Al centro dell’inchiesta di Report c’è il blog di Grillo che ha raddoppiato l’Audience del M5S… a quanto ammontano i ricavi per la pubblicità? Il leader Gianroberto Casaleggio si nega, così come il senatore Michele Giarrusso che alla fine si congeda così “Mi ha fatto cinque volte la stessa domanda, è chiara la domanda ed è chiaro il modo di attaccare” e continua “Lei fa delle illazioni, io la ringrazio e la saluto”.
“Il blog è un prodotto commerciale, la politica lo pubblicizza”, questa è l’unica certezza della Giannini… ma potrebbe essere che il blog serve a pubblicizzare la politica?
L’unica certezza è che della raccolta fondi via Internet per la campagna elettorale del Movimento Cinquestelle è stato pubblicato un rendiconto sommario, senza fatture né nomi dei fornitori. MA se i donatori non vogliono rendere pubblici i nomi come si può fare?
Renzi prospettava che per le prossime raccolte fondi si poteva immaginare un sistema per cui lui non avrebbe accettato denaro da chi poi vietava la pubblicazione sul web… ma è una strada democraticamente percorribile? Non dovrebbe essere rispettata anche la privacy di un finanziatore che in pieno anonimato vuole sponsorizzare un movimento in cui crede? Il problema è il giusto equilibrio tra trasparenza e privacy… la soluzione è in quella fiducia spezzata tra cittadino e politico!
All’interno di Report vi è anche l’intervista a Federica Salsi, espulsa dal M5S dopo una sua apparizione a Ballarò, che afferma “Se il blog per stare in piedi ha un costo elevato, non mi puoi raccontare che la politica si fa a costo zero.”
MA un blog non dovrebbe essere in grado di autofinanziarsi con la pubblicità e quindi i costi elevati essere abbattuti attraverso gli spazi commerciali?