Da martedì 14 gennaio ‘La Padania’ ha una nuova rubrica che farà discutere: si chiama ‘Qui Kyenge’ e pubblica l’agenda istituzionale degli incontri pubblici del ministro dell’Integrazione nella pagina normalmente dedicata agli appuntamenti degli esponenti leghisti (‘Qui Lega’). Aurora Lussana, direttrice del quotidiano del Carroccio, spiega: “I nostri lettori hanno visto che in questi nove mesi Kyenge non ha prodotto alcun provvedimento in Consiglio dei ministri e in Parlamento. Sono nove mesi che fa pellegrinaggio filo-immigrazionista in lungo e in largo per l’Italia e i nostri lettori vogliono essere informati sulle sue iniziative”. Ma se le si chiede se non teme che tutto questo possa essere letto come una provocazione verso il ministro o essere percepito come una ‘istigazione’ alla protesta, Lussana risponde: “No, si tratta dell’elenco dei suoi appuntamenti pubblici, pubblicati sul portale del ministero: noi facciamo informazione sull’attività dei membri del governo. I nostri lettori vogliono sapere dove Kyenge si reca per ascoltare i suoi annunci e le sue chiacchiere: è giusto informarli”. Ma parlando degli attacchi della Lega al ministro dell’Integrazione, Vendola, su Twitter, ha affermato: “I razzisti nostrani pensano di essere nell’Alabama o nel Mississippi di mezzo secolo fa o nel Sudafrica dell’apartheid… Qualcuno gli dica che siamo nel terzo millennio e in un Paese civile, nonostante loro”. Per quel che riguarda la Kyenge, ai giornalisti che le chiedevano un commento ha risposto: “La Padania chi?”. “Non so chi sia la Lega Nord – ha continuato il ministro rispondendo alle sollecitazioni dei giornalisti a margine di un incontro a Roma – Non sapendo di chi si tratta praticamente saranno cittadini e fanno quello che vogliono”. Il ministro non ha voluto commentare la domanda se ritenga che l’iniziativa della Padania sia o meno un’intimidazione.
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Cecile Kyenge vs la Lega: “La Padania chi?”
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Papa Francesco mette all’asta la sua Harley Davidson
Lo scorso giugno, Papa Francesco era stato omaggiato dalla Harley Davidson con uno dei suoi modelli in occasione del raduno per 110° anniversario avvenuto a Roma. La moto è rimasta nel garage del Vaticano, parcheggiata accanto alle limousine blu che il Pontefice non utilizza, privilegiando le utilitarie per i suoi spostamenti. Ora, a sei mesi di distanza, verrà battuta all’asta e i fondi verranno destinati all’ostello della Stazione Termini che ogni giorno ospita centinaia di senza tetto e barboni. La moto, scintillante nelle sue cromature d’argento, un modello Dyna Super Glyde, 1,585 cc, verrà venduta con un segno particolare che la rende unica agli occhi dei collezionisti: sul serbatoio spicca la firma “Francesco”. Si tratta quindi di un pezzo da collezione. La casa d’aste Bohams ha annunciato che il suo valore va dai 12 mila ai 15 mila euro e verrà battuto il 6 febbraio al Grand Palais a Parigi. Stando a quanto riferiscono gli organizzatori, inoltre, nella stessa occasione Francesco vrebbe firmato anche un giubbotto di pelle, che verrà venduto separatamente. Come ricorda il Messaggero, non è la prima volta che oggetti papali finiscono all’asta per finanziare opere di beneficenza. Anni fa il cardinale Sepe, quando era alla Congregazione di Propaganda Fide, organizzava aste con diversi oggetti ricevuti in dono durante l’anno. A volte anche Papa Wojtyla forniva al cardinale qualche pezzo avuto in regalo, ma per lo più erano oggetti di carattere religioso. Non Harley Davidson.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Prima il Pallone d’Oro… poi le polemiche!
Polemiche dopo l’assegnazione del Pallone d’Oro 2013 a Cristiano Ronaldo con diversi commissari tecnici che si lamentano di presunte modifiche o omissioni dei loro voti. Tra gli altri, anche Andoni Goikoetxea, noto per aver rotto una gamba da giocatore a Diego Maradona e oggi ct della Guinea Equatoriale. Al Mundo Deportivo, il basco ha dichiarato che le sue preferenze (5 voti per Ronaldo, 3 per Messi e 1 per Iniesta) sarebbero scomparse dalla lista pubblicata dalla Fifa. E non è il solo a parlare di simili cambiamenti. Juan Carlos Buzzetti, ct della Nazionale delle Isole Fiji ha spiegato di aver votato Cristiano Ronaldo, Messi e Ribery, mentre la Fifa gli ha attribuito Ronaldo, Ribery e Lewandowski. E ancora, Jorvan Viera, ct del Kuwait, le cui votazioni per Messi, Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic sarebbero state modificate in Messi, Neymar e Cristiano Ronaldo. Anche Xabier Azkargorta della Bolivia sostiene che le sue votazioni per Cristiano Ronaldo, Messi e Iniesta sarebbero state cambiate in Iniesta, Messi e Cristiano Ronaldo. Infine Domingo Hernandez, selezionatore della Repubblica Dominicana. “Ho votato Cristiano Ronaldo, Messi e Ribery e invece mi hanno attribuito queste preferenze: Ribery, Cristiano Ronaldo, Falcao. Che cosa è successo?”, le sue dichiarazioni.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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L’Italia e la “demopazzia”: Maurizio Crozza a Ballarò
Copertina di Maurizio Crozza come da tradizione nella puntata odierna di Ballarò e il comico ha avuto l’imbarazzo della scelta sui temi da trattare. L’incipit ha preso l’avvio dalle varie sentenze emesse negli ultimi tempi:
Giovanni, aiutami. Segui il mio ragionamento. Berlusconi è stato sconfitto dalla Cassazione. La legge elettorale l’ha cambiato la Corte costituzionale. Il metodo Stamina lo verificano i giudici del lavoro. Le acciaierie che inquinano le chiudono le Procure. Sbaglio o l’analisi è che questo Paese è governato dai giudici?
In seguito ha definito la politica “un simpatico passatempo tra una sentenza e un’altra” prima di passare a parlare del caso Cota in Piemonte e sbizzarrirsi in un’imitazione di Antonio Conte. Sempre riguardo le vicissitudini piemontesi: di fronte alla sentenza che ha annullato le elezioni regionali, “la Lega non ci sta, sta già organizzando un Movimento no Tar”. E dopo una frecciata ai giudici che “non si ammazzano di lavoro” ha ipotizzato che siano i Savoia a prendere nuovamente in mano il governo in Piemonte, supportando la tesi con il fatto che Emanuele Filiberto non ha più reality a cui partecipare e voglia di lavorare proprio non ne ha (”mi sembra assurdo”). Ma non poteva passare inosservato il caso De Girolamo:
La ministro pare avesse molta influenza nelle decisione della sanità di Benevento. Ci sono intercettazioni imbarazzanti, lei non è indagata però. Riflessione: Benevento ha dato alla politica Mastella e De Girolamo. Io penserei ad una politica di controllo delle nascite. Proporrei una legge che dica che da Benevento debba uscire un politico al massimo ogni cento anni.
Quindi la chiusa, dedicata alla Francia e a Hollande:
I francesi arrivano dieci anni dopo. Noi siamo già alla compravendita di parlamentari, al doppio Papa. Voi state ancora all’amante del presidente.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Hollande: “Non è nè luogo nè momento per parlare della vita privata”
Prima conferenza stampa del 2014 per il presidente francese Francois Hollande che non risponde sul caso del suo flirt con l’attrice Julie Gayet. Alla domanda se Valérie Trierweiler è ancora la première dame, ha detto che sono questi “momenti dolorosi” ma “gli affari privati si trattano in privato, in un intimità rispettosa di ognuno. Non è il luogo né il momento di farlo”. hollande, tuttavia, non ha nascosto la sua indignazione e ha affermato che la pubblicazione delle foto sulla love story è una “una violazione di una libertà fondamentale, che può riguardare ognuno di noi”. E sulla possibilità di una denuncia: “Come cittadino dovrei perseguire questa pubblicazione”, dice riferendosi alle foto rilasciate dalla rivista Closer che lo immortalano con la presunta fiamma, l’attrice Julie Gayet. “Se mi freno è perché non ci sia una disparità, non ci siano due pesi e due misure. Ma la mia indignazione è totale”.
