La grandinata che imbianca Milano

grandine-milano-tuttacronacaErano circa le 20 di mercoledì sera quando una violenta grandinata ha sorpreso Milano e i suoi abitanti, in particolar modo nei quartieri Ticinese e Tortona. Il maltempo è comunque diffuso in tutta la città. Ovviamente in rete sono fioccate le immagini che gli utenti hanno voluto condividere. Eccone alcune:

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I binari tornano liberi: rimosso il treno ad Andora!

rimozione-treno-andora-tuttacronacaE’ stata seguita da una folla di curiosi la rimozione del treno Intercity 660 deragliato il 17 gennaio ad Andora a causa di una frana. La linea ferroviaria, dopo che il locomotore ha iniziato a muoversi, è finalmente libera. La circolazione dovrebbe essere ripristinata entro il 10 marzo. Presenti ai lavori di rimozione sia turisti che residenti, accomodatisi su tribune improvvisate sistemate sui moli che si affacciano dal lungomare di Capo Rollo.

Altri curiosi hanno invece preso posto lungo l’Aurelia tra Andora e Cervo, muniti di binocoli e macchine fotografiche per immortalare la chiatta di Mariotti e le imponenti gru di Vernazza che hanno sollevato il locomotore e il vagone deragliati. Un’operazione che è stata seguita in diretta anche dal web fino dalle prime manovre. Per potersi avvicinare e filmare meglio l’intervento delle gru è volato anche un drone di Mediagold. Uomini della protezione civile, agenti di polizia e carabinieri hanno controllato i curiosi. Il sindaco Franco Floris ha commentato: “L’operazione IC660 come è stata soprannominata è diventata una sorta di attrazione turistica”.

Al via la rimozione del treno ad Andora: è arrivata la superchiatta

treno-andora-chiatta-tuttacronacaLa motrice e la prima carrozza dell’Intercity 660 deragliate il 17 gennaio a causa di una frana provocata dal maltempo presto lasceranno libere le rotaie. Le operazioni di rimozione, infatti, dovrebbero essere completata entro oggi dopo che, alle prime luci dell’alba, la pilotina della Capitaneria ha avvicinato la superchiatta che è giunta nella notte davanti ad Andora. Poco dopo le otto, le operazioni di attracco erano state completate e le gru posizionate.

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L’ultima vergogna di Roma: rischio epidemia a Prima Porta

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Prima Porta a Roma, zona periferica della Capitale densmente abitata e a causa del maltempo dei giorni scorsi ha subito allagamenti e ora teme, a cira 20 giorni dall’alluvione, un’epidemia poiché i cittadini come racconta il quotidiano Il Messaggero sono stati lasciati soli.

«Abbiamo paura per i nostri figli, temiamo qualche epidemia, le nostre case sono state sommerse da melma fuoriuscita dalle fogne, i topi uscivano dal water». Eppure non siamo in nessun Paese del terzo mondo, ma qui nessuna perizia tecnica è stata avviata per stabilire i danni a privati e negozi. Ieri, dopo aver atteso invano, gli abitanti si sono rivolti a una ditta privata per la disinfestazione che sarebbe spettata invece al Comune:

«A pagare è l’Associazione Coletta» spiega Francesco Mangone, del Comitato 31 gennaio che sta raccogliendo l’adesione di centinaia di sfollati. Margherita Coletta è la moglie di Giuseppe, il brigadiere dei carabinieri ucciso a Nassiriya. Anche Margherita, con il suo negozio di oggetti religiosi, è stata colpita dall’onda marrone e ha deciso di aiutare i vicini. La spesa è di ottanta euro per ogni abitazione.

«Molte persone hanno accusato disturbi intestinali – racconta Mangone – gli sfollati la mattina ripuliscono da soli le case, la puzza all’interno è insopportabile, c’è fango, ma anche melma fuoriuscita dalle fogne».
In via Procaccini ieri sono intervenuti gli operai di una ditta privata per disinfestare le abitazioni. «Dobbiamo ringraziare l’associazione Coletta – dice Beyenesh Mehari Seghip, una residente – dal pavimento della mia casa esce ancora acqua, giorni fa mi sono sentita male, ho accusato forti dolori addominali».

Il Massaggero racconta:
L’odore all’interno delle case e di molti negozi è irrespirabile. Residenti e commercianti hanno ripulito da soli i locali, senza l’aiuto di nessuno. Case, mobili, automobili distrutti: chi spera in un rimborso è costretto a effettuare un’autocertificazione. I moduli vengono distribuiti e raccolti dal Comitato 31 gennaio. «Tantissimi sono venuti da noi per farsi aiutare – racconta Roberta Urbani del comitato – distribuiamo i moduli di autocertificazione e poi li consegniamo al municipio, anche se dovrebbe essere una perizia tecnica a valutare i danni». Perizia che avrebbero dovuto fare le istituzioni preposte che però non si sono viste. «Avremmo dovuto aspettare il loro arrivo lasciando case e negozi pieni di fango e melma? Avremmo dovuto far marcire tutto? In venti giorni qui non si è visto nessuno, abbiamo fatto tutto da soli» dice Mirella Ilas molto preoccupata. «Ho una ragazza di 15 anni, le nostre case sono state invase da melma fuoriuscita dalle fogne – racconta Mirella – da subito mi sono attivata per chiedere ad Asl, municipio e vigili del Fuoco un intervento per disinfestare l’abitazione, mi hanno sempre risposto che l’operazione avremmo dovuto pagarla noi». Ieri finalmente, grazie al contributo dell’associazione Coletta, l’appartamento di Mirella è stato disinfestato. «Ho paura di epidemia – racconta – non si può stare a contatto giorno e notte con dei luoghi che sono stati ricoperti da liquame maleodorante».

«Siamo abbandonati – dice con rabbia Mariarosaria Canzano – abbiamo dovuto ripulire noi quel fango puzzolente». Mariarosaria è ospitata nell’hotel Fleming insieme ad altre 50 famiglie sfollate. Tra loro c’è anche il problema dei bimbi che devono andare a scuola. Molte famiglie hanno perso anche le auto. «All’inizio – racconta – ci avevano assicurato un servizio per portare i bimbi alla scuola elementare, dopo qualche giorno sono scomparsi tutti».
I negozi a fatica riaprono. «Ho perso, tra le altre cose, due macchinari da 40.000 euro, solo le clienti mi hanno aiutata donandomi anche un divano» racconta Eleonora Morico, proprietaria di un salone di bellezza in via della Giustiniana. Ma la paura più grande è quella di infezioni per il fango e la melma. A Prima Porta nessuna risposta è stata data. Neanche all’appello del rapper Zak Munir al sindaco Ignazio Marino con la canzone Lacrime di fango.

Alla Camera si fa una colletta per gli alluvionati: i deputati non partecipano

alluvione-olbia-tuttacronacaEra stato Antonio Casu, originario di Olbia e direttore della biblioteca di Montecitorio, a lanciare una gara di solidarietà alla Camera dei deputati. Scopo: raccogliere dei soldi per aiutare gli alluvionati vittime del ciclone Cleopatra in Sardegna. In totale, sono stati raccolti 5mila euro. Una somma, spiega il sindaco di Olbia, raccolta solo grazie ai dipendenti della Camera e non per merito dei deputati. Le parole del primo cittadino sono state riportate, su La Stampa, da Nicola Pinna:

E i deputati? «Niente, non ci hanno donato neanche un centesimo. Stiamo aspettando che facciano qualcosa, ma per il momento non ci hanno fatto sentire in nessun modo il loro sostegno. Sappiano che sono ancora in tempo perché qui abbiamo davvero bisogno di aiuto».

Casu, direttore della biblioteca della Camera dei deputati, ha spiegato:

«Noi ci siamo mobilitati subito e abbiamo fatto tutto quello che ci era possibile. Quando ho visto le immagini che arrivavano dalla mia città non potevo stare a guardare e ho subito attivato la gara di solidarietà».

