Se il red carpet degli Oscar è prestigioso, il Party realizzato ogni anno al termine della cerimonia dalla rivista Vanity Fair lo è anche di più. Le star presenti alla premiazione non sono mancate al dinner e all’appello erano presenti tante altre star, per la gioia di fotografi e paparazzi che hanno potuto continuare a far ballare i flash. Scontato il cambio d’abito per le celebrità, che hanno sfilato come se fossero fresche di trucco e parrucco. Ovviamente, non passano inosservate le belebrity, ma neanche gli stilisti che le hanno vestite. Malin Akerman ha indossato un elaborato abito di J. Mendel a cui ha abbinato un sandalo oro lucido e una clutch Anya Hindmarch, Jennifer Lawrence ha scelto un prezioso mini abito Tom Ford, Penelope Cruz ha optato invece per la moda eco-sostenibile, indossando un abito blu notte di H & M della collezione “Conscious”. Emmy Rossum ha scelto un abito da favola Monique Lhuillier, Rashida Jones un Valentino, Taylor Swift un abito nero lungo e paillettato di Julien Macdonald, Kate Beckinsale ha indossato un abito couture di Elie Saab, Kate Hudson uno di Zuhair Murad Couture. Rosie Huntington-Whiteley ha scelto un abito azzurro pallido di Cushnie et Ochs, Anne Hathaway, uno bianco e nero di Viktor & Rolf senza spalline, Diane Kruger un Valentino, Jaime King uno Couture di Ulyana Sergeenko, Selena Gomez uno oro in tulle ricamato di Emilio Pucci. Elizabeth Banks si è presentata con un abito di Jenny Packham a cui ha abbinato una clutch Jimmy Choo ‘Cloud’ e scarpe Casadei, Kristen Bell ha scelto un abito rosso da famme fatale di Zuhair Murad, Naomie Harris uno Naeem Khan. Evan Rachel Wood ha sbalordito con un abito di Elie Saab Couture, Eve Hewson ha indossato un abito nero senza spalline di Dsquared. Cavalli anche per Jada Pinkett Smith e Sheryl Crow. Bruce Willis e Emma Heming e Jason Bateman e Amanda Anka hanno scelto invece Dolce&Gabbana. Le più scandalose, come sempre, sono state Donatella Versace e Lady Gaga, arrivate in coppia. Insomma, un matrimonio tra spettacolo e moda da togliere il fiato!
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Il post Oscar… è glam! Il Vanity Fair Party
Pubblicato da tdy22 in marzo 4, 2014
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Dal ghiaccio all’aria: Carolina Kostner plana su Venezia
La pioggia che sta bagnando Venezia nulla può “contro” il Carnevale. Nonostante ci sia chi ha chiesto di fermare per una settimana i festeggiamenti, la città lagunare è affollata di maschere e oggi nel capoluogo veneto è arrivata anche Carolina Kostner, fresca della sua prima medaglia olimpica conquistata durante Sochi 2014. Per Carolina un’esperienza nuova: di solito scivola leggera sul ghiaccio, oggi si è trovata invece a volteggiare nell’aria: è stata lei, infatti, a esibiersi nel volo dell’aquila.
Pubblicato da tdy22 in marzo 2, 2014
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David Beckham compra casa: è la villa dove fu ucciso Versace
Casa Casuarina ha cambiato proprietario: è stata la famiglia Beckham ad acquistare, dopo mesi di trattative, la mega-villa di Versace a Miami Beach, per 60 milioni di dollari. Lo rende noto l’agenzia di stampa spagnola Europa Press. Si tratta della villa dove lo stilista italiano venne ucciso sedici anni fa da uno squilibrato ed è un edificio degli anni Trenta con vista sul mare, piscina, dieci camere da letto e un megasalone di 250 metri quadrati. Lo stilista l’acquistò nel 1992 per 10 milioni di dollari e ne spese 33 per ristrutturarla. Nel 2000 passò poi di mano finendo in quelle del magnate americano Peter Loftin, che aveva tentato, senza successo, di trasformarla in un albergo di lusso. Nel 2012, la villa era stata messa all’asta, ma senza esito. Ora, invece, villa Causarina potrebbe avere un nuovo proprietario. Tra l’altro Victoria Beckham, moglie dell’ex calciatore inglese, è intima amica della sorella dello stilista, Donatella Versace. E’ stata la stessa Donatella a confermare la vendita, esprimendo soddisfazione per l’operazione.
Pubblicato da tdy22 in marzo 1, 2014
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Spettacolo nell’aria: oggi a Venezia il tradizionale Volo dell’Angelo
Sono giunti in 130mila oggi a Venezia per festeggiare l’apertura del Carnevale con il tradizionale Volo dell’Angelo. Un’affluenza record, che però ha tenuto impegnate le forze dell’ordine con la Polizia Municipale costretta prima a deviare l’arrivo delle auto verso i parcheggi del Tronchetto, dopo che in pochi minuti sono stati esauriti i posti macchina nei garage di Piazzale Roma, e poi a introdurre i sensi unici per “governare” il traffico dei pedoni nelle calli dell’area marciana. In genere simili situazioni si verificano negli ultimi giorni del Carnevale, ma oggi era difficile resistere al sole e alle temperature primaverili registrate nella città lagunare. “L’Angelo” quest’anno è stato impersonato dalla 22enne studentessa universitaria Julia Nasi che, avvolta nei colori cangianti dell’abito disegnato da Stefano Nicolao e realizzato con tessuti di Rubelli, ha compiuto il rituale mozzafiato della discesa dagli 80 metri d’altezza del Campanile di San Marco fino al palco del Gran Teatro, in mezzo alla piazza. Julia ha poi raccontato: “Sono felice. Spero che questa discesa abbia divertito veneziani e turisti e che ora si apra una splendida edizione del Carnevale. Paura? No assolutamente, io non ho paura di nulla. E poi credetemi – ha raccontato Julia, affiancata all’arrivo da mamma e papà – quando ero in volo mi sembrava d’essere sostenuta dal basso, dall’entusiasmo della gente. Voglio anche dire che sono molto contenta che siano venute tutte le Marie dell’anno scorso a guardarmi e a fare il tifo per me”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 23, 2014
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Lutto nel mondo della cultura: addio a Gianni Borgna
Lutto nel mondo della cultura per la morte, a Roma, del critico musicale, saggista e politico Gianni Borgna, ucciso da un male incurabile. Nato nel 1947, Borgna aveva studiato prima al liceo classico Mamiani per poi studiare filosofia all’università La Sapienza. Nello stesso ateneo ha in seguito insegnato storia e critica del film. È stato inoltre titolare della cattedra di sociologia della musica presso la facoltà di lettere dell’università di Tor Vergata. Borgna ha avuto anche un’intensa vita politica: dal 1975 al 1985 è stato consigliere regionale del lazio, dal 1983 presidente della commissione Cultura della regione Lazio. Ancora, dal 1988 al 1992 ha ricoperto il ruolo di consigliere della biennale di Venezia. Dal 1993 al 2006 ha avuto la carica di assessore alla Cultura del comune di Roma, prima con Francesco Rutelli sindaco e poi con Walter Veltroni. Il 27 dicembre 2006 era stato nominato presidente della fondazione musica per Roma succedendo a Goffredo Bettini. In ambito musicale Gianni Borgna si è occupato prevalentemente di musica leggera, di storia della canzone italiana e di sociologia della musica.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 20, 2014
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Scontro tra titani! Times vs New York Times: “La Regina è o no una mantenuta?”
