E’ ancora caccia all’uomo in Francia, sale la paura: “può colpire di nuovo”

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Un volto, ma nessun nome questa è la sconvolgente verità che da ieri sta sconvolgendo la Francia e in particolare Parigi dove un uomo ha sparato alla redazione di ‘Libération’, ferendo un assistente fotografo ora ricoverato in prognosi riservata.  La polizia ha diffuso una nuova foto dell’attentatore di Parigi, questa volta con i contorni netti e in primo piano. Alto circa 1,70 – 1,80, barba di due-tre giorni e occhiali. Si tratta di un uomo “calmo e determinato”, che “sa ciò che fa”. Sanno che ha un’età compresa tra i 35 e i 45 anni, in apparenza europeo, forse con la testa rasata.

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E’ stato anche ascoltato l’uomo che ieri è stato preso in ostaggio per  20 minuti. “Ha detto di essere uscito di prigione, di essere pronto a tutto e avere con sé una bomba” ha raccontato aggiungendo di aver visto la bomba che aveva in una delle due due borse. Nell’altra c’era un fucile a pompa. La polizia sta anche verificando alcune delle telefonate più credibili tra le centinaia ricevute dai cittadini, esortati dal procuratore a dare informazioni utili a un numero verde.

“Il bisogno di gloria …

gloria-tuttacronaca… deriva da un senso di totale insicurezza circa il proprio valore, dalla mancanza di fiducia in sé stessi.”

-Emil Cioran- (Quaderni, 1957-1972, postumo, 1997)

Questo è il lato migliore dello sport!

calcio-avversario-tuttacronacaQuante volte le notizie dai campi di calcio parlano di violenza? Questa volta l’episodio accaduto in Sicilia ci riporta ai veri valori dello sport, quelli che vorremmo sempre vedere sul rettangolo di gioco e sugli spalti. Si stava giocando una gara del campionato di Eccellenza che vedeva schierate Siracusa e Città di Rosolini. durante il match, un giovanissimo calciatore del Rosolini si è fatto male dopo uno scontro, tanto da scoppiare in lacrime. Luigi Calabrese, suo avversario, l’ha soccorso e, presolo in braccio, l’ha trasportato fuori dal campo.

Come prendere bonus da 30mila euro? Basta mandare mail… ed essere dirigenti!

bonus-mail-tuttacronacaE’ Federico Fubini che, sulle colonne di Repubblica, parla dell’ennesimo spreco made in Italy: i dirigenti di prima fascia della presidenza del Consiglio hanno ricevuto un premio da trenta mila euro semplicemente per inviare mail. Il giornalista aggiunge che, nel 2011, questo bonus è spettato al 98% dei funzionari più alti di Palazzo Chigi mentre nel 2012 ne ha beneficiato 99% dei dirigenti. I premi di rendimento vanno dai 26.600 euro ai 31.600. Bonus che si aggiunge allo stipendio che spetta ai 104 dirigenti della presidenza del Consiglio i quali guadagnano circa 180mila euro all’anno. Il governo ha fatto sapere di aver già pensato di cambiare le carte in tavola per quanto riguarda il 2013. Tuttavia, guardando la documentazione e le prerogative necessarie a raggiungere i premi di produttività si legge che tra gli obiettivi ci sono “il miglioramento dell’organizzazione del lavoro, la riduzione dei tempi di lavorazione e la diminuzione del flusso cartaceo” nonché un “ampliamento dell’uso delle tecnologie della comunicazione”. Meno lettere e più mail, nell’era 2.0, per i dirigenti equivale a dire soldi in più.

Allarme della Bonino: tra gli immigrati ci potrebbero essere jihadisti

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«Ci sono sospetti – afferma Emma Bonino – che dalla Libia fra i vari disperati ci siano anche provenienze di jihadisti o qaidisti su una via europea, che tra l’altro è uno dei metodi che hanno usato spesso. Terrorismo? Non so dire. È una minaccia alla sicurezza».  Minaccia. Così è stato lanciato l’allarme dalla Farnesina. Quindi non solo un esercito di disperati, ma vere e proprie infiltrazioni su una via europea, che possono dislocarsi in varie parti d’Europa per poi colpire obiettivi sensibili. Cellule terroristiche, ma anche droga e armi.

 

9 vittime del maltempo in Sardegna: morto anche un poliziotto

cagliari-tuttacronacaE’ crollato un ponte sulla provinciale 46 Oliena-Dorgali in Sardegna e, come si era detto, anche delle macchine sono state coinvolte. Tra queste, un’auto della polizia, finita sotto il ponte. Tre poliziotto sono stati salvati e si trovano ricoverati in ospedale in prognosi riservata mentre il quarto, un assistente capo, ha perso la vita. Le altre vittime della furia del ciclone Cleopatra sono madre e figlia ritrovate dentro un’auto travolta dalla furia dell’acqua a Olbia, un uomo ha perso la vita in seguito al crollo di un ponte a Telti. Ancora, a Torpè, in provincia di Nuoro, dove hanno ceduto gli argini del rio Posada, un’anziana di 90 anni è annegata nella sua abitazione invasa dall’acqua. Una donna di 64 anni, Vannina Figus, è stata invece trovata morta nella sua casa allagata a Uras (Oristano), uno dei centri più colpiti dal maltempo. A Olbia un uomo sui 35 anni ed il figlio, un bambino, sarebbero scomparsi in seguito al crollo di un terrapieno, in località Raica, nella strada che porta a Telti. Qualcuno avrebbe assistito all’episodio, segnalandolo subito alla Protezione civile, che si è messa alla ricerca dei due. Sulla Provinciale 38 Olbia-Sassari, in località Monte Pino, invece, è crollato un terrapieno, creando una voragine di 50 metri. Tre auto sono crollate e anche in questo caso ci sarebbero dei dispersi. Le ultimissime notizie parlano di un bilancio di nove morti.

Quando il sesso è guerra, gli omo contro gli etero a colpi d’orgasmo

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Il sesso può diventare guerra? Questa è l’ultima frontiera di cattivo gusto raggiunta dai giapponesi che fra polemiche continua a mandare in onda lo show televisivo “Orgasm Wars”, il programma tv che mette in campo gli etero contro gli omo e la battaglia si svolge a suon di orgasmi. Questi ultimi devono stimolare sessualmente in diretta televisiva gli etero, che a loro volta devono cercare di resistere e non raggiungere il piacere. Il pubblico assiste e incita i concorrenti, mentre una voce fuori campo commenta le performance.

Pareggio! Il combattuto match tra Italia e Nigeria

italia-nigeria_tuttacronacaAmichevole contro la Nigeria questa sera a Londra dove Prandelli festeggia la sua cinquantesima panchina con la Nazionale. Per l’Italia resta in tribuna De Rossi mentre a Buffon viene riservato un posto in panchina. Gli azzurri si schierano in formazione 4-3-1-2 con Sirigu; Maggio, Ranocchia, Ogbonna, Pasqual; Motta, Montolivo, Giaccherini; Candreva; Balotelli, Rossi: il ct ha finalmente l’occasione di veder giocare assieme Rossi e Balotelli. Risponde Keshi, l’allenatore della Nigeria, con un Nigeria 4-2-3-1 composto da Enyeama; Oboabona, Ambrose, Egwuekwe, Echiejile; Onazi, Mikel; Moses, Mba, Obinna; Emenike.
friendly_italia-nigeria_tuttacronacaInizia subito con ritmi elevati, dettati dalla Nigeria, l’incontro. A soli quattro minuti punizione battuta da Moses che prova la conclusione raso terra, palla di poco a lato. Dopo sei minuti di gioco, un bel dialogo tra Giaccherini e Rossi, l’ex juventino entra in area e cade: non c’è fallo. Due minuti ancora e gli Azzurri passano in vantaggio grazie a Rossi perfettamente servito da Balotelli. Il viola tira un morbido da sotto a scavalcare il portiere in uscita. 1-0! Al minuto successivo è SuperMario a farsi pericoloso, ma viene travolto da un difensore nigeriano: sembrano esserci gli estremi per un rigore, ma l’arbitro non lo fischia. Al 20′ primo cartellino giallo dell’incontro: colpisce Candreva per fallo su Moses. Al 23′ altra buona opportunità per l’Italia con Montolivo triangola con Giaccherini e conclude scivolando: palla a lato. Altra occasione nove minuti dopo, con Montolivo che serve Balotelli: il milanista però spara in mano al portiere. Al 35′ pareggia la Nigeria: cross dalla sinistra di Ameobi sul quale arriva di testa Dike che ha la meglio su Pasqual, forse commettendo fallo. 1-1 e Prandelli si lamenta con il quarto uomo.

Al 39′ raddoppia la Nigeria: cross dalla sinistra di Moses, Ameobi trova un esterno destro al volo spettacolare. 1-2!

L’Italia tenta la ripartenza, ma il primo tempo termina con gli Azzurri in svantaggio.

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Alla ripresa subito una sostituzione per la Nigeria: esce Oduamadi, entra Ogu. Appena due minuti di gioco e l’Italia pareggia: Balotelli di tacco per Rossi, che appoggia a Candreva che prolunga su Giaccherini, l’ex juventino è tutto solo in area e non sbaglia. 2-2!

