Supera i limiti di velocità, picchia due vigilesse e fugge: caccia alla donna!

autovelox-tuttacronacaViaggiava con la sua auto a 160 chilometri orari lungo la superstrada Siena-Grosseto, all’altezza di Nomadelfia, nel Grossetano, dove vige il limite di 110 Km/h. La donna al volante è stata fermata da due agenti della polizia municipale. Lei ha consegnato i documenti salvo poi perdere la calma: a quel punto ha prima picchiato le due vigilesse, poi si è ripresa i documenti e, rimessasi al volante, si è data alla fuga. Le ricerche sono partite immediatamente ma della donna non c’è ancora traccia. Le due vigilesse sono state medicate al pronto soccorso e dimesse con una prognosi di dieci giorni.

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I Simpson… a misura di mattoncino! Arrivano in formato Lego

lego-simpson-tuttacronacaIl progetto Cuuso permette ai fan dei Lego di proporre le proprie creazioni con i mattoncini: se i progetti piacciono ad almeno 10mila persone, inoltre, viene presa in considerazione l’idea di metterle in commercio. In questo modo l’azienda danese propone sempre nuovi set, a volte basati sulle serie Tv. Il primo dei quali, che dovrebbe essere disponibile a partire dal 1° febbraio al prezzo di 199.99 dollari, è quello dei Simpson. Presenti anche i sei protagonisti, Homer, Marge, Bart, Lisa, Maggie e Ned Flanders.

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L’inseguimento della polizia che termina con un incidente

Polizia-stradale-tuttacronacaMercoledì sera, sulla A/3, la Napoli-Pompei-Salerno, ha avuto luogo un inseguimento protrattosi per oltre 90 km e terminato con un incidente: l’auto inseguita dalla polizia si è infatti ribaltata. Mentre tre dei quattro occupanti sono riusciti a fuggire, l’uomo che era alla guida è rimasto gravemente ferito. L’incidente è avvenuto nei pressi dell’uscita di Angri dopo che l’auto con quattro persone sospette a bordo era stata segnalata alla Polizia nei pressi di Sicignano degli Alburni (Salerno) dove è stata intercettata dalle pattuglie.  In quel momento è scattato l’inseguimento sulla Salerno-Reggio Calabria che è poi culminato nell’incidente. Il ferito è un uomo di nazionalità straniera che ora è ricoverato in gravi condizioni nell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore.  Nell’auto, da quanto si è appreso, pare che vi fosse refurtiva. Secondo gli investigatori i quattro farebbero parte di una banda di ladri. Le indagini proseguono per catturare i tre fuggitivi.

Buddy Lego: i Bros catapultati nel mondo dei mattoncini

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Creatività, tecnica e tanta pazienza, questa la base per realizzare il remake dei Blues Brothers attraverso i mattoncini. Il buddy Lego, vero e proprio atto d’amore nei confronti di un film cult degli anni ’70, non è l’unico, ma sicuramente il più memorabile visto che la scena è di quelle davvero mitiche: l’inseguimento dei Blues Brothers all’interno del centro commerciale.

Questo il video che catapulta Jake ed Elwood nel mondo Lego:

Questa la scena originale del film:

 

Inseguimento a 200km orari, carabinieri speronati

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Un lungo, lunghissimo inseguimento di oltre 90 km, da San Rocco a Pilli, nel Senese a Castiglion del Lago, a circa 200 km orari conclusosi con una fuga a piedi da parte dei malviventi che hanno fatto perdere le loro tracce dopo aver speronato l’auto dei carabinieri ed essere riusciti a schivare i proiettili sparati dai militari. La vettura, su cui viaggiavano i criminali, una Volvo, è risultata rubata nei giorni scorsi a Perugia. All’interno dell’auto sono stati rinvenuti mazze da baseball, attrezzi da scasso, computer e numerosi oggetti rubati nei giorni scorsi a Siena.

