Svolta in Sardegna: la sinistra vince le regionali

francesco_pigliaru_governatore_sardegna-tuttacronacaIl dato più rilevante delle elezioni regionali è indubbiamente l’astensionismo, visto che alle urne si è recato poco più di un sardo su due, il 52%, 774 mila su 1,48 milioni di aventi diritto. Nel febbraio 2009 era andato a votare il 67,58% degli elettori sardi. Con poco più del 60% delle sezioni scrutinate, 1108 su un totale di 1863, appare già incolmabile il divario tra i due principali candidati con Francesco Pigliaru, sostenuto sostenuto da tutti i partiti di centrosinistra, dal Centro Democratico a Rifondazione, che vante il 43,05% dei consensi. Si ferma invece a 38,67% il governatore uscente Ugo Cappellacci, fedelissimo di Silvio Berlusconi. Il maggior flop, tuttavia, risulta essere il risultato ottenuto fino ad ora dalla scrittrice Michela Murgia, attestatasi al 10,72% dei consensi. Le aspettative della viglia erano di un risultato migliore, con la speranza che potesse far confluire su di sè anche i voti dei sostenitori del Movimento 5 Stelle, che in Sardegna non è stato in grado di presentare una sua lista. Ma la Murgia paga lo scarso risultato delle liste civiche che la sostengono (Progres, Comunidades e Gentes), ferme al 7% dei consensi.

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In Sardegna va in scena il Berlusconi show

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Mentre a Roma si pensa alle consultazioni e alle alleanze dell’ultimo minuto, in Sardegna in vista delle Regionali va in scena il Berlusconi-show e accanto a Cappellaci, l’ex premier e leader di Fi indossa la maschera tradizionale, quella androgina del carnevale di Oristano, quella di “Su Componidori”, protagonista della Sartiglia, simbolo dell’invincibilità.

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Regionali in Basilicata: vince Pittella, ma stravince il non voto!

marcello_pittella-tuttacronacaEra stato previsto che il centrosinistra, guidato da Marcello Pittella, Pd, avrebbe vinto le regionali in Basilica, e le aspettative non sono state disattese. Anche se il vero vincitore è stato il non voto: oltre la metà dei 575.160 elettori sono rimasti a casa. A seguire, il candidato del centrodestra Tito Di Maggio e quindi, distaccato, Piernicola Pedicini del Movimento 5 Stelle. Il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, ha commentato: “E’ stata premiata la buona amministrazione”. Da parte sua, durante lo spoglio,  Pittella è apparso cauto ma incline ad accettare la vittoria: “Provo gioia e amarezza: gioia per il risultato che va profilandosi, amarezza per il marcato astensionismo”. Per Pittella si tratta di una seconda vittoria: durante le primarie per scegliere il candidato presidente, infatti, si era imposto a dispetto delle indicazioni dei maggiori esponenti del partito, dando una prima indiscutibile dimostrazione di forza. Oltretutto, proprio il Pd si appresterebbe – dopo un calo nelle elezioni politiche del febbraio scorso – a tornare ad essere il primo partito quasi in ogni zona della Basilicata. Ma resta la nota dolente della vittoria schiacciante del partito del non voto: solo il 47,6% degli elettori si sono recati alle urne, contro il 62,8% di tre anni prima. E non può passare inosservata la forte critica che ha accompagnato le elezioni, con gli scontrini rinvenuti nelle urne al momento dello spoglio. Delusione amara per il M5S che negli ultimi due giorni di campagna elettorale aveva registrato il pienone durante i comizi del “semplice portavoce” Beppe Grillo a Matera e a Potenza. Sembrava arebbe confermato il successo delle elezioni politiche, in realtò è stato surclassato dal centrodestra, guidato da Tito Di Maggio (Scelta civica). Il M5S ha inoltre subito l’attacco del capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza, contestato giovedì scorso in piazza, a Matera, proprio dai grillini: “La nostra vittoria è la migliore risposta alla demagogia e al populismo”. Per quel che riguarda le altre forze in campo, un buon successo sembra ottenere Maria Murante, candidata presidente di Sel e Rifondazione; percentuali molte base, invece, per gli altri quattro candidati.

Basilicata al voto: dalle urne spuntano gli scontrini

scontrini-elezioni-calabria-tuttacronacaCalabria al voto per le Regionali e l’affluenza ha fatto registrare quindici punti in meno rispetto alle elezioni del 2010: fra ieri e oggi per l’elezione del nuovo governatore e per il rinnovo del Consiglio regionale ha votato solo il 47,62% degli aventi diritto al voto, rispetto al 62,8% registrato nella scorsa tornata elettorale. A spoglio iniziato, appare in vantaggio il candidato del centrosinistra Marcello Pittella, a seguire il candidato del centrodestra Tito Di Maggio e in terza posizione Piernicola Pedicini del Movimento 5 Stelle. Ma quello che più colpisce è che, al momento dello spoglio delle schede, gli scrutatori di diverse sezioni del centro storico di Potenza si sono ritrovati travolti da numerosi scontrini, che ricordano l’inchiesta di “rimborsopoli” in cui sono indagati decine di amministratori e consiglieri regionali che, in molti casi, avevano “corretto” gli scontrini per aumentare il rimborso. Diverse anche le schede utilizzate per inviare un messaggio. Gli elettori hanno scritto diversi insulti, tra i quali “ladri” è il più gettonato, ma anche frasi come “prima il lavoro e poi il voto”.

