Era tenuta segregata almeno da otto anni la 36enne Chiara, che la madre ha rinchiuso in un’abitazione del quartiere Vomero di Napoli. Una casa che nel tempo si era trasformata in una discarica. Sono stati i poliziotti di Napoli a liberarla da quel carcere dove a disposizione aveva solo la corrente elettrica: nè acqua nè gas. Chiara ha conseguito il diploma e risulta anche iscritta all’università ma è stata trovata narcotizzata. Nel frattempo la madre, l’insegnante 69enne in pensione Rosa S., ha ottenuto gli arresti domiciliari. A stabilirlo il gip al termine dell’interrogatorio di garanzia conclusosi poco fa nel carcere di Pozzuoli (Napoli) dove la donna era stata portata dalla polizia venerdì scorso quando gli agenti fecero irruzione nell’appartamento trovando Chiara in mezzo a cumuli di rifiuti. Gli agenti del commissariato Arenella, guidato dal vice questore Eugenio Marinelli, dopo averla liberata l’hanno affidata al 118 che l’ha prima condotta nell’ospedale Cardarelli e poi nel San Giovanni Bosco dove si trova tuttora in cura. Anche altre tre persone sono state denunciate per favoreggiamento: si tratta del portiere dello stabile, dell’amministratore, e della zia della giovane, sorella dell’ insegnante in pensione. Le due sorelle viveno assieme da circa 12 anni. Secondo quanto si è appreso, non aveva mai voluto accettare la figlia. I medici del San Giovanni Bosco dovranno ora accertare lo stato di salute, soprattutto psicologico di Chiara. Dagli atti non emergono forme di minorazione mentale che, però, potrebbero essere state nascoste. Ai sanitari è anche affidato il compito di accertare se le siano stati somministrati calmanti, per tenerla sotto controllo. Quello che non si comprende, infatti, è perchè la giovane non si sia mai ribellata a questa situazione. Gli investigatori del commissariato Arenella stanno ascoltando anche altre persone. Tra queste figura il fratello di Chiara, che vive fuori regione. Il padre, invece, è morto tempo fa. “È una vicenda che ha dell’incredibile: mi chiedo come abbiamo fatto, tutti noi, a non accorgerci di questa terribile vicenda. Mi sento in colpa”. A parlare è l’inquilina del secondo piano del palazzo di via Caldieri 141 dov’era rinchiusa la ragazza. “Le conosco da 13 anni – spiega la donna – sia la giovane sia la madre. Mi ricordo di averle incontrate entrambe in una riunione di condominio, molto tempo fa. Chiara mi sembrò un pò nervosetta, con dei problemi. Per discrezione non domandai nulla alla signora. Io e mio marito le sentivamo spesso litigare, talvolta furiosamente. Poi niente più, nessun segnale da quell’appartamento”. “Tempo fa, non avendo avuto più sue notizie e non sentendola più, – conclude la donna – chiesi di Chiara alla madre: mi disse che stava studiando, all’università, e che non dormiva più a casa. Ogni tanto, la incontravo nell’androne del palazzo, con le buste della spesa in mano, un cenno di saluto, buon giorno, buona sera, e null’altro”.
Tutti gli articoli con tag madre
La 36enne segregata per 8 anni: la madre già ai domiciliari
Pubblicato da tdy22 in marzo 2, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/03/02/la-36enne-segregata-per-8-anni-la-madre-gia-ai-domiciliari/
La polizia libera una donna: era tenuta segregata da otto anni dalla madre
Ha 36 anni ed è una disabile mentale la donna che è stata liberata oggi dalla polizia a Napoli. La giovane era tenuta segregata dalla madre nel loro appartamento in via Caldieri, nel quartiere Vomero. La sua condizione si protraeva da almeno otto anni. Stando a quanto si è appresto, la ragazza sarebbe stata imbottita di tranquillanti e psicofarmaci dalla genitrice. Un calvario iniziato quando l’anziana madre è rimasta vedova.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 28, 2014
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Sesso pericoloso: 15enne con una 34enne, entra la madre e lei si getta dalla finestra
Lui 15 anni e lei 34 presi da focosa passione fino a quando la porta della camera nons i apre ed entra la madre di lui. La 34enne, Keri Gonzalez, di Phoenix in Arizona, prima tenta di nascondersi sotto il letto, ma poi, data anche la reazione isterica della madre del ragazzo, decide di lanciarsi dal balcone posto al secondo piano dell’abitazione. Keri ha riportato la rottura di una caviglia e dovrà rispondere in tribunale di sesso con un minore e per aver introdotto alcolici nella camera del ragazzo.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 13, 2014
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Investito a 10 anni da un furgone mentre attraversava sulle strisce pedonali. E’ grave!
Un furgone ha travolto un ragazzino di 10 anni che stava attraversando sulle strisce pedonali insieme a sua madre. L’incidente è avvenuto a Milano in via Fiamma e il bambino è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Niguarda in condizioni molto gravi e i medici al momento sperano di salvargli la vita. L’autotrasportatore sarebbe un italiano di 57 anni che si sarebbe dato alla fuga a piedi dopo l’impatto, lasciando il furgone fermo e incustodito. La fuga sarebbe durata poco e il trasportatore sarebbe stato bloccato a poca distanza dal luogo dell’incidente. Il trasportatore è stato portato al comando di polizia e interrogato e al momento l’accusa per lui è di omissione di soccorso, ma nelle prossime ore la sua posizione si potrebbe aggravare secondo le condizioni del bambino.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 10, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/10/investito-a-10-anni-da-un-furgone-mentre-attraversava-sulle-strisce-pedonali-e-grave/
Una madre e i suoi due figli muoiono in un rogo: l’ha appiccato un 13enne
Difficile ribattere se le prove arrivano dalle telecamere: il rogo che lo scorso mercoledì ha provocato la morte di una madre di nazionalità pachistana e dei suoi due figli è stato un 13enne, arrestato la scosa notte. L’incendio era stato appiccato nel fabbricato di una casa.comunità dove si era propagato rapidamente avvolgendo l’intero fabbricato. Oltre alle tre vittime, si sono contati 27 feriti, ricoverati in ospedale per ustioni e intossicazioni da fumo. La polizia ha anche scoperto che il giovane che ha appicato l’incendio fa parte del corpo giovanile dei pompieri, una sorta di ‘scuola’ per futuri vigili del fuoco. Andreas Schoepflin, un portavoce della polizia, ha riferito che il ragazzino era stato identificato attraverso il racconto di alcuni testimoni e soprattutto dalle immagine registrate da una telecamera di sorveglianza. Il giovane, in seguito all’arresto, è stato interrogato ed ha confessato, pur senza fornire spiegazioni sul suo gesto. La polizia ha detto solo di poter escludere un movente legato alla xenofobia. Il giudice ha disposto il ricovero del ragazzo per accartamenti di natura psichiatrica.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 8, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/08/una-madre-e-i-suoi-due-figli-muoiono-in-un-rogo-lha-appiccato-un-13enne/
“Non può essere lui”: parla l’amico del presunto maniaco seriale di Bologna
