“Voglio che il sole mi dia il benvenuto”

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Rodolfo Valentino– (citato in Portala al Cinema)

Uno sguardo a… le cozze arraganate

La ricetta puoi trovarla QUI!

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Rodolfo Valentino sul set de… Camille

Rodolfo Valentino sul set de… I quattro cavalieri dell’Apocalisse

Rodolfo Valentino sul set de… Sangue e arena

Gente di Castellaneta… Rodolfo Valentino

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Uno sguardo a Castellaneta… le case

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Uno sguardo a Castellaneta… gli insediamenti rupestri

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Uno sguardo a… CASTELLANETA (Taranto)

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Abbiamo vissuto un’ora senza Twitter!

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Abbiamo vissuto un ora senza Twitter! Il microblog infatti nella mattinata (ora italiana) è andato in black-out. Per un’intera  ora le timeline degli utenti sono rimaste ferme, impossibilitate ad aggiornarsi per un problema tuttora sconosciuto. Il blocco ha inizialmente interessato il sito Twitter.com e non le app mobili che utilizzano le sue API poi, come se la piattaforma fosse un imbuto dal collo che si stringe quando si va ai server di sostegno, anche queste ultime si sono bloccate con la conseguenza di non riuscire ad aggiornare il feed dei post.

La notizia è stata confermata qualche ora fa dal portale TheNextWeb  che ha riportato come il suo staff in Asia, Europa e Nord America abbia riscontrato il blocco, con evidenti rallentamenti. Tuttavia il sito Twitter.com non è mai andato offline. Il team di sviluppo sta attualmente lavorando per capire la causa del problema, garantendo un servizio affidabile per mantenere i suoi utenti attivi e “socialmente impegnati”.

E’ invece notizia di non molto tempo fa che il social network è andato sotto un altro attacco del  Syrian Electronic Army, la milizia digitale pro-Assad che nei giorni scorsi aveva causato il panico hackerando e inviando tweet falsi dagli account ufficiali della Associated Press e del Guardian . L’ultima violazione, in ordine cronologico, è diretta ancora una volta ad una testata. Si tratta di E! Online , specializzata in notizie sul mondo della musica e del gossip, che ha una versione anche in italiano.  Gli hacker hanno violato l’account della testata rilasciando il tweet: “Esclusiva Justin Bieber a E! Online: sono gay”.

Insomma anche senza Twitter il mondo è sopravvissuto…

Cirino Pomicino e Grillo… “gli diedi 50 euro!”

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A Radio 24 l’ex ministro democristiano del Bilancio,  Paolo Cirino Pomicino ricorda uno strano episodio:  ”Eravamo nel 2004/2005, ero deputato europeo, il movimento di Grillo era agli albori. Grillo disse una sciocchezzuola, come spesso gli capita di fare. Allora lo corressi, mandandogli un e-mail e gli detti anche 50 euro per sostenere il Movimento stesso. A quel punto non mi mando’ a ”vaffa”, si prese i 50 euro e io fui contento”.

Pomicino oggi esprime perplessità per un Parlamento pieno di ”italiani brava gente”, ma senza alcuna esperienza amministrativa. Forse perchè lui non sa neppure cosa significa essere brave persone essendo stato uno dei 24 parlamentari italiani che hanno ricevuto condanne penali in via definitiva nella XV Legislatura. In particolare è stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione per finanziamento illecito (tangente Enimont) e ha patteggiato una pena di due mesi di reclusione per corruzione per fondi neri Eni. Inoltre è stato coinvolto nella cattiva gestione dei fondi per il Terremoto dell’Irpinia del 1980 (circa 60.000 miliardi di lire), ma i reati sono stati prescritti per decorrenza dei termini processuali.

Alla domanda perchè dovrebbe parlare male di Grillo se ne è stato anche il finanziatore ha risposto così: ”Salvatemi almeno le buone intenzioni! – dice Pomicino a Radio 24 – Il Movimento 5 Stelle ha sempre avuto e ha ancora l’aspetto positivo di istituzionalizzare il disagio, di non lasciarlo fuori dalle assemblee elettive, ma quando si è nelle istituzioni non si può dire no a tutto e tutti. C’e’ bisogno di assumersi delle responsabilità, altrimenti abbiamo sbagliato tutti a partire dal sottoscritto che ha dato 50 euro sette anni fa”.