Il presidente ha quindi aggiunto: “Non chiedo alcuna modifica della legislazione, sono contrario alle leggi di circostanza. Ci sono tribunali che possono punire gli abusi. Ma io sono presidente e dunque, protetto da un’immunità. Non mi si può denunciare, posso io denunciare gli altri?”. Ha quindi voluto rassicurare tutti: “La mia sicurezza è garantita dappertutto”, negli spostamenti “a Parigi, in Francia e nel mondo”, da un servizio “estremamente efficace”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Chiellini fa 300! E ora ha una bacheca allo J-Museum
Lo Juventus Stadium si è arricchito di una maglia: la numero 3, quella di Giorgio Chiellini, che ha raggiunto le 300 presenze con la maglia bianconera. Commosso per il gesto che sa di storia, il difensore bianconero ha detto, donando la casacca al presidente Paolo Garimberti: “Questo è un punto di partenza, alla Juve ho imparato che le celebrazioni durano poco e si pensa sempre all’obiettivo successivo. Ho dato un’occhiata ai nomi che sono presenti in questa galleria e mi sono emozionato anche perché la Juve è la mia vita, gioie, trionfi, delusioni, dolori, non si cancella niente. Il ricordo più bello di queste 300 presenze è lo scudetto vinto a Trieste nella partita contro il Cagliari, dopo due anni terribili cambiare in questo modo la storia è stato indimenticabile. La partita più brutta, quelle del secondo anno in cui siamo finiti settimi, sembrava un incubo che non finiva più“. E ancora: “La delusione per l’eliminazione dalla Champions è tanta perché volevamo provare a misurarci con le grandi squadre per vedere se avevamo diminuito il gap dell’anno scorso ma abbiamo sbagliato delle partite, sì, forse ha ragione Buffon, ci manca dell’esperienza che forse faremo in Europa League quest’anno. La finale a Torino è un grosso stimolo. Per vincere il terzo scudetto di seguito invece ci vuole grande umiltà. Appena ci deconcentriamo rischiamo il passo falso”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Bitonci: “La Kyenge vuole favorire la negritudine”
Attacco diretto al ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge in Aula dove Massimo Bitonci. Il presidente della Lega Nord al Senato, durante il suo intervento sul provvedimento sulla messa alla prova, che contiene anche l’abolizione del reato di clandestinità e sulla quale il capogruppo ha annunciato una dura opposizione, ha detto: “La gente ha paura ad uscire la sera. Leggo che la Kyenge e la sua consigliera Livia Turco vogliono le quote riservate agli immigrati nella società. Siamo alla demenza. La Turco non sa niente di niente, e la Kyenge non è qualificata per questo incarico molto delicato. La Kyenge non sa cos’è l’integrazione, non sa niente di niente, vuole favorire la negritudine come in Francia, ma noi possiamo farne a meno”. E ha proseguito: “Ogni anno entrano nel nostro paese diecimila di clandestini. Una città nuova da mantenere. Il governo e la maggioranza evidentemente non si rendono conto di come i problemi della sicurezza che attanagliano le città del Nord sono legati all’immigrazione clandestina. Così facendo stanno sovvertendo lo stato di diritto. Noi faremo contro questo provvedimento un’opposizione durissima, non ci spaventa stare qui anche di sabato e domenica. Un emendamento dei 5 Stelle in commissione ha abolito il reato di clandestinità, reato per altro troppo spesso disapplicato dai giudici di sinistra. Diciamo basta a tutto questo, così come diciamo basta agli indulti mascherati. È un provvedimento inutile e dannoso contro il quale noi ci batteremo”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Il paese dove alla raccolta differenziata… ci pensano gli asinelli!
A Montalto Ligure, in provincia di Imperia, a raccogliere la differenziata, nei vicoli stretti dove i camion non arrivano, ci pensano due aiutanti davvero speciali e unici: gli asinelli Limone e Gina. I due asini, gerle sul dorso, attraversano coì le piccole vie medievali, girando di casa in casa. Ogni mattina un operatore ritira i sacchetti contenenti rifiuti di carta, vetro, plastica e ‘umido’ che gli asini trasportano nei cassonetti all’entrata del paese.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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L’appello della modella taglie forti: “basta con manichini troppo magri”
L’appello che, attraverso un’intervista rilasciata all’Huffington Post, lancia ai rivenditori è semplice: che i manichini siano adeguati agli abiti per le maggiorate. Lei ha 23 anni, si chiama Alex La Rosa ed è una fiera modella taglia 48 di Los Angeles che, nonostante le difficoltà a trovare lavoro, non ha alcuna intenzione di dimagrire. Alex spiega che l’uso di manichini per mini-abiti, notevolmente più piccoli delle collezioni in vendita, scoraggia i consumatori diffondendo in loro aspettative non realistiche. La frustrazione, inoltre, è controproducente.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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La grande rozzezza di Servillo: si chiede che almeno si scusi!

Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Suicido shock! Si toglie la vita a 13 anni per i brutti voti!
Shock in un Comune del basso mantovano dove una ragazzina di origini indiane di appena 13 anni si è tolta la vita nella sua abitazione. La piccola, sola in casa, ha preso una corda improvvisata, se l’è stretta attorno al collo e, dopo averla legata alla ringhiera di un soppalco, si è impiccata. La ragazzina, che frequentava la seconda media e viveva con la madre separata, ha lasciato un biglietto dove spiegava la sua angoscia per i brutti voti presi ultimamente a scuola. E’ stata la madre a trovare il giovane corpo senza vita. Inutili i tentativi di rianimazione del personale del 118. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Ancora guai per Justin Bieber! Uova sulla casa dei vicini
Oltre 20mila dollari di danni per aver trascorso una serata in compagnia… ingannando il tempo lanciando uova contro la casa di un vicino. Nella residenza di Calabasas di Justin Bieber è così giunta la polizia che ha perquisito l’abitazione della pop star e ha fermato otto persone presenti, tra le quali anche il cantante.
A riportare la notozia i media americani, che hanno riferito che gli agenti sono intervenuti dopo che Bieber era stato denunciato da un vicino per aver lanciato delle uova contro la sua casa. il cantante, sottolineano i media locali, si è spesso scontrato con i suoi vicini, che lamentano la confusione provocata dai numerosi party organizzati dalla giovane pop star.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Spettacolo in cielo: i fulmini che illuminano il Cristo Redentore
Spettacolare e inquietante. E’ questo lo show offerto dalla natura in Brasile dove, mentre imperversava il maltempo, dei lampi temporaleschi hanno squarciato il cielo offrendo spettacolari giochi di luce che hanno circondato la statua simbolo della città carioca sul Corcovado, il Cristo Redentore.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Il camionista licenziato perchè ha detto no al contratto bulgaro
“Mi chiamo Alessandro, per i colleghi Valanga e sono, o meglio ero un autista. Un lavoro in un settore spesso mal visto e mal interpretato, ma affascinante e comunque indispensabile. Uno di quei lavori che puoi fare solo con passione. Passione che ti spinge a farti le patenti, a girare per le strade d’Europa col tuo metabolismo regolato dalle ore di guida, dai clienti e dalle dogane. Ma vai avanti.” Inizia così la lettera pubblicata da un 31enne milanese di Segrate su Weborienta. Lui è camionista da 12 anni e qualche riga dopo aggiunge: “Ora basta. Lavoro in Italia, con un mezzo italiano, trasporto merce italiana da e per l’Italia se non addirittura in Italia, sono italiano orgogliosamente e tu mi proponi un contratto bulgaro no.” Perchè è una pratica sempre più gettonata, come spiega lo stesso Alessandro Gabanella al Corriere. “La telefonata è arrivata un anno fa e a dire il vero me l’aspettavo da un po’. Il titolare dell’azienda mi ha detto: ‘Vieni giù e ne parliamo’. Io gli ho replicato: Non propormi le porcherie che sento in giro, perché non vengo proprio”. E ora, per aver detto sì al suo orgoglio di essere italiano e alla legalità, è senza lavoro da un anno. Spiega il quotidiano:
Patente C, D, E. Migliaia di euro per poter guidare tir e autotreni. Contratti sempre precari ma una grande passione. Stipendio da 1.800 euro al mese, settimane intere al volante passando dogane e frontiere. Amici improvvisati nei motel di ogni dove. I marocchini, i pachistani e poi i romeni, i bulgari. Le «navi-scuola», gli amori, il forno da campeggio, i panini e i «bocadillos», le notti a Novara con la nebbia fitta sulla Torino-Milano e la responsabilità di carichi come macigni, l’attenzione spasmodica che non ti freghino la benzina mentre sei in dormiveglia. La carreggiata unico metro di riferimento e il parlare da soli per dissimulare la solitudine.
