Victor Hugo Menjivar, 37 anni, ha confessato: è stato lui a uccidere ieri, a Milano, Libanny Mejia e il figlioletto di tre anni e mezzo. L’uomo, un salvadoregno amico di famiglia, è crollato durante un lungo interrogatorio condotto davanti al procuratore aggiunto Alberto Nobili e al pm Gianluca Prisco. Il 37enne, con un altro figlio in arrivo e la cui moglie era amica della vittima, si era recato a cena a casa di Libanny Mejia lunedì sera e aveva portato con sè anche il figlio, compagno di giochi del bimbo della domenicana. L’uomo, mentre i piccoli si trovavano in un’altra stanza, ha tentato un approccio sessuale con lei venendo però respinto. All’ennesimo rifiuto ha preso un coltello da cucina. A quel punto la donna, sperando di salvarsi, si è offerta a lui ma Menjivar, che come ha detto agli inquirenti aveva perso la testa ed era molto ubriaco, a quel punto l’ha sgozzata. I bimbi avevano sentito le urla e lui ha cercato di nascondere il corpo dietro al divano perchè non lo vedessero. Solo in seguito ha deciso di sgozzare anche il figlio della vittima. Dopo il duplice omicidio è uscito dalla casa e ha gettato il coltello in via Primaticcio e, dopo la confessione, l’ha fatto ritrovare agli investigatori.
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Madre e figlio uccisi a Milano: l’assassino è un amico di famiglia
Pubblicato da tdy22 in marzo 5, 2014
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Duplice omicidio a Milano: uccisi una madre e il figlio di 4 anni
Sono stati rinvenuti in un’abitazione in via Segneri 4, alla periferia sud-ovest di Milano, i cadaveri di una donna 29enne di origine dominicana e del figlio, un bambino di soli quattro anni. I corpi, trovati in zona Lorenteggio, presentano entrambi evidenti ferite di arma da taglio. Al momento non sono noti altri particolari ma la polizia sta indagando. L’allarme è stato lanciato dai vicini che hanno provveduto ad allertare il 118.
Pubblicato da tdy22 in marzo 4, 2014
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Corpo carbonizzato trovato in un’auto nel Napoletano: quinto caso in un mese
Si trovava a Casandrino, nel Napoletano, l’auto rinvenuta con all’interno un cadavere carbonizzato di un uomo la cui l’identita non è ancora nota. La Fiat Punto era ancora fumante quando sul luogo sono giunti i carabinieri. Il corpo si trovava sul sedile posteriore, con la faccia rivolta verso il basso. Si tratta del quinto episodio del genere in meno di un mese tra i comuni napoletani di Giugliano in Campania, Caivano, Grumo Nevano e Casandrino. Il primo caso risale al 6 febbraio, con un’auto rinvenuta a Giugliano, dove fu trovato un corpo nel bagagliaio di una Renault Megane. Il 17 dello stesso mese sono stati invece trovati due cadaveri in un’auto divorata dalle fiamme a Caivano. La quarta vittima invece è stata trovata a Grumo Nevano il 21 febbraio all’interno di una Fiat Multipla.
Pubblicato da tdy22 in marzo 4, 2014
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Delitto di Mozzate: l’ex fidanzato confessa
Sarebbe la gelosia il movente dell’assassino di Lidia Nusdorfi, uccisa a coltellate a Mozzate, in provincia di Como. Nella notte ha infatti confessato il 29enne Dritan Demiraj, posto in stato di fermo dai carabinieri di Rimini. L’albanese, ex convivente della donna e padre dei suoi due figli, è stato sottoposto a un interrogatorio durato ore. Arrestato per favoreggiamento il datore di lavoro, titolare del forno riminese, che avrebbe, forse solo per solidarietà senza la piena consapevolezza dell’accaduto, fornito un alibi all’albanese. Alla base del delitto ci sarebbe la gelosia: la vittima aveva infatti una relazione con il cugino 20enne del convivente, motivo che forse l’ha spinta a laciare Rimini e trasferirsi da parenti a Mozzate. Demiraj è stato sentito, prima di essere fermato, più volte dai carabinieri ma dal suo racconto sono emerse incongruenze che hanno accentrato su di lui i sospetti. La donna, secondo gli investigatori, si trovava nella stazione ferroviaria lo scorso sabato perchè qualcuno le aveva dato un appuntamento. Poche ore prima della confessione, Dritan Demiraj chiedeva ai cronisti cosa fosse accaduto. “Lidia se n’è andata ad agosto. Non abbiamo più rapporti, ci sentiamo raramente. Perché, cosa è successo?”, si interrogava sulla porta di casa di fronte ai giornalisti. Poi alcune frasi utili a ricostruire il movente dell’assassinio: “Mi dispiace molto per quello che è accaduto a Linda. Mi tradiva con mio cugino poco più che ventenne, che per me era come un fratello, e poi se n’era andata. Ha abbandonato non solo me ma anche i figli, uno avuto con me e uno frutto di una precedente relazione. Voleva rifarsi una vita e invece ha trovato la morte. Quando si fa del male a chi ti ama, non sai mai con chi vai a finire. Chissà chi avrà incontrato sulla sua strada per fare una fine come quella”, aveva aggiunto.
Pubblicato da tdy22 in marzo 3, 2014
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I nostri 7 giorni: in attesa di scoprire una direzione…
Settimana intensa quella appena trascorsa, a partire dal nuovo presidente del Consiglio che, “pur non avendo l’età”, ha chiesto la fiducia al Senato e alla Camera, ottenendola. Ma se già non tutti erano convinti per la scelta dei ministri, ancora più critiche sono piovute al momento delle nomine di viceministri e sottosegretari. In particolare quella di Antonio Gentile fa discutere e dà la possibilità di criticare il (riconfermato) ministro degli Interni Angelino Alfano, che l’ha proposto. Ma la prima settimana di Renzi è stata particolarmente intensa su tutti i fronti: dalla prima uscita ufficiale a Treviso tra applausi e contestazioni alla questione marò, dallo scontro diretto con Marino alla questione Ucraina. Ma con un governo nuovo viene naturale chiedersi se questa volta qualcosa cambierà (in positivo) o se ancora una volta l’Aula boicotterà qualsiasi decisione per puro spirito di contestazione. E mentre il premier promette supporti a disoccupati e precari, moltissime persone aspettano di scoprire cosa farà in tema pensioni il neo ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Oltre all’Italia, tuttavia, Renzi deve tenere sotto controllo la questione interna del suo stesso partito, con molti non soddisfatti della sua mossa di scalzare Letta. Ma i problemi interni non sono solo in casa Pd: molto si è discusso anche tra i pentastellati e il molto parlare si è concluso con l’esclusione dei quattro dissidenti. Perchè sembra proprio che il motto numero 1 del Movimento sia “divieto di parola” (sempre che non ricalchi fedelmente quanto deciso da Grillo). Contestazioni non ce ne devono essere ed ecco che l’ex comico si ammanta improvvisamente del latore della verità assoluta. La pena per chi critica, l’espulsione. Non resta quindi che porsi innumerevoli domande, che iniziano tutte nello stesso modo: “Che direzione prenderà…?”
