Il Festival di Sanremo è terminato decretando Arisa vincitrice della 64esima edizione ma ancora se ne parla.
A lanciare la bomba è l’esperto di musica Red Ronnie, storico conduttore della trasmissione Roxy Bar, la canzone proposta dall’artista, “Controvento”, sarebbe un plagio. Ronnie ha lanciato l’accusa su Twitter, da dove si è rapidamente diffusa: secondo l’esperto, il brano sarebbe in parte copiato da “Entra nel cuore” di Micol Barsanti. Anche la stessa Barsanti sostiene di essere stata plagiata e nel frattempo la Rete si scatena in commenti che accusano e difendono Arisa.
La compagnia teatrale Fanny&Alexander di Ravenna ha messo in scena lo show Memorabilia alla discoteca Cocoricò di Riccione. La performance prevedeva che, per accedere al locale, i clienti attraversassero tre porte-cabine all’interno delle quali sostavano in piedi tre coppie nude, come in alcuni spettacoli di Marina Abramovich, che gli interpreti volevano omaggiare. Ma qualcosa non è andato come previsto: lo show è stato interrotto dai carabinieri. I militari dell’arma, infatti, si trattava di atti osceni in luogo pubblico. Anche perchè, sostengono, per le esibizioni teatrali è necessariofare comunicazione alle autorità di polizia, cosa che non era stata fatta. E così gli artisti invece che sulla scena si sono trovati in caserma per l’identificazione. La direzione del locale ha parlato di “censura” mentre Luigi De Angelis, un esponente della compagnia, ha spiegato con un post su Facebook che al Cocoricò è stata presentata
“una performance che avevamo già fatto il 31 dicembre 2003, un omaggio a Marina Abramovic. Per entrare nel locale bisognava attraversare tre porte-cabine all’interno delle quali sostavano in piedi tre coppie nude. Sei performer, un organizzatore, un titolare del locale sono stati portati in caserma con questa ipotesi di reato: concorso aggravato in atti e spettacoli osceni. Che la performance fosse di assoluta attualità non avevo dubbi, ma che nel 2014 potesse essere esercitata la censura in questo modo fa riflettere molto sul paese in cui viviamo”.
Sulla stessa linea il commento di Marco Palazzi, amministratore delegato della discoteca:
“È assurdo che nel 2014 l’arte continui ad essere censurata. Eppure succede. Quanto avvenuto questa notte al Cocoricò, dove si stava svolgendo il ‘Memorabilia’, non si può definire in altro modo se non censura. La performance è stata interrotta e otto persone, me compreso, sono state portate in caserma. La stessa, identica performance era stata proposta al Cocoricò il 31 dicembre 2003, senza creare scandalo alcuno”.
E’ stato il sindaco di Caserta Pio Del Gaudio che intervenendo nella polemica sollevata dall’ “ironia” della Gialappa’s sulla canzone di Rocco Hunt ha ufficialmente invitato il Trio a visitare la Terra dei Fuochi: “Penso che l’euforia sanremese – ha proseguito il primo cittadino – abbia lasciato spazio ad un bicchiere di troppo e la battutaccia è scappata colpendo nel vivo centinaia di persone; ma condanno allo stesso tempo l’eccessiva reazione di chi oggi minaccia questi professionisti addirittura di morte”.
Il sindaco ha poi continuato dicendo: “Spiace che la satira sempre gradita della Gialappa’s sia caduta nell’errore, o meglio orrore, di ironizzare su terre martoriate e vite dilaniate da mali incurabili”. Da Del Gaudio parte quindi “l’invito ufficiale al Trio Gialappa’s, che ha segnato una svolta nella televisione italiana, a venire nella nostra città per affrontare insieme temi più o meno seri”. “Sono convinto che se loro regalassero una risata ai miei cittadini la questione sarebbe risolta”.
Era primo nella classifica provvisoria Francesco Renga, ma non ce l’ha fatta neanche a salire sul podio. I magnifici tre della 64esima edizione del Festival di Sanremo sono infatti Arisa, vincitrice con la sua Controvento, e gli altri due finalisti Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots con “Liberi o no” e Rubino con “Ora”. La vincitrice ha commentato: “Tutto ok, sono contenta, sono veramente felice”.
Nel corso della serata sul palco anche Luciano Ligabue che, dopo aver commentato: “Popolare è l’aggettivo migliore che si possa mettere vicino alla parola canzone”, ha cantato “Certe notti”, “Il giorno di dolore che uno ha”, “Il sale della terra” e “Per sempre”. Alla fine, tutti in piedi a urlare “Luciano! Luciano!”
A sorpresa, anche l’esilarante classifica personale di Luciana: Premio frangia a Noemi, Il premio antifurto alla Ruggiero, il premio Mercalli ai Perturbazione. Il Rebibbia a Gualazzi. Famiglia più numerosa in platea a Rocco Hunt, a Renga il premio “non c’è mutanda che tenga” e Pa**e d’acciaio all’orchestra. Cristiano De Andrè con la canzone ‘Invisibili’ è il vincitore del Premio della Critica Mia Martini, nella sezione Campioni.
La serata finale del Festival vede un ospite d’eccezione: Maurizio Crozza. Memore delle contestazioni dell’anno scorso, Fabio Fazio avverte il pubblico: “Mi raccomando. Non facciamoci riconoscere!” Lo stesso comico, da dietro le quinte, rispondendo all’invito del conduttore ad entrare afferma: “C’ho paura. Faccio un monologo fuori campo”. Indine, alla sua apparizione sul palco, si nasconde dietro uno scudo con la scritta ‘pace. Dopo di che… è Crozza-show, battute sui politici Bossi, Giovanardi e Razzi e l’inno alla grande bellezza e agli enormi disastri dell’Italia.
Durante il suo monologo, Crozza ha parlato anche di John Elkann e della “più grande caz****a dell’universo”. Il punto di partenza è stato i giovani e il lavoro. Crozza ha detto “Enzo Ferrari nel 1939 ha inventato la macchina più bella del mondo, nel 2014 John Elkann ha sparato la ca****a più grande dell’universo: i giovani non hanno lavoro perchè gli piace stare a casa. Bisogna modificare la struttura sintattica: i giovani stanno a casa perchè non trovano lavoro, ma soprattutto perchè non hanno ereditato la Fiat da tuo nonno come te”: ovviamente in sala non mancano gli applausi. Ma ovviamente non può mancare una battuta sul nuovo premier, che imita: “La Disney sta facendo un film su di me, Fighissimo me 1, 2”. Parlando delle promesse del nuovo premier: “Il successo non mi ha cambiato, sono io che ho cambiato il successo: cambierò il Paese, abbasserò il Pil, aumenterò il pilates, meno tute blu, più bluetooth”. E sempre restando in politica: “Abbiamo ceduto la Corsica ai francesi e Napoleone c’è nato poco dopo. Per poco non è nato genovese. A Genova c’è già nato Beppe Grillo, ci mancava un altro pazzo che voleva dichiarare guerra all’Europa. Te la immagini Waterloo in diretta streaming?”
Ci vogliono i colpi di scena a Sanremo ed ecco che arriva il matrimonio a sorpresa: Fabio Fazio e Luciana Littizzetto si sposano all’Ariston e per celebrare le nozze arriva il prete più famoso della televisione: Don Matteo. Terence Hill entra in scena sulla sua bicicletta e dichiara “Sono qui per sposare due ragazzi”, poi entrano i due conduttori vestiti da sposi. Il siparietto purtroppo somiglia molto al colpo di scena di una soap latino americana e forse, l’effetto shock, soprattutto a livello di share non c’è stato… neppure quando Fabio fazio e Lucianina dopo la celebrazione hanno cantato “E non ci lasceremo mai”.