L’attacco era partito dal New York Times, che aveva accusato Elisabetta II, e con lei la famiglia reale inglese, di essere, in pratica, una mantenuta. Questo perchè graverebbe sulle casse statali e sui contribuenti nonostante il suo patrimonio personale le permetta di essere annoverata tra le persone più ricche del mondo. Il Times si è all’opposto schierato in difesa della regina pubblicando un pezzo dal titolo: ‘L’America apre il fuoco contro la regina del Welfare’. Il quotidiano, in un lungo articolo, ha citato esperti, da monarchici a costituzionalisti, che mettono in evidenza come l’autore dell’intervento pubblicato dal New York Times confonda le spese necessarie per ricoprire l’incarico ufficiale e lo stile di vita privato della famiglia reale. Non solo: il times ha interpellato anche Hugo Vickers, biografo della regina, che ha evocato il “forte e genuino amore per il capo di Stato” sottolineando che “altri Paesi darebbero quanto di più prezioso per avere un capo di Stato come il nostro”, e ancora, sulle spese in particolare, assicura: “la regina è molto parsimoniosa”. In realtà l’articolo che attacca la regina arriva sì dall’America ma è stato redatto dal britannico Kenan Malik che ha tratto spunto da un recente rapporto in cui emerge come il palazzo reale abbia speso nel 2013 in maniera eccessiva, troppe uscite rispetto alle entrate prosciugando le riserve che hanno toccato il livello storicamente più basso. Il fatto ha allarmato se non l’intera Westminster almeno una parte, tanto che una commissione parlamentare ha invitato a una maggiore oculatezza e attenzione nella gestione delle finanze a palazzo.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 19, 2014
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Kate lancia una nuova sfida alla Regina: torna il look rosso
La rivoluzione del look di Kate Middleton sembra essere naufragata. E’ questa l’impressione che ha dato la Duchessa in occasione del ricevimento di gala seguito all’assegnazione dei Bafta 2014. Kate, contro l’imposizione regale d’indossare gonne lunghe e abiti sobri, ha sfoggiato una mise rosso fuoco, gonna rigorosamente sopra al ginocchio e tacchi vertiginosi. Appena qualche giorno prima sembrava invece che la Regina e la moglie del principe William avessero trovato un punto d’incontro, tanto che Elisabetta aveva permesso a Kate d’indossare il suo preziosissimo collier e la nipote acquisita l’aveva omaggiata con un elegante (e austero) abito lungo.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 19, 2014
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Wainwright vs Papaboys: l’artista “sorpreso dalle reazioni dei cattolici”
Dopo le accuse di blasfemia rivoltegli dai Papaboys e altre organizzazioni di giovani laici Rufus Wainwright, che sarà ospite a Sanremo mercoledì, risponde tramite un comunicato. Il discografico dell’artista rende infatti noto che “le reazioni alla sua apparizione al festival da parte di alcuni gruppi cattolici conservatori sono arrivate come un’enorme sorpresa” e che “alcune delle cose che sono state dette di lui su diversi media debbono essere rettificate”. Il comunicato prosegue: “Rufus ama ed ammira l’Italia, il suo popolo e la cultura italiana. E’ stato sempre un artista che ha parlato apertamente della sua sessualità sin dall’inizio della sua carriera e che esplora con le sue canzoni il regno dei margini e la fragilità della condizione umana. La sua canzone Gay Messia che è l’oggetto dello scontento di questi gruppi non intendeva essere blasfema dal momento che non è il ritratto di Gesù né di nessuna altra figura religiosa della chiesa cattolica ma una metafora di un mondo dove le persone gay hanno gli stessi diritti degli eterosessuali. Una cosa che, giudicando dalle reazioni, in Italia è ancora molto lontana. La crocifissione era sfortunatamente un metodo per uccidere le persone molto comune 2000 anni fa”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 18, 2014
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A Venezia è già tempo di pensare al Carnevale: il corteo delle Remiere
La “pantegana”, simbolo dell’avvio del Carnevale 2014, ha attraversato oggi Venezia solcando le acque della città lagunare in testa al corte delle Remiere. 100 barche con 300 regatanti sono infatti salpati da Punta della Dogana, hanno attraversato il Canal Grande e sono infine giunti a il Rio di Cannaregio. Ufficialmente, tra turisti e veneziani assiepati lungo i corsi d’acqua, la “pantegana” ha dato il benvenuto al Carnevale 2014 che si aprirà ufficialmente domenica prossima con il Volo della Colombina.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 16, 2014
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La crociata dei Papaboys contro Sanremo blasfemo

Pubblicato da tdy22 in febbraio 16, 2014
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A New York, Cupido… al posto delle frecce usa la cena afrodisiaca!
Una cena per pochi eletti: ecco il programma per la serata di San Valentino di un ristorante su Madison Avenue a New York. Non solo per chi ha trovato l’anima gemella, ma anche per chi può permettersela. Il locale offre infatti un menù a base di piatti afrodisiaci per un costo totale di circa 30 mila dollari. La cena prevede nove portate tra cui ostriche, caviale e l’immancabile cioccolato. Non solo cena però: gli innamorati potranno infatti trascorrere una notte al Ritz Carlton con vista su Central Park e avranno a disposizione cinquemila dollari da spendere da Tiffany’s. Secondo gli organizzatori in caso di proposta di matrimonio il ‘Sì’ e’ assicurato.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 14, 2014
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L’incredibile scherzo per San Valentino orchestrato da un gruppo di single!
L’incredibile scherzo per San Valentino è stato organizzato da un gruppo di ragazzi single di Shanghai che ha avuto l’idea di acquistare tutti i biglietti dispari di un cinema per la proiezione di Beijing Love Story con lo scopo di distruggere l’appuntamento d’amore delle coppie. Si legge nel messaggio inviato da un organizzatore: “Volete vedere un film romantico? Mi dispiace, ma dovrete sedervi in posti separati. D’altronde la lontananza, avvicina i cuori”. Come spiega l’Huffinton Post:
Con una popolazione di 1,3 miliardi, la Cina ha naturalmente la percentuale più alta di single presente nel mondo. A ciò si aggiunge un drammatico squilibrio di genere. A causa della politica del figlio unico, per il controllo delle nascite e la preferenza per i figli maschi, ci sono circa 34 milioni di ‘uomini in surplus ‘ in Cina e un sacco di cuori solitari. Ma per fortuna anche i single hanno una data da festeggiare. Dal 1990, l’11 novembre è stato celebrato come Singles Day. E ‘ stato scelto perché i numeri – 11/11 – assomigliano a dei ” rami nudi “, termini cinesi per indicare gli scapoli.
Il “nerd del computer ” come si è auto descritto colui che ha ideato lo scherzo di San Valentino ha riferito che stava solo cercando di fare qualcosa di bello per gli altri single. Inizialmente ha cercato di comprare i biglietti del teatro, ha detto al Shanghai Morning Post, ma il suo tentativo non è andato a buon fine. E’ andata meglio quando ha attivato una campagna su un sito di crowd-funding e, insieme agli altri single, ha rubato i posti necessari a dividere le coppie.
Ovviamente l’iniziativa ha scatenato non poche reazioni, tra chi commenta: “Non c’è da stupirsi se sei single” a chi rilancia: “Ora gli amanti andranno direttamente in hotel”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 14, 2014
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La rivoluzione del look di Kate parte dal collier con 38 diamanti
Pubblicato da tdy22 in febbraio 12, 2014
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Michelle Hunziker e il voto in Svizzera: “Rappresenterà un boomerang”
Michelle Hunziker ha commentato al Messaggero l’esito del referendum che ha fissato un tetto all’ingresso dei cittadini stranieri nel Paese: “Questo voto rappresenterà un boomerang. Ci sono sessantamila frontalieri italiani preoccupati per il loro futuro e per quello delle loro famiglie. Il voto di domenica avrà certamente ripercussioni politiche, economiche…Gli svizzeri dovranno aspettarsele”. La scelta, tuttavia, non sorprende la showgirl: “Il mio paese è sempre stato il riccio d’Europa. un paese chiuso, ben deciso a difendere la propria gente, i propri interessi. Non sto dicendo che è giusto o sbagliato. È così”. Ma lei sa anche bene cosa significhi essere una extracomunitria, essendosi trasferita in Italia: “Sono arrivata a 16 anni, mia madre aveva deciso di trasferirsi qui e per me è stato traumatico lasciare tutto, di colpo. (…). Quando sono arrivata in Italia la Svizzera non aveva ancora firmato gli accordi bilaterali. Ero a tutti gli effetti un extracomunitaria. mi ricordo le file al commissariato di Bologna, io unica Svizzera che veniva in Italia. Dieci sportelli ma ne funzionava uno solo. Arrivava finalmente il tuo turno e c’era sempre un documento che mancava. per avere il permesso di soggiorno ho dovuto aspettare un mese”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 11, 2014
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“Hillary Papers”: le confessioni della Clinton riportano in voga il Sexgate
Documenti scottanti che riemergono dal passato di Hillary Clinton, sbucati fuori dagli archivi dell’Università dell’Arkansas e che si compongono di centinaia di lettere, diari, interviste ed appunti raccolti dalla metà degli anni settanta al 2000 da Diane Blair, professoressa di Scienze Politiche e amica intima di Hillary. Sono questi gli “Hillary Papers”, come sono stati chiamati. A scovarli il Washington Free Beacon, giornale online collegato al think tank conservatore Center for American Freedom, dopo che il marito della Blair, alla morte della donna, ne ha donato ricerche e archivi alla biblioteca dell’università. Quello che il giornale ne ha tratto è “il ritratto di una first lady spietata”. Fatto che non meraviglia poi molto: nel 1992 un sondaggio commissionato da Stan Greenberg, faceva emergere che, secondo il pubblico, “solo una persona troppo ambiziosa politicamente, troppo forte, troppo spietata, potrebbe sopravvivere a simili controversie così bene”. Ora, tuttavia, le confessioni emerse potrebbero tornare a mettere in imbarazzo la Clinton, considerata ormai da tutti la più probabile candidata democratica alle prossime presidenziali.