Scontro tra treni regionali a Roma, feriti lievi.

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 Tamponamento tra treni regionali sulla linea regionale Roma-Giardinetti. Sul posto, in Via Enrico Giglioli sulla Casilina, è intervenuto il 118 per soccorrere i passeggeri alcuni dei quali sono rimasti lievemente feriti. Intanto si sta indagando per capire la causa dell’incidente. Ritardi sulla linea.

Siamo stati presi a pesci in faccia! Per il consigliere 800 euro di salmone.

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Emergono altri dettagli nell’inchiesta sulle spese di rappresentanza da parte di una ventina di consiglieri regionali, di più gruppi consiliari, del Friuli Venezia Giulia, indagati tutti per peculato. Tra le spese contestate dai pm ci sarebbero acquisti in farmacia, dal ferramenta e in pescheria: 800 euro per comprare salmone. Non manca il salto in negozi d’elettronica, dove primeggiano gli acquisti di un iPhone e la riparazione di un comando per auto.

A colpire tra i rimborsi anche un seggiolino per bimbi dal costo di circa 90 euro oltre a uno scontrino da 300 euro per generici articoli per neonati. La Procura ha analizzato le somme a disposizione dei gruppi nel 2011, per una cifra di oltre 2,6 milioni di euro. Sotto la lente d’ingrandimento, le spese del 2011 ma presto, fanno sapere fonti investigative, potrebbero essere passate al setaccio anche i “costi” del 2012.

Ecco chi ha vinto alle Regionali del Lazio! Alcuni sono impresentabili…

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Sono molti i volti più o meno nuovi che per la prima volta si siederanno nel parlamentino del Lazio in via della Pisana, ma tra i 50 consiglieri (28 di maggioranza e 22 di minoranza) ci sono poche donne, solo 10 (e neanche una tra i 13 eletti del Pd e i 9 del Pdl).

A fare scalpore le bocciature del capolista dei Democratici ed ex parlamentare, Jean Leonard Touadi, e della giornalista tv Livia Azzariti, che era nella Lista Zingaretti. Stessa fine per due politici Pdl: l’ex assessore capitolino, Marco Visconti (Ambiente) e il collega regionale ai Trasporti della vecchia giunta Polverini, Luca Malcotti, al quale per poco più di 200 voti ha soffiato il posto un altro ex assessore di Alemanno, Fabio De Lillo, ultimo degli eletti Pdl nella Capitale. Sogni infranti anche per Fidel Mbanga Bauna (giornalista Rai).

Dalla lista civica per Zingaretti entra alla Pisana una vecchia conoscenza della politica romana, Michele Baldi (ex An e FI), con 13.936 preferenze, e Gianluca Quadrana, ex consigliere comunale dal 2006 con 6.205. A rappresentare Sel c’è Ginetto De Paolis (5.549 voti), originario di Civitavecchia, che è stato consigliere provinciale.

Daniele Leodori, 43 anni, segretario provinciale del Pd originario di Zagarolo, è il neoeletto consigliere del Lazio più votato con 22.693 voti.

Tornano in Consiglio gli ex assessori polveriniani agli Enti locali, Pino Cangemi e Pietro Di Paolo. Tra i banchi del Pdl ci sono pure Mario Abbruzzese (Pdl) presidente del Consiglio regionale uscente, e Olimpia Tarzia. Con loro pure Antonello Aurigemma, assessore ai Trasporti della giunta Alemanno. Vecchia conoscenza della Pisana si è confermato Pietro Sbardella.

I consiglieri scendono da 70 a 50 (come imposto dai tagli ai costi della politica fatti dal governo Monti e confermati da Renata Polverini), i gruppi passano da 15 a 11 (di questi 5 monogruppi). Restano fuori dal Consiglio: Idv, Udc, Fli, Radicali, Mpa, Fds e Verdi.

Zingaretti potrà quindi contare su una maggioranza di 28 consiglieri, di cui 10 del suo listino e 18 conquistati dai partiti della coalizione. Il maggior numero dei seggi va al Pd (13), contro i 9 del Pdl e i 7 del Movimento 5 Stelle (guidato da Davide Barillari) dove figurano anche Silvia Blasi, Gaia Pernarella, David Porrello, Valentina Corrado, Gianluca Perilli e Silvana Denicolò. Tra i 50 consiglieri i 10 del listino collegato a Zingaretti sono: Cristiana Avenali, Daniela Bianchi, Marta Bonafoni, Cristian Carrara, Baldassare Favara, Rosa Giancola, Gian Paolo Manzella, Daniele Mitolo, Teresa Petrangolini e Riccardo Valentini.

