Sarebbe la gelosia il movente dell’assassino di Lidia Nusdorfi, uccisa a coltellate a Mozzate, in provincia di Como. Nella notte ha infatti confessato il 29enne Dritan Demiraj, posto in stato di fermo dai carabinieri di Rimini. L’albanese, ex convivente della donna e padre dei suoi due figli, è stato sottoposto a un interrogatorio durato ore. Arrestato per favoreggiamento il datore di lavoro, titolare del forno riminese, che avrebbe, forse solo per solidarietà senza la piena consapevolezza dell’accaduto, fornito un alibi all’albanese. Alla base del delitto ci sarebbe la gelosia: la vittima aveva infatti una relazione con il cugino 20enne del convivente, motivo che forse l’ha spinta a laciare Rimini e trasferirsi da parenti a Mozzate. Demiraj è stato sentito, prima di essere fermato, più volte dai carabinieri ma dal suo racconto sono emerse incongruenze che hanno accentrato su di lui i sospetti. La donna, secondo gli investigatori, si trovava nella stazione ferroviaria lo scorso sabato perchè qualcuno le aveva dato un appuntamento. Poche ore prima della confessione, Dritan Demiraj chiedeva ai cronisti cosa fosse accaduto. “Lidia se n’è andata ad agosto. Non abbiamo più rapporti, ci sentiamo raramente. Perché, cosa è successo?”, si interrogava sulla porta di casa di fronte ai giornalisti. Poi alcune frasi utili a ricostruire il movente dell’assassinio: “Mi dispiace molto per quello che è accaduto a Linda. Mi tradiva con mio cugino poco più che ventenne, che per me era come un fratello, e poi se n’era andata. Ha abbandonato non solo me ma anche i figli, uno avuto con me e uno frutto di una precedente relazione. Voleva rifarsi una vita e invece ha trovato la morte. Quando si fa del male a chi ti ama, non sai mai con chi vai a finire. Chissà chi avrà incontrato sulla sua strada per fare una fine come quella”, aveva aggiunto.
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Delitto di Mozzate: l’ex fidanzato confessa
Pubblicato da tdy22 in marzo 3, 2014
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Omicidio nel sottopassaggio di Mozzate: l’assassino appare nei video
La 38enne Lidia Nusdorfi è stata uccisa ieri nel sottopassaggio della stazione di Mozzate, nel Comasco. In cerca del suo assassino, i carabinieri hanno esaminato le riprese delle telecamere della stazione, del municipio e di altre zone del paese e ora si cerca un uomo, abbastanza giovane, che ha atteso la donna nel sottopassaggio per poi aggredirla alle spalle, colpendola con almeno due fendenti risultati fatali lontano dagli sguardi di possibili testimoni. Due giovani egiziani, tuttavia, hanno udito un urlo mentre attendevano il treno. Mentre si dirigevano verso il sottopassaggio, uno di loro ha notato un uomo, giovane, all’apparenza italiano, che si stava allontanando dalla stazione sotto la pioggia, con l’ombrello aperto. NEl frattempo il ragazzo che era con lui ha notato la vittima ed ha chiamato i soccorsi. Ma Lidia Nusdorfi ha riportato ferite talmente gravi da morire praticaemnte dissanguata. La vittima era nata a Garbagnate Milanese, in provincia di Milano e si era in seguito trasferita a Rimini. Disoccupata, era tornata da qualche mese in Lombardia a Mozzate, dove era ospite di parenti. Ieri sera stava tornando verso casa: era scesa dal treno e si stava dirigendo verso il parcheggio dietro la stazione quando è stata aggredita, s’ipotizza per motivi personali.
