Durante l’Angelus, Papa Francesco ha voluto ricordare il bimbo di tre anni ucciso e dato alle fiamme all’interno di un’auto a Cassano allo Jonio, nel Casertano, con il nonno e la sua compagna. “Voglio rivolgere un pensiero a Cocò Campolongo, che a tre anni è stato bruciato in macchina a Cassano allo Jonio”, ha detto. “Questo accanimento su un bambino così piccolo sembra non avere precedenti nella storia della criminalità”, ha aggiunto. “Preghiamo con Cocò, che di sicuro ora è in cielo con Gesù per le persone che hanno fatto questo reato, perché si pentano e si convertano al Signore”.
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Papa Francesco prega per Cocò, il bimbo carbonizzato in auto
Pubblicato da tdy22 in gennaio 26, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/26/papa-francesco-prega-per-coco-il-bimbo-carbonizzato-in-auto/
La madre di Cocò: “Lo hanno ucciso perchè conosceva i suoi assassini”
E’ stato ucciso la scorsa domenica nel Cosentino il piccolo Nicola Campolongo, Cocò, bimbo di appena tre anni che si trovava assieme al nonno Giuseppe Ianniccelli e alla compagna marocchina dell’uomo. I loro corpi sono stati trovati, carbonizzati, all’interno di un’auto a Cassano allo Jonio. La madre Antonia, attualmente in carcere, è certa: “Lo hanno ucciso perché conosceva i suoi assassini”. In un’intervista a La Stampa racconta: “Li ha visti in faccia e così lo hanno ucciso, vigliacchi. Quando uscirò dalla prigione andrò via dalla Calabria”. Al momento le indagini continuano senza sosta e gli inquirenti non escludono che i tre stessero rientrando a casa e, giunti proprio nei pressi del casolare dove sono stati trovati i corpi carbonizzati, siano rimasti vittime di un agguato. I killer avrebbero poi rinchiuso il corpo di Iannicelli nel bagagliaio dell’automobile e portato il mezzo vicino al casolare per incendiarlo. Sul cofano dell’automobile è stata rinvenuta una moneta da 50 centesimi che, nel linguaggio della criminalità organizzata, significa che la vittima aveva uno scarso valore. Iannicelli potrebbe essere stato ucciso al termine di una discussione degenerata. Tra le ipotesi quella che Ianniccelli doveva incontrare qualcuno e spiegare di non avere soldi e forse pensava che con il nipotino sarebbe stato al riparo dalla violenza. Invece anche il piccolo Cocò è andato incontro a un’orribile e prematura morte. Al momento non è possibile capire come siano morti perché i corpi sono stati consumati dalle fiamme. Giuseppe Iannicelli sarebbe stato colpito quando era fuori dall’abitacolo. Poi è toccato alla donna marocchina e a Cocò.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 22, 2014
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Cocò: la storia del bimbo nato dietro le sbarre e morto bruciato in un’auto
Il suo corpicino carbonizzato è stato trovato a Cassano allo Jonio, nel Cosentino, in un’auto data alla fiamme. Con lui il nonno 52enne, Giuseppe Iannicelli e la sua compagna marocchina, Ibtissam Touss, di 27 anni. Lui era Nicola Campolongo e aveva solo tre anni. Figlio di Antonia Maria Ianniccelli, è nato dietro le sbarre, con i genitori tutt’ora in carcere. Martedì scorso la Corte di Cassazione avrebbe dovuto decidere sulla scarcerazione della donna per permetterle di accudire il piccolo ma tutto è saltato e lui è restato con il nonno paterno. Le prime rilevazioni indicherebbero che i tre sarebbero stati uccisi e poi bruciati all’interno della loro auto. All’interno del veicolo dato alle fiamme i carabinieri hanno trovato solo gli scheletri: uno dentro il cofano, gli altri due a bordo dell’abitacolo. E’ proprio la scena del crimine a far ritenere che le tre vittime siano state uccise altrove e portate nel luogo del ritrovamento in seguito. La Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha aperto un fascicolo per provare a dare un nome e un volto a chi ha ucciso un bimbo di soli tre anni.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 20, 2014
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Giallo in Calabria: tre corpi carbonizzati trovati in un’auto
E’ giallo nel Cosentino dove i corpi carbonizzati di tre persone, ormai ridotti a scheletro, sono stati trovati all’interno di un’auto completamente distrutta dalle fiamme a Corigliano Calabro. La vettura bruciata si trovava in una zona impervia e difficile da raggiungere. Sul posto a coordinare le indagini i carabinieri, che propendono per l’ipotesi dell’omicidio plurimo. Le vittime sarebbero il 52enne sorvegliato speciale Salvatore Iannicelli, di Cassano allo Jonio (Cosenza), una giovane donna marocchina della quale non si conoscono al momento le generalità, e del nipote dell’uomo, un bimbo di tre anni. Dei tre si erano perse le tracce da giovedì scorso.