L’ironia è un arma a doppio taglio e se non usata sapientemente rischia davvero di avere un effetto boomerang. Stavolta il pubblico ha preso di mira la Gialappa’s e i suoi commenti,a dire di molti, fuori luogo e banali, fatte ai microfoni di Rtl 102.5, nei confronti del rapper salernitano di 19 anni, Rocco The Hunt, che ieri con il brano “Nu juorno buono” ha vinto la sezione Nuove Proposte del Festival di Sanremo. Quando il giovane cantante salernitano ha detto dal palco dell’Ariston al pubblico in sala: “Voglio vedere le mani su”, i tre comici milanesi hanno replicato “Sì e così passa un tuo compare e ci ciula il portafogli, vecchio trucco….”. Ma a far indignare gli utenti è stata la frase seguente della Gialappa’s: “Sì nu juorn buon. Stà Terra dei fuochi, ma chi se ne fotte”. Ovviamente tutto in napoletano stroppiato. E poi ancora: “Sì, nu mandulino, na mozzarella”. Il trio satirico però si è difeso dalle accuse su Facebook e Twitter: “In questo video c’è la prima parte del nostro intervento riguardo l’esibizione del vincitore Rocco Hunt, che tante polemiche ha scatenato. Lasciamo a voi il giudizio, ricordando che in trent’anni di carriera ci hanno accusato di tante cose, ma mai di razzismo”.
Raiuno e Giancarlo Leone servono su un piatto d’argento il Festival a Fiorello, naturalmente mettendo le mani avanti e dicendo che per il 2015 “si ripartirà da Fazio” e, nel caso in cui il conduttore non abbia “un progetto nuovo”, “il primo della lista è Carlo Conti”. Ma ammette che “c’è una sola eccezione: Fiorello. Se arriva passa davanti a tutti”. “Un attimo, ci penso e ve lo dico… Devo prima parlare con Renzi”: Fiorello gioca sull’ipotesi lanciata da Leone, per aggiungere: “Renzi dice che è meglio aspettare”.
“Meglio pochi, ma buoni” affermava Fabio Fazio qualche giorno fa quando gli ascolti erano in calo e Sanremo sembrava davvero in declino. Poi la serata di ieri tra duetti, l’omaggio ai cantautori, Enrico Brignano che ha omaggiato il grande Aldo Fabrizi, sono riusciti a risollevare le sorti di un Festival canoro che sembrava ormai rottamato da XFactor.
«Sicuramente Carlo Conti farà il Festival molto presto. Per il prossimo anno la mia scelta è ancora Fazio, se ha un progetto da proporre e beninteso se ne ha voglia. Laddove Fazio declinasse, in pole position c’è Conti. Perchè i casi sono due. O hai il fuoriclasse assoluto, diciamo Fiorello o Benigni, e allora il Festival si identifica con lui, oppure scegli un grande professionista e un uomo tranquillo come Conti, e gli costruisci intorno una squadra. Altri non vedo». Questa è stata l’affermazione di Giancarlo Leone, direttore di Raiuno, in un’intervista a La Stampa. A essere rottamato quindi non sarà il Festival, ma Fazio? Leone ha anche affermato «credo che manchi l’effetto sorpresa. Per bissare i fasti del ’13 bisognava forse inventarsi qualcosa di più nuovo». Tuttavia, per il direttore di Raiuno «il Festival è coerente con l’idea di tivù di Fazio. Basta glamour, scandali, effetti speciali. Nulla è più eccezionale della normalità. E io sono d’accordo. L’anno scorso – prosegue – ci furono Crozza e Benigni. Quest’anno, finora, nulla del genere. Ma Crozza arriva e il Festival non è finito». In merito all’attacco di Beppe Grillo, «la Rai non è esente da critiche, ma le accuse di Grillo sono talmente disinformate e superficiali da diventare paradossali», commenta Leone. «Non puoi dire che perde 400 milioni se sono 20 e in ogni caso il bilancio chiude in pareggio»
Lo aveva dichairato e “Nu Juorno Buono” è arrivato per Rocco The Hunt, il 19enne rapper, che viene dalla terra dei fuochi e che cerca di infondere un messaggio positivo nonostante i mali della sua terra. Una terra che ama profondamente anche se non si nasconde i mali che la divorano, ma ci può sempre stare “Nu Juorno Buono” per continuare a sperare, così come ha dichiarato che se avesse vinto si sarebbe trattato di una rivalsa sociale. In Campania, subito dopo l’annuncio ci sono stati fuochi d’artificio e caroselli di auto per festeggiare la vittoria del giovane rapper. E domani tocca ai big.
Al festival di Sanremo c’è spazio anche per un omaggio al grande Aldo Fabrizi. A cantare Lulù sul palco dell’Ariston sale Enrico Brignano. Il comico romano aveva rilasciato poco prima un’intervista a tutto campo in cui evidenziava quante volte in Italia si vede tutto negativo, senza mai soffermarsi a pensare che ci sono molte cose più che positive nel nostro paese. Brignano ha dichiarato “Se avessi partecipato a questo Festival come cantante, avrei portato una canzone d’amore nello stile di Domenico Modugno. Mi piace questo Festival, soprattutto la scenografia. Ritengo positiva la conduzione, non mi dispiace. Facile dire che si poteva cambiare qualcosa, siamo tutti commissari tecnici e quindi tutti pensiamo che potremmo condurre in un altro modo il Festival. In cuor mio mi piacerebbe presentare il Festival di Sanremo, ma avrei paura delle conferenze stampa. Vedo che troppe persone prendono sul serio la cosa e si arrabbiano, per me non ha senso. Leggo a volte certi articoli con commenti quasi offensivi, è capitato anche a me circa 20 anni fa quando avevano scritto che la mia carriera da conduttore era finita. Stasera al Festival farò un pezzo di un autore famoso della Rai in bianco e nero.
Canterò stasera, così come nel mio programma di 4 puntate (che si svilupperanno sotto forma di varietà). Tra pochi giorni partirà su Rai Uno, potremo parlare al cuore degli italiani. Le cose in Italia possono cambiare se solo gli italiani lo vogliono. Non dobbiamo mai dimenticare le nostre eccellenze. Siamo tra i primi paesi al mondo quando si parla di moda, di cibo o di scienza. Abbiamo insegnato l’arte agli altri popoli. Siamo stati i primi a portare l’acqua in tutta Europa. Abbiamo inventato una lingua ed una moneta comune. Nel Rinascimento si può dire che il mondo della sapienza dell’epoca si concentrava a Firenze. Abbiamo il 70% delle opere d’arte presenti nel mondo. I telegiornali in Italia ormai danno solo brutte notizie, ci sono anche quelle buone, ma non vengono evidenziate. Credo che la buona volontà stia dietro l’angolo, lo dico anche se non sono buonista. Bisogna sapere ritrovare la strada del sorriso.”
Staserà sarà proprio lui, Marco Mengoni, vincitore della passata edizione del Festival ad aprire la serata della musica d’autore. Ermetico ed enigmatico come sempre Mengoni non si è sbilanciato sul suo programma per questa sera e si è limitato a dire: “Sicuramente canterò”. Poi ha parlato della scenografia dell’Ariston che lo ha entusiasmato “Molti stili diversi, mi piace molto. Siamo nell’epoca dell’apparire, l’estetica fa parte del vivere, della televisione, dello show”. Il più bel ricordo di Sanremo? “Uscire dal palco arrabbiato con me stesso perché avevo sbagliato Ciao amore ciao di Luigi Tenco e scoprire che invece tutte le emozioni positive erano arrivate”. E questa sera ci sarà un nuovo omaggio a Tenco… una nuova emozione!
Sembrerebbe che durante la diretta di ieri, almeno a quanto riporta il quotidiano Libero, Luciana Littizzetto sia rimasta vittima di una “mano morta” da parte di Frankie hi-nrg. Il “fattaccio”, sfuggito ai più, è stato notato da un attento Fabio Fazio che tra tra il serio e l’ironico ha minacciato il cantante con un secco: “Ti aspetto fuori”. La ‘vittima’ dell’accaduto, non si era accorta di niente e ha affermato di averlo appreso dietro le quinte dallo staff della kermesse canora. Pronta la replica Frankie hi-nrg che con un’aria fiera ha esclamato: “Non se ne è accorta perché ho il tocco delicato!”.