E se i dipendenti della Camera hanno subito contribuito, i deputati hanno fatto finta di nulla, scrive Pinna:

«Questo ci dispiace molto, ma colgo l’occasione per rilanciare l’appello – dice il sindaco Giovannelli – Da loro ci aspettiamo un aiuto non solo economico, ma anche politico: abbiamo sì bisogno di soldi ma anche di azioni politiche concrete perché ci venga consentito di spendere le risorse che abbiamo in cassa per l’immediata ricostruzione della città. I vincoli della spending review non ci consentono di utilizzare i milioni di euro bloccati in banca e questo è inaccettabile. Intanto, dobbiamo ringraziare i dipendenti della Camera che hanno dato un grande esempio di generosità, spero che i parlamentari imparino la lezione».

Il treno deragliato in Liguria: al via i lavori di smantellamento

treno-andora-tuttacronacaDopo la demolizione del terrazzo abusivo che rischiava di precipitare sopra il treno Intercity 660, deragliato lo scorso 17 gennaio a causa di una frana caduta sulla linea Genova-Ventimiglia in località Capo Rollo, ad Andora, nel ponente ligure, hanno preso il via le operazioni di smantellamento dello stesso treno. I lavori sono stati anticipati rispetto ai programmi per il timore che le precipitazioni attese per domenica sera peggiorino la situazione.

Sanremo bloccata, deraglia un treno e frane in Liguria

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La Liguria devastata dall’ondata del maltempo: strade chiuse o percorribili a senso alternato come succede per l’Aurelia. Ma ancora peggio se si vuole raggiungere Sanremo  con la ferrovia, poiché a causa di un deragliamento di un treno ad Andora, le linee sono al momento interrotte.

Come si legge su La Stampa:

“A pochi giorni dal Festival, straordinaria vetrina mediatica per Sanremo e il resto della Riviera, il territorio violentato dal cemento e dall’incuria mostra tutta la sua fragilità. Un pessimo biglietto da visita per chi vuole (o deve) arrivare fin qui, e un calvario quotidiano per migliaia di pendolari. La vecchia Aurelia, che disegna traiettorie mozzafiato, è piena di ferite. Basta un po’ di pioggia per far scattare l’allarme, figurarsi quando ne scende una quantità record come dalla vigilia di Natale in poi”.

Per l’Aurelia la viabilità dovrebbe tornare normale nel week end, spiega Micaletto, ma la situazione è critica:

“Se non ci fosse stata l’Aurelia bis, peraltro un’incompiuta, sarebbe stato un dramma per la città dei fiori e delle canzoni. Nel Savonese la statale è interrotta a Capo Mele, nel territorio di Laigueglia. Per raggiungere Andora non rimane che la stretta e tortuosa via di Colla Micheri o l’Autofiori. La riapertura al traffico si farà attendere ancora una decina di giorni. E non c’è da stare allegri anche a Capo Noli, uno dei punti più a rischio, dove i sensori monitorano la situazione”.

L’Autostrada dei Fiori resta l’unico collegamento sicuro tra la Liguria e il resto del mondo, scrive Micaletto:

“Perché con i treni va anche peggio. La frana che, il 17 gennaio, ha fatto deragliare un Intercity all’uscita di Andora è ancora lì a rappresentare l’incubo di pendolari e operatori turistici”.

Intanto la ferrovia di Andora, linea ad un unico binario, resta bloccata con il treno deragliato ancora in bilico sulla costiera:

“Intanto la Liguria frana. E i pendolari devono arrangiarsi con viaggi da odissea fra bus navetta e treni. Perché gli Intercity ora si fermano ad Albenga. E se prima ci volevano 4 ore per arrivare da Milano a Sanremo, adesso bisogna mettere in conto anche il viaggio in pullman, a meno di sfruttare passaggi sulle auto di parenti e amici. E se qualcuno dal Piemonte volesse aggirare l’ostacolo con la linea della Val Roja, impiegherebbe non meno di 2 ore da Cuneo a Ventimiglia, ma con appena due corse giornaliere, dopo i freschi tagli”.

Frana nel Grossetano: un 25enne estratto vivo dalle macerie dopo 2 ore

frana-grossetano-tuttacronacaAttorno alle 5 di questa mattina una frana, probabilmente causata dalle piogge dei giorni scorsi, ha investito una palazzina a due piani e abitata da due nuclei familiari a Santa Fiora, sul Monte Amiata, nel Grossetano. Tre persone sono riuscite a mettersi in salvo mentre un quarto occupante, un 25enne, è rimasto intrappolato all’interno della camera da letto al piano terra. Sono stati i vigili del fuoco, accorsi sul luogo, in località Le Bagnore, a estrarre il giovane, dopo aver rimosso le macerie, lavoro che ha richiesto quasi due ore. I pompieri si erano subito messi in comunicazione con la persona travolta, e gli hanno parlato fino a quando non è stato liberato. Le sue condizioni di salute sono definite buone. Ora il 25enne è stato trasferito all’ospedale di Siena.

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Campagne allagate? Facciamo kitesurf!

Kitesurf in campagna dopo l'alluvione-tuttacronacaTrasformare la tragedia del maltempo che sta provocando danni immensi in tutta Italia in un momento di divertimento. Ci hanno pensato in provincia di Padova, a Piacenza d’Adige, dove c’è stato chi ha approfittato del fatto che le campagne fossero allagate per dedicarsi al kitesurf, sport acquatico che consiste nel farsi trascinare da un aquilone. Il filmato è stato diffuso dalle tv e dai giornali locali e ora spopola anche in rete:

 

Maltempo in Veneto… e acqua alta a Venezia!

venezia-acqua-alta-tuttacronacaTorna il maltempo e porta con sè l’acqua alta a Venezia, dove si è toccata una punta di un metro e 23 cm sul medio mare poco dopo le 22 di lunedì sera per poi iniziare a defluire ma non prima di aver allagato circa il 30% del centro storico con una marea “molto sostenuta”. Gli sms del Centro maree e le sirene del peggioramento del fenomeno, dovuto al rinforzo sciroccale che ha accompagnato la perturbazione, avevano allertato gli abitanti. Su Venezia poi ha prevalso nelle ultime ore il vento di bora, il che ha evitato alla citta’ lagunare guai peggiori, ma ha gonfiato invece la punta di marea fino a un un metro e 30 sulla cittadina di Chioggia (Venezia)..

Continua a scendere la pioggia: nuovi crolli a Volterra

volterra-smottamenti-tuttacronacaAncora danni creati dal maltempo a Volterra, dove già una decina di giorni fa si era verificato il crollo di parte delle mura medievali. Le nuove frane sono state due: una fuori dalla cerchia delle mura e l’altra in una strada del centro storico. La pioggia intanto non cessa di cadere e le mura medievali sono sottoposte a monitoraggio con un sopralluogo dei tecnici. Per precauzione il comune ha inoltre deciso la chiusura delle scuole.

Pioggia e neve: l’Italia sotto scacco conta la prima vittima

maltempo-italia-tuttacronacaE’ arrivata la nuova perturbazione e l’allerta resta alta quasi in tutta Italia, con nevicate al di sopra dei 500-700 metri su Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, fino a 200-400 metri sul Piemonte meridionale e sull’entroterra ligure, e in Veneto e Friuli Venezia Giulia al di sopra dei 700-900 metri. Su Lazio, Sardegna e Sicilia spirano invece venti di burrasca mentre in Toscana la popolazione si è svegliata con piogge intense e temporali mentre l’allerta meteo per “elevato” rischio idrogeologico resterà attiva fino al 12 febbraio. In Maremma alcuni comuni hanno chiuso le scuole. Si tratta di quelle di Capalbio (anche martedì), Orbetello, Pitigliano e Scarlino. Nel frattempo, la protezione civile regionale ha diffuso un’allerta meteo fino a tutto martedì. In Emilia resta un sorvegliato speciale il fiume Secchia, che fa temere esondazioni con l’allerta che è stata attivata per i comuni di Campogalliano e Soliera, , Casalgrande, Castellarano e Rubiera. Rimane vigente quella relativa ai comuni di Modena, Bastiglia e Bomporto. Paura anche nella Capitale dove la frana di Monte Mario continua a muovesi e gli esperti che spiegano: “Il terreno è instabile e potrebbe non sopportare nuove precipitazioni”. Ma il maltempo ha anche già fatto registrare la prima vittima nel Bresciano: a Orzinuovi, in via Verolanuova, un’auto è caduta in un fossato e una donna è morta annegata.

