Spari nel Maryland, terrore al centro commerciale: 3 morti!

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Scontro a fuoco in un mall americano: la polizia avrebbe risposto a spari in un centro commerciale tra Baltimora e Washington, al Columbia Mall, nella contea di Howard. Naturalmente la polizia ha chiuso l’area intorno al centro commerciale e ha diramato il comunicato per tutti i cittadini di tenersi lontani da luogo della sparatoria. Dalle prime indiscrezioni ci sarebbero già tre morti, tra questi anche il presunto killer che è stato ritrovato dagli agenti con accanto la pistola carica.

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Orrore in Maryland: la donna che fa un esorcismo ai figli e li uccide

1esorcismo-uccide-figli-tuttacronacaDramma negli Stati Uniti, per la precisione in Maryland, dove due donne, Monifa Denise Sanford e  Zakieya Latrice Averyhas, sono finite in manette perchè avrebbero tentato di praticare un esorcismo sui figli, di uno e di due anni, della seconda.

Le donne hanno attaco i piccoli mentre stavano dormendo e li hanno uccisi accoltellandoli più volte. L’allarme è partito da alcuni vicini che nella serata di venerdì avevano notato un’automobile con tutte le portiere aperte e un coltello in strada a poca distanza dall’auto.

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La biologa senese uccisa in America: si tratta di omicidio-suicidio

omicidio-suicidio-tuttacronacaEra mercoledì sera quando, nella sua casa a New Market, nella contea di Frederick, in Maryland, si è consumata la tragedia: sono morti per ferite da arma da fuoco la biologa senese 42enne Barbara Giomarelli, il marito, Benyamin Asefa, 40 anni, di origine etiope e il piccolo Samuel, il loro bambino di appena tre mesi. A salvarsi, la primogenita di 5 anni. Ora sembra confermata l’ipotesi si omicidio-suicidio. Luigi De Mossi, legale della famiglia Giomarelli, ha fatto sapere: “Dai primi riscontri sembra confermata l’ipotesi iniziale di omicidio suicidio e secondo gli investigatori sarebbe stato l’uomo a premere per primo il grilletto. Ci riserviamo di fare una interlocuzione con il Pm e con il detective”. Riguardo alla bimba: “La bambina è stata affidata momentaneamente ad amici di famiglia italiani residenti a New Market. Per il futuro valuteremo di chiedere l’affido al fratello della vittima”. Fratello che è in arrivo a Washington. “L’interesse del consolato e della Farnesina – aggiunge De Mossi – è stato fin da subito la tutela dei sentimenti e della sensibilità di questa bambina oltremodo provata”. Alla domanda se per caso i familiari avessero in qualche modo avvertito avvisaglie di incomprensioni o litigi tra i due coniugi, il legale ha risposto che “erano una famiglia modello americana, persone estremamente colte e preparate nel loro lavoro e molto attaccate ai figli. E’ stato davvero un fulmine a ciel sereno”. Del fatto si parla anche a Siena, città natale della ricercatrice, e Paolo Neri, priore della contrada del Nicchio, fa sapere: “La bambina se tornerà in Italia sarà sicuramente accolta e protetta dalla contrada. Abbiamo un fondo di solidarietà che ha come obiettivo quello di assistere anche finanziariamente gli orfani dei nicchiaioli, se questo aiuto verrà chiesto non mancherà di certo”. E ricorda: “Barbara aveva molte amicizie anche se era partita da tempo per seguire la sua vocazione in una terra meno avara verso i talenti rispetto alla nostra Italia portandosi dietro sempre nel cuore il Nicchio”.