INSTANT POLL: MARONI 38% AMBROSOLI 35%

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LAZIO: ZINGARETTI 39%, STORACE 28%, M5S 21%

Storace su twitter ammette la sconfitta, ma annuncia una sorpresa per la serata… Altre sorprese? Altre sconfitte e altri successi insperati? Benvenuti in Italia… che accadrà?

REGIONALI AL VIA!

Dominoes

Lazio e Molise, salvo sorprese dell’ultima ora (che come abbiamo visto ieri non sono poi così impossibili dal verificarsi), dovrebbero essere state assegnate rispettivamente a Zingaretti e Frattura. Più incertezza sul voto della Lombardia anche se secondo gli instant poll sarebbe in leggero vantaggio il leghista Maroni, appena dietro il candidato del centrosinistra Ambrosoli.

Zingaretti stravince nel Lazio, lotta in Lombardia sino all’ultimo voto!

regionali elezioni zingaretti

Ecco gli istant poll elaborato dall’istituto Piepoli per la Rai per le elezioni regionali della Lombardia: Ambrosoli (centro-sinistra) forbice 42-44%; Maroni (lega Nord) 42-44%; Albertini 6-8% (coalizione Monti); Carcano (M5S) 6-8%; Pinardi (Fare) 0-1%.

Nel Lazio Zingaretti (centro-sinistra) guida con il52-54%, segue Storace 28-30%. 
Seguono Giulia Bongiorno (Lista Bongiorno) 4-6%, Davide Barillari (M5S) 7-9%; Alessandro Ruotolo detto Sandro 1-2% (Rivoluzione civile-Ingroia); altri candidati 3-4%.

Anche nel Molise il centro-sinistra è avanti con il candidato Paolo Frattura con il 47-49%. Il candidato del centro-destra Angelo Michel Iorio è dato al 26-28%; Antonio Federico (M5S) al 15-17%; Massimo Romano 7-8%, altri candidati 1-2%.

ELEZIONI 2013… RIDIAMOCI SU!

cane elettorale

Mentre aspettiamo l’evolversi della situazione non possiamo non notare che le preferenze della Merkel non portano bene ai politici: sembra Monti abbia preso la stessa china di Sarkozy (voleva “salire”… sembra l’abbia fatto, su un ring in cui lo stanno massacrando!). Rivediamo un po’ come siamo arrivati però a questo punto: siamo partiti dal famoso “passo indietro” di Berlusconi (indimenticabile Benigni a Bruxelles con la gamba ingessata che faceva notare che era rimasto vittima di questa brusca retromarcia dell’allora premier). Poi abbiamo provato a dare fiducia ad un premier che non abbiamo eletto e che per mesi ha ripetuto che terminato il suo percorso ad iterim sarebbe tornato al suo bozzolo-Bocconi. In seguito ci siamo illusi di essere tornati in una democrazia con le primarie che si sono risolte in un’ennesima manifestazione dittatoriale: di Bersani prima con le sue tattiche per tagliare fuori dalla gara il rottamatore Renzi, di Berlusconi poi che con il suo ritorno “per il bene della Nazione” (ed il suo in tribunale) ha annullato quelle del Pdl. Nell’ultimo periodo, esausti delle minacce e delle metafore assurde di Bersani, con gli occhi doloranti per il sorriso splendido del Cavaliere e la sua pelle talmente tirata che ci si può specchiare, annoiati dalle lezioncine dell’occhialuto Professore… Abbiamo visto le piazze riempirsi al suono della voce rivoluzionaria di Grillo, che a quanto pare ha fatto presa sulla nostra voglia di cambiamento… Però il dubbio su chi votare forse ancora lo abbiamo, anche ora che le urne sono chiuse. Come abbiamo vissuto in Italia questi ultimi due giorni? La risposta nelle foto che meglio ci rappresentano!

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SECONDA PROIEZIONE!!! DESTRA A 31,6, SINISTRA 29,4, GRILLO 24,9

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Monti 9,2

Rivoluzione Civile 1,9

I partiti singolarmente hanno ottenuto i seguenti risultati!

Pd 25

Grillo 24,9

Pdl 23

 

ELEZIONI 2013 INSTANT POLL: Sinistra 33/37% – Destra 28/30%

elezioni-2013

Seggi chiusi e primi risultati che arrivano dal web parlano di un Centrosinistra in vantaggio alle elezioni politiche con una forchetta che va dal 33 al 37%. Il Centrodestra si attesterebbe al 28-30%. Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo al 17-20% mentre L’Agenda Monti per l’Italia è all’8-11%.

Camera  + 10% al Pd e Pdl avanti di 2% su Grillo.

 

Lombardia e Molise verso Election Day, il Tar deciderà sul Lazio

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