Sacerdote ucciso a sprangate: arrestato il presunto assassino

omicidio-parroco-spranga-tuttacronacaEra stato trovato nella mattinata di lunedì, da una fedele che si stava recando in chiesa, il corpo senza vita di don Lazzaro Longobardi, ucciso con un colpo di spranga a Cassano allo Ionio. Ora i carabinieri hanno arrestato un giovane romeno, presunto assassino del religioso. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe commesso il delitto domenica sera, colpendo il sacerdote con una spranga di ferro alla testa. I militari erano a conoscenza delle preoccupazioni espresse dal sacerdote negli ultimi tempi per richieste sempre più pressanti di denaro da parte di un suo conoscente visto che ne aveva parlato anche con i carabinieri pur senza formalizzare una denuncia. Per questo motivo, scoperto il delitto, hanno portato in caserma, per interrogarli, il giovane, che sarebbe stato l’autore delle richieste di denaro, ed un suo amico e connazionale. Interrogatorio che è andato avanti per ore, sino a quando, nel corso della notte, è stato emesso il provvedimento restrittivo.

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Sacerdote ucciso a colpi di spranga: giallo in provincia di Cosenza

carabinieri-tuttacronacaSarebbe da collegare a fatti di natura privata l’omicidio di Lazzaro Longobardi, sacerdote 69enne nella frazione Sibari di Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza. L’uomo, il cui cadavere è stato trovato da una fedele nel cortiletto attiguo alla chiesa di San Giovanni, è stato colpito con un colpo di spranga alla testa. L’arma del delitto è stata trovata sotto il cadavere. Non si esclude  che l’aggressore conoscesse le abitudini del sacerdote e lo abbia atteso al suo arrivo in canonica. La zona è stata recintata dai carabinieri in attesa che vengano effettuati i rilievi scientifici. Sull’omicidio indagano i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza. La donna che ha trovato il corpo si stava recando in chiesa. La morte del sacerdote, secondo i primi accertamenti, risalirebbe ad alcune ore prima.

Il sospetto: il parroco ha abusato di dieci ragazzine della sua parrocchia?

parroco-abusi-tuttacronacaIl paese di Agordino, in provincia di Belluno, se ne parla da tempo: alcune ragazzine che frequentano la parrocchia sarebbero state vittime di presunti atti di violenza sessuale ad opera del parroco che da alcuni anni è a capo della chiesa locale. Il suo predecessore se ne andò, costretto dai continui dispetti da parte di ignoti che minarono profondamente la sua resistenza. Per questo motivo, un giorno fece le valige e non tornò più. Ora il sospetto si è di nuovo impossessato del paese, dopo l’audizione, da parte dei carabinieri, di ben dieci mamme di altrettante bimbe.

Il parroco che abbandona al gelo il cane del suo predecessore

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Se i fatti fossero quelli denunciati dagli animalisti piemontesi e riportati dai media ci si  dovrebbe davvero fermare a riflettere su quel parroco che a quanto sembra, secondo le accuse che gli vengono mosse, avrebbe abbandonato il cane del suo predecessore, Don Tullio, morto qualche tempo fa, al freddo e al gelo. Il cane in questione si chiama Tek ed era un randagio che il vecchio parroco di Chivasso aveva accolto e teneva al caldo nella sua abitazione. Ci auguriamo che presto ci sia una smentita o una spiegazione a tale comportamento che ha destato tanta disapprovazione tanto che una volontaria di zona avrebbe affermato: «Non ci permette nemmeno di portargli da mangiare, basterebbe che ci facesse una copia della chiave del cortile» e poi avrebbe anche aggiunto «Non sappiamo in condizioni versi».

 

Prete nel canale, il religioso aveva un tasso alcolico 4 volte superiore al limite

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Il prete caduto nel canale a un primo esame del test alcolico è risultato 4 volte superiore al limite consentito per legge per mettersi al volante. A riferirlo sarebbero stati alcuni media locali. Il sacerdote si è detto in buona sostanza ancora ignaro dell’esito delle analisi, spiegando che quella sera era di ritorno da una cena di una famiglia di parrocchiani, durante la quale aveva bevuto pochi bicchieri di vino bianco. Il sacerdote ha comunque ribadito che non era assolutamente ubriaco. Se i valori dovessero essere confermati, oltre alla denuncia penale, alla sospensione della patente e a una cospicua ammenda. Il religioso però rischia anche la confisca del Bmw X1-18 comperato a km zero poche settimane fa da una concessionaria di Ravenna, anche grazie a un finanziamento e alla restituzione della sua vecchia auto. Il suv, che ha un costo di 35mila euro, aveva riferito il prete subito dopo l’incidente, era il sogno di una vita che gli avrebbe consentito di fare lunghi viaggi per questioni di sacerdozio e di giornalismo (è critico musicale e cinematografico). Don Desio – 51 anni, originario di Milano, direttore del settimanale diocesano ‘Risveglio 2000’ e da 13 anni parroco della piccola località rivierasca dove è conosciuto con il soprannome di ‘John’. L’incidente secondo il prete sarebbe stato causato dagli occhiali bagnati dalla pioggia e della scarsa illuminazione in quel punto.