Ma tutta questa incertezza spesso si trasforma in facile paura: è il caso delle cinque scosse di terremoto nel Cilento nel giro di poche ore: non sono state di forte intensità, eppure le persone si sono spaventate. Non c’è del resto da meravigliarsi: in mancanza di “stabilità”, è facile spaventarsi di ogni piccola cosa. Quello che davvero preoccupa, per non dire terrorizza, sono i nuovi dati della disoccupazione: sapere che un giovane su due non ha lavoro porta necessariamente a chiedersi che ne sarà di tutte le nuove generazioni. Sempre con la speranza che non continui a diffondersi la “moda” delle baby squillo. Dubbi, innumerevoli. Che portano a mettere tutto in discussione. Ora ci s’interroga anche sulle forze dell’ordine. In particolar modo: come sono state condotte le ricerche dopo la scomparsa di Roberta Ragusa? Ma non è l’unico giallo italiano ancora senza risposte. Se per quel che riguarda la morte di Yara si pensa di archiviare il caso, ora che il presunto assassino del delitto di via Poma è stato assolto ci si chiede chi allora si è macchiato dell’atroce delitto. E intanto nuove morti popolano la cronaca… Anche Sollecito ha dei dubbi e non capisce perchè Amanda si sia fatta la doccia in quel fatidico giorno. Siamo talmente circondati da punti di domanda che in rete impazza anche il dibattito sull’uscire o meno con una ragazza che viaggia. Forse è semplicemente il caso di non seguirne una intenzionata ad andare in Egitto, visto che la Farnesina sconsiglia! Certo, a furia di porsi domande e cercare di trovare una direzione a volte si rischia di restare immobili, in attesa. A volte è meglio “credere” e aprire mente e cuore. E poi andare…
GOOD NIGHT & GOOD LUCK!
Pubblicato da tdy22 in marzo 3, 2014
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Omicidio nel sottopassaggio di Mozzate: l’assassino appare nei video
La 38enne Lidia Nusdorfi è stata uccisa ieri nel sottopassaggio della stazione di Mozzate, nel Comasco. In cerca del suo assassino, i carabinieri hanno esaminato le riprese delle telecamere della stazione, del municipio e di altre zone del paese e ora si cerca un uomo, abbastanza giovane, che ha atteso la donna nel sottopassaggio per poi aggredirla alle spalle, colpendola con almeno due fendenti risultati fatali lontano dagli sguardi di possibili testimoni. Due giovani egiziani, tuttavia, hanno udito un urlo mentre attendevano il treno. Mentre si dirigevano verso il sottopassaggio, uno di loro ha notato un uomo, giovane, all’apparenza italiano, che si stava allontanando dalla stazione sotto la pioggia, con l’ombrello aperto. NEl frattempo il ragazzo che era con lui ha notato la vittima ed ha chiamato i soccorsi. Ma Lidia Nusdorfi ha riportato ferite talmente gravi da morire praticaemnte dissanguata. La vittima era nata a Garbagnate Milanese, in provincia di Milano e si era in seguito trasferita a Rimini. Disoccupata, era tornata da qualche mese in Lombardia a Mozzate, dove era ospite di parenti. Ieri sera stava tornando verso casa: era scesa dal treno e si stava dirigendo verso il parcheggio dietro la stazione quando è stata aggredita, s’ipotizza per motivi personali.
Pubblicato da tdy22 in marzo 2, 2014
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Aggressione a Malpensa: uomo in gravissime condizioni
Si trova ricoverato all’Ospedale di Varese, in gravissime condizioni, un uomo vittima di una violenta aggressione all’aeroporto di Malpensa, al terminal 1. Si tratta di uno straniero che ha ricevuto un primo soccorso all’interno dell’aeroporto da dov’è poi stato trasportato in ospedale dal personale del 118. Anche la polizia è giunta sul luogo e, stando alle prime ipotesi, si pensa che l’uomo possa essere stato aggredito durante una lite o in un regolamento di conti tra le persone che si occupano di aiutare i passeggeri nel trasporto dei bagagli.
Pubblicato da tdy22 in marzo 1, 2014
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Omicidio passionale? Donna muore dissanguata nel Comasco
E’ morta dopo essere stata aggredita in un sottopassaggio nei pressi delle Ferrovie Nord a Mozzate, nel Comasco, una 35enne originaria di Rimini ma trasferitasi da tempo nel comune lombardo. La vittima, stando alle prime ricostruzioni, è stata aggredita nel sottopassaggio che consente di attraversare i binari ed è stata colpita più volte con un oggetto appuntito. La donna si stava recando al parcheggio quando un uomo, pare un ragazzo giovane, italiano, l’ha accoltellata alle spalle. I soccorsi sono stati immediati, ma quando l’automedica e l’ambulanza sono giunte a Mozzate non c’era più nulla da fare: la donna è morta dissanguata. I carabinieri di Cantù indagano sulla vicenda. Al momento la pista più accreditata è quella passionale.
