Si risveglia il Vigile del Fuoco in coma dopo il volo della Befana

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Salvatore Alfano, il vigile del fuoco che impersonava la Befana a Caserta e che era rimasto in coma dopo essere andato a sbattere contro il capanile del Duomo, nel caratteristico volo che si compie ogni anno nella città campana, si è risvegliato. La buona notizia è stata postata dal sindaco della città Pio Del Gaudio su Facebook «Sono con Salvatore il Vigile. Non ce la faccio a non dirvi tutto.Mi stringe la mano.Mi ha sorriso. Con Anna, la moglie, gli parliamo di tutti Voi di Caserta e di quanto gli volete bene. Mamma mia che emozione . E’ pazzesco, mi ha autorizzato Lui, adesso , con un accenno ed un sorriso a dirvi che sta bene».

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Il vigile ferito durante il “volo” della Befana: la moglie chiede si preghi per lui

salvatore-alfano-tuttacronacaIl 45enne Salvatore Alfano era stato vittima di un terribile incidente la notte del 5 gennaio, mentre impersonava la Befana in una manifestazione a Caserta. Ora è tutto pronto per la messa di domenica prossima, alle ore 9.45, presso la Cappella del comando provinciale dei vigili del fuoco di Caserta (in via Falcone) dove il Cappellano don Giuseppe Di Bernardo celebrerà la funzione religiosa per la guarigione del vigile. La moglie Anna e la famiglia ha infatti lanciato un appello affinchè tutti si uniscano “per chiedere al Signore che il caro Salvatore possa quanto prima ritornare all’affetto dei suoi cari – si legge in una nota – dopo il drammatico incidente che lo ha visto coinvolto domenica scorsa in piazza Duomo in occasione della manifestazione dell’arrivo della Befana”.

Si sgancia un filo e cade la Befana, in prognosi riservata un vigile del fuoco

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Il clima di festa trasformato in tragedia da un incidente che si è verificato a Caserta nella serata di domenica durante “il volo” dal campanile del Duomo al palazzo di fronte. Il vigile del fuoco -attore che impersonava la Befana, il 45 enne Salvatore Alfano di Santa Maria La Fossa è andato a sbattere violentemente contro il campanile e ha riportato un trauma cranico fortissimo. Lo stupore e la disperazione di centinaia di famiglie che erano accorsi in piazza per assistere all’evento hanno immediatamente trovato fondamento nella gravità delle condizioni in cui versa il vigile del fuoco, ricoverato d’urgenza all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, è ora in prognosi riservata.

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Clamoroso! L’uomo che ha visto Roberta Ragusa a Cannes

ragusa-cannes-tuttacronacaAnche il difensore di Antonio Logli ha ascoltato un nuovo testimone che racconta una sua verità che ha dell’incredibile. Lui è un italiano che lavora in Francia ed ha raccontato agli inquirenti di aver avvistato, nel maggio del 2012, Roberta Ragusa: “Ho perfino parlato con lei, ma quando le dissi che l’avevo riconosciuta, lei si è allontanata”. L’incontro sarebbe avvenuto in un ristorante di Cannes, dove l’uomo lavora. Logli, marito della donna scomparsa nel nulla la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012, sarà interrogato entro dicembre. Al momento è  indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere insieme al padre Valdemaro e alla sua ex amante e nuova compagna Sara Calzolaio. A confermare la notizia, la Procura. La scadenza dell’ultima proroga delle indagini è fissata per il prossimo maggio e l’interrogatorio avverrà quindi con un congruo anticipo rispetto a tale data. Gli inquirenti avranno così il tempo di lcercare riscontri alle dichiarazioni di Logli, se questi deciderà di rispondere alle domande e di non avvalersi della facoltà di non rispondere. Per mesi il suo difensore, Roberto Cavani, ha ribadito che il suo assistito avrebbe risposto al pubblico ministero e per questo si è deciso di predisporre l’interrogatorio in questo periodo, anche se non è ancora stata fissata la data.