Stando a quanto ripota il sito del Free Bacon , dai documenti emergerebbe il vero volto di Hillary che, confidando nella discrezione dell’amica si lascia andare in “piani di vendetta contro i suoi avversari e si lamenta del fatto che nessuno alla Casa Bianca sarebbe stato abbastanza duro e cattivo” da contrastare i nemici. Ma non solo. Le carte farebbero riapparire anche i fantasmi del Sexgate con la Clinton che, in una telefonata con l’amica, definiva Monica Lewinsky una “pazza narcisista”, prendendo le difese del marito: con la Lewinsky non ci sarebbe stato “sesso significativo” e la colpa sarebbe anche la sua e dei suoi “limiti come moglie”. Avrebbe poi “cercato di contenere” la stagista una volta finita la relazione con il marito, ma la cosa era ormai “sfuggita al suo controllo”. La Clinton attribuirebbe la sua forza di volontà alla fede: “Non sono certa che ce l’avrei fatta senza Dio”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 11, 2014
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Woody Allen non ha abusato della figliastra: lo dicevano i medici nel 1993
Era il marzo 1993 e i medici di un ospedale di New York, che avevano visitato la figlia di Mia Farrow, scrivevano: “Dylan non è ha subito abusi sessuali dal signor Allen”. La relazione, molto approfondita, è stata citata oggi dall’edizione on line del Figaro e scoperta dal sito americano Radar Online, proprio in questi giorni in cui sul cineasta americano è tornata a gravare l’accusa della figliastra che, in un’intervista al New York Times, aveva dichiarato di aver subito abusi da parte del patrigno. Gli esperti della clinica Yale-New Haven spiegano: “Riteniamo che le dicharazioni di Dylan non si riferiscono a situazioni realmente avvenute”. Ci sarebbero diverse prove a supportare la tesi che la giovane abbia mentito. Tra queste, contraddizioni tra le dichiarazioni fatte davanti al giudice e quelle riferite in ospedale; difficoltà a descrivere gli approcci fisici; stato d’animo troppo controllato durante il racconto dei presunti abusi, come se le bimba avesse un copione da recitare e non un verità da confessare. La conclusione del rapporto è un colpo durissimo a Mia Farrow: perché mentiva Dylan? “E’ una bimba vulnerabile, a causa di una famiglia irrequieta. E parla sotto l’influenza decisiva della madre”. Un altro figlio di Mia Farrow, Moses, aveva a sua volta dichiarato che la sorella Dylan non ha subito abusi da parte del regista.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 7, 2014
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Moses difende Woody Allen dalle accuse: “Papà non ha molestato Dylan”
Si continua a parlare della saga familiare Allen-Farrow e, dopo lo scandalo delle accuse di molestie sessuali rivolte al regista dalla figlia Dylan, è Moses a prendere la parola. L’altro figlio del regista e di Mia Farrow prende però le difese del padre in un’intervista rilasciata a People. “Woody Allen non ha mai molestato mia sorella. Mia madre mi ha spinto per anni anni a odiare mio padre dicendo che aveva spezzato la famiglia e molestato mia sorella. Io l’ho odiato a causa sua per due anni. Capisco ora che è stata una vendetta perchè era inamorato di di Soon-Yi”. Non solo, quindi, la difesa del patrigno, ma anche un attacco alla madre, che a sua volta si era schierata dalla parte della figlia Dylan:
Da parte sua, il regista newyorkese aveva classificato le accuse come “false e vergognose” mentre già in passato aveva accusato l’attrice di avergli messo contro i figli per una sua vendetta personale. Non sono nuove poi le accuse all’attrice di speculare sulla vicenda della figlia Dylan. Ancora, nell’intervista Moses Farrow ricorda il giorno in cui sarebbero avvenute le molestie. “In casa quel giorno vi erano sei o sette persone che si trovavano in spazi comuni. Ignoro se mia sorella creda veramente di essere stata molestata o cerchi di compiacere sua madre”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 6, 2014
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Dopo le accuse di Dylan Farrow ci si chiede: Allen va escluso dalla corsa agli Oscar?
Dylan Farrow, figlia adottiva di Woody Allen e naturale di Mia Farrow, ha lanciato dalle colonne del New York Times pesanti accuse contro il regista americano e ora nel mondo del cinema, scosso dall’accaduto, tutti si chiedono se siano o meno vere le molestie sessuali che la ragazza dice di aver subito dal cineasta quando aveva 7 anni. Non solo, tutti, NYT incluso, si chiedono se bisogna cancellare Allen dai candidati all’Oscar. Un portavoce dell’Accademy ha risposto: “L’Academy celebra i film, non la vita personale dei cineasti e degli artisti”. Ma la domanda continua ad aleggiare nell’aria, visto che il regista è fra i candidati agli Oscar, che verranno assegnati il prossimo 2 Marzo, per la sceneggiatura originale del suo ultimo film “Blue Jasmine”. Per la stessa pellicola, inoltre, Cate Blanchett è candidata al premio come migliore attrice. Del resto, come ricorda l’Huffington Post, non sarebbe la prima volta che accuse sulla moralità incrociano gli Oscar. E non sarebbe la prima volta che un artista venga premiato nonostante sul suo capo pendano sospetti cosi gravi di reato: il precedente più illustre è Roman Polanski: la condanna per stupro di un tribunale americano non gli impedì di trionfare nel 2003 con il film “Il pianista”. Ma Dylan non ci sta: “Che l’abbia fatta franca mi ha ossessionato mentre crescevo” ha scritto la giovane donna nella lettera al Nyt, che mette sotto accusa anche Hollywood e “gli attori che hanno continuato a lodare Woody Allen nelle premiazioni”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 4, 2014
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La Regina Elisabetta rifà il look a Kate
Basta gonne corte e stop ai capelli al vento. La Regina Elisabetta ha deciso che la Duchessa di Cambridge deve indossare abiti più sobri e adottare acconciature che meglio si addicano alla moglie del futuro Re di Inghilterra, nonché madre del terzo erede al trono per linea dinastica. Già dal prossimo tour in Australia, quindi, si vedrà una Kate rinnovata nell’aspetto e la macchina si è già messa in moto. Angela Kelly, fedele look maker della casa reale e perfetta conoscitrice del protocollo, assisterà la duchessa nella scelta i gioielli da indossare, naturalmente fra quelli della Corona. Lo scopo è quello di garantire alla giovane principessa un’eleganza senza tempo, pur senza intaccare la sua freschezza. Come riferisce una fonte: “Angela conosce la maggior parte dei gioielli della collezione privata della Regina”. Inoltre, la duchessa cambierà d’abito almeno quattro volte al giorno. Al riguardo, sono già al lavoro gli stilisti Alexander McQueen e Alice Temperley, che sono stati sottoposti a delle limitazioni: niente più volant e abiti da “ragazza”, ma vestiti che proiettino all’esterno un’immagine di donna matura e sobria. Del resto, come sottolinea l’Huffington Post, Kate durante questo viaggio avrà tutti gli occhi puntati addosso. E di certo subirà il paragone con la principessa Diana che nel 1983 a Auckland stupì il mondo con il suo look indimenticabile. I collaboratori di Kate, tuttavia, non stanno perdendo tempo e stanno lavorando sodo affinché la duchessa di Cambridge possa proiettare all’esterno la stessa immagine di madre, moglie e principessa all’altezza del ruolo che riveste. “La Regina ha una forte relazione con l’Australia e la Nuova Zelanda” ha raccontato la biografa reale Sarah Bradford, “inviando il Duca e la Duchessa vuole dare un segnale forte di come apparirà il palazzo nel futuro”. Per questo la mobilitazione è totale e l’impegno è massimo. E chissà che Kate non riesca a superare Lady Diana nel cuore del suo popolo. Nel frattempo la Regina si prepara ai suoi prossimi impegni: il 3 Aprile incontrerà Napolitano al Quirinale e farà visita a Papa Francesco in Vaticano, come annunciato da Buckingham Palace.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 4, 2014