Dopo sei minuti Prandelli effettua tre cambi: escono Rossi, Motta e Montolivo, entrano Pirlo, Parolo e Diamanti. Al 13′, sec]ndo cartellino giallo dell’incontro: colpisce Egwekwe che ha atterrato Balotelli al limite dell’area. Punizione per l’Italia battuta da Pirlo, ribattuta con qualche difficoltà dal portiere, Parolo da un metro manda alto. Al 19′ Ejide, il portiere, è costretto a lasciare il campo e a cedere i pali al titolare Enyeama. Per la Nigeria escono anche Dike e Ameobi, dentro Musa e Amenike. Al minuto successivo sostituzione anche tra le fila azzurre: Candreva lascia il posto a Cerci. Avanza l’Italia ma al 29′ tornano a farsi sotto i nigeriani che obbligano Sirigu a fare i conti con una conclusione potente di Ogu: parata. Ci prova anche Emenike, ma spara sull’esterno della rete. Continua la giostra dei cambi e al 30′ Giaccherini lascia spazio a Poli. Subito dopo, fuori anche Moses, al suo posto Ideye. A nove minuti dal termine nuova ammonizione: fallo su Balotelli da parte di Ogu. Quattro minuti e Diamanti, su punizione, cerca lo specchio: colpisce la traversa. Tre minuti dopo un cross di Maggio attraversa l’area di rigore: nessuno riesce a intercettare la sfera e deviarla. Nel frattempo un altro giallo: ammonito Mikel. Italia all’attacco negli ultimi minuti ma gli Azzurri non riescono a insaccare. Al terzo fischio, termina in pareggio per due reti a due l’amichevole al Craven Cottage.

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Giallo a Terracina, uomo crivellato a colpi di arma da fuoco

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Un uomo è stato trovato morto in un canaletto in via Macchia di Piano a Terracina. Era alla guida della sua auto e si pensava fosse finito fuori strada colto da malore. All’arrivo, i vigili del fuoco hanno scoperto che il suo colpo presenta i segni di più colpi di arma da fuoco.

Il video dello schianto dell’aereo all’aeroporto di Kazan

aereo-schianto-russia-tuttacronacaTerribile schianto ieri di un Boeing 737 della Tatarstan Airlines nel quale hanno perso la vita 50 persone: 44 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio. Un video apparso oggi in Youtube, ripreso con una videocamera amatoriale all’aeroporto di Kazan mostra il momento in cui il velivolo è precipitato al suolo: come una cometa, un fascio di luce, poi l’esplosione. Il pilota aveva già tentato, vanamente, un primo atterraggio d’emergenza, al secondo tentativo la tragedia. L’incendio è stato spento solo nelle prime ore di questa mattina, mentre l’aereo è esploso alle 19.30 locali, le 16.30 in Italia. Ancora non è chiaro il motivo per cui il pilota abbia tentato due atterraggi ma sono state rinvenute le due scatole nere, anche se gravemente danneggiate, dalle quali gli inquirenti si augurano di poter scoprire le cause del disastro. Secondo le prime ipotesi sarebbe stato provocato da un errore umano o da un guasto tecnico; sicuramente non da un atto terroristico, come hanno tenuto a escludere subito le autorità.

Basilicata al voto: dalle urne spuntano gli scontrini

scontrini-elezioni-calabria-tuttacronacaCalabria al voto per le Regionali e l’affluenza ha fatto registrare quindici punti in meno rispetto alle elezioni del 2010: fra ieri e oggi per l’elezione del nuovo governatore e per il rinnovo del Consiglio regionale ha votato solo il 47,62% degli aventi diritto al voto, rispetto al 62,8% registrato nella scorsa tornata elettorale. A spoglio iniziato, appare in vantaggio il candidato del centrosinistra Marcello Pittella, a seguire il candidato del centrodestra Tito Di Maggio e in terza posizione Piernicola Pedicini del Movimento 5 Stelle. Ma quello che più colpisce è che, al momento dello spoglio delle schede, gli scrutatori di diverse sezioni del centro storico di Potenza si sono ritrovati travolti da numerosi scontrini, che ricordano l’inchiesta di “rimborsopoli” in cui sono indagati decine di amministratori e consiglieri regionali che, in molti casi, avevano “corretto” gli scontrini per aumentare il rimborso. Diverse anche le schede utilizzate per inviare un messaggio. Gli elettori hanno scritto diversi insulti, tra i quali “ladri” è il più gettonato, ma anche frasi come “prima il lavoro e poi il voto”.

Lo stadio sexy… in Qatar ha la forma di una vagina!

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Mancano 8 anni ma i lavori dello stadio, tra scandali e polemiche, stanno procedendo e le prime foto hanno iniziato a far il giro del web: lo stadio è già stato soprannominato sexy, perché alcuni, i più maliziosi, hanno riscontrato che la forma dello stato sarebbe simile a quella di una vagina.

Al Wakrah Stadium, che ospiterà le partite principali del torneo, è già quindi diventato famoso, anche se mancano circa 3 anni per  completare le strutture e infrastrutture che il Mondiale renderà necessarie.

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Il maltempo si abbatterà sulla Capitale previste 24/36 ore di pioggia!

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Da stanotte e per 24/36 ore il maltempo colpirà Roma ed il Lazio, per questa ragione la Protezione Civile di Roma Capitale ha attivato 12 presidi operativi in città. Il Tevere continua ad essere sotto osservazione visto il livello di attenzione registrato e rimangono chiusi gli accessi alle banchine. «Dalla notte di oggi (18 novembre 2013) e per le successive 24/36 ore – scrive in una nota la Protezione Civile -, si prevedono sul Lazio: precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale. I fenomeni potranno dar luogo a rovesci di forte intensità, accompagnati da forti raffiche di vento e frequente attività elettrica. In conseguenza dell’avviso di condizioni meteorologiche avverse, la Protezione Civile di Roma Capitale ha attivato dodici presidi operativi in diverse zone della città. In campo, a supporto delle squadre composte da operatori, volontari e dagli addetti del Servizio Giardini di Roma Capitale, diversi mezzi quali idrovore e ponti sviluppabili. Continua intanto il monitoraggio e del ‘livello di attenzione (SA1)’ del fiume Tevere e dei suoi affluenti e la chiusura degli accessi alle banchine.

L’erede di Berlusconi? Per la D’Amico, Galliani ha le carte in regola

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Chi sarà l’erede di Berlusconi? Per Ilaria D’Amico, Galliani ha le carte in regola.

«Lui è il miglior comunicatore mai visto, dal punto di vista della comunicazione è il degno erede di Berlusconi», ha affermato la conduttrice che poi ha confessato che nel 1994 votò per Berlusconi: «A quei tempi andavo a votare pensando ad un’Italia liberale e liberista, per questo ho votato Silvio Berlusconi. Ma successe solo in quell’occasione, perché non ho più visto quell’Italia liberale e liberista di cui il Cavaliere parlava».

Il ciclone Cleopatra mette in ginocchio la Sardegna

cleopatra-sardegna-tuttacronacaE’ una lista che continua ad allungarsi quella dei danni provocati dal ciclone Cleopatra che si è abbattuto sul nord della Sardegna, in particolare in Gallura. In provincia di Sassari, è crollato un ponte sulla strada statale Olbia-Tempio e secondo le prime informazioni dei vigili del fuoco diverse auto sarebbero rimaste coinvolte. Una donna ha perso la vita nell’allagamento che ha coinvolto la sua abitazione.  I torrenti che attraversano le località Maltana e Pinnacula sono esondati, isolando la popolazione dal resto della città a causa delle strade impercorribili. E mentre numerose strade sono allagate, il maltempo ha colpito anche nel sud di Olbia dov’è emergenza anche nel nuovo cimitero, dove a cause delle piogge abbondanti diverse tombe a terra sono sprofondate. Il sindaco Gianni Giovannelli ha firmato un’ordinanza urgente per “ripristinare la viabilità urbana ed extraurbana, e per provvedere alla realizzazione di interventi per il ripristino dei beni danneggiati”, il comandante dei vigili urbani, Gianni Serra, fa il punto della situazione. “Una situazione di diffusa criticità, stiamo cercando di far fronte a centinaia di richieste d’aiuto, per alleviare i disagi alla popolazione”.  A Cagliari è allagata la zona di piazza Italia a Pirri, con traffico deviato dagli agenti della polizia municipale e dalla protezione civile.  Allagamenti anche lungo l’Asse Mediano in direzione Poetto, all’altezza di Genneruxi: al momento sta lavorando un mezzo inviato dal Comune per aspirare l’acqua e permettere alle auto di transitare nella zona senza problemi. Acqua alta anche nella zona della rotonda di Marina Piccola, all’ingresso del Poetto e gran parte della spiaggia allagata a causa di una violenta mareggiata. In città due auto sono finite nei tombini scoperchiati dalle pressione dell’acqua. Nel frattempo anche alberi, rami e cartelloni pubblicitari sono caduti, creando ulteriori disagi.  Gli episodi più gravi si sono registrati in via Santa Gilla dove un grosso ramo è caduto su un’auto con a bordo ancora la conducente che fortunatamente non è rimasta ferita, mentre un cartellone pubblicitario di cinque metri sta ostruendo parte della carreggiata di viale Elmas.

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Il nervosismo di Conte: glissa o non risponde e rovina la festa?

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Nervoso. Così è apparso Antonio Conte oggi in Versilia in occasione della cerimonia di consegna del Premio Viareggio Sport dove ha mostrato segni di insofferenza:  “Oggi non si parla di calcio” ha detto quando i tifosi gli hanno chiesto se sarebbe rimasto alla Juve a fine stagione. Poi

Ogni volta che veniva incalzato dai giornalisti su domande di attualità, appunto sul suo futuro, sul Livorno, sulla Roma, insomma su tutto, ha glissato, rispondendo sempre allo stesso modo fra l’imbarazzo collettivo: “E’ una grande soddisfazione ricevere questo riconoscimento”.  Un Conte molto diverso da quello che si è abituati a vedere!

Giornalista minacciato con un fucile: è l’attentatore francese?

attentatore-parigi-tuttacronacaL’attentatore che ha ferito un assistente fotografo nella redazione del quotidiano francese Libértation potrebbe essere lo stesso uomo che lo scorso venerdì 17 novembre ha minacciato con un fucile un giornalista della BFMTV in Francia. Sono gli inquirenti che hanno visto il filmato ripreso dalle telecamere di sorveglianza la settimana scorsa a fare questo collegamento. Il video è stato pubblicato oggi in rete. 

