 9′ con Moras che tocca una palla destinata ad uscire e la devia in autogol. La seconda rete, scaturita dal corner, arriva su un rimpallo-gol. Nel frattempo Guarin e Alvarez si sono impadroniti del centrocampo e non hanno concesso spazio agli avversari. Due lampi per gli ospiti, con Toni e Martinho tra il 25′ e il 32′. Il colpo di testa del primo non va a segno, mentre l’incursione solitaria del brasiliano ha il solo merito di illudere i suoi per cinque minuti. Il 2-1 infatti resiste fino al 38′ quando Nagatomo colpisce il palo e di rimpallo Palacio, con la palla che finisce comoda a Cambiasso per il tris. Non cambia nulla nella ripresa: al 56′ arriva il poker di Rolando, da zero metri, sugli sviluppi di un corner. La partita, la prima da ex presidente per Moratti, presente sugli spalti, può dirsi conclusa, eccettuato il fatto che a seguito di un contrasto, dopo il triplo fischio vengono espulsi Moras e Belfodil.

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Nuove scarpe per Icardi: ruggirà contro il Verona?

icardi-adidas-tuttacronacaSi chiamano Adizero f50 Yohji Yamamoto le nuove scarpe firmate Adidas che, presentate dall’azienda, questo week-end faranno il loro debutto in campo, per una prima e unica volta, ai piedi di pochi, selezionati giocatori tra i quali David Alaba (Bayern Monaco), Lucas Moura (Paris Saint Germain) e Mauro Icardi (Inter) per l’Italia. A disegnare l’edizione limitata, 2000 paia, lo stilista Yohji Yamamoto, nome non nuovo in casa Adidas e che ha spiegato: “La mia ispirazione è una miscela di tradizione e cultura moderna e fantascientifica giapponese che, spero, dia ai giocatori armonia e maggiore fiducia per esprimere se stessi senza alcun timore. Le persone devono sentirsi libere di esprimere se stesse. Basta seguire il proprio istinto.” E sicuramente le calzature non passano inosservate: sulla parte anteriore della scarpa compare una coppia di leoni imperiali che richiamano un’antica tradizione, nella quale questi animali facevano da guardia agli imperatori giapponesi, che abitavano terreni sacri. Ma sicuramente i calciatori non si limiteranno ad apprezzare il design, si tratta infatti delle scarpe che, con i loro 165, sono le più leggere attualmente sul mercato. Utilizzano infatti la stessa tecnologia della gamma adizero permettendo ai giocatori di essere più veloci che mai. In Italia potremo ammirarle a partire dalle 20.45 di domani sera, quando Icardi scenderà in campo contro il Verona: ruggirà?

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Accoltella due ex dipendenti, poi si toglie la vita. Sangue nel Veronese

accoltellato-verona-suicidio-tuttacronacaSi è tolto la vita il broker finanziario di 52 anni che ha accoltellato due ex dipendenti, con le quali si era incontrato per motivi economici, ad Arcole, nel Veronese. Le due vittime, una 44enne e una 42enne, sono ricoverate in ospedale, ma non sono ancora state chiarite le dinamiche dell’aggressione: si attende vengano raccolte le deposizioni. I carabinieri speravano di poter ricevere ulteriori delucidazioni dall’uomo, che però è stato rinvenuto morto. Una delle donne è stata segretaria del broker mentre l’altra aveva con lui una collaborazione professionale. L’uomo, a quanto risulta agli investigatori, non aveva debiti né ci sarebbero state sue pendenze economiche nei confronti della due donne. Nel tardo pomeriggio l’uomo è stato trovato morto impiccato non molto lontano dal luogo dell’aggressione.