Neve, neve e ancora neve… e del rifugio resta solo il tetto!

rifugio-neve-tuttacronacaIl maltempo crea disagi di non poca importanza ma dobbiamo ammettere che ci regala anche delle immagini incredibili. Come quelle catturate dalle webcam del sito valbrembanaweb.com che mostra come l’abbondante nevicata che è scesa sulla Valle Brembana abbia regalato paesaggi da cartolina ma non solo. Il manto bianco spesso oltre cinque metri ha infatti quasi del tutto seppellito il rifugio Benigni a Ornica, in provincia di Bergamo.

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Nuova perturbazione in arrivo: Italia ancora al gelo

maltempo-neve-tuttacronacaArriveranno domani, lunedì 10 gennaio, nuove forti piogge al centro nord e abbondanti nevicate sulle Alpi. La nuova ondata di maltempo raggiungerà il sud solo nella giornata di martedì. Le perturbazioni si attenueranno nella seconda parte della settimana per effetto dell”anticiclone di San Valentino‘. Il metereologo di Meteo.it, Flavio Galbiati, spiega: “La veloce perturbazione che sta attraversando l’Italia si allontana a fine giornata ma dalla notte il tempo peggiora nuovamente al Nordovest a causa di un’altra, più intensa perturbazione. Le precipitazioni potranno essere particolarmente abbondanti su Liguria, alta Toscana, Appennino emiliano e Friuli Venezia Giulia”. Si prevedono accumuli di pioggia oltre i 50 mm e, localmente, fino a 100 mm mentre, per quanto riguarda le precipitazioni nevose, le zone più critiche saranno le Alpi, in particolare il settore piemontese, aggiunge Galbiati: “La neve arriverà fino a quote collinari al Nordovest e potrebbe cadere anche su Torino”. Francesco Nucera, meteorologo di 3bmeteo sottolinea: ”Si tratta di perturbazioni intense e abbastanza veloci. Le precipitazioni fortunatamente non dovrebbero insistere troppo sulle stesse zone. Le temperature scenderanno al Nord, in misura minore anche al Centro è previsto un aumento sulle Adriatiche e al Sud per via dei venti di Scirocco che porteranno temporaneamente i valori fino a 18-20°C sul Nord della Sicilia”. Da martedì 11 febbraio la perturbazione si sposterà  verso est, andando a interessare gran parte del Centrosud, con elevato rischio di piogge sparse e rovesci al Centro, su Campania, Calabria tirrenica e Sicilia. Si prevedono venti in parziale attenuazione, con temperature massime in rialzo al Nord.Spiega ancora Nocera: “Il via vai di perturbazioni proseguirà a fasi alterne fino a giovedì. Quindi arriverà l’Anticiclone di San Valentino che porterà un breve periodo stabile e mite, quanto meno al Centro Sud”. Per quel che riguarda la seconda parte della settimana, spiega ancora IlMeteo.it, “si preannuncia meno perturbata rispetto alla prima con precipitazioni meno diffuse e meno intense: ci saranno anzi alcune fasi con tempo relativamente buono, nonostante l’estrema variabilità. Contesto climatico decisamente mite per il periodo, dal sapore quasi primaverile, con temperature in generale rialzo”.

Nubifragio in Maremma: disagi da maltempo

nubifragio-maremma-tuttacronacaUn nubifragio ha sferzato con la sua potenza, la scorsa notte, la Maremma, e ora sono numerosi i disagi che si registrano nella zona. La provinciale 53 di Tatti, all’altezza del bivio con la provinciale 31, è bloccata da una frana mentre a Roccastrada la situazione è critica per la caduta di alcuni pali della linea telefonica. Ad Ardesio, nella Bergamasca, invece, sono 14 gli sfollati per la valanga che si è staccata mercoledì dal monte Secco e che nella notte si è mossa ulteriormente. Diverse centraline sono state inoltre messe fuori uso a causa di un fulmine mentre due pali Telecom sono caduti sulla strada della Trappola alle porte di Grosseto. Il fiume Ombrone, intanto, è ingrossato e nella zona di Istia è entrato in golena.

Il derby? Meglio guardarlo in tv! Il Campidoglio: “State a casa”

maltempo-derby-tuttacronacaIeri a Monte Mario una frana ha determinato la chiusura integrale di due strade del quadrante nord ovest di Roma: la strada Panoramica, e la via Trionfale. Si tratta del nuovo disagio provocato dalle forti piogge che si sono abbattute in questi giorni sulla Capitale ma che questa volta interessa una zona cruciale per il derby capitolino, Lazio-Roma che si disputerà oggi alle 15. E il messaggio che arriva dal Campidoglio è semplice e chiaro: restate a casa. Il rischio, infatti, è che si generi il caos a causa di strade chiuse, smottamenti e la pioggia che ha ripreso a scendere. Come spiega Il Messaggero, il Campidoglio suggerisce tre «corridoi alternativi a via Trionfale», dove viene consigliato di limitare al massimo gli spostamentì poichè questa notte una nuova frana causata dal maltempo dei giorni scorsi a Monte Mario ha determinato la chiusura integrale di due importanti strade del quadrante nord ovest: la strada Panoramica, e la via Trionfale nel tratto compreso tra via San Tommaso d’Aquino e la Panoramica stessa. Tre palazzine sono state evacuate.  «Al fine di limitare i disagi alla viabilità dell’intero quadrante – spiega una nota – il Campidoglio e il Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale hanno predisposto un piano per convertire la rete stradale alternativa a via Trionfale in corridoi ad alta percorribilità, attraverso apposita segnaletica per indirizzare i flussi, controlli continui per la repressione delle doppie file, orari alternativi di raccolta dei rifiuti da parte di Ama e la predisposizione di divieti di carico/scarico merci con la sola concessione della fascia oraria 12.00/14.00.Riporta ancora il Messaggero: I corridoi alternativi a via Trionfale sono: – Via della Camilluccia, per chi proviene dalle zone Trionfale e Monte Mario Alto; Viale delle Medaglie d’Oro, per chi proviene dalle zone Balduina, Trionfale/Stresa/Mario Fani; – Via della Pineta Sacchetti, per chi proviene dai quartieri Torrevecchia, Ottavia e Palmarola. Le chiusure al traffico di via Trionfale si aggiungono alle limitazioni al momento esistenti su altre vie del quadrante interessate da dissesti causati dal maltempo. Si invitano pertanto i cittadini – conclude la nota – a limitare al massimo gli spostamenti in direzione di via Trionfale e a utilizzare la viabilità alternativa descritta».

Paura a Genova: frana una parete su un parcheggio

frana-genova-tuttacronacaPaura a Genova dove, nel quartiere di San Teodoro, si è verificata una grossa frana che è crollata dalle mura sottostanti via Digione. La causa dello smottamento è da ricercarsi nelle piogge di questi giorni. Diversi massi si sono staccati dalla parete rocciosa e sono finiti nel parcheggio di via Mura degli Angeli danneggiando alcune auto. Non ci sono feriti, ma per precauzione è stato chiuso il parcheggio. Il 21 marzo del 1968, 19 persone morirono nello stesso punto per una frana.

Frana in provincia di Grosseto: a rischio il castello di Monte Antico

frana-grosseto-tuttacronacaNuovi disagi dovuti al maltempo e questa volta è la Toscana a farne le spese. Circa sei ettari di terreno sono franati nella zona di Monte Antico, nella frazione di Paganico, in provincia di Grosseto, e le autorità hanno provveduto a far evacuare una famiglia in via precauzionale. Lo smottamento avrebbe messo a rischio il castello di Monte Antico e soprattutto la cantina di un podere in località Campo Rosso.

Campi come risaie, smottamenti e strade come canali: il Padovano in ginocchio

montegrotto-terme-tuttacronacaRaggiunge l’altezza di 4 metri l’acqua che ha completamente allagato il sottopassaggio lungo la strada che, dalla SS 16 Adriatica porta a Montegrotto Terme, in provincia di Padova. E guardandosi attorno il panorama è desolante. Nonostante la pioggia abbia concesso una breve tregua, i lavori fervono per liberare le abitazioni dall’acqua e preparare nuovi sacchi di sabbia per salvare il salvabile.

