Scontro a fuoco in un mall americano: la polizia avrebbe risposto a spari in un centro commerciale tra Baltimora e Washington, al Columbia Mall, nella contea di Howard. Naturalmente la polizia ha chiuso l’area intorno al centro commerciale e ha diramato il comunicato per tutti i cittadini di tenersi lontani da luogo della sparatoria. Dalle prime indiscrezioni ci sarebbero già tre morti, tra questi anche il presunto killer che è stato ritrovato dagli agenti con accanto la pistola carica.
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Spari nel Maryland, terrore al centro commerciale: 3 morti!
Pubblicato da tdy22 in gennaio 25, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/25/spari-nel-maryland-terrore-al-centro-commerciale/
Terrore in Maryland: piccolo aereo si schianta e… entra in una casa
Si è schiantato un piccolo aereo in Maryland, terminando, come ha riferito la polizia, il suo volo a South Bruce Street, non lontano dalla scuola elementare. Il velivolo, mentre precipitava, ha prima sfiorato proprio l’istituto e alcune case per poi centrare un edificio. Decollato dall’aeroporto di Suburban, l’aereo non è riuscito a prendere quota precipitando dopo solo pochi minuti di volo e colpendo come prima cosa un albero. Fortunatamente non c’erano persone negli edifici coinvolti e l’unico ferito è il pilota, trasportato in ospedale in gravi condizioni ma che non sarebbe in pericolo di vita.
Pubblicato da tdy22 in luglio 19, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/19/terrore-in-maryland-piccolo-aereo-si-schianta-nei-pressi-di-una-scuola-elementare/
Morta la mamma dei Muppets
Jane Nebel Henson, moglie di Jim Henson e tra i creatori dei Muppets, è morta ieri a 78 anni, nella sua casa in Connecticut, dopo una lunga battaglia contro il cancro. Lo ha annunciato la Jim Henson Company. Nata nel Queens, a New York, nel 1934, ha dato un importante contributo all’azienda sul piano creativo e commerciale.
Jane aveva incontrato Jim all’università del Maryland, a metà anni Cinquanta, dove entrambi seguivano le lezioni di teatro per burattinai: la loro prima creatura fu il programma tv di cinque minuti ‘Sam and Friends’, precursore dei Muppets. Suoi, in particolare, i personaggi della rana Kermit e di Miss Piggy, apparsi in tv e al cinema.
Sposatisi nel 1959, Jane e Jim hanno avuto cinque figli: Lisa, Cheryl, Brian, John e Heather. Pur avendo smesso di lavorare come creatrice di pupazzi nei primi anni Sessanta per occuparsi dei figli, Jane aveva continuato ad occuparsi della ricerca di nuovi talenti e a lavorare al programma per bambini ‘Sesame Street’.
Gli Hansen si erano separati nel 1986, prima della morte di Jim, scomparso nel 1990 a 53 anni. Più tardi Jane aveva fondato la Jim Henson Legacy per preservare i suoi contributi artistici.
Pubblicato da tdy22 in aprile 3, 2013
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METEORITE IN USA… impazziscono Twitter e Face!
Intorno alle 20 di venerdì tra il Sud Carolina e il Connecticut centinaia di occhi hanno guardato verso il cielo e migliaia di profili su Facebook e Twitter sono impazziti. Al centro dell’attenzione una scia luminosa che ha attraversato la volta celeste e che in molti hanno subito associato al passaggio di un asteroide, di colore verde. Sopra, il filmato catturato dalle telecamere di sicurezza della ditta “Hopkins Automotive” a Salisbury, Maryland.
Pubblicato da tdy22 in marzo 23, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/23/meteorite-usa/
L’iniezione letale per la pena capitale!
Anche il Maryland dice basta con la pena di morte: La Camera dei rappresentati dello stato ha oggi approvato una legge che la mette al bando, e la sostituisce con l’ergastolo senza possibilità di libertà condizionata, diventando così il 18 stato dei 50 dell’Unione a decidere di mandare in pensione il boia. La legge, già passata al Senato la settimana scorsa, è stata approvata con 82 voti a favore e 56 contrari. Per renderla operativa, manca ora solo la firma formale del governatore Martin O’Malley, che da anni si batte contro la pena capitale ed è stato uno degli autori del testo approvato oggi, dopo che già nel 2009 aveva fatto un primo tentativo del genere. L’ultima esecuzione di una condanna a morte in Maryland risale al 2005.