S’intitola “Prima di andare via” il brano di Riccardo Sinigallia che ha fatto finire il cantante nel centro della bufera. Da regolamento, la canzone che viene proposta a Sanremo non può essere mai stata presentata né cantata prima che l’artista salga sul palco dell’Ariston. Ma la rete punta il dito proprio contro Sinigallia e accusa che, al contrario, il brano fosse già stato interpretato. Il quotidiano online La Provincia di Cremona.it ha anche pubblicato il video in cui il cantante si esibisce in questo brano a Cremona, durante una delle giornate del Festival Le Corde dell’Anima. Il video è stato rimosso, ma molti utenti giurano di averlo visto e confermano così i rumors. Nel frattempo Leone, direttore di Rai1, ha fatto sapere: “Nel pomeriggio si riunirà la direzione musicale e artistica per verificare se sia vero che la canzone di Riccardo Sinigallia sia già stata eseguita in pubblico. E poi prenderemo tutte le decisioni del caso”. Per il cantante si profila l’esclusione dalla gara.
Prima il monologo di Luciana Littizzetto sulla diversità e la bellezza al naturale poi arriva Dergin Tokmak, ballerino e acrobata tedesco, affetto da poliomelite dall’età di un anno che si esibisce nella sua performance con le stampelle che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Dal 2004 Tokmak è l’unico artista tedesco del Cirque du Soleil.
18 febbraio. Esordisce il Festival di Sanremo ma è anche il compleanno dell’immenso Fabrizio De Andrè. Quale giornata più adatta per parlare di musica e in particolare di quella italiana? Ma Fabio Fazio, impegnato con il discorso iniziale, ha dovuto interrompersi a causa di alcuni spettatori presenti all’Ariston che, in galleria, hanno scavalcato la recinzione minacciando di bruttarsi nel vuoto. A nulla sono valse le esortazioni del conduttore a mettersi al sicuro: tutto quello che chiedevano era che venisse letta una loro lettera. Cosa che Fazio ha poi fatto. I manifestanti sono dei lavoratori dei consorzi del bacino di Napoli e Caserta. Fazio parla di dignità del lavoro, legge qualche passo. Parentesi chiusa. Sempre in attesa che Grillo faccia la sua mossa…
Dopo le accuse di blasfemia rivoltegli dai Papaboys e altre organizzazioni di giovani laici Rufus Wainwright, che sarà ospite a Sanremo mercoledì, risponde tramite un comunicato. Il discografico dell’artista rende infatti noto che “le reazioni alla sua apparizione al festival da parte di alcuni gruppi cattolici conservatori sono arrivate come un’enorme sorpresa” e che “alcune delle cose che sono state dette di lui su diversi media debbono essere rettificate”. Il comunicato prosegue: “Rufus ama ed ammira l’Italia, il suo popolo e la cultura italiana. E’ stato sempre un artista che ha parlato apertamente della sua sessualità sin dall’inizio della sua carriera e che esplora con le sue canzoni il regno dei margini e la fragilità della condizione umana. La sua canzone Gay Messia che è l’oggetto dello scontento di questi gruppi non intendeva essere blasfema dal momento che non è il ritratto di Gesù né di nessuna altra figura religiosa della chiesa cattolica ma una metafora di un mondo dove le persone gay hanno gli stessi diritti degli eterosessuali. Una cosa che, giudicando dalle reazioni, in Italia è ancora molto lontana. La crocifissione era sfortunatamente un metodo per uccidere le persone molto comune 2000 anni fa”.
Papaboys e altre organizzazioni di giovani laici… vanno alla guerra. Contro ogni dottrina di tolleranza e rispetto e dopo le accuse di blasfemia lanciate contro Rufus Wainwright per la sua canzone Gay Messiah, sono pronti a organizzare un picchetto di protesta domani, dalle ore 13 alle 14, davanti alla Sede Rai di Viale Mazzini 14 “per protestare contro la presenza a Sanremo di Rufus, un cantante blasfemo invitato dalla Rai” e chiedere “l’intervento o le dimissioni dei vertici Rai, in primis la presidente Tarantola (che si dichiara cattolica, ma permette che si trasmetta dalla tv pubblica blasfemia) e del direttore Gubitosi”. Molti sono i commenti giunti sulla pagina Facebook della Redazione Papaboys mentre l’Associazione sottolinea: “Ricordiamo che la protesta non parte solo da un presupposto di offesa al sentimento religioso. Si tratta di violare le leggi dello Stato. Il repertorio dell’artista entra nel reato di offese ad una confessione religiosa mediante il vilipendio, previsto e punito dall’art. 403 del Codice Penale. Inoltre, l’art. 25, primo comma, del Regolamento del Festival, afferma: ‘gli artisti durante le loro esibizioni non potranno assumere atteggiamenti e movenze o usare abbigliamenti e acconciature in contrasto con i principi del buon costume ovvero in violazione di norme di legge o di diritti anche di terzi'”. Al picchetto parteciperà anche Militia Christi mentre Luca Borgomeo, presidente dell’associazione di telespettatori cattolici Aiart, afferma: “Gli organizzatori di Sanremo facciano attenzione a Rufus Wainright. Le sue canzoni spesso hanno toni blasfemi, dunque sarebbe augurabile che, come invitato alla manifestazione canora, eviti di toccare questi temi”. Insomma, la crociata dell’era 2.0 è pronta per prendere il via.
E’ Davide Maggio, sul suo blog, a riferire che Laetitia Casta, dopo 15 anni, è tornata a Sanremo, arrivando alla cittadina ligure nel tardo pomeriggio di sabato. Atterrata da Nizza, la modella e attrice francese inizierà le prove domani per essere pronta in concomitanza con la serata d’apertura del Festival. La Casta solcherà infatti il palco dell’Ariston il 18 febbraio, martedì. Non è tuttavia ancora dato sapere cosa farà sul palco, anche se è trapelato che, all’hotel dove alloggia, oltre alla valigie è arrivato un pianoforte. Laetitia e Fabio Fazio, anche quest’anno conduttore del Festival della Canzone Italiana spalleggiato da Luciana Littizzetto, hanno condiviso il palco della città dei fiori nel 1999, anno della prima conduzione dello stesso Fazio.
Miley Cyrus dà l’avvio al suo nuovo tour e all’inaugurazione, avvenuta Vancouver, non ha mancato di esibirsi in uno show che, come da sua abitudine, vuole essere provocatorio. Via libera quindi a cambi d’abito e scenografie ma non è mancata neanche una serie di “accessori” che non possono passare inosservati dall’hot dog gigante, che l’ex divetta di casa Disney ha cavalcato, all’orsacchiotto azzurro con cui ha inscenato il twerking.
La Corte dei Conti si aspetta dei tagli nella spesa Rai e nel frattempo arrivano quelli che sarebbero, condizionale obbligatorio in assenza di dati ufficiali, i cachet dei conduttori del Festival di Sanremo. Come sottilineato dal Corriere della Sera, a nulla valgono infatti i ripetuti attacchi di Brunetta: la Rai ricorda che non opera in regime di monopolio, e quindi non è tenuta a render noti i compensi delle sue star. C’è da dire, tuttavia, che rispetto alle edizioni precedenti questa volta la svolta da austerity c’è stata: dal rosso da oltre 20 milioni di euro accumulato nelle tre edizioni del Festival tra il 2010 e il 2012 in queste ultime due si è arrivati al pareggio: i 18 milioni di euro di spesa vengono ripagati da pubblicità e sponsor. Ma quanto, dunque, avrebbero guadagnato presentatori e ospiti in questi anni?
2009: Paolo Bonolis, 1 milione di euro. Per il super ospite Roberto Benigni cachet da 350mila euro.
2010: Antonella Clerici, 500mila euro. Sempre 350mila euro per la super ospite Jennifer Lopez. Poco meno di 200mila per Antonio Cassano, ottantamila per la regina del burlesque Dita Von Teese: spogliarsi costa.
2011: Gianni Morandi, 800mila euro (più 500 mila per le telepromozioni). Per le “vallette” Belen Rodruguez ed Elisabetta Canalis 150mila euro a testa. Stessa cifra per Luca e Paolo. Ad Andy Garcia andarono 250mila euro, 120mila a Robert De Niro. Nulla a Monica Bellucci, intervenuta a titolo gratuito.