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E mentre in molti restano nelle loro case, per assicurarsi che non aumenti il livello dell’acqua, e i 600 sfollati della provincia di Padova cercano rifugio dai parenti, s’iniziano a contare i danni alle culture e si fanno i conti con gli smottamenti sui Colli Euganei e sulla Rocca, con molte strade interdette a tutti coloro che non fanno parte della protezione civile anche solo in veste di volontari. Il governatore della Regione Luca Zaia ha già dichiarato lo stato di calamità in tutto il Veneto, ma resta il Padovano la zona più colpita, con le acque salite a 1.80 metri. Non sono mancate le polemiche di Massimo Bordin e di Luca Claudio, rispettivamente primi cittadini di Montegrotto e di Abano Terme, che accusano il Genio Civile di non aver permesso il deflusso dell’acqua nel Canale Battaglia facendo sì che, per salvare Padova, numerose abitazioni dei loro comuni restassero isolate. Tra le abitazioni alluvionate anche quella di Elena Morocutti. La donna ha trovato la morte nella sua casa dopo esser scivolata su un gradino bagnato: la causa, tuttavia, va ricercata in un elettrodomestico rotto e quindi il maltempo non c’entra. La donna aveva 87 anni e a trovarla, riversa a terra in una pozza di sangue, il marito Critophe Munda.

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Il Veneto commosso per la storia del cervo smarrito

cervo-smarrito-neve-tuttacronacaSono innumerevoli i disagi che negli ultimi giorni stanno piagando il Veneto a causa del maltempo. Ma non sono solo le persone a dover fare i conti con acqua, alluvioni e neve. Anche gli animali si trovano in difficoltà Tra gli altri, anche un cervo che si era smarrito tra la neve di Belluno e che poi ha trovato rifugio nella stalla dell’allevatore Stefano Ghedina, non molto distante da Cortina.  L’animale ora si trova in compagnia di mucche e polli e riceve le attenzioni e le cure necessarie nella stessa azienda il cui fienile è quotidianamente visitato anche da altri trenta capi. Come sottolinea IlMondo:

Un’insolita convivenza tra animali domestici e selvatici dettata dal disagio, ma anche una situazione che fa pensare al valore della presenza delle fattorie a ridosso dei centri abitati e nelle aree marginali in termini di solidarietà e sussidarietà nonostante i problemi di frane e crolli siano costanti. “Agricoltori a presidio di un territorio sempre più fragile – commenta Coldiretti – ma che grazie alle buone prassi e i servizi alla collettività continuano a rimanere una delle poche garanzie di salvaguardia ambientale”. Da circa una settimana, infatti, gli imprenditori di Coldiretti stanno provvedendo con mezzi propri e trattori a sgombrare strade e piazzali degli ospedali oltre che centri di soccorso alpino. Un’attività ritenuta prioritaria quanto l’emergenza di spalare i tre metri di neve sui tetti degli annessi rustici e delle loro abitazioni che fino ad ora han fatto registrare danni ingenti alle piccole cooperative di trasformazione di latte.

Maltempo al nord: per muoversi in paese… si usa la barca!

barche-battaglia-tuttacronacaSe già nei giorni scorsi  la situazione era critica anche al Nord, oggi è ulteriormente peggiorata e in provincia di Padova sono in atto già dalla mattina evacuazioni. Mentre nel comune di Bovolenta sono 340 le persone sfollate dal centro storico e che hanno trovato per lo più riparo da parenti, a Battaglia Terme, dove ieri iniziava a salire l’acqua del canale Vigenzone provocando i primi disagi, nella mattinata di oggi diverse persone hanno fatto ricorso alle autorità perchè impossibilitate ad uscire di casa. Mentre il Canale della Battaglia non rappresenta quindi, attualmente, un pericolo per la parte più moderna del Comune più piccolo della provincia di Padova, gravi sono i disagi nelle zone che costeggiano la strada statale (Pescheria, Officine e Ortazzo). Il sistema di Protezione Civile attraverso le squadre dei   Vigili del fuoco  e’ al lavoro dalla mattinata, per far evacuare gli abitanti  per i quali è stato necessario l’utilizzo di piccole imbarcazioni impiegate lungo le strade dove di solito si vedono auto. Secondo voci di paese, tra gli edifici alluvionati anche il locale utilizzato dalla Caritas locale per stivare gli alimenti, ma questo particolare è in attesa di conferme. La situazione al momento resta “drammatica e stabile” ma ci sono anche persone che si sono rifiutate di abbandonare la loro abitazione.

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Crollo nelle mura Aureliane, a Roma va a pezzi la cultura

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Danni ai beni artistici italiani, dopo il crollo di una parte delle mura medievali a Volterra, questa volta l’emergenza scatta a Roma dove è crollato un contrafforte novecentesco delle Mura Aureliane all’altezza del piazzale Ardeatino. Un video è stato girato dall’emittente televisiva RomaUno che ha poi deciso di postare su Youtube, il filmato che testimonia il danno: la caduta del muro ha fatto emergere una “cortina” tirata su ai primi del ‘900 per coprire una parte delle mura vicino a una torre che era lesionata.

#Piovonobuche, sui social le voragini della Capitale

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Dopo il maltempo che non lascia tregua alla Capitale, arrivano anche le denunce dei cittadini romani sui social network. Una vera e propria mappa della città per avvisare il vicino di casa o il turista della voragine o della buca. Sono tantissime le segnalazioni arrivate su Twitter in queste ore… una mappa interattiva che si aggiorna di minuto in minuto!

I guai della Protezione civile: sede a Roma ad alto rischio idrogeologico

protezione-civile-roma-tuttacronacaDue giorni fa l’incredibile notizia: a Roma affondava il barcone dei Vigili del Fuoco. Ora, stando a quanto riporta Il Fatto Quotidiano, si scopre che anche la sede operativa nazionale della Protezione civile è ad alto rischio idrogeologico. Scrive Emmanuele Lentini: “Il centro è ospitato in un immobile in via Vitorchiano, sulla Flaminia, a Roma. Poco lontano scorrono le acque del Tevere e dell’Aniene”. Chi deve fronteggiare le emergenze del Belpaese, quindi, se il fiume dovesse esondare si troverà a sua volta a fare i conti con l’acqua alta. Si legge sul quodiano: “E pensare che la Protezione civile sborsa ogni anno, per l’affitto dei locali, quattro milioni e mezzo di euro, che vanno al Corriere dello Sport, proprietario dell’immobile. L’attuale sede operativa della Protezione civile è stata “battezzata” il 27 ottobre del 2004. Il giorno dell’inaugurazione venne definita un “gioiellino tecnologico”. Peccato che il gioiellino in questione si trovi in una zona R 4, cioè a massimo rischio idrogeologico.” L’articolo spiega ancora che in passato è stata stilata, dall’Autorità del bacino del fiume Tevere, che si occupa di gestione e tutela ambientale, una serie di mappe che individuano le aree a rischio nelle vicinanze del Tevere e proprio in tali mappe si nota che via Vitorchiano è tra queste. La strada sorge nei pressi della via Flaminia, lungo il tratto in cui il bacino Posso della Crescenza si immette nel fiume.

L’inaugurazione della sede avviene in piena epoca Bertolaso. Un anno prima, il 14 maggio del 2003, il vice capo del dipartimento – allora era Vincenzo Spaziante – firmò il contratto di locazione dell’immobile di fronte al notaio Rosario Romano.