Quello che accade con questi contratti bulgari lo si può sintetizzare in questo modo:
in Bulgaria i camionisti guadagnano un terzo dello stipendio italiano e le tasse e i contributi sono minimi. Ma la Bulgaria, come la Romania, ora fa parte dell’Unione europea e in virtù della liberalizzazione del mercato e della volontà degli sherpa di Bruxelles di favorire la mobilità sovranazionale molti “paletti” sono stati divelti. Così ora si moltiplicano le aziende italiane di trasporto che chiudono nel nostro Paese per aprire una sede fittizia nell’est Europa. Con la complicità di agenzie interinali italiane (su cui siti campeggiano diversi annunci per autisti romeni) e persino di una sigla sindacale, la Unitai (aderente a Conftrasporto) che aiuta i «padroncini» a chiudere da noi per riaprire in Bulgaria fornendo tutte le informazioni del caso. L’esito – dice Alessandro – «è che se non fai come ti dicono loro resti a casa. E al tuo posto assumono un bulgaro, oppure riassumono un tuo collega italiano con un contratto bulgaro riconoscendogli in nero lo stipendio che aveva prima , ma non pagandogli più contributi e tanto meno le tasse. Se non accetti – e se ti va bene – rischi di diventare un cassintegrato. Con i sussidi dello Stato italiano, i soldi per la formazione italiani, la merce trasportata italiana da un tuo collega italiano a finanziare il welfare di Romania e Bulgaria». Eppure le norme prescrivono che aziende di trasporto straniere non possano fare più di tre viaggi all’interno di un Paese estero a settimana. Peccato che fatta legge, trovato l’inganno. Le aziende di trasporto che hanno aperto una filiale nell’est Europa hanno tenuto rimorchi e semirimorchi italiani in modo da saltare i controlli relativi al cabotaggio e ora c’è il far west. Dice Alessandro che si può trovare ovunque ampio riscontro di quello che sta accadendo: «La Arcese trasporti, che ha gestito i trasporti della Fiat per una vita, assume ora in Romania e ha appena chiuso a Torino. La Maggi ha licenziato 50 persone e ad aprile ha liquidato il settore del trasporto del latte puntando sulla logistica. Lo stesso ha fatto la Amantini. Ma anche Autori, Torello, Vercesi, Spinelli (l’azienda del presidente del Livorno, ndr.), Transmec, Fertrans, Colucci hanno assunto personale da agenzie o vettori dell’est Europa, ma nessuno lo dichiara apertamente. Eppure è tutto perfettamente legale, come mai non dichiararlo alla luce del sole?». Benvenuti in Europa, dalla porta est.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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L’appello shock del carcerato: “datemi la pena di morte”
A dicembre, la madre di un detenuto 34enne, Vincenzo di Sarno, chiedeva la grazia per il figlio. Ora lo stesso recluso, malato di tumore, chiede di morire. Di Sarno, che pesava 115 kg al momento dell’ingresso in prigione e attualmente ne pesa 54, già nell’ottobre scorso aveva scritto una lettera a Giorgio Napolitano, con la richiesta di ottenere la grazia per poter andare in una clinica in Svizzera. Il caso, insieme a quello di Angelo Rosciano, detenuto diabetico e con gravi problemi di salute, con un arto amputato, sulla sedia a rotelle e semicieco, è al centro della lotta dei Radicali in Campania.Donato Salzano, segretario Radicali di Salerno, ha spiegato: “Soltanto dopo la nostra mobilitazione Vincenzo Di Sarno è stato trasferito dal padiglione Avellino al centro clinico del padiglione San Paolo di Poggioreale ha scritto una lettera al presidente Napolitano, in cui spiegava che non riusciva a vivere più, era in fin di vita, con una malattia terminale, e sopravviveva in condizioni che definire umane sarebbe un eufemismo. Da Napolitano non c’è stata nessuna risposta e oggi quella richiesta è stata reiterata”. Nell’appello lanciato dalla madre, Maria Cacace, si legge: “Illustrissimo signor Presidente, faccio appello a lei perchè oramai sono allo stremo delle forze, sia fisiche che mentali e che, se potessi, sceglierei la pena di morte: intramuscolo/endovena, oppure essere inviato in qualche clinica svizzera ad effettuare l’eutanasia. Egregio Signor Presidente: mi indichi lei quale di queste due strade debbo intraprendere. Nell’attesa di un benevolo accoglimento, le porgo i miei più doverosi ossequi”. Il 28 ottobre scorso, Di Sarno aveva paragonato la situazione in cui si trova “un inferno”, spiegando che “sopravvivere così come fossimo bestie (loro godono di più attenzioni) in una struttura piena zeppa di barriere architettoniche e, durante la giornata, a causa di forti dolori retro-nucali devo obbligatoriamente indossare un fastidioso collare cervicale rigido, anche per mancanza di cure adeguate alla grave patologia da me indicatole”. “Adesso le chiedo: può un essere vivente campare in questo modo?! – prosegue – Dato che la malattia è neurodegenerativa e che nel giro di un anno o poco più ho perso circa 60 chili, perchè tanta malvagità e disprezzo verso di me? E questo tipo di popolazione sempre più numerosa?! Ma anche da parte del carcere di Poggioreale nei confronti di una persona con estrema fragilità psicologica, ma anche perchè per loro, oggi come ieri e domani, è sempre uguale! Bah, comunque so solo che la testa mi scoppia, la depressione è all’ordine del giorno e che neppure più gli occhi per piangere mi sono rimasti, in questo orribile e dolente carcere”. La garante dei detenuti della Campania, Adriana Tocco, racconta: “Ci siamo mossi moltissimo per Vincenzo Di Sarno, già durante il processo d’appello chiedemmo al magistrato del giudizio una misura alternativa al carcere, ma lui non ne volle sapere. Di Sarno era già malato. Il presidente della Repubblica lo incontrò a settembre scorso durante la visita al carcere e gli disse faremo qualcosa per te. In quell’occasione fu una suora a spiegare il caso al capo dello Stato. Dopo un mese Di Sarno inviò al presidente una richiesta di grazia”. E aggiunge: “Il presidente della Repubblica ha fatto partire la richiesta di istruttoria al ministero della Giustizia, di questo ho avuto notizia, ma fino a Natale al Quirinale non era ancora arrivata l’istruttoria. Ora non ci resta che chiedere la sospensione della pena al magistrato di sorveglianza. Purtroppo queste procedure non sono brevi”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Due morti in provincia di Firenze: s’ipotizza l’omicidio-suicidio
Si pensa possa trattarsi di un omicidio suicidio quello avvenuto oggi pomeriggio a San Casciano, in provincia di Firenze, in via Volterrana, poco oltre la piazza principale di Cerbaia. Sul luogo sono giunti i sanitari del 118 e i carabinieri della compagnia di Scandicci. Due sono i corpi trovati senza vita: si tratterebbe dell’83enne Lia Nesi e del figlio 51enne Massimo Magazzini. L’uomo, un imbianchino, aveva accanto al corpo un fucile mentre il cadavere della madre è stato trovato in un’altra stanza. I due si erano trasferiti da Montespertoli nel 2004. Il figlio avrebbe sparato alla donna con un fucile da caccia (regolarmente detenuto) e poi avrebbe rivolto l’arma verso di sè. Le indagini sono ancora comunque in corso per riuscire a capire anche i possibili motivi del gesto.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Panico in volo! Messaggio per i passeggeri: “Qualcuno sa pilotare un aereo?”
Se qualcuno dei passeggeri ha paura di volare… difficilmente rimetterà piede in un aereo dopo aver sentito un simile annuncio: “C’è tra i passeggeri qualcuno in grado di pilotare un aereo?” Ma non solo: poco prima, dopo il classico din-don che avvisa che stanno per parlare dalla cabina di pilotaggio, il microfono gracchiante aveva chiesto: “C’è un medico a bordo?” E’ la scena di un nuovo film in uscita nel week-end? Purtroppo no: è accaduta negli Usa, sul volo tra Des Moines e Denver. Il pilota ha avuto un attacco di cuore e ha abbandonato i comandi. A risolvere la situazione ha pensato una infermiera californiana, Linda Alweiss (a bordo non c’erano medici), che ha soccorso il pilota consentendogli di portare l’aereo sulla pista e diventando rapidamente un’eroina la cui storia è stata diffusa dai media americani ai quali lei continua a spiegare di non aver fatto nulla di straordinario.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Donna con mitra a bordo di una nave Costa Crociere
Ancora sotto il mirino della magistratura una plancia di una nave Costa Crociere. Stavolta sarebbe stato il comandante della nave Costa Atlantica, in navigazione nel golfo di Aden, con un’amica rumena, Sasha Alexandra, a far sollevare l’opinione pubblica per una foto che ritrae la donna mentre imbraccia il mitra del marò imbarcato come scorta anti-pirateria. Secondo il settimanale il gesto pur non ha avendo avuto conseguenze per la sicurezza dei passeggeri è approdato in procura a Genova, perché la donna ha tentato di ricattare la compagnia armatrice con la foto scattata in plancia e che ‘Oggi’ pubblicherà in esclusiva. Costa Crociere, secondo la rivista, ha preso provvedimenti disciplinari, rimuovendo dal suo incarico l’ufficiale che ha violato i regolamenti. Fonti della procura, nel frattempo, hanno fatto sapere che al momento non ci sono seguiti alla denuncia.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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De Girolamo dà il mandato per un esposto su violazione privacy!
“Ho dato mandato agli avvocati Gaetano Pecorella, del foro di Milano, e Angelo Leone, del foro di Benevento, di predisporre un esposto da inviare alla magistratura di Benevento e al Garante per la Protezione dei dati personali in relazione alla captazione illecita di conversazioni registrate abusivamente in un colloquio al quale partecipava la sottoscritta, allora deputato della Repubblica Italiana, nonche’ alla loro divulgazione attraverso i mezzi di informazione. Congiuntamente si chiedera’ di chiarire le responsabilita’ di tutti coloro che con atti e fatti gravemente lesivi della mia privacy hanno tentato di ledere la mia immagine e la mia onorabilita’”. Cosi’ in una nota il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Quando la casa è a misura di micio
Come trasformare la propria casa in un paradiso per gli amici gatti? Ad aiutarci ci pensa l‘azienda tedesca Goldtatze.de che crea accessori per mici che permettono loro di passeggiare lungo le pareti e sul soffitto. Non solo, si integrano con lo stile della casa e diventano essi stessi complementi d’arredo. Ad aver avuto l’idea è stato il designer Stefan Hofman, che ne ha approfittato anche per creare degli spazi appositi per il suo gattino Mowgli. Ha così modificato la sua casa con passerelle, rampe, ponti e ceste sospese e l’utilità finale è stata doppia: arredamento originale e innovativo e massimo comfort per gli amici felini.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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L’arte alluvionata: a Pisa si rovina il soffitto del Vasari
A lanciare l’allarme è monsignor Aldo Armani, rettore della chiesa dei Cavalieri nell’omonima piazza disegnata a Pisa da Giorgio Vasari: “Da un anno aspettiamo che la Sovrintendenza regionale dia esecuzione ai lavori per sistemare il tetto della Chiesa dei Cavalieri e invece nessuno ci ha fatto più sapere nulla. Nel frattempo le infiltrazioni di acqua piovana continuano a danneggiare il cassettonato decorato dal Vasari e le pale d’altare laterali: è una vergogna”. Le infiltrazioni danneggiarono già la pala di Giorgio Vasari, “La lapidazione di Santo Stefano” poi restaurata ma mai più riposizionata sulla navata di destra perché piove dal tetto. Ora l’acqua ha provocato distacchi di colore alla pala cinquecentesca del pittore fiorentino Jacopo da Buti intitolata “La moltiplicazione dei pani” collocata sulla navata di sinistra e ora finita in un magazzino. “Fummo noi – attacca Armani – a trovare il finanziamento di 350 mila euro necessario per i lavori sul tetto e garantito dalla Fondazione Pisa. I soldi ci sono, ma la Soprintendenza non li spende nonostante che l’intervento fosse stato riconosciuto urgente”
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Pirlo si separa dalla moglie Deborah dopo 12 anni
Un matrimonio durato 12 anni e che ora è arrivato al capolinea quello tra Andrea Pirlo e la moglie Deborah Roversi. Sposati nel 2001, poco dopo erano nati due figli Niccolò, nato nel 2003 e Angela, nel 2006. Le pratiche per la separazione sarebbero sono già state avviate nelle scorse settimane e gli ormai due ex avrebbero già trovato un accordo.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Quella telefonata tra Alfano e i Ligresti!