2012: ancora Gianni Morandi, sempre per 800mila euro. Il super ospite Adriano Celentano costò 700mila euro, date in beneficenza. Tornano Canalis e Belen allo stesso prezzo dell’anno precedente. La modella Ivana Mrazova appare per 30mila euro, Rocco Papaleo viene retribuito con 150mila euro.
2013: Fabio Fazio 600mila euro, la partner Luciana Littizzetto 350mila. Per Maurizio Crozza ingaggio da 120mila euro.
2014: ancora Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, stesso cachet dell’anno scorso.
La Corte dei Conti presenta la relazione in merito alla gestione finanziaria della Radiotelevisione Italiana per il 2011 e 2012 e quello che emerge, in sintesi, è che s’invita la Rai a “ridurre i costi di produzione in particolare quelli riconducibili al festival di Sanremo, alle fiction e alla programmazione finanziata con fondi diversi da quelli derivanti dal canone radiotelevisivo”. La Corte, a seguito dello studio, evidenzia che ci sono ancora molti interventi da fare per quel che riguarda efficienze e costi ma non solo. Riscontra infatti che serve maggiore incisività nella lotta all’evasione del canone per rimettere in equilibrio la situazione contabile. Nel solo biennio preso in considerazione, infatti, si è stimata un’evasione nell’ordine del 27% circa, superiore per quasi 19 punti percentuali rispetto alla media europea. Viene infatti spiegato che “Nel biennio in rassegna, come negli esercizi precedenti, si è registrato lo sbilancio negativo tra ricavi e costi della produzione, nella misura di 23,3 milioni di euro (2011) e di 215 milioni di euro (2012), segnale preoccupante per la situazione economico-patrimoniale e finanziaria della Società di proprietà pubblica”. Sul versante dei ricavi, l’introito derivante dal pagamento del canone radiotelevisivo ha rappresentato circa il 60,5% (il 68% nel 2012) del totale delle entrate aziendali, contro circa il 31,3% (26% nel 2012) della pubblicità e circa l’8,2 % (il 6% nel 2012) degli altri ricavi. L’entrata da canone è rimasta notevolmente compromessa dalle crescenti dimensioni dell’evasione. Lo sbilanciamento fra costi e ricavi dipenderebbe dal fatto che “è mancata una manovra che potesse consentire di contrastare il sensibile calo dei ricavi, riducendo drasticamente e razionalmente i costi della gestione” spiega la relazione. “Nel delineato contesto, va segnalata l’esigenza di assumere tutte gli interventi che si riterranno più idonei per mantenere sotto stretto controllo l’andamento del costo del lavoro e degli oneri connessi. La Corte ribadisce inoltre la decisiva necessità che la Rai attivi comunque ogni misura organizzativa, di processo e gestionale, idonea ad eliminare inefficienze e sprechi, proseguendo, laddove possibile e conveniente, nel percorso di internalizzazione delle attività e concentrando gli impegni finanziari sulle priorità effettivamente strategiche, con decisioni di spesa che siano – singolarmente e nel loro complesso – strettamente coerenti con il quadro di riferimento”.
E’ la rivista W a mostrare, e intervistare, una Miley Cyrus che appare in versione inedita: senza trucco, nuda e con i capelli lunghi. L’ex stellina di casa Disney, prendere l’occasione per confessare: “Non mi piacciono i bambini. Sono così fo***tamente cattivi. A volte li sento parlare con i loro genitori e vorrei solo andare via, o schiaffeggiarli io stessa. Se avessi parlato così ai miei quando ero solo un bambina, non avrei avuto nessun iPhone, nessun computer, nessuna tv. Niente di niente”.
La cantante abituata a provocare e a richiamare l’attenzione, ha visto l’intervista come l’opportunità per spiegare che i suoi atteggiamenti nascondono un messaggio: “Sto cercando di dire alle ragazze che non devono truccarsi, avere lunghi capelli biondi e tette grandi. Devono cercare il loro stile personale”. Infine, anche un duro commento sulla Disney: “Non me ne frega un ca… delle critiche. Non sono un marchio Disney, dove hanno una ragazza asiatica, una di colore e una bianca per essere politicamente corretti, dove tutti indossano T-shirt dai colori accesi”.
L’ex stellina Disney più trasgressiva dà consigli alla popstar canadese che migliaia di americani chiedono venga espulsa dagli Usa. Ospite al programma di Jay Leno, Miley Cyrus ha offerto i suoi consigli a Justin Bieber, che la settimana scorsa è stato schedato dalla polizia e tra breve sarà sottoposto a giudizio. “Quello che gli direi è ‘festeggia dentro casa tua! Comprati una casa, e costruiscici un club privato dentro'”. E ancora: “Hai tanti soldi, paga qualcuno che ti assicuri che non avrai alcun problema”. Dopo di che, una confessione che spiega anche il perchè del gesto che la caratterizza: “Tiro fuori spesso la lingua perchè, davvero, non so cosa fare”. La cantante ventunenne ha spiegato che si tratta di un gesto riflesso dovuto al nervoso, quando i fotografi non smettono di gridare sul red carpet. Allo stesso tempo, ha raccontato, si tratta di un modo di fare detestato dalla madre.
In principio fu Britney Spears, quindi Lindsay Lohan e Miley Cyrus, ora c’è Bella Thorne. Si tratta della nuova stellina uscita dalla Disney e pronta a trasformarsi in una bad-girl. Protagonista della serie tv per ragazzi “A tutto ritmo”, ha fatto un passo nel mondo della moda posando per la nuova collezione di abiti del brand “Candie’s”, giocando a far la femme fatale e mostrando le curve. E sono piovute critiche.
Katie Yoder, dell’associazione no-profit Culture and Media Institute, ha detto: “Il marchio Candie’s non vende vestiti, vende sesso e insegna alle ragazzine come essere seducenti. Il messaggio mandato dalla Thorne è che essere femminili non ha niente a che fare con l’essere genuine e che la sicurezza si acquista solo scuotendo i fianchi e muovendo il sedere”.
Il temporale ha concesso una tregua alla Capitale e il cielo ne ha approfittato per regalare uno spettacolo inusuale a cittadini e turisti. Nel cielo della Città Eterna, infatti, è spuntato un doppio arcobaleno a illuminare e colorare i tetti e l’orizzonte tra le nuvole grigie e cariche d’acqua. Sembra nessuno si sia lasciato sfuggire l’opportunità di condividere l’evento con quante più persone, visto che sui social è partita una specie di gara per chi postava lo scatto più bello. Quando si verifica questo fenomeno, il doppio arcobaleno, i colori dell’arco esterno (secondario) sono invertiti rispetto a quelli dell’arco primario: il blu è all’esterno e il rosso all’interno.
Polemiche e ancor più polemiche per la campagna pubblicitaria di Marc Jacobs che vede protagonista Miley Cyrus che non è la prima volta che collabora con lo stilista newyorchese, ma stavolta sembra che la provocazione si andata ben oltre le aspettative. Nella foto, illuminata solo e unicamente dalla luna, la Cyrus appare preoccupata e triste accanto a una donna riversa a terra con il viso ricoperto di capelli, quasi fosse morta.
Questo slideshow richiede JavaScript.
Non è la prima volta che in pubblicità si utilizza una donna che sembra morta o stremata quasi avesse subito una violenza sessuale. Il Guardian scrive:
Questa ossessione per la morte non deve sorprendere, se la si considera come la conseguenza ultima del modo in cui la sottomissione e l’inerzia delle donne sono sessualizzate e trasformate in un accessorio glamour e facilmente vendibile. Negli ultimi anni ci sono stati numerosi e brillanti progetti che hanno sottolineato la bizzarria di una rappresentazione femminile che pone le donne davanti all’obiettivo in pose da contorsioniste che le fanno sembrare ridicole, deboli, vulnerabili e allo stesso tempo, trasmettono anche un messaggio di disponibilità sessuale […] La gente vuole davvero queste immagini? Vogliono davvero che la violenza sulle donne venga sessualizzata? Ci sono forti segnali che dicono di no, a partire da tutte le donne che si schierano contro questo tipo di immagini […]. Eppure, c’è una ragione per cui queste immagini continuano a proliferare: nel momento in cui nella nostra cultura la donna è stereotipicamente rappresentata come passiva e vulnerabile, l’industria pubblicitaria è arrivata alla conclusione più logica: non c’è niente di più attraente di una ragazza morta».