C’è bisogno forse di corrompersi? Perchè a quanto pare dai trascorsi dell’ex ministro il senso delle sue parole assume un inequivocabile e agghiacciante compromesso di fondo: “Non si può dire no a tutto e tutti”. Si deve quindi dire sì, di fronte a nomi come la Biancofiore o Miccichè? Forse nella filosofia di Pomicino le “brave persone” sono coloro che usano finanziamenti illeciti, usano fondi neri e speculano sulle popolazioni che hanno subito un terremoto?

Cirino Pomicino tra lacrime e nuove verità!

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“Il giudice Giovanni Falcone si reco’ dal senatore Andreotti in compagnia dell’europarlamentare Salvo Lima. Come puo’, quindi, Lima essere accusato di ‘mafiosita’?” Si apre così la difesa di Andreotti da parte di Pomicino, contro il tribunale capeggiato, in studio, dal direttore de il Fatto Padellaro. “Incontrai Falcone a Roma proprio davanti all’ufficio di Andreotti – dice Pomicino – mentre era in compagnia di Lima. Vi si era recato – era il 1989 – per spiegare ad Andreotti le ragioni per le quali aveva denunciato un democristiano per via dell’omicidio Mattarella”.

Una versione tutta nuova rispetto a quella che lo stesso Pomicino dichiarò nel 2002 e ripresa spesso dall’avvocato di Andreotti Franco Coppi, secondo cui la strana visita serviva a “chiedere aiuto per lasciare Palermo”

Cirino Pomicino che cambia versione, poi arrivano le lacrime. Un pianto per il suo amico di una vita. Quel Giulio a cui chiedere consiglio (e non solo) e quel “santo” a cui appellarsi sempre. Ma fino a quando dovremo assistere al protagonismo di vecchie leve politiche, spesso con passati imbarazzanti che continuano a cercare il protagonismo in tv, radio e ogni occasione pubblica per sentirsi ancora addosso quell’ “odore di potere” ormai perso da troppo tempo?

Forse arriverà un giorno che ci rimpiangeremo Andreotti?

Sognate di volare? Ora si può!

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Si avvera il sogno più ancestrale dell’uomo… il poter volare. Arriva Antigravity Yoga, una disciplina praticata in sospensione, ma accessibile a tutti, che sta conquistando l’Italia da nord a sud, isole comprese.

L’idea è di Christopher Harrison, atleta, ballerino e coreografo statunitense, che nel 1991 fondò la compagnia artistica Antigravity Inc e progettò nel 1999 la prima amaca antigravità in tessuto soft touch. La disciplina è stata sviluppata inizialmente come forma di riscaldamento per la compagnia di danza e rinforzo muscolare.

Fu proprio Harrison a sperimentare i benefici della decompressione su la colonna vertebrale e sulle articolazioni e pian piano studiò il metodo dell’Antigravity yoga.

“Si tratta di un tipo di lavoro fisico e mentale adatto a tutti: la forza della vita che ti butta giù è la stessa energia che ti fa risalire”  spiega Sayonara Motta, campionessa mondiale di aerobica nel 1992 e oggi master trainer per l’Italia di antigravity fitness. Liberarsi del senso di gravità ha molti vantaggi: svincola le articolazioni dalla compressione, distende la colonna, migliora il sistema circolatorio e linfatico, ringiovanisce la pelle stimolando la microcircolazione e infonde fiducia in se stessi.

Molte casalinghe e persone normali si ritrovano in posizioni sospese che non avrebbero mai immaginato. Poi scendono dalle amache, si misurano con il metro posizionato all’uscita della sala e sono più alte di due centimetri grazie al lavoro di decompressione: un risultato tangibile fin dalla prima lezione, anche se purtroppo non cumulativo. Vedere il mondo da una prospettiva diversa aiuta, inoltre, ad aprire la mente ed essere più creativi.

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La casa-lumaca in Messico!

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Si chiama Casa Caracol e si trova a Isla Mujeres, in Messico.  La struttura ispirata al guscio di lumaca è stata disegnata dall’architetto Eduardo Ocampo e da sua moglie Raquel. L’edificio principale fu completato nel 1994 ma venne ampliato dieci anni più tardi con la costruzione di una foresteria.

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L’asilo a forma di gatto!

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Trovarsi un gatto accovacciato il primo giorno di scuola non è da tutti! Il Kindergarten Wolfartsweier, a Karlsruhe in Germania è il luogo ideale dove poter trascorrere l’infanzia. La bocca del gatto è l’entrata all’edificio, mentre all’interno si trovano un enorme guardaroba, aule, mensa, spazi per giocare e all’ultimo piano una sala in cui dar vita alla propria creatività, ma anche dove poter guardare l’esterno attraverso gli occhi del gatto. L’opera è stata disegnata da Tomi Ungerer and Ayla Suzan Yöndel con l’intento di poter regalare davvero un’esperienza particolare ai bambini.