Litigano con l’ex datore di lavoro: due donne accoltellate

accoltellamento-verona-tuttacronacaRisulta al momento irreperibile, e le forze dell’ordine lo stanno cercando, un imprenditore che durante una lite per motivi economici con due ex dipendenti ha accoltellato entrambe. E’ accaduto ad Arcole, in provincia di Verona. A quanto sembra, l’aggressione si sarebbe svolta in due momenti diversi: una donna è stata colpita nella sua abitazione, l’altra è stata rinvenuta in strada da un medico di base che l’ha trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di San Bonifacio. L’altra donna, con un elicottero del Suem, è stata condotta all’ospedale Borgo Trento di Verona. Entrambe sono state raggiunte da più fendenti: la prima aveva ferite ad una coscia, alle mani ed al torace. Le condizioni di una delle due sono gravi.

Ruba l’identità al fratello: scoperto dopo 20 anni

furto-identità-tuttacronacaI carabinieri di Verona hanno arrestato un 46enne barese che da molti anni viveva nella città veneta con l’accusa di false attestazioni a pubblico ufficiale e utilizzo di documenti falsi. L’uomo, indagato, lasciò la Puglia nel 1993 e qui assunse l’identità del fratello minore, emigrato in Germania e con il quale non ha somiglianze fisiche. In questo modo il 46enne, nel tempo, ha ottenuto documenti con il nome del consanguineo ed ha anche ottenuto l’assegnazione di un alloggio popolare. Tutto bene per lui. Almeno fino a quando il fratello minore, presentata richiesta per il passaporto, se l’è visto rifiutare dalle autorità tedesche. La motivazione?  Risultava residente a Verona. Questo ha dato l’avvio all’indagine che ha fatto scattare le manette ai polsi del ladro d’identità. Nel frattempo i militari proseguono gli accertamenti per verificare ogni singola circostanza nella quale l’uomo avrebbe utilizzato l’identità del fratello. Al vaglio ci sono anche due procedimenti giudiziari per piccoli reati.

Lutto per il calcio: è morto Cadè, il mister del ritorno in B dell’Ancona

giancarlo-cadè-tuttacronacaE’ mancato ieri mattina nella sua abitazione di Zanica, nel Bergamasco, Giancarlo Cadè. L’ex calciatore e allenatore dell’Atalanta aveva 83 anni ed era un idolo ad Ancona, la cui squadra riportò in serie B nel 1988, dopo 37 anni. Il debutto di Cadè in serie A risale al 1948, all’età di 19 anni, con la maglia della sua città, dopo di che, nel 1950, cercò fortuna a Catania per poi tornare a Bergamo per quattro stagioni, con una parentesi a Cagliari, nel 1954. Poi Reggina e Mantova. La sua carriera da calciatore termintò nel 1960, con all’attivo anche una presenza in maglia azzurra, in occasione dell’incontro eliminatorio della XV Olimpiade contro gli Usa. Era il 16 luglio 1952 e a Tampere gli azzurri vinsero per 8-0 contro gli Usa. Cadè continuò a restare in panchina, nelle vesti di allenatore di Ancona, Reggio Emilia, Mantova, Verona, Varese, Pescara, Cesena, Palermo, Vicenza, Bologna, Campobasso, Ravenna. Ma allenò anche l’Atalanta nella stagione 1975-’76 e la Virescit Bergamo nel campionato 1989-’90. Nella sua carriera da allenatore Cadè ha allenato anche Zoff, Paolo Rossi, Cabrini e Mancini. Nel 1973 guidava l’Hellas, in quell’anno il cui campionato passò alla storia per la “fatal Verona” che è costata lo scudetto al Milan di Nereo Rocco. Ma Cadè è l’eroe del calcio marchigiano: era il 5 giugno 1988 e l’Ancona vinse contro il Livorno per 3 reti a 0 e fece il suo ingresso in serie B. Lo stesso allenatore, per il Messaggero, lo scorso giugno, in occasione del 25° anniversario dell’impresa, nell’articolo di Michele Natalini ricordava:

«Ancona per me è stata una favola. Ho ricevuto un affetto straordinario dai tifosi e da tutta la città. Mi siete rimasti nel cuore. Appena risolvo qualche problemino di salute torno a trovarvi. Intanto, in bocca al lupo». Cartolina da Zanica, Bergamo. La firma Giancarlo Cadè, 83 anni compiuti a febbraio. Costretta all’anonimato dei dilettanti, e aspettando un futuro migliore, l’Ancona addolcisce il presente coi ricordi. Quello del 1988 è speciale. Promozione in serie B, la luce dopo 37 anni buio. Ieri come oggi: era il 5 giugno. In 15mila al Dorico. E siccome non c’è posto per tutti allo stadio, ecco una folla di tifosi anche a piazza Cavour, davanti al maxischermo allestito per l’occasione. Livorno strapazzato 3-0, Gadda, Talevi, Tacchi, e l’Ancona è di nuovo nel calcio che conta. Anniversario da ricordare, perché lì davvero è cominciata un’altra storia. E fu festa vera, forse la più bella e sentita di sempre. Di sicuro da quel momento verranno scritte le pagine più importanti: i due campionati di serie A, i 13 nella cadetteria, il torneo angloitaliano, la finale di Coppa Italia con la Sampdoria. E come spesso capita, il successo si costruisce dopo avere ingoiato una grande delusione. Nell’87 Ancona salva in C1 per il rotto della cuffia. Ma subito dopo capace di centrare l’impresa. «Partì tutto da quella salvezza», ha ricordato spesso Cadè. Lui e il ds Italo Castellani: il salto in B ha due padri. Loro insieme alla squadra che è rimasta nel cuore della gente. Da Vettore a Deogratias, da Bruniera a Gadda, e poi Pregnolato, Tacchi, Talevi, De Martino, D’Adderio. L’inizio così così, con un punto in cinque giornate. Poi a dicembre la svolta: 2-0 al Vicenza capolista, l’Ancona adesso ci credere. Il primato a gennaio, dopo l’1-0 alla Centese. Da aprile a maggio cinque pareggi filati, ma niente paura. Seguono la vittoria di Cento e il tripudio con il Livorno.

L’Arena di Verona caccia fuori dalla sua cornice i concerti rock!

arenadiverona-rock-tuttacronacaPer avere l’autorizzazione a suonare nella splendida cornice dell’Arena di Verona, gli artisti dovranno presentare il progetto di palco, luci e immagini. A deciderlo la Soprintendenza veronese, che ha fissato limiti ben precisi: nessuna autorizzazione senza aver prima preso “visione delle caratteristiche tecniche delle soluzioni scenografiche che si prevede di utilizzare in ciascuno degli eventi programmati, ai fini della necessaria verifica e approvazione”. Ma il rischio a cui si va incontro è che, posti di fronte a simili richieste, siano proprio gli artisti a cambiare idea e optare per altre città, come spiega anche il sindaco di Verona Flavio Tosi: “i concerti con gli artisti vengono programmati con un anno di anticipo. Come faccio io a dire loro ‘se non mi fai vedere il progetto del palco non ti do l’autorizzazione?'”. I limiti che sono stati comunicati via lettera lo scorso 3 ottobre dal Soprintendente per i Beni Archeologici di Veneto, Vincenzo Tinè, al Comune e alla Fondazione Arena si basano sul piano estetico e sembra che l’idea tragga origine dai concerti di Ligabue, apparso dell’Arena sei volte dal 16 al 23 settembre. In quelle occasioni, stando alla Soprintendenza, il palco era “palesemente in contrasto con le caratteristiche di decoro e con le esigenze di fruizione monumentale dell’edificio”. In un altro passaggio del testo si legge anche che l’incremento dei concerti all’Arena ne condiziona “la piena leggibilità”. Frase contro la quale punta il dito il sindaco: “Come se chi viene a vedere i concerti vuole avere la leggibilità dell’Arena”. Niente più autorizzazioni preventive ai concerti organizzati da 2Arena Extra”, la società della Fondazione Arena che si occupa degli eventi extra-lirici, dunque. E questo perchè, rimarca la Sopritendenza, “non esiste alcuna regolamentazione” in merito alla valutazione dell’impatto delle strutture sceniche e che “non viene esercitato da parte del Comune alcun ruolo autorizzativo nella predisposizione degli allestimenti”. A Tosi non resta altro che sfoderare le armi, perchè, come lui stesso dice, “Questa burocrazia deve cambiare”.