Il diving del rapper che si schianta da 12 metri… finisce in ospedale

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George Watsky, rapper americano, uno dei protagonisti del Vans Warped Tour, festival che si teneva questo weekend a Londra, ha voluto esagerare e ha pensato di gettarsi sulla folla da 12 metri. Il giovane 27enne Californiano, durante il concerto, si è infatti arrampicato sulla struttura delle luci e poi si è lanciato sulla folla: 3 feriti di cui uno è lo stesso rapper. Watsky ha commentato poi i fatti su Facebook: “Sono stato stupido e irresponsabile, non ero ubriaco e non mi ero drogato. Imparerò da quest’errore“. Il video è diventato virale!

Google dice stop alla pedopornografia

pedopornografia-google-tuttacronacaE’ stato l’amministratore delegato di Google, Eric Schmidt, a spiegare che il gruppo è al lavoro sullo sviluppo di una nuova tecnologia che consentirà di bloccare oltre 100mila richerche connesse al tema della pedopornografia. Per far questo, il colosso informatico ha mobilitato oltre 200 dipendenti sullo sviluppo della nuova tecnologia. Le limitazioni verranno applicate inizialmente ai Paesi di lingua inglese, ma saranno estese al resto del mondo (altre 158 lingue) in sei mesi. Spiega l’amministratore: “Abbiamo impostato con precisione Google Search per individuare nei nostri risultati i link legati all’abuso sessuale sui bambini. Anche se nessun algoritmo è perfetto e Google non può impedire che i pedofili aggiungano nuove immagini sul web, le novità introdotte hanno consentito di ripulire i risultati di più di 100.000 applicazioni potenzialmente correlati di abusi sessuali sui minori”.

Appena uscito di prigione, ecco il curriculum dell’attentatore di Parigi

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E’ caccia all’uomo a Parigi e con il calar della sera le possibilità di prendere l’uomo diventano più complesse, anche se la polizia francese ha assicurato che sta facendo tutto il possibile per catturare l’attentatore. Inoltre sono uscite anche delle nuove notizie. E’ stata BFM-TV citando fonti dell’inchiesta, a sostenere che l’attentatore parlando con l’automobilista brevemente preso in ostaggio ha dichiarato di essere uscito da poco di prigione e di avere ordigni esplosivi nella borsa. Intanto sono state diffuse le foto dell’uomo che ha sconvolto la vita a Parigi e tenuto la Francia con il fiato sospeso.

Notizie vengono anche dall’ospedale dove è stato ricoverato il 23enne che oggi è stato ferito. Dopo un intervento di 6 ore per lui le condizioni restano gravi. Per 48 ore ancora, la sua prognosi resta riservata.

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“Non annulliamo il concorso”: parola del vicesindaco di Roma

concorso-scuola-tuttacronacaSono giornate calde a Roma, arroventate dalla polemica scaturita dalle parole di Ignazio Marino sulla possibilità di annullare il concorsone pubblico. A sedare gli animi, in questi giorni di protesta, il vicesindaco della Capita Luigi Nieri: “Voglio lanciare segnale di tranquillità: non annulliamo il concorso. Stiamo trasferendo gli atti alla Procura”.

Lance Armstrong: “Verbruggen mi aiutava a farla franca con l’antidoping”

Lance-Armstrong-tuttacronacaHa rilasciato una lunga intervista al Daily Mail l’ex ciclista Lance Armstrong, nel corso della quale ha lanciato accuse forti contro l’ex numero uno dell’Uci: “Verbruggen era una figura chiave nella mia via di fuga dai controlli antidoping. Sapeva del mio utilizzo di sostanze dopanti e mi aiutava a nasconderlo. Fu una delle persone che mi permise di portare a termine il Tour de France 1999 nonostante fossi risultato positivo a un test”. Il texano ha quindi aggiunto: “Non ho più intenzione di mentire per proteggere queste persone che non meritano il benché minimo rispetto. Io li odio. Ho chiuso con loro”. Oltre a riferire la complicità dell’ ex capo dell’Unione Internazionale Ciclismo, che ha sempre negato, Armstrong ha reso noti alcuni dettagli sulle prescrizioni retrodatate della US Postal che per anni gli hanno permesso di farla franca, nonchè di ottenere la vittoria barando.

Cleopatra in Sardegna porta morte e inondazioni

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Travolto dal fiume in piena, così un allevatore di 51 anni originario di Onanì, nel Nuorese, ha perso la vita domenica notte. Alla scena ha assistito il figlio, salvo per miracolo. Cleopatra la perturbazione che si è abbattuta sulla Sardegna ha creato notevoli disagi e black out, tanto che l’Enel ha messo in campo oltre 500 uomini. Danni in Gallura, con oltre centinaia di allegamenti, torrenti ingrossati, strade trasformate in veri e propri laghi. A Loiri, vicino ad Olbia, due donne, con le auto in panne, sono state salvate dai Vigili del fuoco e dalla Protezione civile. La prima mentre percorreva via di Cambio ha visto la sua auto sprofondare nell’acqua; in località Maltana, invece, l’utilitaria con alla guida un’altra donna è stata inghiottita da un torrente.

Nei circoli Pd vince Renzi

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L’esito delle votazioni nei circoli del Partito democratico per la sfida delle primarie vede vittorioso Matteo Renzi. Secondo i dati forniti dal responsabile dell’organizzazione del Pd, Davide Zoggia, il sindaco di Firenze ha infatti ottenuto il 46,7% delle preferenze. Secondo Gianni Cuperlo (con il 38,4%), terzo Pippo Civati (al 9,19%). Ultimo e quindi escluso dalla corsa alla segreteria Gianni Pittella (leggermente sotto il 6%).

Italia-Nigeria, 19 anni dopo quell’incredibile gol di Roberto Baggio

italia-nigeria-tuttacronacaSi troveranno ad affrontare la Nigeria, questa sera a Londra, gli Azzurri di mister Prandelli. I nigeriani, che hanno staccato il biglietto per i mondiali dopo lo spareggio contro l’Etiopia, sono i campioni in carica nel continente africano grazie al titolo vinto lo scorso febbraio. E’ solo la seconda volta che l’Italia si trova a dover affrontare le Super Eagles e, per gli amanti di calcio, quell’incontro è impresso nella memoria per le emozioni trasmesse. Era il 5 luglio 1994 e la nostra Nazionale stava disputando i Mondiali negli Usa. Aveva passato il turno, anche se non grazie a prestazioni indimenticabili quando, agli ottavi di finale, si scontrava contro la Nigeria, che si era portata in vantaggio al 26′ del primo tempo con Amunike. Gli uomini di Sacchi iniziano a temere di dover riprendere l’aereo e far ritorno a casa ma, poco prima del 90′, inizia quello che sarà il mondiale di Roberto Baccio. Al 43′ della ripresa ci pensa il Divin Codino a riportare in partita l’Italia realizzando il suo primo gol del torneo. La vittoria è degli Azzurri grazie a un rigore realizzato sempre da Baggio durante i supplementari. Un’impresa che, anche questo non scorderemo mai, non gli riuscì nella finale contro il Brasile. Per quel che riguarda le formazioni di questa sera, le probabili sono:

ITALIA (4-3-1-2): Sirigu; Maggio, Ranocchia, Ogbonna, Pasqual; Montolivo, De Rossi, Giaccherini; Candreva; Balotelli, Rossi. CT: Prandelli.

NIGERIA (4-2-3-1): Enyeama; Oboabona, Ambrose, Egwuekwe, Echiejile; Onazi, Mikel; Moses, Mba, Obinna; Emenike. CT: Keshi.

La coppia americana che vive, oggi, nel 1888

coppia-vittoriana-tuttacronacaSarah Chrisman ha le idee chiare: “C’è chi sente di essere nato nel posto sbagliato, chi nel corpo sbagliato. Io sono nata nell’epoca sbagliata”. La sua decisione, nella quale il marito Gabriel l’appoggia e segue, è stata di cambiare vita e di viverla come se fosse il 1888. La 33enne americana vive così l’illusione di trovarsi nell’età vittoria, tanto da aver rinunciato a tutte le comodità della vita moderna, come smartphone, computer ed elettrodomestici di vario genere, per crearsi attorno un mondo in stile XIX secolo. Unica eccezione: Facebook. Qui, infatti, ogni tanto pubblica le foto della sua vita che sembra essere uscita da un dipinto impressionista. Non c’è nulla di “fuori tempo” nella loro vita: scaldano la loro abitazione di Port Townsend con il cherosene e fanno acquisti nell’unico negozio della zona risalente al XIX secolo.

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Arriva la pillola anticoncezionale… per le scimmie!

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Lo ha deciso l’India come piano straordinario contro ”l’invasione” di questi animali nelle metropoli. Il piano prevede la somministrazione di dosi massicce di pillole anticoncezionali attraverso il cibo. Un programma pilota partirà presto nello stato himalayano dell’Uttarakhand dove questi animali rappresentano una piaga per la popolazione locale. Se l’esperimento funziona, potrebbe essere esteso anche in altre località, tra cui New Delhi dove finora è fallito ogni tentativo di eliminare le migliaia di macachi che infestano i ministeri e i palazzi governativi con grossi rischi per i dipendenti pubblici. L’idea è stata suggerita dal Centro nazionale per la ricerca sui primati della California che all’inizio dell’anno era stata contattata per trovare una soluzione alla sovrappopolazione delle scimmie, un animale ”sacro” per gli induisti che le venerano nei templi.