 

Parroco finisce in un canale con il suo suv appena acquistato da… 35mila euro

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Il parroco di Casalborsetti, in provincia di Ravenna, ieri sera, poco prima delle 21, era a bordo del suo suv Bmw X1 nuovo, del valore di 35mila euro. Il religioso stava percorrendo, a velocità sostenuta, la strada che costeggia il canale Destra Reno e ha urtato un’auto in sosta, Volkswagen Golf,  per poi finire nell’adiacente canale. Al parroco poteva andare anche molto peggio, invece a salvarlo sono stati tre cittadini che lo hanno recuperato e portato in superficie. La dinamica dell’incidente non è ancora chiara agli inquirenti che hanno comunque rotrovato la Volkswagen Golf, proiettata in avanti di alcuni metri, mentre il suv del parroco ha sfondato la balaustra del canale, all’altezza di un ristorante, rimanendo sospesa per alcuni istanti sugli ormeggi di una barca prima di scivolare verso l’acqua. Il boato dello schianto ha attirato in strada oltre al proprietario della Golf altri due uomini e il titolare di un vicino bar che con un martello hanno sfondato il parabrezza e hanno tirato fuori dall’abitacolo il parroco nonostante la forte corrente nel canale. Don Desio è stato portato in ospedale con un’ambulanza del 118 ma le sue condizioni non destano preoccupazione. Come da prassi il religioso è stato sottoposto agli esami tossicologici.

Palermo sotto shock, Tania muore a 18 anni per un dente non curato

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Il dramma di Tania, ha sconvolto tutta Palermo. Come può un semplice mal di denti uccidere una 18enne? Eppure unascesso trascurato, c’è chi dice per motivi economici, ha causato la morte di Gaetana Priolo, detta Tania, una ragazza che viveva con la madre, un fratello e  le due sorelle, nel quartiere Brancaccio. La ragazza a causa di uno  “shock settico polmonare” è morta tra giovedì e venerdì scorso all’ospedale Civico. I genitori erano separati e il padre, barista, era andato via di casa un paio di anni fa. La madre invece per sopravvivere faceva la donna delle pulizie. L’inizio del calvario per Gaetana comincia il 19 gennaio scorso: il dolore e’ insopportabile tanto da far perdere i sensi alla diciottenne. La ragazza in prima battuta viene trasportata al Buccheri La Ferla e visitata al pronto soccorso per sospetto ascesso dentario. “Dopo due ore circa, in seguito alla terapia, essendo diminuito il dolore, – afferma una nota della direzione del nosocomio – e’ stata dimessa per essere inviata per competenza presso l’Odontoiatria del Policlinico di Palermo”. Dove pero’ Gaetana non e’ mai andata. Si e’ invece fatta ricoverare il 30 gennaio al Civico dove le sue condizioni sono apparse subito gravi: in seconda rianimazione le viene diagnosticata una fascite, un’infezione grave che partendo dalla bocca si e’ gia’ diffusa fino ai polmoni – dicono all’ospedale -. I medici fanno di tutto per salvarla, ma le condizioni critiche si aggravano ulteriormente fino al decesso avvenuto la settimana scorsa. La procura di Palermo ha aperto un’inchiesta. Il corpo si trova nell’istituto di medicina legale del Policlinico. “E’ un caso rarissimo – spiega una dentista – ma certo non si puo’ escludere che possa accadere”. Soprattutto quando si trascura la cura dei denti. Ed e’ questo un fenomeno in crescita. “L’11% degli italiani rinuncia alle cure perche’ non ha le possibilita’ economiche, e nel caso delle visite odontoiatriche la percentuale sale al 23% – denuncia il segretario nazionale Codacons, Francesco Tanasi -. In Sicilia la situazione e’ addirittura peggiore. Chi non puo’ permettersi un medico privato, si rivolge alla sanita’ pubblica, settore dove pero’ le liste d’attesa sono spesso lunghissime, al punto da spingere un numero crescente di utenti a rinunciare alle cure”.  «Siamo di fronte all’ennesima vittima di un sistema sanitario inadeguato? Questo è ancora da accertare, perchè le indagini sono in corso, ma la gravità di quanto accaduto è di proporzioni smisurate». Lo dice Ivano Giacomelli, segretario nazionale dell’associazione dei consumatori Codici (Centro per i diritti del cittadino), a proposito della morte della ragazza di 18 anni, causata da uno shock settico polmonare, conseguenza di un ascesso dentario.

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Furto e sacrilegio! Durante la Messa gli svuotano casa…

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Durante la Messa solenne per la Notte di Natale i ladri ne hanno approfittato per svaligiare la casa del sacerdote intento alla funzione religiosa. CheDon Igino Barani, Parroco di Gossolengo, nel Piacentino, non fosse in casa era lapalissiano considerata l’ora e l’evento. L’appartamento del religioso è stato devastato e ripulito, ma sembrerebbe che il bottino si sia ridotto a pochi spiccioli e qualche oggetto di scarso valore. Come scarso deve essere stato il senso dei valori dei ladri che hanno sfruttato un momento di serenità corale per compiere un’azione miserevole.