E’ di ieri la notizia che il presunto palpeggiatore seriale di Bologna è stato arrestato a Copenaghen, accusato di due aggressioni sessuali a Bologna, nella notte tra il 10 e l’11 gennaio. A prendere la parola in difesa del romeno Cesarin Tivadar è un suo amico che spiega: “È impensabile che lui possa finire a fare quelle cose. Penso che quello che dicono le donne sia sbagliato”. La testimonianza è stata raccolta, anche con un video da La Stefani, agenzia on line della scuola di giornalismo. Sam, il gestore di un locale vicino a quello dove in passato aveva lavorato l’indagato, dimostra di non credere alla colpevolezza. Quando venne diffuso l’identikit, “dicevamo tutti, tutti quelli che lo conoscono, che era assurdo fosse lui. È un ragazzo simpatico e molto intelligente, parla cinque lingue. È molto conosciuto e lui conosce molta gente in ambiente universitario”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 31, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/31/non-puo-essere-lui-parla-lamico-del-presunto-maniaco-seriale-di-bologna/
Il presunto palpeggiatore seriale di Bologna arrestato a Copenaghen
Era arrivato a Bologna dal 19 dicembre, a trovare la madre in occasione delle feste natalizie, il romeno Cezarin Robert Tivadar, che compirà 27 anni a luglio, arrestato in Danimarca, dove si trovava per studio, con l’accusa di essere l’aggressore seriale di Bologna. Il pm Laura Sola, che ha coordinato le indagini della squadra mobile con la supervisione del Procuratore aggiunto Valter Giovannini, nel chiedere l’ordinanza di custodia in carcere, gli contesta due aggressioni, avvenute all’alba di sabato 11 gennaio. Tivadar è stato raggiunto dal mandato d’arresto in mattinata in uno studentato a Copenaghen e ora il provvedimento dovrà essere convalidato. A firmare l’ordinanza, il Gip Francesca Zavaglia. E’ stato il ministro dell’Interno Angelino Alfano a lanciare la notizia su Twitter: “E’ stato arrestato a Copenaghen dalla squadra mobile di Bologna, il rumeno autore di quattro violenze sessuali a Bologna colpito da mandato di cattura Eu”. Scrive Repubblica:
In una perquisizione nella casa della madre di Cesarin Tivadar sono stati trovato un paio di stivaletti neri, bassi e un cappotto nero tre quarti, ritenuti compatibili con quelli indossati dall’aggressore, descritti dalle vittime e ripresi dalle telecamere. La donna è stata sentita dalla polizia, così come un amico, italiano, del romeno. Questi, ad un certo momento dell’indagine, pare abbia provato ad avvisarlo che a Bologna era possibile che lo stessero cercando. Il giovane, che ha i capelli castano chiari e non biondissimi come lo raffigurava l’identikit diffuso anche sui media, si trovava a Copenaghen in una stanza, all’ottavo piano di uno studentato, che condivide con altri due ragazzi. All’arresto hanno preso parte anche poliziotti della Mobile bolognese. Non risulta avere precedenti. Dopo le scuole superiori, fatte in Emilia, in passato era stato per un periodo di studio universitario a Londra, dove probabilmente ha preso l’accento anglofono descritto dalle vittime. Stava ora frequentando un master post laurea in turismo. Ha comunque un documento d’identità rilasciato a Bologna nel 2012.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 30, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/30/il-presunto-palpeggiatore-seriale-di-bologna-arrestato-a-copenaghen/
Il padre muore d’infarto e i tre figli lo vegliano
La triste storia arriva da un piccolo paese dell’est della Francia. Tre bimbi di 4,9 e 11 anni sono rimasti un giorno intero a vegliare la salma del loro papà. L’uomo probabilmente è rimasto vittima di un attacco cardiaco e il figlio più grande ha portato a scuola le sorelline come se nulla fosse accaduto per paura che il giudice decidesse di separarli. Al termine delle lezioni i tre bambini sono tornati a casa e hanno passato la serata accanto al corpo del padre, solo il giorno dopo una delle due bambine tornando a scuola ha deciso di raccontare la storia alla maestra che ha dato l’allarme. I tre bambini sono stati affidati all’assistenza sociale con la promessa – ha assicurato il magistrato – di «non essere separati», anche poiché già reduci dalla separazione dalla madre che ha deciso di andare via dalla casa sei mesi fa. Il procuratore ha fatto appello alla madre, attraverso i media, a farsi viva.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 25, 2014
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Per vivere, nasconde il corpo della madre morta nel congelatore!
La crisi, la disoccupazione e una figlia “costretta” a nascondere il cadavere della madre morta, da circa 4 anni secondo una prima ipotesi formulata dal medico legale, nel congelatore per continuare a percepire le pensione. Il corpo dell’anziana era avvolto in un sacco della spazzatura ed è stato scoperto solo perché la figlia ha accusato un malore e ha chiamato il 118. I soccorritori non riuscendo a entrare nell’elegante palazzina di Borgomanero, in provincia di Novara, hanno chiamato i vigili del fuoco. Sono stati quest’ultimi a fare la macabra scoperta. La donna soccorsa non è in condizioni gravi.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 23, 2014
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Tragedia a Milano: madre di tre gemelli uccisa in retromarcia
Aveva tre figli, tre gemellini, la donna che oggi è stata schiacciata da un furgone mentre prendeva la sua bicicletta dal box del condominio dove viveva. Il fatto è accaduto a Milano, dove il mezzo, “tipo Dodò” della Renault, è piombato in retromarcia sulla vittima mentre al volante c’era un conducente senza patente, come riferito dai vigili del fuoco. Il furgone appartiene a un’impresa edile che sta effettuando dei lavori nel palazzo e il conducente, egiziano di 36 anni, era salito a bordo solo per spostarlo di pochi metri, essendo privo del permesso di guida. Dalle prime ricostruzioni la donna stava slegando la propria bicicletta in compagnia di un’amica, rimasta illesa ma sotto shock, quando il furgone le è piombato addosso.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 22, 2014
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Muore la madre della Ballarin, stroncata dal monossido di carbonio
Una notizia che l’altra notte sembrava dovesse essere relegata alla cronaca locale. Una donna di 53 anni morta a causa di un’intossicazione provocata da monossido di carbonio sprigionato da una caldaia nella sua casa a Vergiate in provincia di Varese. La vittima però è Cristina Lonardoni, la madre di Elisabetta Ballarin, la ragazza condannata e detenuta nel carcere di Brescia dopo essere stata giudicata colpevole per i delitti della setta delle Bestie di Satana, avvenuti tra il 1998 e il 2004 nel Varesotto. Elisabetta Ballarin ha ricevuto la notizia della morte della madre dai parenti e dal suo legale Francesca Cramis. A chiamare i soccorsi, stamani, è stato un conoscente preoccupato perchè non riusciva a contattare la donna. I vigili del fuoco, i carabinieri e il personale del 118, dopo avere sfondato la porta dell’appartamento hanno trovato il cadavere sul divano, nel soggiorno, davanti alla televisione ancora accesa. Secondo i primi accertamenti, il monossido si sarebbe sprigionato a causa del mal funzionamento della caldaia nella casa dove la donna viveva sola.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 12, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/12/muore-la-madre-della-ballarin-stroncata-dal-monossido-di-carbonio/
Accoltella la madre e si evira!