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La Dellera: da “Berlusconi l’ho lasciato io” a “La gente brutta è complessata”
E’ il quotidiano Repubblica che intervista Francesca Dellera. L’attrice, che sta scrivendo un’autobiografia, parla del libro che la tiene impegnata ora, dei suoi film, del suo successo e del repentino oblio. E parla anche di Silvio Berlusconi, senza mai nominarlo, spiegando che “A lasciarlo sono stata io”. Una storia molto chiacchierata e mai realmente confermata che ha generato pettegolezzi e l’ha trasformata in una persona che “sulla strada del successo si è vista prima spalancare e poi chiudere tutte le porte”, scrive Natalia Aspesi. Non una fotografia, né una notizia che documenti la relazione dell’attrice con il Cavaliere e allora quello che restano sono le voci, tra le quali quella che la voleva amante dell’ex premier, che avrebbe tradito Veronica Lario per lei, salvo tornare sui suoi passi nel momento in cui la moglie, scoperta la liaison, lo avrebbe costretto a scegliere. Ma L’attrice 48enne, musa di Federico Fellini, la Romana di una celebre serie tv di fine anni 80, protagonista dello scabroso La carne di Marco Ferreri, ribadisce: “L’ho lasciato io”. “Ero molto giovane, non avevo alcuna esperienza e poi lui non era come adesso, pareva meglio” spiega “per me era una cosa di testa, perché nella sua follia non è stupido. E io mi sono trovata in una situazione che non avevo cercato”. Ecco la verità della Dellera: “Siccome lui era ricco e importante, si rovesciò su di me una valanga di invidia crudele. La gente è meschina e quella brutta è complessata e capace delle peggiori cattiverie”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 2, 2014
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“Il video di Casaleggio sarebbe piaciuto a Goebbels”: e i grillini insorgono
Nuovo “nemico” per Grillo e il Movimento 5 Stelle, che hanno messo alla gogna mediatica Philippe Daverio dopo che il critico d’arte, ospite alla traasmissione Otto e mezzo, ha commentato così le esternazioni del leader 5 Stelle: “Continua il percorso inarrestabile verso la trashologia. Grillo già un po’ mi spaventa, per un certo verso”. Ancora più duro nei confronti di Casaleggio: “Quello che veramente mi inquieta è il socio, quello travestito da cieco di Sorrento, quello con gli occhialini scuri. Casaleggio, io lo pronuncio con un certo riserbo quel nome lì”. E prosegue commentando il video “Gaia – The future of politics”, il corto sperimentale del 2008 che ipotizza possibili scenari del futuro caricato su Youtube dalla CasaleggioAssociati: “Ho visto quel suo video, Gaia, e mi ricorda una certa propaganda degli anni ’30 che preferisco dimenticare e questo mi mette un po’… Quel video lì è una roba che sarebbe piaciuta molto a Goebbels, anzi se avesse potuto farlo lo avrebbe fatto lui. Siccome io vengo da quel mondo lì e conosco un po’ più di altri quanto è stato drammatico, in questo momento non lo auguro ai miei concittadini italiani.”
La risposta arriva durissima dal blog di Grillo, dove Daverio è “il giornalista del giorno”. Le parore sono pesanti nei commenti che vi si leggono: “Squallido analista politico, uno dei più indegni giudizi sul movimento di Grillo che abbia mai ascoltato o letto, fiancheggiato dall’inguardabile (anche dal punto di vista fisico, oramai) conduttrice Gruber” scrive Giorgio. “Sempre la solita storia, ma perché quando abbiamo paura di qualcuno tendiamo sempre a crocifiggerlo?” gli fa eco Massimo. E ancora “I media e la strategia del terrore”. “Un altro buffone da circo pseudo critico d’arte parassita dei cittadini e stipendiato rai che ha dato il meglio di se in un programma a senso unico. Basta è ora di finirla. Sparite e abbiate il buon gusto di stare zitti”.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 2, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/02/02/il-video-di-casaleggio-sarebbe-piaciuto-a-goebbels-e-i-grillini-insorgono/
Kate vola via con il piccolo George: viaggio ai Caraibi senza William
Il principe George ha compiuto il suo primo viaggio oltreoceano: con la madre Kate Middleton, infatti, ha raggiunto i nonni materni e la zia Pippa nell’isola di Mustique in occasione del compleanno della madre della duchessa di Cambridge, Carole: la nonna del Royal Baby compie 59 anni. Niente viaggio per il principe William, rimasto a Londra per inderogabili impegni di studio. Il soggiorno dei Middleton normalmente si svolge in una villa sull’esclusiva isola dove albergano star del calibro di Mick Jagger. Nonostante la residenza sia sorvegliata giorno e notte da guardie del corpo e una nutrita schiera di vigilanti, l’anno scorso i paparazzi sono comunque riusciti ad immortalare il pancino di Kate mentre la duchessa di Cambridge passeggiava con William sulla spiaggia.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 2, 2014
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L’incredibile video: il paracadutista sviene in volo, gli amici lo salvano
Incredibile disavventura per il 25enne James Lee, paracadutista esperto con oltre mille lanci all’attivo. Dopo essersi lanciato con il paracadute da circa 3750 metri di altezza, infatti, è stato urtato da dietro da un altro skydiver e ha perso i sensi. James si è quindi ritrovato in caduta libera, con la telecamera fissata sul suo casco che riprendeva ogni terribile attimo. Fortunatamente i compagni di lancio si sono accorti di quanto stava accadendo e sono accorsi in suo aiuto: prima gli si sono radunati attorno, poi gli hanno azionato il paracadute salvandogli così la vita. Mentre scendeva a terra, ripresa conoscenza, è riuscito infine ad atterrare senza rischi. Per lui solo un lieve indolenzimento al collo e nessun ricordo dell’accaduto, a parte il filmato:
Pubblicato da tdy22 in febbraio 1, 2014
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Lei dona il rene al marito, lui la lascia: “Rivoglio indietro il mio organo!”
S’incontrano, s’innamorano, si sposano. Una storia come tante, se non che lui, Andrew Lamb, ha bisogno di un trapianto di rene e lei, la moglie Samantha, nel 2009 si sottopone a un difficile trapianto di chirurgia per salvargli la vita. La donna, che aveva anche perso peso per affrontare nel migliore dei modi l’operazione, quando il marito si riprende scopre che vuole lasciarla. E sostiene anche che la tradiva. Samantha, shockata dalla scoperta che Andy se ne vuole andare dopo quello che lei ha fatto per lui, dice di essersi pentita della donazione e che se “potesse ripetere l’operazione” non gli donerebbe il rene, piuttosto “le piacerebbe che lo avesse qualcun altro”. Come ricorda l’Huffington Post, questa non è la prima volta che si assiste a storie in cui si incrociano divorzi e donazioni di organi. Nel mese di agosto 2012, Erica Arsenault, una donna del Massachusetts ha donato un rene a suo suocera – ex , Dorothy Wolferseder – quasi 10 anni dopo aver divorziato dal figlio Scott.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 30, 2014
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Hollande in elicottero di Stato per andare dalla famiglia della Gayet?