Quanto erano calde le linee telefoniche dei Ligresti? Sembrerebbe quasi un centralino telefonico che una normale utenza quella dei proprietari Fonsai, visto che ora spunta anche una telefonata tra Alfano e Salvatore Ligresti. La telefonata, di circa 2 minuti e mezzo, risalirebbe al 28 maggio 2011 quando Alfano era ministro della Giustizia nel governo Berlusconi. Sccrive La Repubblica:
La conversazione è stata depositata con l’atto di nuova chiusura dell’indagine del pm Luigi Orsi con al centro Premafin, la società attraverso la quale la famiglia Ligresti esercitava il controllo sulla compagnia assicurativa, e sui trust esteri che ne detenevano alcuni pacchetti azionari. Nel breve colloquio, i due si accordano per vedersi a cena e parlare di una casa che il costruttore dovrebbe dare in affitto a Roma a un collaboratore dell’allora Guardasigilli. Secondo il testo, alla cena avrebbero partecipato il ministro, sua moglie e un loro amico, insieme a Salvatore Ligresti, il figlio Gioacchino Paolo e una delle figlie.
Nel corso della telefonata, Alfano chiede a Ligresti chi sarà presente alla cena e l’ingegnere risponde: “C’è mio figlio, mia figlia, mia moglie non c’è perchè è dovuta rimanere a Milano”. A questo punto Alfano replica dicendo: “se vuole che io venga da solo, se no io sono con mia moglie e con un amico”. L’immobiliarista ribatte al ministro dicendo che ha “fatto fare un tavolo grande, quindi più siete, meglio è”. Il ministro Alfano chiede allora se “suo figlio non doveva uscire con la Geronzi, con Mezzaroma e tutti gli altri” e Ligresti aggiunge che “anche se non c’è, non è un problema, poi verranno dopo”.
I due si danno appuntamento per le nove in un albergo a Roma (l’Hotel Villa Pamphili) e l’ingegnere di Paternò insiste sul fatto che se il ministro vuole portare degli amici il posto c’è, facendo riferimento ai “vostri amici, quelli lì che devono venire” e Alfano ribatte che “quelli ancora a Milano sono, se lei non gli dà la casa non possono venire qua”. La telefonata non è considerata in alcun modo penalmente rilevante, inoltre, come era già emerso, Alfano abita a roma in una palazzina che era di proprietà di Fondiaria-Sai, poi passata sotto il controllo di Unipol.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Bomba d’acqua a Massa Carrara e due paesi restano isolati per una frana!
Due paesi in provincia di Massa Carrara sono rimasti isolati a causa di una frana, che si è verificata questa mattina intorno alle 7, a seguito di una vera e propria bomba d’acqua. Numerosi blocchi di roccia si sono staccati da una porzione di montagna che ormai trent’anni fa era stata messa in sicurezza con delle semplici reti di contenimento. Impossibile al momento raggiungere Casette e Caglieglia, in cui abitano circa mille persone. La frana ha costretto anche a fermarsi un autobus di linea che è stato raggiunto dopo un’ora dai soccorsi, che sono passati da una strada alternativa. C’è il timore, a detta della protezione civile, che la frana possa estendersi.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Vasco ancora… Radicale: si iscrive di nuovo al partito
Negli ultimi tempi il M5S si è fatto portabandiera delle lotte contro casta mostrandosi a favore di una democrazia diretta. Tutte lotte sempre portate avanti dal Partito Radicale, che da anni si trova in difficoltò sotto il profilo dei consensi elettorali che hanno avuto un ulteriore calo dopo l’ingresso nel panorama politico di Beppe Grillo. E forse proprio alla ricerca di visibilità il Partito ha deciso di mettere in risalto il fatto che Vasco Rossi ha rinnovato la sua iscrizione ai Radicali. Lo riporta il comunicato ufficiale dei Radicali:
Dal paesino di montagna in cui si trovava, in questi giorni Vasco Rossi si è iscritto ancora una volta al Partito Radicale, e si sono re-iscritti anche la moglie Laura e il figlio Luca. Davvero grazie Vasco, è il momento giusto”. Lo ha annunciato Marco Pannella, poco fa in diretta a Radio Radicale Si tratta – ha detto Pannella – di “una notizia che rischia di essere scontata, visto che si ripete da un quarto di secolo.
In questi 25 anni Vasco non ha mai fatto mancare l’appoggio ai Radicali ma ora viene dato maggior risalto alla notizia, vista la crisi profonda che il partito sta attraversando:
Da più di 4 mesi i soli 19 dipendenti che la nostra impresa radicale ha non ricevono i loro salari. Il partito è davvero a rischio di chiusura. Alcuni lustri fa, davanti a una notizia di questo genere, raggiungemmo 40 mila iscrizioni, ricevendo da Londra, da New York, oltre che da tutta Italia, molte iscrizioni. Può succedere ancora?
Lo stesso leader storico dei Radica ricorda le ragioni per il quale bisognerebbe votare per il suo partito:
Noi in queste ore diamo corpo alla fame, alla sete, alla moralità della costruzione ideale e politica, con la stessa moralità con cui – facendo uno splendido regalo al mondo – i nostri compagni il Dalai Lama, leader spirituale tibetano, e Rebya Kadeer, leader degli uiguri hanno dichiarato che loro non lottano per l’indipendenza nazionale, non intendono minimamente conquistare la loro indipendenza statuale, ma lottano perché la prima tappa di un ordine nuovo nell’immensa Asia possa contare su questo. La loro decisione nonviolenta ha innovato nella storia contemporanea, dando corpo al contenuto e al senso del Manifesto di Ventotene del 1941.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Di Cataldo fuori dal tunnel: la consulenza lo scagiona
Tutto era iniziato da alcune foto pubblicate su Facebook da parte di Anna Laura Millacci, la compagna con cui Di Cataldo ha avuto una relazione per 13 anni. Oggi dopo tante accuse la consulenza disposta dalla Procura scagiona il cantante dall’accusa di lesioni e procurato aborto. E’ stato il legale del cantante, Daniele Bocciolini,a rendere pubblico il verdetto. A scagionare Di Cataldo sono state “l’assenza della denuncia (da parte della Millacci) e del referto del pronto soccorso”, mentre l’aborto sembra sia avvenuto “in maniera spontanea”, quindi non causato dalla lite che effettivamente si svolse nel primo pomeriggio di quel 18 luglio scorso nell’abitazione del cantante. L’avvocato Bocciolini avrebbe anche chiesto l’archiviazione del caso al pm Eugenio Albamonte.
Secondo quanto si è appreso nell’indagine,ma sono dati sicuramente da approfondire, il motivo che avrebbe spinto la Millacci ad avanzare le infamanti accuse attraverso il proprio profilo Facebook (anche secondo quanto riportato da Roma Today) fu l’atteggiamento da parte di amici e parenti che stentavano a credere al racconto della donna. L’ultimo episodio, la lite con uno di loro subito dopo quella con Di Cataldo, che spinse la donna a rendere nota la vicenda con la pubblicazione delle immagini.
Nel frattempo, sempre come si legge su Roma Today, sono arrivate anche le dichiarazioni del cantante che spiega “Questo risultato conferma la buona fede con cui sostengo da sei mesi la mia innocenza. In un momento in cui si è parlato tanto di soprusi sulle donne faceva comodo un capro espiatorio. E quale mostro migliore di un uomo che da sempre canta canzoni d’amore avrebbe fatto più scalpore? Ho passato un periodo buio nel quale ho combattuto per non sprofondare nella depressione”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Scossa di terremoto in Val Venosta, in Trentino Alto Adige
L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato una scossa di terremoto alle 12.30 in Val Venosta, a ovest di Merano, nel distretto sismico delle Alpi Atesine. Il sisma, di magnitudo 2.1, ha avuto ipocentro a 11.5 km di profondità ed epicentro a Silandro e nel raggio dei comuni di Castelbello Ciardes, Laces, Lasa, Martello e Senales, in provincia di Bolzano. Non si hanno notizie di danni a persone o cose e i vigili del fuoco stanno effettuando sopralluoghi alle dighe artificiali della zona.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Triplo colpo per i viola: arrivano Matri, Anderson e il portiere Tatarusanu

Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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“Risponde solo al Quirinale” così gli avvocati contro la Cancellieri
Il pretesto per attaccare la Guardasigilli è arrivato dalla sua mancata partecipazione alla Conferenza nazionale dell’avvocatura organizzata dall’Organismo unitario dell’avvocatura (Oua) a Napoli. Un incontro diviso su tre giorni che raccoglie la magistratura che conta, i grossi nomi del consiglio nazionale forense e dell’avvocatura, l’unione camere penali, politici e delegati di associazioni e istituzioni come l’Anci. Ma lei, annunciata in apertura alle 16, non ci sarà. Sarà a 2.300 km di distanza, in Russia, a discutere di criminalità internazionale. C’è chi dice anche che la Guardasigilli abbia voluto mettere una bella distanza tra la Conferenza nazionale e la sua persona perché l’evento era sponsorizzato indovinate da chi? Dalla Sai della famiglia Ligresti!