Un 19enne che aveva partecipato a un party con gli amici è tornato a casa, dopo aver assunto alcol e Mefedrone – una droga sintetica con effetti simili a cocaina e mdma – e ha cercato di uccidere la madre accoltellandola, poi si è reciso il pene e si è mostrato, sul balcone, ai passanti sanguinante all’inguine . Il fatto è accaduto nel Regno Unito e la madre è salva solo perché è riuscita a divincolarsi dal figlio e ha chiamato la polizia e i soccorsi. Il ragazzo è stato portato in ospedale, nei prossimi giorni i medici cercheranno, con un’operazione molto complessa, di riattaccargli il pene.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 9, 2014
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Follia materna: avvelena i quattro figli e pugnala l’ex marito
Connie Villa è una madre di 35 anni che in Arizona, Stati Uniti, ha avvelenato i suoi quattro figli, spinta da un movente ancora sconosciuto. A lanciare l’allarme, stando alle prime ricostruzioni, l’ex marito, a sua volta colpito dall’impeto della donna: è infatti stato pugnalato dopo che si era recato nell’abitazione della donna. Il terribile gesto della Villa è costato la vita a una ragazza di 13 anni mentre le altre vittime si sono salvate per miracolo. Gli agenti, quando sono giunti sul posto, hanno trovato il cadavere della figlia e la donna con ferite da pugnale che probabilmente si è auto inflitta.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 30, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/30/follia-materna-avvelena-i-quattro-figli-e-pugnala-lex-marito/
Il regalo per la mamma… un coltello nell’occhio e uno squarcio in gola!
Pubblicato da tdy22 in dicembre 26, 2013
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L’omicida di Latina: ha ucciso perchè temeva la fine del mondo
Ieri mattina l’ex guardia giurata Roberto Zanier ha ucciso due volte. Come lui stesso ha confessato agli agenti della Squadra Mobile di Latina, durante l’interrogatorio, ha tolto la vita alla madre mentre la donna dormiva. Per quel che riguarda il resto della mattina, al momento, l’uomo ha detto agli agenti, ai quali è parso “in evidente stato confusionale e molto stanco”, di avere ricordi confusi. Del resto, dopo i primi frammenti di racconto si è addormentato negli uffici della Mobile. Nel corso dell’interrogatorio “non ha mai pianto”. Nelle prossime ore sarà ascoltato dal magistrato della Procura di Latina. Zanier avrebbe agito in preda ad un raptus dovuto al terrore per la fine del mondo. Nel frattempo Andrei Gabriel Bogdan, il ragazzo romeno ferito dall’ex guardia giurata, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico e al momento si trova nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 22, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/22/lomicida-di-latina-ha-ucciso-perche-temeva-la-fine-del-mondo/
Roberto Zanier, l’ex guardia giurata colpevole di duplice omicidio, catturato
Questa mattina l’ex guardia giurata Roberto Zanier ha ucciso sparando, la madre e a una donna, affittuaria, con la sua famiglia, di un garage. Si è quindi dato alla fuga ma, in tarda mattinata, gli agenti sono riusciti a rintracciare e catturare l’omicida che vagava in stato di shock nelle campagne intorno a Borgo Montello, alla periferia di Latina. In precedenza era stata rinvenuta l’auto, una Renault Kalos, utilizzata per la fuga. L’uomo non aveva invece con sé l’arma del delitto, una pistola, nascosta in un luogo poi segnalato alla polizia che la sta recuperando. Gli accadimenti, iniziati attorno alle 4.30 della scorsa notte, li ricostruisce Repubblica, che spiega che la scia di sangue era inizata al secondo piano di via Rappini dove l’ex guardia giurata con un passato da cestista ha ucciso, nel sonno, la madre, Norina Londero, di 68 anni. Poi è uscito armato e si è recato in una villetta di proprietà della sua famiglia in via Idrovora, dove vivono il padre e lo zio, per riscuotere l’affitto dalla famiglia romena che vive nel garage. Qui ha aperto il fuoco contro Elena Tudora, romena di 44 anni, uccidendola e ferendo alla testa il figlio 21enne, portato in ospedale al Santa Maria Goretti in gravi condizioni, e il compagno della donna, colpito in maniera non grave. Zanier ha poi tentato di uccidere ancora, un’altra donna, ma la pistola si è probabilmente inceppata. E’ stata proprio la potenziale terza vittima ad avvertire la polizia. Immediatamente è scattata la caccia all’uomo e il padre del killer, separato dalla moglie, ascoltato in mattinata mentre medico legale e polizia scientifica lavorava sui luoghi degli omicidi. Per gli inquirenti, il movente del gesto sarebbe legato al mancato pagamento dell’affitto. Ha aggiunto a SkyTg24 il capo gabinetto della Questura di Latina, Manuela Iaione, ”sembra che lui fosse anche un po’ depresso”. A raccontarlo sarebbe stati gli amici, ascoltati in questura, che avrebbero anche raccontato alla polizia che Zanier non aveva dissapori con la madre, con la quale viveva, quanto piuttosto con il padre. Zanier si trovava senza lavoro da mesi, visto che la catena di supermercati presso la quale era impiegato era finita in un grande caso di bancarotta fraudolenta. Proprio nei confronti dell’azienda vantava un credito di numerosi stipendi. Penultimo di quattro fratelli e una sorella, aveva un passato di lavoretti saltuari, tra cui proprio quello di guardia giurata, e di rappresentante di vini, insieme con il padre. Ha fatto parte anche delle giovanili del Latina basket.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 21, 2013
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Ex guardia giurata apre il fuoco a Latina: due vittime
Un’ex guardia giurata di 35 anni ga aperto il fuoco, uccidendo due persone a Latina. Le vittime sono sua madre e una donna di origini romene, la sua ex compagna. Il 35enne, che ha commesso gli omicidi in due diverse strade della città, ha anche ferito il marito e il figlio della romena. Dopo aver ucciso le due donne, l’uomo si è dato alla fuga.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 21, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/21/ex-guardia-giurata-apre-il-fuoco-a-latina-due-vittime/
Kate Winslet, tre volte mamma
Pesa quattro chili il terzo figlio di Kate Winslet, il cui nome non è ancora stato reso pubblico. Il piccolo, un maschietto, è nato sabato in una clinica inglese. Si tratta del terzo figlio dell’attrice, il primo con il terzo marito, Ned Rocknroll, sposato in segreto un anno fa, nel dicembre 2012. La Winslet, che come ha dichiarato il suo portavoce si è detta “entusiasta”, ha regalato così un fratellino alla dodicenne Mia Honey, avuta dal regista Jim Threapleton, e a Joe Alfie, di 9 anni, figlio di Sam Mendes.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 11, 2013
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Ascensore guasto in clinica: neonato in fin di vita
Dramma alla clinica “Città di Roma”, nella Capitale. Qui una paziente è rimasta bloccata al piano terra a causa di un guasto all’ascensore: la donna stava per essere trasportata con urgenza in sala parto ma l’ascesore non è partito e i medici, per evitare problemi al bambino, hanno praticato un cesareo d’urgenza al piano. Il piccolo, però, ha riportato lesioni cerebrali irreparabili e ora è in fin di vita. La mamma ha esposto denuncia contro i responsabili della struttura, convinta che quell’incidente sia stato la causa delle condizioni in cui si trova ora suo figlio.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 9, 2013
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La tragedia della 17enne morta in ospedale: poteva essere salvata
Ci sarebbero responsabilità e imperdonabili “superficialità” che unite alle negligenze commesse dai medici dell’ospedale di Orbetello avrebbero portato alla morte di Valentina Col, 17enne romana. Questo è quanto hanno scritto gli ispettori del Ministero della Salute al termine dell’indagine sul decesso della ragazza di Montesacro, avvenuto il 25 agosto. Al momento sarebbero coinvolti 9 medici e un radiologo e la famiglia ha già affermato di voler costituirsi parte civile: «I medici che hanno commesso questi errori gravissimi devono pagare», dice la mamma della ragazza, Francesca. «Quando abbiamo letto la relazione siamo rimasti sconvolti per la disumanità di queste persone. Non si tratta più neanche di errori medici ma di un vero e proprio abbandono di una ragazza di 17 anni».
