Il suo nome è russo, “Sanjir”, come l’uomo che lo ha fatto costruire prima di finire in mezzo a un mare di guai giudiziari per una presunta evasione fiscale di quasi 2,2 milioni di euro. Per questo l’Agenzia delle Dogane e la Finanza ha sequestrato l’imbarcazione: come spiega il Tirreno, oltre 38 metri di lusso galleggiante in vetroresina costata 12,5 milioni di euro.L’imbarcazione verrà quindi trasferita all’Arsenale di La Spezia, dove gli uomini della Marina Militare dovranno realizzare i lavori di trasformazione per renderla conforme alle esigenze alle quali dovrà fare fronte. L’imbarcazione, infatti, farà anche da indroambulanza, una barca soccorso per recuperare i feriti. Dopo di che, prenderà il posto dell’attuale yacht presidenziale, il 24 metri in legno “Argo”, l’ex nave spia sulla quale hanno viaggiato sia Carlo Azeglio Ciampi che Giorgio Napolitano. La vicenda, com’era prevedibile, ha sollevato molto clamore. Il Giornale scrive: “L’operazione andrà in porto una volta superate le ultime obiezioni sollevate davanti al tribunale di Livorno dai legali di Alexander Besputin, il milionario moscovita che nel 2006, attraverso una società con sede ai Caraibi, aveva incaricato i cantieri navali di Pisa di forgiare la regina del lusso”. Del resto, oltre alle 35 auto di rappresentanza, i 228 milioni l’anno per il funzionamento del Quirinale, i 240mila euro annui di stipendio, forse non si sentiva troppo la mancanza di uno yatch a disposizione del capo dello Stato. Il Giornale, inoltre, aveva sottolineato:
“Che se ne farà il presidente d’un Paese dilaniato da precarietà, disoccupazione e disperazione di un mini transatlantico il cui valore è stimato attorno ai 12 milioni di euro? Lo userà per assolvere funzioni pubbliche. Perché la Repubblica italiana possa continuare a essere degnamente rappresentata anche tra le onde, la vecchia Argo, ex spy boat riconvertita in nave presidenziale e utilizzata sia da Re Giorgio II sia dal suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi I, andrà in pensione: coi suoi 24 metri in legno, e il peso di un incendio che nel 2009 ne danneggiò la sala macchine, rischia di non riuscire più a reggere la forza dei mari”.
A stretto giro di posta però, stando a quanto riporta GrNet.it, è arrivata la smentita della Marina: «In merito a quanto riportato in data odierna dal quotidiano “IL GIORNALE”, relativamente al Motor Yacht “SANJIR”, si rappresenta quanto segue:
- Il Motor Yacht in oggetto, con atto del Tribunale Penale di Livorno, è stato affidato in custodia giudiziale alla MM su proposta del Dipartimento Marittimo di La Spezia “con facoltà d’uso su tutto il territorio nazionale, acque territoriali ed alto mare, per il perseguimento della propria missione istituzionale, con particolare riferimento alla salvaguardia della vita umana in mare ed al controllo e tutela dei cetacei”;
- Al momento lo SMM sta valutando l’opportunità di una sua eventuale acquisizione per gli scopi di cui sopra;
- Attualmente non sono programmati, né finanziati, né in atto interventi lavorativi di alcun genere;
- Eventuali proposte/comunicazioni in merito verso le Superiori Autorità saranno conseguenti alle determinazioni che verranno assunte;
- Per quanto attiene Nave ARGO l’unità è classificata e normalmente impiegata come “unità servizi vari”, tra i quali rientra il compito di “idro ambulanza”.
Si precisa infine – conclude la nota dello stato maggiore Marina – che nessuna imbarcazione della Marina Militare è stata mai assegnata al Capo dello Stato, né adibita, né proposta come “nave presidenziale” e pertanto le affermazioni riportate nell’articolo, riconducibili alla persona del Presidente, sono destituite di ogni fondamento».