Scontri tra Verona e Bologna, tre feriti tra i tifosi del Verona

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Domenica di sangue sulla tangenziale di Bologna dove la tifoseria di casa avrebbe atteso il pullman dell’Hellas Verona insieme ai pullman della tifoseria ospite scortato dalla polizia e dai carabinieri, qui si sarebbero verificati gli scontri nei quali tre tifosi dell’Hellas Verona sarebbe rimasti feriti. Uno di loro ha ricevuto una coltellata in un braccio, un altro una bottigliata in testa. Contusi ci sarebbero anche tra i tifosi del Bologna. Gli episodi sono avvenuti nella zona fra via Andrea Costa e via della Barca, a circa 550  metri dallo stadio. La polizia ha caricato la tifoseria rossoblù per impedire che entrasse in contatto con quella veronese e che gli scontri potessero essere ancora più violenti. La partita fra Bologna e Verona comincerà con venti minuti di ritardo. La decisione è stata presa perché il pullman del Verona è arrivato in ritardo allo stadio Dall’Ara

Carabinieri travestiti da giardinieri arrestano due tunisini per spaccio

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Sono stati arrestati due tunisini, a Verona, per concorso continuato nella vendita, offerta, commercializzazione e illecita detenzione di eroina.  Dopo mesi di attività di osservazione, controllo e pedinamento, i carabinieri hanno ricostruito il florido mercato che avevano creato in un parco. I militari si sono travestiti da giardinieri per meglio poterli osservare durante le loro attività che avvenivano a pochi metri da dove mamme e bambini utilizzavano il parco per passeggiare e giocare. Il primo arrestato, Salami Anis di 34 anni, ha chiesto più volte al comandante di San Michele Extra cosa fosse accusato.

Il secondo, Bouhjar Fethi di 30 anni, invece, messo di fronte alle proprie responsabilità, dopo aver capito che i carabinieri avevano osservato per mesi la sua attività, annotandosi tutti i particolari della sua azione, si è trincerato dietro un silenzio durato fino alla casa circondariale di Montorio dove è stato accompagnato con il suo complice.

Pirlo scoppia la bomba: dopo la sostituzione va sotto la doccia!

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Scoppia la bomba in casa Juve su Pirlo: il calciatore, sostituito da Conte contro il Verona, non è rimasto in panchina a seguire la partita con i compagni, come scritto nel regolamento interno juventino, ma è andato a farsi la doccia. 34 anni e una stagione con l’obiettivo di poter volare in Brasile per il Mondiale. Intanto ci sono le due sostituzioni subite  (tante quante quelle dell’intero scorso campionato) che pesano notevolmente sulle spalle del giocatore.

A giugno poi scade il contratto e nche se la Juve minimizza e parla di intesa per un prolungamento simile a quella di Buffon, quasi una formalità, c’è anche qualche nome che spunta: Xabi Alonso per la Juve potrebbe anche essere un interessante nome da tentare di acquisire appena si riaprirà il calciomercato. Certo la trattativa non è facile, ma tentar non nuoce.

Intanto Prandelli tra strategie e diplomazia cerca di buttare acqua sul fuoco:

”Pirlo va gestito? Avremo un occhio di riguardo per i giocatori più utilizzati, visto che siamo già qualificati”: lo ha detto Cesare Prandelli, a margine della decima edizione della ‘Vialli e Mauro Golf Cup’.