L’indagine del Ministero mette sotto accusa l’ospedale di Orbetello, una struttura che secondo gli ispettori non sarebbe stata in grado di accogliere pazienti di giovane età. «Nell’ospedale – scrivono – era in atto una riorganizzazione, ma l’esperienza clinica della struttura era decisamente limitata alla cura di anziani e di malati cronici, con l’eccezione dei periodi estivi in cui le tipologie di pazienti cambiano notevolmente». Per questo «si sollevano interrogativi sulla competenza degli operatori dell’ospedale in merito alla presa in carico di pazienti giovani». Il rapporto finale del Ministero della Salute dice anche che i medici che avevano in cura Valentina non avrebbero rispettato il protocollo standard: «L’organizzazione del reparto di medicina generale prevede dei briefing mattutini sui singoli casi e l’assegnazione a ogni paziente di un medico tutor. Nonostante queste prescrizioni, l’indagine ha rilevato l’assenza di qualunque annotazione sulla cartella clinica di Valentina da parte del medico tutor. Ancora: la prima riunione coordinata dal medico del reparto in cui Valentina era ricoverata si è tenuta solo il 24 agosto, ovvero alla vigilia del decesso». In particolare, scrivono ancora gli ispettori, non è stata compilata «la prescritta scheda di valutazione del rischio tromboembolico, così come stabilito dalle procedure indicate dalla Regione Toscana. Se quella scheda fosse stata compilata, a Valentina sarebbe stata somministrata l’apposita profilassi tromboembolica». E forse si sarebbe salvata.
Come scrive Il Messaggero:
L’ispezione del ministero ha rilevato gravi incongruenze nella compilazione della scheda clinica, definita «routinaria e superficiale». L’indagine ha anche rilevato che non c’è stato ascolto e condivisione nei confronti della paziente, un passaggio importante non solo ai fini dell’umanizzazione della cura, ma definito «fatto grave» in quanto si era in presenza di una paziente giovane, spaventata e giustamente ansiosa. Nella parte finale del rapporto gli ispettori denunciano poi il «mancato coinvolgimento delle competenze pediatriche presenti all’interno dell’ospedale» e un percorso diagnostico «non appropriato» dal momento che non sarebbero stati fatti gli esami e le cure generalmente prescritte per casi simili.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 1, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/12/01/la-tragedia-della-17enne-morta-in-ospedale-poteva-essere-salvata/
La zia abusa del nipote, la madre la denuncia
La madre di un 15enne ha denunciato la sorella, in quanto avrebbe costretto il minore ad avere rapporti sessuali con lei. La donna, una 36enne di San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, sarebbe stata accusata dal ragazzo che avrebbe dichiarato di essere stato costretto a far sesso con la zia. Sulla vicenda la procura di Brindisi ha aperto una inchiesta ed è stato disposto anche un incidente probatorio per verificare l’attendibilità del racconto fatto dal ragazzino.
Pubblicato da tdy22 in novembre 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/28/la-zia-abusa-del-nipote-la-madre-la-denuncia/
Tyson all’italiana: strappa a morsi l’orecchio alla madre
Nel Catanzarese, a Lamezia Terme, i carabinieri hanno arrestato Francesco Mirante, 25enne con piccoli precedenti, per maltrattamenti e lesioni gravi. Il giovane, durante una lite violenta con la madre, le si è avventato contro strappandole un orecchio ha morsi. Allo scontro, secondo i militari, si sarebbe arrivati dopo che la donna gli aveva chiesto conto della sparizione del telefono cellulare del fratello. Ad allertare le forse dell’ordine con una telefonata è stata la sorellina del 25enne, in lacrime e sotto shock. I carabinieri, subito accorsi, sono riusciti a bloccare il giovane. La sua vittima ha perso completamente la parte di orecchio che le era stata staccata a morsi dal figlio.
Pubblicato da tdy22 in novembre 26, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/26/tyson-allitaliana-strappa-a-morsi-lorecchio-alla-madre/
La figlia perde una gara di nuoto. La madre minaccia di morte l’istruttore
Imperdonabile il fatto che una bimba di otto anni arrivi ultima o comunque nelle ultime posizioni in una gara di nuoto. E per un simile affronto la madre della piccola ha subito trovato i colpevoli: l’istruttore e gli organizzatori, rei di aver fatto fare una brutta figura alla nuotatrice. Così si è avventata contro di loro aggredendoli con graffi, insulti e un “vi ammazzo”. La donna, al termine del processo, ha dovuto pagare un’ammenda di 300 euro. A raccontare la vicenda accaduta a Roma è stato il Messaggero:
Ha vissuto la sconfitta della figlia in una gara di nuoto come un vero e proprio affronto: quando ha visto la bambina classificarsi tra le ultime posizioni, è andata su tutte le furie, si è alzata in piedi e dagli spalti del Freetime Sporting Club di Monteverde ha iniziato a gridare come un’ossessa. Gli insulti e le minacce di quella madre ferita nell’orgoglio erano rivolti ai due istruttori che avevano affiancato la bimba, di otto anni, nelle fasi di allenamento e che avevano organizzato la giornata di competizione. A detta della donna, i maestri erano colpevoli di aver fatto fare alla giovane allieva una brutta figura. Finita a processo con l’accusa di ingiurie, ieri la signora è stata condannata a 300 euro di multa.