Ancora problemi per Hollande: Claude de Ganay, deputato francese dell’Ump, partito di centrodestra all’opposizione, ha presentato un’interrogazione parlamentare per far luce sul costo di una presunta visita in elicottero che il presidente avrebbe effettuato per andare a trovare la famiglia dell’amante, Julie Gayet. Scriveva il Journal du Dimanche il 18 gennaio che il deputato ha fatto notare che Hollande “avrebbe fatto uno stop in elicottero nella bella residenza secondaria dei Gayet, il castello di Cadredil”, il 3 agosto 2013, il deputato interroga il ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian, “sui diversi mezzi aerei della flotta presidenziale” utilizzati quel giorno. Ora si vuole comprendere se quel volo è pesato sulle tasche dei contribuenti o meno. Iscritta in gazzetta ufficiale, l’interrogazione è stata anche pubblicata sul sito internet dell’Assemblea Nazionale. E Hollande? Al momento, dopo che Valèrie Trierweiler ha lasciato l’Eliseo, secondo un suo amico il capo dello Stato è “rasserenato”e “sollevato”. Le Monde riporta che, nella recente visita in Turchia, Hollande si è mostrato “più gioviale che mai”. E pare che durante il pranzo di gala ad Ankara, abbia anche lanciato sorrisi d’intesa ai suoi ministri, mentre una cantante intonava “Je ne regrette rien”, la celebre canzone di Edith Piaf. Inoltre, il presidente ritiene che l’addio a Valérie non avrà alcun impatto negativo sulla sua immagine e che ad ogni modo “i moralisti” che lo criticano non avevano comunque già votato per lui, dice ancora il Canard.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 29, 2014
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Appello alla monarchia inglese: “Stringete la cinghia”
La commissione conti pubblici della Casa dei Comuni, cioè la Camera bassa del Parlamento del Regno Unito, ha pubblicato oggi una relazione con la quale si chiede alla regina Elisabetta II e a Buckingham Palace di tagliare le spese e aumentare le entrate nelle sue casse, per esempio aprendo più spesso Buckingham Palace ai visitatori, in modo da affrontare le spese di manutenzione dei palazzi.E così torna a farsi sentire un ritornello già noto ai cittadini britannici, che da cinque anni praticano l’austerity: la presidente della commissione Margaret Hodge ha infatti chiesto ai reali di “fare di più con meno”. Hodge ha ricordato che Buckingham Palace è aperto al pubblico solo 78 giorni all’anno, attirando mezzo milione di visitatori, e ha suggerito che incrementare il numero di turisti potrebbe contribuire a raccogliere fondi. Dai contribuenti la regina riceve 31 milioni di sterline all’anno.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 28, 2014
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De Girolamo-Pascale: botta e risposta da lontano
Dopo le dimissioni di Nunzia De Girolamo, Francesca Pascale aveva commentato le voci su un possibile ritorno dell’ex ministro in FI dicendo: “De Girolamo ha voltato le spalle a Berlusconi nel momento più difficile. Che segnale sarebbe se lei tornasse nel partito, soprattutto per quelli che sono rimasti in Forza Italia? La verità è che io, se penso a chi ha tradito, provo totale disgusto”. Ma non è stata tenera neanche la risposta della diretta interessata: “Da donna che ama, posso capire le scelte e le reazioni di una compagna, anche quando non nascono da fatti reali. Infatti, non ho sentito Berlusconi né prima né dopo le mie dimissioni da Ministro, come ho dichiarato stamani a Mix24. Da politico però ammetto di provare tristezza verso coloro che si affrettano a commentare il nulla solo per guadagnarsi un posto in Paradiso”. E ancora: “Ho parlato con Berlusconi dopo il mio intervento in aula del 17 gennaio. L’ho detto in tv davanti a milioni di italiani. Non ho paura delle mie azioni, dico quello che penso, qualche volta forse con troppa foga, e non mi sono mai vergognata né ho mai rinnegato la mia storia e il mio affetto verso Silvio Berlusconi”. Ma la Pascale ha lanciato una palla che le “amazzoni” di Berlusconi non si lasciano sfuggire. Tra queste la Biancofiore: “Questo è un pensiero condiviso nei gruppi parlamentari e che intercetta il comune senso di giustizia del popolo azzurro, direi degli italiani in generale. Nulla di personale contro Nunzia De Girolamo, anzi, ma la politica per tornare credibile dovrebbe essere soprattutto di esempio alla società e l’utilizzo del movimento come un autobus sul quale scendere e salire a piacimento non lo è”. Porta chiusa anche da parte della Bergamini: “Ognuno di noi – scrive su Facebook – ha deciso liberamente quale strada prendere e proprio per questo oggi è giusto ricordarlo. La decisione di chi nel momento di massima difficoltà del presidente Berlusconi ha ritenuto di allontanarsene rende oggi evidente l’inopportunità di tornare su passi che hanno lasciato un solco profondo e indelebile in quello che è stato a lungo un percorso comune. Ora più che mai è importante tenere scisse le vie politiche dalla solidarietà personale”. Da parte sua, la Gelmini chiede di tenere separate vicenda personale e politica: “A Nunzia De Girolamo ho espresso la mia solidarietà per il gesto dignitoso compiuto lasciando l’incarico di ministro. Se poi mi si chiede quali conseguenze possono derivarne sul piano dei rapporti politici con Forza Italia, allora la precisazione è d’obbligo: nessuna conseguenza.” Parere che la Rizzotti appoggia: “Condivido la linea politica espressa dal nostro capogruppo in Senato Paolo Romani e le dichiarazioni di oggi sulla stampa di Maria Stella Gelmini. Così come umanamente, da elettrice e da iscritta a Forza Italia, comprendo il pensiero di Francesca Pascale che esprime il sentire di tutti i nostri elettori sul territorio”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 28, 2014
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La De Girolamo passa a Forza Italia? La Pascale chiude la porta
Secondo il Corriere del Mezzogiorno, la first lady di Forza Italia Francesca Pascale non sarebbe proprio convinta dal rientro del ministro nelle fila del partito. “Da quando l’ex ministro ‘Boccia De Girolamo Nunzia’ ha tradito suo padre politico, Silvio Berlusconi, non ho avuto alcun contatto con lei. Le inviai indignata e delusa un lungo sms con il riassunto della sua carriera politica e di tutta la sua trafila il giorno stesso del tradimento e da allora non l’ho più sentita e non ho alcuna intenzione di sentirla in un futuro prossimo”. Dopo aver letto sui giornali di stamane di un possibile ‘rientro’ in azzurro della De Girolamo anche grazie al suo sostegno, Pascale avrebbe precisato con chi ha avuto modo di sentirla in queste ore che non sente l’ex ministro dal giorno in cui ha lasciato Forza Italia e Berlusconi, suo padre politico, per restare al governo per il bene del Paese, come aveva detto la stessa De Girolamo.
La Pascale è durissima con Nunzia e gli alfaniani: «Provai forte indignazione – avrebbe aggiunto – per le sue motivazioni: secondo lei e i suoi compagni di merenda restare al Governo significava volere il bene del paese. Secondo me invece significava da una parte dimostrare l’orgoglio presuntuoso dell’allievo che supera il maestro, e dall’altra seguire i propri interessi personali. Comunque da quel momento ho cancellato il suo numero dalle mie rubriche».
Nessun contatto, dunque, e nessuno sconto da parte della Pascale, che ha un’idea ben precisa sui transfughi del Nuovo Centro Destra: «Gli alfaniani sono stati peggio di Fini: farei fatica a votare la coalizione se all’interno ci fosse il Ncd. Quello che hanno fatto all’Italia e al presidente Berlusconi – avrebbe ribadito commentando le dimissioni – è gravissimo e non deve essere dimenticato: hanno usato l’Italia per i propri interessi personali e hanno accompagnato chi li ha creati politicamente fuori dal Senato».
Pubblicato da tdy22 in gennaio 27, 2014
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Quando ad essere usato come sedia è un ragazzo bianco
Appena qualche giorno fa si era scatenata la polemica per una foto che ritrae la compagna del magnate russo Roman Abramovich seduta su una sedia dalle sembianze di una donna di colore. La risposta a quello scatto è già arrivata ed è opera del fotografo gay russo Alexander Kargaltsev, che ha ritratto un uomo di colore seduto su un uomo bianco. Parti invertite quindi dopo l’immagine che la rivista Boro24/7 aveva pubblicato su Instagram (poi rimossa) proprio nel giorno del Martin Luther King Day.L’attivista gay, che ora vive a New York, ha spiegato all’Huff Post Usa: “Sono stato costretto a lasciare la Russia a causa della discriminazione che ho vissuto come gay”. Aggiungendo: “Sono molto deluso dal fatto che la xenofobia sia così forte nel mio paese e che una tale immagine della signora Zhukova possa apparire quasi fosse normale e insignificante. I russi non sembrano dare peso alle offese verso il principio di non discriminazione per ragioni di razza, nazionalità, orientamento sessuale e così via.”