Fuggono dalla polizia dopo un furto: tre ladri morti in un incidente sull’A1

incidente-ladri-tuttacronacaIncidente stradale, poco prima dell’alba, nel tratto ciociaro dell’A1, tra i caselli di Cassino e San Vittore del Lazio in direzione Napoli dove solo da poco è stato riaperto il traffico dopo i rilievi delle forze dell’ordine. Nello schianto hanno perso la vita, in base a una prima dinamica della polizia stradale, tre giovani romeni che, dopo un furto avvenuto in provincia di Perugia, erano in fuga inseguiti dalla polizia. Una quarta persona è ferita in maniera grave. L’Audi su cui viaggiavano i ladri non è riuscita a evitare l’impatto con un mezzo pesante, incastrandosi sotto il rimorchio di un tir provocando la morte immediata di due occupanti mentre la terza vittima è spirata in ospedale.

“Non perdonerò mai”. Parla la madre a cui volevano rapire il figlio di 8 mesi

bimbo-metro-tuttacronacaE’ di ieri la notizia di un tentato rapimento nella stazione della metro di Ponte Mammolo, a Roma: una nomade ha tentato di sottrarre il piccolo Giuseppe alla madre, la 36enne Giovanna Crielesi, che al Messaggero così racconta quegli attimi di paura mentre stava tornando a casa dopo aver portato il piccolo a trovare il suo papà, che fa ” il pizzettaio in un ristorante in centro e spesso rimane a dormire a Roma”. “Ho deciso di cambiare Giuseppe prima di affrontare il viaggio verso Vicovaro: sono andata nella sala d’attesa della stazione e l’ho adagiato su una panchina, lo avevo fatto già tante altre volte. Avevo visto quella donna entrando in stazione, mi fissava, non mi piaceva. Ho iniziato a cambiare Giuseppe e all’improvviso l’ho visto scivolare via sulla panchina: quella donna gli ha afferrato un piedino, un calzino si è tolto, sono stati istanti di terrore. Mi ha strappato via mio figlio con forza, sono riuscita a riprenderlo mentre lei continuava a strattonarlo”. La donna non aveva visto la nomade avvicinarsi, “ho visto soltanto un braccio che si allungava e che trascinava via Giuseppe per un piedino. Ho reagito d’istinto, ho ripreso Giuseppe, mi sentivo svenire e ho sentito gridare: erano due ragazzine che avevano visto tutto e sono intervenute”. Grazie alle due 16enni, che hanno fermato la rapinatrice, e all’intervento dei carabinieri, Giovanna è potuta tornare a stringere Giuseppe. “Vorrei fare un appello: incontrare le due ragazze per abbracciarle, sono state degli angeli. Stavo male e non ho potuto ringraziarle”. Riguardo all’idea di perdonare la bulgara che ha provato a sottrarle il figlio, dice che non la perdonerà mai: “non voglio più sapere niente di lei, non voglio neanche vederla, né conoscere i motivi di quel gesto. Le forze dell’ordine mi hanno detto che alle 13.30 sempre nella stazione di Ponte Mammolo aveva provato a prendere un altro bambino che stava su un passeggino. Sa cosa si prova a vedere il proprio figlio portato via? Lo sa? Ci si sente morire, ho ancora gli incubi”. Per quel che riguarda il piccolo, “Ha paura, ogni tanto piange, lo devo prendere in braccio per farlo tranquillizzare. Spero possa dimenticare tutto molto presto. Pensi sempre che non possa succedere a te”. E conclude parlando di quello che prova lei: “Provo rabbia, paura, non riesco a smettere di piangere: devo scuotere la testa per smettere di vedere lo sguardo di quella donna. E voglio dire a tutte le mamme di stare attente, di non distrarsi neanche per un secondo, di non lasciare mai i propri bimbi. È un’esperienza orribile: nessuno merita di perdere il proprio figlio”.