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L’hotel a forma di coccodrillo!

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Uno strano hotel il Gagudju Crocodile Holiday Inn, nel nord dell’Australia. Il complesso, infatti, ricorda la forma di un coccodrillo.

Nella pancia del rettile potete rilassarvi in camere ristrutturate di recente, oppure trovare il relax nel cortile privato, o sdraiarvi accanto alla piscina.

Gagudju Crocodile Holiday Inn si trova a Jabiru ed è in posizione ideale per i visitatori di esplorare il nord di Kakadu, tra cui Ubirr, Cahills Crossing e Magella Creek. E ‘anche a pochi chilometri di distanza dal Bowali Visitors Centre, centro di eccellenza del Parco Nazionale Kakadu, un oasi paesaggistica in cui poter vivere le emozioni di trovarsi a contatto con la natura più selvaggia.

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Una pubblicità contro gli abusi a misura di bimbo.

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Una pubblicità a misura di bambino contro gli abusi è questa la sfida dell’organizzazione  spagnola, Anar Foundation, la quale ha usato una speciale tecnica di stampa, chiamata “lenticolare”, una tecnica già conosciuta da qualche decennio usata per realizzare quelle figurine che cambiano aspetto a seconda dell’inclinazione e del punto di vista.  Ecco perciò che un bambino ritratto in primo piano sui manifesti se visto da un adulto assume le sembianze di un faccino triste, ma se visto dalla prospettiva di un bimbo quel faccino si riempie di ematomi. Questo è il segnale forte che si è voluto dare con una campagna anti-abusi. Compare anche un numero di telefono da poter chiamare se si è in difficoltà. Si ritiene che questo piccolo stratagemma possa convincere i bambini a fidarsi e confidarsi al numero abilitato per i bambini in difficoltà.

 

Justin Bieber aggredito durante il concerto!

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Justin si stava esibendo al piano durante il concerto a Dubai quando un fan impazzito è salito sul palco e l’ha afferrato alle spalle. Il ragazzo è stato bloccato dagli uomini della sicurezza, ma Bieber era comunque riuscito a sottrarsi alla sua presa, defilandosi poi verso la zona laterale del palco per continuare il suo show mentre le guardie trattenevano l’aggressore. Mentre le ragazze presenti al concerto continuavano a gridare il nome del loro idolo, come impazzite dall’idea che qualcuno potesse fargli del male, la popstar, scossa ma illesa, ha fatto sfoggio di disinvoltura cantando Boyfriend’ e ‘Baby’. Non smette quindi di stupire con colpi di scena il tuor Believe, iniziato lo scorso aprile. Bieber era stato criticato per aver aggredito un paparazzo e, in seguito, per una battuta infelice su Anna Frank quando si trovava ad Amsterdam. Però è stato anche in grado di stupire positivamente durante i suoi spettacoli in Medioriente, quando ha deciso di fare un intervallo per permettere ai ragazzi di pregare nonchè di lasciare fuori dalla scaletta le canzoni che avrebbero potuto offendere i musulmani.

Il vaccino contro la droga.

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Arriva il vaccino anti-eroina e già si parla di effetti straordinari. Sono stati gli Usa a metterlo a punto e lo hanno già sperimentato a lungo sui ratti.   Il vaccino, descritto sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti e realizzato dai ricercatori coordinati dall’Istituto di ricerca Scripps in California, agisce intercettando le sostanze psicoattive nel sangue e impedendone l’afflusso al cervello.  Quindi non sarebbe solo in grado di annientare gli effetti dell’eroina ma anche quelli di molte altre dipendenze.

Da anni si cercano farmaci per contrastare gli effetti collaterali legati alla disintossicazione e capaci di riuscire a evitare le ricadute. Molti passi in avanti  si erano fatti in questo campo, ma nessuno dei rimedi fino a oggi conosciuti aveva dato gli esiti strabilianti che sembra possedere questo farmaco di nuova generazione.

«Ratti affetti da dipendenza – ha spiegato George Koob, uno dei responsabili dello studio – riprendono compulsivamente a utilizzare la droga se ne hanno la possibilità, ma il nostro vaccino blocca questo comportamente».

Tra poco vi sarà la sperimentazione sull’uomoe se i test dovessero confermare quanto osservato fino a ora il farmaco potrebbe essere usato in tempi brevi su gli oltre  10 milioni di persone nel mondo dipendenti da eroina.

Scontri con la polizia alla Statale di Milano!