Attualmente sono cinque i detenuti nel braccio della morte nelle carceri dello stato. La nuova legge non ha carattere retroattivo, ma sono in molti a ritenere che con ogni probabilità il governatore O’Malley, che ne ha il potere, ora convertirà la loro condanna in ergastolo. Da tempo ormai in tutti gli Stati Uniti il sostegno alla pena capitale sembra calare sensibilmente. Il numero delle condanne eseguite nel 2011 e 2012 ha raggiunto il record più basso, in calo del 75 per cento rispetto al 1996, secondo i dati del Centro di informazione sulla condanna a morte. Un fenomeno dovuto anche al fatto che tecniche di investigazione sempre più moderne hanno svelato errori giudiziari e salvato innocenti già condannati e in attesa dell’ esecuzione. Ma anche al fatto che molti ne mettono in dubbi il potere deterrente, la giudicano molto costosa, e in molti casi anche venata di motivi razziali. Secondo uno studio diffuso in questi giorni dal criminologo Ray Paternoster, dell’università del Maryland, gli afroamericani hanno il doppio delle probabilità rispetto ai bianchi di essere condannati a morte. «Anno dopo anno – sottolinea invece da tempo il governatore O’Malley – gli stati in cui c’è la pena di morte hanno avuto un numero di omicidi maggiore degli stato dove invece la pena capitale non c’è». Con il Maryland sono sei gli stati che negli ultimi sei anni hanno detto basta: il Connecticut, l’Illinois, New Mexico, New York e New Jersey.
Pubblicato da tdy22 in marzo 15, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/15/liniezione-letale-per-la-pena-capitale/
L’eroe o l’antieroe? Bradley Manning, un esempio!
Dieci volte colpevole di aver violato i regolamenti militari, ma non le leggi federali sull’aiuto al nemico: il soldato Bradley Manning ha cercato di evitare il carcere a vita offrendo al giudice della Corte Marziale di Fort Meade in Maryland una dichiarazione di colpevolezza per dieci capi di accusa minori sui 22 spiccati nei suoi confronti.
Leggendo da una ‘memoria’ di 35 pagine, Manning ha dichiarato di aver agito di sua spontanea volontà, «non su pressioni di Wikileaks» quando ha passato al sito-anti segreti di Julian Assange centinaia di migliaia di documenti top secret del Dipartimento di Stato e del Pentagono. Il soldato ha rivelato di averlo fatto «perchè il pubblico doveva sapere», e solo dopo aver tentato di offrire lo stesso materiale al Washington Post e al New York Times senza ricevere risposta.
«Pensavo che se il pubblico avesse avuto accesso alle informazioni si sarebbe aperto un dibattito sul ruolo delle forze armate e della politica estera», ha dichiarato Manning. In licenza a Washington dalla ferma in Kuwait, il soldato aveva tentato di contattare il quotidiano della capitale con l’offerta di «materiale enormemente importante per il popolo americano».
Non fu preso sul serio dalla sua interlocutrice. Ancora più frustrante il contatto con il New York Times dove Manning era arrivato a parlare solo con tante segreterie telefoniche. «Non pensavo che avrei danneggiato gli interessi americani, solo messo in imbarazzo il governo rivelando i retroscena dei suoi contatti internazionali», ha spiegato a proposito del cosiddetto ‘Cablegate’. Quanto ai ‘warlog’ dell’Esercito da Iraq e Afghanistan, il movente della fuga di notizie era stato di spiegare «i veri costi della guerra».
Tante le gocce che avevano fatto traboccare il vaso, ma soprattutto il video dell’attacco di un elicottero Apache su civili iracheni: «La reazione dei militari americani a bordo mi sconvolse. Parlavano dei bambini uccisi come “bastardi mortì”». Spetta adesso al giudice militare, colonnello Denise Lind, decidere se accettare la dichiarazione di colpevolezza di Manning. Ma anche se la Lind accoglierà la richiesta del soldato, i procuratori militari potrebbero decidere di aprire una nuova corte marziale nei confronti della talpa di Wikileaks sui rimanenti capi di accusa, compreso quello di aiuto al nemico che ha il potenziale di far passare a Manning il resto dei suoi giorni in prigione.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 28, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/02/28/bradley-manning/
La polizia Usa uccide un ragazzo affetto da sindrome di Down?
Pubblicato da tdy22 in febbraio 21, 2013
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Poesie e racconti: i colori della fantasia
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