La nomade che tenta di rapire un bebè nella stazione della metro

rapimento-bebè-tuttacronacaNella stazione della metropolitana di Ponte Mammolo, nella periferia di Roma, una nomade bulgara avrebbe cercato di rapire un bimbo di appena otto mesi in pieno giorno, portandolo via alla madre che lo stava cambiando su una panchina della sala d’attesa in attesa della metro. Come riporta il Messaggero, la 25enne avrebbe trascinato via il piccolo correndo verso l’uscita venendo però fermata da alcuni ragazzi presenti allertati dalle richieste d’aiuto della madre. A quel punto sono intervenuti anche gli addetti della sicurezza che hanno chiamato i carabinieri. Sono anche stati prestati i primi soccorsi alla madre del bambino, in stato di shock. La nomade è stata arrestata con l’accusa di tentato sequestro di persona.

Si è tolto la vita dandosi alle fiamme il bracconiere austriaco

bracconiere-morto-austriaErano puntati tutti su di lui gli occhi dell’Austria oggi. Sul bracconiere che si è barricato nel suo maso dopo aver ucciso tre agenti e un infermiere che era accorso a prestar soccorso. La polizia autriaca ha ora reso noto che l’uomo è stato trovato morto nella sua fattoria, nei pressi di Melk, ad Annaberg, una zona rurale a un centinaio di chilometri da Vienna. Qui si è suicidato dandosi fuoco. Il ritrovamento del cadavere carbonizzato è avvenuto dopo una perlustrazione durata circa 5 ore nel suo podere.

Bracconiere asserragliato in una fattoria in Austria: 4 morti

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E’ pesante il bilancio delle vittime uccise dal bracconiere che da ieri sera è barricato in un maso di Annaberg, una zona rurale a un centinaio di chilometri da Vienna. L’uomo ieri sera aveva ucciso due poliziotti che l’avevano fermato e un paramedico di un’ambulanza che era accorsa. All’alba la zona è stata circondata da circa 100 agenti dell’unità speciale dell’esercito, che hanno trovato il cadavere di un terzo poliziotto che era stato preso in ostaggio.

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Tutto era iniziato con un inseguimento ieri sera quando, il bracconiere, era stato scoperto e si era dato alla fuga a bordo di un auto  nei pressi di Annaberg. La vettura poi era finita in un fosso e l’uomo, sceso dall’auto, ha iniziato a sparare contro la polizia e contro l’autoambulanza che era arrivata per soccorrerlo. Poi si è dato di nuovo alla fuga e arrivato a un posto di blocco, ha aperto di nuovo il fuoco, uccidendo un poliziotto e prendendone in ostaggio un altro, che poi è stato rinvenuto morto. Alla fattoria dove si trova attualmente, il bracconiere ci è arrivato rubando l’auto della polizia. Sembra anche che all’uomo, fosse stata ritirata la licenza di caccia già da alcuni anni, poiché lasciava gli animali morti per le strade.

Rocambolesco inseguimento termina con un’aggressione ai poliziotti

inseguimento-autostrada-fano-rimini-tuttacronacaUn 35enne padovano, F.D., è stato arrestato al termine di un inseguimento che si è svolto lungo l’autostrada A14 da Rimini a Fano, che ha reso necessaria la chiusura delle tre corsie della carreggiata sud. Quando la folle corsa è terminata, l’uomo ha picchiato  la donna che era con lui in macchina. Il tutto è iniziato al km 130 nel territorio del Comune di Rimini, quando una Toyota Yaris ha sfiorato la parte sinistra dell’auto di una pattuglia della sottosezione polizia stradale di Forlì, obbligandolo a una brusca sterzata a destra. L’auto, ignorando l’alt degli agenti, ha proseguito a zig zag, accelerando e passando repentinamente da una corsia all’altra dell’autostrada. Poco prima di Fano, è stato quindi organizzato un rallentamento stradale, con un autoarticolato posto a chiudere la corsia d’emergenza e la prima di marcia. Le altre due sono state bloccate da un’auto della polizia stradale di Fano. Una volta formatasi una coda, anche la Toyota è stata costretta allo stop nella corsia centrale. A questo punto, il conducente è sceso, si è tolto i pantaloni e ha trascinato con sè la donna, catturata per i capelli e colpita al volto e all’addome. L’uomo si è poi scagliato anche contro i poliziotti presenti, colpendo con i pugni il comandante della pattuglia di Forlì e rendendo necessario l’intervento non solo di altri agenti ma anche di alcuni automobilisti presenti. E’ quindi stato arrestato e si attende il processo per direttissima. Due gli agenti di polizia feriti, con prognosi di 15 giorni per il capo pattuglia e di cinque giorni per l’altro. Per quel che riguarda la donna, ha rifiutato di essere accompagnata al pronto soccorso ed è stata medicata dal personale del 118 giunto sul posto. La 33enne, anch’essa padovana, ha riportato varie escoriazioni.