Pubblicato da tdy22 in marzo 1, 2014
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Omicidio a Milano: trovato il corpo di un 63enne vicino a un centro commerciale
Giallo nella notte a Milano dov’è stato trovato il cadavere di un 63enne all’interno di un’auto. Stando alle prime informazioni, Pietro M., che risulta avere vecchi precedenti, è stato ucciso da colpi d’arma da fuoco. Il suo cadavere è stato rinvenuto all’interno di una 500 ferma a lato strada in via Caduti di Marcinelle, a Lambrate, nella periferia Est della città, nei pressi di un centro commerciale. I soccorritori del 118, giunti sul posto dopo una chiamata al 112, hanno subito notato evidenti segni di alcuni colpi d’arma da fuoco sul parabrezza. Il medico poi ha constatato il decesso dell’uomo.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 23, 2014
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La nuova arma della camorra: le donne killer
Lunedì scorso due corpi carbonizzati erano stati rinvenuti all’interno di un’auto data alle fiamme a Caivano, nel Napoletano. Indagando sul duplice delitto, gli investigatori hanno fatto una clamorosa scoperta: ora i clan della camorra assoldano anche donne killer per portare a termine le proprie vendette. La scoperta è avvenuta mentre gli inquirenti analizzavano le immagini delle telecamere di sorveglianza, nelle quali hanno scorto i profili degli assassini: due donne. Il Mattino racconta che le due sono state riprese mentre scendevano dalla Fiat Punto nella quale erano stati appena uccisi Aniello Ambrosio e Vincenzo Montino, boss del clan Cennamo di Crispano; poco dopo l’auto è stata data alle fiamme. Le telecamere hanno registrato solo l’apparizione di due ombre, niente più, ma dalle analisi risulta chiaro che i killer dei due fossero donne per via della silhouette, del portamento, dell’andatura. E ciò, secondo il quotidiano partenopeo, spiega anche come mai i due pregiudicati uccisi si siano fatti cogliere con le difese abbassate: mai si sarebbero appartati in auto con altri elementi del clan, mentre avrebbero tranquillamente accettato un’avventura con due donne. Che invece si sono rivelate essere altrettanto pericolose.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 22, 2014
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Prima accoltella il convivente… poi si guarda il Festival di Sanremo
Una normale serata in casa, seduta sul divano, seguendo la seconda serata del Festival di Sanremo. Sarebbe sembrata una normale scena domestica di un mercoledì sera se non fosse stato che la protagonista, una donna di Varese, poco prima avesse accoltellato al petto il convivente durante una lite. La polizia, quand’è giunta sul luogo per arrestarla con l’accusa di tentato omicidio, l’ha trovata intenta a guardare la tv come se non fosse accaduto nulla. Il convivente, di 43 anni, è stato soccorso dal personale del 118 e ricoverato all’ospedale di Circolo di Varese. Ha riportato una ferita al petto, ma le sue condizioni non sono gravi.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 20, 2014
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Giustiziati e poi bruciati in un’auto: orrore nel Napoletano
Macabra scoperta a Caivano, nel Napoletano, dove sono stati rinvenuti due cadaveri in un’auto data alle fiamme. Il ritrovamento è avvenuto in via Palmieri, località Casolla, e l’identificazione delle vittime risulta essere complessa per le condizioni in cui sono stati trovati i corpi. Al momento non è chiaro neppure il sesso e non sono stati trovati documenti. Stando ai primi accertamenti, si sarebbe trattato di un’esecuzione, con diversi bossoli rinvenuti attorno a una Fiat Punto risultata rubata ad Aversa tre giorni fa. I carabinieri di Castello di Cisterna, giunti sul posto, conducono le indagini.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 17, 2014
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Vuole uccidere la figlia di 10 mesi gettandola nella fogna: fermata in tempo!
Shock nel Nisseno dove una donna ha tentato di uccidere la sua bimba di appena 10 mesi gettandola in un pozzo di ispezione della rete fognaria pubblica a Mazzarino. Fortunatamente, i carabinieri sono riusciti a bloccarla in tempo e ora la 43enne, originaria di Riesi, si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di tentato omicidio mentre la piccola è stata affidata a una comunità specializzata. La richiesta di aiuto è stata lanciata dal padre della bimba mentre numerosi passanti, dopo aver visto la donna correre in lacrime in direzione di un pozzetto di acque reflue con la figlia in braccio hanno al loro volta avvisato i militari. Secondo gli investigatori, una volta uccisa la bimba, avuta da un rapporto extraconiugale, la donna avrebbe avuto intenzione di suicidarsi. All’origine della decisione di tentare l’omicidio-suicidio ci sarebbe il fallimento di entrambi i rapporti di coppia: con il marito e con l’amante.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 17, 2014
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Giallo sulle sponde del Lago di Como: trovato in acqua il cadavere di una donna
Macabro ritrovamento oggi in località Malpensata di Lecco dove, dalle acque del lago di Como i vigili del fuoco hanno recuperato il cadavere di una donna. Sul luogo sono giunti anche investigatori della polizia con l’anatomopatologo per una prima ispezione esterna della salma. Al momento l’unico dettaglio noto è che si tratta di una donna di 63 anni ma non sono stati diffusi ulteriori dettagli.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 17, 2014
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Duplice omicidio in Brianza: 41enne uccide i genitori
Farfugliava frasi sconnesse, all’arrivo dei carabinieri, il 41enne che oggi, a Veduggio di Colzano, in Brianza, ha ucciso i genitori pensionati che condividevano l’appartamento con lui. Dopo il duplice omicidio, l’uomo ha telefonato al 112 e si è costituito. I corpi delle vittime, lui di 85 e lei di 80 anni, sono stati trovati in una palazzina di via Dante, a terra e con evidenti segni di violenza al capo e al corpo. Secondo i primi accertamenti, che però dovranno essere confermati in sede medico legale, sarebbero stati colpiti violentemente con un corpo contundente. L’uomo, dopo il brutale duplice omicidio, ha chiamato i carabinieri pronunciando frasi sconnesse fra cui, pare, “non mi sopporta nessuno”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 14, 2014
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La lite di coppia che finisce nel sangue: accoltellata una donna a Milano
Omicidio a Milano dove, al culmine di una lite di coppia, un egiziano di 44 anni ha ucciso, accoltellandola nell’appartamento dove viveva, una 48enne ecuadoriana con cittadinanza italiana. Il 118 è intervenuto sul posto ma non ha potuto salvare la donna, che è morta a causa delle gravi e numerose ferite. Per il suo omicidio è stato fermato il compagno, che all’arrivo della polizia si trovava ancora nell’appartamento di piazzale Accursio.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 12, 2014
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Omicidio nel Napoletano: 24enne ucciso all’uscita di un locale
Erano da poco passate le quattro del mattino quando il 24enne Maurizio Lutricuso veniva crivellato di colpi di pistola all’uscita di una discoteca di Pozzuoli, nel Napoletano. Il giovane, che aveva precedenti penali per rapina, scippo e resistenza a pubblico ufficiale, è morto durante il trasporto all’ospedale San Paolo, dove alcuni amici lo stavano portando.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 10, 2014
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Omicidio shock a Tor Vergata: 22enne atteso sotto casa
Era appena uscito di casa il 22enne romano Edoardo Di Ruzza, quando due persone a bordo di una moto lo hanno freddato con diversi colpi di pistola dopo averlo atteso in strada. Erano circa le 20.40 e i due si sono subito dati alla fuga. Il giovane era già stato inquisito in passato per reati legati alla droga ed era stato arrestato 3 anni fa dai carabinieri anche per porto abusivo di armi. La dinamica dell’omicidio, che ha avuto luogo in via Torresina a Tor Vergata, Roma, fa pensare a un’esecuzione e ora la polizia sta indagando. Gli spari hanno allertato tutti i residenti. Ma al momento non vi è traccia dei killer. Venti giorni fa, a pochi chilometri di distanza dal luogo di questo omicidio, fu ucciso un diciassettenne con due colpi di pistola in faccia. Quell’omicidio, è ancora insoluto.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 6, 2014
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Avevano avviato l’iter per la separazione ma muoiono assieme: omicidio-suicidio
Erano da poco passate le 17 quando il 57enne Alessandro Mariconda ha raggiunto la moglie nei pressi di un supermercato di Santa Lucia di Serino, in provincia di Avellino, dove la donna era andata a far la spesa e ha sparato tre volte, colpendola alla testa. La 50enne, Anna Tavino, è crollata al suolo, senza vita. Uccisa la moglie, Mariconda è tornato alla sua abitazione dove, con la stessa arma, si è a sua volta tolto la vita. La coppia aveva avviato l’iter per la separazione, lei viveva con una figlia avuta da un precedente matrimonio. Lui non trovava lavoro da circa due anni.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 3, 2014
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Ecco perché la peste potrebbe tornare!