L’immobile è di proprietà della Finamo spa. La maggior parte delle azioni della società sono in mano a Roberto Amodei, a sua volta editore del Corriere dello Sport. E proprio il quotidiano è usufruttuario dei locali e incassa il corposo affitto. Il notaio, nell’atto, cita un’ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri risalente al 2002. Nel contratto di locazione c’è scritto: “Il capo del dipartimento della Protezione civile assume le necessarie iniziative per l’acquisizione della disponibilità di beni, mobili e immobili ’ anche ricorrendo a trattativa privata”. L’AFFITTO dell’immobile, tre piani più uno seminterrato, grava sulle casse pubbliche: fino a due anni fa il dipartimento spendeva 4. 270. 500, 00 euro (Iva compresa) l’anno per l’affitto dei locali. Nel 2012 il contratto è stato rinnovato e la cifra è aumentata a quasi quattro milioni e mezzo. E la manutenzione è a carico della Protezione civile. Il 14 novembre del 2012, cinque mesi dopo il rinnovo, il seminterrato dell’immobile venne invaso dall’acqua, dopo un’esondazione. Dalla Protezione civile si affrettarono a chiarire: “Tale situazione non sta avendo ripercussioni sull’operatività del dipartimento”. E dire che Bertolaso e gli alti vertici dovevano essere al corrente delle criticità della zona. Qualche tempo prima dell’inaugurazione, il 10 marzo del 2004, i deputati Fabrizio Vigni, Raffaella Mariani, Pietro Folena e Maurizio Abbondazieri (Ulivo–Ds) presentarono una interrogazione, in cui parlarono del rischio nella scelta dell’immobile. In questi giorni il maltempo ha messo a dura prova la Capitale, ma dalla Protezione Civile assicurano che, fino ad ora, non ci sono stati problemi nella sede di via Vitorchiano.

Il Fatto ha contattato il capo dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli, chiedendo delle condizioni di rischio della sede. Gabrielli ha risposto precisando che è in corso da tempo “la ricerca di una idonea sede alternativa a quella di via Vitorchiano, questa volta di proprietà demaniale, che ci permetta tra l’altro di rispettare pienamente le recenti disposizioni in tema di contenimento delle locazioni passive e di spending review”. Un anno e mezzo fa, il 18 giugno del 2012, fu lo stesso Franco Gabrielli a siglare il rinnovo della locazione. Il canone da allora è diventato più salato. Vengono spesi 4. 456. 840, 16 euro l’anno per un immobile che si trova in una zona ad altissimo rischio idrogeologico.

La pioggia su Roma… tra disagi e ironia

sottomarino-tuttacronacaDue giorni di tregua dalla pioggia a Roma e nella capitale si è iniziato a fare il bilancio dei danni con interi quartieri che fanno i conti con allagamenti, frane, trasporti in tilt e blackout. La rabbia si è trasformata in prese in giro nei confronti del sindaco Marino, con i social network che hanno visto spopolare l’hashtag #SottoMarino. E mentre il primo cittadino si prende ancora alcune ore per fornire cifre esatte “data la vastità delle aree colpite e il numero molto elevato di famiglie interessate”, la Regione Lazio ha quantificato in oltre 104 milioni i danni causati dall’alluvione. Osservati speciali restano i bacini del Tevere e dell’Aniene, con l’allerta che ora si sposta al rischio idrogeologico, nonostante i livelli dei fiumi vadano via via abbassandosi. Per il momento, dal Campidoglio sono stati stanziati 10 milioni di euro per interventi di manutenzione stradale, scolastica e per aiutare le famiglie in emergenza. Anche la Confesercenti ha stilato un primo bilancio e parla di danni pari a 5 milioni di euro, circa 15-20 mila per ogni esercizio commerciale.

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Maltempo: nel Padovano si prevengono le esondazioni… con gli allagamenti!

canale-battaglia-allagamento-tuttacronacaContinua a piovere al Nord e mentre il Bacchiglione resta un sorvegliato speciale a Padova e Vicenza, nei comuni attraversati dagli emissari di questo fiume già si corre ai ripari. Tra Monselice e Battaglia Terme, visto l’innalzamento del livello delle acque del Canale Bisatto (o Bisato, anguilla in Veneto, nome che prende dal suo andamento sinuoso), si è provveduto già nei giorni scorsi ad aprire le chiusa per farne defluire le acque e oggi nella località termale si stanno facendo i conti con l’allagamento del quartiere Pescheria, dove le acque del Vigenzone sono esondate mentre da ore la Protezione Civile sta portando sacchi di sabbia nel quartiere Ortazzo, dove l’acqua fuoriesce da un tombino collegato tra canale e rete fognaria. Iresidenti, che ben conoscono l’effetto delle piogge copiose, si preparano a spazzare fuori l’acqua dalle loro abitazioni.

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Allerta Tevere per 36 ore, terreno saturo e maltempo su Roma

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L’allerta meteo ha dato poche ore alla Capitale di tregua e non sono bastate affinché il terreno saturo dell’acqua dei giorni scorsi potesse drenare in modo da essere pronto ad accogliere la nuova ondata di maltempo. Così la Regione Lazio alle 14 del 3 febbraio ha emesso una nuova allerta che durerà per 36 ore dopo aver considerato “la situazione meteo e lo stato di saturazione del suolo”. L’allerta riguarda in particolare il bacino medio del Tevere, Roma compresa, l’Aniene e il Liri. L’avviso riguarda varie zone con diversi livelli di criticità: in particolare il bacino medio Tevere, compresa la zona di Roma, il bacino dell’Aniene, il bacino del Liri che sono in codice arancione. Meno preoccupante il rischio idrogeologico localizzato su bacini costieri nord e sud e l’Appennino di Rieti, classificati in codice giallo. Allertate tutte le strutture della Protezione Civile Regionale.

La pioggia sferza il nord: criticità rossa in Friuli, Emilia e Veneto

Bacchiglione-piena-tuttacronacaLa Protezione Civile lancia l’allarme a causa delle forti piogge che stanno sferzando il nord Italia mentre in montagna sono previste ulteriori nevicate con quota neve in progressivo abbassamento fino a 1000-1200 metri sulle Prealpi e 800-1000 metri sulle Dolomiti, localmente più in basso in alcune valli. A Cortina in particolare erano anni che non si ricordava una nevicata così. Si teme per la tenuta delle strade e dei tetti, sovrastati da cumuli di neve alti più di un metro e sono stati già attivati i soccorsi per le case che sono rimaste isolate. Gli impianti sciistici sono stati chiusi. Nel frattempo si continuano a monitorare i fiumi, il cui ingrossarsi preoccupa i centri che attraversano. Se a Padova il Bacchiglione è costantemente monitorato a Vicenza il Comune ha diramato via sms il nuovo stato di preallarme per le zone della città soggette ad allagamento. Il Bacchiglione ha raggiunto i 4 metri e 80 centimetri a Ponte degli Angeli ma la situazione più grave appare quella dell’area di Sant’Agostino dove il Retrone sta allagando le principali arterie, già in parte chiuse, con gravi disagi per la circolazione.

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Sotto shock ma viva: trovata la donna dispersa nel Messinese

donna-dispersa-tuttacronacaLieto fine per la donna che ieri, attorno alle 17, era stata data per dispersa dopo che alcuni passeggeri di un treno in transito a Terme Vigliatore, in provincia di Messina, l’avevano vista scivolare in bicicletta nelle acque del torrente Patrì. Le ricerche avevano subito preso il via e la donna, una 45enne, è stata trovata attorno a mezzanotte: sotto shock, ma viva.

I nostri sette giorni: tra calciomercato e maltempo

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La settimana che si è appena conclusa ha portato anche una ventata di novità nei club che hanno ultimato i loro acquisti e che ora si preparano a giocare la seconda parte del campionato con nuovi giocatori che potranno rafforzare i diversi settori, certo che quello scambio impedito dai tifosi tra Guarin-Vucinic fa riflettere, anche se lo sguardo sembra ormai puntato altrove con un acquisto prenotato da parte della Juve. Ma a far parlare non sono stati solo le acquisizioni e le cessioni, ma anche quel filmato della Rai non andato in onda del gol di Peluso in Coppa Italia. Il gossip poi non è mancato e nel mirino questa settimana è entrato il portiere della Juve, Buffon e in particolari quelle nuove indiscrezioni che parlano della crisi con la Seredova sin già dal 2011. Si sfoga anche l’ex di Cavani che definisce il giocatore un ottimo attore, tanto che potrebbe vincere un Oscar. Chi invece un Oscar davvero non lo merita è l’allenatore della Lazio che in questa fredda domenica invernale ha pronunciato la frase shock del giorno in vista del derby: “Se qualcuno della Roma s’infortunasse…”. Parole che non potevano certo passare inosservate e così le polemiche non sono mancate. Senza parole invece ci ha lasciato la morte di  Philip Seymour Hoffman, per overdose. 