Pubblicato da tdy22 in gennaio 25, 2014
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Hollande: “Non è nè luogo nè momento per parlare della vita privata”
Prima conferenza stampa del 2014 per il presidente francese Francois Hollande che non risponde sul caso del suo flirt con l’attrice Julie Gayet. Alla domanda se Valérie Trierweiler è ancora la première dame, ha detto che sono questi “momenti dolorosi” ma “gli affari privati si trattano in privato, in un intimità rispettosa di ognuno. Non è il luogo né il momento di farlo”. hollande, tuttavia, non ha nascosto la sua indignazione e ha affermato che la pubblicazione delle foto sulla love story è una “una violazione di una libertà fondamentale, che può riguardare ognuno di noi”. E sulla possibilità di una denuncia: “Come cittadino dovrei perseguire questa pubblicazione”, dice riferendosi alle foto rilasciate dalla rivista Closer che lo immortalano con la presunta fiamma, l’attrice Julie Gayet. “Se mi freno è perché non ci sia una disparità, non ci siano due pesi e due misure. Ma la mia indignazione è totale”.
Il presidente ha quindi aggiunto: “Non chiedo alcuna modifica della legislazione, sono contrario alle leggi di circostanza. Ci sono tribunali che possono punire gli abusi. Ma io sono presidente e dunque, protetto da un’immunità. Non mi si può denunciare, posso io denunciare gli altri?”. Ha quindi voluto rassicurare tutti: “La mia sicurezza è garantita dappertutto”, negli spostamenti “a Parigi, in Francia e nel mondo”, da un servizio “estremamente efficace”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Le parole di Marchionne e la rivoluzione Fiat
Una vera rivoluzione quella annunciata da Marchionne per il futuro della Fiat dopo che Moody’s aveva sollevato notevoli preoccupazioni per la liquidità agli sgoccioli e per quello, che secondo la società di rating, sarebbe stato un passo più lungo della gamba. Ma ora Fiat punta a diventare un marchio per la “fascia alta” abbandonando quindi la sua vocazione storica di auto popolare. L’uscita dal mass market però, se da una parte sicuramente porta a una riconfigurazione e riorganizzazione aziendale dall’altra porta immancabilmente alla sostituzione di vecchie professionalità con nuove. Si riuscirà a riconvertire il personale?
Niente più automobili per il popolo.”Usciremo dal ‘mass market'” afferma Sergio Marchionne, ad di Fiat, che in una intervista al direttore di Repubblica, Ezio Mauro, spiega il futuro della casa automobilistica italiana dopo l’acquisto di Chrysler. “L’America ci dà valore – continua -. Rilanciamo l’Alfa e tutti gli operai rientreranno. Il futuro è questo”. E aggiunge: “Puntiamo sulla fascia medio – alta e le accuse sul debito di Moody’s non mi preoccupano”. L’America, spiega Marchionne, “ha creduto nelle nostre idee e ci ha aperto le porte. Lì, a differenza che da noi, il cambiamento piace. La cura ha funzionato e il mercato è ripartito prima del previsto”.
“Ho avuto fin dall’inizio la faccia tosta di dire che Fiat non ci avrebbe messo neppure un euro – ha spiegato l’ad della casa automobilistica di Torino – Abbiamo restituito al governo americano tutti i soldi che aveva messo in Chrysler”, e aggiunge: “Non è una conquista, abbiamo creato una cosa nuova. Da oggi il ragazzo che lavora in Chrysler, quando vede una Ferrari per strada può dire: è nostra”.
Ma se la Fiat ha restituito al governo americano sino all’ultimo dollaro investito in Chrysler, quanta parte di quei soldi sono stati pagati dagli italiani con la Cig per il personale della Fiat? L’operazione quindi è stato di mettere in Italia i dipendenti in cassa integrazione per poi investire in America e quindi tornare in Italia solo ed esclusivamente per “snaturare” la vocazione storica dell’azienda e la sua produzione di auto per il popolo. Agli italiani quindi rimarranno le auto prodotte in Asia e fino a qui ci potrebbe essere solo un po’ di nostalgia a non salire più su un modello “made in Italy”, cosa che comunque non avveniva da tempo visto che gran parte della componentistica veniva comunque prodotta fuori dai confini italiani, ma il vero problema viene sulla seconda parte del discorso dell’ad di Fiat:
“Usciremo dal ‘mass market’ – spiega Marchionne – per andare nella fascia Premium con Alfa e Maserati. Squadre di nostri uomini stanno preparando i modelli”. E parlando degli impianti e quindi dell’occupazione, l’ad di Fiat ha spiegato che “A Mirafiori-Grugliasco si faranno le Maserati. A Melfi le 500 X e piccole Jeep. A Pomigliano le Panda. A Cassino il rilancio dell’Alfa. Mi impegno: quando il piano sarà a regime, la rete industriale italiana sarà piena, naturalmente mercato permettendo”. E quindi, “si, dico che con il tempo – ha affermato riferendosi agli operai – se non crolla un’altra volta il mercato, rientreranno tutti”.
I dubbi quindi restano, ma speriamo che le speranze prevalgano!
Ma già in Europa aleggia il pericolo della stagnazione, quindi che il mercato, soprattutto quello dell’auto non abbia nuove flessioni o quanto meno non riprenda a pieno regime è più che fisiologico nel panorama economico che sta caratterizzando l’Italia. Quindi quei lavoratori? Quanti ne saranno riassorbiti? Quale sarà il futuro reale degli operai? Gli italiani, strozzati dalle tasse, spesso con i figli disoccupati o con i familiari esodati, avranno davvero come priorità l’auto? Inoltre in un’Italia in cui le zone pedonali e i percorsi ciclabili sono in aumento che ruolo avrà l’auto ora che ha perso anche la sua funzione di status symbol?
Ma secondo l’ad Fiat, “questa operazione ha permesso la sopravvivenza dell’industria italiana in un mercato dimezzato. Ora possiamo ripartire con reti e basi più forti. La società avrà un nome nuovo. Ci quoteremo dove c’è un accesso più facile ai capitali. La sede verrà decisa anche in base alla scelta di Borsa, ma avrà un valore solo simbolico”. Per Marchionne “La capacità italiana di produrre sostanza e qualità, di lavorare e costruire è enormemente più apprezzata all’estero che da noi. Il carattere dell’automobile italiana esiste eccome. Tutto ciò è una ricchezza da cui ripartire. Noi siamo pronti ma se continuiamo a martellarci i piedi, invece di puntare al meglio, finirà anche questa storia”.