Insomma la stampa inglese non ha apprezzato soprattutto perché si fa notare come la campagna sia stata lanciata un giorno dopo l’uscita dell’ultimo numero di Entertainment Weekly, dedicata al fin di prossima uscita Gone Girl che mostra Ben Affleck avvinghiato a una cadaverica Rosamund Pike su un lettino da camera mortuaria.
Non solo Matera, dove oggi sono apparsi due arcobaleni. Anche il cielo sopra Milano, dopo la pioggia torrenziale di sabato e il cielo umido della mattinata di domenica, poco prima del tramonto, si è tinto dei sette colori. Ma non è stato l’unico spettacolo che si è offerto ad abitanti e turisti: l’arcobaleno ha infatti tinto di rosa il Duomo.
Se è vero quello che racconta la leggenda, che al termine dell’arcobaleno si trova una pentola piena d’oro, allora le foto che circolano in rete dovrebbero essere di buon ausipicio per questo 2014. Oggi lo spettacolo che si è presentato a Macerata è quello di un doppio arcobaleno, quell’affascinante effetto ottico dovuto a condizioni meteo particolari e tra gli spettacoli più suggestivi che la natura ci offre. Non c’è nulla da fare:un arcobaleno riesce sempre a incantare con la sua apparizione. Se poi sono due… non resta che ammirare in silenzio il cielo!
La linguaccia di Miley Cyrus è diventato uno dei must dell’ex stellina di casa Disney, forse talmente tanto abusato che non desta neanche più scalpore. Per rivitalizzare il gesto, però, l’ex Hannah Montana ha voluto trovare una “socia”. Ecco allora che sul suo profilo Twitter ha pubblicato una foto nella quale la si vede scambiarsi un bacio con la lingua con la top model Cara Delevingne. Le due scherzano con gli occhi chiusi e la lingua fuori dalla bocca. L’immagine sta gia facendo il giro dei siti di mezzo mondo.
Poteva forse mancare l’appuntamento con la Vigilia l’ex stellina di casa Disney Miley Cyrus, per la quale, ormai, ogni occasione è buona per creare clamore? Dopo gli auguri di Buon Natale in topless, ieri ha pubblicato sul suo profilo Twitter un’anteprima di 10 secondi del nuovo video ‘Adore you’ tratto dall’album ‘Bangerz’, in uscita il 26 dicembre. A guardare i pochi fotogrammi anticipati, promette di suscitare nuove polemiche, che del resto non mancano mai quando si tratta della Cyrus. La 21enne si mostra in lingerie, da sola, in un letto e allude a un orgasmo.
Non bastano le provocazioni e gli ammiccamenti per tenersi stretti i fan e non venire sommersi dalle polemiche. Ora ne sa qualcosa anche Miley Cyrus, che la formula per il suo successo temporaneo l’ha trovata con l’esibizione-scandalo a Mtv trovandosi così sommersa da una fama tenuta in vita dalla lingua a penzoloni e body striminziti. Il passo falso, però, è arrivato anche per lei. Sul palco dell’Arena di Atalanta, in occasione del concerto natalizio, è infatti salita indossando una pelliccia. Non son bastate le sue solite toccatine per distrarre l’attenzione dal capo e così anche i fan più accaniti, che erano passati sopra a ogni cosa, hanno dato il via libere alle critiche. Basterà l’ultima foto in topless a far dimenticare la scelta sbagliata?
L’anno 2013 è stato quello in cui Miley Cyrus ha fatto di tutto per far parlare di sè e scrollarsi di dosso il marchio di ex stella della Disney. L’ultima trovata, dopo twerking, video parodiati in tutto il mondo e canne fumate in occasione delle premiazioni sono gli auguri natalizi. Come riporta il sito Social Channel, mentre tutto il mondo si prepara a festeggiare il Natale lei regala un topless ai suoi fan (con l’immancabile lingua di fuori!)
A Padergnone, in provincia di Trento, è stato annullato lo spettacolo teatrale “La muffa nel cassetto”, il cui copione prevedeva una scena con un bacio tra due donne. La compagnia teatrale, che aveva scritto lo spettacolo all’insegna dello slogan “ama chi ti pare”, ha accusato il sindaco di avere censurato il loro spettacolo nonostante il primo cittadino abbia negato interventi censori sottolineando che quella scena era “fuori tema”. La direttrice della Nuda Compagnia e regista dello spettacolo Antonella Fittipaldi afferma: “I rappresentanti del Comune ci hanno chiesto di tagliare la scena del bacio e trasformare la relazione fra le due donne in un rapporto di amicizia ma abbiamo deciso di non cedere: è da anni che ci occupiamo di discriminazione”. Federico Sommadossi, il sindaco, replica: “Quel bacio di due minuti mi è sembrato fuori tema: lo spettacolo era inserito in ciclo di incontri per gli adolescenti dedicato al mondo del lavoro, organizzato dal Comune in collaborazione con la parrocchia”. E aggiunge: “Abbiamo chiesto loro di presentare uno spettacolo alternativo, ma di fronte al loro rifiuto siamo stati costretti ad annullare l’appuntamento”. Quella di Padergnone, in valle dei Laghi, sarebbe stata la quarta replica di un tour iniziato in Trentino lo scorso maggio. Domani sera lo spettacolo sarà ospitato all’Opera universitaria di Trento.
Spettacolare l’Etna questa mattina quando, dal vulcano innevato, si è levata una colonna di fumo di circa tre chilometri di altezza, accompagnata da una fontana di lava. L’eruzione però ha destato non poche preoccupazioni, non solo nel Messinese, dov’è caduta la cenere, ma soprattutto a Pidimonte, Linguaglossa e Fiumefreddo, i comuni più colpiti da una pioggia di lapilli alcuni dei quali hanno raggiunto un diametro di 3 cm. Chiusi per alcune ore i settori 1 e 2 dello spazio aereo sopra Catania, mentre lo scalo di Fontanarossa è rimasto in piena operatività. Per una mezz’ora è stata chiusa anche l’autostrada Catania-Messina in entrambe le direzioni, tra i caselli di Giarre e Giardini Naxos, a scopo precauzionale in seguito alla pioggia di cenere lavica.
E’ iniziata ieri alle 17 una nuova attività stromboliana dal Nuovo cratere di sudest dell’Etna. Sono stati gli istrumenti dell’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, a registrare la nuova fase che non è però stata finora visibile dalle telecamere a causa delle nubi che avvolgevano il vulcano. Dal cratere non emergono colate laviche e non c’è, finora, emissione di cenere.
L’Etna torna a infrangere il cielo con una nuova, spettacolare eruzione. Delle fontane di lava hanno infatti zampillato dal nuovo cratere di Sud-Est. Si è trattato della sedicesima eruzione dell’anno, con la più recente che risale ad appena cinque giorni fa. Dalla bocca del vulcano, che qualche giorno fa ha offerto lo spettacolo dei suoi anelli di fumo, è emersa anche una colata lavica il cui braccio si riversa nella desertica Valle del Bove.
Non si può escludere l’emissione di cenere ma nella notte non ci sono stati problemi per l’operatività dell’aeroporto internazionale di Catania.
Gli anelli di fumo dell’Etna, ovvero un fenomeno raro ma già conosciuto. L’impresa di immortalarli per la prima volta era riuscita al vulcanologo tedesco Tom Pfeiffer, fondatore del tour operator Volcano Discovery, che li aveva già documentati con alcuni scatti nel 2000. L’11 novembre Pfeiffer ha ripetuto l’impresa con altri scatti ancora più spettacolari dei precedenti. Gli anelli di fumo quest’anno si sono prodotti grazie al vapore e al gas emesso dal cratere Sud-est dell’Etna e con l’azione del vento si sono formati nel pomeriggio di lunedì scorso.