Così, come anticipa il Fatto Quotidiano online gli avvocati avrebbero deciso di scrivere una nota in cui si fa presente “La sua assenza è il segno tangibile del disinteresse che manifesta verso gli avvocati italiani”. Ma c’è anche come il presidente Nicola Marino che l’attacca a viso aperto: “Inadeguata al ruolo” e poi aggiunge “La Cancellieri ormai ritiene di dover rispondere solo ai richiami del Quirinale e non al Parlamento e men che mai alle sollecitazioni della società. Il nostro dovere è cercare il confronto, per questa ragione nonostante gli innumerevoli provvedimenti negativi del Governo di questi mesi, abbiamo invitato il ministro, ma il Guardasigilli anche questa volta ha perso un’occasione decidendo di assentarsi dalla Conferenza Nazionale”.
Come si legge ancora su Il Fatto Quotidiano:
Lo scontro vero, però, verte su ben altro. L’organismo dell’avvocatura denuncia da tempo “i continui interventi di questo governo contro i diritti dei cittadini: aumenti dei costi, impoverimento del sistema giustizia, chiusura di tribunali, ostacoli nell’accesso, limitazione del ruolo della difesa, regali ad assicurazioni e banche”. Nel mirino tutte le misure varate dal governo o in predicato di essere approvate: la riforma della geografia giudiziaria, il ddl delega per l’efficienza del processo civile, al decreto Svuota-carceri, il recente decreto Destinazione Italia con le misure sulla RcAuto, gli aumentati costi della giustizia previsti dalla legge di stabilità, gli “attacchi” agli istituti come il gratuito patrocinio. L’ultimo fronte è appunto il progetto governativo sul processo civile che prevede una corresponsabilità dei legali sulle cosiddette “liti temerarie”. Che letta con le lenti degli avvocati suona come una misura punitiva e restrittiva della libertà di perseguire la propria funzione sociale a danno delle crescenti domande di giustizia della collettività. “Ci vogliono mettere ilbavaglio minacciando la condanna solidale del professionista: con questa norma non avremo più avvocati che potranno difendere i cittadini nelle grandi battaglie contro gli abusi bancari(anatocismo). Gli adeguamenti del diritto positivo alle nuove domande di giustizia che emergono nel Paese sono spesso frutto di scelte appunto “temerarie” (per esempio il caso Englaro o quello contro il Porcellum) contro il pensiero dominante: decisioni che hanno cambiato e cambiano lenostre leggi e le dinamiche stesse della nostra società moderna”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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La cravatta giapponese ti aiuta a prendere la metro!
13 linee e 274 stazioni metropolitane per la capitale nipponica, quindi è facile perdersi! Ma c’è chi ha studiato, almeno per gli uomini la possibilità di consultare la linea da prendere e la fermata a cui scendere in ogni istante. Basterà rovesciare infatti la cravatta (quelle del marchio Ara) per trovarci impressa la mappa della metro. La cravatta ha già avuto un notevole successo e ora viene prodotta anche per Osaka e Kyoto.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Clamoroso colpo di mercato della Juve!
Beppe Marotta regala un giocatore di altissimo livello a Conte: l’ad bianconero ha infatti chiuso la trattativa per l’esterno granata Alessio Cerci, pedina che si rivelerà certamente utile al gioco del tecnico. Ovviamente i supporters del Toro non hanno apprezzato la notizia circolata nelle ultime ore ma l’offerta bianconera era di quelle irrinunciabili e per questo i granata hanno, o meglio avrebbero, accettato. La Juve ha infatti proposto al Toro la seconda metà del cartellino di Immobile (4-5 milioni di euro), il cartellino di Giovinco e 5 milioni di euro. Insomma, una proposta davvero interessante. Dopo Ogbonna dunque, un altro giocatore granata passa alla Juventus.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Blitz bianconero: la Juve si prepara a tre acquisti
E’ il quotidiano Tuttosport a riportare che alcuni osservatori della Juventus sono stati avvistati all’Estadio Da Luz di Lisbona in occasione della sfida tra Benfica e Porto, giocatasi qualche giorno fa. Nel mirino tre giocatori del club biancoblu per i quali il club bianconero starebbe cercando di dare un’accellerata sul mercato. Si tratta del centrocampista brasiliano in scadenza di contratto Fernando, che piace anche a Inter, Milan e Napoli oltre che a Cherlsea, Manchester City e Zenit. Ci sono poi il terzino destro Danilo e il difensore centrale Otamendi. Entrambi piacciono molto al Dg Marotta che tra questo mercato e quello della prossima estate potrebbe tentare l’affondo a portarli alla Juventus.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Assalto al McDonald’s con casco e fucile, arrestati due banditi a Torino
Alla fine, anche grazie alle telecamere a circuito chiuso i banditi che assaltavano supermarket, distributori di benzina, tabaccai, negozi di abbigliamento e bar sono stati arrestati. Uno di loro, Michael Monsolino, 19 anni, il 7 novembre scorso era riuscito ad assaltare da solo il McDonald’s di corso Giulio Cesare. Il suo complice invece, Luigi Strada, 24, era impegnato a svaligiare un supermercato.
Come racconta La Stampa, il ragazzo era stato arrestato per quella rapina era finito agli arresti domiciliari: scarcerato, era tornato a rapinare lo stesso supermercato.
L’assalto è stato ripreso dalle telecamere della sorveglianza. L’uomo, entrato nel locale col fucile in mano, è salito sul bancone ed ha cominciato a minacciare clienti, tra cui diversi bambini, e personale. Il colpo “lampo” ha fruttato al rapinatore circa 700 euro.
Grazie a questo episodio, i carabinieri sono riusciti ad arrestare i due ragazzi, accusati di 6 rapine accertate. Oltre ai negozi, sono state compiute rapine a distributori di benzina, tabaccai, negozi di abbigliamento e bar. Su tutti questi episodi, la polizia sta ancora indagando.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Il gioco da tavolo alla romana: arriva Rosiko!
Si chiama Rosiko ed ha fatto la sua apparizione in rete, dove si spiega: ”Partiamo da La Storta, attraversiamo Ponte Caciara, fermiamoci a Fonte Piotta, superiamo Col Porchetta, scendiamo a Val Cazzuta e arriviamo all’Acquafredda. Oltre il Gianicolo, si intende. Ecco perché, in questa città, è così difficile prendersi sul serio, anche se i motivi per farlo non mancano: Roma è la Città Eterna, la Capitale d’Italia, la sede della Santa Sede, l’Urbe con la maiuscola. Immergendosi nella romanità capita di assumere un’attitudine disincantata, di convincersi che la vita sia quasi come un gioco.” A ideare la rivisitazione in chiave romana del gioco del Risiko sono stati Niccolò Gori Sassoli e Giovanni Belia che spiegano che l’originale è stato ridimensionato ai confini della capitale, perché la sfida diventi tra quartieri. La rilettura ironica dell’essere romano si evince dal sottotitolo “Oltre il Gianicolo”, esplicito riferimento al film ”Oltre il giardino”, da cui la citazione: ”la vita è uno stato mentale”. Il tabellone può essere scaricato online e ricalca la toponomastica romana (nelle carte i segnalini con le sagome del Marco Aurelio e Alberto Sordi versione vigile), riducendo il campo di battaglia a una mappa cittadina colorata ed evocativa.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Quel gigante sommerso che terrorizza il mar Tirreno: il vulcano Marsili!
Quanti sanno che nel nostro mar Tirreno “abita” un gigante sommerso? Il vulcano Marsili è il più grande d’Europa e del Mediterraneo: 70 km di lunghezza e 30 di larghezza, nonostante gli oltre tremila metri di altezza dal fondo marino, la vetta resta ben 500 m sotto la superficie.
“Il vulcano è ancora attivo” questo è quanto emerge da uno studio pubblicato su ‘Gondwana Research’, da un gruppo di ricerca internazionale che comprende l’Istituto per l’ambiente marino costiero del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Iamc-Cnr) e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma (Ingv). Una campagna di esplorazione, cominciata nel 2006 a bordo della nave oceanografica ‘Universitatis’, ha fatto un punto di chiarezza scientifica sulla natura di questo vulcano sottomarino, della cui potenziale pericolosità si discute molto poichè è nota da tempo la sua attivita’ sismica e idrotermale.
“L’ipotesi più accreditata dagli studiosi era quella che considerava cessata, all’incirca 100.000 anni fa, l’attivita’ eruttiva del vulcano – dice Mattia Vallefuoco, dell’Iamc-Cnr – nel corso della missione, finalizzata ad acquisire nuovi dati sui prodotti emessi dal Marsili e sulla loro età, è stata prelevata ad una profondita’ di 839 metri una colonna di sedimento che ha evidenziato due livelli di ceneri vulcaniche dello spessore di 15 e 60 centimetri, la cui composizione chimica risulta coerente con quella delle lave del vulcano”. Per risalire all’età degli strati di questa ‘carota’ di ceneri i ricercatori si sono serviti del carbonio 14.
“Le due analisi eseguite sui gusci di organismi fossili contenuti nei sedimenti hanno fornito rispettivamente età di 3000 e 5000 anni – afferma Guido Ventura, ricercatore Ingv – datazioni che testimoniano una natura almeno parzialmente esplosiva del Marsili in tempi storici”.
