Di austerity si muore, ma soprattutto non basta più all’Unione Europea e il presidente della Bundesbank Jens Weidmann ipotizza un’altra stagione lacrime e sangue con una raffica di patrimoniali di Stato. “Lo slancio riformatore non dovrebbe diminuire” dichiara Weidmann “Prima di chiedere aiuti agli altri e alla banca centrale – è il ragionamento – in un paese minacciato dall’insolvenza si potrebbero tassare i patrimoni una tantum, anche perché in più di un caso gli stati sovraindebitati sono quelli che detengono un alto patrimonio privato”. Il riferimento all’Italia è insito nel discorso di numero uno della Bundesbank. “Bisogna andare a prendere i soldi dove sono – ha detto il segretario della Fiom, Maurizio Landini, alla Telefonata di Belpietro – e se si vuole davvero dare un elemento di cambiamento bisogna anche dire che chi in questi anni ha pagato meno, e al limite ha avuto dei vantaggi per il tipo di situazione che si è determinata, adesso è il momento di chiederli se davvero vogliono fare qualcosa per il paese che se ne facciano carico”. Per il momento l’ipotesi della patrimoniale è stata scartata da Filippo Taddei. “Il nostro obiettivo è offrire una riduzione del carico fiscale che sia duratura e certa – ha spiegato il responsabile Economia del Partito democratico – la dobbiamo finire con le operazioni straordinarie e i fantomatici gettiti da rientro dei capitali”.
Si può andare avanti così in Europa?