La peste è stata sconfitta, ma secondo i ricercatori della Northern Arizona University di Flagstaff ci possono essere condizioni per cui potrebbe tornare. Le due piaghe mortali che hanno interessato la storia e che hanno colpito tutta l’Europa centinaia di anni fa, sono state causate da ceppi diversi dello stesso microbo micidiale. Attraverso questa i scoperta, gli scienziati hanno sollevato la possibilità che un nuovo ceppo di peste potrebbe infettare nuovamente l’umanità in futuro.
La peste colpì Giustiniano nel VI secolo e si stima abbia ucciso tra i 30 e i 50 milioni di persone, circa la metà della popolazione mondiale presente sulla terra in quel momento. La Morte Nera ha colpito poi circa 800 anni più tardi , uccidendo 50 milioni di europei tra il 1347 e il solo 1351.
Entrambe le piaghe si sono propagate a causa di roditori e pulci che hanno trasmesso i batteri all’uomo.
“Questi ceppi di peste che sono endemiche in popolazioni di roditori in tutto il mondo [anche oggi, ndr] sono altrettanto mortale quanto quelle che hanno causato pandemie precedenti [ ] , ” ha affermato Dave Wagner , professore associato presso la Northern Arizona University di Flagstaff.
Wagner e il suo staff sono riusciti a confermare un legame tra le due piaghe isolando piccoli frammenti di DNA del batterio responsabile della peste di Giustiniano, chiamato Yersinia pestis, dagli scheletri di due vittime che furono sepolti in Baviera, Germania, 1.500 anni fa.
Poiché il batterio della peste vive nel sangue delle sue vittime, i ricercatori si sono concentrati sui denti degli scheletri “. “C’è un sacco di vasi sanguigni nei denti”, ha detto ancora Wagner e poi ha aggiunto “sono un buon posto per trovare la Yersinia pestis”
Dopo aver estratto l’antico DNA e lo hanno riparato, gli scienziati lo hanno anche confrontato con il DNA di altri ceppi del batterio stesso, contenuto in un database.
Y. pestis è presente in circa 200 specie di roditori in tutto il mondo, quindi è possibile che la peste potrebbe riemergere nel mondo in qualsiasi momento.
Ma se questa è la cattiva notizia, quella buona è che oggi le condizioni igieniche sono migliorate sensibilmente e quindi si abbassa il rischio di una così ampia diffusione, inoltre per combattere la peste oggi ci sono gli antibiotici.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 3, 2014
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Dramma della gelosia: uccide la moglie e si toglie la vita
Uno spettacolo agghiacciante quello davanti al quale si è trovato il 40enne Marco Zarba quando, nella giornata di ieri, è giunto all’abitazione dei genitori a Brugherio, in provincia di Monza e Brianza, alle porte di Milano. Il corpo della madre, la 56enne Lucia Bocci, si trovava atterra accanto al letto, in una pozza di sangue mentre il padre 63enne, Vincenzo, si trovava in cantina. Secondo quanto riscontrato dai carabinieri di Milano e Monza, che si occupano delle indagini, Vincenzo Zarba ha aggredito sua moglie in camera da letto, forse mentre stava dormendo, colpendola ripetutamente all’addome con un coltello da macellaio, per poi finirla con un violento fendente alla testa utilizzando una mazza da carpentiere. L’uomo è quindi sceso in cantina, dove ha scritto un biglietto nel quale avrebbe accusato la moglie di tradimento e poi si è ucciso. L’uomo, ex piccolo imprenditore edile di origine siciliana, aveva conosciuto la moglie a Sesto San Giovanni e i vicini di casa li hanno descritti come persone tranquille, dedite alla famiglia. All’interno del nucleo familiare, invece, secondo indiscrezioni, pare fossero note le crisi di gelosia del marito verso la moglie, soprattutto negli ultimi tempi. Un vicino di casa ha raccontato: “Era sempre dietro alla moglie, non la lasciava mai. Li ho sempre visti uscire di casa perennemente insieme. Credo le volesse davvero molto bene ma sì, forse era geloso. Lei era una donna molto tranquilla: una bella donna, certo, ma pensava a fare la nonna. Mi dispiace immensamente”. Il pm Manuela Massenz, titolare del fascicolo, ha disposto l’autopsia sui corpi delle vittime. marito verso la moglie, soprattutto negli ultimi tempi.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 27, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/27/dramma-della-gelosia-uccide-la-moglie-e-si-toglie-la-vita/
Papa Francesco prega per Cocò, il bimbo carbonizzato in auto
Durante l’Angelus, Papa Francesco ha voluto ricordare il bimbo di tre anni ucciso e dato alle fiamme all’interno di un’auto a Cassano allo Jonio, nel Casertano, con il nonno e la sua compagna. “Voglio rivolgere un pensiero a Cocò Campolongo, che a tre anni è stato bruciato in macchina a Cassano allo Jonio”, ha detto. “Questo accanimento su un bambino così piccolo sembra non avere precedenti nella storia della criminalità”, ha aggiunto. “Preghiamo con Cocò, che di sicuro ora è in cielo con Gesù per le persone che hanno fatto questo reato, perché si pentano e si convertano al Signore”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 26, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/26/papa-francesco-prega-per-coco-il-bimbo-carbonizzato-in-auto/
Cadavere di donna trovato nel Veneziano
E’ stato trovato a Caorle, nella zona del canale Palangon, in provincia di Venezia, il cadavere di una donna e, per il momento, si propende per escludere il coinvolgimento di altre persone nel decesso. Non viene però escluso che il corpo potrebbe essere quello di una donna scomparsa alcune settimane fa da Torre di Mosto. Prorpio per questo motivo, i parenti cui parenti sono stati convocati sul posto per procedere all’eventuale identificazione.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 23, 2014
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La madre di Cocò: “Lo hanno ucciso perchè conosceva i suoi assassini”