Uomo in fuga a Parigi: ha con sè diverse bombe a mano

uomo-armato-parigi-tuttacronacaContinua la caccia all’uomo che ha aperto il fuoco alla sede della redazione del quotidiano Libération ferendo un assistente fotografo prima per poi sparare anche davanti alla sede della banca Société Generale. L’uomo si è quindi diretto agli Champs-Elysees prendendo in ostaggio un uomo che si trovava a passare a bordo della sua auto. Dopo essere sceso dalla vettura ha ripreso la sua fuga a piedi, nella zona fra George V, il Lungosenna e Trocadero. Si è quindi recato alla fermata della metropolitana. Si tratta di una persona di circa 40-45. Secondo l’identikit in mano alla polizia, l’uomo – che è stato fotografato – indossa un parka color kaki e un cappellino. E’ armato di fucile a pompa e, secondo dei testimoni, diverse bombe a mano. Le immagini dell’uomo che ha aperto il fuoco coincidono con quelle dell’aggressore che venerdì scorso, armato, era entrato nella sede di BFM TV, aveva minacciato un giornalista, poi aveva espulso due cartucce dal fucile a pompa, aggiungendo: “La prossima volta non mancherò il colpo”. Nel frattempo, il sito di Libération sarebbe stato attaccato da alcuni hacker, come ha denuncia to lo stesso giornale, in un breve messaggio sul suo profilo Twitter. Il sito “non può essere aggiornato per il momento”.

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Bieber denunciato per disturbo della quiete pubblica

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Ancora problemi per Justin Bieber e ancora feste che disturbano i vicini, ma questa volta è scattata la denuncia. Gli agenti sono intervenuti tre volte venerdì sera quando nella residenza del cantante canadese 19enne a Calabasas a Los Angeles i vicini si sono lamentati per i forti rumori che provenivano dall’interno dell’abitazione.

La festa è cominciata dopo le undici, e già all’una è arrivata la prima protesta di un vicino, e con essa la prima visita di una pattuglia della polizia, con un primo ammonimento perché gli invitati abbassassero un po’ il volume. Passano due ore e di nuovo i vicini protestano.

Sono oramai le tre delmattino e molti vorrebbero dormire. Torna la pattuglia e ripete l’ammonimento. Infine alle cinque e mezzo, esasperati, i vicini richiamano la polizia e presentano denuncia per disturbo della quiete pubblica. Uno dei vicini più inferociti ha sostenuto che Justin gli ha sputato addosso: certo non un gesto con cui ingraziarsi il vicinato. Justin non è nuovo a simili bravate, e anche gli amici che tiene nel suo entourage, come i due giovani rappisti di colore Lil Za e Lil Twist, spesso attirano polemiche e proteste dalla gente di Calabasas. Dopotutto chi decide di ritirarsi su queste colline, lo fa per uscire dalla folla e il caos di Los Angeles. Qui vivono attori come Tommy Lee Jones, Jennifer Lopez, Gary Sinise, Beau Bridges, oltre ad almeno una decina di noti attori tv. Per questo quando Justin comprò la villa con sette camere da letto, sette bagni, una residence separata, piscina e parco, tutti furono abbastanza stupiti: sembrava un po’ troppo isolata e tranquilla per il giovane sempre più ribelle e rumoroso. Ma gli esperti di pettegolezzi hanno spiegato la ragione di questo “ritiro”: quassù, Justin può esercitare un ottimo controllo su chi si avvicina a casa sua. E con gli accordi di privacy per gli ospiti, riesce a proteggere quel che avviene all’interno.

Infatti Justin si è sempre premunito contro possibili appuntamenti in tribunale: tutti gli invitati delle sue feste devono firmare un accordo di privacy, con il quale si impegnano a non trasmettete messaggi Tweet, non mandare sms, non fare foto, non mettere commenti su Facebook, non registrare immagini o sonoro delle feste. Fino a sei mesi fa, la multa per chi avesse violato l’accordo era di cinque milioni di dollari. Ma Justin è diventato più tollerante: per la festa di venerdì scorso la multa sarebbe stata “solo” di tre milioni di dollari. Venerdì, comunque, sappiamo che l’ospite d’onore era Snoop Lion, il rappista già noto come Snoop Doggy Dogg, poi abbreviato in Snoop Dogg, e infine cambiato in Snoop Lion (all’anagrafe il suo vero nome è Calvin Cordozar Broadus).

Testimonianze fiume al processo della Concordia

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Dichiarazioni su dichiarazioni. testimonianze fiume che raccontano e ripercorrono quella tragica notte del13 gennaio 2012. Per la prima volta, in Aula, è stata fatta ascoltare una conversazione delle 21.51 di quella drammatica sera in cui la nave da crociera si schiantò su uno scoglio vicino all’isola del Giglio. «E allora stiamo andando a fondo praticamente? Non l’ho capito…». «Sì, sta l’acqua fino all’officina»: così, sei minuti dopo l’urto il comandante della Concordia Francesco Schettino seppe che la nave stava imbarcando acqua velocemente, ormai salvare la nave sarebbe stato impossibile. Schettino chiese a l direttore di macchina Giuseppe Pilon, la situazione come stava evolvendo nel comparto macchine «Ma almeno un motore si può accendere?». E il direttore di macchina: «Stiamo andando giù a vedere, non possiamo entrare in macchina, è arrivata l’acqua fino all’officina, non possiamo andare giù». Quindi Schettino: «E allora stiamo andando a fondo praticamente, non l’ho capito?». Pilon risponde: «Sì, sta l’acqua fino all’officina. Comandante fammi scendere a controllare».

La prima, tra plancia di comando e sala macchine – ai ponti inferiori venne subito compresa la gravità dell’incidente – fu alle 21.49. Schettino chiese a Pilon: «Ci sta rientrata l’acqua?». Pilon: «Hai voglia, lato dritto sto scendendo». E Schettino, incredulo: «C’è assai l’acqua?». Pilon: «C’è acqua, non si può scendere. Ti metto in moto le pompe d’emergenza». Ancora Schettino: «Allora dobbiamo dare fondo all’ancora». Due minuti dopo Schettino diventa consapevole dell’affondamento.

Poi una terza conversazione fatta sentire sempre durante la testimonianza di Pilon. È delle 22.10. Schettino: «Direttore su che corrente siamo?». «Abbiamo agganciato il diesel d’emergenza», rispose Pilon. «Ma abbiamo almeno un locale di generatori diesel disponibile?». E il direttore di macchina: «È tutto allagato … è partita, nella preparation l’acqua usciva dalla parte superiore della porta stagna». Schettino: «E allora dove abbiamo toccato? Vedo che il vento ci sta spingendo fuori qua. Voglio sapere: se abbiamo i motori 4, 5 e 6». «Comandante non ce li abbiamo», risponde Pilon con voce desolata, finchè il direttore di macchina alle insistenti richieste di Schettino sbotta dicendo: «Qui comandante è tutto perso».

Il marconista della Concordia era pronto a mandare segnali di emergenza dalla plancia di comando a terra ma, pur avendo subito predisposto gli apparati per farlo, non ebbe ordini per inviare un messaggio ‘pan pan’ (segnale di nave in difficoltà, ndr) dal comandante Schettino. Solo più tardi a seguito di comunicazioni via radio fra ufficiali in plancia e capitaneria, ricevette l’ordine di dare il messaggio di distress (mayday), cioè la richiesta di soccorso. Lo ha raccontato Flavio Spadavecchia, responsabile dei sistemi informatici della Costa Concordia, fra cui gli apparati di trasmissione della nave, deponendo stamani al processo di Grosseto come testimone. «Il messaggio di pan pan non è stato inviato perchè non ho avuto ordini dal comandante Schettino – ha detto -. Io chiesi se inviarlo, e Schettino mi disse di no. Lo chiesi almeno una volta, forse due. Mi avvicinai al ponte di comando ma il comandante fece cenno di no, se non erro mentre era al telefono». Rispondendo alla domanda del pm Alessandro Leopizzi se il segnale di distress per avere soccorso in mare fu inviato, Spadavecchia ha risposto: «Sì, fu inviato dopo che sentii un dialogo fra gli ufficiali di coperta e la capitaneria di porto di Livorno e Civitavecchia, ci contattavano via Vhf radio. Mi ricordo che un ufficiale diceva ‘siamo in black out e stiamo valutando la situazionè. C’erano più ufficiali di coperta che parlavano con la capitaneria». «Quando la capitaneria chiese se eravamo in distress allora Schettino disse di inviare il messaggio di distress». Spadavecchia era fuori turno quando ci fu l’impatto e, compresa la situazione salì in plancia. «Mi misi alla consolle e predisposi quanto necessario per ogni evenienza» tra cui i contatti per tutte le capitanerie di porto italiane e per l’unità di crisi di Costa spa. «Gli ufficiali mi dicevano che avevamo toccato un basso fondale», e «col mio assistente abbiamo atteso ordini e aspettavamo di capire cosa era successo. Non lo sapevamo. Mi dicevano che era solo un black out». A un certo punto, ha poi ricordato, «Schettino mi disse di chiamare l’unità di crisi di Costa su un cellulare della Tim, col cellulare del ponte di comando normalmente utilizzato per le comunicazioni esterne. Composi il numero, non mi ricordo se ho chiamato io, comunque poi a me il cellulare non è stato restituito, non l’ho avuto indietro». Poi, la richiesta di dare il ‘pan pan’, la prima allerta di una nave in difficoltà verso la terraferma, e successivamente il distress.