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Questa mattina a Milano,ci sono state le cariche delle forze dell’ordine contro gli occupanti dell’università Statale di Milano. Ecco cosa è accaduto:

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La foto pubblicate su Twitter  fanno vedere in che modo stamane l’amministrazione dell’università Statale di Milano ha svuotato e liberato dall’occupazione la libreria autogestita Ex-Cuem, in via Festa del Perdono. Per oggi alle 14 era prevista una semplice assemblea pubblica per discutere dell’accaduto e per ripartire ma l’atmosfera si è scaldata e sui principali social network alcuni utenti hanno postato le foto degli scontri con la polizia

Le ruspe a 5 Ptz un pezzo di street art che viene distrutta!

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Se ne parlava, ma non ci si credeva… nessuno poteva fare uno scempio simile… nessuno avrebbe mai pensato che ci sarebbe stato il coraggio di abbattere un pezzo di storia mondiale… lo street art di Queens, davanti a Ps One  è il simbolo della libera arte e della libera espressione. Un avamposto autogestito, la mecca dei graffitari  di tutto il mondo… quell’angolo in cui arrivi e puoi dare sfogo alla tua fantasia… non c’erano limiti all’immaginazione, ai murales che si intersecavano uno dentro l’altro e che davano vita a un museo all’aria aperta. Ora arriva la speculazione edilizia, arrivano le ruspe per abbattere l’edificio… al suo posto saranno costruiti freddi e gelidi appartamenti di lusso. Piscine, palestre, party room, parcheggi per 200 posti auto. 5 Ptz va in mano ai ricchi e viene sottratto spazio all’arte spontanea che da sempre era una caratteristica fondamentale di Long Island.

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Una donna incinta è stata aggredita con l’acido.

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Una donna incinta di 32 anni è stata aggredita e colpita al viso con dell’acido da un uomo ancora non identificato, mentre stava andando a fare degli esami per la gravidanza all’ospedale di Cuggiono, nel Milanese. L’aggressione è avvenuta alle 8.30. La vittima, al secondo mese di gravidanza, era appena scesa dalla sua auto e stava entrando in ospedale per i controlli di routine, quando è stata raggiunta da un uomo a bordo di un scooter.

L’aggressore le ha scagliato contro il contenuto di una bottiglietta di vetro, che ha raggiunto la vittima al volto e ha colpito anche l’occhio sinistro. Per fortuna la 32enne si è accorta di quanto stava accadendo ed è riuscita a evitare di essere investita in pieno dall’acido contenuto nella bottiglietta. Subito soccorsa, è stata dimessa nel pomeriggio. Le sue condizioni sono meno gravi del previsto: al momento delle dimissioni nel bollettino medico si prescrivono 20 giorni di prognosi.

I  carabinieri di Legnano, guidati dal capitano Michela Pagliara, hanno visionato i filmati a circuito chiuso dell’ospedale e ascoltato il racconto della donna. E soprattutto hanno cercato di ricostruire i legami della vittima per individuare l’autore del gesto. Sembra che la 32enne non abbia saputo spiegare per quale motivo sia diventata un bersaglio, né tantomeno abbia fornito indicazioni sull’autore dell’aggressione.

L’archivio segreto del Divo Giulio!

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Che ne sarà dell’archivio segreto del Divo Giulio?

Ora che Andreotti è morto a chi andrà in eredità l’Archivio Segreto dell’eminente politico italiano? Ognuno di quei 3500  faldoni racchiude una storia, una verità o un mistero. Già nel 2007 erano stati considerati “di interesse storico particolarmente rilevante” e sono stati trasferiti da via Borgognona, 47 in via delle Coppelle, 35 nel Palazzo Baldassini. Solo l’Ansa ha avuto il permesso di fotografarli e di visitarli nel caveau blindato dell’Istituto Don Sturzo. C’è oggi qualcuno che trema? Qualcuno che vuole metterci le mani sopra? Qualcuno che vuole manometterli? Chi sono i nomi che ricorrono in quei faldoni?

C’è al momento un progetto, il cosidetto Giuli.a, per rendere fruibile quella documentazione attraverso moderne forme di comunicazione. Ma sarà tutto fruibile o il materiale sarà scelto accuratamente?