Pubblicato da tdy22 in marzo 2, 2014
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Omicidio passionale? Donna muore dissanguata nel Comasco
E’ morta dopo essere stata aggredita in un sottopassaggio nei pressi delle Ferrovie Nord a Mozzate, nel Comasco, una 35enne originaria di Rimini ma trasferitasi da tempo nel comune lombardo. La vittima, stando alle prime ricostruzioni, è stata aggredita nel sottopassaggio che consente di attraversare i binari ed è stata colpita più volte con un oggetto appuntito. La donna si stava recando al parcheggio quando un uomo, pare un ragazzo giovane, italiano, l’ha accoltellata alle spalle. I soccorsi sono stati immediati, ma quando l’automedica e l’ambulanza sono giunte a Mozzate non c’era più nulla da fare: la donna è morta dissanguata. I carabinieri di Cantù indagano sulla vicenda. Al momento la pista più accreditata è quella passionale.
Pubblicato da tdy22 in marzo 1, 2014
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Allieva si sente male, viene affidata a bidello che la palpeggia
Una ragazzina di Como di 15 anni accusa un malore in classe e viene affidata a un bidello di 58 anni, padre di famiglia e nonno di due nipoti, che l’ha palpeggiata e baciata nonostante la ragazza cercasse di dincolarsi. Fortunatamente alla fine la 15enne riesce a tornare in classe e parla immediatamente con la compagna di banco e con altri amici. Tutti le dicono di raccontare il fatto in famiglia e poi di denunciare l’uomo. I genitori della giovane non perdono tempo e si presentano dai carabinieri di Cantù. Le indagini dei militari, condotte con la Procura di Como, sono andate avanti per quasi due mesi, il tempo di raccogliere tutti gli elementi. Ora il 58enne dovrà rispondere di violenza sessuale su minore.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 22, 2014
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La follia dopo la discoteca finisce in tragedia: grave un 26enne
Un serata in discoteca come tante altre che invece per un 26enne si trasforma in tragedia con una lite che sfocia in violenza e l’aggressore che lo pugnala ripetutamente, tanto che quattro coltellate finiscono in profondità e mettono a rischio la vita del giovane meccanico che ora lotta contro la morte all’ospedale Sant’Anna di Como. Tutto è avvenuto intorno alle 3.30 del mattino nei pressi di piazza Marconi a Cantù, dove il 26enne insieme a degli amici ha incrociato un altro gruppo di ragazzi composto da tre italiani e uno svizzero che hanno iniziato a insultare pesantemente i ragazzi anche sulla presunta origine geografica. Dopo qualche spintone e qualche parola di troppo i due gruppi si dividono, ma uno di coloro che avevano insultato per primi ci ripensa e torna indietro. E’ un pizzaiolo comasco di 22 anni a estrarre un coltello a lama lunga e a ferire ripetutamente il 26enne. uindi torna in auto e invita gli amici, ancora ignari di quanto accaduto, a partire di corsa. La Golf percorre un centinaio di metri quindi l’accoltellatore viene fatto scendere. Nel frattempo la vittima viene soccorsa dal 118 e trasportata in ospedale dove è stata sottoposta a un delicatissimo intervento. Secondo quanto ricostruito il 22enne ha vagato per tutta la notte procurandosi diverse ferite durante la fuga. Per questo nella mattinata si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna. E’ bastato poco perché fosse identificato e arrestato. Adesso si trova in cella nel carcere del Bassone di Como con l’accusa di tentato omicidi.
