Il cambio di posizione di Federica Mogherini, neo ministra degli Esteri

mogherini-renzi-tuttacronacaFederica Mogherini, attuale ministro degli Esteri che ha preso il posto di Emma Bonino che fa parte della corrente AreaDem del Pd, non sembra essere sempre stata una strenua sostenitrice dell’attuale premier Renzi. Poco più di un anno fa infatti twittava: “Renzi ha bisogno di studiare un bel po’ di politica estera, non arriva alla sufficienza temo #terzaelementare”. E ancora, scettica: “Parla un po’ troppo del passato, per essere l’uomo del futuro”, twittava scettica. Ancora, la neo ministra denunciava anche il “plagio” dello slogan che allora Renzi scelse per le primarie “Adesso”: “Renzi sceglie lo slogan che usò Franceschini alle primarie del 2009. Come inizio di rottamazione lascia un po’ a desiderare”. Non solo, in occasione del confronto tv tra i candidati alla segreteria twittava: “Da quel che ho visto, Bersani ragiona da presidente del Consiglio, Nichi Vendola affidabile, Renzi un po’ fuori fase”. Dopo un anno e poco più, l’8 dicembre 2013, Mogherini però sembra aver “cambiato verso” alle sue opinioni su colui che è diventato segretario del Partito democratico: “Mi fido di te, @MatteoRenzi”.

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Allarme bomba alla sede del Pd di Bari, in corso ci sono le primarie

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Il pacco sospetto è stato trovato questa mattina davanti al circolo Pd Giannini di via Giustino Fortunato 2, a Bari, dove si svolgono le primarie del centrosinistra. Sul posto sono arrivati carabinieri, polizia e gli artificieri. Ad allertare le forze dell’ordine sono stati gli stessi responsabili del circolo, che non ospita comunque alcun seggio. L’area è stata transennata. Diverse le scritte sulle saracinesce, tra cui No Tav Libera e la firma “Claun Army Bari”.

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Soldi per votare alle primarie? Meglio il panino!

primarie-pd-tuttacronacaIl dubbio è di quelli amletici: è una presa in giro alle Primarie del Pd o all’infinita sequela di esternazioni sui social che offrono consigli su come impegnare i due euro richiesti per recarsi a votare il nuovo Segretario dem? Fatto sta che una foto apparsa sia nella pagina di Castrum Cropalatum che in quella Becero populismo dei link di FB e apparsa ieri ha preso di mira proprio l’appuntamento del popolo democratico. Vi appare un bimbo che regge un cartello che recita: “Il mio papà e mamma non vanno a votare alle Primarie perché con i 4 euro ci compramno domani il panino per la scuola”.

Quella corona di fiori davanti alla sede del Pd…

corona-pd-tuttacronacaCosa ci fa una corona di fiori con tanto di nastro viola con la scritta “Partito Democratico” davanti alla sede del Pd di Via Sant’Andrea delle Fratte, in pieno centro di Roma? E proprio il giorno successivo al trionfo di Matteo Renzi nelle primarie? Nessun messaggio implicito, solo una coincidenza: si tratta infatti della corona che il partito ha voluto e che è indirizzata all’ambasciata del Sudafrica per la morte di Nelson Mandela. I fiori hanno sostato all’ingresso solo qualche minuto, dopo di che due uomini li hanno prelevati e portati via.

“La stella della sinistra italiana”

matteo-renzi-tuttacronacaIl Wall Street Journal guarda all’Italia e dedica un articolo a Matteo Renzi, la “stella della sinistra italiana che ascende nelle primarie”. Il primo cittadino di Firenze, scrive il quotidiano finanziario, “è destinato a prendere il centro del palcoscenico della politica italiana”. La sua ascesa “potrebbe causare nuovi problemi al governo Letta”, al quale il nuovo leader del Pd chiede di “accelerare il passo delle riforme”. Il Wsj, dopo avere riassunto alcuni dei punti chiave del programma proposto da Renzi, ricorda che il sindaco di Firenze ha guadagnato consenso “in un momento di disgusto generalizzato per la classe politica” che ha dimostrato “scarsa capacità” nel dare risposta ai gravi problemi degli italiani. Ancora, il quotidiano scrive che il “traballante” governo Letta “non può permettersi di ignorare Renzi”, perché pur avendo “guadagnato un po’ di forza” dall’uscita dalla maggioranza di Silvio Berlusconi, il premier “ha una maggioranza risicata in Parlamento e dipende dal sostegno del Partito democratico”.

Ma il WSJ non è stato l’unico giornale straniero a parlare dell’ascesa del sindaco di Firenze, la notizia è rimbalzata in molte prime pagine:

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Con Matteo Renzi sarà possibile la svolta? Il post di Mario Monti

Mario-Monti_tuttacronacaMatteo Renzi riveste la carica di Segretario del Pd e Mario Monti si complimenta con lui in un lungo post pubblicato sul suo profilo Facebook, con il quale gli offre l’appoggio di Scelta Civica: “Faccio i miei complimenti e auguri al vincitore delle primarie del PD, che lo hanno contrapposto in una leale competizione agli onorevoli Cuperlo e Civati. La vittoria di Matteo Renzi può certamente segnare una svolta nell’azione di Governo e dare slancio alle riforme politiche, sociali ed economiche per cui Scelta Civica è nata e per le quali, oggi in modo più coeso e deciso di prima, si sente impegnata. Come il neo-segretario del Pd, infatti, non pensiamo che basti salvaguardare la tenuta dell’esecutivo guidato da un eccellente Primo ministro come Enrico Letta, ma che ancor di più occorra rapidamente cambiare il segno delle politiche del Governo, sia rispetto all’obiettivo della crescita che di una vera equità. Di Renzi era apprezzabile l’agenda con cui partecipò alle primarie del centrosinistra nell’autunno del 2012 – ad esempio in materia di mercato del lavoro – e rimangono valide, dal nostro punto di vista, molte delle proposte – dalle riforme istituzionali, alle liberalizzazioni del sistema economico – che hanno caratterizzato in queste settimane la sua candidatura alla segreteria del PD. Scelta Civica offrirà al nuovo segretario democratico una vera disponibilità sui provvedimenti concreti, sulle priorità e sulla tempistica delle riforme nell’ambito della nuova maggioranza. Alla definizione prima e realizzazione poi di un contratto di coalizione, come è noto da tempo, il nostro movimento intende condizionare il proprio sostegno al Governo in questa fase nuova i cui risultati concreti saranno decisivi per arginare le spinte populiste. L’Italia non può più permettersi di galleggiare, ma necessita di una stagione di riforme radicali che la liberino dai condizionamenti di parte, dalle rendite di posizione e dalla politica dei veti. Confido che queste ambizioni siano anche quelle di Matteo Renzi, da oggi responsabile del primo partito italiano.”

Brunetta, dalle larghe intese al trio? Renzi, Berlusconi e Grillo per la legge elettorale

renato-brunetta-tuttacronacaRenzi è stato eletto segretario del Pd e dopo appena qualche ora, ai microfoni di SkyTg 24 il capogruppo Fi alla Camera, Renato Brunetta, lancia la prima idea: “Se Grillo, Berlusconi e Renzi si mettono insieme, la legge elettorale si fa in una settimana”. E aggiunge: “Renzi vuole il bipolarismo, come Berlusconi e come Grillo. Bipolarismo sarà”. Quindi l’affondo per tentare di delegittimare le attuali Camere. “Questo parlamento non esiste più, non ha più il premio di maggioranza. Facciamo la legge e andiamo al voto il prima possibile”, ha concluso. Un richiamo forte era giunto anche ieri dallo stesso Berlusconi, durante la kermesse dei club Forza Silvio, che aveva annunciato la sua strategia: subito un governo per la legge elettorale che includa Cinque Stelle e Sel e poi elezioni politiche insieme a quelle europee. Anche il ministro Maurizio Lupi, per il Nuovo centrodestra, si rivolge direttamente a Renzi via Twitter: “Subito patto di governo chiaro e concreto per le riforme”

Primarie Pd aperte a tutti… anche per votare due volte!

primarie-pd-tuttacronacaMaurizio Gallo, giornalista del Tempo, ha raccontato sul quotidiano romano come ha fatto a votare due volte in occasione delle primarie del Pd: gli è bastato raccontare agli scrutatori di aver cambiato recentemente la propria residenza e di non avere ancora i documenti aggiornati per avere tra le mani una seconda scheda di voto e “gabbare” il sistema. “Dopo aver votato dove avevamo diritto, proviamo a ripetere l’impresa dove non dovremmo. ‘Ho tessera e carta d’identità – affermo – ma ho cambiato da due settimane appena casa e i documenti non sono aggiornati. Posso votare lo stesso?’. All’inizio storcono il naso. Poi cedono: ‘E va bene…'”. Il trucco, però, gli è riuscito una sola volta, al seggio di via Cola di Rienzo, quartiere romano di Prati. L’altro voto è stato espresso in piazza Mazzini, dove ne aveva diritto. Non gli è andata bene ai gazebi che ieri erano presenti tra via Giulio Cesare e via Ottaviano, in piazza dei Carracci, in piazza del Popolo e in piazza Madonna dei Monti: “Le tende sono presidiate da attivisti che sembrano soldati sulla linea del Piave: non passa lo straniero” racconta.

I nostri 7 giorni: pronti al disgelo?

7giorni-tuttacronacaCambierà qualcosa in Italia ora? C’è stato un cambio nei vertici del Pd, con l’elezione a segretario di Matteo Renzi che ha trionfato di misura su Gianni Cuperlo e Pippo Civati. E nel frattempo Angelino Alfano ha intrapreso la sua carriera da “solista”, con il Nuovo Centrodestra è libero dalla leadership di Belrusconi e questa settimana ha anche presentato il suo nuovo simbolo, che non ha mancato di suscitare l’ilarità del web. Ma per dei volti “nuovi” che giungono ai posti di comando, ci sono anche degli addii. Quello di Nelson Mandela ha commosso il mondo intero: con lui viene a mancare un simbolo e un ideale, viene a mancare il suo sogno e il suo sorriso fonte d’ispirazione. Voleva pace, per tutti e ovunque, ma se ci guardiamo attorno è sempre più difficile trovarne. La cronaca parla di lotte, contestazioni, proteste. C’è quella dei forconi che arriva ad inneggiare alla mafia e quella degli animalisti che se la prendono anche con la Chiesa per gli animali che finiranno sulla tavola del Natale. Ma critiche ci sono anche solo per le semplici luminarie se, come a Roma, si sceglie di dipingere le vacanze natalizie dei colori dell’arcobaleno. A quando, quindi, il disgelo? Si rinchiude nella promessa di Cuperlo di essere leale al partito guidato ora da Renzi? O dobbiamo pensarlo solo come fenomeno atmosferico?