Flavia Nardelli, dell’istituto Luigi Sturzo dichiarò all’Ansa, al momento della presentazione del progetto “Giuli.a”, sull’archivio segreto di Giulio Andreotti, dichiarò all’Ansa: “L’Archivio Andreotti rappresenta un punto di grande forze per l’istituto e per noi è stato un grande onore quando il Presidente ha deciso di depositarlo e di donarlo all’istituto. È un archivio straordinariamente grande perché è fatto di 3.500 faldoni, quando normalmente un archivio medio è fatto di 500-600 faldoni e già questo fornisce un’idea della dimensione di questo archivio. Il suo archivio è molto ricco di carte, documenti, lettere, fotografie, interviste e l’interesse è proprio nella complessità di queste fonti che costruiscono dei percorsi particolarmente significativi.”

Naturalmente tra le sezioni più significative dell’archivio segreto vi è quella della politica estera che potrebbe chiarire molti misteri della storia italiana. Si va da un faldone con sopra scritto “Libano”, “Viaggio in Asia” o “Ebrei”.

Ci sono testimonianze dei rapporti tra Occidente e Est-Sovietico negli anni della Guerra Fredda come quando Giulio Andreotti invitò Andrei Gromyko, un potente sovietico ministro degli Esteri russo, a ripensare al boicottaggio di Mosca nei confronti delle Olimpiadi di Los Angeles. Foto di visite ufficiali con i potenti esteri, immagini di bombardamenti, visite di altri politici come Craxi in Cina: il divo Giulio Andreotti conserva tutto, dalle pietanze dei menù consumati all’Estero, al programma della crociera. Ci sono anche ricordi personali come il diario scolastico del bambino Andreotti della quarta elementare della scuola Diaz di Milano risalente al 1928 dove racconta dell’attentato al Re del 16 aprile del 1928, in cui morirono 16 persone in piazza Giulio Cesare.

Il progetto a cui si mira è un archivio digitale che permetta di cercare in modo guidato, attraverso alcune parole chiave, i contenuti di proprio interesse attraverso l’interazione con il sistema. Possiamo davvero aspettarci una specie di wikileaks all’italiana?

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Una volta che si accede alla fetta…si vuole la torta: la diaria dei grillini

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I parlamentari grillini non vogliono rinunciare alla torta… perché ne hanno assaggiato una fetta. C’è scontro nel Movimento per la diaria, cioè quella parte accessoria a cui hanno diritto i parlamentari per rimborsarsi le loro spese. Dai viaggi al cellulare, dai taxi a qualsiasi altra spesa… anche perché le diarie non devono essere rendicontate e costano circa 48mila euro l’anno per parlamentare.

E se Grillo chiedeva ai suoi parlamentari di tenersi solo ciò che effettivamente veniva speso (il che è già un assurdo perché un qualsiasi cittadino deve pagarsi da solo taxi, cellulare, viaggi, etc…) i grillini rispondo che sarà invece “Volontaria la restituzione della quota non spesa”. Insomma nessun obbligo… forse Grillo è più onesto di chi attraversa i corridoi del potere o forse sono proprio quei corridoi a far girar la testa alle persone e chi prima era onesto, lì dentro non lo è più.

La manifestazione… porta in piazza gli slip!

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In Venezuela continuano le proteste dopo il risultato delle elezioni che hanno fatto seguito alla morte di Chavez e durante le quali Henrique Capriles ha perso contro Nicolas Maduro la cui vittoria non è però stata riconosciuta dalla coalizione all’opposizione. Ora è il momento per le donne di scendere in strada, in modo… femminile. Il partito del leader dell’opposizione, infatti, ha organizzato un flashmob e ne ha sparso la voce tramite social networks. Quella di domani però non sarà una protesta come se ne vedono molte: la “gran smutandata nazionale”, ideata dall’ex direttrice del Consiglio Nazionale Elettorale Ana Mercedes Díaz. Il programma è semplice: le donne devono riunirsi nella piazza principale della propria città e depositare delle mutande, a rappresentare ulteriori voti per Capriles.Per chi non potesse essere presente, c’è noltre la possibilità di appendere un paio mutandine al finestrino della propria auto o alla porta di casa. Ancora una volta, quindi, si vuole ridicolizzare le forze armate venezuelane e denunciare così la mancanza di “uevos” della classe dirigente. Una simile protesta era già avvenuta in precenza, quando delle donne hanno “affrontato” i militari mostrando loro delle uoma e affermando che i loro frigoriferi ne avessero più degli uomini armati. Ma la protesta di domani sarà anche un modo per rendere omaggio alle donne che hanno lottato per la libertà del Venezuela e per le madri che hanno perso i propri figli in nome della democrazia.

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Anita il finanziere che si è dovuto togliere la divisa perché trans

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Per 22 anni Antonio Palladino ha prestato onorato servizio nella Guardia di Finanza, poi ha sentito la necessità di diventare ciò che la sua “natura intima” gli chiedeva che fosse: Anita.