RIP PHIL:

Oltre ai colpi di calciomercato, in Italia si è abbattuto anche il maltempo. In particolare la Capitale è stata messa a dura prova, addirittura si è allagato anche il centro storico e l’ironia non è tardata ad arrivare sul web. Ma se la Città Eterna si alluviona e la partita Roma-Parma si rinvia, non va meglio in altre parti d’Italia e soprattutto a rimetterci sono i patrimoni artistici: cadono le mura Medievali a Volterra e crolla una parte di un tempio dorico in Calabria.  Nel frattempo, sempre nella Capitale, si pensa invece a rimuovere il murale del Papa che ha fatto il giro del mondo… ma non era adeguato al decoro urbano! Disagi anche in Serbia, dove è stato il secondo giocatore al mondo di tennis a mobilizzarsi per portare soccorso a quanti erano rimasti bloccati nella neve. Nella bufera e non per il maltempo ci è finito invece l’uomo che mangia a sbafo all’aeroporto per 300 giorni spostando il volo…. magari, il volo, avrebbero preferito spostarlo anche le colombe del Papa che invece sono state attaccate da un corvo e un gabbiano! Attenti ai voli quindi e…

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Torrente in piena travolge una donna: ricerche nel Messinese

donna-travolta-torrente-tuttacronacaIl maltempo continua a creare disagi sulla nostra penisola e anche a mettere in pericolo vite umane. Dopo che due donne e una bimba hanno perso la vita nel Siracusano, nella serata di domenica è stato reso noto che una donna sarebbe scomparsa dopo essere stata trascinata da un torrente in piena a Terme Vigliatore, nel Messinese. E’ stata vista da alcuni passeggeri di un treno in transito mentre con una bicicletta cercava di guadare il torrente Patrì che si era ingrossato per le abbondanti piogge. I carabinieri hanno avviato le ricerche con esito fino ad ora negativo. La bici della donna è stata trovata sulle sponde del corso d’acqua.

Roma-Parma: calcio o pallanuoto? E ora è giallo sulla data del recupero

roma-olimpico-tuttacronacaAppena otto minuti di gioco, poi la decisione di De Marco: partita rinviata. Per la soddisfazione di tifosi, giocatori e allenatori. Perchè la posta in palio era alta: la Roma insegue la Juventus mentre i ducali sono in striscia positiva da 10 partite. Ora però si apre il problema: quando si sfideranno le due squadre? Baldissoni, dg della Roma, spiega: “Una data per il recupero? Valuteremo con attenzione nelle prossime ore, dovremo tenere conto del nostro calendario, di quello della Lazio che ha anche l’Europa League, oltre agli impegni relativi al Sei Nazioni di rugby. Per tutto febbraio e marzo ci sarà un intenso uso dell’Olimpico”. Secondo l’ad del Parma Pietro Leonardi la data del recupero sarà probabilmente decisa domani mattina in occasione dell’assemblea di Lega. Inizialmente si era pensato al 26 febbraio, ma l’Italia del rugby disputerà l’incontro del Sei Nazioni contro la Scozia il 22, tanto che la Lazio ha chiesto alla Lega il posticipo della partita contro il Sassuolo (domenica 23 alle 20.45), quindi l’Olimpico non potrà essere utilizzato due giorni dopo. Il 5 e il 12 febbraio, inoltre, i giallorossi incontreranno il Napoli in Coppa Italia. Bisogna allora slittare a marzo. Ma il 5 la Nazionale ha in programma l’amichevole contro la Spagna a Madrid, quindi resterebbero il 12 0 il 19 marzo, sempre ammesso che la Lazio non passi il turno in Europa League, nel qual caso dovrebbe giocare un incontro degli ottavi di finale, o il 13 o il 20 a seconda se andata e ritorno. Quando allora? Non resta che attendere!

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Crolla un tempio dorico in Calabria, l’inizio della fine?

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La Calabria e i suoi patrimoni culturali stanno cedendo sotto l’ondata del maltempo. Lo Stato assente da troppo tempo non ha tutelato le bellezze artistiche che avrebbero da sole potuto portare l’Italia fuori dalla crisi economica e oggi si assiste impotenti al crollo parziale del   tempio dorico dell’antica Kaulon, a Monasterace. L’area archeologica si trova a ridosso del mare ed è stata colpita dalle violente mareggiate, oltre che dalla pioggia intensa. Nell’area si trova anche il mosaico ellenistico, di recente scoperta, più grande della Magna Grecia. Già le mareggiate di fine novembre 2013 avevano sgretolato una duna che fino a quel momento aveva protetto gli antichi resti del parco archeologico. Cosa è stato fatto per mettere in sicurezza da novembre 2013 a gennaio 2014 il tempio ellenico? Nulla, la prova è nel crollo di oggi e nel rischio erosione della restante parte del patrimonio che stiamo perdendo.

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INCREDIBILE: a Roma affonda il barcone dei Vigili del Fuoco

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L’alluvione che ha colpito la Città Eterna non ha risparmiato neppure una delle chiatte dei Vigili del Fuoco. Il barcone infatti è stato travolto dalle acque del Tevere in piena dopo che ieri in extremis si era cercato di metterlo in sicurezza. Gli stessi pompieri infatti nella giornata di sabato si erano calati con delle funi da ponte Matteotti per cercare di salvare la loro struttura, ma poi nulla è servito e l’acqua lo ha spazzato via. Il fiume resta sotto osservazione dopo i livelli record e sono ancora inaccessibili le banchine.

Ecco la gallery di ciò che resta del barcone dei Vigili del Fuoco presso Ponte Matteotti a Roma:

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Rio Galeria esonda a Roma, allerta per rifiuti ospedalieri dispersi

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Esonda Rio Galeria per il maltempo nella capitale e vengono a galla gli scarti ematici e i rifiuti ospedalieri che invadono anche l’impianto dell’Ama in via Malnome, a Malagrotta. Sono stati gli stessi addetti Ama ha trovare sacche di sangue, fiale e siringhe nei locali. Questi rifiuti speciali hanno immediatamente allarmato gli operatori ecologici. Il Rio Galeria si è portato via questi rifiuti spargendoli su tutto il territorio fino ad arrivare al mare. Non solo i dipendenti dell’Ama, anche semplici cittadini hanno trovato la propria auto con i sedili sporchi di sangue. L’Azienda Capitolina al momento ha disposto la pulizia del deposito con l’intervento di una società esterna.

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Il maltempo ferma il calcio: all’Olimpico si rinvia Roma-Parma

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La sfida a distanza Juventus-Roma per assicurarsi la vetta in classifica è al momento rinviata. Dopo il recupero nella giornata precedente di 2 punti da parte dei giallorossi, oggi  a Roma, allo stadio Olimpico, la squadra di Garcia ha chiesto e ottenuto il rinvio della gara contro il Parma causa maltempo. L’Olimpico è quasi impraticabile quando inizia Roma-Parma. Dopo pochi minuti i capitani vanno dall’arbitro De Marco e gli chiedono di verificare i rimbalzi del pallone. L’arbitro afferma che si può continuare. Ma è davvero difficile giocare.  Al 9° nuovo test dell’arbitro sulla capacità del pallone di rimbalzare sulla “piscina” Olimpico. Secondo De Marco si può. Ma è l’unico a pensarla così. Le due squadre e i loro allenatori sono contrarie. Al 10° è 0-0, quando l’arbitro decide di riportare i giocatori negli spogliatoi. L’arbitro De Marco sospende per 30 minuti. Ma non c’è stato bisogno della mezz’ora di sospensione per capire che la partita non si può giocare. In pochi minuti si apprende che la decisione è stata di rinviare la gara a data da destinarsi. Ecco il video che mostra lo stadio Olimpico prima dell’inizio della gara, con i giocatori che si riscaldano sotto la pioggia battente:

Dramma del maltempo: nel Siracurano perdono la vita due donne e una bimba

noto-maltempo-tuttacronacaL’allerta maltempo si è spostata al Sud e già si contano le prime vittime. A Noto, in provincia di Siracusa, due donne e una bambina di 7 anni sono morte dopo che l’utilitaria sulla quale viaggiavano è stata travolta da un torrente in piena a causa delle abbondanti piogge. Altre due persone sono riuscite invece a mettersi in salvo. L’incidente è avvenuto intorno alle 4 in Contrada Romanello, nel territorio di Noto. Sul posto sono al lavoro i vigili del fuoco.