7giorniIl week-end dell’Immacolata è stato all’insegna del gelo e della neve, ma ora in Italia tornerà il sole mentre in Europa si continuano a contare i danni di Xaver. Il gelo è dentro, alla fin fine, nella perdita di speranza e sogni, nella perdita di attori amati come Paul Walker, del cui incidente si è parlato tutta la settimana, dal fatto si sentirsi costretti a fuggire all’estero per realizzare il proprio progetto di vita a questa continua incertezza per quel che riguarda il tema delle pensioni. Cosa ci può ancora scaldare allora? Quei piccoli successi che ancora fanno gioire, che sia il trionfo di un film italiano come La grande bellezza all’estero o l’entusiasmo per un gol realizzato dalla squadra del cuore. Anche se per quel che riguarda il calcio, anche in questo campo le polemiche non mancano, vuoi per i cori allo stadio o per quello più caldo del sorteggio per i mondiali. Sempre aspettando arrivi gennaio, con tutte le novità dal calciomercato che già si stanno profilando all’orizzonte. A volte però è bello anche stupirsi, scoprire l’inaspettato, meravigliarsi della semplice bellezza di quello che ci circonda. Chissà che il Natale che si avvicina non riesca a farci questo piccolo, importantissimo dono…

GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

Le primarie del Pd presentano… il seggio igloo!

primarie-igloo-tuttacronacaLe primarie del Pd hanno goduto di un’affluenza superiore alle aspettative oggi, tanto che si sono formate code ai seggi. E nessuno si è tirato indietro, tanto che anche sul ghiacciaio del Presena, a 2.600 metri di quota, è stato allestito un seggio… a forma di igloo! E non è neanche mancata una scutura di ghiaccio che ritraeva il volto di Matteo Renzi:

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Per una cravatta Cuperlo perse la Segreteria

cuperlo-tuttacronacaGianni Cuperlo, mentre prosegue lo spoglio e in conferenza stampa, si concede una battuta nel suo discorso durante il quale ammette la sconfitta e augura a Renzi buon lavoro da segretario: “La responsabilità della sconfitta è mia, anche per tutte le cravatte che ho sbagliato”. Quindi manifesta la sua lealtà nei confronti del nuovo eletto: “Verso Matteo Renzi il mio comportamento sarà leale e sincero come leale e sincero è stato il nostro comportamento in queste settimane”.

“Il bipolarismo è salvo”. Inizia l’era Renzi

primarie-pd-tuttacronacaInizia la festa al quartier generale di Firenze in onore del nuovo segretario dem Matteo Renzi. E arrivano i primi commenti dai compagni di partito. Tra questi il viceministro dell’Economia Fassina: “Siamo contenti per la straordinaria partecipazione di oggi. Faccio i complimenti a Matteo Renzi per la netta affermazione. Da domani mattina dobbiamo lavorare tutti insieme nel Pd, noi lo faremo sulla base della piattaforma programmatica di Cuperlo. Il Pd rimane unito e sono sicuro che sarà questa la prospettiva da domani mattina”. Lo ha detto il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina. “Matteo Renzi in questi mesi ha saputo intercettare una domanda di rinnovamento che non sempre abbiamo condiviso. Sapevamo di correre controcorrente, non abbiamo fatto sicuramente il risultato che auspicavamo. Per il governo credo che l’impatto possa essere positivo. Coloro che hanno votato Renzi non hanno votato contro Letta, ma per un Partito democratica che segna l’agenda del governo con più determinazione”, conclude. Enrico Letta, presidente del Consiglio, afferma invece: “Con Renzi lavoreremo con spirito di squadra”. E ancora: “Il Pd ha ancora una volta dimostrato la sua forza e la sua vitalità”. “Le primarie – prosegue – rimangono uno straordinario strumento di partecipazione, che oggi dà forza alla nuova leadership del partito. Una partecipazione al voto così alta, inoltre, è fondamentale per fare del Pd un argine contro il populismo crescente”. A fronte dei quasi tre milioni di votanti stimati da Epifani, lo sfidante Civati ha detto: “Dicevano che saremmo stati residuali, ma i risultati dicono altro. E’ un nuovo inizio non solo per chi ha vinto, ma anche per chi porta avanti idee diverse. Le nostre battaglie hanno il sostegno di 300 mila persone”. Lo ha detto Giuseppe Civati, nel corso di una conferenza stampa nel suo comitato. “La sinistra c’è e fa ancora del Pd un partito di sinistra”, ha spiegato Civati. Da parte sua il nuovo Segretario ha dichiarato nel suo rimo discorso: “Da oggi non c’è più alibi per nessuno”. Dopo la sentenza della Consulta “qualche politico di lungo corso neocentrista ha gridato. Ma stasera, con il risultato delle primarie, quella bottiglia glie la abbiamo mandata di traverso”. Ha quindi ribadito che “il bipolarismo è salvo”.

Matteo Renzi, il Tony Blair toscano

renzi_albero_natale-tuttacronacaDa sindaco di Firenze a “Tony Blair” toscano, con i media internazionali che lo celebrano. All’estero davano per certa la vittoria di Renzi nelle primarie e parlavano della sua scalata con la notizia che è rimbalzata su diversi siti d’informazione, dalla Gran Bretagna alla Francia, dalla Spagna agli Usa. E, come tratteggia il Secolo XIX, “con «un endorsment» pressochè unanime, i media esteri osservano come la vittoria di Renzi segni la fine del «potere grigio» alla testa dei democratici ecostituisca un passo decisivo per l’avvicinamento del primo cittadino toscano alla «corona» di presidente del Consiglio.«La scalata del giovane sindaco segna la fine del ‘potere grigiò», è il titolo con cui THE GUARDIAN si sofferma su Renzi, ora «proiettato in prima fila, accanto al premier Letta, nella politica italiana». THE SUNDAY TIMES titola «Il sindaco attaccabrighe si avvicina alla corona di premier» e ripercorre «la traiettoria apparentemente inarrestabile» di Renzi nel diventare il prossimo presidente del Consiglio italiano. Matteo Renzi si «prende la leadership», annuncia infine FOCUS NEWS. Per il quotidiano francese LA TRIBUNE, Renzi è «il nuovo Tony Blair», soprannome che anche altri media d’Oltralpe scelgono per presentare il sindaco toscano. «Renzi vuole rivoluzionare il centro-sinistra italiano», scrive LE NOUVEL OBSERVATEUR, evidenziando «l’opportunità di rinnovamento» che il Pd ha con la vittoria del sindaco. «La sinistra italiana parla toscano», è infine il titolo di LIBERATION che, in un ritratto del «mediatico sindaco» fiorentino, evidenzia come le primarie siano giunte al termine di «un anno disastroso» per il Pd. In Germania TAGESSCHAU presenta le primarie del Pd guardando al futuro e sottolinea «La pressione su Letta giunge dalle fila del suo stesso partito», mentre in Spagna EL MUNDO scrive: «Questa volta non sembrano esserci dubbi, Renzi è l’uomo nuovo della sinistra italiana». Quello stesso Renzi che secondo il sito d’informazione statunitense THE GLOBAL POST, «si prepara a scuotere il centrosinistra italiano».”

La solitudine di Epifani

epifani-primarie-tuttacronacaAveva provato a invitare i tre candidati al ruolo di Segretario del Pd a trascorrere con lui la notte delle primarie al Nazareno, ma sembra che ormai sia un luogo svuotato della sua importanza strategica. Deisderava sancire pubblicamente il passaggio di consegne con il segretario entrante ma tutti e tre, ultimo in ordine di tempo Cuperlo, hanno preferito declinare l’invito. Renzi preferisce Firenze, Civati una sala congressi vicino alla stazione Tiburtina. Nessuno che s’identifichi troppo con le stanze di un partito che paga disaffezione e distacco, anche a causa delle scelte sbagliate degli ultimi anni, tra tutte, il governo delle larghe intese. La morale è che Epifani al Nazareno resta solo, a commentare con lui il risultato solo il fido Zoggia. Solo, nel giorno in cui si poteva festeggiare l’affluenza alle urne.

Romano Prodi e l’invito ai candidati a fare squadra

romano_prodiRomano Prodi si è recato alle urne in occasione delle primarie del Pd e ha lanciato un appello ai candidati: “Le primarie sono il momento dello scontro democratico, quello che io raccomando è che sia il vincitore sia quelli che perderanno abbiano l’obiettivo di fare una squadra, diretta da chi ha vinto, ma con gli equilibri e le mediazioni che rendono forte un partito politico”. Circa la decisione di andare a votare per la scelta del segretario democratico, ha ribadito: “Oggi, di fronte alla situazione particolare che si è creata, credo sia doveroso andare a votare alle primarie perchè il Pd, in questo stato di fibrillazione così forte, credo sia l’unico punto fermo che abbiamo”. E agigunge: “L’ho fatto credo sia giusto e sia stato anche gradito”. Alla domanda se la decisione di votare influirà positivamente sull’affluenza alle primarie, ha risposto: “non esageriamo sulla mia influenza. Se qualcuno è stato portato a ripensare sono contento e mi prendo anche la responsabilità che posso avere sugli altri”. Il fondatore dell’Ulivo ha poi sottolineato che, dal punto di vista politico, “è ora che una nuova generazione venga avanti”. La decisione di andare a votare per le primarie del Pd è stata sofferta. Ha ‘confessato’ Prodi: “Non dico che ho fatto una notte insonne, ma mezza notte insonne”. E sul rinnovo della tessera del Pd: “Adesso non esageriamo. Dal punto di vista politico non cambia niente”. Ai cronisti che gli hanno chiesto se dopo la sentenza della Consulta sulla legge elettorale il Parlamento ne esca in qualche modo indebolito, ha risposto: “Evidentemente sono nati dei problemi, c’è tanta gente che ritiene esserci una parte dei parlamentari che non siano legittimati e questi sono discorsi che turbano”. “Quindi,proprio in conseguenza di questi discorsi -aggiunge Prodi- io ho pensato e penso che bisogna rafforzare il Pd che questi discorsi non li fa”. Infine, come spiega Repubblica, a chi gli domandava se il pronunciamento della Corte Costituzionale possa essere considerata una sentenza politica, Prodi replica di “no”. “La Corte è la Corte – conclude Prodi – quindi, io che non sono un giurista, dico che le sentenze non le commento, le accetto”.

Partecipazione inattesa alle primarie del Pd… e il seggio resta senza schede!

primarie_pd-tuttacronacaA Bagnolo di Po, in provincia di Rovigo, non ci si aspettava un tale successo per le primarie del Pd tanto che è stato necessario richiedere altre schede. Il seggio ne aveva in dotazione 50 ma verso metà mattina il presidente si è visto costretto a chiederne di nuove, arrivate in fretta e furia dal provinciale di Rovigo. Pietro Caberletti, che oltre a essere presidente di seggio è anche sindaco del paese, ha spiegato che il problema “è che il numero di schede era stato commisurato alle precedenti primarie del premier, quando c’erano stati 49 voti. Ma oggi dopo poche ore ne avevamo già distribuite 40 e sappiamo per certo che sono ancora parecchie le persone che si recheranno a votare nel pomeriggio. Abbiamo così dovuto chiedere rinforzi”. Gli iscritti al Pd nella sezione di Bagnolo di Po sono una trentina.

Letta vota e poi va a messa!

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Dopo essersi messo in fila davanti al gazebo e aver inviato un tweet entusiasta, nello stile che da sempre lo ha caratterizzato, in cui affermava “Ho già trovato coda. Buon segno!”, il presidente del Consiglio Enrico Letta, ha salutato  i militanti impegnati nella gestione del seggio elettorale e poi, si è recato alla Santa Messa.