L’Etna ha dato spettacolo. Durante la notte una breve eruzione, seguita dalla consueta “attività stromboliana”, ha illuminato il cielo. L’Ingv ha previsto con una mappa la ricaduta della cenere vulcanica, che potrebbe creare problemi all’aeroporto di Fontanarossa. Attualmente due settori dello spazio aereo sono stati chiusi ma lo scalo sarà comunque operativo con atterraggi e decolli regolari.
E’ stata la notte degli Mtv European Music Awards ieri, allo Ziggo Dome di Amsterdam, dove Miley Cyrus è tornata a far parlare di sè, non tanto per aver vinto nella categoria Best Video con la sua Wrecking Ball nè per il suo ormai collaudato twerking, quanto per il fatto che, salita sul palco, ha voluto far sapere al pubblico cosa aveva “trovato nella borsetta”: uno spinello che ha provveduto ad accendere.
Non è riuscita comunque ad oscurare il successo di Katy Perry, che si è aggiudicata il Best Female Award ed ha regalato un’esibizione spettacolare con “Unconditionally” appesa ad un filo a 10 metri da terra come se fosse un palo gigante e con decine di ballerini scalpitanti sotto la sua enorme gonna. Ma ormai spettacolo sembra esser tentativo di stupire a tutti i costi e così sul palco Bruno Mars si è fatto accompagnare da una ballerina di pole dance quando ha cantato Gorilla mentre Robin Thicke, durante l‘esibizione di Feels Good, ha preferito circondarsi da donne ricoperte di vernice oro e argento, in seguito è stato raggiunto sul palco dall’artista e modella Iggy Azalea per “Blurred lines“. Altri momenti emozionanti per i fans è stata la vittoria dei Tokio Hotel che devono ringraziare i loro supporters per il premio Biggest Fans mentre gli One Direction si sono aggiudicati il premio Best Pop. Non ce l’ha fatta invece Marco Mengoni a vincere il Worldwide Act, andato al cinese Chris Lee.
A Justin Bieber le fan perdonano tutto: guai per droga, incidenti stradali, violenze e schiamazzi. Passa sotto silenzio anche che venga pizzicato mentre i bodyguard lo portano via da un bordello di lusso. L’importante è che canti, faccia salire una OLLG ai concerti e continui a stupire. E ad apparire in Rete, nello stesso web dov’è stato scoperto dal suo pigmalione e manager Scooter Braun, imbattutosi in in suo video su Youtube. E proprio perchè “nato” in Internet, Bieber è certo che anche il suo futuro dipenda esso. Tanto che pochi giorni fa ha deciso d’investire oltre un milione di dollari in una start-up, Shots of Me, che si propone di diventare il social di riferimento dei giovanissimi di tutto il mondo. Come spiega l’Huffington Post:
L’hanno creata due fratelli, John e Sam Shahidi, proprietari di RockLive, produttore di giochi per i social media, alcuni dei quali molto amati da Justin. Pare che l’iniziativa di Justin sia andata di traverso a Scooter Braun, eppure una considerazione e due fenomeni indicano che forse il ragazzo ha fiuto per gli affari. La prima: se anche solo una frazione dei suoi 46 milioni di follower su Twitter lo seguisse, Shots of Me – presto disponibile su Apple Store – avrebbe un lancio senza precedenti (RockLive non usa per i suoi prodotti i metodi tradizionali di marketing ma punta tutto sul passaparola).
I due fenomeni: difficilmente Justin può ancora crescere su Twitter perché, come sostengono gli analisti del Poynter Institute, gli utenti della fascia d’età 18-29 cercano ora le news e dunque non è a loro che si rivolge Bieber; nonostante una recente indagine del Pew Institute registri che il 74% dei giovanissimi USA dotati di smartphone o tablet abbia un account Facebook, gli under 20 stanno lasciando in massa il social di Zuckerberg perché “non possiamo stare dove ci sono troppe mamme e adulti”. C’è dunque spazio per un nuovo collettore digitale di pensieri e parole adolescenziali, e Bieber vuole provare a entrare nella competizione. Il suo vero avversario, dicono, è Kik, il social generazionale più in crescita.
Renato Zero è impegnato in questi giorni nella promozione del suo nuovo album Amo – Capitolo II e per l’occasione ha anche rilasciato una lunga intervista all’Huffington Post in cui parla dell’attuale situazione italiana, trattando anche il tema dell’immigrazione. “Non possiamo continuare ad assorbire l’arrivo di persone da altri paesi non avendo le strutture adeguate per riceverle: case, lavoro, assistenza. Noi, in quanto italiani, abbiamo tutto il diritto di preservare i nostri figli garantendo loro un’istruzione ed un’assistenza sanitaria adeguate, ma dall’altro lato c’è questa Europa che fa tanto la signora, soprattutto tedeschi e francesi, che però si defilano davanti al problema: perché non si accollano anche loro l’assorbimento di questi flussi migratori di extracomunitari? Onestamente noi abbiamo da risanare delle situazioni talmente arretrate che non ce la facciamo ad accogliere tutte queste persone”. Crisi, giovani, razzismo, speranza, futuro e mancanza di futuro. Zero, da sempre impegnato a favore dei diritti dei detenuti, risponde anche a domande inerenti il sovraffollamento carcerario: “Anche le carceri hanno cominciato ad affollarsi grazie alla presenza degli stranieri, si parla tanto di persone che vengono da noi che lavorano e che sono oneste e ben integrate, ma ce ne sono tante altre che non hanno percorso la stessa strada”, continua il cantante. “Tutto questo porta ad una situazione, per le condizioni in cui ci troviamo, ingestibile. Stiamo parlando di un paese dove in questi giorni è venuta fuori la notizia di un ospedale in Abruzzo che cade a pezzi perché è stato fatto con il cemento impoverito…queste sono cose gravissime. Se avessi le soluzioni in tasca avrei fatto un altro mestiere nella vita, ma so per certo che questa classe politica deve prendere seriamente coscienza di come siamo messi, deve ricompattare l’Italia perché non ci può essere una sanità di serie A e una di serie B in base alla geografia del paese”.
Ma se difende i diritti dei carcerati, “Tutto questo fa parte della vita, ci sono da considerare gli sbagli che si possono commettere, ed è giusto che si sconti una pena, però non è accettabile che non si prendano provvedimenti per rendere questi spazi più decorosi e vivibili”, mette in discussione l’indulto e l’amnistia: “Credo che bisogna essere abbastanza saggi ed equi per non commettere errori né da una parte né dall’altra: chi deve scontare una pena è giusto che lo faccia, ma se nel corso del tempo mantiene un comportamento tale da meritare una riduzione è giusto concedergliela, del resto si sta lì per recuperarsi, non per essere bollato a vita. D’altra parte, fare di tutta l’erba un fascio non credo che sia corretto, nel senso che quando c’è un dolo vuol dire che c’è qualcuno che piange, che chiede giustizia, quindi svuotare le carceri in modo così indiscriminato non mi sembra la soluzione giusta. Una cosa del genere non rende giustizia neanche a chi sta dentro, nel senso che magari chi è appena uscito dopo aver scontato tutta la pena vede altri detenuti uscire così per decreto, non è corretto e non è un buon insegnamento né per i giovani né per gli uomini in generale. Bisogna guardare caso per caso e applicare riduzioni della pena in base al comportamento dei detenuti, svuotare un carcere per il sovraffollamento non è un modo per risolvere il problema”. Il problema è che in Italia “le amministrazioni azzerano quello che è stato fatto prima e ricominciano da capo, non si è portati a proseguire un lavoro, magari iniziato da altri, per conseguire dei risultati.” E il problema si riflette sulla politica: “non ci si può assumere la responsabilità di governare se non si tiene conto di lasciare, alla fine di un mandato, un percorso coerente che gli altri possano proseguire”. Ma Zero, che non vuole entrare nel merito della questione Cancellieri-Lingresti perchè “se ci sono state delle responsabilità personali verranno accertate, non sta a me dirlo”, parla dei dimenticati: “L’ultimo occupa una posizione che non è certo invidiabile, però chi ha veramente fatto la storia sono sempre gli “ultimi”, quelli che non vengono creduti, che non agganci e spintarelle. Gli ultimi non fanno paura, ma alla fine sono loro che riescono a modificare certi aspetti della società e della vita. Se avessi dato retta ai detrattori che mi apostrofavano come “nullità”, costringendomi ad adottare lo pseudonimo di Zero, non avrei combinato niente, invece ho alimentato con la passione e l’impegno le grandi aspettative che avevo riposto su di me e sul mio rapporto con la musica. Oggi posso dire di aver ricevuto affetto e stima sincera da parte del pubblico italiano, quindi penso che gli ultimi – con grande sorpresa e meraviglia – sono quelli destinati a vincere”.