Urlo di donna nella notte: parla il teste del caso Ragusa

campisi-tuttacronacaQuesta sera, nel corso della trasmissione Linea Gialla, su La7, parlerà Filippo Campisi, il vigile del fuoco testimone nel caso della scomparsa di Roberta Ragusa. Dall’anticipazione che è stata fornita, si scopre che l’uomo, dopo aver visionato ”una ventina di foto di tipi di auto” ha ”trovato -dice- un modello che si avvicina molto” a quello che vide una notte di gennaio davanti a casa della donna: ”Un Nissan Patrol”. E poi, c’è un urlo di donna. Spiega Campisi: “Di quella notte mi sono venuti in mente anche altri particolari: arrivato davanti all’incrocio di via Gigli  ho sentito un urlo di donna molto forte, spaventato o comunque di attenzione, come una richiesta di aiuto. Non mi sono fermato perché ho sentito un urlo, non è che ho visto una scena cruenta. Conoscendo il mio carattere, se avessi visto un’aggressione o qualcosa del genere mi sarei fermato o per lo meno avrei chiamato le forze dell’ordine. E’ un ricordo che mi è tornato alla mente in questi ultimi giorni, l’avevo rimosso”. Il vigile del fuoco, che solo recentemente ha presentato le sue testimonianze perchè, in precedenza, voleva evitare il “clamore mediatico”, ai carabinieri che lo hanno più volte interrogato ha riferito di non saper collocare i suoi ricordi con esattezza alla notte della scomparsa di Roberta Ragusa avvenuta tra il 13 e il 14 gennaio 2012, ma ammette solo che era ”una notte gelida di gennaio”. Prima di essere rintracciato dagli inquirenti, l’uomo aveva tentato d’indirizzare le indagini inviando una lettera anonima ai militari della stazione competente per territorio a San Giuliano Terme.

Svolta per Roberta Ragusa? Sequestrati due pc e una stampante a testimone

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Sembra a una svolta l’indagine sul caso della scomparsa di Roberta Ragusa dopo che il nucleo  investigativo dei carabinieri di Pisa sta controllando due pc e una stampante di proprietà di Filippo Campisi, il vigile del fuoco che figura tra i testimoni.  Il pompiere ha consegnato personalmente i pc e la stampante ai militari.

L’Unione sindacale di base dei Vigili del Fuoco accusa l’esecutivo

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“E dire che siamo una categoria a rischio, ma di questo al governo non importa nulla, l’importante è uscire ogni tanto con qualche proclama di quanto ‘loro’ sono attenti alle problematiche dell’emergenza e del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Vorremmo chiedergli di non interessarsi troppo a questo governo attraverso il sottosegretario con delega ai Vigili del Fuoco visto, che ogni settimana lo vediamo gironzolare per i comandi provinciali a portare in giro la sua parabola inconcludente e vacua di contenuti”.

I Vigili del Fuoco lamentano anche:

“Da quando si è insediato ancora oggi non abbiamo capito quali sono gli indirizzi politici al dipartimento, ne quali interventi concreti sono stati messi in atto per la salvaguardia del territorio e per gli operatori che svolgono il soccorso in questo paese. A ciò – prosegue la Usb – aggiungiamo che non solo il ministero dell’Interno non si cura nel suo complesso dell’assistenza del personale dei Vigili del Fuoco; ma che dopo non essere stati in grado come ONA di garantire una assistenza sanitaria diretta al personale, malgrado per anni abbiamo regalato soldi alle assicurazioni private invece di gestire noi direttamente i fondi; ricordiamo che in passato si pagava con cifre esorbitanti un servizio reso non adeguato alle nostre esigenze, condizione superabile con la gestione diretta dei fondi dal consiglio d’amministrazione al lavoratore che ne richiedeva l’assistenza. Oggi ci troviamo pure, con la mancata reintegrazione dell’assicurazione, che sta creando non pochi problemi, a coloro che ogni giorno hanno necessità di essere sottoposti a cure sanitarie; questione portata anche al cospetto del governo. E nell’immediato ordinario, quando un lavoratore a rischio, come lo è un vigile del fuoco, si trova ad essere vittima di un incidente mentre presta la sua opera a salvaguardia della pubblica incolumità. A Genova un Vigile del Fuoco che stava sistemando un cartellone pericolante è scivolato dalla scala a causa delle forti raffiche di vento ed è precipitato per alcuni metri. L’incidente è avvenuto in pieno centro cittadino. Il pompiere, soccorso, è stato trasportato in codice rosso al San Martino di Genova. Secondo i primi accertamenti non sarebbe comunque in pericolo di vita”.