(…) Quando ha visto la bambina classificarsi tra le ultime posizioni, ha letteralmente perso la testa. A suo dire, la colpa della sconfitta subita dalla figlia era degli insegnanti e degli organizzatori. «Buffoni! Per colpa vostra ha fatto una figura pessima! L’organizzazione delle gare fa schifo…io vi ammazzo!», avrebbe gridato la donna prima di afferrare la bimba per mano e andarsene. Inizialmente, l’imputata era accusata anche di lesioni, per aver graffiato uno degli allenatori lasciandosi trascinare da un impeto di rabbia. Ma il giudice ha deciso di condannarla solo per il reato di ingiuria.
Pubblicato da tdy22 in novembre 24, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/11/24/la-figlia-perde-una-gara-di-nuoto-la-madre-minaccia-di-morte-listruttore/
15enne finisce in comunità: ha cercato di strangolare la madre
A Bovalino, in provincia di Reggio Calabria, gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato un 15enne in flagranza di reato. Il giovane, responsabile di maltrattamenti, estorsione e stalking nei confronti della madre e del convivente, stava tentando di strangolare la donna dopo averne aggredito il compagno. La storia che gli agenti hanno ricostruito parla di degrado familiare, costellata di intimidazioni e violenze mai denunciate dall’adulta, per amore del figlio che era arrivato a minacciarla con un coltello. Ora il 15enne è stato collocato in una comunità per minori a Catanzaro.
Pubblicato da tdy22 in novembre 14, 2013
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Lo Stato deve risarcire i parenti delle vittime, lo dice una direttiva europea
Anche se si tratta di un femminicidio e il killer non può risarcire la famiglia della vittima, sarà lo stato italiano a dover risarcire. 80mila euro ora saranno versate ad Anna Maria Giannone, madre della giovane di 22 anni, Jennifer Zacconi, uccisa al nono mese di gravidanza dal compagno Lucio Niero e sepolta in una buca a Olmo di Martellago, nel Veneziano. Palazzo Chigi è stato condannato al risarcimento dal giudice di Roma in base alla direttiva europea che prevede che, se il colpevole di reati intenzionali violenti, non è in grado di di risarcire il danno questo dovere spetta allo Stato. Nieri, infatti, condannato a 30 anni di carcere e a 80mila euro di risarcimento alla madre di Jessica e 85mila euro ad altri suoi familiari, non può liquidare la somma. Da qui la richiesta del tribunale civile di Roma. Il risarcimento, però, spetta solo alla madre, non al nonno.
Pubblicato da tdy22 in novembre 11, 2013
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Vende il figlio per 365 euro, mamma di 22 anni arrestata insieme al complice
E’ stata arrestata all’aeroporto di Sabiha Gocken in Turchia, la mamma di 22 anni che ha tentato di vendere il figlio di 4 mesi. La donna è stata infatti notata dalla polizia mentre scendeva da un taxi insieme con in mano una valigia insieme a un connazionale. Successivamente ha iniziato a parlare con una coppia di tedeschi, gli acquirenti del bimbo. A quel punto la donna entra in un bagno, luogo prescelto per lo scambio e ne esce senza borsa. Il bimbo sarebbe stato pagato 365 euro. La mamma e il suo complice sono stati arrestati. Nei guai anche la coppia di tedeschi.
Pubblicato da tdy22 in novembre 7, 2013
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A chi dà fastidio? lapide nera in ricordo del figlio
A chi dà fastidio? Ognuno ha le sue tradizioni e ognuno dovrebbe avere il diritto di ricordare il proprio figlio, morto a soli 22 anni in un incidente stradale secondo le proprie usanze e secondo le proprie tradizioni. A chi dà fastidio la lapide nera a Paderno Franciacorta (Brescia) che ricorda la vita spezzata di Anton Novgorodov? Sembra che alcuni cittadini si siano lamentati e a quel punto il sindaco Antonio Vivenzi si trova davanti al dilemma del che fare. Cerca, spiega, un accordo con la mamma. Non per far distruggere il marmo ma solo per spostare la sepoltura in un altro angolo del cimitero. La mamma sembra ragionevole poi però scrive una lettera disperata al giornale locale BresciaOggi. In cui spiega, tra le altre cose, che la sua religione vieta di spostare un morto dopo la sepoltura.
Così la madre scrive una lettera a BresciaOggi:
«Sono una madre disperata. Due anni fa è venuto a mancare mio figlio di soli 22 anni in un incidente stradale in moto. Suo padre, che abita in Russia, ha deciso di realizzare in suo ricordo una lapide di marmo nero, così com’è tradizione in Russia quando un giovane perde la vita improvvisamente. Si tratta di una lapide di piccole dimensioni, non imponente né troppo vistosa; sulla parte anteriore vi è, sfumata nel marmo, la foto del visto sorridente di mio figlio.
Appena la lapide è stata collocata alcune persone di Paderno si sono lamentate col sindaco per il colore diverso dalle altre. Il Comune mi ha dato 30 giorni di tempo per cambiare il colore del marmo, se non lo farò entro il tempo prestabilito la butteranno giù. Ho chiesto consiglio anche al prete di Paderno, ma non mi ha ascoltato. Vorrei guardare negli occhi quelle persone che si sono lamentate vedendo il volto sorridente di mio figlio sulla lapide nera. Che fastidio dà loro? Perchè il suo volto sorridente è sul marmo nero? O perchè è straniero? Sono già distrutta dal dolore della perdita di mio figlio e in più la gente insensibile e senza cuore ha il coraggio di lamentarsi. Ho bisogno di aiuto per non far togliere la lapide dal cimitero di Paderno Franciacorta, se ciò dovesse accadere sarebbe come perdere di nuovo mio figlio».
Pubblicato da tdy22 in novembre 6, 2013
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La famiglia intossicata dai funghi: peggiorano le condizioni della madre
Ieri il ricovero di quattro persone, padre, madre, figlia e fidanzato, per un’intossicazione alimentare dopo aver mangiato delle amanita phalloides, con il trasferimento d’urgenza dell’ultimo a Roma a cause dell’insorgenza di serie complicazioni al fegato. Oggi, anche la madre è stata urgentemente trasferita al policlinico Umberto I. L’ufficio stampa dell’ospedale di Città di Castello ha fatto sapere in una nota: “La direzione del presidio ospedaliero Alto Tevere comunica che oggi, alle ore 12, anche la signora intossicata è stata trasferita al Policlinico Umberto I di Roma a seguito dell’innalzamento di alcuni parametri”. E ancora: “Gli altri due pazienti, padre e figlia, evidenziano indici di funzionalità epatica stabili: ma restano sotto osservazione nel reparto di medicina interna dell’ospedale di Città di Castello”.