L’artista passa quindi a sottolineare come non si parli più con i giovani, o lo si faccia in maniera insufficiente, sia a casa che a scuola, e che comunque “la politica deve impegnarsi di più per i giovani, troppi ragazzi non vanno all’università perché pensano che tanto non troveranno lavoro, l’unico pensiero è sopravvivere. Invece è necessario investire di più sulla cultura, non sono solo i soldi che fanno felice la gente, se ci fosse più cultura in Italia si spenderebbe meno in sanità perché le persone sarebbero più appagate e più sane”. Ma parlando di giovani, non si può non pensare alle baby prostitute del Parioli o al ragazzo gay che si è tolto la vita: “Tutto questo è imbarazzante, come ho detto prima questi giovani sono lasciati soli, in tutto: nelle loro scelte, nella loro voglia di avere un’identità, sono diritti che reclami anche a 14 anni. Oggi i ragazzi si pongono delle domande: chi sono? Cosa voglio diventare? Noi li vogliamo belli cresciuti e attivi, appena un figlio si ammala lo si riempie di antibiotici per rimetterlo su in due giorni…forse dico un’eresia, ma prima quando ci si ammalava si stava a casa una settimana e questo ti dava l’opportunità di mantenere acceso il dialogo con i tuoi genitori, di riscoprire la tenerezza o un semplice consiglio. Oggi c’è troppa distanza tra genitori e figli e non c’è dialogo. Ma poi che il razzismo arrivi a lambire fasce così giovani è gravissimo, sono gli stessi ragazzini che feriscono e mostrano cattiveria verso i loro coetanei…ma mi chiedo: da chi la imparano? L’apporto educativo va dato proprio a quell’età, quando sei ancora in tempo per raddrizzare una spina dorsale, altrimenti certi atteggiamenti con il tempo diventano una regola”.
Del resto anche lui, a inizio carriera, ha subito diversi attacchi, “ma venivano da persone adulte, non da ragazzini come me. Poi all’epoca certi comportamenti erano normali perché non c’era l’abitudine a navigare su internet e vedere che il mondo è a colori, si veniva da due guerre e se ti imbattevi in un personaggio come me ti infastidivi perché mentre cercavi di rimettere insieme i cocci c’era chi si divertiva e viveva sereno. Ma in realtà non ero forse così felice, magari i lustrini servivano per fare in modo che la felicità si accorgesse di me. Oggi, dagli anni ’70, molte impalcature sono crollate e l’umanità è andata avanti, eppure si rimettono in moto certe forme di razzismo e violenza gratuita che dovrebbero essere cancellate per sempre. Mancano i buoni esempi e i ragazzi inseguono il “qualunque” brutto e privo di aspirazioni”. Il cantante ha anche una parola per Papa Francesco: “È soprattutto un uomo di fede che incarna l’uomo qualunque, una novità assoluta. Sta smontando tutte le infrastrutture che tengono lontano i fedeli dalla chiesa, il suo è un invito totale e senza condizioni…è una cosa magnifica. Conosce la pazienza, il sacrificio, l’abnegazione: sono tutte doti che in una figura così importante come un pontefice fanno un certo effetto”. Quindi, per concludere, una parola sui suoi due ultimi capitoli discografici, Amo I e II: “La cosa che mi piace di questo lavoro è che se noi cancellassimo il mio nome dalle copertine e ci mettessimo il nome di un emergente sarebbe perfettamente uguale: è un complimento che faccio a me stesso e al mio modo di rimanere adeguato alle esigenze dei giovani. Credo che il pregio di questo lavoro sia proprio una giovinezza ritrovata”.
Era il 2006 quando I Cesaroni iniziarono la loro avventura e, da allora, diversi membri del cast hanno detto addio alla serie. Mancanze che hanno portato a piccoli cambi ma ora il rischio è che la serie cambi nettamente il suo volto. Dopo l’abbandono di Alessandra Mastronardi, Elena Sofia Ricci, Matteo Branciamore e Ludovico Fremont, ora è Max Tortora a lasciare la serie-cavallo di battaglia di casa Mediaset. E’ stato il collega Antonio Ratti, ovvero Antonio Barillon, a darne l’annuncio. Come riporta DavideMaggio: “Claudio Amendola ha dichiarato che bisognava fare l’ultima serie per dare un senso di chiusura alla storia. Insomma si rischiava di non farla per le tante defezioni anche se dalla casa di produzione sono più possibilisti. Mancheranno tanti protagonisti Max Tortora, Matteo Branciamore, ed Elena Sofia Ricci, ma dall’inizio abbiamo già perso Alessandra Mastronardi e Ludovico Fremont. Certo il fatto che vengano a mancare certi personaggi comporta variazioni fondamentali in fase di scrittura”.
Padre Federico Lombardi, dopo le dichiarazioni rilasciate ieri da Dario Fo riguardo il reading che intendeva organizzare all’Auditorium Conciliazione di Roma, prende la parola e dice: “Dopo queste uscite mediatiche, che cercano di mettere in mezzo Vaticano e Papa in modo non corretto e forse strumentale, penso proprio che sia meglio che lo spettacolo non si faccia all’Auditorium”. Il direttore della Salal Stampa della Santa Sede spiega quindi che nessuno ne era a conoscenza: “In realtà nessuna autorità vaticana ne sapeva nulla, né alla Presidenza dell’Apsa, proprietaria dell’Auditorium, né in Segreteria di Stato, né ai Consigli della Cultura o delle Comunicazioni Sociali”. Il premio Nobel aveva invece dichiarato che il Vaticano non avrebbe autorizzato la messa in scena all’Auditorium del suo spettacolo, ideato su un testo di Franca Rame, il testo scritto dall’attrice e intitolato “In fuga dal Senato”. Anche Valerio Toniolo, amministratore delegato dell’Auditorium, è intervenuto sulla vicenda: “Come fa Dario Fo a dire che il suo spettacolo è stato censurato? Lui stesso dice che in passato è stato ospite dell’Auditorium. In realtà lo spettacolo non è stato annullato perché non era mai stata data una conferma, e questo rientra nelle libere scelte di programmazione del nostro teatro”. E aggiunge: “Stavamo decidendo quali attività svolgere e non è stata data una conferma sulla spettacolo di Dario Fo perché le nostre scelte di programmazione erano altre. Noi non abbiamo mai censurato nessuno nel nostro teatro. Ma visti i problemi che fa, se si vuole fare una provocazione, allora siamo ben contenti che lo spettacolo non si faccia all’Auditorium”. A questo punto Toniolo parla di un comportamento dell’attore “pretestuoso e scorretto”, addirittura “violento” e sottolinea: “Lui stesso dice che è venuto altre volte: quindi come fa a dire che ora viene censurato? Dov’è la censura? Il teatro ha il diritto e la possibilità di stabilire il proprio calendario in base alla propria attività artistica, nel modo che ritiene migliore. Questa è la base della programmazione. Non abbiamo fatto torto a nessuno”. In particolare, a proposito dello spettacolo su Franca Rame “non è stata confermata alcuna opzione”: insomma, “non è vero che prima sia stato detto sì e poi no”. Toniolo prosegue quindi dicendo che se Fo “si comporta in questo modo siamo ben lieti di non ospitare lo spettacolo”. Del resto la struttura può ospitare”250mila spettatori l’anno” e rappresenta una una realtà “vitale e importante.” In seguito alle dichiarazioni rilasciate, Dario Fo ha ribattuto affermando che dire “Io non sapevo niente, non c’ero e se c’ero dormivo. Buttano il sasso e poi nascondono la mano”. Il premio Nobel spiega di aver saputo del no allo spettacolo ”dall’organizzatore del teatro, che era disperato, anche perche’ come dicono anche loro, eravamo già andati là con Mistero Buffo”. E ribadisce ironico: ”Hanno solo mosso ancora di più la curiosità della gente. Abbiamo sospeso tutta la pubblicità, perché basta scrivere su una locandina ‘lo spettacolo rifiutato dal Vaticano’ per avere la fila”.