Rispondendo alla domanda sull’interesse tedesco per l’Alfa Marchionne taglia corto: “se la possono sognare e credo che la sognino infatti. L’Alfa è centrale nella nostra strategia. Ma come la jeep è venduta in tutto il mondo ma è americana fino al midollo, così il dna dell’Alfa deve essere autenticamente tutto italiano, sempre, non potrà diventare americano. Basta anche con i motori Fiat nell’Alfa Romeo. Così come sarebbe stato un errore produrre il suv Maserati a Detroit: e infatti resterà a casa”. In dettaglio, “Fiat andrà nella parte alta del mass market, con le famiglie Panda e Cinqucento, e uscirà dal segmento basso e intermedio. Lancia diventerà un marchio soltanto per il mercato italiano, nella linea Y. La vera scommessa è utilizzare tutta la rete industriale per produrre il nuovo sviluppo di Alfa, rilanciandola come eccellenza italiana”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 10, 2014
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Tutti pazzi per Dudù? Anche Putin gioca con lui
Lo scatto è della rivista Chi e appare sulla copertina del settimanale che uscirà il 4 dicembre in edicola. Nel corso della sua recente visita in Italia, il premier russo Vladimir Putin si è trovato con l’amico Berlusconi e a palazzo Grazioli i due si sono divertiti a giocare con l’immancabile barboncino Dudù.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 3, 2013
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Dudù al centro delle preoccupazioni: “Visita fiscale a palazzo Grazioli”
Non si placano le acque attorno a Berlusconi e ora l’attenzione è per Dudù, con l’Associazione italiana difesa animali e ambiente preoccupato per lo stato di salute del cagnolino. Nei giorni scorsa si era parlato di un Dudù “stressato, depresso e sottoposto a un’alimentazione scellerata”, a base soprattutto di pasticcini. A dare la soffiata all’associazione erano state tre telefonate partite da presunte collaboratrici domestiche di palazzo Grazioli. Dopo la denuncia, l’Aidaa si dice determinata ad andare fino in fondo, facendo entrare i medici della Asl a palazzo Grazioli. Anche Federico Coccia, il veterinario che ha in cura il barboncino è entrato nel merito e ai microfoni di Radio2 ha assicurato che “Dudù sta bene. Non è castrato, non si è ancora riprodotto perché è molto giovane”. Ma gli animalisti non sembrano soddisfatti, come appare da una nota del presidente dell’associazione. Lorenzo Croce: “Prendo atto di quanto dichiarato dal dottor veterinario Federico Coccia in merito allo stato di salute di Dudù, compreso il fatto che il cane potrebbe essere irrequieto in quanto non ha ancora avuto un rapporto sessuale completo con una cagnetta, ma proprio per fugare ogni dubbio riteniamo necessario che questo cane venga sottoposto alla visita fiscale dei veterinari dell’Asl di Roma A ai quali abbiamo inviato un ulteriore richiesta questa mattina anticipandola via telefax”. E continua: “La tutela della salute del cane è l’unica cosa che ci interessa. Se si dovesse in qualche modo intervenire facendo pressione sui veterinari pubblici per non effettuare i controlli previsti dalla legge, abbiamo pronto un ricorso al tribunale civile perché sia un magistrato ad obbligare la visita fiscale al cane della signora Pascale in quanto la documentazione e le testimonianze in nostro possesso non ci lasciano altra scelta e spero che la questione si risolva in maniera definitiva attraverso i controlli richiesti senza dover andare oltre evitando che una semplice segnalazione si trasformi in qualche cosa d’altro”.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 3, 2013
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Allarme Dudù! E’ stressato e depresso
E’ Libero a riportare l’allarme lanciato dall’Aidaa, l’Associazione italiana difesa animali e ambiente, preoccupata per Dudù, il cagnolino di Berlusconi e della Pascale, che sarebbe troppo stressato, soffrirebbe di una sindrome depressiva ed sarebbe sottoposto a un’alimentazione a base di pasticcini. Il quotidiano riporta le parole del presidente dell’associazione, Lorenzo Croce, che spiega di volersi battere per la salute del barboncino: “Che sia di Berlusconi o di pinco pallino a me non frega niente. Mi interessa che il cane stia bene”. L’Aidaa, a sua volta, sarebbe stata allertata da tre telefonate. Spiega Croce: “Tra giovedì sera e venerdì mattina noi dell’Aidaaa abbiamo ricevuto tre telefonate da un telefono fisso di Roma da signore che si sono qualificate come collaboratrici domestiche di Palazzo Grazioli. Tutte riportavano una forte preoccupazione per Dudù. Secondo le signore, sarebbe costretto a un’alimentazione a base di pasticcini in quantità tale da metterne a repentaglio la salute e inoltre soffrirebbe di una sindrome depressiva a causa della situazione di generale stress della famiglia in cui vive”. L’associazione – che in passato ha seguito i casi di Empty (il cane di Monti) e dell’asino Ugo (donato alla Brambilla) – ha dunque inoltrato una segnalazione alla Asl competente.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 1, 2013
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Anna Maria Cancellieri pronta a fare un passo indietro, “se lo chiede il Paese”
In merito al caso di Giulia Ligresti, il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri ha detto oggi: “Se il Paese lo chiede farò un passo indietro”, aggiungendo: “Non mi sono mai occupata di scarcerazione, è una falsità, non ho mai fatto nulla che non sia un mio preciso compito”. E ancora: “Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria non è mai intervenuto per una scarcerazione. Chi dice questo è falso, bugiardo e ignorante”, ha precisato.
Pubblicato da tdy22 in novembre 4, 2013
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Cancellieri, Peluso e Ligresti, galeotta fu una farmacia?
Dove nasce un’amicizia? Nel caso delle famiglie Cancellieri-Peluso con i Ligresti sembrerebbe che galeotta fu una farmacia! Zona sud di Milano, nel quartiere Vigentino, proprio qui si trasferì Sebastiano “Nuccio” Peluso, marito di Anna Maria Cancellieri, siciliano di Palazzolo Acreide, per aprire una farmacia. Ma al piano di sopra chi abitava in quello stesso stabile? Un altro siciliano, Antonino Ligresti.
Non ci volle molto e cominciarono le frequentazioni, le partite a tennis, le cene. Anche se le carriere professionali hanno seguito strade diverse. Antonino, medico cardiologo, in pochi anni riuscì a costruire uno dei poli più importanti della sanità privata in Lombardia, che comprende l’ Istituto Galeazzi, i policlinici San Pietro (Bg) e San Marco (Zingonia) e le case di cura Città di Milano e Madonnina. Un piccolo impero parallelo a quello ben più grande che il fratello Salvatore, giunto a Milano alla fine degli anni’50, fa crescere intorno all’attività immobiliare e all’edilizia a cui poi si aggiungono le assicurazioni. Nuccio Peluso, invece, ha seguito la moglie Anna Maria Cancellieri, oggi ministro della Giustizia, tutta la vita.
“Io – ricorda “Nuccio” Peluso – ho fatto il farmacista tutta la vita. Avevo una farmacia in Sicilia, e poi ne ho aperto una a Milano. Da qualche anno sono in pensione e vivo la vita che mi è sempre piaciuta. All’aria aperta, in campagna, stando a contatto con la natura e facendo sport”.
Poi Anna Maria Cancellieri diventa amica di Lella Fragni, compagna di Salvatore, don Salvatore Ligresti. Giovanni Pons per Repubblica ripercorre le tappe della “scalata” di Salvatore Ligresti:
Nel prendersi la Fondiaria, che è molto più grande della sua Sai, Salvatore agisce con le armi che conosce bene, in primo luogo quelle della vicinanza alla politica. Negli anni ’80 la sua sponda era Craxi, nei primi anni Duemila è Berlusconi l’uomo a cui si affida per nominare al vertice dell’Isvap Giancarlo Giannini al posto di Gianni Manghetti che non vuole dare il via libera alla fusione tra le due compagnie. Un intervento a gamba tesa di Gianni Letta permette di scalzare il candidato prescelto fino a quel momento, Lorenzo Pallesi, ex presidente dell’Ina. Un altro tassello si incastra con l’arrivo alla Consob di Lamberto Cardia, altro caposaldo del potere ligrestiano di quegli anni, con il figlio Marco che presta pregiate consulenze alle società del gruppo. Ma anche Pier Giorgio Peluso, classe 1968, il figlio del farmacista Nuccio, in quegli anni si fa le ossa nelle stanze di Mediobanca, poi passerà in Capitalia e quindi in Unicredit. E’ bravo e ci sa fare ma dovunque vada si imbatte nelle società dei Ligresti: Fondiaria, la holding Premafin e le immobiliari Sinergia e Imco, tutte piene di debiti e di problemi da risolvere. Quando nel maggio 2011 si decide il suo passaggio in Fonsai, Salvatore è contentissimo, pensa di essersi messo in casa uno di famiglia. Ma dopo qualche mese capisce che non è così e il suo giudizio sul figlio del ministro diventa improvvisamente tagliente.
La pillola Peluso, Ligresti non l’ha quindi digerita? Però forse la cura Cancellieri e la scarcerazione di Giulia, hanno addolcito l’amaro fiele?
Pubblicato da tdy22 in novembre 4, 2013
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L’ex di Francesca e il giallo di Dudù: attacco frontale alla Pascale
Il passato di Francesca e gli scheletri che continuano a danzare fra le mura di Palazzo Grazioli. Dopo la Bonev, l’ex fidanzato e di nuovo il mondo dorato della compagna di Berlusconi che si sgretola sotto il gossip. In un intervista rilasciata al settimanale Oggi il primo fidanzato della Pascale ha raccontato: “Siamo stati insieme tre anni. Poi seppi che in quel periodo si vedeva con un altro uomo, molto più grande di lei, un imprenditore sessantenne. L’aiutò a trovare un lavoro e l’introdusse negli ambienti politici di Forza Italia”. Il ragazzo vuole rimanere anonimo e spiega la sua decisione: “Perché ricordo il fango che gettarono sull’ex fidanzato di Noemi Letizia e non ho intenzione di fare la stesa trafila». Come si erano conosciuti? All’Istituto d’Arte frequentato da Francesca: «Se davvero ha avuto una relazione con un’insegnante, come dice la Bonev, è stata brava a non farlo trapelare» e poi il ragazzo afferma: «Dopo Telecafone era diventata più spregiudicata, maliziosa».