Strage negli Usa: tra le vittime una biologa senese

italiana-uccisa-tuttacronacaBarbara Giomarelli,biologa ricercatrice di 42 anni nata a Siena e residente nel Maryland ha trovato la morte nella sua abitazione di Baltimora al figlio Samuel, di soli pochi mesi, e al marito 40enne, Benyam Asefa, originario del Kenya. Illesa, solo la primogenita della coppia, una bimba di 5 anni che, spaventata, si era recata poco dopo le 20 alla casa dei vicini per chiedere aiuto affermando che nella sua famiglia erano tutti morti. Secondo lo sceriffo della Contea di Frederick, sembrerebbe un “caso di omicidio-suicidio”. Sulla dinamica, tuttavia, restano ancora diversi dubbi. Lo sceriffo ha raccontato che la figlia ha sentito i genitori litigare e si è nascosta prima che cominciassero gli spari. Questo fa ipotizzare che, all’origine del delitto, ci fosse proprio una lite. Sono stati i vicini ad allertare gli agenti locali che, giunti sul luogo, hanno trovato i corpi senza vita e una pistola. Il capitano della polizia Tim Clarke ha spiegato che la dinamica dell’incidente è ancora confusa poiché per ora l’unica testimone è la bambina di 5 anni. “Stiamo cercando di mettere insieme i dettagli. Il problema è che la bimba è gravemente traumatizzata, quindi stiamo cercando di limitare le domande per non crearle altri traumi”.

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Terrore in Maryland: piccolo aereo si schianta e… entra in una casa

aereo-precipita-maryland-tuttacronacaSi è schiantato un piccolo aereo in Maryland, terminando, come ha riferito la polizia, il suo volo a South Bruce Street, non lontano dalla scuola elementare. Il velivolo, mentre precipitava, ha prima sfiorato proprio l’istituto e alcune case per poi centrare un edificio. Decollato dall’aeroporto di Suburban, l’aereo non è riuscito a prendere quota precipitando dopo solo pochi minuti di volo e colpendo come prima cosa un albero. Fortunatamente non c’erano persone negli edifici coinvolti e l’unico ferito è il pilota, trasportato in ospedale in gravi condizioni ma che non sarebbe in pericolo di vita.

L’attentatore di Boston è stato ferito

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Il secondo sospetto sta cercando la fuga in connecticut, probabilmente con destinazione New York City. Viaggia a bordo di una Honda Crv di cui è già stata diffusa la targa. Le volanti della polizia si sono disposte sulla Interstate 84 a Union vicino al Confine con il Massachusetts. Su richiesta della polizia di Boston un treno Amtrak proveniente da Boston è stato fermato a Norwalk per mezz’ora e perquisito. Ma Dzhokhar Tsarnaev, non era stato trovato a bordo. Intanto arriva la notizia che l’uomo potrebbe essere stato ferito. Lo riferiscono fonti investigative al New York Times, spiegando che nel corso della giornata sarebbero state trovate tracce di sangue lungo la via di fuga.

Spunta anche la telefonata che Tamerlan Tsarnaev, il 26enne morto oggi e sospettato di essere uno degli autori della strage di Boston, ieri aveva fatto a un suo zio chiedendogli di perdonarlo. Alvi Tsarni, lo zio di Tamerlan e Dzhokhar,  ha raccontato all’emittente Cbs che non aveva contatti con i due da anni. Ma Tamerlan, ha aggiunto l’uomo che vive nel Maryland, «ieri mi ha chiamato e mi ha detto: perdonami». Tsarni ha spiegato che i due nipoti vivevano negli Stati Uniti da 7-8 anni e non può credere che siano loro gli attentatori della maratona.

Morta la mamma dei Muppets

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Jane Nebel Henson, moglie di Jim Henson e tra i creatori dei Muppets, è morta ieri a 78 anni, nella sua casa in Connecticut, dopo una lunga battaglia contro il cancro. Lo ha annunciato la Jim Henson Company. Nata nel Queens, a New York, nel 1934, ha dato un importante contributo all’azienda sul piano creativo e commerciale.
Jane aveva incontrato Jim all’università del Maryland, a metà anni Cinquanta, dove entrambi seguivano le lezioni di teatro per burattinai: la loro prima creatura fu il programma tv di cinque minuti ‘Sam and Friends’, precursore dei Muppets. Suoi, in particolare, i personaggi della rana Kermit e di Miss Piggy, apparsi in tv e al cinema.
Sposatisi nel 1959, Jane e Jim hanno avuto cinque figli: Lisa, Cheryl, Brian, John e Heather. Pur avendo smesso di lavorare come creatrice di pupazzi nei primi anni Sessanta per occuparsi dei figli, Jane aveva continuato ad occuparsi della ricerca di nuovi talenti e a lavorare al programma per bambini ‘Sesame Street’.
Gli Hansen si erano separati nel 1986, prima della morte di Jim, scomparso nel 1990 a 53 anni. Più tardi Jane aveva fondato la Jim Henson Legacy per preservare i suoi contributi artistici.