 

Le primarie del Pd e la sfida dell’affluenza minima

cuperlo_renzi_civati-tuttacronacaDalle 8 alle 20 resteranno aperti 9mila gazebo, sparsi per tutta Italia, per permettere ai cittadini che hanno compiuto i 16 anni di votare per le primarie del Partito Democratico. Per i minorenni, gli studenti e i lavoratori fuori sede e i cittadini temporaneamente fuori sede era necessaria la registrazione online, scaduta venerdì alle 12. Prima di prendere la scheda elettorale, verrà richiesto di firmare l’albo degli elettori delle primarie e la normativa sulla privacy. Indispensabile presentare anche un documento d’identità mentre i non iscritti al partito dovranno dare un contributo di 2 euro per le spese organizzative che pagheranno solo i non iscritti al Pd. Sulla scheda che verrà consegnata bisognerà barrare il nome del candidato scelto tra Giuseppe Civati, Matteo Renzi e Gianni Cuperlo: sarà eletto segretario chi otterrà la maggioranza assoluta delle preferenze, altrimenti si andrà al ballottaggio. I risultati delle primarie dovrebbero essere resi noti già questa sera, quando si saprà chi sarà il nuovo Segretario. Il dubbio resta quello dell’affluenza, con l’asticella minima fissata sui due milioni, non facili tuttavia da raggiungere. Chi ha già votato è Matteo Renzi, arrivato intorno alle 9.20 al seggio di piazza dei Ciompi di Firenze dove aveva già votato per le primarie l’anno scorso. Prima di entrare si è fermato a parlare con un gruppo di studenti dell’Isia, a rischio chiusura, che per l’occasione hanno inscenato un flash mob per chiedere attenzione sulla sorte della loro scuola. “Nessuna sfida sull’affluenza – ha detto – la sfida è tra chi arriva primo”. Su Twitter ha quindi scritto: “Ho già trovato coda. Buon segno!”. Alle urne si è già recato anche il premier Letta, che ha salutato i militanti impegnati nella gestione del seggio elettorale ed è andato a Messa.

Civati finisce la benzina, va al comizio in autostop!

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All’ultimo comizio Civati ci è arrivato senza benzina. Nei pressi di Oristano sulla Fiat Punto guidata dal coordinatore della campagna elettorale per la Sardegna, il candidato alla segreteria nazionale del Pd Pippo Civati, è rimasto a secco. L’annuncio è stato dato a Cagliari a una platea di oltre 300 persone che lo stavano attendendo per la chiusura della campagna elettorale delle primarie. Proprio questa mattina Civati, appena messo piede in Sardegna aveva parlato della sua campagna elettorale, povera aveva detto “alla Papa Bergoglio”. E proprio oggi mentre stava percorrendo la strada statale 131 Carlo felice è stato tradito dal carburante. Il candidato alla segreteria del Pd non si è perso d’animo e ha fatto l’autostop. Poi, come è stato annunciato in sala è in auto con un automobilista che si è fermato e lo ha fatto salire. In ritardo ma Civati arriverà per il comizio finale della sua campagna elettorale in autostop!

“Sono rimasto a secco – dice all’Huffpost – Fortunatamente c’era una coppia di persone che si è fermata e che veniva alla nostra iniziativa. Serbatoio vuoto, urne piene. E poi Sposetti dice che spendo troppo…”.

Martino vs M5S: “I veri violenti sono solo loro”

piero-martino-tuttacronacaUna foto di Piero Martino era finita su Facebook accompagnata dalla scritta “Wanted, o animale Martino, picchiatore piddino”. Per questo motivo, il deputato Pd ha annunciato una denuncia penale e un esposto alla presidenza della Camera. “Ogni giorno è così, hanno attaccato nei giorni scorsi anche la presidente Laura Boldrini, se nessuno mette un argine… è pazzesco”. L’immagine era stata postata dal grillino Cosimo Petraroli e Martino si è sfogato in un’intervista rilasciata a Repubblica:

Martino, come mai è stato preso di mira?

«I 5Stelle hanno la necessità di alzare i toni e lo fanno spesso raccontando bugie terribili ».

Ma è una consuetudine?

«Nella loro logica è normale, e si comportano così anche in Parlamento. Dopo l’attacco ai giornalisti, ci mancano anche le liste di proscrizione contro i parlamentari. Bisogna mettersi di traverso al più presto, con le regole che ci sono ».

Lei però ha alzato le mani sui deputati 5Stelle?

«Mai picchiato qualcuno. È accaduta una cosa molto diversa: una lite in cui erano loro ad avere violato ogni regola, addirittura erano arrivati a sedersi sui banchi del governo, che è una cosa molto grave».

Però poi siete venuti alle mani?

«No. Mi sono avvicinato a loro, così come hanno fatto i questori e ho detto che stavano violando il regolamento riprendendo la seduta con i telefonini, mentre loro accusavano noi. Mi è stato sbattuto un telefonino in faccia, gliel’ho strappato, e poi restituito un secondo dopo. C’è un’istruttoria aperta in cui i questori stanno definendo come si sono svolti i fatti».

I grillini danno un’altra versione rispetto alla sua?

«Dicono il falso, è una bugia. Comunque ci sono i filmati. Ripeto, sono saliti sui banchi del governo, io mi sono difeso e gli ho levato il telefonino, restituendolo subito dopo».

È una gogna via web?

«Lo è, ma ho notato che ora il deputato 5Stelle ha tolto la foto wanted dal suo profilo» (…)

Tutto pronto per le primarie… ultime dichiarazioni e polemiche!

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Tutto pronto, mancano poche ore e poi il popolo Pd si recherà ai gazebo per esprimere la preferenza sul suo candidato alla segreteria dei democrat. Dalle 8 alle 20 di domani sul territorio italiano saranno aperti 9mila gazebo che consentiranno a chi ha compiuto almeno il 16esimo anni di età di votare.

Tra i tanti seggi ve ne è anche uno molto originale. Sarà infatti ultimata solamente nella serata di domani la scultura in ghiaccio dedicata al vincitore e che da domani sarà esposta all’esterno del seggio più alto d’Italia, sul ghiacciaio Presena a quota 2600 metri, dove sorge un gazebo-igloo. Un’iniziativa della sezione del Pd della Vallecamonica (Brescia) che, dopo aver annunciato la volontà di far realizzare una statua in ghiaccio raffigurante Matteo Renzi, ha deciso di rispettare la par condicio tra candidati. “Il viso della scultura verrà ultimato solamente quando sapremo il vincitore” ha dichiarato il consigliere regionale del Pd, Corrado Tomasi, legato a Matteo Renzi.

Intanto tutti i candidati hanno rilasciato le ultime dichiarazioni:

“Se nessuno prenderà il 51% alle primarie Pd io non darò il mio voto né a Renzi né a Cuperlo. Il ritorno di Prodi un bene per tutti. Perché è l’unico modo per cambiare davvero e radicalmente il partito democratico. Nel segreto dell’urna penso che persino Renzi alla fine voterà per me” ha detto Pippo Civati intervistato da Globalist.it. E alla domanda se pensa di essere l’unico di sinistra tra i tre candidati, Civati ha risposto: “Non devo essere io a dirlo. A volte me lo domandano come se fosse un insulto, io ne sono orgoglioso. La sinistra è anche una pratica quotidiana, non basta ‘dire qualcosa di sinistra’, lì son buoni (quasi ) tutti, occorre che quelle cose si facciano”.

Matteo Renzi, dato come favorito, ha scritto sul suo profilo Facebook: “Meno 1 al nuovo Pd che sogniamo insieme da sempre”. Oggi il sindaco di Firenze sarà alle 12 a Reggio Emilia e poi chiuderà la sua campagna alle 16.30 a Empoli. Ieri a La 7 e oggi sul alcuni quotidiani nazionali ha parlato anche di legge elettorale: “Che c’entra il governo? La fa il Parlamento la riforma, partendo da una proposta che farà il Pd” ha detto. “Quello che è si è capito è che le commissioni dei saggi servono solo a perdere tempo. Sono un modo per dilazionare le scelte. Domenica c’è la commissione di saggi più credibile di questo mondo: il milione e mezzo, due milioni di italiani che domani andranno a votare alle primarie”. E “se alle primarie decidiamo l’abolizione del Senato, il bipolarismo e il maggioritario perché vince il candidato che propone queste cose, i gruppi non possono mettersi di traverso” ha dichiarato. Quanto a Romano Prodi che ha cambiato idea e andrà a votare alle primarie, “sono felice”, ha commentato Renzi, “penso voterà per me o Civati. Io la penso come lui: il bipolarismo va preservato”.

Infine Gianni Cuperlo, ospite della trasmissione Omnibus su La 7 questa mattina, ha ammesso che “la cosa che più mi ha addolorato è che Io ho cercato di parlare di futuro, dell’idea di partito e di Paese che ho in testa. Della necessità di cambiamento. Ma io continuo ad essere descritto come l’uomo dell’apparato e della continuità. Ma se mi guardo attorno io trovo la continuità nelle ricette di Renzi”. E in occasione della manifestazione del popolo Lgbt in programma oggi a Roma ha affrontato il tema dell’omofobia e dei diritti civili: “L’Italia deve fare passi avanti sul tema dei diritti civili perché ha ritardi seri. Quindi, pari diritti per le coppie gay e lesbiche, tutela della genitorialità omosessuale, una buona legge contro l’omofobia e la transfobia, revisione della legge 40, riforma della legge 164 sui dati anagrafici per le persone transessuali, sono scelte ineludibili che vanno nella direzione di rendere l’Italia un Paese più libero e giusto”.

Come spiega La Repubblica:

La polemica è  scoppiata invece sulla norma che a meno di 24 ore dall’apertura dei gazebo l’assemblea per il congresso del Pd mette a punto e vota una delibera che definisce i membri di diritto in Assemblea: c’è il presidente del Consiglio Enrico Letta, ci sono gli ex segretari nazionali, ma anche i ministri Pd in carica (Franceschini, Delrio, Kyenge, Zanonato, Carrozza, Bray e il ‘tecnico’ Trigilia) – tranne quello dell’Ambiente Orlando che corre per le primarie a Genova – e persino il sottosegretario ai servizi di sicurezza Marco Minniti, il segretario nazionale dei giovani democratici, il dirigente del settore organizzazione.

L’unico che è intervenuto sull’argomento è stato Civati: “Ma non ne faccio un dramma- spiega – significa che tra qualche mese in assemblea ci saranno ministri diversi. Quelli di un altro governo”.

Indicivati: Pippo e la musica indie

indiecivati-tuttacronacaHa fatto la sua apparizione su Facebook la pagina, creata da Giacomo Cortese, Indicivati, aperta per ironizzare sul rapporto tra il candidato alla segreteria del Pd Pippo Civati e la musica indie. Se prima c’era “Gattini per Civati”, con i mici pronti a sostenere il dem, ora la serie fotografica unisce scatti del politico a immaginarie dichiarazioni sulla musica indipendente: come diventare un esperto in rete!