Pubblicato da tdy22 in novembre 5, 2013
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Veggente sgozzata in casa dal figlio nel Catanese
Litigavano spesso, almeno secondo i vicini, il trentunenne Pietro Battiato e la madre, la 59enne Angela Zappalà, cartomante e veggente. Proprio l’attività della donna, svolta in casa, sarebbe stata una delle cause di tali litigi di cui l’ennesimo, questa mattina, si è trasformato in tragedia. Al culmine di una violenta lite nella loro abitazione di Fiumefreddo, nel Catanese, poco prima delle 5 di questa mattina il figlio ha sgozzato la donna con un coltello da cucina. Resosi conto di aver ucciso la madre, ha quindi chiamato il 113 limitandosi a dire “Venite, ho ucciso mia madre” e, nell’attesa dei carabinieri ai quali era stata mistata la chiamata, ha tentato di suicidarsi con una coltellata all’addome e attualmente si trova ricoverato in ospedale in gravissime condizioni dov’è piantonato, è infatti in stato di arresto con l’accusa di omicidio volontario.
Pubblicato da tdy22 in novembre 5, 2013
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Intossicazione da funghi… si cerca un fegato
Una cena a base di funghi e una tossina, l’amanitina urinaria, che rischia di uccidere una persona. Un’intera famiglia padre, madre, figlia e fidanzato che sono rimasti intossicati a Città di Castello. Nel pomeriggio di oggi, uno dei quattro è stato trasferito all’Umberto I di Roma dove sarà sottoposto a delicati ed importantissimi controlli al fegato. Gli altri tre ricoverati restano in osservazione all’ospedale di Città di Castello.
Pubblicato da tdy22 in novembre 4, 2013
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Tre fratellini trovati morti in casa, si sospetta della madre!
Tragedia in Francia. Due gemellini di 16 mesi e il fratellino di sei anni sono stati trovati morti nella loro casa a Gergy, paesino nella regione centrale di Burgundy, circa 350 chilometri a sudest di Parigi.
Secondo quanto riferito dalle autorità locali, per la morte dei tre bambini è sospettata la madre, trovata a fianco ai bambini «sotto l’effetto di medicinali» e trasportata in ospedale. Un vicino ha raccontato che si era trasferita a Gergy qualche mese fa, dopo la separazione dal marito.
Pubblicato da tdy22 in novembre 2, 2013
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Strage a Brooklyn, un uomo uccide una madre e 4 figli
Strage a Brooklyn, uno dei quartieri più tranquilli di New York, ma che è divenuto teatro di una vera e propria strage. Un uomo di 25 anni, probabilmente un parente della donna, è entrato nell’abitazione di quest’ultima e ha ucciso a coltellate lei e i suoi 4 figli, dai 9 ai 2 anni. Poi si è lasciato ammanettare dai poliziotti intervenuti su segnalazione dei vicini ignote al momento le cause del gesto che ha shoccato il quartiere.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/27/strage-a-brooklyn-un-uomo-uccide-una-madre-e-4-figli/
Uccide il figlio di 3 anni, notte di follia a Lecco
Ucciso dalla mamma a soli 3 anni. Un gesto che sembrerebbe stato dettato da un raptus della donna, originaria della Costa d’Avorio e sposata con un idraulico italiano, che al momento non si riesce a spiegare. nella notte si è consumata la tragedia di Nicolò Imberti che è stato ucciso barbaramente con un coltello da cucina da colei che avrebbe invece dovuto proteggerlo. Il delitto si è consumato nell’abitazione di Abbadia Lariana, in provincia di Lecco, dove la coppia vive insieme anche alla bambina di pochi mesi. Il piccolo portato d’urgenza all’ospedale di Lecco è morto poco dopo.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 25, 2013
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Rintracciata la madre di “Maria”, la bimba rom
Sarebbe stata rintracciata la madre della piccola “Maria”, la bimba bionda trovata in un campo rom. Si tratterebbe di una donna di 35 anni di nazionalità bulgara, Sasha Ruseva, la vera madre della piccola. Secondo alcuni media locali la donna arrestata nella località bulgara di Gurkovo avrebbe avrebbe dato alla luce la bimba in un ospedale di Lamia, sempre in Grecia centrale, nel gennaio 2009. Poi la piccola sarebbe stata affidata alla coppia rom. Uno dei figli della Ruseva, come ha riferito la Tv di Stato bulgara, ha detto all’emittente che sua madre ha riconosciuto la piccola quando ha visto la sua immagine trasmessa dalla televisione. La madre si sarebbe giustificata così «Ho dato via mia figlia perché non avevamo da mangiare».
Pubblicato da tdy22 in ottobre 24, 2013
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Duplice omicidio nella Marsica: l’ex marito confessa
Si chiama Veli Selmanaj, detto Willi, il 46enne bracciante agricolo che, dopo esser stato fermato dai carabinieri, ha confessato di aver ucciso ieri l’ex moglie e la figlia a Pescina. Le sue vittime, la 50enne Fatima e la 21enne Sene Ada, lavoravano in un’azienda agricola di Ortucchio, in provincia di L’Aquila. L’agguato, a colpi di pistola, era avvenuto poco prima della chiusura del supermercato. Al momento dell’arresto l’uomo si trovava nella frazione di Venere. Nei pressi è stata rinvenuta anche l’arma del delitto. Il kosovaro, che era rientrato martedì dalla Germania, dove lavorava, per espletare le pratiche relative alla separazione, era stato allontanato dalla moglie perché accusato di molestie sessuali e violenza nei confronti della figlia. La coppia aveva 7 figli.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 17, 2013
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Duplice omicidio nella Marsica, rinvenuti i corpi a Pescina
Duplice omicidio in serata a Pescina, in provincia dell’Aquila. Stando alle prime notizie si tratterebbe di due donne, madre, di 50 anni, e figlia di 20 con cittadinanza kosovara che sarebbero state uccise questa sera a colpi di arma da fuoco. Il duplice omicidio sarebbe avvenuto, secondo quanto riporta AbruzzoWeb davanti a un supermercato, alla presenza di alcuni testimoni, tra dipendenti e clienti della struttura commerciale. Chi era nell’area al momento dell’assassinio è ora ascoltato dalle forze dell’ordine. Le due donne, a quanto si è appreso, lavoravano presso un’azienda agricola. La madre si era separata dal marito. L’uomo, che lavorerebbe al Nord, negli ultimi giorni sarebbe però stato visto in zona.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 16, 2013
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Bomba d’acqua sul Lago Maggiore, salvate madre e figlia
Borgomanero ha subito una vera e propria “bomba d’acqua”. Per circa mezz’ora sul Comune della provincia di Novara, a circa 10 km dal Lago Maggiore. Pioggia, grandine e strade allagate, sottopassi inagibili e le forze dell’ordine che chiudono le vie del centro. Soccorse una donna e la figlia di pochi anni che stavano viaggiando sull’auto, pochi momenti dopo la vettura è stata sommersa dall’acqua.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 10, 2013
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Madre denuncia il figlio di 13 anni per atti vandalici a scuola
Quando ha scoperto che suo figlio insieme a due suoi compagni era stato uno degli autori di un atto vandalico alla scuola elementare «Girgenti» di via Grotte a Bagheria, in provincia di Palermo, la madre ha preso il ragazzo e lo ha condotto in commissariato a costituirsi. Durante il loro raid teppistico i tre compagni avevano rovesciato banchi, danneggiato i distributori automatici di bibite e caffè, divelto l’impianto telefonico ed elettrico e rubato materiale didattico. La donna così ha denunciato suo figlio (che non è comunque punibile perché a solo 13 anni) e gli agenti stanno cercando di rintracciare i suoi compagni.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 5, 2013
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La storia della dodicenne uccisa, che sconvolge la Spagna
Ore di shock per la Spagna dove è stata arrestata la madre adottiva di Asunta Basterra, la dodicenne trovata morta a Santiago lunedì scorso. Inoltre nelle ultime ore sarebbe emerso un particolare raccapricciante. A luglio la ragazzina avrebbe rivelato a un insegnante di musica che sua madre voleva ucciderla. La ragazzina quel 16 luglio sarebbe arrivata all’accademia di musica privata che frequentava confusa e e stordita. La dodicenne faceva anche fatica a parlare, ma avrebbe rivelato a un insegnate che la madre, Rosario Porto l’aveva imbottita di farmaci per ucciderla. Gli insegnanti ne avrebbero parlato anche con il padre, il giornalista Alfonso Basterra. La cosa però sarebbe finita così. Ora la Spagna è sotto shock e i due professori sarebbero distrutti dal dolore, in colpa per non aver denunciato il fatto quando Asunta era ancora viva.