Secondo il giovane Francesca poi è cambiata Non c’è più nulla della Francesca che ho amato in quella che leggo sui giornali. È un’altra persona. L’ultima volta che l’ho vista è stato per la festa dei suoi 18 anni, nel luglio 2003. Eravamo in rotta, non approvavo quell’ossessione di voler far parte del mondo dello spettacolo… Ripeteva “Io ce la farò. Diventerò qualcuno, sarò famosa”».
Giallo anche sul cagnolino Dudù. Sempre da Oggi sembra che sia stata Michela Vittoria Brambilla, nota per la sua passione per gli animali, a regalare alla coppia il cagnolinò Dudù.
“Ho regalato io Dudù al Presidente – dice la Brambilla – Era gennaio dell’anno scorso, in piena campagna elettorale, e Francesca mi chiese un cucciolo. La cagnolina di amici dell’hinterland milanese ne aveva giusto tre di 55 giorni, l’età in cui possono essere staccati dalla mamma” e poi aggiunge altri dettagli: “per il Presidente fu una sorpresa, capita spesso quando in una casa arriva un cucciolo che il capofamiglia sia scettico. Ma in poche ore Dudù ha preso il controllo della casa». Anche sul nome c’è qualche aneddoto che la Brambilla racconta al settimana “Il nome lo ha scelto Francesca. All’inizio ne aveva in mente altri, tra cui Gennaro mi pare. Poi optò per uno corto”.
Tra cane, ex fidanzato e Bonev la Pascale sembra entrata davvero in un giro di gossip senza fine, un vero e proprio attacco frontale.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 22, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/10/22/lex-di-francesca-e-il-giallo-di-dudu-attacco-frontale-alla-pascale/
Lapo vittima di abuso: i Gesuiti negano che sia mai stato in un loro collegio
Venerdì l’intervista che ha fatto discutere tutta l’Italia: la rivelazione shock di Lapo Elkann che al Fatto Quotidiano ha raccontato di esser stato fatto oggetto di abusi sessuali ancora ragazzino, a soli 13 anni. E poi il racconto di esser stato mandato in collegio dai Gesuiti. Sulla seconda parte, però, gli stessi Gesuiti pongono un “alt” e consigliano al rampollo di casa Agnelli di mettere in ordine i suoi ricordi. Perchè, a quanto dicono i religiosi, in un loro collegio non c’è mai stato. Vitangelo Denora, delegato per le scuole della Provincia d’Italia della Compagnia di Gesù, come riporta Famiglia Cristiana, ha dichiarato: “Siamo molto vicini a Lapo Elkann, che oggi ha condiviso su un quotidiano una ferita profonda della propria adolescenza. Preghiamo per lui con tutto il cuore e condanniamo con ogni fermezza gli abusi compiuti nei suoi confronti. Per chiarezza e completezza di informazione, ci sentiamo però di dover escludere che abbia mai studiato in uno dei nostri collegi in Italia, né – a quanto ci risulta, dopo aver compiuto le prime verifiche – in uno degli istituti della Compagnia presenti nel mondo”. E prosegue: “Il nostro modello educativo si basa sul rispetto della persona e sulla sua crescita umana, che accompagna e per certi versi addirittura precede quella culturale: i gesuiti puntano sull’educazione per formare uomini e donne di speranza, capaci di rendere migliore il proprio Paese e il mondo che li circonda. Saremmo felici di ospitare Lapo Elkann quanto prima, in uno dei nostri 6 collegi in Italia, per discutere con lui dei ragazzi e dei loro sogni e magari, se vorrà, di avviare anche qualche progetto insieme”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 19, 2013
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Lapo Elkann: da una vita al massimo allo shock dell’abuso
Chi l’avrebbe mai potuto immaginare? Chi riesce ad andare oltre alle apparenze? Chi riesce a percepire il disagio invece di voler fare gossip? L’intervista di Lapo Elkann, rampollo di casa Fiat, è destinata a suscitare clamore e shock. Dai media già sono partiti i fiumi d’inchiostro tipici delle grandi rivelazioni, dei grandi gossip, dei grandi misteri. Quelle parole gettate sulle tv, sulla stampa, sul web per richiamare l’attenzione, per far esplodere la “notizia bomba”. Tra i titoli a effetto e la ricerca di drammatizzazione non c’è testata che oggi non riporti l’intervista di Lapo.
Così quelle parole di Elkann rimbalzano e si amplificano, ma forse per capire il dramma bisogna fare silenzio e percepire le cicatrici così profonde che si celano dietro a quelle esternazioni:
“È il momento di dire la verità: dai 13 anni, in collegio, ho vissuto cose brutte. Parlo di abusi fisici. Sessuali. Non ne ho mai parlato perché voglio che questa storia serva a qualcuno. Sto pensando a una fondazione”.
Lapo poi spiega: “Cose capitate a me e ad altri ragazzi. Parlo di abusi fisici, sessuali. Mi è accaduto, li ho subiti. Altre persone che hanno subito cose simili non sono riuscite ad affrontarle. Il mio migliore amico, che era in collegio con me per quasi 10 anni e ha vissuto quello che ho vissuto io, si è ammazzato un anno e mezzo fa”.
Ora, aggiunge Elkann, “voglio aiutare chi ha passato quello che ho passato io. Parlare è giusto, ma facendo qualcosa di utile, di positivo”. Per questo Lapo sta pensando di aprire una “fondazione”, “fare qualcosa di utile”.
Per affrontare un trauma simile – spiega – “ho dovuto fare un enorme lavoro su me stesso, anche vedere cose che non avevo voglia di vedere. Non nasconderle più. Non nascondermi. Ho dovuto essere sincero con me stesso e con gli altri. Anche perché – aggiunge – quando si ammazza il tuo miglior amico ti metti in discussione. Ti fai delle domande. Avrei potuto fare qualcosa? Stargli più vicino? Me lo sono chiesto anche quando è morto mio zio Edoardo”.
Un’altra perdita dolorosa nella vita del manager. “A mio zio penso molto spesso. Mi manca. Mi mancano anche tutti gli altri: mio nonno, Giovannino, Umberto, mio cugino Filippo, che se ne è appena andato. Tutti. Però Edoardo era una persona speciale. Atipica. Che ha vissuto una vita estremamente travagliata. Certe cose dure che ha vissuto, oggi le capisco ancora meglio di ieri. E ho sempre un gran dolore nel pensare che si sarebbe potuto fare di più”.
Lapo prende anche la distanza dal mito di famiglia, Gianni Agnelli, l’Avvocato: “ho capito che il nonno era il nonno e io sono io. Oggi non ho più nessuna voglia di essere come lui, il che non vuol dire che non lo rispetti. Però io sono diverso”.
Forse un esempio Lapo lo ritrova invece nel Papa e spera che l’esempio di Francesco possa essere una guida anche per la politica anche se l’Italia, come ammette lo stesso Elkann, non è il Vaticano. Ma Bergoglio per il fondatore di LA Holding, “è fantastico, moderno, umano”. Secondo Lapo “L’Italia soffre, ma non è sconfitta. Solo che dovremmo evitare di prenderci a schiaffi da soli. C’è un enorme potenziale inespresso”. Elkann dichiara anche di aver votato nel 1994 Silvio Berlusconi il “nuovo che avanzava” poi ne è rimasto deluso “molto di quel che era stato promesso non è stato fatto, e io non l’ho votato più. Come imprenditore e italiano il mio scopo non è dimenticarmi delle tasse. Guadagno e sono contento di pagarle”. Detto questo, “Berlusconi non mi sta affatto sulle palle”, pur non essendo “un mio amico […]. Non partecipo al tiro al bersaglio. Qui da sempre prima si fa un applauso, poi si prepara il plotone di esecuzione. Troppo comodo”.
Non Berlusconi, dunque, non Grillo. Ma chi allora, Renzi? Maybe. “Non ho mai parlato male di Renzi”, dice. “Mi pare uno che si comporta nello stesso modo che abbia davanti un cameriere o il presidente della Repubblica. Un atteggiamento che mi piace. Troppo facile giocare a fare il duro con chi lavora per te, meno semplice farlo con chi ha più capacità, intelligenza o pa**e di te”.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 18, 2013
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