«Il generatore di emergenza della Costa Concordia non funzionò, usammo un cacciavite per tenere acceso l’interruttore e farlo ripartire, ci riuscimmo tre volte, in questo modo lo riattivammo per alcuni minuti. Eppure il 9 gennaio, tre giorni prima, a Barcellona fu fatto un test ed era entrato in funzione». È la testimonianza del capo elettricista della nave, Antonio Muscas, stamani al processo di Grosseto sul naufragio del Giglio del 12 gennaio 2012, che causò 32 vittime. Muscas ne ha parlato in riferimento ai drammatici momenti dopo l’urto con gli scogli, quando in brevissimo tempo tutti gli apparati della nave andarono in avaria e unica possibilità di avere energia a bordo era affidata al generatore di emergenza di energia elettrica, prodotta con motore diesel. Muscas, rispondendo al pm Alessandro Leopizzi e alle parti, ha precisato che dal «generatore di emergenza» proviene l’energia per azionare «i bracci di sgancio delle scialuppe di salvataggio» e per far funzionare «gli ascensori in modo da riportarli ai ponti di imbarco sulle lance di salvataggio». Dopo l’urto, ha raccontato Muscas, in breve «il locale del quadro elettrico principale era allagato» (un metro e venti di acqua) e «c’erano avarie» gravi. Quindi, «il generatore diesel di emergenza non partì e allora ci adoperammo per attivarlo, ma la leva dell’interruttore non teneva e dovemmo porre un cacciavite per avere il contatto». «Ma era in avaria anche la ventola di raffreddamento del motore – ha detto Muscas – purtroppo è progettata in modo che non possiamo intervenire alla stessa maniera con un cacciavite». Il capo elettricista Antonio Muscas ha riferito che, pur avendo ottenuto l’allaccio del generatore d’emergenza con il cacciavite, questo poi è saltato per un problema di surriscaldamento dello stesso diesel-generatore, dovuto, appunto, «a un problema di funzionamento della ventola di raffreddamento del diesel-generatore» su cui gli elettricisti non poterono rimediare per motivi tecnici. Sempre Muscas ha evidenziato che rispetto ad altre navi da crociera, la Costa Concordia non ha sistemi elettrici doppi, posizionati in luoghi diversi della nave, così da sperare di averne almeno uno funzionante, e questo ha peggiorato le condizioni per ovviare alle avarie. Riguardo alle comunicazioni date al ponte di comando, il capo elettricista Muscas ha detto di non averlo fatto «perchè non potevo andare al telefono, che era dalla parte opposta a dove stavo lavorando» in emergenza. Tempo dopo «a un certo punto, dal ponte zero (dove c’è la centrale delle sale macchine, ndr) – ha anche detto Muscas – ho sentito dire di abbandonare la centrale e la nave». Sempre Muscas, rispondendo come teste, ha riferito che da lui dipendevano «elettricisti di varie nazionalità». «Ci parlava in inglese?», «No, in spagnolo».

«Il capo elettricista Antonio Muscas ha detto che il generatore d’emergenza era allagato per tutto il locale, subito dopo l’urto: con un urto di questo genere e una lesione della nave di questo genere è ovvio che una parte significativa degli impianti non funzionasse». Lo ha detto il difensore di Costa Crociere spa, avvocato Marco De Luca, commentando la testimonianza di stamani del capo elettricista che ha parlato del mancato funzionamento del generatore di emergenza dopo l’impatto della Concordia contro gli scogli del Giglio. «In quelle specifiche condizioni – ha proseguito in una pausa l’avvocato – il generatore d’emergenza ha subito un surriscaldamento, mentre nelle prove effettuate solo qualche giorno prima, il generatore era assolutamente perfetto. Se tre giorni prima tutto funzionava a regola d’arte, e l’evento è stato di quelle proporzioni, è logico pensare che abbia avuto un’influenza su tutti gli impianti». A una domanda dei giornalisti De Luca ha polemizzato con le parti civili, laddove nel processo evidenziano che sulla nave vari apparati erano in avaria. «Non funzionava nulla sulla Costa Concordia, come dicono le parti civili?», è stato chiesto all’avvocato. «Quello che dicono le parti civili mi pare che conti proprio poco, direi dallo zero in giù – ha detto De Luca -. Quello che conta è quello che dicono i testimoni e in qualche misura gli indagati, e soprattutto i periti che mi pare che non dicano affatto una stupidaggine di questo genere. I periti smentiscono un’affermazione di questo genere come quella fatta dalle parti civili». Costa Crociere spa nel processo ha un doppio ruolo: De Luca la rappresenta come responsabile civile in quanto società armatrice della nave comandata da Francesco Schettino, mentre un altro legale la rappresenta nel processo come parte civile per il danno subito dall’imputato. Le parti civili anche oggi hanno evidenziato che molti dipendenti di Costa spa, fra cui testimoni del processo, hanno raggiunto con la compagnia un accordo per il risarcimento nelle settimane successive al naufragio. «Abbiamo risarcito tutti quanti hanno voluto farsi risarcire e non hanno voluto fare speculazioni», ha chiosato De Luca.

Clamoroso! L’uomo che ha visto Roberta Ragusa a Cannes

ragusa-cannes-tuttacronacaAnche il difensore di Antonio Logli ha ascoltato un nuovo testimone che racconta una sua verità che ha dell’incredibile. Lui è un italiano che lavora in Francia ed ha raccontato agli inquirenti di aver avvistato, nel maggio del 2012, Roberta Ragusa: “Ho perfino parlato con lei, ma quando le dissi che l’avevo riconosciuta, lei si è allontanata”. L’incontro sarebbe avvenuto in un ristorante di Cannes, dove l’uomo lavora. Logli, marito della donna scomparsa nel nulla la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012, sarà interrogato entro dicembre. Al momento è  indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere insieme al padre Valdemaro e alla sua ex amante e nuova compagna Sara Calzolaio. A confermare la notizia, la Procura. La scadenza dell’ultima proroga delle indagini è fissata per il prossimo maggio e l’interrogatorio avverrà quindi con un congruo anticipo rispetto a tale data. Gli inquirenti avranno così il tempo di lcercare riscontri alle dichiarazioni di Logli, se questi deciderà di rispondere alle domande e di non avvalersi della facoltà di non rispondere. Per mesi il suo difensore, Roberto Cavani, ha ribadito che il suo assistito avrebbe risposto al pubblico ministero e per questo si è deciso di predisporre l’interrogatorio in questo periodo, anche se non è ancora stata fissata la data.

Giallo a Palermo: 63enne sgozzata nella sua abitazione

omicidio-tuttacronacaE’ stato il fratello a trovare il cadavere della sorella, la 63enne Grazia Rosaria Quadrini, nuda e con una ferita profonda da arma da taglio alla gola. La donna è stata sgozzata nella sua abitazione nel quartiere della Zisa, a Palermo, in via Tommaso Aversa dove l’uomo si era recato dopo che, per due giorni, aveva tentato inutilmente di contattare telefonicamente la sorella.

Conad ritira l’acqua minerale e scatta l’allerta

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Il supermercato Conad ha deciso di ritirare un letto di acqua minerale frizzante in quanto lo ha ritenuto non conforme per colore e sapore. Il ritiro è stato fatto in via precauzionale, ma è subito scattata l’allerta: «La procedura di ritiro dai supermercati è in fase di completamento e sono in corso analisi chimiche, anche se dai risultati analitici non è fino ad ora emersa alcuna irregolarità», queste le parole della casa che invita comunque gli utenti a non fare uso dell’acqua appartenente al lotto indicato. «L’azienda, tramite il sito, invita tutti i clienti “ad annotare i codici identificativi riportati sopra al fine di verificare se nella dispensa di casa siano presenti bottiglie di acqua appartenenti al medesimo lotto». Proseguono intanto gli accertamenti.

L’endorsement di Letta a Renzi, involontario o voluto?

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Il dubbio è amletico dopo che per ben tre volte Enrico Letta ha usato lo slogan di Matteo Renzi “L’Italia cambia verso” alla cerimonia di chiusura per il novantennale del Cnr, dove parlando del governo ha detto:

“Il 2013 deve essere un anno in cui si cambia verso. Oggi si insedia il comitato sulla spendig review e sono sicuro che con il commissario Cottarelli cambierà il verso sulla spesa pubblica”.

Per la ricerca, ha spiegato Letta, “le risorse sono poche, non bastano”. E ha osservato che serve la “mano pubblica, di cui mi prendo la responsabilità, ma anche incentivi per investimenti privati, perché in Italia ci sono pochi investimenti privati”.

L’endorsement è stato involontario o voluto?

Quote latte e l’anomalia delle mucche che lo producono fino a 82 anni

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Fino a  che età una mucca può fare latte a ritmo produttivo? Un algoritmo sbagliato sarebbe stato la causa che ha portato poi il nostro Paese a dove pagare 4 miliardi all’europa per una multa all’Italia e ai suoi allevatori, di cui 1,7 prelevati direttamente dalle casse dello Stato. Secondo tale algoritmo la mucca poteva fare latte fino a 82 anni, il che ha portato a sforare le quote latte dell’Italia e a far scattare la sanzione. 

Ora i funzionari dell’Agea sono indagati per falso in atto pubblico dalla procura di Roma, come riporta Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera:

“Sulla scorta di una querela sporta a Roma contro Agea da parte di un gruppo di allevatori milanesi rappresentati dall’avvocato Consuelo Bosisio, la magistratura è stata investita della non corretta quantificazione delle quote latte, e quindi degli errori di calcolo nelle sanzioni inflitte per il superamento teorico della singola quota latte attribuita.
Per giustificare gli errori commessi, e quindi schivare le responsabilità contabili che rischiavano, i funzionari Agea – ricostruisce ora la giudice preliminare romana Giulia Proto – «hanno chiesto la modifica dei criteri di calcolo del numero dei capi potenzialmente da latte. All’inizio l’algoritmo, che si basa sul lavoro della commissione Mariani, prese in considerazione l’età dell’animale tra i 24 mesi e 10 anni di età». Ma «successivamente sono stati modificati i criteri per l’ottenimento dell’algoritmo» e il limite massimo di età «è passato da 120 a 999 mesi (ossia 82 anni di età)!». Il punto esclamativo è del giudice, che sulla base di alcune mail agli atti scrive che «ciò avvenne per espressa richiesta dei funzionari di Agea, con l’evidente fine di giustificare il dato in eccesso che aveva determinato le sanzioni».