LICEO SOCRATE: L’INCENDIO PER LA BOCCIATURA!

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Un atto vandalico per vendicarsi della bocciatura questa sarebbe stata la causa scatenante che avrebbe portato 4 ragazzi, due minorenni e due maggiorenni, tutti studenti dell’istituto, ad appiccare il fuoco all’Istituto nella notte tra il 12 e il 13 luglio. I 4 ragazzi si sarebbero presentati dagli agenti questa mattina insieme ai genitori e ai legali di loro fiducia per costituirsi. Tre dei quattro ragazzi infatti sarebbero stati bocciati e in particolare uno di loro era stato bocciato per la seconda volta consecutiva. Sembra che la sera prima i quattro si erano dati appuntamento sul litorale romano e tra una chiacchierata e un bicchiere di troppo abbiano deciso di fare un azione eclatante, una vendetta contro la scuola. Il fuoco poi sarebbe sfuggito di mano e dall’intenzione di fare una dimostrazione, l’azione si sarebbe poi trasformata in un rogo che ha coinvolto varie aule al primo piano provocando danni per centinaia di migliaia di euro.

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Il rogo del liceo Socrate: prevista la riapertura per il 2 settembre

liceo-socrate-riapertura-tuttacronacaSono trascorse poco più di 48 ore da quando è stato appiccato il fuoco al liceo Socrate in zona Garbatella, a Roma. Oggi le istituzioni si sono riunite per discutere dell’accaduto e al termine il prefetto Giuseppe Pecoraro ha dichiarato: “Da parte di tutte le istituzioni c’è l’impegno affinchè il 2 settembre riapra la scuola a tutti gli studenti. Siamo certi che i lavori termineranno entro quella data”.

Va a fuoco il liceo Socrate a Roma, atto vandalico

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Erano circa le 5.50 di mattina quando il liceo Socrate alla Garbatella è andato a fuoco. L’allarme è stato dato dal custode dell’istituto che ha visto uscire le fiamme da una delle aule e ha chiamato i Vigili del Fuoco. Sul posto poi sono sopraggiunti anche gli agenti del commissariato Colombo. Solo un’aula sarebbe stata coinvolta dalle fiamme, e con essa sarebbero andati distrutti alcuni computer. All’interno sarebbero state rinvenute alcune impronte e una scatola di cerini. Non è la prima volta che l’istituto riceve questo tipo di pressioni: in primavera c’erano già state scritte omofobe e altri atti vandalici. Gli agenti stanno indagando se tutti gli atti che subisce l’istituto provengano dagli stessi autori o sono tutti episodi isolati.

 

Padre Gofo: il prete metallaro prima odiato e ora amato!

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Sicuramente non il solito prete. Adolfo Huerta Aleman, noto ai suoi parrocchiani come Padre Gofo, lo sa e non ne fa mistero. Si veste come un metallaro, ama passare il suo tempo al bar, non disdegna, nella sua pagina Facebook, di postare foto di donne nude e infarcisce i sermoni con barzellette di ogni tipo.

Fare il prete, ha più volte tenuto a precisare Padre Gofo, non significa abbandonare tutto quello che uno amava prima di indossare l’abito talare. E “Gofo” nella sua eccentricità riassume infatti passioni e hobby di tutta una vita. Il “prete metal” nella sua lunga ed eccentrica carriera è stato un militare, un poliziotto, un vigile del fuoco e anche un insegnante, prima di diventare sacerdote nella città messicana di Satillo.

L’incontro con i fedeli della parrocchia di Nostra Signora di Atocha a Satillo, non è iniziato con il piede giusto: molti parrocchiani dopo aver sentito qualche omelia avevano addirittura minacciato di lasciare la chiesa di Padre Gofo. Ma con il tempo, il prete ha avuto la meglio, riuscendo a conquistare tutti, grazie anche al suo forte impegno per i diritti umani.

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