La protesta dei senegalesi in Liguria: “Polizia assassina”

senegalesi-sanremo-tuttacronacaProtesta in piazza questa mattina a Sanremo dove almeno una quarantina di senegalesi è scesa in strada in un corteo pacifico per esprimere sdegno per la morte del loro connazionale Mame Mor Diop mostrando cartelli con la scritta “polizia assassina”. L’uomo è annegato ieri a Ventimiglia per cercare di eludere i controlli della polizia.  La manifestazione si è conclusa in piazza Eroi, dove si svolge il consueto mercato settimanale. I pochi attimi di tensione si sono avuti quando alcuni ambulanti del mercato hanno inveito contro il corteo ma gli immigrati hanno continuato pacificamente il loro sit-in. Uno di loro ha dichiarato: “E’ vero, facciamo un lavoro illegale, ma siamo uomini non animali. Ora vogliamo giustizia per il nostro amico”. Il gruppo si è quindi spostato a Ventimiglia, dove è atteso il Console del Senegal in arrivo a Milano. Il 20enne Mame Mor Diop faceva parte del gruppo di venditori abusivi che affella il centro cercando di vendere qualche borsa ai turisti. All’arrivo di una pattuglia, che doveva eseguire dei controlli, con un altro immigrato che ha nuotato fino alla riva opposta, è scappato verso il fiume. Mame Mor Diop è stato invece trascinato via dalla corrente. Agenti e bagnini si sono gettati in acqua per salvarlo, ma senza esito. Trascorre qualche ora e circa 30 senegalesi si radunano sul luogo dove si è consumata la tragedia. Qui le prime accuse: “L’inseguimento è stato la ragione del gesto del nostro connazionale”. La polizia nega la ricostruzione dei fatti ma i senegalesi inscenano una protesta che costringe alcuni negozianti a chiudere i propri esercizi per paura di tafferugli. Quando i toni calano, gli immigrati si spostano davanti al commissariato. Da Sanremo il procuratore Roberto Cavallone fa sapere: “Al momento non c’è stata consegnata alcuna segnalazione, per aprire un fascicolo attendiamo di ricevere il ‘modello 45’. Altre valutazioni seguiranno lo sviluppo delle indagini”.

Inseguimento con sparatoria finale: il video girato dall’auto della polizia

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E’ stato pubblicato ora un video girato il 17 marzo scorso, in Ohio, quando una coppia di agenti ha fermato un uomo in macchina per una inversione illegale. I passaggi di riconoscimento sono quelli classici, la richiesta della patente e e la chiamata alla centrale per ccertare l’identità del fermato. Ma durante i controlli appare qualcosa che non va. L’uomo si dà alla fuga ma i poliziotti riescono a bloccarlo: braccato, scende dalla vettura e apre il fuoco contro gli agenti che rispondono uccidendo il 22enne Kevin Bailey.