Secondo una prima ricostruzione la ragazzina sarebbe stata soffocata domenica notte. Il corpo poi è stato rinvenuto il giorno seguente in un bosco di Cacheiras, una località vicina a Santiago, dove la donna possiede un casolare. La donna aveva denunciato sabato sera la scomparsa della bambina, sostenendo di essere uscita nel pomeriggio per fare la spesa e di non averla trovata al suo rientro. La sua versione, ribadita al magistrato, non ha però convinto gli investigatori che avevano trovato una corda simile a quella usata per strangolare la piccola nel casolare. Inoltre dai primi esami medici effettuati sul corpo della bambina, hanno riscontrato tracce di un sonnifero usato della madre e presumibilmente utilizzato per stordire la piccola. Le forze dell’ordine non trovando corrispondenza neppure nella deposizione del padre, separato dalla moglie da anni, avrebbero deciso di arrestare anche lui. Entrambi i genitori adottivi si sono dichiarati innocenti.
Come mai Asunta è stata uccisa? Una delle ipotesi è quella dell’eredità che i nonni materni avevano lasciato alla nipote. I genitori infatti avevano difficoltà economiche e non riuscivano, ultimamente neppure a pagare le bollette. Ora si indaga anche sulla morte dei nonni morti a poca distanza l’uno dall’altro.
Pubblicato da tdy22 in settembre 27, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/27/la-storia-della-dodicenne-uccisa-che-sconvolge-la-spagna/
Bimbo gioca con il fuoco e la casa va in fiamme.
3 anni e solo in casa, a Mestre. La mamma era fuori, prima ha accompagnato il figlio più grande a scuola e poi si è recata a un colloquio di lavoro. Il bimbo ha trovato un accendino e ha dato fuoco alla scatola dei giochi. I vicini hanno dato immediatamente l’allarme e sono arrivati i soccorsi. Il bambino è stato sottoposto anche ad accertamenti in ospedale dopo essere stato esposto al fumo. La madre è stata denunciata per abbandono di minore.
Pubblicato da tdy22 in settembre 23, 2013
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Maglietta scandalo di un bambino di 3 anni: sono una bomba
Dopo lo shock, le polemiche e lo scandalo la madre e il fratello maggiore del bambino di tre anni che si era presentato alla scuola materna con una maglietta con la scritta “io sono una bomba” e “Jihad, nato l’11 settembre” sono stati condannati al carcere dal tribunale di Nimes, nel sud della Francia.
La t-shirt era stata regalata al bambino dallo zio, che si è difeso parlando di un scherzo di cattivo gusto: «non ci avevo trovato niente di male – aveva provato a spiegare – la frase “sono una bomba” è usata da tutti. Quanto a Jihad, nato l’11 settembre, si tratta davvero del suo nome e della sua data di nascita».
Pubblicato da tdy22 in settembre 20, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/20/maglietta-scandalo-di-un-bambino-di-3-anni-sono-una-bomba/
18enne perseguitata dall’ex e dalla madre!
Cosa non si farebbe per il proprio figlio? E così una madre di 49 anni a Terni è stata arrestata con l’accusa di aver perseguitato una diciottenne che aveva deciso di lasciare suo figlio. Arrestato, con la stessa accusa anche il figlio di 22 anni che aveva cercato insistentemente di ristabilire un rapporto con la ragazza. Madre e figlio sono accusati di aver minacciato di morte la giovane, ma nonostante le pesanti accuse dopo la convalida dell’arresto entrambi sono tornati in libertà.
Pubblicato da tdy22 in settembre 14, 2013
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Transgender rimane incinto e mette al mondo un figlio.
Transgender tedesco, nato con organi genitali femminili e che si è sottoposto a lunghe cure ormonali per diventare uomo, è rimasto incinto e ha dato alla luce un bambino. L’uomo si era sottoposto a inseminazione artificiale da parte di un donatore anonimo. Si tratta del primo transgender che in Europa mette al mondo un figlio. L’uomo ha deciso di partorire in casa assistito da un’ostetrica in modo da non essere identificato in ospedale come madre, ma come padre. Il bambino è nato a marzo.
Pubblicato da tdy22 in settembre 11, 2013
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Gli esorcismi dilagano nel Regno Unito: ma chi son i demoni?
Chi sono i demoni? Forse davvero sono dentro di noi, quando ci sentiamo sbagliati, a occupare un posto che non è il nostro e inadeguati in una società che non lascia una seconda possibilità a nessuno. La clientela che si rivolge agli esorcisti nel regno Unito è la più varia: dai tossicodipendenti ai malati di mente, ma anche persone normali, i classici padri di famiglia o madri stressate. D’altra parte cadere nelle mani di un sedicente esorcista è veramente facile quando si sta attraversando un periodo di difficoltà o magari, inizialmente, ci si va solo per avere una parola di conforto e pian piano si cade nella trappola e ci si ritrova a pagare anche 250 sterline per farsi liberare dai propri demoni. Il Mirror ha pubblicato un video inedito in cui una ragazza di 22 anni, Sindy Regis, viene esorcizzata da un uomo con in mano una Bibbia. La giovane, pronuncia alcune frasi in una lingua a lei sconosciuta, prima di contorcersi durante il rito, per poi scoppiare in una crisi di pianto. “Sono la morte, esci dal mio corpo”, queste le frasi pronunciate dalla ragazza, che ha richiesto di sottoporsi al rito per essere liberata da un’antica maledizione, risalente al periodo in cui viveva in Trinidad. Secondo Sindy, incinta e madre di una bimba di tre anni, era molto tempo che alcuni spiriti maligni la visitavano in sogno minacciando di uccidere lei e i suoi cari. Il video mostrato dal tabloid inglese è molto cruento ed ha subito suscitato scalpore tra i lettori del Regno Unito, dove diventare esorcisti sembra la ‘moda’ del momento, addirittura con corsi on-line o per corrispondenza.