Dopo la decadenza di Berlusconi… chi farà cadere il governo?

alfano-renzi-tuttacronacaBotta e risposta a distanza tra il sindaco di Firenze Matteo Renzi e Angelino Alfano, il giorno dopo la decadenza di Silvio Berlusconi. Il sindaco di Firenze, in un colloquio con il Corriere della Sera, ha affermato: “Oggi il governo delle larghe intese è saltato, con il ritiro di Forza Italia e la decadenza di Berlusconi non c’è più. Allora questo governo non può continuare ad andare avanti facendo finta che tutto sia rimasto uguale. Bisogna dare una svolta. Bisogna fare finalmente le cose che servono”. E osserva: “Il Pd in questi mesi, in queste settimane è stato molto prudente, paziente, responsabile. Ok, siamo stati dei ‘good guys’, dei bravi ragazzi. Però adesso è il momento di chiedere che le cose si facciano, e quindi ci faremo sentire”. E la nuova maggioranza potrà avere la forza per fare le riforme “perché il Pd che è il partito più importante della coalizione ha queste idee in testa, e quindi se noi le abbiamo in testa le tireremo fuori”. Renzi spiega quindi che per creare nuovi posti di lavoro bisogna “rimuovere gli ostacoli alle imprese”, bisogna, “togliere burocrazia, oppressione fiscale e sistema della giustizia” ma “la legge di stabilità non va in questa direzione, è un semplice intervento di tenuta dei conti”. E proprio per quanto riguarda i conti pubblici, per il primo cittadino fiorentino “ridurre il debito è fondamentale” ma “credo che si debbano fare le cose con intelligenza. Oggi se devo dare il 3% di Eni con un’operazione come quella che è stata immaginata, è un errore, non ha senso” perché è “maquillage finanziario che serve al governo per risolvere un problema di cassa”. Ma Renzi non concede nulla neanche al suo sfidante per le primarie del Pd Gianni Cuperlo: “La sinistra che hanno in mente loro è una sinistra che ha sempre perso. Io credo che sia molto di sinistra scommettere sulle donne come stiamo facendo qua a Firenze, investire sugli asili nido, investire in cultura, start-up. Stiamo facendo molte cose che sono di sinistra, che sono l’investimento sul domani. C’è una parte della sinistra che vuole la sinistra vecchia maniera, la sinistra tutta legata al passato. Quella sinistra lì vogliamo sconfiggerla”.

In seguito, dell’intervista di Renzi è stata ripresa dal vicepremier Angelino Alfano in occasione della conferenza stampa in Senato dei ministri del Nuovo centrodestra, quando ha parlato anche del futuro dell’esecutivo legato alla nuova maggioranza, ora che Forza Italia ne è uscita: “Noi abbiamo parlamentari sufficienti per tenere in vita il governo, ma anche viceversa”. I numeri per Letta, soprattutto al Senato sono infatti risicati. “I consensi poi sono sufficienti per far vincere il Nuovo centrodestra non da soli ma sotto un tetto comune dei moderati italiani”. A questo punto, è lo stesso Alfano a proporre un contratto di programma per l’anno che sta per iniziare: “Lo vogliamo chiamare Italia 2014”. Tra i punti di questo programma si trovano anche la riforma della legge elettorale, il taglio del costo del lavoro intervenendo sul salario di produttività e l’immigrazione. Ma in un governo di (non più) Larghe intese, non si possono non fare i conti con gli altri partiti ed è per questo che il ministro degli Interni dice di attendere per vedere le prime mosse del prossimo segretario Dem: “A breve si concluderà il congresso del Pd. Vediamo chi sarà il segretario e se come primo gesto vorrà far cadere il governo per mano di un esponente del Pd”. Ed ha aggiunto: “Spero che il congresso del Pd non ricada sugli italiani, che non siano loro a dovere pagare il conto”.

Il presidente dell’Anm: “critiche di Berlusconi sono offensive”

magistrati-anm-tuttacronacaIl presidente dell’Anm, l’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, dopo le dichiarazioni del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi nel giorno della sua decadenza da senatore, ha detto: “Ogni dichiarazione che evochi accostamenti fra Magistratura Democratica e le Brigate rosse è un’inaccettabile mistificazione, offensiva per l’intera magistratura”. Sabelli ha quindi aggiunto che le parole dell’ex premier “alterano la storia di quegli anni, dimenticando il prezzo di sangue che anche i magistrati hanno pagato nel contrasto al terrorismo”.