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Allerta a Roma: il Tevere sorvegliato speciale

tevere_piena_tuttacronacaLa pioggia ha placato la sua forza ma a Roma il Tevere continua a restare sotto osservazione e due sono le zone dove c’è una maggiore allerta: Ponte Milvio e Magliana. La Protezione civile del Campidogio spiega che il livello del fiume è salito durante la notte, passando dagli 11,57 metri di ieri ai 12,55 metri di stamani alle ore 5 alla stazione di rilevamento di Ripetta, dove si trova un presidio fisso vista la vicinanza al fiume dell’ospedale Fatebenefratelli, nel centro storico. Si resta lontani dal livello d’allarme, viene precisato, che è fissato intorno a 14-15 metri. A Ponte Milvio il fiume ha invaso la banchina e la pista ciclabile mentre a Ponte Marconi ha inondato alcuni campi sportivi e un maneggio posti sotto il livello stradale.

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Bellunese in ginocchio causa neve: altro blackout e Zaia insorge

neve-bellunese-tuttacronacaMentre al Centro e al Sud ci si trova a lottare contro la pioggia e gli allagamenti, nel Bellunese il “nemico” è la neve. Dopo il blackout di Santo Stefano, che lasciò al buio e al freddo 50mila utenti, torna l’incubo per gli abitanti della zona. Ad Agordino, Cadore, Zoldo e Comelico si calcolano 30mila utenze interrotte, che potrebbe significare anche 80-100mila persone. E se innumerevoli sono state le chiamate alle forze dell’ordine e ai vigili del fuoco, è da notare che non tutti hanno avuto la possibilità di telefonare, visto che l’interruzione di energia ha messo fuori uso anche parte della rete di telefonia mobile. Nelle maglie del blackout è finita anche Luxottica che ieri ha dovuto fermare la produzione lasciando a casa i 3000 dipendenti. E il governatore Luca Zaia alza nuovamente la voce: “Un’altra pagina squallida di un paese che non è civile. Il Governo, se c’è, se esiste ancora, batta un colpo e convochi Terna ed Enel. Il problema resta quello di una infrastrutturazione obsoleta. È il tema irrisolto della manutenzione, perché se un territorio che dovrebbe vivere di nevicate va così in crisi davanti alla neve, qualcosa non funziona”. E ancora: “Da tre giorni avevamo mandato comunicati stampa, lettere e avvisi che annunciavano due-tre metri di neve, cosa che puntualmente si è verificata. Siamo di fronte – ha osservato – ad un evento calamitoso da allarme rosso, una situazione quasi fotocopia di quella di Natale, anche se Cortina si è salvata perchè ha i generatori”.

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Maremma allagata: si usano gli Hovercraft per i soccorsi

grosseto_hovercraft_vigili_fuoco-tuttacronacaIl maltempo non ha risparmiato la Maremma e nella zona di Scarlino, in provincia di Grasseto, i vigili del Fuoco hanno utilizzato gli Hovercraft per portare assistenza alle persone in difficoltà per esondazioni ed allagamenti. Al porto del Puntone si sono registrati danni ingenti a causa del canale in piena che ha trasportato alcune imbarcazioni in mare rovesciandone altre. La piana del Casone, dove il reticolo idraulico non ha più tenuto la pioggia caduta, si è invece allagata. Nella zona di Pian D’Alma, dove sono al lavoro i mezzi anfibi dei vigili del fuoco, vi sono abitazioni isolate mentre in località Istia un automobilista è stato salvato dopo che si era trovato bloccato dalla tracimazione dell’Ombrone.

#SottoMarino: a Roma il naufragio… fa annegare il sindaco nell’ironia

nubifragio-roma-tuttacronacaIl maltempo continua ad essere una spina nel fianco dei primi cittadini di Roma. Lo sa bene Gianni Alemanno che si è trovato, nel corso del suo mandato, a fare i conti con la neve e due nubifragi con la conseguente, amara ironia dei romani su Twitter aveva ribattezzato l’allora primo cittadino #AleDanno o “Calamity Gianni”. Ora è il turno di Ignazio Marino e la situazione non è cambiata: la capitale, in caso di pioggia, si allaga e si paralizza. La portata del nubifragio che in queste ore continua a non dar tregua alla Città Eterna è definita “eccezionale” e la colpa è sempre di qualcun altro. Scrive su Twitter Valentina Catalucci: “Oh, a Roma so’ sempre fenomeni eccezionali, incredibile #SottoMarino

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Continua la pioggia sul Lazio: deraglia un treno nel Viterbese

treno-viterbo-tuttacronacaLe forti piogge che si stanno abbattendo sul Lazio hanno provocato uno smottamento in provincia di Viterbo che ha causato a sua volta il deragliamento di un treno. L’incidente è avvenuto alle porte della città, tra le stazioni di Tre Croci e Tobia, sulla linea locale che collega la città con Roma. Sul posto sono subito intervenuti  i vigili del fuoco e i sanitari del 118. Nonostante non ci siano feriti, una persona è stata colta da malore. Sulla linea FL3 la circolazione dei convogli è interrotta dalle 14.

Frane, allagamenti e voragini: Roma combatte con il nubifragio

nubifragio-tuttacronaca-romaSono stati estratti vivi sei rom, tra cui due donne, dal fango che ha travolto alcune baracche a Roma, in via Umberto Moricca, una traversa di via Baldo degli Ubaldi. Alcuni testimoni, infatti, avevano riferito di aver sentito delle urla dal luogo dello smottamento. La frana non è stata l’unica conseguenza delle forti piogge cadute sulla capitale. Un torrente è esondato a Prima Porta e i residenti nel panico sono saliti sui tetti mentre nella zona Nord di Roma, dove diluvia da questa notte, è caos. Un corso d’acqua minore, infatti, ha rotto gli argini costringendo alcuni cittadini, impauriti, a cercare rifugio in cima ai palazzi per essere soccorsi dai vigili del fuoco, intervenuti con mezzi anfibi. Una montagna di fango è crollata interromependo la Cassia altezza di piazza dei Giuochi Delfici con i pomèpieri al lavoro con la municipale per ripristinare la viabilità. Il maltempo ha portato anche a chiudere tratti di via Appia e Flaminia mentre  il Lungotevere e diverse strade del centro storico si sono trasformate in ruscelli e il traffico è andato in tilt, con forti rallentamenti sul Gra. Mentre la Protezione Civile invita tutti i cittadini a “limitare gli spostamenti”, il Centro funzionale regionale comunica che nelle ultime 24 ore sono caduti a Roma oltre 150mm di pioggia in poche ore. All’ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina si è allagato il reparto di radiologia e il Tevere resta un sorvegliato speciale. Il sindaco Marino da stamattina presto ha convocato in Campidoglio una unità di Crisi. “Stiamo coordinando l’Unità di crisi da questa mattina alle cinque dal telefono e poi fisicamente dalle sette in Campidoglio con tutti gli assessori. Stiamo valutando tutte le situazioni e nei casi di maggiore gravità siamo pronti a procedere a eventuali evacuazioni, che al momento non sono necessarie”. E mentre è stata disattivata la ztl del centro storico, per favorire il deflusso del traffico, la Galleria d’arte moderna di Roma è rimasta al buio per un blackout di circa un’ora e mezza. Problemi anche in via Aurelia, dove si è aperta una voragine. Nel quatiere Primavalle si sono registrati invece allagamenti e una piccola frana con il crollo di un muretto, come in via Avegno dove il cedimento ha ferito lievemente alcuni passanti. Nella zona di Fidene, invece, in via del Monte di Casa una persona è rimasta bloccata in un sottopasso all’interno di un’auto con un metro e mezzo d’acqua ed è stata salvata grazie all’intervento degli agenti di polizia.