Pubblicato da tdy22 in settembre 8, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/08/gli-esorcismi-dilagano-nel-regno-unito-ma-chi-son-i-demoni/
Pisa: sono stati i bimbi del corso di nuoto a lanciare l’allarme per Rachele
Sono sconcertati gli sviluppi delle indagini della procura di Pisa sulla morte della piccola Rachele, la bimba morta in una piscina comunale della città lo scorso mercoledì. Se già si era a conoscenza che le due istruttrici sono state indagate dalla procura per omicidio colposo, ora emerge dal video delle telecamere di sorveglianza che non solo una delle due donne non era in campo ma anche che la piccola è rimasta sott’acqua senza essere soccorsa almeno 4-5 minuti. Inoltre, nessuna delle due, che sono state indagate dalla procura per omicidio colposo, si è accorta di quanto stava accadendo: è stato un altro bambino del corso a lanciare l’allarme. L’istruttrice che non appare nella ripresa era ai bordi piscina, come da regolamento, mercoledì mattina all’ora della tragedia? E per quali motivo né lei né la collega si sono accorte che la piccola stava annegando? Per ora si possono faresolo ipotesi perchè, come spiegano gli investigatori, le risposte arriveranno solo dopo indagini approfondite e un’analisi più dettagliata del filmato. Al momento della tragedia le due istruttrici hanno raccontato ai carabinieri di aver visto la bambina affondare quasi in verticale. Si sono quindi tuffate e, afferratala, hanno praticato respirazione bocca a bocca e massaggio cardiaco, poi ripetuto dal medico del 118. “E’ stato un malore”, avevano detto. Ma anche tale ipotesi è messa in discussione dall’autopsia effettuata. I risultati ufficiali si avranno soltanto tra un mese, ma secondo Carlo Porcaro D’Ambrosio, medico legale della famiglia della piccola, l’esame non avrebbe “rivelato evidenze macroscopiche di patologie pregresse” e dunque la piccola al momento della sciagura pare fosse in perfetta salute. Pierpaolo Medda, padre della piccola e medico psichiatra all’ospedale di Pisa, era accorso in bicicletta dopo essere stato avvertito dell’incidente, ma ha trovato la figlia già morta. Dopo aver accusato un malore, è stato lui stesso ad avvertire la moglie Cristiana Manzi, anche lei psichiatra.
Pubblicato da tdy22 in settembre 2, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/09/02/pisa-sono-stati-i-bimbi-del-corso-di-nuoto-a-lanciare-lallarme-per-rachele/
17enne egiziano si masturba al parco davanti a una donna e una bimba
I parchi pubblici non sono più luoghi sicuri in cui portare i propri figli a giocare? Sembra sempre più frequente la presenza nei luoghi verdi di malintenzionati o di ragazzi che vogliano, magari solo per una “bravata”, attirare l’attenzione su di loro. A Milano, nel parco intitolato al vigile Niccolò Savarino: un 17enne egiziano, con regolare permesso di soggiorno si è masturbato davanti una donna che aveva portato la propria figlia a fare una passeggiata e trascorrere qualche ora di relax. La donna ha richiesto immediatamente l’intervento degli agenti di Polizia e ha fatto indagare il giovane per atti osceni in luogo pubblico.
Pubblicato da tdy22 in agosto 25, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/25/17enne-egiziano-si-masturba-al-parco-davanti-a-una-donna-e-una-bimba/
Pedofilo arrestato grazie a “Le Iene”.
Un servizio de “Le Iene” dal titolo “Storia di un pedofilo”, trasmesso il 27.01.2013 in cui venivano intervistati la mamma della vittima e il presunto pedofilo hanno permesso alle forze dell’ordine di arrestare C.D. , con l’accusa di prostituzione minorile e violenza sessuale. L’uomo avrebbe chiesto prestazioni sessuali a un minore e in cambio, oltre a pagarlo, avrebbe anche regalato al bambino un Iphone 4 e una consolle per giochi acquistati mediante finanziamenti. La madre insospettita da questi oggetti ha chiesto spiegazioni al figlio, il quale ha raccontato gli incontri con l’uomo. Durante l’arresto le forze dell’ordine hanno sequestrato anche materiale informatico.
Pubblicato da tdy22 in agosto 24, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/24/pedofilo-arrestato-grazie-a-le-iene/
Dialogo della morte tra madre e figlia al Cairo
Lo racconta Robert Fisk sull’“Independent” di Londra e lo riporta il Fatto. Entrabi i giornali raccontano di quella telefonata tra la la giornalista Habiba Ahmed Abdelaziz, di 26 anni, e sua mamma. Nell’arco di sei si è scambiata con la madre numerosi sms, subito prima di morire vicino la moschea Rabaa al-Adawiyeh a Nasr City. I giornali ne hanno riportato i testi come testimonianza del massacro che sta avvenendo in Egitto:
Ore 6,19 del mattino.
Madre: Habiba che succede?
Habiba: l’esercito e la polizia si stanno muovendo. L’ufficio stampa è stato trasformato in ospedale da campo e l’atmosfera è tesa.
Madre: Dove ti trovi? Habiba: Solo i giornalisti hanno il permesso di restare nell’edificio. Sto facendo il mio lavoro. In caso di scontri debbo scrivere quello che vedo. Mi trovo nell’ufficio stampa. La porta è grande e non è facile buttarla giù.
Madre: Ci sono molti poliziotti e soldati?
Habiba: Sì, ma forse è solo una “guerra di nervi”.
Madre: Dove devi andare?
Habiba: Fino al monumento.
Madre: E come fai?
Habiba: Come tutti. Camminando o correndo a seconda delle circostanze.
Madre: Che Dio ci aiuti.
Ore 7,33
Madre: Che novità ci sono?
Habiba: Sono arrivati anche i giornalisti stranieri.
Madre: Ma in piazza che novità ci sono?
Habiba: Ho preso tre tipi di medicine. Fa molto freddo qui e sto tremando. Mamma, prega per noi.
Madre: Dio ci assicuri fermezza e ci dia la forza. Dio, dacci forza sopra di loro. Confido in te, Dio onnipotente.
Habiba: Tra poco vado. Ci sono anche dei blindati.
Ore 12,46
Madre: Habiba, ti prego rassicurami. Ho chiamato migliaia di volte. Tesoro mio, sono spaventata a morte. Dimmi come stai.
Habiba era già morta.
Pubblicato da tdy22 in agosto 17, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/08/17/dialogo-della-morte-tra-madre-e-figlia-al-cairo/
Poesie e racconti: i colori della fantasia
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