Dopo la decadenza, la Pascale disperata si appella a Papa Francesco

silvio-berlusconi-pascale_tuttacronacaE’ stata votata la decadenza per Silvio Berlusconi e la sua compagna, Francesca Pascale, ha un’idea sulla prossima mossa da compiere: lanciare un appello al Pontefice. L’ex consigliera provinciale per il Pdl a Napoli ha infatti annunciato, in un’intervista al Corriere della Sera: “Lancio un appello a papa Francesco. Un appello affinchè mi riceva e ascolti la storia di Berlusconi”. Francesca descrive il Cav non ‘depresso’ ma “arrabbiato, ha la rabbia di chi ha subito una sentenza ingiusta”.  Per la grazia, dice, “avevo pensato di scriverla io, la lettera. Anche i figli erano d’accordo. Poi abbiamo capito che per lui sarebbe stata come una violenza, visto che è innocente. Avevo pensato di andare al Quirinale da Napolitano. Poi ho capito che avrei trovato le porte chiuse”. Ma “se quelle porte non fossero chiuse ci andrei, a parlare col capo dello Stato. Come andrei di corsa a parlare con papa Francesco del caso Berlusconi”. E sottolinea quindi: “Oggi per me è il giorno di un’amarezza indicibile. Lui vela sempre con l’autoironia anche la sua tragedia personale ma io non ci riesco”. E adesso “vorrei portarmelo via, allontanare il mio uomo da chi lo odia, per preservarlo dai colpi e dall’umiliazione ingiusta. Mi rendo conto però che così non sarebbe lui, non si riconoscerebbe guardandosi il mattino”.  Quanto ad Alfano “gli sarebbe bastato aspettare e sarebbe stato lui il leader naturale”, mentre ora “già dal nome, più che un partito, quello di Angelino sembra una società di autonoleggio”. E per quel che riguarda il premier Enrico Letta invece “è un democristiano sbiadito. Anzi, l’indole sua e della sinistra è quella dei comunisti. Ma anche sono peggio dei comunisti perchè negano di esserlo”.

Il prete arriva il giorno della decadenza del Cavaliere: estrema unzione? No, esorcismo

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Una giornata davvero convulsa e che, nel bene o nel male, ha scritto un pezzo di storia italiana. Berlusconi decade dalla carica di senatore ed ecco che spunta anche un prete. E’ don Francesco Ferro, parroco di Venafro, che è a Palazzo Madama per incontrare il senatore amico Antonio Razzi di Forza Italia. Ai giornalisti che ironicamente chiedono “E’ qui per un’estrema unzione?” il prete ha la battuta sagace e risponde  “No, sono qui per un esorcismo. Ad alcuni servirebbe”. 

Aggredito parroco di Montalto, era con una prostituta. Vittima di un tranello

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Marcelo Lopresti, il parroco di Montalto di Castro aggredito giovedì notte in Argentina, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato vittima di una tentata rapina.  La polizia avrebbe comunque accertato che tra il sacerdote e la donna non vi è stato alcun approccio sessuale. Piuttosto, l’ipotesi riportata dal quotidiano locale, La Capital, è che Lopresti sia stato vittima di un tranello a scopo di rapina tra la prostituta – che aveva chiesto un passaggio in strada per un malore – e i banditi. Il prete, infatti, è stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco all’addome durante la tentata rapina nella città di Mendoza dove era in vacanza dalla famiglia.  Trasportato al Central Hospital è stato poi sottoposto ad un intervento chirurgico. Ora è fuori pericolo di vita e si trova ancora ricoverato in reparto. Il magistrato che si sta occupando del caso non avrebbe ancora raccolto le dichiarazioni di Lopresti, dal momento che i medici hanno ritenuto necessario attendere qualche giorno in più di convalescenza.
A Montalto la notizia dell’aggressione è stata un fulmine a ciel sereno. La comunità è rimasta sconvolta per quanto accaduto. Marcelo Lopresti è da circa un anno che svolge il sacerdozio nella cittadina castrense. Dal viaggio in Argentina dove era andato a trovare la famiglia, sarebbe dovuto rientrare martedì.

 

Non pagano il contributo alla parrocchia: ragazzini esclusi dal corso per la Cresima

cresima-parroco-tuttacronacaE’ il giornale La Prealpina a riportare il racconto di una delle madri dei ragazzini fatti uscire dall’aula durante il corso per la preparazione alla Cresima perchè i genitori non avevano pagato il contributo economico per il Catechismo. E’ accaduto a Rescaldina, paese della provincia di Varese, dove Don Enrico ha escluso dei bambini dall’ora di lezione. Il parroco ha preferito non commentare la vicenda. I genitori hanno reagito con durezza, minacciando anche di rivolgersi alla curia. Il Sindaco, che ha tentato la mediazione, ha spiegato che “i problemi economici sono ormai un’emergenza quotidiana” e ha promesso di chiedere a Don Enrico di rivedere la sua decisione. Quello che non è ancora chiaro è se i genitori dei ragazzini esclusi dal Catechismo non abbiano pagato il contributo alla parrocchia perchè impossibilitati o se, piuttosto, se ne siano dimenticati.