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Nubifragio sul litorale e auto bloccate nei sottopassaggi: maltempo in Lazio

pioggia-roma-tuttacronacaIl maltempo ha preso d’assalto il lazio e sul litorale romano, a causa di un violento nubifragio, si sono allagate le strade. Problemi alla viabilità vengono registrati in diverse località, da Fregene a Fiumicino, passando per la Piana del Sole fino ad Ostia e il suo entroterra, tra Dragoncello e Acilia, fino alla via del Mare. Alcune strade sono diventate veri e propri fiumi d’acqua con relative difficoltà per gli automobilisti. I vigili urbani di Fiumicino hanno inoltre reso noto che molte case sono state allagate. Disagi anche a Roma dove diverse auto sono rimaste bloccate in alcuni sottopassaggi causa degli allagamenti dovuti alle forti piogge. In alcuni punti il livello dell’acqua ha superato il metro e mezzo ed è stato necessario l’intervento della polizia e dei vigili del fuoco per liberare gli automobilisti. Tra le zone più colpite il quartiere di Monteverde, dove si sono verificati il crollo del tetto di una casa e del muro di cinta di un palazzo.

Maltempo nel Pisano: crollo a Volterra mentre si attende la piena dell’Arno

volterra-tuttacronacaE’ attesa attorno alle 10 la piena del fiume Arno all’altezza di Pisa e si stima una portata tra i 2500 e i 3000 metri cubi al secondo, come non accadeva da 20 anni. Nella notte, il centro operativo soccorsi si è riunito in Prefettura e si sta valutando anche la chiusura degli uffici pubblici, fatta eccezione per quelli necessari alla gestione dell’emergenza. Nel frattempo nel centro storico della città sono state collocate le paratie sulle sponde dell’Arno, per aumentare la protezione. A Pontedera è stato aperto anche il canale scolmatore per diminuire la portata del fiume nella sua corsa verso il mare. Le scuole sono rimaste chiuse. Disagi sono stati registrati anche in provincia con una frazione del comune di San Miniato rimasta isolata per alcuni smottamenti che hanno invaso le due strade che la collegano al resto del comune, mente a Volterra viene costantemente monitorato il fiume Cecina. A Volterra si è verificato, a causa delle forti piogge, il crollo di un tratto di 30 metri delle mura medievali nel centro storico della città, dove anche la sede stradale ha ceduto; 11 abitazioni sono state evacuate e i residenti collocati in altre strutture. Per venerdì il sindaco ha ordinato la chiusura delle scuole elementari e medie dell’istituto Jacopo da Volterra e dei licei della città. Costantemente monitorato il fiume Cecina.

Andiamo a prendere un po’ di neve… al mare? Rimini imbiancata

neve-rimini-tuttacronacaSiamo abituati a pensare a Rimini e al sole estivo, le spiagge affollate e i locali dove ballare tutta la notte. Ora la città mostra un altro volto: quello invernale quando è la neve a farla da padrone. Il freddo artico è infatti arrivato anche sull’Emilia-Romagna e Rimini non fa eccezione. Il risultato? Al posto di nuotori… sciatori in spiaggia! Lo spettacolo è inconsueto e ovviamente ha fatto la sua comparsa anche su Twitter:

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La neve è arrivata in Emilia Romagna

neve-emilia-tuttacronacaSe in alcune aree del Veneto la pioggia è caduta per tutta la notte, in Emilia-Romagna è stata la neve a dare il buongiorno agli abitanti. Nel Bolognese i primi fiocchi hanno iniziato a scendere attorno alle 7.30, inizialmente misti ad acqua, per poi intensificarsi nel corso delle ore. L’allerta della protezione civile su tutta l’Emilia-Romagna sarà in vigore sino alle 8 di mercoledì. Al momento non vengono segnalati problemi particolari sulla rete autostradale nonostante il nevischio.

Pronti per la neve? Arriva il grande freddo

pandasnow-tuttacronacaGià s’inizia a notare il calo delle temperature ma è da domani che ci si renderà conto che l’inverno è realemente arrivato sul Belpaese. Arriva il grande freddo artico e Antonio Sanò, direttore del portale IlMeteo.it spiega: “aria fredda polare marittima dal Nord Atlantico farà irruzione nel Bacino del Mediterraneo dalla Valle del Rodano alimentando una prima perturbazione a cui seguira’ la formazione di un vortice ciclonico. Già lunedì sera la perturbazione dalle regioni centrali si porterà sull’Emilia Romagna e sul Triveneto e Lombardia, e la neve cadrà a quote basse sull’Emilia e sulle Alpi, e nella notte fino in pianura su Bologna, parte del Veneto, Lombardia orientale e in Trentino Alto Adige.” Per quel che riguarda la neve, è attesa copiosamente sul Bolognese, sull’Appennino tosco-emiliano-romagnolo oltre i 100m, e su quello marchigiano a 200m. La serata di martedì regalerà una breve tregua ma già nella giornata di mercoledì è attesa una forte perturbazione alimentata e sospinta di aria fredda polare che entrerà con forza dalla Valle del Rodano. Bisognerà attendersi neve copiosa al nordovest fino in pianura, abbondanti i cm di neve su Torino, Milano, anche sull’Emilia occidentale e successivamente dalla sera sul Veneto. 10 cm di neve sono attesi sulla Lombardia, a Milano e in nottata una bellissima nevicata di oltre 10cm imbiancherà tutta l’Emilia occidentale, il Trentino Alto Adige e l’alto Veneto, in particolare il Vicentino. Giovedì si prevede ancora neve su Alpi ed Emilia. Ancora più intense le nevicate sui rilievi liguri e sulle alpi orientali, dove tra il bellunese e la carnia si toccheranno gli 80cm. Per quel che rigarda le altre regioni, le piogge continueranno almeno fino a venerdì e anche sabato, ma i venti di scirocco gradualmente faranno innalzare le temperature sostituendo la pioggia alla neve anche sulle Alpi sin verso 800m-1000m.

Gelo artico sull’Italia, weekend da orsi polari

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L’inverno dalle temperature primaverili è finito, da oggi una vera ondata di gelo arriverà sulla Penisola e in particolare sono previste piogge al sud e sulle regioni adriatiche e nevicate anche sotto i 500 metri. Per domenica, poi , è prevista una fase di tempo variabile sul Medio Adriatico e sulle estreme regioni meridionali. Da Lunedì ci sarà una nuova perturbazione di freddo su tutto l Paese. L’aria gelida della prossima settimana proverrà direttamente dalla Groenlandia e, superate le Alpi, tra martedì e mercoledì il freddo e la neve si abbatterà sul Nord Italia, in particolare su Torino, Milano, Genova e Bologna.

L’alluvione a Modena è colpa delle nutrie: lo sostiene Giovanardi

giovanardi-tuttacronacaCarlo Giovanardi ha presentato un’interpellanza al Senato contro le nutrie che, suo dire, sarebbero responsabili dello straripamento del fiume Secchia. Il motivo? Hanno scavato le loro tane dentro ai suoi argini. “Quali iniziative intendono intraprendere il governo ed il ministro dell’Ambiente per garantire la sicurezza dei cittadini e il ripetersi di alluvioni come quelle di Modena?”, ha chiesto il senatore evidenziando come “più volte la Protezione civile abbia indicato nei cunicoli scavati dalle nutrie sugli argini dei fiumi la causa del collasso degli stessi in caso di piene”. Il senatore ha inoltre sottolineato la denuncia fatta dalle organizzazioni agricole della provincia di Modena, che ritengono che questo fenomeno avrebbe causato anche la rottura dell’argine del fiume Secchia a Bastiglia con conseguenti gravissimi danni materiali e il decesso di un cittadino. A questo punto, il dito viene puntato anche contro le associazioni animaliste che “ostacolano in ogni modo la cattura e l’abbattimento delle nutrie, che sono state immesse nei nostri fiumi circa 30 anni fa e si sono moltiplicate a dismisura”. Ovviamente, dopo un simile intervento, che non poteva passare inosservato al popolo della rete, su Twitter è apparso l’ hashtag #colpadellenutrie. I parlamentari emiliani M5S rispondono a Giovanardi che : “L’esondazione del Secchia si poteva evitare con normali azioni ed interventi di prevenzione”. Scherza l’Idv regionale: “Nutria espiatoria o mancanza di fondi e controlli?”.

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