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Romano Prodi “costretto” a cambiare idea dalla sentenza della Corte

ROMANO-PRODI-primariepd-tuttacronacaRomano Prodi torna sui suoi passi e se nei giorni scorsi aveva detto che non avrebbe votato in occasione delle primarie del Pd, dopo che qualche settimana prima aveva annunciato che non avrebbe rinnovato la tessera del partito, a 48 ore dal voto ha cambiato idea. “Domenica, di ritorno dall’estero, mi recherò a votare alle primarie del Pd. In questa così drammatica situazione mi farebbe effetto non mettermi in coda con tanti altri cittadini desiderosi di cambiamento”. Non si sa per chi voterà il professore, che spiega così la sua scelta: “I rischi aperti dalla recente sentenza della corte mi obbligano a ripensare a decisioni prese in precedenza. Le primarie del Pd assumono oggi un valore nuovo. Nella situazione che si è venuta a determinare è infatti necessario difendere a ogni costo il bipolarismo. Pur con tutti i suoi limiti, il Pd – aggiunge – resta l’unico strumento della democrazia partecipata di cui tanto abbiamo bisogno”. Da parte sua il segretario del Partito Democratico Guglielmo Epifani ha commentato l’intenzione espressa dall’ex presidente del Consiglio in questo modo: “Una decisione che gli fa onore e che fa bene alle primarie. Ora in tanti al voto”.

L’usciere diede del ladro a Renzi, il sindaco lo denuncia

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Alessandro Maiorano, 52enne usciere comunale accusò a mezzo stampa Matteo Renzi di essere un ladro e così il sindaco di Firenze ha deciso di denunciarlo per averlo diffamato su alcuni organi di informazione on line con “esternazioni peraltro non inusuali’” che costituiscono “offesa al prestigio e all’onore” dello stesso esponente del Pd.

La procura ha completato l’inchiesta e inviato l’avviso di conclusione delle indagini. Oggi lo stesso Maiorano, che è assistito dall’avvocato Daniele Bocciolini dello studio Marazzita di Roma, ha reso nota la vicenda. Due gli episodi specifici cui Renzi si è riferito nella denuncia: sono un’intervista a un quotidiano on line del 20 giugno scorso in cui Maiorano disse

“Renzi ha dilapidato i nostri soldi, quelli delle nostre tasse… lui risponde solo ai grandi, è uno che ambisce a diventare il padrone dell’Italia”, e una pubblicazione del primo agosto scorso, sempre sul web, in cui compare una foto di Maiorano con una maglietta recante la frase “Matteo Renzi ha speso 20 milioni di euro da Presidente della Provincia pagati dal contribuente”.

Inoltre, era riportata la seguente dichiarazione di Maiorano: “Sono dipendente del Comune dal 1979; 15 mesi fa ho deciso di far emergere situazioni che non mi tornavano relative a Renzi… nella mia ricerca sono emersi 20 milioni di euro che Renzi, ai tempi della Provincia, ha dilapidato”.

“Negli anni – scrive Renzi nella querela – il sig. Maiorano ha ripetutamente utilizzato questo linguaggio nei miei confronti diffondendo in maniera metodica esternazioni ingiuriose ed offensive, altamente lesive della mia dignità personale”.

Renzi si è riservato di costituirsi parte civile in un eventuale processo futuro. Maiorano dice di aver collezionato fatture e altri documenti che proverebbero il presunto spreco da 20 milioni di euro alla Provincia di Firenze, atti che ha detto di aver consegnato alla Guardia di Finanza.

L’endorsment di Cecile Kyenge per Matteo Renzi

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L’endorsment di Cecile Kyenge per Matteo Renzi non stupisce. L’8 dicembre il ministro dell’integrazione ha confermato che voterà proprio per il sindaco di Firenze:

‘Io credo nel cambiamento, nel nostro partito la persona che può portare questo cambiamento è Matteo Renzi e per questo ho deciso di votarlo”.

La Kyenge lo ha affermato alla manifestazione bolognese di sostegno alla candidatura a segretario del Pd di Matteo Renzi e poi ha aggiunto:

”Ci vuole coraggio a portare avanti temi delicati, come quelli sui diritti. Non dobbiamo cambiare noi stessi, ma avere la forza per portarli avanti”.

 

Renzi prende le distanze dal Pd?

renzi-tuttacronacaAlla larga dalle dinamiche di partito, questa sembra la linea del “forse, quasi certamente” nuovo segretario del Pd Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze infatti ha gentilmente declinato l’invito di Epifani a usare una delle stanze del Nazareno per aspettare i dati dai gazebo, incontrare i giornalisti e magari festeggiare la vittoria domenica sera. Renzi a quanto sembra preferirebbe attendere i risultati a Firenze, almeno che non cambi idea nelle prossime ore. L’invito di Epifani naturalmente oltre a Renzi era anche indirizzato a Cuperlo e Civati. Ognuno avrebbe avuto la sua stanza e avrebbe potuto festeggiare nel quartier generale del partito che ha anche il compito di diffondere i dati ufficiali ai giornalisti man mano che arrivano dai diversi centri presenti sul territorio.

Fazio non invita Civati? E il dem si ricrea lo studio di “Che tempo che fa”

civati-chetempochefa-tuttacronacaCivati vuole andare a Che tempo che fa, la trasmissione condotta da Fabio Fazio su Rai3 e manda il messaggio in modo quanto mai chiaro: in occasione della convention bolognese all’Estrago, tenutasi domenica, il candidato alla segreteria ha portato una scenografia ricalcata da quella della trasmissione e, seduto su una poltrona simile a quella del salotto di Fazio, con tanto di sigla e presentazione di Filippa Lagerback, ha risposto alle domande (trasmesse su un un maxi-schermo) che il conduttore ha rivolto a Renzi e Cuperlo. “Stiamo scherzando, Fazio – ha detto Civati – però ci siamo rimasti male, perché quando si corre si deve essere alla pari”. E ancora: “Ho visto con grande piacere Cuperlo e Renzi ospiti di Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’, e avrei partecipato volentieri per offrire a un pubblico un po’ diverso da quello solito dei talk show politici un’informazione completa su queste primarie. Oggi e’ il 1 dicembre, si vota l’8, e ho come l’impressione che gli spettatori e gli elettori del Pd questa possibilita’ non ce l’avranno”. Quindi una sottolineatura: “Fazio e i suoi autori sono ovviamente liberi di scegliere chi invitare alla loro trasmissione, e infatti io la apprezzo così tanto che ho voluto rifarla oggi, qui a Bologna, dal palco dell’Estragon, utilizzando la sua scenografia, il suo famoso tavolo, e persino le sue stesse domande, oltre all’immancabile introduzione di Filippa Lagerback. Mi spiace solo che manchi Luciana Littizzetto, che peraltro so essere una mia ammiratrice quanto io lo sono di lei”.

Al Rossini con la mano fasciata! Renzi spazia dal grillino pentito agli insegnanti

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Quasi mille persone erano presenti al teatro Rossini di Pesaro. Lì Matteo Renzi ha presentato la sua candidatura a segretario del partito democratico e a esordito dicendo: “‘Non votate per uno cosi’, uno che per scaldare una piadina nel forno ci lascia anche la mano. Votate Cuperlo o Civati, è meglio!’’. Poi il sindaco di Firenze ha mostrato la sua mano fasciata a causa del suo piccolo incidente domestico. C’è stato spazio però per ribadire i temi sempre cari a Renzi. Dal grillino in sala pentito che pur avendo votato M5S, non ha più intenzione di dare la sua preferenza al Movimento di Beppe Grillo fino agli insegnanti riuniti per la ‘Giornata dei servizi all’infanzia’, che chiedevano una nuova legge sulla continuità educativa per i bimbi da zero a sei anni: ‘’La priorità più grande è tornare a credere nell’educazione, nell’istruzione, è la sfida educativa’’, ha detto il sindaco di Firenze.

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“Se vinco le primarie mi candido a premier, vinco e governo”: Civati sicuro di sè

pippo-civati-tuttacronacaAngelino Alfano ieri aveva lanciato un appello a Renzi per invitarlo, in caso di vittoria alle primarie del Pd, a non far cadere il governo Letta. Ma non ha fatto i conti con un altro candidato, Pippo Civati. In corsa per il ruolo di Segretario dei Dem, sabato a Bergamo ha esposto le sue idee, come riporta il sito BergamoNews: legge elettorale ed elezioni, scalzando Letta e addio al governo delle intese, larghe o ristrette che siano.

Se vince, da lunedì 9 dicembre partirà la verifica di governo e poi? Sosterrà un altro governo Letta?

“Se vinco puntiamo a fare la legge elettorale e poi si vada al voto, non possiamo governare con Formigoni, Lupi e Mauro. Non dimentichiamoci che Formigoni è caduto perché la sua giunta regionale era legata alla ‘ndrangheta. E poi vi avviso da subito: io non andrò a nessun Meeting di Rimini o di Comunione e Liberazione”.

E per Letta, lo sosterrà in prossimo governo?

“No, se vinco le primarie mi candido a premier, vinco le elezioni e governo il Paese”.

Ma il Pd riuscirà a vincere le elezioni?

“Dobbiamo puntare a riprendere i voti di chi è stato deluso da questa politica, ma sono sicuro che vinceremo. Mi auguro di poter coinvolgere Sel e avere un governo di sinistra che sappia dare la svolta a questo Paese”.

Quale sarà la sua priorità?

“Il lavoro. Non possiamo che ripartire da lì. E spalmare le pensioni d’oro sulle minime, dobbiamo ridurre questo divario tra cittadini che la crisi ha acuito”.

La Bergamasca è terra di Lega, di protesta. Non teme di raccogliere pochi voti?

“No, anzi noi dobbiamo guardare in faccia gli imprenditori e i lavoratori. Insieme si cresce, ci possono essere dei conflitti, ma vanno superati per una visione di sviluppo comune. Non possiamo però ridurci ad aver tolto l’Imu sulla prima casa, mentre agli imprenditori servono altre misure. Avevamo riso di Berlusconi quando prometteva che avrebbe ridato i soldi dell’Imu, ed invece lo abbiamo fatto. Tra l’altro lo abbiamo fatto quando Berlusconi era già decaduto, perché condannato”.

Insomma, il governo ha vita breve?

“Non possiamo pensare di governare con Alfano, con chi fino a ieri preparava le leggi ad personam per Berlusconi. Siamo seri. Il Pd si riprenda il proprio ruolo, andiamo alle urne, ci confrontiamo. E se vinciamo, rimettiamo in piedi questo Paese”.