Dopo che ha cambiato sesso, Anita, è stata costretta a congedarsi dalle forze dell’ordine perché  “affetto da disturbo di identità di genere”.

“Conservo un ricordo meraviglioso dei miei ex colleghi – racconta Anita -, come di tutti i miei anni trascorsi nella Guardia di Finanza. Purtroppo, il regolamento ha imposto che mi fosse tolta quella divisa che sentivo mia. Per questo chiedo di poterla indossare di nuovo e ho intenzione di portare il mio caso davanti alla Corte di Giustizia Europea. Io mi sento perfettamente in grado di fare lo stesso lavoro che ho sempre fatto. Non sono invalida”.

Anita oltre a non essere invalida ha un’esperienza pluriennale nel servizio di anticontrabbando e antidroga. E’ giusto congedare una risorsa che può perfettamente svolgere il proprio lavoro con competenza e professionalità solo per aver cambiato sesso? Perché Anita deve essere discriminata?  Se decideva di rifarsi il naso o di cambiare colore degli occhi poteva continuare a stare all’interno della Guardia di Finanza, ma cambiando sesso non è possibile? Perché abbiamo ancora paura delle problematiche legate al sesso? Antonio non era contento del suo aspetto fisico, aveva un disagio psicologico legato al suo corpo maschile, una volta che lo ha risolto, che quindi ancor con più dedizione potrebbe dedicarsi al suo lavoro, lo impediamo. Dove è la logica?

Nonostante ora Anita stia anche in difficoltà economica ha rifiutato l’offerta fatta dalla Guardia di Finanza, prevista dalla legge di riforma delle forze dell’ordine 21692, di mettersi dietro a una scrivania dell’Agenzia delle Entrate per svolgere mansioni amministrative.

Lei vuole vestire nuovamente quella divisa, non vuole nè una scrivania, nè le mansioni amministrative. Vuole fare il lavoro che ama e per il quale è stata addestrata e ha esperienza.  “Non avrei nemmeno le competenze per lavorare in un ufficio amministrativo. Io ho sempre fatto il finanziere”, ha rivelato.

Andreotti affronta ora l’ultimo grado di giudizio! Paradiso o Inferno?

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I giudizi su Andreotti non possono essere unanimi… Una figura dai molti lati oscuri e soprattutto troppe conoscenze legate al mondo della criminalità organizzata. Un credente poi, di quelli più intransigenti, che si battono il petto ogni giorno dell’anno, ma che sanno anche fare compromessi.  Ma come è stata presa la notizia della morte di Andreotti in Italia?

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Giorgio Napolitano: “Sulla lunga esperienza di vita del senatore Giulio Andreotti e sull’opera da lui prestata in molteplici forme nel più vasto ambito dell’attività politica, parlamentare e di governo, potranno esprimersi valutazioni approfondite e compiute solo in sede di giudizio storico”. Poi il Presidente della Repubblica ha inviato il saluto alla famiglia Andreotti  “A me spetta in questo momento rivolgere l’estremo saluto della Repubblica a una personalità che ne ha attraversato per un cinquantennio l’intera storia, che ha svolto un ruolo di grande rilievo nelle istituzioni e che ha rappresentato con eccezionale continuità l’Italia nelle relazioni internazionali e nella costruzione europea”. Esprimo alla gentile consorte signora Livia e a tutti i familiari la mia vicinanza e sentita partecipazione al loro cordoglio, anche nel ricordo dei rapporti di collaborazione istituzionale e personali che intrattenni con lui in diversi periodi della vita nazionale”.

Enrico Letta, Presidente del Consiglio dei Ministri: ”Protagonista della democrazia italiana sin dalla nascita della Repubblica dopo i traumi della dittatura e della guerra, ininterrottamente presente nelle istituzioni e nelle assemblee rappresentative, con lui se ne va un attore di primissimo piano di oltre sessant’anni di vita pubblica nazionale. Alla famiglia le sentite condoglianze personali del presidente del Consiglio e del governo tutto”. E Letta sarebbe il Presidente che guida il Governo del cambiamento e delle riforme? Colui che compiange Andreotti?

Romano Prodi: “Esprimo le mie più sentite condoglianze ai familiari del presidente Giulio Andreotti. Con lui scompare uno statista che ha segnato le fasi più importanti della storia politica e istituzionale del dopoguerra”. Per fortuna che non è diventato Presidente della Repubblica, altrimenti avremmo avuto anche i funerali di Stato e la camera ardente.