Pubblicato da tdy22 in febbraio 16, 2014
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Il maltempo provoca frane in Lombardia: due feriti
La pioggia sferzante che ha colpito la Lombardia ha provocato frane e smottamenti che stanno tenendo impegnati i vigili del fuoco, al lavoro a Premana, nel Lecchese. La sera del giorno di Natale è stato registrato l’episodio più grave: a Bellagio, nel Comasco, due persone sono rimaste ferite e intrappolate nella loro auto da una caduta di massi. Ancora nel Comasco, a Porlezza, si è invece staccato un pezzo di roccia che ha invaso la strada provinciale 11. Ad Appiano Gentile interventi per alberi caduti, a Valbrona si è spaccato per la pioggia il muro di un oratorio. I vigili del fuoco di Milano hanno trascorso la notte a Pogliano milanese per il rischio di esondazione del fiume Olona. La situazione al momento è sotto controllo.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 26, 2013
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La donna che finisce in carcere: picchiava il compagno
Una donna di 60 anni è finita in carcere perchè accusata di aver picchiato il compagno 58enne. A eseguire il provvedimento restrittivo, emesso dal giudice di Como, i carabinieri di Locate Varesino, in provincia di Como. L’uomo era finito al pronto soccorso dove aveva parlato di “incidenti domestici”. In un caso la compagna l’avrebbe anche minacciato di morte se non avesse mantenuto il silenzio circa le violenze subite. A segnalare i continui litigi e le urla della coppia erano stati i vicini di casa. Le segnalazioni hanno dato l’avvio agli accertamenti da parte dei militari che avevano sistemato in casa delle telecamere nascoste. Ed è stato proprio grazie alle registrazioni audio e video che il pubblico ministero ha chiesto per la sessantenne la custodia cautelare in carcere.
Pubblicato da tdy22 in dicembre 18, 2013
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2 euro e mezzo per il sesso nei bagni della scuola! Questo il post di una 14enne
Una ragazzina di 14 anni di Como che frequenta un’Istituto professionale ha inviato alcuni messaggi su Facebook per cercare di uscire probabilmente dalla sua emarginazione e dal suo momento di difficoltà. Sul post inviato ai suoi compagni di classe la 14enne scriveva: “Offro sesso a 2,5 euro nei bagni della scuola“. Naturalmente in breve tempo gli stessi compagni di scuola hanno creato una pagina Facebook in cui poi la ragazza è stata umiliata e schernita. Il caso è arrivato all’attenzione dei dirigenti dell’istituto, che hanno confermato il fatto, ma spiegato che i rapporti non sono mai stati consumati. La scuola si è attivata con assemblee, colloqui e uno sportello psicologico. Convocata, la ragazzina, ha spiegato di essere stata costretta a prostituirsi dalla famiglia, ma si pensa piuttosto che cercasse di attirare l’attenzione attraverso l’emulazione di casi come quello delle baby squillo dei Parioli. La ragazzina rimarrà a casa una settimana e la scuola ha chiesto alla polizia postale di chiudere la pagina Facebook incriminata.
Pubblicato da tdy22 in novembre 26, 2013
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Sparisce Francesca, ritrovata l’auto e la borsetta. Giallo in Valtellina
Francesca Tarca, 22 anni, giovane mamma di Mello in provincia di Sondrio, dopo aver portato la figlioletta di tre anni da sua madre e aver detto di andare a Lecco a fare un giro con le amiche è sparita nel nulla. Il marito e i famigliari, preoccupati ne hanno dichiarato la scomparsa ai carabinieri. I militari hanno ritrovato la Fiat Punto di Francesca nel piazzale antistante la piscina comunale di Gravedona (Como), all’interno la borsetta con dentro il cellulare.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 30, 2013
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Tragico incidente nel Comasco: muore un 53enne
Tragico incidente la scorsa notte, poco prima della mezzanotte, lungo la strada che conduce al rifugio Venini sul monte Galbiga, Prealpi Luganesi, in provincia di Como. Il 53enne Pierluigi Peduzzi di Pigra, nel Comasco, si trovava alla guida della sua auto quando è finito in un dirupo per cause che non sono ancora stata stabilite. L’uomo è morto nell’incidente mentre il passeggero che era con lui, un compaesano di 71 anni è rimasto ferito. Dopo che è scattato l’allarme, gli uomini del soccorso alpino sono intervenuti sul luogo e, non senza difficoltà, sono riusciti a raggiungere l’auto.