Il naufragio del Pd? La paura-primarie

primarie-pd-tuttacronaca “Se votano tra 1 milione e 700 e i 2 milioni di persone è un miracolo”. Previsioni nere al Nazareno per quel che riguarda la partecipazione alle primarie che si terranno l’8 dicembre. Il flop, di certo, non gioverebbe a nessuno: nè a Renzi che mira a coinvolgere gli elettori richiamandoli al Pd, nè a Cuperlo e Civati che vedrebbero sfumare le possibilità di una buona prestazione a causa di una scarsa partecipazione. A parlare delle situazione, all’Huffington Post, è Davide Zoggia, ià responsabile Enti Locali nella segreteria Bersani e oggi a capo del settore Organizzazione nella segreteria Bersani: “Credo che l’affluenza alle primarie del Pd si attesterà intorno ai due milioni. Del resto, le ‘pratiche’ per facilitare la partecipazione le abbiamo snellite di molto, rispetto al passato, anche a quello recente. Bastano due euro (2,5 euro se ci si è registrati ‘prima’ del voto), un documento d’identità e la firma in calce all’Albo dei sostenitori e della Carta dei Valori del Pd per poter votare, ove si tratti di non iscritti. In cambio, si riceve anche l’abbonamento gratis all’Unità e a Europa…”. Secondo Riccardo Nencini, segretario del Psi, “alle primarie voteranno un milione e mezzo di persone. Soprattutto cittadini che si riconoscono nel Pd. È il segno che la politica ha ancora molta strada da fare per essere riconosciuta dai cittadini”. Il fatto è che sembra le primarie non attirino più, almeno, non attirano chi non è un fanatico della sinistra o della politica. Ieri sera c’è stato il contronti in tv e il dato auditel è chiaro al riguardo: numeri dimezzati rispetto al confronto delle primarie 2012 (2,67% di share contro il 6,17%) e uno share fermo a un impietoso 0,97%, più l’1,7% di Cielo. Crozza, alla stessa ora, con la sua puntata quasi tutta incentrata su Berlusconi, ha registrato il 9,56% Ma, ricorda l’HuffPost,”La percentuale di votanti alle primarie è, nella sua serie storica, da sempre in discesa (verticale): le primarie del 2007 che elessero Veltroni videro 3 milioni e 500 mila votanti, quelle tra Bersani e Franceschini circa 3 milioni e 300 mila e le ultime scorse, quelle tra lo stesso Bersani e Renzi (ma che erano per la premiership come quelle di Prodi svoltesi nel 2006, quando i votanti furono circa 4 milioni) 3 milioni e 200 mila a fine 2012.” Da parte sua Roberto Weber, sondaggista ora a capo di un nuovo istituto di sondaggi, IXE’ di Trieste, spiega: “Due mesi fa abbiamo stimato la partecipazione alle primarie intorno ai 2 milioni e 700 mila persone, un mese fa eravamo a 2 milioni 400 mila, due settimane fa a 1 milione e 900 mila, l’altro ieri a 1 milione 700 mila e, temo, si potrebbe ‘chiudere’ a 1 milione 500 mila”. Tre i motivi di questo: “La prima è che il popolo della sinistra non ha più il carico di attese di un anno fa, quando pensava di ‘stare per’ battere Berlusconi mentre, dopo le elezioni, è scattato un fattore depressivo da cui non si è più ripreso. La seconda è che questo governo in carica è ritenuto difficilmente ‘sloggiabile’ non perché piaccia la stabilità che propone ma perché la gente sa che, se si tornasse a votare, il risultato sarebbe comunque di stallo. La terza è che Renzi, fino a ieri percepito come un elemento di assoluta novità e che poteva ‘sfondare’ anche nel campo avversario, che invece oggi si è ‘recintato’ intorno a Berlusconi, non propone nulla di nuovo. Dispiace pure a me, ci speravo, ma è così”. Altro parere, quello dell’ex bersaniano Nico Stumpo, passato ora ad appoggiare Cuperlo: “Le previsioni dei sondaggi non sempre risultato esatte, quello su Sky era solo un dibattito, oggi c’è Letta al governo e forse chi punta alla stabilità ne viene premiato, stiamo a vedere, di certo è impossibile fare previsioni. Io mi auguro che i numeri non siano così bassi (i 2 milioni stimati dallo stesso Zoggia, ndr.)”. Il vaticinio finale lo fa Giacomo Portas, deputato piemontese e leader della piccola formazione de I Moderati, unico a ‘averci preso’ coi risultati delle primarie 2012 come delle elezioni 2013: “voterà tra il 1 milione e 700 mila e i 2 milioni di persone, cifra difficile, se non impossibile, da raggiungere. Si vota l’8 dicembre, fa un freddo boia (qui a Torino, per dire, oggi nevica…), la gente pensa alle feste di Natale, gli anziani non escono di casa, si spera solo sia una bella giornata di sole”.

Chi cambia cosa? Quei bravi ragazzi del Pd

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Quei bravi ragazzi del Pd. La nuova faccia democrat che parla di 730 ed elenza i redditi e le proprietà.

Per un Renzi che guadagna 4300 euro al mese, con la casa con il mutuo trentennale e che dovrà ancora pagare 22 o 23 anni di rate (quindi almeno altri 22 o 23 anni di detrazioni sulle tasse per il mutuo), c’è un Pippo Civati  che riceve 8mila euro al mese, ha un’Audi A4, è in affitto. Ma a Renzi hanno anche rubato la bici e l’auto ce l’ha in condivisione con la moglie. E allora Civati butta giù l’asso e risponde ” a me si è rotta la C3″. Però entrambi hanno le donazioni: 67mila euro Renzi e 77mila euro Civati. E Cuperlo?  “Da 7 anni ricevo uno stipendio da parlamentare, circa 8mila euro, vivo in una casa in affitto a Roma, ho una classe A del 1998 e una vespa di colore nero. E ho raccolto intorno ai 70-80mila euro”, ha spiegato Cuperlo.

Ma i bravi ragazzi del Pd hanno anche le idee chiare oltre che curriculum e 730 a posto!

Da un combattivo Gianni Cuperlo che afferma “Il governo non ha più alibi e deve cambiare passo” e trova anche il coraggio di aggiungere  “Questo è il nostro governo, anche se non è quello per cui ci siamo battuti, è di eccezionalità, è un’alleanza con una parte dei nostri avversari. Ora c’è un elemento di chiarezza, viene meno l’elemento ricattatorio”, c’è Civati che mette sul piatto subito l’asso di bastoni: la legge elettorale. “Dobbiamo cambiare subito la legge elettorale e tornare al voto in primavera”. Così Pippo Civati, durante il confronto su Skytg24, risponde a cosa chiederebbe al premier in corso di verifica se fosse lui segretario Pd. “E’ una pia illusione che Alfano Giovanardi e Formigoni non pongano gli stessi temi che ha posto Brunetta. Noi dobbiamo avere l’orgoglio di non avere paura delle elezioni”, anche “recuperando l’alleanza con Sel”. Matteo Renzi non può essere da meno “In questi sette mesi siamo stati dietro alle bandierine, era come un grande bancone del supermercato e le richieste aumentavano”. E nei piani del sindaco di Firenze per il futuro si può “risparmiare un miliardo eliminando il Senato, le province. Bisogna cambiare la legge elettorale. Si deve fare un Jobs act. E ridare un minimo di speranza e passione agli italiani in una fase in cui sembra tutto sia rassegnazione. Chiediamo a Letta di dare un’anima all’Europa”.

Ma i fuochi d’artificio avvengono nel finale:

Da un Matteo Renzi  che parla del “un Pd che prova a ridare la parola speranza” e ribadisce che   “faccio politica perché ci credo, se la politica fa una cura dimagrante recupera credibilità”, e ha sottolineato che “il mio Pd prova a restituire valori e a far vincere la sinistra che si è stancata di partecipare”. C’è Civati e il suo Pd degli elettori, ma soprattutto dei ragazzi e delle ragazze di questo paese. Un partito rivolto ai giovani e sottolinea “Voglio dire che saremo al loro fianco perché ci crediamo. Torniamo alla vostra freschezza diamo a voi il protagonismo che meritate. E poi, smettiamola di chiamare giovani i quarantenni” E poi conclude: “Fatelo per voi e se posso essere egoista, fatelo per mia figlia che ha solo un anno”. Ma anche Cuperlo per l’annuncio finale ha preparato gli effetti speciali: “La responsabilità della nuova classe politica – spiega Cuperlo – è quella di ridare dignità e prospettiva al paese. Non c’è cambiamento senza la profezia della sinistra”

Ma cosa c’è nel futuro dell’Italia per tutti e tre i candidati alla segreteria Pd? Naturalmente gli Happy Days… e benevnuti in Italia!

 

Il “RECUPERLO” di Civati!

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Pippo Civati ci prova e non si da per vinto. Nonostante il divario tra Renzi e Cuperlo sia enorme, lui non ci pensa a mollare e dà un nome alla sua rimonta “recuperlo” e poi spiega ” la prima settimana recuperiamo Cuperlo e la seconda Renzi”.

Pippo Civati lo ha detto  parlando a Bari con i giornalisti che gli chiedevano della ‘corsa’ alle primarie del Pd. “Così dividiamo il lavoro in modo organizzato. In realtà – ha spiegato Civati prima di partecipare ad un incontro pubblico – il dato dei circoli è viziato da un tesseramento sovraumano”.

“Noi – ha concluso – non ci siamo prestati a far ricorso a tattiche ‘collettive’, il tesseramento per noi è stata una cosa personale. Dentro il corpo del Pd facciamo fatica, ma fuori, tra i nostri elettori, vinciamo alla grande”.

 

“L’Italia ha bisogno di una scossa”: così Renzi

MATTEO-RENZI-tuttacronacaHa preso parte alla trasmissione La Gabbia, su La7, il sindaco di Firenze Matteo Renzi ed è tornato a ribadire il suo pensiero sul caso Cancellieri-Ligresti, immaginando, come richiesto dalla domanda, di essere già segretario del Pd: “Avrei dato l’indicazione di votare la sfiducia. E’ stato un errore consentire al ministro Cancellieri di restare al suo posto. Ma rispetto la posizione politica del presidente del Consiglio”. E spiegato: “Non c’è niente di illecito in quello che ha fatto Cancellieri, il punto è che il ministro ha dato l’impressione di essere talmente amica della famiglia Ligresti da arrivare a dire che non è giusto, ripetuto tre volte, riferito a quell’azione della magistratura”.  “Il governo Letta – spiega Renzi – dal 9 dicembre ha un’agenda nuova”, chiunque vinca le primarie del Pd. “L’Italia ha bisogno – ha aggiunto – di una scossa. Il Pd deve dare i tempi sulle cose da fare alla maggioranza, non puo’ fare la bella statuina”. Renzi ha quindi aggiunto: “La lealtà che io ho espresso in questo passaggio al Pd è la stessa che chiederò nei miei confronti dall’8 dicembre”. Un messaggio ai governisti del Pd?

Arriva la bomba nel Pd? Renzi inonda e Letta corre ai ripari

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Se la Sardegna è in emergenza, anche Letta e il Pd devono correre ai ripari. Renzi infatti inonda il suo partito e, forte della vittoria nei circoli, attacca il ministro Cancellieri. 

Intanto Matteo Renzi torna ad attaccare, confermando la sua posizione. “Sono per le dimissioni di Cancellieri, indipendentemente dall’avviso di garanzia o meno”. Sono queste le parole dell’ex rottamatore nella sua Enews settimanale. “L’idea che ci siamo fatti dell’intera vicenda Ligresti è che la legge non sia uguale per tutti e che se conosci qualcuno di importante te la cavi meglio. E’ la Repubblica degli amici degli amici: questo atteggiamento è insopportabile”.