E’ stato ucciso la scorsa domenica nel Cosentino il piccolo Nicola Campolongo, Cocò, bimbo di appena tre anni che si trovava assieme al nonno Giuseppe Ianniccelli e alla compagna marocchina dell’uomo. I loro corpi sono stati trovati, carbonizzati, all’interno di un’auto a Cassano allo Jonio. La madre Antonia, attualmente in carcere, è certa: “Lo hanno ucciso perché conosceva i suoi assassini”. In un’intervista a La Stampa racconta: “Li ha visti in faccia e così lo hanno ucciso, vigliacchi. Quando uscirò dalla prigione andrò via dalla Calabria”. Al momento le indagini continuano senza sosta e gli inquirenti non escludono che i tre stessero rientrando a casa e, giunti proprio nei pressi del casolare dove sono stati trovati i corpi carbonizzati, siano rimasti vittime di un agguato. I killer avrebbero poi rinchiuso il corpo di Iannicelli nel bagagliaio dell’automobile e portato il mezzo vicino al casolare per incendiarlo. Sul cofano dell’automobile è stata rinvenuta una moneta da 50 centesimi che, nel linguaggio della criminalità organizzata, significa che la vittima aveva uno scarso valore. Iannicelli potrebbe essere stato ucciso al termine di una discussione degenerata. Tra le ipotesi quella che Ianniccelli doveva incontrare qualcuno e spiegare di non avere soldi e forse pensava che con il nipotino sarebbe stato al riparo dalla violenza. Invece anche il piccolo Cocò è andato incontro a un’orribile e prematura morte. Al momento non è possibile capire come siano morti perché i corpi sono stati consumati dalle fiamme. Giuseppe Iannicelli sarebbe stato colpito quando era fuori dall’abitacolo. Poi è toccato alla donna marocchina e a Cocò.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 22, 2014
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Cocò: la storia del bimbo nato dietro le sbarre e morto bruciato in un’auto
Il suo corpicino carbonizzato è stato trovato a Cassano allo Jonio, nel Cosentino, in un’auto data alla fiamme. Con lui il nonno 52enne, Giuseppe Iannicelli e la sua compagna marocchina, Ibtissam Touss, di 27 anni. Lui era Nicola Campolongo e aveva solo tre anni. Figlio di Antonia Maria Ianniccelli, è nato dietro le sbarre, con i genitori tutt’ora in carcere. Martedì scorso la Corte di Cassazione avrebbe dovuto decidere sulla scarcerazione della donna per permetterle di accudire il piccolo ma tutto è saltato e lui è restato con il nonno paterno. Le prime rilevazioni indicherebbero che i tre sarebbero stati uccisi e poi bruciati all’interno della loro auto. All’interno del veicolo dato alle fiamme i carabinieri hanno trovato solo gli scheletri: uno dentro il cofano, gli altri due a bordo dell’abitacolo. E’ proprio la scena del crimine a far ritenere che le tre vittime siano state uccise altrove e portate nel luogo del ritrovamento in seguito. La Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha aperto un fascicolo per provare a dare un nome e un volto a chi ha ucciso un bimbo di soli tre anni.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 20, 2014
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La moglie del militare Nato morta nel Napoletano: spunta l’ipotesi suicidio
Nella notte tra venerdì e sabato scorsi veniva trovata morta, nella sua villetta di Licola, nel Napoletano, la moglie 26enne di un militare Usa. Alexandra Jessica Reisoglu ha lasciato un bigliettino sul quale c’è scritto “I told you i was sorry what about one”. La donna presentava un colpo di pistola alla tempia quando il marito, Christopher Alexander Torres, anche lui di 26 anni, sergente Usa di stanza nella base Nato di Gricignano d’Aversa (Caserta), è rientrato a casa. Nell’abitazione c’era anche la figlia di 4 anni di lei, che è stata portata nella Base di Gricignano dagli uomini inviati dal comando Nato avvertiti dell’accaduto dal militare. Nella base si trova anche il sergente che avrebbe tentato anche di uccidersi dopo avere visto la moglie priva di vita nel letto. Il biglietto fa ipotizzare possa trattarsi di un suicidio ma gli investigatori della polizia stanno cercando di fare piena luce sull’accaduto: desta sospetto, in primis, il numero dei colpi esplosi. A terra sono stati trovati tre bossoli di pistola calibro 6,35, arma risultata rubata a Mercato San Severino (Salerno) nel 2006. Un solo colpo ha ucciso la donna; un altro è finito sulla parete. Nessuna traccia, finora, del terzo proiettile. Il pugno destro della donna è stato trovato chiuso, come se stringesse qualcosa, e la pistola sul letto. Gli esami dello stub, eseguiti sia sulla vittima che sul marito, diranno l’ultima parola su chi ha sparato anche se l’alibi del sergente sarebbe di ferro: il gestore di un bar di Quarto (Napoli) ha confermato che Christopher Alexander Torres ha trascorso l’intera serata di venerdì nel locale e di essersi allontanato solo per una decina di minuti, quando si è recato a comprare le sigarette.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 20, 2014
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Duplice omicidio a Nuoro: vittime un padre e un figlio
Sono stati trovati senza vita, nell’area di Bira Birdis nelle campagne vicino a Noragugume, in provincia di Nuoro, due uomini uccisi a colpi di fucile. Si tratta di padre e figlio, Bruno Nieddu di 74 anni e Augusto, 26enne. La squadra mobile di Nuoro, coordinata dal dirigente Fabrizio Mustaro, è giunta sul luogo: insieme agli uomini del commissariato di Ottana e ai colleghi della scientifica stanno eseguendo i rilievi. Il timore è che sia riesplosa la faida che tra la fine degli anni ’90 contrappose le famiglie Cherchi e Corda, con numerose vittime. Gli uomini sono stati uccisi all’alba con diverse fucilate, probabilmente da un commando, mentre si recavano nella loro azienda agricola in località Bira Birdis.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 19, 2014
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Giallo in Calabria: tre corpi carbonizzati trovati in un’auto
E’ giallo nel Cosentino dove i corpi carbonizzati di tre persone, ormai ridotti a scheletro, sono stati trovati all’interno di un’auto completamente distrutta dalle fiamme a Corigliano Calabro. La vettura bruciata si trovava in una zona impervia e difficile da raggiungere. Sul posto a coordinare le indagini i carabinieri, che propendono per l’ipotesi dell’omicidio plurimo. Le vittime sarebbero il 52enne sorvegliato speciale Salvatore Iannicelli, di Cassano allo Jonio (Cosenza), una giovane donna marocchina della quale non si conoscono al momento le generalità, e del nipote dell’uomo, un bimbo di tre anni. Dei tre si erano perse le tracce da giovedì scorso.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 19, 2014