Pubblicato da tdy22 in ottobre 5, 2013
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Tragedia sfiorata a Como: autobus rischia di precipitare per 10 metri
Attimi di panico a bordo di un autobus delle linee urbane di Como che, dopo essersi scontrato con un’auto, ha rischiato di precipitare per una decina di metri e finire dentro un torrente. E’ stata la rapidità di riflessi dell’autista che ha permesso al mezzo di fermarsi sul ciglio del precipizio, protetto da una ringhiera. Il bilancio è di dieci persone contuse, subito soccorse dalle ambulanze, e due feriti, non in modo grave: l’autista e la conducente dell’auto. Sembra che la macchina sia passata col rosso ad un semaforo.
Pubblicato da tdy22 in luglio 30, 2013
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Addio a Stefano Borgonovo, portato via dalla Sla
E’ stato portato via dalla Sla, quella malattia su cui ha cercato di accendere fino all’ultimo i riflettori sulla condizione di chi ne soffra. Stefano Borgonovo non si è mai arresto, ha lottato fino all’ultimo, fino a quando “la s*****a”, come la chiamava scherzosamente lui, non ha deciso di portarcelo via. Ex attaccante di Fiorentina, Milan e Como, con la sua fondazione ha raccolto fondi per la ricerca e lui stesso, in carrozina e accompagnato dall’inseparabile Chantal, è sceso più volte in campo. Ora il lutto pervade il mondo del calcio, per lui che, assieme all’amico Roberto Baggio, indossando la maglia viola della Fiorentina, ha dato vita per anni alla coppia “B2”.Borgonovo era nato a Giussano il 17 marzo del 1964 e aveva da poco compiuto 49 anni, ma per tutti resterà un esempio per la sua forza d’animo e il suo coraggio.
Pubblicato da tdy22 in giugno 27, 2013
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Travolge un centauro dopo aver compiuto un furto: morte nel comasco
Un ladro, a bordo di un furgone rubato Renault Kangoo che procedeva contromano, ha investito e ucciso, nella notte, un motociclista 51enne. Dopo lo schianto, l’uomo ha abbandonato la vettura fuggendo a piedi e lasciando a terra la vittima, morta sul colpo. Il centauro era un esercente di Cantù che gestiva un’attività a Cucciago, nel comasco, dov’è avvenuto lo scontro. Il malvivente stava invece fuggendo a seguito di un furto compiuto in un’azienda della zona.
Pubblicato da tdy22 in Maggio 10, 2013
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Scoperto cadavere nel lago di Como… incidente o suicidio?
Il cadavere di un uomo è stato ripescato dalle acque del lago di Como, di fronte all’abitato della frazione Onno di Oliveto Lario, in provincia di Lecco. Il corpo è stato scoperto da un uomo che stava coprendo la sua imbarcazione. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri. Sul cadavere, che con ogni probabilità verrà sottoposto ad autopsia, non sono stati rinvenuti segni sospetti. Si ipotizza un incidente o un gesto estremo.
Pubblicato da tdy22 in marzo 24, 2013
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“Violazione di domicilio della famiglia Scazzi”, Corona al processo!
In carcere per l’estorsione a Trezeguet, ora la situazione di Fabrizio Corona si complica. Nei giorni successivi all’omicidio di Sarah Scazzi, il fotografo infatti, si sarebbe introdotto nella casa della famiglia, compiendo il reato di violazione di domicilio. Come molti ricordano, Corona si inserì di forza in quella tragedia, catalizzando l’attenzione dei media su di sè, al solo scopo di far soldi. Il fotografo dovrà comparire davanti al tribunale di Manduria il 3 luglio prossimo e rispondere anche di questo ulteriore reato denunciato da Concetta Serrano, madre di Sarah.