“I media – dice ancora Renzi – scrivono che il ministro Cancellieri dovrebbe dimettersi se le arrivasse un avviso di garanzia. Non la penso così e so che adesso non tutti saranno d’accordo con me: le dimissioni non dipendono da un avviso di garanzia. L’avviso di garanzia è un atto di tutela verso l’indagato, non è una sentenza di condanna: vent’anni di giustizialismo soprattutto mediatico hanno trasformato uno strumento a favore della difesa in una condanna preventiva. Un Paese civile, un Paese che cambia verso, è un Paese in cui non basta un’informazione di garanzia per condannare una persona. Se diventerò segretario del Pd su questo tema vorrei combattere una battaglia culturale”.

Il sindaco di Firenze assicura che una sostituzione del ministro della Giustizia non indebolirebbe Letta. “A chi dice – scrive -: Renzi fa questo per indebolire Letta. Bene, sia chiaro: se cambia il ministro della Giustizia il Governo Letta è più forte, non più debole”. “Perché – sottolinea – con questo ministro, qualsiasi intervento sulle carceri, qualsiasi posizione sulla riforma della Giustizia sconterà un giudizio diffidente di larga parte degli italiani”.

“Ma cosa farà il Pd in Parlamento? Se Cancellieri non si dimette – spiega il sindaco fiorentino -, il gruppo del Pd si riunirà. Spero che nel gruppo si voti, in modo palese, con ciascun parlamentare che esprime la sua opinione spiegandola ai colleghi e agli elettori. Abbiamo molti parlamentari capaci: sono certo che non avranno paura delle loro idee”.

Renzi sottolinea che “poi, siccome siamo un partito e non un’accozzaglia di gente, tutto il gruppo vota secondo le indicazioni della maggioranza. Se fossi segretario chiederei di partecipare alla discussione. Non lo sono, almeno per il momento e non sono parlamentare: dunque non ho titolo per esserci”.

Letta, secondo le ultime indiscrezioni, avrebbe quindi deciso di partecipare all’assemblea Pd per la sfiducia della Cancellieri, per cercare di blindare il ministro al suo posto. 

Nei circoli Pd vince Renzi

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L’esito delle votazioni nei circoli del Partito democratico per la sfida delle primarie vede vittorioso Matteo Renzi. Secondo i dati forniti dal responsabile dell’organizzazione del Pd, Davide Zoggia, il sindaco di Firenze ha infatti ottenuto il 46,7% delle preferenze. Secondo Gianni Cuperlo (con il 38,4%), terzo Pippo Civati (al 9,19%). Ultimo e quindi escluso dalla corsa alla segreteria Gianni Pittella (leggermente sotto il 6%).

Renzi a Che tempo che fa: “Il centrodestra come Ridge e Brooke”

renzi-che-tempo-che-fa-tuttacronacaMatteo Renzi è stato ospite di Fabio Fazio questa sera a Che tempo che fa e non poteva mancare di parlare di uno dei temi più caldi di queste ultime settimane: “Il ministro Cancellieri si deve dimettere”, ha detto il sindaco fiorentino. “È una donna delle istituzioni, un servitore dello Stato” ma che “in questa vicenda ha sbagliato, e dovrebbe dimettersi prima della mozione di sfiducia”. Ma comunque: “Anche se dovesse passare la mozione di sfiducia al ministro Cancellieri, il governo non e’ a rischio”. E ha aggiunto: “Perché dovrebbe essere a rischio? Le cose su cui si deve mettere alla prova” il governo, per Renzi, “sono i temi come il lavoro, la disoccupazione”. Parlando poi di quanto accaduto nel centrodestra, con la rottura tra Berlsuconi e Alfano: “Nel centrodestra” è avvenuta “una scissione a tempo determinato”. Sembra di vedere, ha detto Renzi, “Ridge e Brooke di Beautiful”. Infine, ha risposto alle recenti critiche di D’Alema: “D’Alema dice che se vinco distruggo la sinistra. Ma è lui che in questi anni ha distrutto la sinistra”, ha detto Renzi. “Questo è il primo congresso in 20 anni che D’Alema ha perso”.

iSalvini: il leghista a portata di un’app

isalvini-tuttacronacaLa politica ora sbarca sugli smartphone e lo fa tramite un’app. L’idea è del leghista Matteo Salvini che ha lanciato iSalvini per far propaganda e permettere a chi lo desidera di rimanere aggiornato su quello che fa il candidato leader. Ed è un’occasione per rilanciare i suoi cavalli di battaglia, immigrazione ed euro. Tra le foto in posa, s’intuisce il progetto di una candidatura a sindaco di Milano: “Dal 1993 al 2013 è stato consigliere comunale a Milano – si legge nella biografia – incarico che si è ripromesso vuole tornare a fare, magari puntando più in alto”

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La Cancellieri fa sanguinare il Pd?

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Il caso Cancellieri non è ancora archiviato, nel Pd la ferita è aperta e sanguina e la tensione sale anche in vista del Congresso. Quella telefonata rivelata da La Repubblica, che a questo punto sarebbe la terza e di cui non si è fatta menzione in Aula durante i chiarimenti che il Ministro della Giustizia ha dato in parlamento, ora diventa una lama tagliente che ferisce il partito democratico già ampiamente dilaniato dalle lotte intestine. Pippo Civati chiede che il gruppo del Pd metta “ai voti al suo interno” la posizione da assumere quando alla Camera (il 20 novembre) verrà discussa la mozione di sfiducia per la Guardasigilli accusata di favoritismi nei confronti di Giulia Ligresti, ma stavolta non è solo. Con lui anche    Felice Casson  che rivela all’Huffinghton Post Ero per le dimissioni e l’ultima novità non fa che acuire il problema. Quanto meno ne dobbiamo discutere nel Pd”. Ad aprire la strada nei giorni scorsi era stato Matteo Renzi che aveva dichiarato “Fossi stato segretario le avrei chiesto di dimettersi”.

Dal canto suo, Civati rincara: “Siccome oltre a me anche Renzi ha fatto capire di volere le dimissioni del ministro, e siccome lui conta su una larga schiera di deputati (i ‘suoi’ e i fassiniani, i veltroniani, i lettiani, i franceschiniani che lo sostengono), è probabile che la decisione passi. Altrimenti ci troveremmo di fronte al solito equivoco”.

D’Alema per colpire Renzi attacca Briatore, lui si difende… Twitter si scalda

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Massimo D’alema lancia la sfida a Renzi e in un’intervista all’Unità spiega le sue ragioni:  “Si è dimostrata una grande vitalità nell’andare contro corrente. C’è una parte significativa del Pd e in essa tanti giovani che sostiene Cuperlo e che non si è piegata a questa campagna mediatica”.

Se poi, come tutti i sondaggi indicano, Renzi dovesse vincere la gara per la segreteria del Pd allora farà i conti con un partito che – spiega ancora il presidente della Fondazione italiani europei – dovrà in buona parte convincere: “Non potrà – e qua sembra rivolgersi direttamente a Matteo – pensare di impadronirsi di un partito che in una certa misura lo osteggia, dovrà – aggiunge – avere la saggezza di rappresentare un mondo più vasto e guadagnarsi il consenso di chi non è con lui e non solo dei suoi seguaci o di qualche editore”.

E se il risultato oltre che ampio fosse anche plebiscitario? E proprio in questo caso che l’ex presidente del consiglio agita spettri: “Se così fosse – ammette – c’è il rischio che una parte del Pd non si senta più nelle condizioni di viverci dentro”. Scissione? “No – risponde – emorragia di iscritti”.

L’altro grande tema è se, una volta diventato segretario, Renzi metterà in crisi la tenuta dell’esecutivo guidato da Letta. L’ex presidente dei Ds risponde così: “Spero di no. Auspico che non si creino tensioni, non si può dare manforte a Berlusconi per far cadere il governo”.

Una lunga intervista in cui D’Alema parla di tutto, anche del caos tessere e della decisione di Prodi di non andare a votare il prossimo 8 dicembre: “Giudico negativamente la sua scelta, non riesco a capire: diversi di noi hanno posizioni critiche o ragioni di amarezza personale, ma non credo – conclude – che questo giustificherebbe il fatto di non andare a votare”.

D’Alema poi tenta la battuta e di mezzo ci va anche Briatore: “Non ci serve un dattilografo (il riferimento è all’immagine di Renzi che martedì rispondeva alle domande via twitter battendo velocemente sulla tastiera) ma un segretario” e ancora: “Senza iscritti i Gazebo chi li smonta? Flavio Briatore”.

Flavio Briatore risponde subito su Twitter Massimo D’Alema e sarcastico gli dice: “Caro D’Alema io i gazebo li saprei smontare ma non credo che tu saresti capace a montarli”.

Il Pd della Bindi: basta liti pensiamo ai progetti

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Rompe il silenzio Rosy Bindi dopo che l’elezione alla guida dell’Antimafia, aveva scaturito una marea di polemiche soprattutto nel Pdl. Ma poi, calato il sipario, la Bindi si concentra ora, sui problemi dell’esecutivo e sul congresso dei democrat. L’elezione del segretario è una tappa interna alla vita del partito, mentre il Governo Letta è in lotta per la sopravvivenza ogni giorno. Alla Stampa la Bindi ha dichiarato:

Prima, in verità, il Pd dovrebbe dire ai propri elettori che il Congresso che ha avviato non è né una farsa né un concentrato di irregolarità, non le pare?

«E infatti non è così: noi non meritiamo di essere raccontati come una caricatura. Stanno votando centinaia di migliaia di iscritti, i casi inquietanti in realtà sono cinque (Cosenza, Asti, Frosinone, Lecce e Rovigo) e un aumento delle iscrizioni – dopo il calo dell’anno scorso – è in parte fisiologico, considerata la stagione congressuale».

Tutto a posto, dunque?

«Non dico questo, ma nessuno dei casi in questione è riconducibile all’elezione del segretario nazionale. E comunque, bloccare il tesseramento è stato giusto: così si impedisce che, dentro o fuori il Pd, si possa dire che si sta inficiando il Congresso».

Inficiando forse no, ma sporcarlo – così da depotenziare la possibile vittoria di Renzi – forse sì. Lei pensa che qualcuno stia praticando un giochetto simile?

«Lo escludo totalmente. Le dico, anzi, che i risultati che maturano nei circoli ci fanno pensare a un Congresso vero e competitivo. Ora, però, il problema è far decollare il confronto tra i candidati – sui programmi, sul ruolo del Pd, sulla natura del partito – perchè se c’è una cosa che non possiamo permetterci è un calo di partecipazione alle primarie».

Ma un calo è dato per scontato…

«Non ci si può rassegnare a questo. Abbiamo un mese per discutere del partito e del Paese che vogliamo. Bisogna che i candidati animino un dibattito serio sul futuro, perchè sono mesi che siamo appiattiti sulle vicende di Berlusconi e sull’instabilità della stabilità del governo. Per quanto mi riguarda, farò la mia parte».

Ma se ha deciso addirittura di non schierarsi con nessuno dei candidati in campo!