A Prodi fa eco Giuseppe Ciarrapico: “Un amico affettuoso e un grande statista… Abbiamo condiviso una vita”, compresi “i momenti terribili, quando la Procura di Palermo si scatenò contro di lui e io testimoniai in Aula per più di un’ora.”

Clemente Mastella: “Quando feci il ministro chiesi un consiglio ad Andreotti e Cossiga. Andreotti, davanti ai miei dubbi, mi disse che avevo il dovere di andare a eliminare la contrapposizione tra magistratura e politica, aggiungendo che il consiglio veniva da chi aveva sofferto moltissimo… Sono abbastanza commosso. Lui stette a casa mia durante la festa di Telese e colpì i giovani in modo fascinoso. Il cinismo di Andreotti, le voci sui suoi archivi, i ricatti sinceramente sono aspetti che non ho mai avuto occasione di constatare, anzi io con Evangelisti ho fatto da cerniera ai tempi della segreteria De Mita e quando c’erano motivi di tensione, io facevo da mediatore”.

Renato Brunetta: “Credo che ad Andreotti, nella diversità di idee e di temperamento, chiunque ami la politica e l’Italia, debba in queste ore inchinarsi davanti alla sua memoria. Giulio Andreotti, senatore a vita, sette volte presidente del Consiglio, membro del Parlamento repubblicano sin dalla prima seduta  è stato una personalità di eccezionale rilievo nella vita politica italiana e internazionale. In questa giornata di emozione vorrei ricordarlo in due momenti diversi. Quello iniziale, allorchè, collaborando con De Gasperi, ha al suo seguito esaltato la capacità del nostro Paese di risorgere dalle macerie del dopoguerra. E quello finale, quando con dignità ha dovuto sopportare una amara vicenda giudiziaria, da cui è uscito vincitore ma ferito”. E Brunetta siede nei banchi dei parlamentari che hanno dato la fiducia al Governo di Servizio al popolo e di riforma? Qualcuno che rimpiange Andreotti che cambiamenti può fare per gli italiani?

Ferdinando Casini: “La mia è una riflessione reazione da amico perché l’ho conosciuto Andreotti tanti anni fa. Da giovane ho seguito un grande partito, la DC, di cui Andreotti è stato sempre un punto di riferimento. Era molto ammalato e tutti sapevamo la sua condizione di estrema gravità. È stato un grande personaggio, uno statista di cui si è parlato bene e male alternativamente e la storia gli darà un giudizio più serio di quanto i suoi detrattori gli hanno dato in vita”. Quanti amici di Andreotti abbiamo in Parlamento?

Schifani: “Scompare simbolo della nostra vita democratica. Un uomo che è stato capace, con alto senso dello Stato e con un’intelligenza non comune, di segnare tanti momenti fondamentali delle nostre istituzioni. Sono vicino ai suoi familiari in questo momento di dolore, anche a nome di tutti i senatori del Popolo della Libertà”.

Unione Monarchica: Uomo di Stato, dichiarò di aver votato Monarchia al referendum.” In caso uomo di Monarchia!

Adesso che avrà a che fare con Dio, chiederà un posto

Boateng insulta i tifosi milanisti… che bell’esempio!

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L’educazione nel calcio si è persa. I primi sono propri i giocatori come  Kevin Prince Boateng che reagiscono ai fischi dei tifosi con le parolacce. Un giocatore dovrebbe avere l’umiltà anche di accettare le critiche e comunque una disciplina tale che non gli permetta di reagire con insulti solo perché il loro gioco non è piaciuto. Dovrebbero essere i primi a dare il buon esempio… invece il ghanese del Milan ha preferito un “vaffa” indirizzato alla tribuna rossa di San Siro.

La disoccupazione crescerà nel 2014.

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È quanto prevede l’Istat, aggiungendo che nel 2014 il tasso di disoccupazione continuerebbe a crescere fino a raggiungere il 12,3% (ora siamo all’11,9%, ufficialmente ). Il tasso di disoccupazione salirebbe anche nel 2014 a causa del ritardo con il quale il mercato del lavoro è previsto rispondere alla lenta ripresa dell’economia. Quindi non ci sono inversioni di marcia e anche se la macchina di risanamento iniziasse oggi i benefici non si vedrebbero nell’immediato, ma occorrerebbe del tempo per avere dei segni di ripresa.

Si suicida un vicedirettore della Rai.

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Il vicedirettore della Testata giornalistica regionale della Rai, Paolo Petruccioli, si e’ suicidato stamani lanciandosi da una finestra degli uffici Rai di Borgo Sant’Angelo a Roma.  Petruccioli era arrivato in Rai nel 1982 e ha ricoperto il ruolo di vice direttore di Raisport,di Radiouno, delle Relazioni esterne e del Televideo.

