Polemiche su Facebook: la foto della neonata al corteo No Tav

no-tav-tuttacronacaDei genitori che prendono parte a un corteo No Tav e portano con loro la figlia neonata. La piccola è in un passeggino e ha con sè un bavagliano che recita: “Mi chiamo Gaia e sono No Tav”. I genitori hanno postato la foto su Facebook ma l’immagine è stata ripresa e criticata dal “Comitato Sì Tav” sul proprio profilo sul social blu. Molti i commenti negativi, con la maggior parte degli utenti che trovano assurdo strumentalizzare l’immagine di una bimba per una causa che non comprende. Chi sostiene i No Tav invece trova assurde le critiche e la mamma di Gaia, Debora Arena, ha commentato così il post:

“Visto che cancellate i commenti, cancellate anche questo post con la foto di mia figlia che fate più bella figura!”

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Delitto di Mozzate: l’ex fidanzato confessa

omicidio-mozzate-tuttacronacaSarebbe la gelosia il movente dell’assassino di Lidia Nusdorfi, uccisa a coltellate a Mozzate, in provincia di Como. Nella notte ha infatti confessato il 29enne Dritan Demiraj, posto in stato di fermo dai carabinieri di Rimini. L’albanese, ex convivente della donna e padre dei suoi due figli, è stato sottoposto a un interrogatorio durato ore. Arrestato per favoreggiamento il datore di lavoro, titolare del forno riminese, che avrebbe, forse solo per solidarietà senza la piena consapevolezza dell’accaduto, fornito un alibi all’albanese. Alla base del delitto ci sarebbe la gelosia: la vittima aveva infatti una relazione con il cugino 20enne del convivente, motivo che forse l’ha spinta a laciare Rimini e trasferirsi da parenti a Mozzate. Demiraj è stato sentito, prima di essere fermato, più volte dai carabinieri ma dal suo racconto sono emerse incongruenze che hanno accentrato su di lui i sospetti. La donna, secondo gli investigatori, si trovava nella stazione ferroviaria lo scorso sabato perchè qualcuno le aveva dato un appuntamento. Poche ore prima della confessione, Dritan Demiraj chiedeva ai cronisti cosa fosse accaduto. “Lidia se n’è andata ad agosto. Non abbiamo più rapporti, ci sentiamo raramente. Perché, cosa è successo?”, si interrogava sulla porta di casa di fronte ai giornalisti. Poi alcune frasi utili a ricostruire il movente dell’assassinio: “Mi dispiace molto per quello che è accaduto a Linda. Mi tradiva con mio cugino poco più che ventenne, che per me era come un fratello, e poi se n’era andata. Ha abbandonato non solo me ma anche i figli, uno avuto con me e uno frutto di una precedente relazione. Voleva rifarsi una vita e invece ha trovato la morte. Quando si fa del male a chi ti ama, non sai mai con chi vai a finire. Chissà chi avrà incontrato sulla sua strada per fare una fine come quella”, aveva aggiunto.

Omicidio nel sottopassaggio di Mozzate: l’assassino appare nei video

omicidio-como-tuttacronacaLa 38enne Lidia Nusdorfi è stata uccisa ieri nel sottopassaggio della stazione di Mozzate, nel Comasco. In cerca del suo assassino, i carabinieri hanno esaminato le riprese delle telecamere della stazione, del municipio e di altre zone del paese e ora si cerca un uomo, abbastanza giovane, che ha atteso la donna nel sottopassaggio per poi aggredirla alle spalle, colpendola con almeno due fendenti risultati fatali lontano dagli sguardi di possibili testimoni. Due giovani egiziani, tuttavia, hanno udito un urlo mentre attendevano il treno. Mentre si dirigevano verso il sottopassaggio, uno di loro ha notato un uomo, giovane, all’apparenza italiano, che si stava allontanando dalla stazione sotto la pioggia, con l’ombrello aperto. NEl frattempo il ragazzo che era con lui ha notato la vittima ed ha chiamato i soccorsi. Ma Lidia Nusdorfi ha riportato ferite talmente gravi da morire praticaemnte dissanguata. La vittima era nata a Garbagnate Milanese, in provincia di Milano e si era in seguito trasferita a Rimini. Disoccupata, era tornata da qualche mese in Lombardia a Mozzate, dove era ospite di parenti. Ieri sera stava tornando verso casa: era scesa dal treno e si stava dirigendo verso il parcheggio dietro la stazione quando è stata aggredita, s’ipotizza per motivi personali.

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Omicidio passionale? Donna muore dissanguata nel Comasco

rose-blood-tuttacronacaE’ morta dopo essere stata aggredita in un sottopassaggio nei pressi delle Ferrovie Nord a Mozzate, nel Comasco, una 35enne originaria di Rimini ma trasferitasi da tempo nel comune lombardo. La vittima, stando alle prime ricostruzioni, è stata aggredita nel sottopassaggio che consente di attraversare i binari ed è stata colpita più volte con un oggetto appuntito. La donna si stava recando al parcheggio quando un uomo, pare un ragazzo giovane, italiano, l’ha accoltellata alle spalle. I soccorsi sono stati immediati, ma quando l’automedica e l’ambulanza sono giunte a Mozzate non c’era più nulla da fare: la donna è morta dissanguata. I carabinieri di Cantù indagano sulla vicenda. Al momento la pista più accreditata è quella passionale.