Baci rubati: coppie gay nelle favolose chiese di Roma

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Una provocazione o meglio un  “atto d’amore per la Santa Romana Chiesa” così lo chiama l’artista e fotografo Gonzalo Orquìn, 31 anni, sivigliano trasferito da anni a Roma, che ha voluto fare un progetto fotografico nelle chiese romane. Un suo messaggio universale un po’ flash mob, un po’ iconografia da album di nozze, ma forse anche una velata protesta. I protagonisti, amici o conoscenti, si sono scambiati un atto d’amore, nelle prime ore della mattina, in chiese deserte per non urtare la sensibilità di nessuno ” Comunque nessun parroco si è accorto di nulla e non abbiamo mai avuto problemi”, ha rivelato il fotografo. Gli scatti di Orquìn sono in mostra a Roma da mercoledì 25 settembre.

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Per il matrimonio di Belen… spuntano le statuine del Presepe!

belen-stefano-statuine-tuttacronacaOrmai ci siamo, è il giorno del matrimonio di Belen Rodriguez e Stefano De Martino. A Comignano, paese di 1200 abitanti in provincia di Novara, a pochi chilometri dal lago Maggiore, un’ordinanza del sindaco affissa all’ingresso del paese avvisa la popolazione: “Considerato che in occasione di un matrimonio di particolare rilevanza mediatica che si terrà il 20 settembre potrebbero esserci problemi di traffico, il sindaco ordina il divieto di transito per questa via”. La via in questione si chiama via Principale, ed è lì che si trova Villa Giannone, la location delle tante chiacchierate nozze. La strada è stata transennata alle 7 del mattino e l’accesso è consentito solo a piedi. Il fatidico sì è previsto per la serata, ma le guardie del corpo presidiano la zona ormai da ore. Si parla di almeno settanta i bodyguard in rigoroso completo nero disposti intorno al perimetro della villa. I primi curiosi sono arrivati attorno alle 4 del pomeriggio, con la speranza di vedere di persona qualcuno dei 200 invitati alle nozze. La cerimonia, celebrata dal padre francescano Luigi Rossi e dal parroco di Comignago, Benigno Sulis, è prevista alle 18, nel parco, sotto un gigantesco gazebo bianco invisibile all’esterno. Poi, via alle danze.  La copertura fotografica del matrimonio è stata venduta in esclusiva al settimanale ‘Chi’, per questo ogni immagine delle nozze è proibita. Ma restano sempre gli scatti della statuina napoletana creata per l’occasione…

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50 euro per ogni bambino dell’asilo: il regalo di un parroco

asilo-nido-parroco-regalasoldi-tuttacronaca“Caro direttore, oggi ho ricevuto una singolare, inaspettata, buona notizia. Una di quelle piccole, minuscole notizie che non trovano quasi mai spazio tra le pagine della cronaca italiana, nemmeno a sgomitare, ma che da sole, un pezzetto per volta, per la loro assoluta, incondizionata, gratuita concretezza sono quelle che potrebbero anche rimettere in piedi un Paese. Fosse solo per la limpidezza di ideale che portano e che rimotivano in chi le riceve.” Inizia così una lettera pubblicata sul Corriere della Sera nella sezione Bergamo che spiega come sulla lettera abbinata alla prima retta dell’asilo ci fosse una nota a margine che recitava: “il parroco e presidente, che ha lasciato l’incarico perché nominato in altra parrocchia, a titolo personale, ha versato alla scuola una quota di 50 euro per ogni bambino per ammortizzare la retta di tutto il prossimo anno scolastico”. Forse una cifra che alcuni riterranno puramente “simbolica” ma che può fare la differenza per, continua la lettera, “una giovane famiglia spremuta da ogni dove (non c’è bisogno di dirlo, per queste cattive notizie, invece, le parole si sprecano) che si sente ripetere come un mantra a destra e a sinistra: le famiglie e il lavoro al primo posto… si ma in quale galassia ai confini dell’universo, di grazia, dovrei trasferirmi per vederlo realmente attuato?” Un piccolo gesto quello del parroco, ma importante in mezzo al grigiore di tanta cronaca che riporta di difficoltà e problemi, di quelli che “andrebbero raccontati, tutti, sempre, anche se sono più difficili da scovare.” Non resta che augurarsi che simili notizie possano trovare sempre più spazio.

I motivi per cui Don Marco ha detto “no” al “sì” di Belen e Stefano

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Perché un sacerdote si dovrebbe rifiutare di sposare due innamorati? Perché poi un secondo sacerdote si tira indietro? Perché i preti dicono no al “sì” di Belen e Stefano? Don Marco il secondo sacerdote che era stato incaricato dal precedente prete scelto dalla coppia per celebrare il matrimonio, ha spiegato al Mattino di Padova:

L’accaduto sta in una telefonata: giovedì mi viene chiesta la disponibilità da parte di don Roberto di celebrare questo matrimonio per venire incontro ad una sua difficoltà. Dopo aver capito che il mio impegno non avrebbe tolto tempo ad altre cose più urgenti nella mia missione di sacerdote, offro la mia disponibilità. Solo alla sera giunge una chiamata gentile dalla wedding-planner del matrimonio alla quale confermo la disponibilità e chiedo, con altrettanta gentilezza, una condizione: poter incontrare i due sposi prima del matrimonio, per evitare un duplice rischio: che la celebrazione perda il suo significato religioso e, preoccupazione mia, che il sacerdote non finisca per essere una banale comparsa dentro la sceneggiatura di un film dalla trama già scritta. La risposta non arriva e richiamo nel pomeriggio di venerdì: mi chiameranno entro breve. Nel frattempo il cellulare esplode di chiamate: vogliono sapere cosa dirò nella predica, come vestirò, parlano di don Roberto come dell’Escluso, di me come del Ripescato. La cosa m’infastidisce: non è facile costruire discorsi sul vuoto. Nella serata di sabato, di fronte al silenzio, sento don Roberto e assieme decidiamo: una semplice telefonata tra due amici preti – che si stimano e si vogliono bene – per fare in modo che anche la nostra vita di sacerdoti non diventi uno show.

Secondo figlio per Belen?

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Le indiscrezioni e i gossip dell’ultima ora parlano di un secondogenito in arrivo per Belen Rodriguez. A darne notizia in tv sarebbe stata Federica Panicucci nella trasmissione Mattino 5. Poi la notizia è rimbalzata in rete, anche se le conferme non ci sono state. Forse i futuri coniugi sono troppo impegnati alla ricerca di un prete per occuparsi del gossip che gira in rete? O non vogliono sommare troppi eventi mediatici insieme dopo che due preti hanno rinunciato a celebrare le nozze ritenute troppo “commerciali” e poco “spirituali”

La dura vita sotto i flash: Belen denuncia paparazzo, che denuncia lei!

Belen-e-Stefano-De-Martino-tuttacronacaNon è certo facile vivere sempre sotto i riflettori, men che meno se sono i flash dei paparazzi sempre in cerca di nuovi scatti. Ne sa qualcosa Belen Rodriguez che, mentre si trovava in compagnia del figlioletto Santiago sembra sia stata raggiunta da 10 fotografi e avrebbe rischato di farsi male ieri pomeriggio. E’ quanto riporta con un cinguettio il giornalista Gabriele Parpiglia in Twitter:

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Belen ha denunciato un fotografo mentre un fotografo ha denunciato lei. La notizia resa nota da Parpiglia ha scatenato i commenti in rete, con molti che hanno sottolineato che la showgirl argentina non fa nulla per “schivare” i paparazzi. Pronta la risposta di Prpiglia, in difesa della showgirl, che ha sottolineato che lei non stava cercando alcun fotografo. Come lui stesso ha sottolineato, “con i bimbi non si gioca”.

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Troppo gossip finirà con il far saltare le nozze di Belen? Anche Don Spritz lascia!

belen-matrominio-prete-tuttacronacaTre giorni fa la notizia che Don Roberto, per il troppo clamore, ha deciso di non unire in matrimonio Belen Rodriguez e Stefano De Martino. Per l’occasione, a SocialChannel aveva anche spiegato che se “Non fosse stata Belen li avrei sposati”. A quel punto si era reso necessario trovare un sostituto ed è stato lui stesso a contattare Don Marco Pozza, meglio noto come Don Spritz. Il nuovo officiante sembrava entusiasta della cosa, tanto da dichiarare: “Lavoro per due anni in un carcere maschile, sono costantemente circondato da uomini e ora mi ritrovo a dover sposare Belen, è un regalo dal cielo insomma”. Tutto bene quindi, problema rientrato e i due promessi sposi potevano concentrarsi sugli ultimi preparativi in vista della fatidica data.

Come non detto! Dopo aver trascorso una giornata sotto l’assedio di televisioni e giornali, anche lui ha rinunciato. “Troppo gossip, tutto quello che c’è intorno a loro è solo gossip. Non posso passare le mie giornate nascosto o con il telefono spento perchè mi perseguitano di domande sul matrimonio vip dell’anno. E poi tanti ragazzi mi hanno chiesto di lasciare perdere, che non fa per me, rischio di svilire il mio sacerdozio”. Ha inoltre spiegato che aveva dato la sua disponibilità a celebrare le nozze ma questa “come ho fatto presente telefonicamente alla signora Giorgia Matteucci (wedding-planner del matrimonio) era legata ad una semplice condizione: poter incontrare i due fidanzati personalmente prima del giorno del loro matrimonio. Tale richiesta, fatta giovedì, ha ottenuto solamente rimandi. Sono venute dunque a mancare le condizioni per fare in modo che un sacramento non venga triturato dal gossip. Capisco i loro impegni ma ritengo anche serio celebrare il matrimonio con uno stile che sia uguale e rispettoso per tutti, sopratutto per quei giovani che in questi anni ho seguito nel loro percorso di fidanzamento e di matrimonio”. Ma sembra, così vogliono alcuni rumors, che non sia stata sua la scelta: sarebbe stato cacciato in seguito ad alcune interviste da lui rilasciate e che non sarebbero state gradite da Belen e Stefano. A questo punto è proprio SocialChannel che lancia l’appello “AAA cercasi prete per matrimonio Belen”. Chissà se si troverà qualcuno disposto a chiudere un occhi di fronte a tutto il clamore del gossip!

