
Nichi Vendola si oppose… fin da piccolo alle ingiustizie. E’ quello che racconta il fratello all’ultima puntata dell’Arena il programma domenicale di Rai 1 condotto da Giletti. Il fratello Giovanni ripercorre l’episodio che vide protagonista il fratello da piccolo quando nel giorno di San Nicola vanno premiati i bambini buoni e puniti quelli cattivi. Ma il cugino di Nichi che era un bambino vivace si vide recapitare una bicicletta, mentre Nichi non ebbe la sua che a lungo aveva chiesto. La bicicletta divenne il simbolo della protesta e fece una lettera di ribellione a San Nicola costringendo così la madre a fare un debito per regalargli la bici.
In studio con Giletti il leader del Sel parla chiaro. Parla di quell’alleanza Pd e Pdl senza mezzi termini: “Stare con Berlusconi non è responsabilità è una resa”. E quando Giletti gli ricorda che il Sel non sarebbe entrato in Parlamento se non ci fosse stato il Pd, Vendola ricorda che il Pd non avrebbe avuto il premio di maggioranza senza il Sel e ribadisce che il governo andava fatto per arrivare in tempi brevi a dare le risposte che servono al Paese ma che andava fatto con il M5S. Vendola ricorda quando aveva parlato con Bersani chiedendo che si sfidasse il Movimento di Grillo proprio sul piano delle riforme e delle risposte da dare al Paese, ma non si riuscì a trovare un accordo. Eppure il M5S si era spaccato sul nome di Grasso al Senato, allora si poteva benissimo provare su quella linea a farsi seguire su altre riforme se queste fossero state fatte in nome e per conto del popolo.
Oggi poi c’è Epifani, neo eletto segretario del Pd, che attacca violentemente Vendola, ma il leader del Sel ricorda che il problema dei democratici in questo momento non è con Sinistra ed Ecologia ma con l’elettorato che non si riconosce più nell’entità Pd.
Si parla della manifestazione di Brescia e il leader del Sel condanna la violenza.. ma quella violenza è stata generata anche da 20 anni in cui si è instaurata una lotta tra politica e magistratura che può far crollare l’indipendenza di quest’ultima e farla ricadere sotto il potere politico e quindi sottrarre democrazia al Paese. Inoltre chi governa con violenza e si presenta al popolo con tracotanza come mostrano le immagini di Brescia (Formigoni che esulta, Brunetta scortato da un esercito) si deve attendere che ci siano poi gesti violenti. E’ un meccanismo innescato proprio dalla politica degli ultimi 20 anni, sorda al disagio del popolo, capace di esprimersi con un vocabolario “commercial-pornografico” coem è stato definito dallo stesso leader di Sinistra ed Ecologia, che poi non ha avuto problemi a confermare che il suo burlesque è “giocare a burraco la domenica con mia madre e il mio compagno”.
Sulla ferita dell’Ilva su quei lavoratori condannati a decidere se lavorare o proteggere la loro salute, ancora una volta il presidente della Regione Puglia ricorda che il Sel si è battuto con tutte le sue forze affinché venissero approvate delle normative contro l’inquinamento che sono rigide e che impediranno in futuro il propagarsi di queste aziende che inquinano e mettono a repentaglio la salute. L’Ilva è il frutto di 140 anni di inquinamento che viene “tollerato” dall’arsenale di Taranto, perché i governi che si sono succeduti hanno rimandato di anno dopo anno il problema della crisi ambientale… ora la “palla” è dell’azienda che deve ripulire il territorio e dello Stato che deve monitorare che ciò avvenga nei previsti.
Un’intervista quella di Vendola su Rai1 che è avvenuta in una domenica dedicata alla politica da Torino dove Veltroni e Renzi presentano i loro libri ad Avellino dove Epifani ha spiegato i motivi che lo hanno tenuto fuori da Piazza San Giovanni nella giornata della Fiom. Epifani urla contro Vendola ad Avellino, il leader del Sel cerca il dialogo dagli studi di Rai1… l’Italia passa la sua ennesima giornata chiedendosi cosa ne sarà di Lei!
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