Il risultato, indicato sin dal 15 aprile 2010 da un’informativa del colonnello dei carabinieri Marco Paolo Mantile, è che «portando il limite massimo da 120 mesi a 999 mesi, si ha una differenza in aumento di 300.000 capi, pari a oltre il 20% dell’intera popolazione bovina a indirizzo lattifero». Una scoperta politicamente insostenibile nei rapporti con Bruxelles, stando a quello che il 20 luglio 2010 l’allora capo di gabinetto del ministero delle Politiche agricole dirà (non sapendo di essere registrato) al colonnello per provare a convincerlo dell’opportunità di ammorbidire la relazione.
Ora il gip romano scrive che l’algoritmo da 999 mesi, «il cui inserimento è stato fortemente voluto dai funzionari di Agea che non potevano certo ignorare la sua inverosimiglianza, comporta calcoli non rispondenti al vero», inseriti in atti pubblici, «il cui contenuto deve pertanto ritenersi ideologicamente falso». Di qui il no del gip all’archiviazione, e la restituzione degli atti al pm affinché indaghi i funzionari Agea per l’ipotesi di reato di falso in atto pubblico“.

La protesta anti-burqa costa alla Santanchè la richiesta di un mese di arresto

santanchè-antiburqa-tuttacronacaNel settembre 2009, a Milano, in occasione della cerimonia di chiusura del Ramadan Daniela Santanchè promosse una protesta anti-burqa senza aver chiesto l’autorizzazione della questura. Per questo motivo, il pm del processo che l’ha vista imputata ha formulato una pena di un mese di arresto e una multa di 100 euro. In quell’occassione, la Pitonesse venne colpita allo sterno e riportò lesioni giudicate guaribile in venti giorni. A sferrare il colpo l’egiziano Ahmed El Badry, imputato assieme a lei e condannato a pagare 2mila euro di multa. Il pm ha chiesto che vengano riconosciute le attenuanti generiche alla Santanchè per il suo corretto comportamento processuale, anche perché “si è fatta interrogare”, e perché incensurata. Poi ha spiegato che per il reato di manifestazione non autorizzata “non è previsto il dolo”, ma solo la colpa: quella della Santanchè sarebbe stata di non chiedere l’autorizzazione nelle modalità previste dalla legge. Per quanto riguarda il suo aggressore, El Badry, il magistrato ritiene che vada punito con una multa senza la concessione delle generiche e nemmeno dell’attenuante della provocazione perché “ha colpito una persona, oltretutto di sesso femminile, che esprimeva opinioni”. La sentenza sarà pronunciata dal giudice monocratico dell’ottava sezione penale Elena Balzarotti il 2 dicembre prossimo.

Tornando a quel giorno di settembre di quattro anni fa, così il Corriere ricostruiva la movimentata giornata:

Nel certificato medico del dottor Roberto Antonio Paternollo si legge di una prognosi di «20 giorni» per «contusione emitorace sinistro e contrattura alla muscolatura latero cervicale sinistra». La paziente è Daniela Santanchè. È arrivata in ospedale, il Fatebenefratelli, alle 11.30, in codice verde, cioè il meno grave, dopo una «aggressione». Qualcuno l’ avrebbe colpita («Pugno in pancia» sostiene lei). La polizia si riserva di visionare i filmati delle videocamere dei propri agenti. C’ è stato parapiglia. Erano le 9.10, all’ esterno della Fabbrica del vapore, dove nel tendone del teatro Ciak si celebrava la fine del Ramadan, il mese sacro dei musulmani. La Santanchè manifestava «contro il burqa». Stamane la comunità islamica la denuncerà «per turbativa di culto» e perché «è stata lei, ad aggredire». Il ragazzo con il gesso Torniamo al parapiglia. Di certo c’ è che la Santanchè finisce a terra, ci rimane tre minuti circa. Piange, le fa male il torace, l’ ha picchiato contro l’ asfalto. Attorno, c’ è un ragazzo, musulmano, con un braccio ingessato; è giovane, dicono sia uno dei ragazzi che vendono i tappeti per la preghiera. È particolarmente agitato, teso. La polizia lo terrà da subito d’ occhio (a tarda serata contro di lui non era stato emesso alcun provvedimento). È stato il ragazzo a sferrare quell’ eventuale pugno alla leader del Movimento per l’ Italia? Se sì, noi non lo abbiamo visto, e nemmeno la polizia o la stessa Santanchè. Forse le videocamere? Siamo a pochi metri dal cancello della Fabbrica del vapore, in via Procaccini, a ridosso della centrale Chinatown. Circa 4 mila le persone che pregano. Ci sono uomini. Bambini. E donne. Alcune coperte in volto. Coperte «dal burqa» sostiene la Santanchè. «No, il burqa è afghano, nemmeno sa… questo è il niqab» dice Abdel Shaari. Shaari è il direttore del centro culturale islamico di Milano. Invita a «non cedere alle provocazioni». In dieci non lo ascoltano, ribattono alla Santanchè e ai suoi, che sono una trentina. Tra loro, qualcuno prende di mira una donna e urla: «Ti puzza il fiato, sei brutta, fai schifo». Come risposta, alla Santanchè, ma non riusciamo a capire da quale bocca e volto, arriva un insulto («Put…») e una minaccia («Domani muori»). Gli scudi della polizia La polizia abbassa gli scudi per farci delle transenne, e dividere. Shaari ordina a una ventina di ragazzi di organizzare un cordone davanti all’ ingresso. La polizia ne allestisce un secondo, più compatto e duro. Un po’ ci si calma. Alle 11 Daniela Santanchè, che non intende andarsene, manda a chiamare Shaari. «Voglio entrare e vedere». Permesso accordato. Avvicina un gruppo di ragazze, distribuisce i volantini; si ferma davanti a una signora coperta dal velo, fissa il marito, gli dice: «Liberala. Devi liberarla». La donna non fiata, il marito nemmeno. Solidarietà dal ministro Mariastella Gelmini, le accuse di una «sceneggiata premeditata» da parte del radicale Silvio Viale. A tardo pomeriggio, uscita dall’ ospedale, Daniele Santanchè spiega: «Dovessi ricapitarmi l’ occasione, lo rifarei. Perché gli agenti non hanno fermato quelle donne avvolte dal burqa? E se sotto avessero avuto delle armi, delle bombe? E se si facevano esplodere?». La comunità islamica sostiene che lei abbia provocato. «Falso. Io mi batto per far rispettare la legge». Oggi in Questura A Shaari è giunto un messaggio dell’ Unione delle comunità islamiche in Italia, per condannare l’ azione di «un gruppetto di squadristi». Shaari dice: «Era una bella occasione… Avevamo la possibilità di parlare dei nostri problemi. Niente, non ci è stato permesso». Quali sono i vostri problemi? «Non abbiamo una moschea. Dobbiamo pregare in luoghi provvisori, eppure, in tutti questi anni, abbiamo dimostrato di non creare mai problemi a Milano e ai milanesi». Da quand’ è iniziato a ieri, il Ramadan, nonostante per un mese abbia appunto spostato migliaia di persone da un quartiere all’ altro, non ha avuto effetti collaterali: nessun incidente di percorso, come riconosciuto dal Comune. A Daniela Santanchè, il dottor Paternollo del Fatebenefratelli ha raccomandato di «evitare sforzi» e ha prescritto Aulin e Toradol. Se non lei direttamente, i suoi hanno tentato – confermano gli inquirenti – di togliere il velo ad alcune donne. Tre, per l’ esattezza. Oggi Shaari, le accompagnerà in Questura «per la denuncia contro questa signora che ci ha rovinato la festa».

La vergogna europea? Pensionato italiano paga 4000 euro, il tedesco 39

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E’ Confesercenti a rilevare la discriminazione in Europa tra i cittadini pensionati. Un’anomalia che grava sugli “over” italiani a cui le tasse non calano con l’avanzare dell’età a differenza di quello che accade invece in molti altri paesi europei come a esempio la Germania. Pesa soprattutto l’eccesso di prelievo che scaturisce dalla combinazione fra Irpef e addizionali regionale e comunale; sia perché, diversamente da quanto avviene nel resto d’Europa, il carico fiscale sulle pensioni e’ superiore a quello che grava sui redditi da lavoro dipendente di analogo ammontare.

Detrazioni inique: 1840 euro per i dipendenti, 1725 per i pensionati sotto i 75 anni In particolare, spiega Confesercenti, emergono due significative differenze particolarità tutte italiane: l’importo delle detrazioni d’imposta riconosciute ai pensionati (1.725 euro al di sotto dei 75 anni e a 1.783 euro oltre 75 anni è inferiore a quello previsto a favore dei redditi da lavoro dipendente (1.840 euro); nel nostro Paese non vi è traccia dei trattamenti impositivi agevolati che sono riconosciuti nella quasi generalita’ dei paesi europei.

Qual e’ il peso della penalizzazione per i pensionati italiani? Lo possiamo verificare confrontando innanzitutto quanto paga rispetto ai suoi “colleghi” europei. A questo fine, sono stati individuati due livelli di pensione entro i quali si collocano i due terzi dei 16,5 milioni dei pensionati italiani: quelli corrispondenti a 1,5 volte ed a 3 volte il trattamento minimo Inps (pari, nel 2013, a 9.661 euro e, rispettivamente, a 19.322 euro). Abbiamo poi assunto che il pensionato di riferimento abbia un’eta’ compresa fra i 65 e i 75 anni e non abbia carichi di famiglia. Infine, per determinare l’importo del prelievo regionale e comunale, si è ipotizzato che il pensionato sia residente a Roma. Il confronto praticamente non esiste per la pensione pari a 1,5 volte il trattamento minimo: solo il pensionato italiano paga le imposte (che decurtano di oltre il 9% la sua pensione), mentre altrove non si subisce alcun prelievo, a motivo dell’operare di specifici trattamenti agevolativi.