Quel matrimonio non s’ha da fare? Belen, De Martino e il prete!

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Forse è solo gossip dell’ultim’ora, forse arriverà la smentita, forse è l’ultima trovata pubblicitaria per rendere ancora più eclatante quello che si prospetta come il matrimonio dell’anno: la celebrazione delle nozze tra Belen Rodriguez e Stefano De Martino. Tuttavia questa attesa nelle ore potrebbe essere stata adombrata dal diniego di Don Roberto. Il prete che dovrebbe celebrare il rito, secondo il giornalista Gabriele Parapiglia avrebbe negato il suo consenso:

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Social Channel uno dei siti più accreditati di gossip avrebbe quindi immediatamente cercato di contattare il parroco per avere chiarimenti su le motivazioni che avrebbero spinto il religioso, a pochi giorni dal matrimonio, al fatidico passo indietro. Il parroco avrebbe quindi affermato di aver preso la decisione personalmente:  ” Non sono stato escluso, sono stato io a dire di no. I nostri incontri iniziali erano tranquilli, sereni, avvenivano in privato, lontano da occhi indiscreti. Con il passare del tempo la situazione è degenerata ed è diventato tutto di dominio pubblico”.

belen-matrimonio-tuttacronacaDon Roberto non voleva, in definitiva, finire nel grande tritacarne mediatico che naturalmente non potrà essere evitato e che di giorno in giorno aumenta a dismisura. Secondo il parroco però il matrimonio deve essere lontano da tutto ciò che può fare ombra al valore profondo del matrimonio e questa continua ingerenza dei media e la grande attesa dei fan stavano in qualche modo sottraendo “spiritualità” al rito. Al suo posto quindi a celebrare le nozze ci sarà don Marco Pozza soprannominato don Spritz.

Poi, tra le indiscrezioni che viaggiano sul web, ci sarebbe anche chi è convinto che sia stata l’ultima foto di Belen a far scattare il diniego di Don Roberto. La showgirl infatti si è immortalata in uno scatto sexy, postato poi sui social network, che la ritrae in topless con indosso una donna di tulle… forse la chiesa, a pochi giorni dal matrimonio non approva!

belen-topless-tuttacronacaSicuramente quelle foto poi erano solo un servizio fotografico… chi svelerebbe mai il vestito da sposa prima del matrimonio?

Tra un gossip, un diniego e i continui scatti sui social, l’attesa per quel fatidico sì, che i Demartinez pronunceranno il 20 settembre, a Comignago, in provincia di Novara, nell’abbazia di Santo Spirito-Villa Giannone, cresce!

Parroco lascia 800mila euro a badante moldava, scandalo in paese

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Si chiamava don Giulio Gatteri ed era parroco di San Sebastiano, la  parrocchia di Lumezzane (Brescia). A qualche mese dalla sua scomparsa avvenuta a 74 anni, il 10 aprile dopo una lunga malattia, si torna a parlare di lui perché nel testamento  ha disposto che tutti i suoi beni venissero lasciati alla donna che lo ha assistito per dodici anni. La somma ammonta a 800 mila euro. Don Gatteri aveva guidato i progetti di ristrutturazione dell’oratorio e della chiesa. Ora San Sebastiano, amministrata temporaneamente da don Roberto Ferazzoli, vuole chiarire se quella somma di denaro comprenda anche beni della parrocchia e offerte dei fedeli, trasferiti sui conti correnti personali del prelato. Martedì in Tribunale si discuterà del blocco della successione ed il sequestro preventivo dei conti chiesti da parrocchia e curia diocesana per fare luce sulla vicenda. Certo che un parroco possa lasciare somme così ingenti lascia perplessi… dove è finita la povertà della chiesa? Non pagano l’Imu, ma possono disporre di 800mila euro su un conto personale?

Perpetua trova parroco ucciso a coltellate

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E’ stato rinvenuto questa mattina, alle 7.45, dalla perpetua, in canonica il corpo del parroco ultra ottantenne del paese di Marano d’Isera (vicino a Rovereto). Il cadavere di Giuseppe Peterlini presentava diverse coltellate. Aperte tutte le ipotesi, anche quelle di un tragico incidente o di un omicidio. Al lavoro i carabinieri di Rovereto che stanno cercando indizi per chiarire quanto è accaduto.

 

A messa con i buttafuori per allontanare i mendicanti!

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Hanno stazionato fuori dal Duomo di San Lorenzo a Mestre i “buttafuori” che hanno evitato ai barboni e mendicanti di infastidire i fedeli con continue richieste di obolo. L’iniziativa è piaciuta ai parrocchiani che hanno espresso il loro supporto  a monsignor Fausto Bonini che ha atteso i suoi fedeli fermo davanti al portone dell’ingresso. C’è stato solo un uomo che è entrato in chiesa e ha gridato contro il parroco “razzista”.