L’auto che resta incastrata in un sottopasso pedonale: manca la segnaletica

auto-incastrata-sottopasso-tuttacronacaE’ finito incastrato in un sottopasso pedonale di Saronno, in provincia di Varese, un 27enne che non conosceva la zona. Il giovane non ha visto divieti all’inizio della discesa che unisce via Filippo Reina e via Grieg ed è quindi proseguito per la sua strada… fino a quando non si è trovato di fronte a una rampa di scale. Faticosamente ha sceso anche i gradini, danneggiando la coppa dell’olio. Ha quindi proseguito finchè non si è visto costretto a fermarsi per la presenza di un muro nel punto in cui il sottopasso si biforca con una stretta rampa per le bici e una scalinata per i pedoni. Alcuni residenti hanno avvisato carabinieri e polizia locale. Sul luogo è giunto anche un carro attrezzi che però non ha potuto fa nulla: la Volkswagen Up è stata recuperata solo dopo un’ora di lavoro dei vigili del fuoco che hanno spinto l’auto in salita riuscendo a far percorrere alla vettura i gradini all’indietro. Come riporta Il Saronno, il giovane non è stato multato, data l’assenza di cartelli o segnaletica orizzontale che indicassero il divieto di scendere nel sottopassaggio.

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Moldavo ubriaco investe tre pedoni a Torino: un morto

incidente-torino-tuttacronacaTragedia al termine del Kappa Futurfestival, il festival di musica elettronica che si è tenuto questo finesettimana al parco Dora a Torino. Era da poco trascorsa la mezzanotte quando un 24enne moldavo, risultato positivo all’alcotest, è uscito dal tunnol del passante ferroviario ad altissima velocità investendo tre pedoni. Nell’impatto è morto un giovane di 24 anni mentre gli altri due, un ragazzo di 18 e una ragazza di 19 anni, sono stati ricoverati anche se non in condizioni gravi. La Bmw si è fermata dopo il fatto: a bordo c’era anche una ragazza che ha tentato la fuga ma è stata bloccata dalla folla accorsa dopo aver udito lo stridere delle gomme e il botto. La polizia municipale, subito sopraggiunta, ha evitato il linciaggio dell’automobilista.

Lazio – Borussia… s’inizia con il bivacco, si chiude con la vittoria della Lazio

In occasione del ritorno dei sedicesimi di Europa League tra Lazio e Borussia Moenchengladbach i tifosi tedeschi arrivati a Roma hanno creato subito problemi. Colosseo, Fontana di Trevi e Piazza di Spagna, con Trinità dei Monti che a metà mattina è già il loro quartier generale. Dalla scalinata danno il via a canti e a balli, con l’inno della squadra, sventolii di bandiere e immancabili fiumi di birra, sotto gli occhi dei vigili urbani e agenti in divisa. A metà pomeriggio il corteo si incammina verso lo stadio Olimpico, lasciandosi alle spalle una scia interminabile di lattine e bottiglie di birra. I residenti e i commercianti della zona protestano: «E’ stato permesso loro di fare quel che volevano, all’estero non è così».

MA IL SINDACO, INCOMPETENTE E INCAPACE, PERMETTE QUESTO SFREGIO ALLA CITTA’? PERCHE’ LA POLIZIA E I VIGILI NON SONO INTERVENUTI? PERCHE’ NON E’ STATA SOSPESA LA PARTITA? LA GERMANIA CHE PRETENDE IL PAREGGIO DI BILANCIO PENSA CHE L’ITALIA SIA UNA COLONIA PER I LORO BIVACCHI? PERCHE’ NON CHIEDIAMO I DANNI ALLA GERMANIA? SOPRATTUTTO PERCHE’ NON CAMBIAMO SINDACO?

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Tre tifosi tedeschi sono stati accoltellati pochi minuti prima del fischio d’inizio di Lazio-Borussia Monchengladbach, match valido per i sedicesimi di finale di Europa League.

Uno è stato ferito all’addome all’esterno del settore distinti sud dello stadio Olimpico. Trasferito all’ospedale policlinico Gemelli, non sarebbe in grave condizioni. Un altro tifoso tedesco, di cinquant’anni, è stato invece accoltellato al gluteo a Ponte Milvio. L’uomo sarebbe stato avvicinato da quattro persone e ferito. Il terzo tifoso tedesco sarebbe stato, invece, colpito all’uscita dall’hotel dove alloggiava, mentre si incamminava verso lo stadio.

Poi la partita:

10° errore della difesa tedesca, Candreva intercetta, punta il portiere, lo aspetta in uscita e non sbaglia: Lazio in vantaggio.

32° Gonzalez: la Lazio trova il secondo gol. Tiro di Radu dai 20 metri, il diagonale del rumeno è potente e ben angolato, la risposta di Stegen è corta e il più lesto di tutti è Gonzalez, che si fionda sul pallone per sparare sotto la traversa: 2-0.

al 35° della ripresa trema la lazio! La difesa capitolina va in tilt. Younes per de Jong, bel diagonale mancino, Marchetti respinge ma il pallone resta lì: Lulic in scivolata nega ad Herrmann un comodo tap-in.

Brivido finale: Marchetti sbaglia il rinvio e regala palla adHanke, l’attaccante salta il portiere ma Canagli nega il 2-1 a porta vuota. Finisce così:Lazio meritatamente agli ottavi di finale di Europa League, si arrende il Gladbach. I capitolini incontreranno un’altra compagine tedesca, lo Stoccarda, che ha eliminato il Genk.

I tedeschi tornano in Germania:

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