Ma non meno dirompente e’ il risultato che emerge nel caso del trattamento pari a tre volte il minimo: il pensionato italiano è soggetto ad un prelievo doppio rispetto a quello spagnolo, triplo rispetto a quello inglese, quadruplo rispetto a quello francese e, infine, incommensurabilmente superiore a quello tedesco. Il divario emerge ancor più nettamente rispetto a una pensione pari a tre volte il minimo: si va dagli oltre 4 mila euro sopportati dal pensionato italiano ai 39 a carico del pensionato tedesco.

Ma se il sistema italiano è iniquo non si può dire che l’Europa abbatta le discriminazioni anzi con una sentenza dell’ottobre 2013 della corte di Strasburgo si è deciso che “In caso di difficoltà finanziarie, che impediscono per di più il rispetto di obblighi internazionali, uno Stato può imporre alcuni tagli alle pensioni di una determinata categoria di persone.”

Livia Pomodoro potrebbe sostituire la Cancellieri?

livia-pomodoro-tuttacronacaIn una nota della procura di Torino, a firma del procuratore Giancarlo Caselli, in merito alla vicenda Cancellieri-Ligresti si legge che nessun soggetto è stato iscritto nel registro degli indagati. La stessa nota spiega inoltre che è stato invece formato “un fascicolo modello K per quanto riguarda atti relativi a fatti nei quali non si ravvisano reati allo stato degli atti, ma che possono richiedere approfondimenti”. La nota precisa infine che “il fascicolo sarà trasferito alla procura di Roma in quanto territorialmente competente”. Ma in attesa di conoscere le decisioni dei pm, Anna Maria Cancellieri ha detto “La misura è colma. Senza la fiducia di tutte le forze della maggioranza non vado avanti”. Anche dal Pd in molti richiedono le dimissioni e a difenderla sono rimasti soltanto Forza Italia e il Nuovo Centrodestra di Alfano. Neanche l’ex premier Monti si è schierato al fianco del Guardiasigilli: “Ci sarà il voto palese (sulla mozione di sfiducia, ndr), e quindi lo saprete quel giorno come ciascuno voterà”, ha detto sibillino. Visto il clima, come riporta Affaritaliani.it, sembra che “dopo la riunione del gruppo del Pd alla Camera – salvo clamorosi ripensamenti – la Cancellieri rassegnerà le sue dimissioni irrevocabili da ministro della Giustizia.” E sul sito si legge:

Se le dimissioni sembrano provabilissime, è scattato il toto ministro, tanto che stanno emergendo ipotesi diverse: da Michele Vietti, a Luciano Violante, Renato Schifani, Giovanni Pitruzzella, a Giuliano Amato. Ma l’ipotesi più suggestiva riguarda il presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro. Personalità di indiscusso valore, già stretto collaboratore dell’ex ministro Claudio Martelli, sicuramente apprezzata anche dagli ambienti di Cl. Tra l’altro, proprio in un’intervista ad Affaritaliani.it, Livia Pomodoro, rilasciata il 20 marzo, Livia Pomodoro non aveva affatto disdegnato la possibilità di diventare ministro. Commentando l’ipotesi di Raffaele Guariniello guardasigilli, la presidente aveva detto: “Vorrà dire che farò domanda anche io per fare il ministro della Giustizia…”

Ancora spari a Parigi: aperto il fuoco alla sede della banca Société Generale

sparatoria-francia-tuttacronacaMattinata infuocata oggi a Parigi. Dopo la sparatoria dentro la redazione del quotidiano francese Libération, durante la quale è rimasto ferito gravemente l’assistente di un fotografo, lo stesso uomo si è diretto alla sede della banca Société Generale, alla Defense di Parigi, il quartiere degli affari della città. Qui ha aperto il fuoco attorno a mezzogiorno. Stando alle prime informazioni, nessuno è rimasto ferito.

Le ultime notizie riportano che la polizia è intenta nella caccia all’uomo, con le auto delle forze dell’ordine che stanno affluendo sugli Champs-Elysees mentre un elicottero sorvola la zona. L’aggressore si sarebbe fatto lasciare sulla celebre avenue da un automobilista preso in ostaggio. L’uomo ha riferito di essere stato costretto a prendere a bordo l’attentatore.

Per Llorente, “il meglio deve ancora venire”

Fernando-Llorente-tuttacronacaDel Bosqe ha richiamato Fernando Llorente nella Nazionale spagnola ora che l’ex Athletic Bilbao sembra aver ritrovato se stesso, oltre a riuscire a inserirsi negli schemi di Conte. E i risultati sono arrivati, con i gol contro Real Madrid e Napoli. In un’intervista ad As, el Rey Leon ha spiegato: “Sono contento di essere tornato, non c’è stato niente di facile nell’anno che ho vissuto ma è stata una scelta giusta perché ho firmato per una grande squadra che mi aiuterà a crescere molto. Bielsa mi ha aiutato molto per quello che ho poi trovato in Italia, se non avessi avuto lui sarebbe stata ancora più dura.” Ma questa, in fin dei conti, per lui è solo una fase di rodaggio, visto che “Adesso va meglio, ma il bello deve ancora venire, devo ancora giocare un po’ per poter essere al top”. Nel frattempo, in campo inizia ad intendersi ocn l’Apache: “Tevez è un grandissimo giocatore e credo che possiamo migliorare giocando insieme, io mi trovo già a mio agio al suo fianco”. Lo spagnolo è poi rimasto colpito da Pogba, che “è molto giovane, con grandi aspettative ma sta già mostrando un livello altissimo e farà parlare molto di sé in futuro”.

La nuova bufera interna al M5S: polemiche sul ruolo di Casaleggio

grillo-casaleggio-tuttacronacaAria di tempesta all’interno del Movimento 5 Stelle, come dimostra un velenoso carteggio via mail tra diversi grillini e Claudio Messora, responsabile della Comunicazione del Movimento a Palazzo Madama. Il nuovo melodramma sembra essere la premessa e una nuova scissione, ma quello che ci si aspetta è riuscire a “evitare che il Movimento si trasformi nell’ennesima esperienza autoritaria”, dice un senatore. E a un’inviato de La Stampa dice: “Legga. Ci vogliono trasformare in un partito come gli altri. Anzi, peggio”.  Motivo del contendere, la “piattaforma web” che dovrebbe raccogliere le proposte di legge immaginate dai cittadini, definita dallo stesso Messora “poco più di un forum, un mezzo da perfezionare, comunque il primo passo verso una rivoluzione”. Ma c’è chi gli fa notare che in questo modo Casaleggio parcellizza la partecipazione degli elettori e controlla direttamente gli interventi sul blog. Rapida la risposta: “Le persone di cui voi senatori portate la voce sono (come in ogni partito) i comparabili ai tesserati. La democrazia diretta la fai con chi decide di partecipare attivamente”. La discussione, cartacea e vocale che si è svolta in un bar di Roma è accesa. Andrea Malaguti così la racconta:

 Una risposta che scatena la bufera. «Questa è l’idea di democrazia diretta a cui pensano Grillo, Casaleggio e il loro caporale sul campo a spese degli italiani», si lamenta il senatore, mostrando la mail della collega XXX che recita. «Quanti sono gli attivisti certificati? Circa 400.000. Quanto sono gli elettori M5S? Circa 9 milioni. Quanti sono i cittadini interessati dalle leggi proposte e approvate? Oltre 60 milioni». Siamo un Movimento orizzontale o verticale? Immediata la risposta di Messora («XXX ti rendi conto che i dati sugli attivisti certificati risiedono sui server della Casaleggio? Se non usi la piattaforma integrata come credi che una vostra proposta possa trovare legittimazione?») che scatena l’ironia di un altro dissidente. «XXX rassegnati, anche tu non emani la luce». Non è solo la piattaforma ad alimentare il disagio. Anche la scelta di mandare in streaming solo una parte delle riunioni dei cittadini-senatori non convince la minoranza dissidente. «La diretta è Comunicazione, impatta sull’immagine complessiva del Movimento, dunque ricade sotto la giurisdizione non dell’assemblea, ma di Grillo /Casaleggio. Qui rappresentati da me», scrive Messora. Così una senatrice, apparentemente in preda all’angoscia di chi è convinto che la notte durerà per sempre, si ribella. «ALT!!! Leggo cose inaccettabili. GIURISDIZIONE? Claudio sei sicuro di conoscere il significato dei termini che usi? Se sì, mi giunge nuova la notizia di avere una giurisdizione da parte di Grillo (Casaleggio?) o di chiunque su quello che facciamo». E quel Casaleggio tra parentesi è l’emblema del collasso imminente. Inevitabili anche le accuse sul denaro. Un dissidente si sfoga: «Claudio, del tuo trattamento economico e del tuo comportamento parleremo con Casaleggio, complice di tutto ciò», Complice. E un altro: «Ne parleremo anche con gli attivisti, che già si sono accorti delle ingenti spese del gruppo per il tuo alloggio, oltre che della tua diaria e del tuo compenso fuori dal codice di comportamento». Messora non ci sta. Attacca. «Io non ho nulla che non sia trasparente (allega il link con la busta paga), gli attivisti invece si sono accorti dei 1800 euro in un mese e mezzo per abbigliamento e lavanderia e dei 1950 euro di abbigliamento e spese per la campagna elettorale». Siamo agli stracci. C’è chi interviene in difesa del Capo della Comunicazione. E del Guru milanese. «YYY per me stai delirando. Il nostro problema è Messora? Per carità, torniamo in noi».

London Garden Bridge: un ponte-giardino pedonale per Londra

ponte-tamigi-tuttacronacaLa Transport for London ha indetto un concorso di idee per migliorare i collegamenti tra la zona nord e quella sud di Londra. A vincere il progetto del designer Thomas Heatherwick e degli ingegneri di Arup che hanno ideato un ponte-giardino pedonale da 150 milioni di sterline (178 milioni di euro)  per attraversare il Tamigi. La caratteristica? Il London Garden Bridge sarà ricoperto da un parco urbano: si estenderà dall’area della Temple Church a quella di South Bank attraverso una struttura sostenuta da due soli pilastri sulla quale cresceranno alberi, erbe, orti e fiori tipici della Gran Bretagna. Lungo i suoi 360 metri, sarà possibile quindi godersi la natura e il panorama e che si inserisce nell’habitat urbano della capitale britannica in maniera equilibrata, oltre a ridurre al minimo l’impatto ambientale. I londinesi avranno tempo fino al 20 dicembre per presentare le proprie osservazioni sul progetto dovrebbe essere completato entro il 2017.