Romanzo Criminale a Roma: tre sparatorie in un giorno

sparatorie-romaGiornata in stile Far West a Roma e dintorni, con tre persone uccise e una ferita gravemente. Si è iniziato questa mattina con l’omicidio del 62enne Claudio D’Andria, freddato per strada a colpi di pistola davanti alla sua abitazione. Alcuni testimoni hanno parlato di due persone arrivate in strada a bordo di uno scooter, un’altra persona ha riferito di aver visto una persona fuggire a piedi nel parco. L’uomo avrebbe un piccolo precedente per droga risalente al 2004.  Nel pomeriggio si è invece svolta una vera e propria esecuzione a Focene, alle porte della capitale. Pietro Rasseni, 40enne con piccoli precedenti per furto e spaccio, è stato ucciso sull’uscio di casa, sotto gli occhi della moglie e del figlio di 10 anni. Subito dopo gli spari, ha riferito un testimone, un uomo è scappato a bordo di un motorino. Si è appreso che la vittima era nota alla gisutizia, con la quale era finita nei guai nell’aprile del 2006 quando aveva forzato un posto di blocco sul Grande Raccordo Anulare. Dopo un lungo inseguimento, durante il quale aveva speronato tre volanti della Stradale e percorso 500 metri contromano, provocando otto ferimenti, era stato arrestato. Infine, poco prima delle 20, ad Anzio, sul litorale romano, si è consumata la terza sparatoria, che si è conclusa con un morto ed un ferito grave. La vittima si chiamava Daniele Righini, aveva 32 anni e un precedente per furto. L’altra persona coinvolta nella sparatoria è Massimiliano Cencioni, suo coetaneo, rimasto gravemente ferito al torace. I due erano a bordo di una Peugeot in corso d’Italia quando sono stati raggiunti dai colpi di pistola. Secondo le prime testimonianze, ancora poco chiare, i killer potrebbero essere scappati a bordo di uno scooter. Anche in questo caso, si stanno svolgendo le indagini. Alemanno, parlando dell’accaduto, ha parlato di un “attacco di criminalità organizzata”. “Abbiamo vinto con la riduzione dei reati, della criminalità in strada e di lotta al degrado – ha spiegato – ma c’è un problema di attacco di criminalità organizzata nella città di Roma, che è nuovo e al quale bisogna reagire in maniera compatta.”

Stalker insegue l’ex compagna… fino in caserma. Arrestato!

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Una donna aveva sporto denuncia contro il suo ex compagno per stalking e molestie e per questo era stata condotta in un luogo protetto a seguito dell’attuazione dei sistemi di tutela, mentre erano al vaglio dell’inquirente le misure cautelari da intraprendere nei confronti dell’uomo. Ma questo non ha fatto desistere lo stalker. Le telecamere dei Carabinieri di Lido di Camaiore, nel Livornese, hanno ripreso l’arrivo della donna, impaurita e trafelata, all’ingresso della caserma. L’ex convivente, un 53enne, l’aveva inseguita fino all’ingresso, in auto, dopo averla in precedenza speronata e costretta fermarsi frantumandole il finestrino con un’ascia che poi è rimasta all’interno della vettura. A quel punto la vittima è risucita a ripartire, destinazione la stazione dei Carabinieri raggiunta la quale ha lasciato il veivolo per rifugiarsi nell’edificio. A quel punto l’aggressore, sopraggiunto, ha cercato di recuperare l’arma dall’abitacolo ma i carabinieri sono intervenuti bloccandolo dopo che aveva tentato la fuga. La donna ora è in ospedale per i traumi riportati durante l’inseguimento mentre lui, in stato di arresto, verrà ricoverato in psichiatria.

Ancora sangue negli USA! 5 morti per una sparatoria

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Fox News ha riportatol la notizia dell’ennesima sparatoria avvenuta negli Stati Uniti. A Manchester, cittadina dell’Illinois a 110 km da Saint Louis, un uomo ha fatto fuoco in una casa popolare. La sparatoria ha avuto luogo alle 4.30 della mattina ed ha provocato cinque vittime ed il ferimento di un bambino, che ora è ricoverato nell’ospedale di Sringfield. Il responsabile è scappato ed è stato inseguito dalla polizia che, dopo aver sparato alcuni colpi, è riuscita ad arrestarlo. Il sindaco di Manchester, Ron Drake, ha così commentato l’accaduto: “Non abbiamo idea di cosa sia successo. La nostra è una comunità tranquilla, che non ha mai vissuto tragedie di questo tipo”.

Dramè, giocatore del Lecce, ruba la borsa a una prostituta!