”Però – ha aggiunto – se loro vogliono esserci per me è un onore, sono i giocatori che devono dare un segnale in questo senso. Avremo l’opportunità di provare chi ha giocato meno. Il vice Pirlo? Lodi ha disputato campionati straordinari, ma per un discorso di prospettiva abbiamo preferito puntare su Verratti”.

Il gol capolavoro di Tevez dedicato a Ciudad Oculta, il quartiere amato dal Papa

ciudad-oculta-tuttacronacaHa segnato il gol del pareggio Carlos Tevez, durante il match contro il Verona allo Juventus Stadium. Un gol capolavoro che lui ha dedicato a “Ciudad Oculta”. “Città nascosta” è uno dei quartieri più poveri di Buenos Aires, chiamato così a causa del muro che il governo argentino costrì nel 1978, in occasione del Mondiale, al fine di occultare agli occhi dei turisti la miseria di quel luogo. Anche Papa Francesco, quando era ancora cardinale, si era occupato di quella zona. Ha infatti denunciato le pressioni dei narcotrafficanti nei confronti dei sacerdoti che operavano in quella e in altre Villas, i quartieri popolari dei Buenos Aires. Proprio di questo il futuro pontefice parlava nel 2009, durante un’intervista rilasciata al mensile 30 giorni:

Perché ha scelto di far sapere a tutti che un suo sacerdote era stato minacciato dai trafficanti di droga?

La decisione è stata presa in preghiera. Ho sentito che questo era un problema di tutta la Chiesa locale. E tutti i fedeli dovevano saperlo. Ne ho accennato durante un’omelia nella messa celebrata per gli operatori delle scuole e delle attività educative, dove avevo parlato anche dei pericoli dei giovani d’oggi, come la droga. Alla fine, ho solo aggiunto che un prete era stato minacciato, senza dire neanche il nome.

Chi ha avuto la fortuna di incontrare padre Pepe e i preti [il sacerdote minacciato, n.d.r.] che lavorano con lui sa che sono anche prudenti e realisti. Non recitano la parte dei “preti di frontiera”, o dei “professionisti dell’“antidroga”. Cosa è cambiato? Perché li hanno minacciati?

Loro lavorano. Non attaccano nessuno. Chi ha detto che la droga è un pericolo, non solo nelle favelas, ma in tutta la città, sono stato io, durante quella messa. Ho detto ai genitori: guardate cosa fanno i vostri figli, curatevi di loro, perché la droga arriva dappertutto, arriva alla porta delle scuole. Loro, i sacerdoti delle villas, lavorano anche nella prevenzione delle tossicodipendenze e nel reinserimento sociale dei ragazzi drogati. Un mese fa avevano steso un documento propositivo e costruttivo sulla impressionante crescita del traffico di droga. Quelli di Villa 21 hanno aperto di recente tre case di ricovero per i ragazzi drogati. Si vede che tutto questo non è piaciuto ai trafficanti. Qualcuno deve essersi innervosito.

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Il latitante che si presenta in ospedale ubriaco e confessa

ubriaco-confessa-tuttacronacaUna cena tra amici durante la quale beve tanto da doversi recare al prontosoccorso del policlinico di Borgo Roma, a Verona. Arrivato in ospedale in esotossicosi alcolica, un romeno ha iniziato a disturbare gli altri pazienti tanto che i medici gli hanno chiesto di smetterla. A quel punto l’uomo, in stato di profonda confusione, ha affermato che avrebbero fatto bene a portarlo in carcere, già che sarebbe dovuto andarci già da diverso tempo. E’ stato allora che i sanitari hanno chiamato i carabinieri. I militari, dopo aver calmato il romeno, l’hanno condotto in caserma dove hanno accertato la sua identità. Hanno così scoperto che l’uomo ubrico che avevano di fronte a loro era il destinatario di un ordine di carcerazione risalente al giugno del 2012, per una condanna a tre mesi di arresto per guida in stato d’ebbrezza e senza patente. L’uomo, ricercato dalle forze dell’ordine da 15 mesi, è stato quindi trasferito al carcere veronese di Montorio.