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Il bimbo di tre anni morto a Edimburgo: incriminata la madre
Era scomparso dalla sua cameretta la notte di mercoledì il piccolo Mikaeel Kular, il cui corpo senza vita è stato trovato nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 nei pressi di Edimburgo, in Scozia. Ora la madre, Rosdeep Kular, 33enne di origine sudafricana, è stata incriminata per la morte di suo figlio, di appena tre anni. A renderlo noto i media britannici. Era stata la donna a denunciare la scomparsa di Mikaeel raccontando di averlo messo a letto alle ore 9 la sera di mercoledì 15 gennaio, per poi trovare la stanza vuota la mattina successiva.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 19, 2014
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Trovata morta la moglie di un militare Nato nel Napoletano
Un militare Nato di stanza a Licola, nel Napoletano, ha raccontato di aver litigato con la moglie, essere uscito di casa e, una volta rientrato, verso mezzanotte,di aver trovato la giovane senza vita e con accanto una pistola. La polizia scientifica e gli uomini del commisariato di Giugliano, che stanno lavorando con il nucleo investigativo della Marina militare americana, Ncip, hanno sottoposto a sequestro tablet e telefonini. L’arma con la quale, forse, la donna si è tolta la vita, è risultata essere una Beretta denunciata come rubata nel 2006 a Mercato San Severino. Sempre il militare americano ha spiegato di averla toccata: in un primo momento, infatti, avrebbe pensato di togliersi la vita dopo aver trovato il cadavere. In seguito, avendoci ripensato, ha svuotato il caricatore. Il biglietto, che secondo quanto si è appreso non contiene un testo che indichi esplicitamente il suicidio, intriso di sangue, è oggetto di analisi da parte della Scientifica
Pubblicato da tdy22 in gennaio 18, 2014
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Mikaeel, il bimbo scomparso a Edimburgo: trovato il suo cadavere
Lo scorso mercoledì era scomparso dalla sua casa a Edimburgo, nella notte, il piccolo Mikaeel Kular, bimbo di appena tre anni. La madre lo aveva messo a dormire alle 9 di sera, ma la mattina dopo sembrava dissolto nel nulla. Mancavano anche il suo cappotto, i guanti e le scarpe e la madre aveva spiegato che non sarebbe stato in grado di allontanarsi da solo. Ora, il cadavere del piccolo è stato rinvenuto dalla polizia nella regione del Fife. Sarebbe stata arrestata una persona, forse la madre, ma le indagini continuano. Le forze dell’ordine hanno spiegato che il corpo di Mikaeel è stato recuperato poco prima di mezzanotte. Centinaia di volontari della comunità locale si erano uniti ai servizi di emergenza per trovarlo. Un agente ha riferito: “Una persona è stata detenuta in relazione alla morte. Vorrei ringraziare sinceramente tutti coloro che ci hanno assistito per le ricerche”. Il corpo è stato trovato nel Fife , una regione a nord di Edimburgo, ma la polizia non ha rivelato in quale luogo preciso è stata fatta la scoperta.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 18, 2014
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Cadavere in un cantiere nel napoletano: è di un imprenditore scomparso nel 2012
Sono stati rinvenuti oggi, nello scavo della zona industriale di Palma Campania carabinieri della compagnia di Nola, resti di ossa umane che sono risultati appartenere ad Antonio Ferrara, l’imprenditore scomparso il 9 dicembre del 2012. Il ritrovamento è avvenuto nella nuova zona industriale del Comune in provincia di Napoli, nei pressi dell’ex cava D’Ascoli, in località Novesche. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e gli specialisti della Scientifica. Fin dall’inizio si era pensato potesse trattarsi del cadavere dell’imprenditore la cui auto, tra l’altro, fu trovata nelle campagne tra San Gennaro Vesuviana e Palma Campania a circa un chilometro dal luogo dove sono stati rivenuti i suoi resti. Al corpo di Ferrara i carabinieri diretti dal capitano Michele Capurso sono arrivato dopo una serie di indagini.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 17, 2014
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Omicidio a colpi di accetta: accade nel Pistoiese
Era iniziata come una banale lita tra compagni di stanza quella che poi è genereta in tragedia in una casa famiglia di Massa e Cozzile, in provincia di Pistoia. Un uomo, colto da una furia omicida, ha colpito la sua vittima, sembra con un’accetta, provocandone la morte. Gli addetti della struttura sono intervenuti subito bloccando l’omicida prima dell’intervento della polizia.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 17, 2014
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Mistero in provincia di Foggia: cadavere in un’auto data alle fiamme
Si trovava sulla provinciale 105, che collega Foggia ad Ascoli Satriano, l’auto data alle fiamme dentro la quale si trovava il cadavere di un’uomo, presumibilmente ucciso con colpi di arma da fuoco. Il ritrovamento è avvenuto ieri sera, giovedì 16, e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri. La vittima non è stata ancora identificata.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 17, 2014
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Shock a Roma: cadavere decapitato vicino ai binari
Nei pressi dei binari della linea Roma-Firenze, in zona Salaria, la scorsa notte è stato rinvenuto un cadavere con la testa decapitata. Si tratterebbe di un uomo, non ancora identificato, tra i 50 e i 65 anni. A notare la presenza del cadavere vicino ai binari un operaio in servizio nella tarda serata di ieri, martedì 14 gennaio, che ha lanciato l’allarme. Ora la polizia indaga per cercare di risalire all’identità della vittima, al treno che lo avrebbe colpito e alle cause che avrebbero portato all’incidente. Non viene esclusa l’ipotesi del suicidio. L’uomo appare ben vestito, quindi è esclusa la pista che porterebbe ad un senzatetto.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 15, 2014