Già una volta Fabrizio corona aveva risposto in modo aggressivo ai giornalisti che chiedevano spiegazioni, nel febbraio del 2011, dichiarò:
«Non è possibile che ogni volta che faccio un lavoro pulito si debba scatenare l’inferno: non ho violato l’intimità di nessuno, ho fatto il mio lavoro e sono stato più che educato con la signora Concetta Serrano. Non ci posso credere, dicono che mi sono introdotto in casa di Concetta come un ladro e che l’ho spaventata a morte. Non ci voleva proprio, dopo il bel servizio che abbiamo fatto stamattina». Una lunga cronaca, raccontata con foto e riprese, dei luoghi di Sarah. Era quello lo scopo della sua venuta e questo sapevano i suoi autori di Milano ai quali raccontava, quasi in diretta, ogni mossa sul campo. La prima visita in via Deledda, davanti casa di Michele e Sabrina Misseri, davanti il portone marrone del garage dove è stata uccisa Sarah. Lì tentativo di farsi aprire da Cosima Serrano, mamma di Sabrina, che non ha nemmeno risposto al citofono. Poi un salto al «pozzo dell’orrore» , in contrada Mosca, uno sguardo al casolare dove si riteneva che la quindicenne era stata spogliata e, forse, stuprata già morta (accuse poi rivelatesi false) e una breve pausa nel podere della tomba-cisterna trasformata ora in un piccolo cratere pieno d’acqua e fango. Infine l’intervista a Ivano Russo e al sindaco di Avetrana, Mario De Marco.
Pubblicato da tdy22 in marzo 19, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/19/fabrizio-corona-sarah-scazz/
CONDANNATO DELL’UTRI!
Il senatore Marcello Dell’Utri è stato condannato dal giudice di Como a 9 mesi di carcere, pena sospesa, per abusivismo edilizio, violazione dei vincoli cimiteriali e alterazione delle bellezze paesaggistiche. Dell’Utri ha costruito una casa a tre piani su un albero per dedicarsi al birdwatching. Il tecnico del Comune e la Soprintendenza hanno sempre negato le irregolarità.
Pubblicato da tdy22 in marzo 14, 2013
https://tuttacronaca.wordpress.com/2013/03/14/condannato-dellutri/
Corona show e ora rischia nuova incriminazione!
La storia di Fabrizio Corona segna un’altro capitolo di intemperanze e problemi con le autorità. Nel tribunale di Como si sono vissuti in mattinata momenti di altissima tensione fra il fotografo dei vip e il magistrato che lo interrogava come testimone. Adesso un’incriminazione per oltraggio al magistrato in udienza e falsa testimonianza. In mattinata Corona era in tribunale a Como, dove in tribunale come testimone nel processo su presunte fatture false ed episodi di peculato legati a spettacoli organizzati al casinò di Campione d’Italia.
Corona, era già stato convocato due volte dal tribunale nei mesi scorsi ma non si era mai presentato. Questa volta è arrivato dal carcere di Busto Arsizio, dove è detenuto da quando è stato estradato dal Portogallo in gennaio. Barba e capelli lunghi, il fotografo indossava una tuta blu su una maglietta bianca, jeans e scarpe gialle, e ha avuto modo di scambiare qualche battuta con la madre e la sorella. Al pm che gli ha chiesto spiegazioni in relazione ad una fattura della Corona’s su prestazioni al Casino’ di Nina Moric e Alessia Fabiani, Corona ha prima detto che le due donne mai si sono esibite a Campione, poi ha cambiato versione.
Durante la deposizione il fotografo ha avuto un alterco con il Pubblico ministero Mariano Fadda. Di fronte alle prime domande dell’accusa, di cui evidentemente non ha gradito il tono, Corona ha urlato piu’ volte al Pm: “Mi porti rispetto, esigo educazione nei miei confronti, mi deve guardare in faccia quando mi parla”. “Quando avrà finito di fare il suo show le farò la domanda”, ha replicato Fadda. Ci sono voluti parecchi minuti prima che il fotografo si calmasse e accettasse di rispondere alle domande. Al termine il Pm ha chiesto al tribunale la trasmissione degli atti in procura per oltraggio al magistrato in udienza e per falsa testimonianza.
Pubblicato da tdy22 in marzo 5, 2013
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Poesie e racconti: i colori della fantasia
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