Il riscatto di Llorente: Juve-Verona 2-1!

fernando-llorente-juve-verona-tuttacronacaEd arrivò il giorno di Llorente. Il basco trova posto oggi in campo mentre resta in panchina Vucinic. Queste le formazioni:

JUVENTUS (3-5-2): Storari, Barzagli, Bonucci, Ogbonna, Isla, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah, Tevez, Llorente.

VERONA (3-5-1-1): Rafael; Gonzalez, Moras, Bianchetti; Cacciatore, Romulo, Donati, Hallfredsson, Agostini; Jorginho; Cacia.

juve-verona-tuttacronacaE’ subito la Juve a fare la partita, con tentativi di tiro in porta da parte di Bonucci (2′), Pogba (7′) e Tevez (9′). Al 12′ sponda di Llorente al limite dell’area per Bonucci, la cui percussione viene fermata dall’uscita bassa di Rafael. Anche i veronesi ci provano al 13′, con Cacia che stoppa col destro un buon lancio in arrivo da centrocampo: conclusione respinta da Barzagli. Infortunio per Rafael che ha un taglio sul mento, probabilmente causato da Moras, spinto da Llorente in area di rigore.

juve-verona1-tuttacronacaNel frattempo si scalda Marchisio: Vidal è in campo ma ancora dolorante per una botta ricevuta nei primi minuti dell’incontro. Proprio il cileno dopo appena due minuti tenta un colpo di testa in area, ma Rafael blocca. E’ sempre la Juve a pressare e Llorente si rivela una pedina preziosa: offre sponde utili ai compagni di squadra. Al 35′ il Verona, dopo aver subito i continui attacchi bianconeri, guadagna due calci d’angolo. Sul secondo, colpo di testa di Moras, Bianchetti non tocca il pallone che finisce sul destro di Cacciatore che non sbaglia e batte Storari da due passi: 0-1!

Solo tre minuti e la Juve pareggia: Tevez riceve, si allarga sulla parte destra dell’area di rigore e incrocia. 1-1!

Al 45′ Tevez sfiora il raddoppio con un destro a girare dal limite dell’area: la sfera colpisce entrambi i pali ma non entra in porta. Al 2′ di recupero ci pensa Llorente a portare in vantaggio i padroni di casa: cross di Vidal dalla destra, il basco vince la sfida con Moras e colpisce il pallone di testa, superando Rafael. 2-1 e ottimo esordio per lui!

Un altro minuto e l’arbitro manda le squadre negli spogliatoi con la Juve in meritato vantaggio.

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Gioca in offesa la Juve nei primi minuti della ripresa arrivando alla quindicesima azione offensiva. Al 7′ Bonucci salva il risultato: anticipa Jorginho a pochi passi da Storari. Pogba e Llorente tentano di allungare il vantaggio ma Rafael salva il risultato. Al 17′ è Pirlo a cercare il gol su punizione ma il difensore veronese non si fa sorprendere. Poco dopo, Pogba centra la traversa. Al 23′ Vucinic sostituisce Llorente che esce tra gli applausi. Tre minuti di gioco e i bianconeri rischiano a causa di una disattenzione in difesa, con disimpegno sbagliato di Ogbonna. Asamoah anticipa Cacia e allontana il pericolo.

asamoah-cacica-tuttacronacaIn questa ripresa i bianconeri continuano a sprecare le palle: Pogba invece di concludere allarga sulla sinistra per Tevez con un’azione che termina con una nulla di fatto, poco dopo la conclusione di Isla su assist di Vucinic finisce sull’esterno della rete. Al 35′ Giovinco entra al posto di Tevez per venire atterrato subito dopo in area di rigore: l’arbitro lascia correre. La Juve continua a fare possesso di palla ma il Verona resiste. Gli ultimi istanti di gioco risultano essere molto fallosi, con le squadre ormai stanche. Dopo tre minuti di recupero, e un sussulto del Verona, arriva il triplo fischio: Juve-Verona chiude 2-1!