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Shock in Turchia: sposa bambina uccisa dopo la morte del secondogenito
Aveva appena 14 anni ed era sposata da tre una sposa bambina uccisa nel sudest della Turchia. A riportare la notizia il sito del quotidiano Hurriyet, spiegando che K.E., del villaggio di Pervasi, nella provincia di Siirt, era stata data in sposa dalla sua famiglia a un uomo di alcuni anni più vecchio di lei, M.A. il primo figlio era arrivato dopo meno di un anno e, poco dopo, la piccola è rimasta nuovamente incinta. Il marito era partito per il militare quando lei era al settimo mese di gravidanza e, la scorsa settimana, la bambina ha partorito in casa della famiglia di M.A. ma il neonato è morto per cause naturali. Appena due giorni e il corpo della madre bambina è stato trovato senza vita nel suo letto. La giovane era stata uccisa da una pallottola e sull’omicidio è stata aperta un’inchiesta mentre la famiglia dello sposo nega ogni responsabilità sostenendo che la nuora era depressa per la perdita del figlio e si sarebbe suicidata. Ancora, i parenti acquisiti negano che K.E. avesse 14 anni, sostenendo che era in età più avanzata.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 13, 2014
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L’omicidio dell’attrice Monica Spears: i ministri venezuelani si dimettono
Due giorni fa l’ex Miss Venezuela Monica Spear Mootz e il marito Thomas Henry Berry, sono stati uccisi da dei ragazzini che volevano compiere una rapina ai danni della coppia approfittando di un guasto dell’auto sulla quale stavano viaggiando. Nel Paese sudamericano si sta vivendo un periodo di grande commozione e tutti i ministri hanno presentato le dimissioni al presidente Nicolas Maduro “per facilitare il rinnovo del governo in questo nuovo anno appena iniziato”. Lo ha reso noto lo stesso Maduro su Twitter.
La morte dell’attrice di Pasion Prohibida, telenovela mandata in onda in Italia dalla Rai, ha acuito l’emergenza nazionale su sicurezza ed economia. “Ringrazio tutti i ministri per lo sforzo e per la lealtà dimostrate in questi tempi di Rivoluzione. Chavez vive! La Patria continua!”, ha aggiunto Maduro sul social network.
Il duplice omicidio, avvenuto davanti agli occhi della figlioletta di appena cinque anni, ha riacceso i riflettori sul tema della sicurezza, una delle maggiori sfide del Venezuela, tra i più violenti Paesi del mondo per tasso di omicidi. Esecutivo e opposizione hanno così deciso di unire le forze, aprendo un gabinetto di crisi per predisporre un piano di emergenza contro la criminalità dilagante. In nove mesi al potere, Maduro ha poi dovuto fare i conti con un’evidente crisi economica interna, culminata in un’inflazione che ha raggiunto il 56% nel 2013.Nel frattempo, cinque ragazzi sono stati fermati in relazione al delitto.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 9, 2014
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La morte di Daniele Fulli: l’assassino confessa
Non è ancora stato trovato il punteruolo con il quale è stato ferito il 28enne Daniele Fulli, il cadavere del quale è stato trovato nel pomeriggio di mercoledì, ma nel frattempo è arrivata la confessione del suo omicida. Il 32enne Andrea Troisio era stato fermato nella notte e ha confessato il delitto durante il primo interrogatorio. L’uomo vive da tempo nella comunità di recupero per tossicodipendenti e vanta precedenti per rapina, guida in stato di ebrezza e possesso di sostanze stupefacenti. Come ha spiegato in una conferenza stampa tenutasi in questura Renato Cortese, capo della squadra mobile di Roma, si è risaliti a Troisio grazie alle testimonianze di parenti e amici della vittima e all’analisi dei tabulati dei cellulari. Andrea e Daniele si era conosciuti da pochi giorni e insieme si sarebbero recati, il 4 gennaio, giorno della scomparsa di Fulli, sulle sponde del Tevere, in zona Magliana, dove poi è stato ritrovato il corpo della vittima. Gli inquirenti avanzano due ipotesi circa movente e dinamica del delitto: la vittima potrebbe aver rifiutato un rapporto sessuale e per questo sarebbe stato ucciso. Una seconda ipotesi racconta invece che forse Fulli cercava una relazione più stabile mentre Troisio voleva rapporti più occasionali. Al termine di una lite, dopo un rapporto sessuale, Troisio si sarebbe dunque lanciato su Fulli e lo avrebbe colpito più volte fino ad ucciderlo. Sarebbe quindi in ogni caso esclusa la premeditazione.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 9, 2014
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L’omicidio di Daniele Fulli: un fermo
E’ stata fermata una persona, dalla Squadra mobile di Roma, per l’omicidio del parrucchiere omosessuale Daniele Fulli, il cui corpo era stato stato rinvenuto due giorni fa nella Capitale, sugli argini del Tevere. L’uomo, prima di essere ucciso, sarebbe stato sequestrato e avrebbe subito sevizie. Il cadavere del 28enne presentava ematomi e due fori sul collo e sull’inguine, forse provocati da un punteruolo. Su Facebook, intanto, le bacheche dei suoi amici si sono riempite di messaggi di dolore e di addio. “Ciao angelo, cerca di riposare in pace”, scrive Laura. “Ciao Daniele, riposa in pace. Ti ho voluto tanto bene e non è giusto cosa ti hanno fatto, bastardi”, è invece lo sfogo di Rasida. “Recentemente – dicono dal Gay Center, l’associazione di cui era volontario – Daniele era stato scosso dalla morte di Simone, il giovane gay che si è suicidato e a cui lui era molto legato”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 9, 2014
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Daniele Fulli: l’arma del delitto potrebbe essere un punteruolo