L’ex bimba prodigio della Disney ha fatto suo il credo per il quale gli scandali pagano e non si lascia sfuggire nessuna occasione per far parlare di sè. L’escalation è passata per l’esibizione scandalo agli Mtv Awards, è proseguita per i video sempre più hot e ora ha toccato nuove punte di “non-stile” in occasione di Halloween. In America piovono polemiche sulla cantante che prima ha intagliato delle zucche con disegni piccanti e foglie di Marijuana per poi postare le immagini su Twitter e poi, sempre via social, non ha mancato di mostrare il suo costume e di ritrarsi mentre esegue per l’ennesima volta il twerk in compagnia di un amico. Quando inizierà a inflazionarsi?
La settimana prossima ci sarebbe dovuta essere la rappresentazione dell’opera tratta dal libro di Franca Rame “In fuga dal Senato” presso l’Auditorium della Conciliazione di Roma, una struttura nella quale, spiega Dario Fo, “abbiamo altre volte recitato, a cominciare da Mistero Buffo”. L’opera della moglie, recentemente scomparsa, “racchiude un’esperienza di vita e di azioni spesso contrastate perfino quando si trattava di carceri, di lotta alla droga, di opposizione alla guerra e ai massacri dietro i quali spesso si intravvedono chiaramente interessi giocati nell’affare e nel profitto”, dice Fo. Ma chi si aspettava di rivedere il premio nobel sul palco resterà deluso perchè “Oggi veniamo a sapere che la Santa Sede – proprietaria di quel locale – non ci autorizza a procedere con la rappresentazione del testo di Franca. Esplicitamente hanno dichiarato: “Niente palcoscenico per Dario Fo e Franca Rame”. L’attore si chiede allora: “Come può una Chiesa continuare con gli ostruzionismi da guerra fredda che in Italia abbiamo subito nell’ultimo mezzo secolo, ancora con la censura e il divieto? E ciò significa buttare un’ombra lunga e grigia sullo splendore e la gioia che Papa Francesco ci sta regalando”.
Alle 11 di questa mattina, nella chiesa di San Vincenzio in Prato, a Milano, più di 500 persone si sono ritrovate per un ultimo saluto ad Andrea Brambilla, mancato lo scorso giovedì, stroncato da un carcinoma polmonare. Per dirla con Nino Formicola, è andata in scena “l’ultima replica di Zuzzurro e Gaspare”: l’uno ritiratosi dietro il sipario, l’altro disorientato, improvvisamente sul palco da solo. La morte del comico che tutti conoscono e riconoscono come l’ispettor Zuzzurro segna anche la fine di una coppia artistica, di un matrimonio artistico durato 40 anni. Con Gaspare, Nino Formicola, oltre ai familiari, la moglie Pamela Aicardi e i figli, anche gli amici e quella “vecchia guardia” di tanta tv degli anni che furono, come Enrico Beruschi e Marco Columbro, passando per Massimo Buscemi, Carlo Pistarino, Silvio Orlando, Maurizio Nichetti, Ricky Gianco e molti altri che hanno incrociato Brambilla in 40 anni di cabaret, teatro, cinema e Tv. Ma anche gli eredi, come Sergio Conforti (Rocco Tanica negli Elio e Le Storie Tese), Ale & Franz e Valentino Picone, che con il duo artistico sono cresciuti. Al termine della funzione, l’applause della folla. Si chiude il sipario.
Lo scorso settembre Andrea Brambilla aveva rilasciato un’intervista in cui raccontava il suo rapporto con il cancro, spiegando che i medici che lo seguivano “Sono molto vaghi. Sulla guarigione, tacciono. Io faccio lo gnorri e loro cambiano discorso. Ma sono meravigliosi all’Istituto dei Tumori di Milano. Competenti e molto attenti all’aspetto psicologico. Ho invitato il mio oncologo alla prima teatrale del 15 ottobre e gli ho detto: ‘Guardi che se non faccio più ridere, la colpa è sua’”. Voleva buttarsi sul lavoro e scacciare gli incubi della malattia con una risata, continuando a regalarne a noi. Ma non ce l’ha fatta. Oggi, all’età di 67 anni, Andrea Brambilla, noto al grande pubblico come Zuzzurro, è morto, stroncato dalla malattia. A darne la conferma l’Ansa: “E’ morto stasera a Milano Andrea Brambilla, Zuzzurro nel duo con Gaspare. Aveva compiuto 67 anni lo scorso 21 agosto ed era ricoverato all’Istituto dei tumori di via Venezian, a Milano, dallo scorso 7 ottobre per un tumore ai polmoni. Lo conferma Nino Formicola, Gaspare nella coppia dall’ospedale dove si trova con la moglie e i figli di Brambilla.” Le prime voci della sua morte avevano iniziato a rincorrersi fin dal pomeriggio. Il suo compagno di tanti spettacoli inizialmente aveva smentito, ma poi sul suo profilo Facebook è apparso il triste post:
Lo spettacolo che Zuzzurro aspettava con impazienza, ‘Non c’è più il futuro di una volta 2.0′, alla fine, non è mai andato in scena: rimandato a data da destinarsi dal teatro Leonardo di Milano, proprio per via delle condizioni cliniche del comico, come attestato dal documento del suo ricovero:
Nato a Varese nel 1946, Zuzzurro aveva debuttato con Gaspare (Nino Formicola) in Rai nel 1976 e aveva raggiunto la popolarità interpretando il personaggio del Commissario Zuzzurro in Drive In, storica trasmissione a firma di Antonio Ricci.
Nel 1986 il duo aveva lasciato temporaneamente il video per dedicarsi al teatro. Il 9 gennaio 2002 Brambilla ha avuto un grave incidente stradale e l’attività della coppia si era così interrotta, per poi ripartire successivamente con nuovi spettacoli teatrali qualche saltuaria apparizione televisiva.
Nino Formicola, parlando della morte dell’amico e collega, ha spiegato: “Ieri sera ha avuto una crisi ed oggi lo hanno sedato. Andrea è morto poco prima delle 22”. All’Ansa ha poi raccontato: “Tra qualche mese sarebbero stati 40 anni che ci conoscevamo. Gli avevano diagnosticato il tumore al polmone in febbraio. Lui ha affrontato la malattia con grande piglio ed energia. Devo essere onesto, pensavo di essere preparato ma non è così”. Formicola, Gaspare nella coppia, aggiunge: “Mi sono reso conto che per quanto uno possa essere lucido, razionale, cinico, non c’è nulla da fare”. E racconta che solo due giorni fa avevano parlato di lavoro: “Andrea era un combattente vero. Voleva tornare in palcoscenico a tutti i costi. Non a caso Veronesi ha scritto un articolo su di lui, proprio oggi, in cui lo citava come esempio”. Formicola annuncia anche che i funerali dovrebbero essere sabato a Milano, ma, precisa, “non so ancora nulla di sicuro, ne dove saranno fatti. Probabilmente vicino a casa sua”.
Avete mai desiderato farvi notare e diventare la stella di una coreografia? Questa bambina c’è riuscita, ottenendo di attirare su di sè l’attenzione di tutto il pubblico. Come? Ballando come se ci fosse solo lei e divertendosi tantissimo! Sicuramente uno dei video di recite scolastiche mai visti che mette in scena la parte migliore dell’infanzia: l’allegria disinibita. Una vera a propria iniezione di energia!
*A day in the life of the Vixen, a blog about EVERYTHING & ANYTHING: Life advice, Sex, Motivation, Poetry, Inspiration, Love, Rants, Humour, Issues, Relationships & Communication*