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E’ tornato a casa Charly, il pony più piccolo del mondo

charly-ritrovat-tuttacronacaUna settimana fa Bartolo Messina, allevatore e artista equestre di Barano d’Ischia, nel Napoletano, aveva lanciato un appello in Facebook:

facebook-tuttacronacaCharly, il pony più piccolo del mondo, era infatti stato rubato da uno dei box della mostra nazionale del cavallo, a Città di Castello, la sera precedente l’inaugurazione. Qualcuno aveva tagliato la rete accanto al box, portando via il cavallo alto non più di una sessantina di centimetri e per questo inserito nel Guinness dei primati. Le sue tracce si erano quindi perse in un vicino campo di tabacco. Nei giorni successivi numerosi erano stati gli appelli di Messina affinchè il pony gli fosse restituito. “È come se avessero rapito uno di famiglia”, aveva ripetuto. Ora però Charly è tornato dalla sua famiglia. Secondo le prime informazioni, era in una località isolata nella zona di Peschiera del Garda, in provincia di Verona. Non sono stati al momento eseguiti provvedimenti giudiziari di alcun tipo.

Il video di Luciano Ligabue che cade sul palco a Verona

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Luciano Ligabue, che ieri sera ha portato a termine la prima di 6 serate, all’arena di Verona ha avuto un piccolo incidente. E’ infatti caduto dal palco, ma si è immediatamente rialzato senza danni. Il video è stato diffuso su Wake Up News:

Dopo gli accertamenti clinici il responso è stato: “microfrattura alla spalla destra”. Ligabue ha comunque voluto garantire la presenza agli altri cinque concerti, che si terranno nei giorni 17-19-20-22-23 settembre, tornando sul palco più carico di prima.

A Verona… Accoltella la moglie e poi si getta sotto un tir

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Erano circa le 9.30 quando è scattata la follia omicida di un uomo di 31 anni romeno che prima  ha accoltellato la moglie  poi è scappato verso l’autostrada del Brennero, dove si è gettato sotto un tir.

La moglie, 29enne anch’essa romena, ferita in più arti del corpo, è riuscita a scappare in una ricevitoria dove ha chiesto aiuto e ha identificato il marito come l’aggressore che le aveva inferto le lesioni. La tragedia si è consumata nei dintorni dell’ufficio postale di via Cavour, a Dossobuono, nel Veronese, e ancora non si conoscono i dettagli della vicenda che ha portato l’uomo a compiere il gesto. Al momento la donna è ricoverata in ospedale e sottoposta a intervento chirurgico. Da quanto si è appreso da fonti mediche la donna non dovrebbe essere in pericolo di vita.  Pesanti le ripercussioni al traffico tra tra Nogarole Rocca e il nodo con la A4, dove il traffico è rimasto bloccato per ore.“

Ligabue, incanta l’arena con “Sale della Terra”

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Stasera è stata solo la prima serata per Ligabue all’arena di Verona, ma per tutti i suoi fan è stato davvero un concerto indimenticabile in attesa del suo ultimo album, dal titolo ancora top secret, che uscirà il 26 novembre.

tante le emozioni e soprattutto per Ligabue questo è stato anche un saluto, anzi un addio a un album che è uscito tre anni fa e che ha segnato profondamente il percorso professionale e personale del cantante. Tante le immagini anche che si sono succedute su “Buonanotte all’Italia”. Tanti volti che non ci sono più da Margherita Hack, Lucio Dalla, Little Tony, Vincenzo Cerami, Pietro Mennea, Stefano Borgonovo, Enzo Jannacci. Una Buonanotte triste, malinconica per un Italia che non c’è più.