«Però andrò a votare, e il documento che abbiamo proposto al dibattito del partito mi pare meriti attenzione. In quel documento diciamo che il Pd sostiene il governo ma non si identifica in esso; che la stabilità è un valore solo se produce risultati, riforme e azioni utili al Paese; e che non siamo disposti a sacrificare l’assetto bipolare del sistema politico italiano sull’altare della stabilità. Insisto: se non si affrontano i problemi, non è un governo di servizio ma un governo di durata… Insomma, ci sono molte cose da definire. Pensi a questa vicenda del Pse…».

Lei intende le critiche di Fioroni – e non solo – per l’affermazione di Epifani circa il fatto che «il Pd ha le sue radici nel Pse»?

«L’esperienza del Pd non si identifica con quella del Pse. Noi siamo – certo – nella metà del campo progressista, ma con l’intento di superare le tradizionali famiglie politiche europee. Non dobbiamo ridurre le nostre ambizioni e il nostro progetto. Ci sono tante forze progressiste nel mondo – dagli Stati Uniti al Giappone – che non si identificano nel socialismo. Dunque, ospitiamo pure il Congresso Pse a Roma: ma con la forza di chi sente di poter chiedere a quella famiglia politica di cambiare nome e orizzonte».

Per tornare al Congresso: crede che vincerà Renzi e che dopo – come molti profetizzano – ci saranno elezioni anticipate?

«Penso che questa ipotesi, in questo momento, non convenga a nessuno. Credo che Renzi abbia bisogno di tempo per stabilire un rapporto più stretto con il suo partito, e che se questo riesce anche lui ne trarrà maggior forza. Quanto alle primarie, sì: immagino vincerà lui. Ma nei congressi locali c’è una situazione quasi di parità con Cuperlo, il che vuol dire che ci sono ampi margini per una discussione vera. Per altro, il voto che stanno esprimendo i circoli ci dice che questo non è “il Pd di Renzi” e che Renzi non lo ha ancora né conquistato né convinto sulla base di un progetto che – per quanto mi riguarda – trovo ancora generico e non condivisibile soprattutto sulle politiche economiche e sociali».

Lei dice «il Pd di Renzi» così come una volta si diceva l’Ulivo di Prodi… Che effetto le ha fatto apprendere che il Professore non voterà alle primarie?

«Non mi ha meravigliato. E se vuole che gliela dica tutta, credo che dopo la vicenda dei 101 “franchi tiratori” Romano sia autorizzato a fare qualunque scelta. Provo una grande amarezza, naturalmente: ma anche per il fatto che su quell’inaccettabile episodio non vi sia stata un’analisi seria, un’autocritica ed un’assunzione di responsabilità».

Un’ultima cosa: sulla Commissione Antimafia. È sempre ai ferri corti con il Pdl?

«Mercoledì riuniremo l’ufficio di presidenza. Aspetto ancora la nomina del capogruppo del Popolo della Libertà in commissione e poiché molto tempo è passato, sento di dover rivolgere loro un appello: di fronte alla magistratura ed alle forze dell’ordine che continuano la loro lotta alla mafia, di fronte all’impegno di “Libera” e delle altre associazioni, dei parenti delle vittime e di operatori economici che non si arrendono, la politica non può restare indietro e mostrarsi inadempiente. È una responsabilità che dobbiamo sentire tutti, ed è per questo che attendo fiduciosa».

Non è un partito per giovani? Epifani: se Renzi vince non è il solo candidato premier

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Altro giro, altre regole, altre carte che vengono mescolate. Ormai sembra inarrestabile la corsa di Renzi alla segreteria del Pd e allora si deve cercare in tutti i modi di ostacolare almeno la Premiership. E così oggi Epifani rilasciando un’intervista a Maria Latella su SkyTg24 ha dichiarato Chi vincerà le primarie del Pd “sarà anche candidato premier”, ma non è detto che sia solo: “se concorressero altri, sarebbe giusto” farli entrare in gioco “perché si è fatto così nel passato”.

Così l’Huffington riportando l’intervista di Epifani scrive:

Letta, ad esempio? “Deciderà lui quando terminerà questa esperienza di governo, ma in via generale può essere, come anche per altri candidati”, ha risposto l’ex segretario Cgil. “Io vorrei che si assumesse tutto questo come un percorso fisiologico”, ha aggiunto Epifani. “Noi siamo orgogliosi di avere tante personalità che si stanno affermando”.

Sulla polemica riguardante un possibile secondo mandato da sindaco per Matteo Renzi, il segretario ha osservato che “fare il segretario del Pd è molto pesante”, ma serve anche guidare il partito “in modo nuovo, stando in mezzo alla gente”.

“Io tengo una posizione equidistante, dico quello che ho visto in questi mesi: fare il segretario è un compito molto pesante e oneroso, non è facile e semplice”, ha spiegato Epifani. “Ma penso anche che si debba fare il segretario di un grande partito in un modo nuovo, stando in mezzo alla gente. Questo lo capisco e vedrei bene questa possibilità, un segretario che sta in mezzo alle persone per rompere questa frattura tra cittadini e politica. Ma questo lo deciderà Renzi o gli altri candidati”.

Sempre rivolto a Renzi, un altro messaggio. “Renzi dice che le elezioni non sarebbero una catastrofe? In democrazia il voto non è mai una catastrofe ma in questa caso non serve al Paese”. Per Epifani, in questo momento “bisogna avere i nervi a posto e portare a casa questa legge di stabilità. La cosa peggiore che può capitare al paese è di considerare che tutto quello che è capitato non è servito. La gente cerca una indicazione”.

Dal segretario del Pd anche parole miste sulla legge di stabilità. Una legge che – secondo Epifani – “va nella direzione giusta”, “ma ha bisogno di avere un’anima, qualcosa che parli nell’interesse del Paese”. Per questo – ha aggiunto – è una legge che “deve essere migliorata in Parlamento”. Come? Puntando sulle chiavi di volta: investimenti, fiscalità più giusta, giù tasse su lavoro e impresa. E non certo – è la stoccata di Epifani al Popolo della Libertà – privatizzando le spiagge. “Ci sono beni pubblici fondamentali come le spiagge che è bene tenere nella proprietà di tutti”.

Il Pd non è un partito per giovani?

Niente primarie per Prodi!

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Non voterà! Romano Prodi ha deciso che non si presenterà alle primarie per esprimere la sua preferenza alle prossime primarie del Partito democratico. Il motivo? Ufficialmente perché si è ritirato a vita privata e ha messo una pietra sopra sulla politica, soprattutto dopo la votazione che lo ha visto tristemente protagonista per la corsa al Colle.

”Non voterò alle primarie: non per polemica, ma ho deciso di ritirarmi dalla vita politica. Non sono un uomo qualunque, se voto alle primarie devo dire per chi, come e in che modo”.

 

Frammenti di Pd!

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Nessun ripensamento e il Pd va in frammenti. “Penso che abbiamo agito correttamente”, così il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, a margine di un’iniziativa politica promossa da Gianni Cuperlo, risponde a distanza a Matteo Renzi sul caso Cancellieri.  E proprio sul sindaco di Firenze agiunge “mi sono dato un costume in questa fase di non entrare in discussione con i candidati”.

Veleni nel Pd… tra tessere e attacchi, il partito è al capolinea?

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Il Pd e i suoi scontri interni, il Pd e il tesseramento, il pd che perde la sua base, la riconquista e l’abbandona. Storia di un partito mai nato come afferma Cacciari o peripezie di un partito in cui a dettare la linea forse sono ancora i rottamati che riaffiorano tra le correnti?

Oggi a gettare una ventata di gelido inverno ci ha pensato Massimo D’Alema che da Cominform ha lanciato il suo attacco prima ai giornali e poi a Matteo Renzi: “Certo, potersi iscrivere sino al momento del voto era sbagliato”, ma è “una regola che ci è stata imposta dagli stessi giornali che ora ci accusano” e poi ha aggiunto facendo lo sgambetto ancora una volta al sindaco di Firenze: “Come segretario è una totale incognita, come candidato premier è un aspirante e bisognerà vedere se reggerà gli anni di attesa che potrebbero essere logoranti”.

La guerra alle pensioni di Renzi, ora tocca a quelle di reversibilità

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Dopo la lotta alle pensioni d’oro di Renzi ora, il sindaco di Firenze, sposta la battaglia sulle pensioni di reversibilità. il primo affondo Renzi lo ha fatto negli studi di Michele Santoro a Servizio Pubblico dove aveva già lanciato la sua ascia, ma ora rincara la dose come sottolinea Cannavò su Il Fatto Quotidiano:

“Fedele al ruolo di affabulatore ha voluto porre il tema parlando di sua nonna, Maria Bovoli, tenace vecchina di 93 anni. “Chi l’ammazza! – ha detto il sindaco di Firenze – mia nonna ha avuto la pensione di reversibilità quando aveva sei figli. È stato giusto ma continua a percepirla ancora, 3.000 euro al mese, nonostante i figli siano piuttosto grandi”.

Renzi non ha detto altro, ma l’intenzione di voler intervenire sulle pensioni di reversibilità è chiara. La conferma viene da quello che è considerato l’esperto di Renzi in questioni economiche, Yoram Gutgeld:

“La reversibilità in Italia è molto alta, circa il 30-40% in più del resto d’Europa. Non abbiamo presentato proposte ma ci stiamo lavorando. Ci sono margini per ridurre qualcosa, certo non le pensioni basse”. Il problema è che proprio di pensioni basse stiamo parlando. Nel bilancio dell’Inps, la spesa per pensioni ai superstiti – questo è il termine tecnico della reversibilità – è di 28 miliardi per 3,8 milioni di pensioni erogate. Importo medio: 565 euro. Come sempre, si tratta della “media del pollo”, ci sono assegni più alti e altri più bassi. Ma con quella media è difficile andare a pescare privilegi corposi, non stiamo parlando di pensioni d’oro.

Il Fatto spiega in cosa consista la pensione di reversibilità,

quella percepita in caso di decesso del coniuge: in Italia ci sono milioni di pensionati di questo tipo, in prevalenza donne, una vita di casalinghe alle spalle. La pensione ai superstiti (reversibilità) spetta ai familiari del defunto: coniuge, figli minori e fino al compimento degli studi, fratelli, nipoti e genitori purché a carico. Al coniuge spetta il 60% della pensione, l’80% se ha un figlio, il 100% con due figli. Al figlio senza coniuge va il 70% che sale all’80 e al 100% con più figli. Il 15% a ogni altro familiare, diverso da questi, avente diritto. Se si possiede un altro reddito, la pensione è ridotta del 25% quando si superano i 1.400 euro, del 40% oltre i 1.860 e del 50% oltre i 2.330 euro.

Vivaci sono state subito le reazioni e tutte ostili:

Antonio Pellegrino, tecnico previdenziale dello Spi Cgil, ha detto “Renzi fa i conti con tasche che non sono le sue, fa vergogna perché parliamo di redditi in genere bassi e comunque già regolati”.