Pubblicato da tdy22 in gennaio 19, 2014
https://tuttacronaca.wordpress.com/2014/01/19/giallo-in-calabria-tre-corpi-carbonizzati-trovati-in-unauto/
La morte dei fratellini Iacovone: il padre iscritto nella lista degli indagati
Pasquale Iacovone, il padre dei due fratellini Andrea e Davide, trovati morti nell’abitazione del genitore devastata da un incendio lo scorso martedì 16 luglio a Ono San Pietro, in provincia di Brescia, è stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di duplice omicidio volontario aggravato. Al momento il 40enne si trova ancora ricoverato all’ospedale di Padova, in condizioni gravissime per le ustioni che ha riportato sul 90% del corpo. L’uomo, così sembra, si sarebbe infatti poi cosparso con della benzina nel tentativo di togliersi la vita. Il sospetto che grava su di lui è di aver dato fuoco alla propria abitazione per uccidere i figli di 9 e 12 anni, tragico epilogo della fine del suo matrimonio con la madre dei bambini. Non è stata ancora stabilita la causa esatta della morte dei piccoli: stando all’autopsia, infatti, non è attribuibile nè al fuoco cè al fumo inalato. Il sostituto procuratore Eliana Dolce, titolare dell’inchiesta, ha disposto che vengano eseguite ulteriori analisi e perizie.
Pubblicato da tdy22 in luglio 24, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/24/la-morte-dei-fratellini-iacovone-il-padre-iscritto-nella-lista-degli-indagati/
Nuova ipotesi: i fratellini morti nell’incendio uccisi con un cuscino?
L’ultima ipotesi che gli investigatori impegnati sul caso della morte di Davide e Andrea Iacovone hanno lasciato trapelare è che i due fratellini morti a Ono San Pietro, in provincia di Brescia, il 16 luglio sarebbero stati prima soffocati nel sonno con un cuscino. Le ipotesi vagliate in precedenza prendevano in considerazione la possibilità che i bambini fossero stati avvelenati o narcotizzati prima dell’incendio in casa dal padre, Pasquale Iacovone. L’esito di ulteriori esami è atteso dagli inquirenti.
Pubblicato da tdy22 in luglio 20, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/07/20/nuova-ipotesi-i-fratellini-morti-nellincendio-uccisi-con-un-cuscino/
Tragedia nel bresciano: fuoco in casa, corpi di bimbi carbonizzati e un ferito grave
I corpi di due bambini, di 9 e di 11 anni, Davide e Andrea Iacovone, sono stati trovati carbonizzati in un appartamento a Ono San Pietro, in Valcamonica, nel bresciano, dove è divampato un incendio. Nel rogo il padre Pasquale è rimasto gravemente ferito. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. I due bambini sono stati trovati già morti sui letti: il più piccolo aveva appena finito la terza elementare nella scuola del paese mentre il più grande doveva andare in terza media nella vicina scuola di Capo di Ponte.
Pasquale Iacovone aveva già minacciato di minacciare i suoi figli, arrivando a dire alla madre dei piccoli, Enrica Patti, “ora me li porto 15 giorni al mare e poi non li vedrai più. Li ammazzo”, come ha riferito il legale della donna, l’avv. Pier Luigi Milani che ha aggiunto: ‘Non siamo riusciti a fermarlo”. L’uomo ha poi aggiunto: “Nessuno parli di incidente-. È una tragedia annunciata. C’erano dieci denunce a carico di quest’uomo per stalking. Proprio ieri è stata fissata la prima udienza per un processo ad ottobre”. Il sindaco del paese ha invece parlato di rapporti tesi tra la coppia separata: “È una tragedia che colpisce l’intera comunità ma prima di fare qualsiasi analisi, dobbiamo capire esattamente cosa è successo. Sappiamo che i genitori erano separati e la situazione era pesante: i rapporti tra loro erano tesi, la donna aveva denunciato minacce e aveva paura che il marito potesse fare qualcosa, ma prima di tutto aspettiamo di capire com’è andata”. Uno dei primi ad accorrere sul luogo è stato il parroco, don Pierangelo, che ha spiegato all’ANSA: “Mi hanno telefonato per avvisarmi e mi hanno detto che si era sentito uno scoppio. Io non saprei dire, La casa vista dall’esterno mostra solo qualche segno di fumo. Il fuoco ha fatto danni solo all’interno”.
Pubblicato da tdy22 in luglio 16, 2013
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