Molti gli studi condotti in questi anni. In caso di eruzione marina molto violenta del Marsili o degli altri giganti sommersi vicini Vavilov e Magnaghi, potrebbe generarsi uno tsunami nel Tirreno. Gli stessi effetti potrebbero verificarsi con una grossa frana. La vicinanza del Marsili alle coste di Campania, Calabria e Sicilia renderebbe impossibile trasmettere un’allerta in caso di tsunami. Un’onda anomala impiegherebbe solo una trentina di minuti per raggiungere la costa più vicina.
“A questo punto sono necessarie nuove ricerche per implementare un sistema di monitoraggio che possa valutare l’effettiva pericolosità connessa a una possibile eruzione sottomarina. Non è da escludere – avverte Guido Ventura – che il Marsili venga inserito nella lista dei vulcani italiani attivi come Vesuvio, Campi Flegrei, Stromboli, Etna, Vulcano e Lipari”. Alla ricerca hanno collaborato anche l’Universita’ Gabriele d’Annunzio di Chieti, la Schlumberger Information Solutions di Madrid, la Leibniz University di Hannover e la societa’ Eurobuilding Spa di Servigliano.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Dormi poco? A tuo rischio e pericolo! Ecco gli effetti collaterali
2 ore in meno di sonno per notte. Sono quelle che abbiamo perso, in media, negli ultimi 30 anni. Con gravi rischi per la salute. Se fino a una trentina di anni fa, infatti, gli adolescenti dormivano 9 ore e mezza per notte rispetto alle 7 e tre quarti di oggi mentre per gli adulti negli ultimi 10 anni si è passati dalle 7 ore e mezza alle 6 e mezza, questa diminuzione di riposo rischiamo di pagarla sulla nostra pelle. L’infografica proposta dall’HuffPost spiega che dopo una sola notte in cui si dorme poco aumenta un senso di fame che fa prediligere “porzioni maggiori di cibo, alimenti a maggior contenuto calorico e con più carboidrati ed in generale ad optare durante la spesa per scelte meno salutari.” Ma dormire 6 ore o meno triplica anche il rischio di incidenti collegati alla mancanza di concentrazione, secondo la National Sleep Foundation’s Drowsydriving.org. Inoltre, una sola notte di sonno carente può influire sulla capacità di coordinazione del guidatore secondo una ricerca della Manchester Metropolitan University. La mancanza di sonno rende in generale più goffi, al volante come in altre situazioni, secondo Prevention. E ne risente anche l’apsetto fisico, come rilevato da un piccolo studio pubblicato l’anno scorso da SLEEP: chi aveva dormito poco veniva giudicato meno attraente e apparentemente più triste.E’ stato invece uno studio del Medical Institutet di Stoccolma, in Svezia, a rivelare che i soggetti stanchi vengono approcciati con più diffidenza. Se poi dormire poco diventa un’abitudine, ecco che l’invecchiamento della pelle lo testimonierà. Non solo, dormire fa bene anche al sistema immunitario, come valuta uno studio della Carnegie Mellon University che spiega che dormire meno di sette ore triplica il rischio di ammalarsi d’influenza. E ancora il giornale SLEEP ha effettuato uno studio su 15 soggetti con il quale si è notato che una sola notte di sonno carente si può collegare all’evidenza di perdite del tessuto cerebrale, come prova la misurazione dei livelli nel sangue di due molecole che solitamente aumentano in caso di danno cerebrale. L’Huffington Post ricorda ancora uno studio del 2007 di alcuni ricercatori della University of California, Berkeley e Harvard Medical School che ha utilizzato la Magnetic Resonance Imaging per mostrare che in caso di carenza di sonno i centri emotivi del cervello aumentano la reattività del 60%. “E’ come se, un minor sonno facesse tornare il cervello ad uno stadio primitivo in cui non è in grado di mettere òe esperienze emotive nel giusto contesto e produrre risposte sensate e controllate”, spiega Matthew Walker, direttore del UC Berkeley’s Sleep and Neuroimaging Laboratory. Infine, a farne la spesa sono anche la concentrazione e la memoria.
E tutto questo se si dorme poco per un’unica notte. La situazione peggiora quanto diventa un’abitudine. Durante una conferenza SLEEP del 2012 si è presentata una ricerca che suggerisce che dormire meno di 6 ore a notte può aumentare il rischio d’infarto per le persone di mezza età ed età avanzata. “Queste persone quando dormivano meno di 6 ore vedevano un aumento del 400% del rischio di sperimentare i sintomi dell’infarto rispetto ai loro coetanei che dormivano dalle 7 alle 8 ore”, ha spiegato ad Huffpost la ricercatrice Megan Ruiter, della University of Alabama at Birmingham. La mancanza cronica di sonno, poi, porta a un maggior rischio di obesità nel tempo. Uno studio del 2012 di Penn State, ad esempio rivela che dormire meno di 6 ore a notte provocava una variazione nella presenza degli ormoni dell’appetito grelina e leptina. Un altro studio del 2012 pubblicato sull’ American Journal of Human Biology suggerisce che un sonno insufficiente modifica la regolarità dell’appetito e può portare a mangiare di più. Infine un altro studio ha scoperto che i partecipanti sottoposti a 5 notti di sonno carenti acquisiscono fino a quasi un chilo in più, forse a causa degli snack notturni. Uno studio sul cancro condotto su 1240 partecipanti che si erano sottoposti alla colonscopia ha rivelato anche che chi aveva dormito meno di 6 ore a notte rilevava un 50% in più di possibilità di riscontrare un adenoma colorettale che nel tempo può divenire maligno. Un altro studio del 2012 ha trovato un nesso fra la mancanza di sonno e un tipo di cancro al seno aggressivo. L’HuffPost spiega ancora che alcune ricerche hanno poi suggerito una correlazione fra l’apnea notturna ed un maggior rischio di malattie cancerogene oltre a parlare di un maggior rischio di diabete di tipo 2. Ma il Centers for Disease Control and Prevention in uno stesso studio del 2012 ha rivelato anche un nesso fra carenza di sonno e sbalzi ormonali legati all’obesità ha anche rivelato un collegamento con una minore sensibilità all’insulina, aumentando il rischio di diabete.E la carenza di sonno nuove anche al cuore: è stata infatti associata all’alta pressione sanguigna, all’arteriosclerosi (o all’artrite causata dal colesterolo), agli arresti cardiaci e agli infarti, secondo Harvard Health Publications . Secondo uno studio del 2011 della Warwick Medical School ha trovato un nesso fra il poco sonno, i rischi d’infarti, disturbi cardiovascolari ed ictus. “Se dormi meno di 6 ore per notte ed hai disturbi del sonno hai il 48% di chances in più di soffrire o morire di una malattia cardiaca ed il 15% di morire per un ictus”, ha detto Francesco Cappuccio in una dichiarazione circa i risultati pubblicati sull’ European Heart Journal. Ma dormire poco incide anche sull’attività sessuale e saltare ore di sonno può anche avere come conseguenza quella di un peggioramento della fertilità. Uno studio del 2013 pubblicato sull’ American Journal of Epidemiology ed eseguito su 953 giovani danesi ha riscontrato un nesso fra la mancanza di sonno ed una diminuzione del 29% della concentrazione di spermatozoi. Infine, uno studio di SLEEP eseguito su 1.741 uomini e donne nel corso di 10-14 anni ha rivelato che chi dorme meno di 6 ore a notte era decisamente più esposto al rischio di mortalità, anche quando si tiene conto di fattori come il diabete e l’ipertensione.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Torino dice sì: è la prima tra le grandi città ad aprire alla cannabis libera
Torino apre le porte alla cannabis, prima tra le grandi città d’Italia. Questo non significa che da oggi si possa consumare, produrre per il proprio uso e condividere tra amici la marijuana sul terrazzo di casa, ma questo è il senso “politico” della richiesta, partita dalla Sala Rossa dopo il voto di ieri della Sala Rossa e indirizzata al Parlamento: “Passare da un impianto proibizionistico a uno di tipo legale della produzione e della distribuzione delle droghe leggere”. A proporre l’ordine del giorno erano stati Marco Grimaldi di Sel e dai consiglieri Silvio Viale, Luca Cassiani e Lucia Centillo del Pd. Nello specifico, due gli ordini del giorno passati: in uno la città chiede alla Regione di seguire l’esempio di Toscana, Liguria e soprattutto Veneto. Qui oltre ad aver autorizzato i farmaci cannabinoidi per la terapia del dolore, è stata approvata all’unanimità una legge per sperimentare la distribuzione gratuita negli ospedali e nelle farmacie di preparati a base di cannabis, ma anche la produzione diretta di marijuana. Nel secondo provvedimento, invece, Torino chiede anche l’abolizione della legge Fini-Giovanardi (ritenuta da molti consiglieri restrittiva nonché una delle cause del sovraffollamento delle carceri) e il via libera alla produzione diretta di cannabis e al consumo da scopo ricreativo. Misura drastica, quest’ultima, passata per soli due voti di scarto del Movimento 5 stelle, che ha visto anche l’astensione del sindaco Fassino. Uno dei consiglieri, favorevole, ha commentato: “il Parlamento dovrà affrontare il passaggio da un impianto di tipo proibizionistico, a uno di tipo legale della produzione e della distribuzione delle cosiddette droghe leggere”. L’esito della votazione, tuttavia, è stata incerta fino all’ultimo, a causa dell’incognita del voto moderato e cattolico del Pd, mentre sembrava più possibile l’approvazione di una seconda mozione pro-cannabis che si limitava ad allargarne l’uso terapeutico. Il Pd si è spaccato tra proibizionisti, astensionisti (tra questi anche il sindaco Fassino) e antiproibizionisti, che si sono rivelati la maggioranza. A cantare vittoria è Grimaldi: “Torino è la prima grande città in Italia a pronunciarsi sull’abrogazione della legge Fini-Giovanardi e sulla legalizzazione delle cosiddette droghe leggere – dice – Vogliamo mettere fine alle politiche proibizionistiche che hanno solo regalato ai narcotrafficanti centinaia di miliardi di euro, e togliere dall’illegalità centinaia di migliaia di cittadini”. Il radicale Silvio Viale ricorda: “Già nel 1996 la Sala Rossa aveva votato un ordine del giorno: sono passati 17 anni ma la politica ha fatto l’opposto, ipocritamente”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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Dopo il Pallone d’Oro… viene assegnato anche il Calciobidone!