Alla morte di un titolare di pensione, questa è dovuta al coniuge, ai suoi figli ma anche ai genitori o ai fratelli. In proporzioni ridotte e con alcuni limiti di reddito oltre i quali scattano le riduzioni “Si tratta di una delle condizioni di vita più difficili e dolorose” aggiunge Pellegrino. Un settore in cui i 3.000 euro della “nonna renziana” costituiscono una chimera. L’idea, però, potrebbe trovare cittadinanza all’interno dell’Inps dove si fa notare che la spesa reale, in realtà, è più alta, 39 miliardi. Alle pensioni erogate a chi non ha altri redditi vanno aggiunte quelle di chi possiede altre entrate. In tal caso la media è più alta, 856 euro al mese: ancora anni luce dalla nonna di Renzi. “Sembra ossessionato dalle pensioni” ha detto Carla Cantone, segretario dello Spi-Cgil, organizzazione di oltre 2,5 milioni di iscritti. segretario dello Spi-Cgil, replica con nettezza, più di quanto fatto finora dalla Cgil nei confronti del futuro segretario Pd: “Matteo Renzi è proprio ossessionato dai pensionati e ancora di più da quelli che liberamente e democraticamente hanno deciso di iscriversi al sindacato. I pensionati non sono mica tutti come sua nonna che prende 3.000 euro al mese”. Cantone dice di comprendere le necessità della “campagna elettorale” ma, aggiunge, “Renzi sbaglia bersaglio e non fa il bene del paese continuando ad aizzare le folle contro chi è andato in pensione dopo una vita di lavoro”.

Sei di sinistra? Non ti puoi tesserare… stop da lunedì!

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La decisione sembrerebbe venire proprio dalla segreteria del partito, che ha condiviso la riflessione del Segretario Guglielmo Epifani che aveva commentato:  “Credo che la segreteria abbia assunto una linea seria e responsabile. Credo che questa sia la strada giusta. Una decisione che, a mio parere, conviene a tutti perché fatta nell’interesse di tutti, anche dei singoli candidati”.

Queste le condizioni poste per lo stop dalla segreteria: accordo di tutti i candidati, apertura dei circoli ancora per questo weekend e una verifica tecnica sulle modalità. A dare l’annuncio è stato il responsabile dell’organizzazione, Davide Zoggia, spiegando che la segreteria ha “condiviso la considerazione di Epifani, che ha chiesto una riflessione sul tesseramento”. Ed ecco i paletti, messi in chiaro dallo stesso Zoggia: “Che questo fine settimana i circoli siano aperti anche in vista delle convenzioni che si terranno dal 7 al 17 novembre; che i candidati siano d’accordo e su questo il segretario farà le verifiche del caso” e che la commissione congresso valuti le modalità della proposta.

“Lo si fa – ha evidenziato ancora Zoggia – per tutelare il partito” e per “evitare che nonostante si tratti di sei o sette casi si continui a parlare prevalentemente di questo”. Se la proposta sarà confermata il tesseramento chiuderà lunedì.

A porre con forza la questione era stato appunto il segretario dicendo che, sui casi di segnalazioni di irregolarità nei congressi provinciali, il Pd intende “procedere in assoluta trasparenza”. Epifani aveva poi spiegato come sia “nostro interesse andare fino in fondo e prendere decisioni serie e rigorose” in merito a “fenomeni che fanno male al partito”. “Per quello che mi riguarda c’è l’indicazione di procedere con rigore assoluto”.

E intanto, non si placano le polemiche tra Renzi e Cuperlo attraverso la “guerra” dei numeri. Messe in circolazione cifre diverse completamente discordanti che hanno mandato in tilt il partito provocando reazioni durissime sia da una parte che dall’altra. Tensione, dunque, altissima con i riflettori accesi sul fenomeno del rigonfiamento delle tessere registrato in più di una provincia. Dopo l’intervento del segretario del Pd, ecco il commento apparso sulla pagina Facebook di Matteo Renzi: “Mi va benissimo qualsiasi decisione prendano Epifani e gli altri candidati. L’importante è che si parli di questioni serie e che l’8 dicembre alle primarie possano votare tutti i cittadini”.

Scende in piazza anche Gianni Cuperlo che in un’intervista radiofonica non si tira indietro: “Questa idea che ci si possa iscrivere al partito fino all’ultimo giorno a un minuto prima del voto, ma perché? Non ho mica detto blocchiamo il tesseramento all’anno scorso? Fermiamolo al giorno prima, il giorno prima dei congressi di circolo che decideranno la guida, la linea e la piattaforma politica del Pd dei prossimi anni, e facciamo in modo di dare un po’ di ordine, di disciplina, a questa discussione”.

#Cambiaverso: la campagna online di Renzi e i manifesti fai da te

cambiaverso-tuttacronacaSi chiama Cambiaverso ed è il sito che rientra nella campagna per le primarie del Partito Democratico di Matteo Renzi. Qui gli utenti possono creare il loro manifesto scegliendo il proprio slogan per poi condividerlo in rete. Un’occasione ghiotta non solo per chi vuole lanciare la propria idea sul cambiamento di cui ha bisogno l’Italia ma anche per chi ne approfitta per scherzare o fare dell’ironia. Ecco allora che accanto a temi quali il lavoro e il tesseramento Pd spuntano gli scontri tra Juve e Milan, il sudore contrapposto al deodorante e anche i Pokemon.

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Pdl alle primarie… il governo tiene ancora?

Alfano-e-Berlusconi-tuttacronaca

Il Pd ha iniziato la sua campagna elettorale per le primarie ed è acceso il dibattito soprattutto tra Renzi, Cuperlo e Civati, anche se quasi tutti i sondaggi danno per vincente il sindaco di Firenze con la stessa sicurezza con la quale si riteneva che il Governo potesse arrivare tranquillamente al 2015. Ora però arriva l’affermazione di Alfano :

“La mia idea non è cambiata rispetto alla fine del 2012 quando lanciammo le primarie. Alle prossime elezioni, il nostro candidato dovrà essere scelto attraverso primarie il più aperte possibile, alle quali partecipi il più alto numero di simpatizzanti”.

E ancora il vice premier afferma nel prossimo libro che uscirà a firma di Bruno Vespa:

“A proposito della linea del partito, il nostro è stato sempre un grande movimento a guida e a prevalenza moderata. Non è un bene che finisca in mano a estremisti. Berlusconi non lo è, ma c’è il rischio che nella gestione pratica e quotidiana della comunicazione si prenda quella deriva”.

Diverso il parare di Raffaele Fitto, raccolto anch’esso nel libro di Bruno Vespa: “Io ragiono sul dopo Berlusconi il giorno in cui Berlusconi autorizzerà il ‘dopo’. Ricordiamo che lui ha fatto la campagna elettorale del 2013 dicendo che il candidato a palazzo Chigi sarebbe stato Alfano. Quindi sarà ancora una volta lui a decidere che cosa si farà”.

Renzi come Virna Lisi? All’attrice piace il paragone: “mi sta simpatico”

virna-lisi-tuttacronacaMassimo D’Alema, in un’intervista rilasciata oggi, parlando dei contenuti del sindaco fiorentino Matteo Renzi alla Leopolda, aveva dichiarato, facendo riferimento ai caroselli del dentifricio Chlorodont, la cui protagonista era Virna Lisi: “Non mi pare che al successo mediatico di Renzi corrisponda una straordinaria ricchezza e novità di contenuti. Mi ricorda un po’ quella pubblicità con Virna Lisi, ‘con quella bocca può dire ciò che vuole. Salvo poi dimenticare che in gran parte le cose che ha detto a Firenze sono patrimonio consolidato del Pd”. L’attrice, commentando l’accostamento tra lei e il dem ha dichiarato: “Per tanti anni hanno detto che solo io potevo dire quello che volevo ‘con quella bocca’, ma il paragone mi fa piacere, perché Renzi mi sta simpatico”. Anche il sindaco di Firenze ha preso la parola al riguardo: “Ho mandato un mazzo di fiori a Virna Lisi adesso per darle la mia solidarietà per l’accostamento”.

Sono sempre ricercato… D’Alema attacca Renzi!

d'alema-tuttacronaca

A D’Alema, sembra proprio che il “format Renzi” non piaccia e non perde occasione per denigrare il sindaco di Firenze assoggettandolo a quelli che secondo lui sono modelli da evitare e, questa volta, tira in ballo anche la pubblicità di Virna Lisi:  “Con quella bocca può dire ciò che vuole“. Così Massimo D’Alema dà sfogo al suo attacco diretto a demolire Matteo Renzi, in un’intervista del quotidiano il Mattino.  “Non mi pare che al successo mediatico di Renzi corrisponda una straordinaria ricchezza e novità di contenuti”, e poi conclude con ”Renzi mi ricorda un po’ quella pubblicità con Virna Lisi, ‘con quella bocca può dire ciò che vuole’. Salvo poi dimenticare che in gran parte le cose che ha detto a Firenze sono patrimonio consolidato del Pd”. Il video per chi vuole rispolverare la memoria, o per chi, probabilmente come molti sostenitori di Renzi, questa pubblicità proprio non l’hanno mai vista:

Secondo D’Alema poi, “non è affatto scontata” la premiership per il sindaco di Firenze qualora diventi segretario: ”Può darsi – dice – che possa sorgere un’altra candidatura, che qualcuno cioè voglia sfidarlo proprio com’è successo tra Bersani e lui”. E Renzi ”non potrà sottrarsi a questa sfida, tanto più che andremo alle elezioni con una coalizione, non certo da soli”. Per l’ex premier, infatti, il Pd ”non può avere la presunzione di andare al voto da solo” e oltre a Sel, D’Alema immagina una coalizione ”ampia”, che raccolga ”anche forze di centro e della società civile”. Quasi una Democrazia Cristiana spostata a sinistra?

La tenuta del governo, comunque, non dipende dal sindaco di Firenze ma ”da quella parte del Pdl che non vuole far cessare anticipatamente l’esperienza Letta. Se quella parte non tiene, non c’è Renzi che tenga”. Sembra proprio che D’Alema voglia allontanare dall’orizzonte politico Renzi. Magari D’Alema, rottamato dall’ex rottamatore, ora ha:

…le idee a profusione
e ne fa collezione

 E infatti sul tema giustizia, D’Alema si aspettava dal post-rottamatore “qualche spiegazione in più. C’è stato un eccesso del ricorso alla carcerazione preventiva. Sono per la piena salvaguardia dell’indipendenza e autonomia della magistratura, che però deve fare una valutazione attenta della professionalità dei pm nel considerare gli avanzamenti di carriera”.

Quanto a Silvio Berlusconi,  D’Alema ritiene “che dovrebbe saggiamente dimettersi da parlamentare. Questo non gli impedirebbe di esercitare un ruolo politico ma toglierebbe da disagi e imbarazzi il Parlamento ed eviterebbe questa inutile drammatizzazione. Io sono uscito dal Parlamento per… reati meno gravi – essere un leader della sinistra – e, come vede, questo non mi impedisce di occuparmi ancora di politica”.

Chissà se D’Alema, sempre pronto a rispolverare i vecchi spot pubblicitari, si riconosce in un vero e proprio modello “mitico” come quello portato a teatro da Petrolini: il ricercato Gastone! Ma saprà D’alema come Gastone ironizzare oltre che su gli altri anche su se stesso?

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