METEORITE IN USA… impazziscono Twitter e Face!

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Intorno alle 20 di venerdì tra il Sud Carolina e il Connecticut centinaia di occhi hanno guardato verso il cielo e migliaia di profili su Facebook e Twitter sono impazziti. Al centro dell’attenzione una scia luminosa che ha attraversato la volta celeste e che in molti hanno subito associato al passaggio di un asteroide, di colore verde. Sopra, il filmato catturato dalle telecamere di sicurezza della ditta “Hopkins Automotive” a Salisbury, Maryland.

L’iniezione letale per la pena capitale!

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Anche il Maryland dice basta con la pena di morte: La Camera dei rappresentati dello stato ha oggi approvato una legge che la mette al bando, e la sostituisce con l’ergastolo senza possibilità di libertà condizionata, diventando così il 18 stato dei 50 dell’Unione a decidere di mandare in pensione il boia. La legge, già passata al Senato la settimana scorsa, è stata approvata con 82 voti a favore e 56 contrari. Per renderla operativa, manca ora solo la firma formale del governatore Martin O’Malley, che da anni si batte contro la pena capitale ed è stato uno degli autori del testo approvato oggi, dopo che già nel 2009 aveva fatto un primo tentativo del genere. L’ultima esecuzione di una condanna a morte in Maryland risale al 2005.
Attualmente sono cinque i detenuti nel braccio della morte nelle carceri dello stato. La nuova legge non ha carattere retroattivo, ma sono in molti a ritenere che con ogni probabilità il governatore O’Malley, che ne ha il potere, ora convertirà la loro condanna in ergastolo. Da tempo ormai in tutti gli Stati Uniti il sostegno alla pena capitale sembra calare sensibilmente. Il numero delle condanne eseguite nel 2011 e 2012 ha raggiunto il record più basso, in calo del 75 per cento rispetto al 1996, secondo i dati del Centro di informazione sulla condanna a morte. Un fenomeno dovuto anche al fatto che tecniche di investigazione sempre più moderne hanno svelato errori giudiziari e salvato innocenti già condannati e in attesa dell’ esecuzione. Ma anche al fatto che molti ne mettono in dubbi il potere deterrente, la giudicano molto costosa, e in molti casi anche venata di motivi razziali. Secondo uno studio diffuso in questi giorni dal criminologo Ray Paternoster, dell’università del Maryland, gli afroamericani hanno il doppio delle probabilità rispetto ai bianchi di essere condannati a morte. «Anno dopo anno – sottolinea invece da tempo il governatore O’Malley – gli stati in cui c’è la pena di morte hanno avuto un numero di omicidi maggiore degli stato dove invece la pena capitale non c’è». Con il Maryland sono sei gli stati che negli ultimi sei anni hanno detto basta: il Connecticut, l’Illinois, New Mexico, New York e New Jersey.

L’eroe o l’antieroe? Bradley Manning, un esempio!