Cristiano Ronaldo è Pallone d’Oro e il giocatore si è giustamente commosso nel ricevere il premio. Ma come avrà reagito l’ex bianconero Nicklas Bendtner nello scoprire il suo trionfo come Cacio-bidone dell’anno? Il riconoscimento, molto meno ambito, viene assegnato annualmente dal sito Calciobidoni.it, in collaborazione con il blog de “Il Guerin Sportivo” con Fantagazzetta, con la trasmissione “2 Fisso” in onda su Radio Hinterland e con Calcioblog, ed è destinato ai calciatori stranieri più deludenti del campionato italiano. Il danese si è rivelato l’unico clamoroso fallo dell’innarrestabile Juve di Conte. I suoi zero gol in undici partite gli hanno fruttato il 23,7 % dei complessivi 3.940 voti. Secondo posto per l’ex romanista Mauro Goicoechea (21,3% dei voti) seguito da un altro ex bianconero, Nicolas Anelka (18,5%), acquistato dalla Vecchia Signora il 30 gennaio 2013. A seguire, Mauro Zarate (10,6%), in perenne rotta di collisione con la Lazio prima di accasarsi, con una mossa a sorpresa, al Velez. Al quinto posto Traorè, poi la Top Ten continua con Saha sesto, Tachtsidis settimo, Silvestre ottavo, Piris e Rolando in nona e decima posizione. Ma è stato assegnato anche il Calciobidone Jolly, che arriva su segnalazione del pubblico. Se l’è aggiudicato Alvaro Pereira dell’Inter, seguito daVukusic e Bojan.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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I giovani italiani non sono adatti a lavorare
E’ stato presentato ieri a Bruxelles, presso il centro di ricerca Bruegel, il rapporto McKinsley, condotto su otto Paesi Ue. E se il primo dato è già noto: “La disoccupazione giovanile in Italia è raddoppiata dal 2007, toccando il 40% nel 2013”. (41,6% oggi, ndr), la seconda notizie è anche più allarmante: “Tuttavia, questa cifra è solo parzialmente dovuta alla crisi economica: i problemi ribollono molto più nel profondo… Il 47% dei datori di lavoro italiani riferiscono che le loro aziende sono danneggiate dalla loro incapacità di trovare i lavoratori giusti, e questa è la percentuale più alta fra tutti i Paesi esaminati”. Infatti, guardando agli altri stati, si trova lo stesso lamento fra il 45% degli imprenditori greci, il 33% degli spagnoli, il 26% dei tedeschi. Quello che manca quindi in Italia, e che pure gli imprenditori cercano ma senza successo, sono gli skill , le attitudini, le capacità, i talenti richiesti da questo o quel settore. “Non hanno le informazioni su come prendere decisioni strategiche”. Domanda e offerta non si incontrano, e nessuno spread riesce a farle metterle in contatto, a far scattare il semaforo. Sempre il dossier spiega che “la Ue ha il più alto tasso di disoccupazione ovunque nel mondo, a parte il Medio Oriente e il Nord Africa”. Per poi sferzare: “In Italia, Grecia, Portogallo e Regno Unito sempre più studenti stanno scegliendo corsi di studio collegati alla manifattura, alla lavorazione, nonostante il brusco calo nella domanda in questi settori. E in generale, non è una cosa positiva vedere un ampio numero di giovani scommettere il loro futuro su industrie in decadenza… Ci sono abbinamenti sbagliati, educatori e imprenditori non stanno comunicando fra loro”. Ed è quanto accade in Italia: “Datori e fornitori di lavoro o di istruzione hanno percezioni molto differenti. Il 72% degli educatori in Italia pensano che i ragazzi abbiano le attitudini di cui avranno bisogno alla fine della scuola; ma solo il 42% degli imprenditori concorda con questo. La percezione di questo divario riflette una mancanza basilare di comunicazione. Solo il 41% dei datori di lavoro dice di comunicare regolarmente con i dirigenti delle scuole, e solo il 21% considera questa comunicazione effettiva”. Quello che è necessario, quindi, è “incoraggiare gli educatori a insegnare quello che gli imprenditori richiedono”. Ancora una volta, il problema è quello che gli imprenditori desiderano e le competenze reali dei giovani. Ad esempio, in Italia, il “desiderio” o bisogno imprenditoriale di una buona conoscenza dell’inglese fra i propri dipendenti è soddisfatto solo dal 23% degli aspiranti, e quello di una competenza informatica appena dal 18%. Mentre la richiesta di creatività, che in Germania trova solo un 13% di risposte fra i giovani, in Italia arriva al 19%. Ma resta anche un concetto assai vago. Gli imprenditori, inoltre, desiderano innanzitutto “conoscenza pratica”, in qualunque settore (risposta del ventenne: ma dove la faccio, l’esperienza, se tu non mi assumi?). Mentre il lavoro più ambito dai nostri giovani è il creatore di siti Web (61% contro il 58% di «sì» dei giovani tedeschi): e però cercansi attitudini supportate da conoscenze, anche qui. E per quel che riguarda gli stage, i periodi di rodaggio in azienda, un tempo considerati isole di speranza e anello diretto fra la scuola e il lavoro? Il 61% in media dei giovani europei trova un posto di lavoro al termine di uno stage. In Italia, sono meno del 46%. E ancora: Portogallo, Italia e Grecia hanno la più alta percentuale di giovani che riferiscono di non aver potuto frequentare l’università per ragioni economiche; “ed è in questi tre Paesi che la più bassa proporzione di giovani (sotto il 40%) ha completato l’istruzione post-secondaria”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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L’uomo ucciso al cinema perchè mandava sms alla figlia di 3 anni
Emergono nuovi dettagli sulla sparatoria avvenuta ieri in un cinema di Wesley Chapel, in Florida. Ad aprire il fuoco è stato il 71enne Curtis Reeves, agente della polizia ora in pensione che è stato accusato di omicidio di secondo grado. L’uomo ha sparato in seguito a una lite sull’uso di telefonino durante la proiezione mattutina del film “Lone Survivor” ed ha ferito due persone di cui una è poi morta in ospedale. Alla vittima, il 43enne Chad Oulson, al cinema con la moglie, era stato chiesto di smettere di scambiare sms con il cellulare. Oulson aveva risposto a Reeves che stava scrivendo alla figlia di 3 anni. L’ex poliziotto, presente a sua volta con la consorte, non ha però accettato la giustificazione. “È finita tanto rapidamente quanto rapidamente era iniziata”, ha detto il portavoce dello sceriffo, Doug Tobin. Chad Oulson è morto e sue moglie Nichole ha riportato ferite non gravi alla mano.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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“Mio padre è un pedofilo” così il figlio di Allen
Il tweet di Ronan Farrow, figlio biologico, certamente ha portato la bufera ai Golden Globe anche se il regista Woody Allen non era presente alla consegna del premio “Cecil B. DE Mille” alla carriera conferitogli dalla Hollywood Foreign Press. L’assenza di Allen però non è bastata a calmare un furibondo Ronan Farrow che ha scritto «Mi sono perso il tributo a Woody Allen: hanno messo prima o dopo Annie Hall la parte in cui una donna ha pubblicamente confermato che l’ha molestata quando aveva sette anni?». Anche Mia ha tweettato contro Woody durante la cerimonia dei Golden Globes, ma in forma più blanda: «È arrivata l’ora di prendere il gelato dal frigo e cambiare canale». Questo mentre Diane Keaton, ex musa ed ex amante del regista, saliva sul palco per ritirare il premio.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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“Il Governo italiano non fermi la sperimentazione animale”: così la Cattaneo
E’ scontro tra ricercatori e animalista da quando, la scorsa estate, il Parlamento ha varato la legge 96 secondo la quale nei laboratori di ricerca italiani verranno vietati gli xenotrapianti, l’uso degli animali per i test sulle droghe, l’uso di primati, cani e gatti se non dopo l’autorizzazione ministeriale e qualsiasi sperimentazione senza anestesia o analgesico. La senatrice a vita Elena Cattaneo, scienziata e ricercatrice alla Statale di Milano, dove studia da anni la malattia di Huntington, è intervenuta nel dibattito. “Il governo deve recepire la direttiva europea sulla sperimentazione animale senza stravolgimenti, altrimenti si ferma la ricerca italiana”. Dopo le proteste dei ricercatori, che hanno minacciato il ricorso alla Corte di giustizia europea, il governo ha preparato una bozza di decreto legislativo che allo stesso tempo scontenta gli animalisti e che secondo Cattaneo “non è sufficiente”. L’Huffington Post ha intervistato la senatrice:
Senatrice Cattaneo, perché non è soddisfatta dei cambiamenti che il governo ha introdotto nel futuro decreto sulla sperimentazione animale? Credo che abbia sottovalutato le implicazioni e le conseguenze di quello che viene enunciato. Rimane il divieto agli xenotrapianti, rimane anche l’impossibilità di condurre ricerche sulle molecole psicoattive persino nei topi. L’esecutivo deve semplicemente recepire la direttiva comunitaria così come è stata votata dal Parlamento europeo altrimenti costituirà un freno alla ricerca italiana. Non capisco poi perché gli animalisti vogliano cambiarla, visto che in sede europea hanno dato il loro benestare a questa direttiva.