Era scomparso dalla Magliana, quartiere romano, lo scorso 4 gennaio il parrucchiere 28enne Daniele Fulli. Il suo corpo è stato rinvenuto nel pomeriggio di martedì, nei pressi di via Pescaglia, sul greto del fiume Tevere. Stando a quanto si apprende, le prime perizie parlerebbero di ferite compatibili con quelle inferte da un punteruolo. Ma gli inquirenti sono venuti a conoscenza di un altro particolare che riguarda la vita della vittima, che era gay: Daniele conosceva infatti Simone, giovane omosessuale che lo scorso ottobre si era tolto la vita buttandosi dell’ex pastificio della Pantanella. Sul corpo di Fulli sono stati individuati uno all’inguine e l’altro alla nuca e, sebbene nelle prime ore dopo il ritrovamento si fosse ipotizzato potessero esser stati inferti da una pistola, ora si pensa che si sia usato un punteruolo. Il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il pm Maria Caterina Sgrò, che procedono per omicidio volontario, ritengono che Fulli sia stato ucciso altrove e poi abbandonato nel canneto. Soltanto successivi esami e verifiche, tuttavia renderanno il dato certo. Nel frattempo, gli investigatori della polizia, diretti da Filiberto Mastrapasqua, stanno sentendo i familiari e gli amici di Fulli. Dopo la scomparda di Fulli in Facebook era apparso un gruppo, ora chiuso, “Daniele Fulli Scomparso”, nel quale si spiegava che il parrucchiere era nato a Roma il 21 ottobre 1985. Biondo, occhi azzurri, alto 1,70 cm circa, di costituzione robusta e del peso circa 90 chili, portava un orecchino al lobo sinistro. L’ultima volta che è stato visto, si leggeva sul web, portava un pantalone nero, maglione scuro, un piumino marrone, e aveva una borsa a tracolla grigia. L’ultimo avvistamento risale a sabato 4 gennaio alle ore 22 in zona Magliana. Un’amica ha spiegato: “Forse è stato un incontro sbagliato. Daniele era un ragazzo semplice, buono”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 8, 2014
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Giallo al cimitero: trovato il cadavere di una donna
Orrore al cimitero monumentale di Catania, nel quartiere Zia Lisa, dov’è stato trovato il cadavere di una sessantenne con la testa fracassata. A dare l’allarme al custode è stato il figlio della vittima. Sul luogo è giunta la scientifica per effettuare i rilievi e accertare se si tratti di un omicidio o un tragico incidente. Sul fatto indaga la squadra mobile etnea. Stando alle prime informazioni, la donna presenterebbe delle lacerazioni al volto e accanto al corpo ci sarebbero delle pietre. Vicino a lei, in uno dei vialetti del cimitero di Catania, c’era il figlio della vittima, un militare della marina di stanza nel capoluogo etneo.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 7, 2014
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Debutto con giallo: la protagonista della nuova serie Rai è stata uccisa
La nuova telenovela di RaiDue, Pasion Prohibida, ha debuttato all’insegna della tragedia: la sua protagonista, la star venezuelana Monica Spear, è morta ieri sera in circostanze ancora da chiarire. La 29enne, incoronata Miss Venezuela 2004, è stata uccisa assieme al marito 44enne, Thomas Henry Berry, lungo un tratto dell’autostrada Puerto Cabello Valencia nello stato del Carabobo in Venezuela. Gravemente ferita, invece, la figlia della coppia di 5 anni. L’attrice è stata uccisa da un colpo di pistola, probabilmente nel corso di una rapina finita male. A confermare la notizia all’emittente televisiva Globovision, fonti di polizia che hanno detto che il veicolo era rimasto coinvolto in un incidente e proprio in quel momento è stata tentata la rapina. La Spear si trovava in vacanza con la famiglia durante la pausa natalizia. In questi ultimi tempi lavorava per l’internazionale Telemundo. La Spear, originaria di Maracaibo, nello stato di Zulia, ha vinto la corona di Miss Venezuela nel 2004 e ha partecipato a Miss Universo 2005 a Bangkok, in Thailandia, piazzandosi al quarto posto. Ha raggiunto la popolarità in Patria con Mi prima Ciela, La Mujer Perfecta e Pasión Prohibida (nel ruolo di Bianca) che ha debuttato oggi, sugli schermi Rai.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 7, 2014
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Agguato a Foggia: ucciso un pregiudicato 50enne
Omicidio alla periferia di Foggia, nel quartiere popolare di Ordona sud, dove un 50enne pregiudicato, Antonio Petracca, con precedenti penali soprattutto per reati contro la persona, è stato ucciso con colpi di arma da fuoco. Sono i Carabinieri della locale Compagnia, giunti sul posto, a condurre le indagini. Stando ai primi accertamenti, Petracca sarebbe stato raggiunto da almeno due colpi di pistola ed è morto sul posto. L’uomo si trovava nei pressi della sua abitazione e di una sala giochi.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 30, 2013
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30enne accoltellato a Roma: è in prognosi riservata
Tentato omicidio ieri sera a Roma, in via Casilina 1874 in borgata Finocchiaro dove un romeno di 30 anni, Costantin Butnaru, è stato aggredito all’uscita da un locale da quattro persone che avevano cenato al tavolo vicino al suo. Soccorso al policlinico Tor Vergata, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico ed è ricoverato in prognosi riservata. Spiega il Messaggero:
Sono gli agenti del commissariato Casilino ad indagare sul tentato omicidio. Da una prima ricostruzione, il romeno sarebbe stato pedinato da quattro individui che sono entrati anche loro nel locale e si sono seduti ad un tavolo vicino a quello della vittima che stava con un’altra persona. Hanno aspettato che pagasse il conto e che uscisse in strada per piantargli la lama in petto. Gli investigatori devono capire se gli aggressori siano italiani oppure anche loro romeni. Sono state interrogate le persone che si trovavano nel locale con la speranza di raccogliere qualche elemento utile per individuare i responsabili.
Nei prossimi giorni, se le sue condizioni miglioreranno e potrà parlare, sarà ascoltata anche la vittima. Occorre capire anche il movente del tentato omicidio. Pochi giorni fa nella stessa zona, la polizia arrestò un italiano di 19 anni, che per un banale litigio con il titolare di un bar, impugnò una pistola e sparò una decina di colpi che distrussero le vetrine del locale e ferirono di striscio tre clienti.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 24, 2013
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Poesie e racconti: i colori della fantasia
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