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Dieci volte colpevole di aver violato i regolamenti militari, ma non le leggi federali sull’aiuto al nemico: il soldato Bradley Manning ha cercato di evitare il carcere a vita offrendo al giudice della Corte Marziale di Fort Meade in Maryland una dichiarazione di colpevolezza per dieci capi di accusa minori sui 22 spiccati nei suoi confronti.
Leggendo da una ‘memoria’ di 35 pagine, Manning ha dichiarato di aver agito di sua spontanea volontà, «non su pressioni di Wikileaks» quando ha passato al sito-anti segreti di Julian Assange centinaia di migliaia di documenti top secret del Dipartimento di Stato e del Pentagono. Il soldato ha rivelato di averlo fatto «perchè il pubblico doveva sapere», e solo dopo aver tentato di offrire lo stesso materiale al Washington Post e al New York Times senza ricevere risposta.
«Pensavo che se il pubblico avesse avuto accesso alle informazioni si sarebbe aperto un dibattito sul ruolo delle forze armate e della politica estera», ha dichiarato Manning. In licenza a Washington dalla ferma in Kuwait, il soldato aveva tentato di contattare il quotidiano della capitale con l’offerta di «materiale enormemente importante per il popolo americano».
Non fu preso sul serio dalla sua interlocutrice. Ancora più frustrante il contatto con il New York Times dove Manning era arrivato a parlare solo con tante segreterie telefoniche. «Non pensavo che avrei danneggiato gli interessi americani, solo messo in imbarazzo il governo rivelando i retroscena dei suoi contatti internazionali», ha spiegato a proposito del cosiddetto ‘Cablegate’. Quanto ai ‘warlog’ dell’Esercito da Iraq e Afghanistan, il movente della fuga di notizie era stato di spiegare «i veri costi della guerra».
Tante le gocce che avevano fatto traboccare il vaso, ma soprattutto il video dell’attacco di un elicottero Apache su civili iracheni: «La reazione dei militari americani a bordo mi sconvolse. Parlavano dei bambini uccisi come “bastardi mortì”». Spetta adesso al giudice militare, colonnello Denise Lind, decidere se accettare la dichiarazione di colpevolezza di Manning. Ma anche se la Lind accoglierà la richiesta del soldato, i procuratori militari potrebbero decidere di aprire una nuova corte marziale nei confronti della talpa di Wikileaks sui rimanenti capi di accusa, compreso quello di aiuto al nemico che ha il potenziale di far passare a Manning il resto dei suoi giorni in prigione.

La polizia Usa uccide un ragazzo affetto da sindrome di Down?

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Robert Saylor adorava le forze di polizia, al punto che ogni tanto chiamava il 911 solo per poter parlare con gli agenti, ed era un grande appassionato della serie televisiva “NCIS”. In tutta America ora la gente si chiede: Come è potuto accadere che un ragazzo down sia morto a seguito di un incontro con le persone che idolatrava?
La polizia del Maryland è finita sotto accusa per la morte di Robert Ethan Saylor, un ragazzo 26enne affetto da sindrome di Down, durante un arresto. Come riporta oggi il Washington Post, al centro della vicenda, che è ora oggetto di un’inchiesta penale, vi sono due agenti della contea di Fredrick, che erano stati chiamati dal proprietario di un cinema che si lamentava del fatto che Saylor avesse visto più di una volta lo stesso film, senza pagare un altro biglietto, e si rifiutava di lasciare la sala. Un agente della polizia della contea di Frederick ha dichiarato che Saylor stava guardando “Zero Dark Thirty” alcinema e che, appena è finito, ha voluto riguardarlo senza pagare un altro biglietto. Quando si è rifiutato di lasciare il cinema, uno degli addetti alla sicurezza ha chiamato le forze dell’ordine chiedendo loro di intervenire. Quello che è successo dopo è ora sotto investigazione. Una portavoce dell’ufficio dello sceriffo ha spiegato che Saylor ha insultato gli agenti, che non indossavano l’uniforme, e ha cominciato a colpirli con calci e pugni. Gli agenti a quel punto lo hanno immobilizzato usando tre paia di manette legate insieme e lo hanno scortato fuori. A un certo punto Saylor si è sentito male ed è crollato al suolo, poco dopo è stato dichiarato morto. Pochi giorni dopo il medico legale ha indicato l’asfissia come causa di morte del ragazzo e sono cominciate le accuse verso gli agenti di polizia. La giustizia americana ora dovrà rispondere alla domanda che si fanno i genitori di Saylor: come è possibile che un giovane che amava e si interessava così tanto delle indagini di polizia sia diventato l’oggetto di una queste?
Sembra proprio che l’America stia perdendo la testa!

 

 

 

 

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