Il sacerdote incorona la Miss

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Don Riccardo Pecchia, 40enne, sacerdote originario di Avella, ha incoronato Rosalia Cerlino, la finalista provinciale del concorso nazionale di Miss Italia, ad Avella (Avellino). Il religioso infatti faceva parte della giuria composta da istruttori di fitness, casalinghe, studentesse, giornalisti ed avvocati. Chi è Don Riccardo? Ordinato nel 2006, dopo una esperienza di vice-parroco a Ladispoli, in provincia di Roma, è stato incardinato nel Santuario della Basilica Pontificia di Pompei, dove tuttora risiede. Prima che la vocazione prendesse il sopravvento, il sacerdote aveva dinanzi a sé una promettente carriera di stilista che lo aveva portato a lavorare con importanti maison come Fendi.

Il Robin Hood di Dese: il prete che vuole infrangere i comandamenti!

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«Che non capiti mai che un mio parrocchiano sia tentato di uccidersi: insieme, io per primo, lo aiuterò a prendere i soldi che gli servono da chi si è arricchito sulla pelle dei poveri, perché sopravviva». È il messaggio ai fedeli che don Enrico Torta, parroco di Dese (Venezia) ha voluto scrivere nel bollettino parrocchiale dopo il triplice suicidio di Macerata. Inizialmente, scrive la Nuova Venezia, don Torta voleva usare un’espressione più forte: «lo aiuterò a rubare», poi ha ritenuto di abbassare i toni dicendo «lo aiuterò a prendere i soldi». Per don Torta, comunque, la sostanza non cambia. «Viviamo in una società ingiusta – spiega il parroco all’Ansa – che ha reso la proprietà privata svincolata dal bene comune». Dunque, per il sacerdote, «bisogna costringere i ricchi a tenere per sè quello che gli serve per vivere e il resto prenderlo per la collettività». «Perché la vita di un uomo – osserva – non ha prezzo». Secondo il parroco, «oggi l’emergenza vera è il lavoro, sono cose che non stanno né in cielo né in terra, bisogna fare una rivoluzione, i politici devono mettere da parte l’orgoglio, trovare un compromesso per due anni e risollevare la nazione».

Forse non c’è bisogno di infrangere i comandamenti basterebbe che la Chiesa inizi a dare il buon esempio pagando l’Imu e vendendo i suoi tesori per poi destinare il ricavato ai poveri!

Un gesto folle: parroco brucia la foto del Papa a Messa!

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Il parroco di Castelvittorio, piccolo borgo nell’entroterra di Ventimiglia (Imperia), ha incendiato durante l’omelia e davanti a diverse decine di fedeli la foto del Papa. Don Andrea Maggio (che alcuni in paese si sono affrettati a dipingere come depresso e con problemi psicologici per arginare lo scandalo) ha accusato Benedetto XVI di “non essere un pastore, un Papa, perché ha abbandonato”. A riferire l’episodio è stato il sindaco di Castelvittorio, Gianstefano Orengo, testimone dell’accaduto.

“E’ stato un gesto scioccante – ha riferito il primo cittadino- commesso davanti a una decina di bambini. Capisco che don Andrea stia attraversando un periodo piuttosto delicato dal punto di vista psicologico, ma è comunque un gesto molto grave”. Il sindaco ha riferito che il gesto inconsulto è stato commesso intorno alle 10.15, durante la consueta messa domenicale. Pochi minuti dopo l’inizio dell’omelia, don Andrea ha preso una fotografia di Papa Ratzinger che era accanto ad un candeliere e le ha dato fuoco davanti a tutti avvicinandola a una candela. Don Andrea ha giustificato il gesto accusando il Papa “di aver abbandonato, un pastore non abbandona le sue pecorelle”.”Molti fedeli hanno protestato ed altri, come me, sono usciti sconcertati – ha riferito il sindaco di Castelvittorio -. Il fatto che don Andrea stia trascorrendo un momento difficile può essere un’attenuante, ma comunque non sono gesti giustificabili”. Secondo il sindaco, quello del parroco è stato il segno di un suo malessere: “Credo che sia l’apice di alcuni discorsi che continuava a ripetere negli ultimi tempi ai fedeli. Sosteneva che bisognava togliere dalla chiesa tutte le le immagini dei Santi, delle Madonne e di Padre Pio”.

DOPO IL PARROCO CHE GIUSTIFICAVA IL FEMMINICIDIO ORA E’ TEMPO DEL PARROCO INCENDIARIO… TROPPA VIOLENZA NELLA CHIESA!

Ucciso un parroco a Trapani! Il corpo trovato in chiesa.

crocifisso

Il parroco della canonica di Ummari, frazione di Trapani, Michele Di Stefano, è stato trovato morto dentro la canonica. Il sacerdote, originario di Calatafimi (Tp), sarebbe stato ucciso con un colpo alla testa, secondo i carabinieri che sono nella chiesa in attesa del magistrato e del medico legale.

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