Forse perché l’obiettivo delle associazioni animaliste è l’abolizione della sperimentazione animale? Se viene vietata la sperimentazione animale allora bisognerà assumersi i rischi e parlare onestamente con i malati per informarli che la ricerca sulle malattie è bloccata. Allo stesso tempo occorre dire che non esistono le metodologie alternative alle cavie da laboratorio. Esistono, è vero, le colture cellulari e gli approcci informatici che affiancano la sperimentazione animale ma non potrebbero sostituirla. Sfido chiunque a venire nel mio laboratorio e spiegarmi in quale modo si sarebbe potuto arrivare ai risultati che abbiamo ottenuto senza usare gli animali. Abbiamo scoperto che nella corea di Huntington, malattia neurologica, vi sono dei circuiti molecolari che si parlano, e questo è stato convalidato in 4 modelli sperimentali diversi, verificati e validi sull’uomo, e ora con i test clinici cerchiamo di capire come fare una diagnosi della sintomatologia della malattia. Ecco perché non mi capacito quando sento parlare di inutilità della sperimentazione animale.
Nello stesso preambolo della direttiva europea si indica come obiettivo a lungo termine la completa sostituzione degli animali nella ricerca a favore delle metodologie alternative, mentre il governo americano finanzia generosamente il progetto Tox21 che prevede appunto l’implementazione di metodologie animal-free. Cosa ne pensa? Sono a favore di qualsiasi strategia di ricerca proprio perché sono uno scienziato e non potrei escludere alcuna metodologia. Se in una determinata ricerca scopro che gli animali, o una specie animale, non mi servono allora non li uso. So, però, che se voglio studiare la tossicologia sistemica di un farmaco avrò bisogno di un organismo intero e non di un piattino di cellule. L’aspetto etico tocca noi ricercatori per primi, siamo noi a manipolare e condividere l’esperienza in laboratorio con gli animali, la viviamo tutti i giorni. Personalmente supero il problema etico con un imperativo, quello di dare speranze ai malati, e per questo obiettivo non userò né un animale in più né uno in meno di quello che è necessario. Come scienziata mi prendo la responsabilità etica di quello che faccio. E non accetto che il monopolio dell’etica sia in mano soltanto agli animalisti.
Ultimamente lo scontro tra animalisti e ricercatori si è esacerbato, con il caso di Caterina Simonsene addirittura l’affissione a Milano di volantini con nome e cognome degli scienziati additati come “assassini di animali”. Come riportare la calma? La vivisezione non esiste. E non esistono i vivisettori. Eppure esiste la Lega antivivisezione. Penso di avere incontrato migliaia di scienziati nella mia vita, e mai ho trovato un ricercatore con un atteggiamento aggressivo nei confronti degli animali da laboratorio. Ci dicano dove avviene la vivisezione. Nei nostri laboratori invece c’è un impiego etico e legittimo della sperimentazione animale per dare conoscenza e speranza.
In Italia e nel mondo l’opinione pubblica invece è apertamente contraria all’uso degli animali per scopo scientifico. Secondo lei è soltanto ignoranza? L’opinione pubblica si infiamma perché vuole avere la coscienza pulita. Le persone vogliono farmaci efficaci e medici in grado di guarire le malattie, ma non accetta per esempio le etichette sui farmaci dove si indicherebbe che quel principio attivo è stato ottenuto con la sperimentazione animale: è una proposta di legge di Pia Locatelli e la trovo davvero ottima. Forse c’è bisogno di un’opera pedagogica per far comprendere come la scienza produca fatti definibili, contestabili e pubblici. E invece accade di assistere a pagliacciate come quella di Davide Vannoni, che non a caso tiene segreto il suo metodo Stamina proprio perché non ha niente a che vedere con la scienza.
A proposito di Vannoni, come si sta comportando la ministra Lorenzin? Ha avuto coraggio. Quando la scorsa primavera il Senato ha dato unanimemente il via libera al metodo Stamina approvando il decreto Balduzzi, Lorenzin è andata controcorrente e ha costituito un comitato scientifico affidandosi al suo parere. Così facendo ha messo in angolo Vannoni. Oggi vorrei dire ai miei colleghi senatori che dovrebbero prendersi la responsabilità di quello che è accaduto, perché abbiamo attiratol’attenzione del mondo scientifico internazionale anche a causa di decisioni politiche antiscientifiche. Un disastro.
Anche la medicina ufficiale viene percepita come “casta”? Capisco che in un momento difficile come quello che stiamo vivendo è facile puntare il dito contro le istituzioni. Ma la scienza è una cosa seria e se viviamo fino agli 80 anni è merito suo, non certo della politica e della religione. Oggi, specialmente in Italia, noi scienziati lavoriamo senza ottenere considerazione dalla società eppure riusciamo a competere con il mondo intero vincendo bandi e ottenendo generosi finanziamenti superando colleghi che lavorano in laboratori prestigiosi in California oppure ad Harvard. E questo nonostante facciamo ricerca, nel mio caso, nell’edificio più brutto di Milano e con strumentazioni vecchie. Questo è il miracolo della ricerca italiana, riconosciuto all’estero e svilito invece nel nostro Paese. E difendo con la stessa passione il metodo scientifico, perché è l’unico che mette in dubbio tutto ogni volta, è l’unico metodo che mi impone di non innamorarmi della mia idea se riesco a dimostrare che è sbagliata.
Tornando alla direttiva sulla sperimentazione animale, domani c’è un convegno al quale la Lav ha deciso di non partecipare perché, spiega, non rispecchia le opinioni dell’antivivisezionismo scientifico. Cosa risponde? Questo convegno serve soprattutto ai senatori della Commissione sanità che devono dare un parere al governo sul decreto che recepisce la direttiva sulla sperimentazione animale. Devono sapere che se la bozza dell’esecutivo rimane invariata, andremo incontro alla procedura di infrazione e la ricerca italiana verrà bloccata. Allo stesso tempo, all’appuntamento di domani avevamo invitato anche molti studiosi e ricercatori contrari alla sperimentazione animale affinché potessero illustrare la loro opinione. Molti hanno rifiutato l’invito o ci hanno fatto sapere di non poter venire, tranne Isabella De Angelis dell’Istituto Superiore di Sanità e Simone Pollo dell’università La Sapienza. Avevamo anche chiesto l’intervento di Umberto Veronesi, notoriamente contrario agli animali da laboratorio, e nemmeno lui purtroppo potrà essere presente.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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La sentenza della Corte Costituzionale: quello che resta del porcellum
Quattro ore di camera di consiglio, tanto è servito ai 15 giudici della Corte Costituzionale per approvare il testo della legge elettorale uscita dopo la bocciatura del porcellum. Il plenum ha firmato le motivazioni della sentenza del 4 dicembre 2013 sulla legge elettorale. Dopo la sentenza sull’illegittimità del Porcellum quello che resta della legge elettorale, come spiega la Consulta, è un meccanismo “proporzionale”, “depurato dell’attribuzione del premio di maggioranza” con la possibilità di esprimere una preferenza. “La normativa che rimane in vigore – si legge nella sentenza depositata – stabilisce un meccanismo di trasformazione dei voti in seggi che consente l’attribuzione di tutti i seggi, in relazione a circoscrizioni elettorali che rimangono immutate, sia per la Camera che per il Senato”. Ancora, nelle motivazioni della sentenza sulla legge elettorale si legge che il premio di maggioranza previsto dal Porcellum “è foriero si una eccessiva sovra-rappresentazione” e può produrre “una distorsione”, perchè non impone “il raggiungimento di una soglia minima di voti alla lista”. I giudici evidenziano inoltre che “Per quanto riguarda la possibilità per l’elettore di esprimere un voto di preferenza – evidenziano i giudici -, eventuali apparenti inconvenienti, che comunque non incidono sull’operatività del sistema elettorale”, “possono essere risolti mediante l’impiego degli ordinari criteri d’interpretazione” e “mediante interventi normativi secondari”. Ancora, nelle motivazioni si sottolinea che le liste bloccate lunghe previste dal Porcellum “rendono la disciplina in esame non comparabile né con altri sistemi caratterizzati da liste bloccate solo per parte dei seggi, né con altri” che prevedono un “numero dei candidati talmente esiguo da garantire l’effettiva conoscibilità degli stessi”. Per la Corte Costituzionale prevale la continuità degli organi di Stato : “Il principio fondamentale della continuità dello Stato”, “non è un’astrazione e dunque si realizza in concreto attraverso la continuità in particolare dei suoi organi costituzionali: di tutti gli organi costituzionali, a cominciare dal Parlamento” e tale principio prevale. “Le Camere sono organi costituzionalmente necessari ed indefettibili e non possono in alcun momento cessare di esistere o perdere la capacità di deliberare”. “È evidente – sottolinea la Consulta – che la decisione che si assume, di annullamento delle norme censurate, avendo modificato in parte la normativa che disciplina le elezioni per la Camera e per il Senato, produrrà i suoi effetti esclusivamente in occasione di una nuova consultazione elettorale”.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 14, 2014
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