 

La terza giornata di Campionato, tra sorprese e conferme

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LAZIO CHIEVO 3-0

A Roma, all’Olimpico si è disputata la partita Lazio-Chievo, dove i biancocelesti hanno travolto il Chievo già nel primo tempo mettendo a segno un 3-0. Il primo gol è arrivato all’8 con Candreva.

Al 38° va in rete in spaccata Cavanda su cross di Ledesma. Ed è il raddoppio per la Lazio.

La tripletta la firma invece Lulic al 41.

Il primo tempo finisce quindi con il parziale di 3-0. Nel Secondo tempo si assiste solo alla Lazio ceh amministra con agilità il risultato.

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UDINESE – BOLOGNA 1-1

Al Friuli tra Udinese e Bologna il primo tempo termina 0-0 con tante occasioni da una parte all’altra e buoni ritmi che tuttavia non hanno visto concretizzarsi le occasione per nessuna delle due squadre.

Nel secondo tempo, a 20 minuti dal fischio finale arriva il gol del vantaggio del Bologna, lo firma Diamanti, che su punizione trova l’angolo sotto l’incrocio dei pali.

All’86’ pareggia l’Udinese con un gran gol di Di Natale.

Una gara divertente e giocata con grande sportività da entrambe le squadre, nel secondo tempo sono arrivate anche le reti e in fondo il risultato di 1-1 rispecchia ciò che è stato visto in campo.

Livorno-catania-tuttacronaca

LIVORNO CATANIA 2-0

Reti inviolate dopo i primi 45 minuti anche tra Livorno e Catania dove però si è registrata l’assenza di grandi occasioni. Il Livorno torna in campo con grande grinta e nel secondo tempo, in pochi minuti chiude la partita. Al 66′ va in vantaggio con Paulinho con una grande conclusione di prima. E’ sempre Paulinho ha trovare poi il raddoppio al 72′.

Una partita dai due volti con un primo tempo in cui tutto era sembrato scorrere lentamente e una ripresa dominata dai padroni di casa che hanno trovato in Paulinho l’uomo chiave della gara.

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VERONA SASSUOLO 2-0

Finisce in vantaggio, il primo tempo, per il Verona nello scontro con il Sassuolo. La squadra di casa è partita subito all’attacco e alla prima occasione, su un errore in ripartenza di Magnanelli, Hallfredsson apre sulla sinistra per Martinho e l’attaccante batte Pomini con un sinistro di potenza al 12′. Poi il Verona controlla la partita, anche se pian piano si spegne e lascia l’iniziativa in mano della squadra avversaria. Tuttavia gli uomini di Di Francesco non riescono a creare grandi pericoli ad eccezione di quel tiro, che non ha fortunam di Zaza al termine del primo tempo.

Nei minuti di recupero della ripresa, già a tempo scaduto, arriva il raddoppio del Verona con una gran giocata di Jorginho che si libera di due difensori e poi serve Romulo per il piatto che antra in rete. La partita si chiude 2-0 con un Verona che davvero ha gestito una bella gara e il Sassuolo che non ha saputo reagire.

Treno in fiamme sulla Milano-Venezia, linea interrotta per ore

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L’incendio su un treno merci, che percorreva la Milano-Venezia, è divampato intorno all’area di Verona e ha provocato danni alla linea elettrica.  In particolare è stata interessata l’area  tra Verona Porta Vescovo e San Martino. Fermi i treni regionali e interrotta la linea per alcune ore.  Due treni Freccia bianca dell’alta velocità Milano-Venezia sono stati deviati via Bologna-Verona, con ritardi di circa due ore. Ora la situazione è tornata alla normalità, ma ci sono stati diversi disagi che soprattutto hanno colpito i pendolari.

 

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