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Un furto a una prostituta che diventa una notizia di prima pagina perché a compierlo è Ousmane Dramè, 21 anni, calciatore francese del Lecce. E’ stato un transessuale che lavora in zona di Porta Rudiae  a inseguirlo e a farlo bloccare dagli agenti. A quanto si è potuto ricostruire il giocatore, dopo una prestazione non pagata, ha deciso anche di rubare la borsa alla prostituta e di scappare via. Gli accordi a quanto pare però dovevano essere diversi. Il giocatore non avendo con sè del denaro, le aveva offerto in cambio il suo telefono cellulare modello I-Phone del valore commerciale di 700 euro ma, prima della fine della prestazione, si è ripreso il telefonino ed è fuggito in bicicletta. Il transessuale ha chiesto un passaggio a un signore che era di passaggio e lo hanno inseguito, poi è avvenuta la colluttazione nella quale il transessuale è caduto a terra e si è procurato contusioni e graffi alla gamba destra ed al braccio destro. Così ora su Dramè  grava anche l’accusa di lesioni, oltre che quella di rapina.

 

Sparatoria ad Acilia, un uomo uccide la moglie dopo un inseguimento in auto!

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Sembrava un film d’azione americano, ma purtroppo era solo la tragica realtà di una famiglia romana… una donna che scappava dal suo ex marito e lui che non accettava la separazione, la fine come sempre è scritta con il sangue della donna. Guglielmo Perettini ha sparato dal finestrino dell’auto della sua ex moglie, Michela Fioretti, uccidendola e poi tentando di suicidarsi. Erano le 19 e davanti agli occhi di altri automobilisti increduli il dramma si è consumato sulla via Ostiense all’altezza   della rampa d’innesto che attraversa la via del Mare collega Acilia a Dragona. I due hanno anche messo a repentaglio la vota di altri automobilisti zig-zagando tra le auto, poi l’uomo ha speronato l’auto della donna costringendola a fermarsi definitivamente e dal finestrino della sua auto ha scaricato diversi colpi addosso alla ex-moglie, poi ha rivoltola pistola contro di sè e ha sparato. La moglie è morta durante il trasporto in ospedale, l’uomo è in fin di vita al San Camillo. La coppia aveva due bambine di 6 e 10 anni che per fortuna non si trovavano in nessuna delle due auto. I carabinieri in questi momenti stanno cercando di rintracciare i familiari della coppia e le due bambine.

 

Un cartone da mettere a… DIETA!

rollin' safari

Sta spopolando in rete i trailer di ‘Rollin’ Safari’, una serie di corti presentati presentati alla FMX, una conferenza annuale sull’animazione che si terrà ad aprile a Stoccarda, Germania.

Diretti da Kyra Buschor, Ännie Habermehl e Constantin Paeplow, i video rappresentano una serie di animali nella savana, ritratti nella loro vita abituale in mezzo alla natura.

Il problema è che sono tutti obesi e, di conseguenza, ogni loro singola azione appare bizzarra: dal leone che insegue inutilmente una gazzella, al coccodrillo obeso che salta fuori dall’acqua senza riuscire ad afferrare le zebre.

Kyra ha dichiarato: “La nostra idea iniziale era quella di raccontare un inseguimento ad alta velocità, ma con scenari diversi. Immaginate la storia di un cacciatore che insegue un grasso cervo rotolante nella foresta. Divertentissimo! E dato che l’idea degli animali rotolanti ci è piaciuta così tanto, abbiamo deciso che anche il cacciatore dovesse essere un animale – ancora più divertente – e che tutto dovesse avvenire nella savana perché in questa regione avevamo una scelta più ampia di scene da caccia tipicamente selvagge”.

In realtà, più che di animali obesi dobbiamo parlare di animali ‘gonfiati’: molti di essi riescono infatti a galleggiare sull’acqua e a rotolarsi come palloni, più che come belve appesantite dal troppo cibo. L’inezia non cambia tuttavia il risultato del cartone, assolutamente comico.

Polizia a caccia di banditi nel casertano

 

Questa mattina quattro banditi hanno rapinato l’azienda ‘Foreste Molisane’ in provincia di Caserta. Seguiti dalla polizia, hanno fatto fuoco colpendo il parabrezza dell’auto delle forze dell’ordine. La polizia indaga.

 

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