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La fiducia al ministro Cancellieri legata alla decisione del pm

Anna-Maria-Cancellieri-tuttacronaca“Il vecchio Pd mi avrebbe sostenuta…” Sono le sconsolate parole del ministro alla Giustizia Anna Maria Cancellieri, sempre più accerchiata dai rappresentati politici che ne richiedono le dimissioni dopo il caso della scarcerazione di Giulia Ligresti. Civati ha annunciato la mozione di sfiducia, Renzi ne chiede le dimissioni, Fassina prende le distanze. E non solo. In molti chiedono un passo indietro, Scelta Civica, oltre i Cinque stelle, Sel e la Destra di Storace. E il ministro sa che nelle prossime ore il presidente del Consiglio, Enrico Letta, potrebbe chiederle di fare un passo indietro. In mattinata, fonti di Palazzo Chigi hanno riportato a La Stampa che la fiducia del governo nei confronti del ministro verrebbe meno solo se dovesse cambiare le sua posizione per la magistratura. Spiega il quotidiano:

A rendere irreversibile questa decisione potrebbe essere l’annuncio del trasferimento da Torino a Roma del fascicolo Cancellieri. Poco importano le anomalie e le violazioni delle procedure. A partire dalla irrituale gestione dell’interrogatorio del ministro il 22 agosto, a Roma, da parte del procuratore aggiunto di Torino.  Naturalmente registrare l’interrogatorio sarebbe stato opportuno non foss’altro per riguardo del ruolo di Annamaria Cancellieri, e il non farlo non é stata comunque una violazione di procedure. Il ministro è stata convocata come persona informata dei fatti con una telefonata del procuratore aggiunto di Torino, Vittorio Nessi. La registrazione dell’interrogatorio avrebbe tagliato la testa al toro, rendendo granitica l’eventuale contestazione di omesse dichiarazioni al pm che la procura di Torino si accingerebbe a contestare al ministro, mandando nelle prossime ore gli atti alla procura di Roma. Il problema si complica ulteriormente perché in quell’interrogatorio diventato di dominio pubblico, vengono riassunte le risposte del ministro e non le domande del procuratore aggiunto. E, dunque, quando il ministro assicura di non aver escluso un bel niente, di aver chiarito al magistrato di aver ricevuto un sms al quale ha risposto a sua volta, dove sarebbe la omissione? O meglio, se Nessi avesse chiesto «in che modo ha risposto all’sms?». Sarebbe stato chiaro che il silenzio del ministro andava interpretato come un comportamento omissivo che avrebbe portato alla contestazione di false dichiarazioni del ministro.

La sorte del ministro Cancellieri a questo punto sembra davvero segnata dalla decisione della procura di Torino di spedire le carte a Roma, e dalle prese di posizione di esponenti del Pd. Che poi la novità che ha impresso un colpo d’accelerazione alla messa in stato d’accusa (strisciante) del ministro – e cioé i tabulati telefonici delle sei telefonate del marito con Antonino Ligresti, e della sua di sette minuti e mezzo sempre con il fratello medico di don Salvatore Ligresti – sia parte di una inchiesta non depositata, non rappresenta una questione decisiva. Nel caso Cancellieri la forma passa in secondo piano, conta di più la sostanza. E cioé le sue relazioni ingombranti.

Il Napoli pronto a uno scambio con il Barcellona? Potrebbe partire Zuniga

juan-camilo-zuniga-napoli_tuttacronacaDomenica il colombiano Camilo Zuniga, che ha appena rinnovato il contratto con il Napoli fino al 2017, ha dichiarato: “Barcellona e Real Madrid, chi non vorrebbe giocarci?”. Le sue parole sembrano confermare un’imminente partenza dalla panchina azzurra, ipotesi rafforzare dal fatto che sarebbe previsto a inizio dicembre, tra Calleri, manager del giocatore, e la dirigenza del Barça. Se l’operazione andasse in porto con i blaugrana, a rafforzare la squadra di Benitez potrebbe arrivare Martin Montoya, terzino classe 1991. Ma non c’è solo il Barcellona su Zuniga: il Real Madrid sarebbero pronti a offrire 28 milioni di euro per lui. Era stato Punto Pelota a riferire, nei giorni scorsi, di un vertice tra De Laurentiis, Bigon, Calleri e due emissari dei Merengues.

“Protesta delle buste”: contro l’annullamento del concorso a Roma

campidoglio-tuttacronacaIl sindaco di Roma Ignazio Marino, la scorsa settimana, aveva detto che “Abbiamo fondati motivi di credere che la metodologia usata nei concorsi comunali non è in grado di garantire l’anonimato. Per questo abbiamo dato mandato all’avvocatura di approfondire la correttezza delle procedure”. Qeusto potrebbe portare all’annullamento del maxiconcorso al Comune, motivo per il quale più di 200 candidati sono scesi in piazza per protestare e raccogliere firme. I manifestanti della cosiddetta “protesta delle buste” si sono detti pronti a prendere le vie legali contro l’annullamento . Su uno striscione si legge: “Non è il concorso ad essere truccato ma la nostra generazione ad essere truffata”. Oggi una delegazione sarà ricevuta in Campidoglio.

La nave che sembra partire per un viaggio nell’ignoto

norwegian-gateaway-tuttacronacaSono le immagini di Ingo Wagner a trasportarci sulla soglia di un mondo che sembra quasi incantato. La magia è data da quella nebbia che sfuma i contorni e lascia appena intravvedere i contorni. Il fotografo si troava a Papenburg, nella Germania del Nord, dove nei cantieri Meyer è avvenuto più che un vero e proprio varo il commiato di una neonata nave da crociera, la Norwegian Getaway, un gigante da quasi 350 metri e oltre 140 mila tonnellate. In molti hanno affollato le rive per augurare buon viaggio all’imbarcazione che, in mezzo alla nebbia, sembra destinata a viaggiare attraverso l’ignoto.

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Scossa di terremoto in Umbria, nella Valle del Topino

terrmoto-perugia-tuttacronacaUn terremoto di magnitudo 2.4 è stato registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle 11.17 nel distretto sismico della Valle del Topino, in Umbria. L’epicentro dell’evento, che ha avuto ipocentro a una profondità di 7.1 km, è stato localizzato dall’INGV nella provincia di Perugia, tra i comuni di Camlpello sul Clutunno, Castel Ritaldi, Spoleto e Trevi. 

Sparatoria nella sede del quotidiano francese Libération: ferito un fotografo

liberation-tuttacronacaUn tweet ha reso noto al mondo quello che stava accadendo a Parigi, nella sede del quotidiano francese Libération. A scriverlo, il giornalista economico Dominique Albertini che ha spiegato: “Qualcuno è entrato a Libé con una carabina e ha sparato su un assistente fotografo. Polizia sul posto”.

liberationa-twitter-tuttacronacaL’aggressore ha aperto il fuoco con una carabina ferendo gravemente un fotografo con due colpi, uno al torace e l’altro alla schiena, mentre si trovava all’ingresso della redazione. L’uomo è stato dichiarato ora in prognosi riservata, secondo quanto riferito da fonti della polizia. In seguito, l’attentatore è poi fuggito mentre tutti i giornalisti si erano rifugiati agli ultimi piani.  Sempre a Parigi, lo scorso venerdì, un uomo si era introdotto nella redazione dell’emittente televisiva BfmTv, dove ha minacciato i giornalisti di aprire il fuoco. Non si sa ancora se esista un legame tra i due episodi.

Morte e distruzione: la furia dei tornado nel Midwest. Foto e video

tornado-usa-tuttacronacaSi tratta solo di un primo bilancio ancora incompleto, ma si contano già tre morti, 37 feriti e molti dispersi solo nella contea di Washington, un piccolo centro del sud dell’Illinois a seguito del passaggio di almeno 76 tornado nel Midwest degli Stati Uniti. L’Illinois, al momento, è lo stato più colpito dalla furia del maltempo.

Ma con raffiche a oltre 140 miglia l’ora, una vasta area del Paese, circa una decina di stati, sono coinvolti in questa nuova emergenza che rischia di far salire vertiginosamente il numero delle vittime. La tempesta si sta oraspostando verso la costa orientale, dove non è escluso che possa lambire anche la città di New York.

Anche Indianapolis è già stata colpita mentre ora ad essere minacciati sono Ohio,Indiana e Kentucky.  Le autorità meteo hanno già diramato l’allarme e sono 120 milioni gli americani a rischio.  A tutti viene richiesto di mettersi al sicuro. Si prevedono, nelle prossime ore, vasti blackout, tenuto conto della caduta dei pali della luce.

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Fuggono dalla polizia dopo un furto: tre ladri morti in un incidente sull’A1

incidente-ladri-tuttacronacaIncidente stradale, poco prima dell’alba, nel tratto ciociaro dell’A1, tra i caselli di Cassino e San Vittore del Lazio in direzione Napoli dove solo da poco è stato riaperto il traffico dopo i rilievi delle forze dell’ordine. Nello schianto hanno perso la vita, in base a una prima dinamica della polizia stradale, tre giovani romeni che, dopo un furto avvenuto in provincia di Perugia, erano in fuga inseguiti dalla polizia. Una quarta persona è ferita in maniera grave. L’Audi su cui viaggiavano i ladri non è riuscita a evitare l’impatto con un mezzo pesante, incastrandosi sotto il rimorchio di un tir provocando la morte immediata di due occupanti mentre la terza vittima è spirata in ospedale.
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