Il corpo di Petruccioli e’ stato trovato in strada davanti alle mura del Vaticano. Si apprende anche che Paolo Petruccioli prima di suicidarsi avrebbe spedito una mail alla moglie manifestando le sue intenzioni. La donna avrebbe tentato di fare il possibile per evitare il tragico gesto. Sul posto e’ intervenuto il 118 di Roma.

Che vergogna! Ennesima manifestazione del Coisp contro Aldrovandi

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Siamo un Paese che ha perso il senso della vergogna, il senso dell’indignazione e soprattutto gli ideali di giustizia e di pena commisurata a un reato.

Franco Maccari, segretario generale del Coisp, annunciando la manifestazione di domani a Roma, dalle 10 alle 13, davanti al Consiglio Superiore della Magistratura e al Ministero della Giustizia per chiedere gli arresti domiciliari per i poliziotti che hanno ucciso Federico Aldrovandi.

Uno scandalo e una vergogna davanti la quale i cittadini, ma soprattutto i politici dovrebbero indignarsi e reagire contro una violenza psicologica e verbale perpetrata e reiterata dal Coisp.

Le ultime dichiarazioni di Maccari sono agghiaccianti e sarebbero ridicole se non fossero drammatiche:

“Sul caso Aldrovandi – fa notare Maccari – abbiamo i tribunali di sorveglianza, Padova e Milano, che hanno posto agli arresti domicilari due dei quattro poliziotti coinvolti nella vicenda, mentre il tribunale di sorveglianza di Bologna insiste incredibilmente per tenere dietro le sbarre gli altri due poliziotti condannati. Anche questi uomini – rimarca – scontino la pena ai domiciliari. Non vogliamo privilegi, ma neanche che ci siano diritti affievoliti per gli uomini in divisa. Può capitare di sbagliare e le sentenze si rispettano, ma l’applicazione delle pene deve essere coerente e corretta per tutti”.

E che giustizia può esserci per un ragazzo morto ammazzato da 4 poliziotti? 4 contro uno non c’è neppure nella legge della giungla… adesso dobbiamo dare un premio o equipararlo agli altri cittadini? Un poliziotto che sbaglia dovrebbe pagare molto di più rispetto a un cittadino. Hanno oltraggiato la divisa che portano, hanno umiliato l’istituzione che rappresentano, si sono macchiati un delitto indegno… La prigione è ancora una pena lieve!

Giulio Andreotti, protagonista della vita politica italiana, è morto

morto giulio andreotti-tuttacronaca

E’ morto alle 12.25, nella sua abitazione romana, uno dei protagonisti della vita politica italiana della seconda metà del XX secolo: Giulio Andreotti, uno dei principali esponenti della Democrazia Cristiana. Nato a Roma nel 1919, Andreotti ha rivestito per sette volte la carica di Presidente del Consiglio dei ministri ed è in seguito stato nominato senatore a vita. Ha anche ricoperto il ruolo di ministro della Difesa, degli Esteri, delle Partecipazioni Statali, delle Finanze, del Bilancio e dell’Industria, del Tesoro, dell’Interno, dei Beni Culturali nonché delle Politiche comunitarie. Dal 1945, la sua presenza nelle assemblee legislative italiane è stata una costante.

Nel 2003 la Corte d’Appello di Palermo l’ha giudicato per concorso esterno in associazione mafiosa: assolto i per i fatti successivi al 1980, per quelli anteriori, per i quali era sopravvenuta la prescrizione, è stato dichiarato il non luogo a procedere.

Andreotti ha svolto funzione di Presidente del Consiglio del governo di “solidarietà nazionale” durante il rapimento di Aldo Moro, che aveva conosciuto negli anni in cui ricopriva l’incarico di l’incarico di direttore di Azione Fucina (la rivista degli universitari cattolici), proprio mentre Aldo Moro assumeva la presidenza dell’associazione.[8] Quando nel 1942 questi fu chiamato alle armi, Andreotti gli successe nell’incarico di presidente, incarico che mantenne sino al 1944:Con Moro ci conoscevamo fin dai tempi della Fuci, lui era presidente, io dirigevo l’Azione fucina, e quando lui lasciò la carica presi il suo posto. Quindi una dimestichezza che risaliva a prima della politica. […] ho sempre avuto con lui una relazione molto facile, proprio perché c’era questo legame universitario.”

Ma Andreotti, nella sua lunga attività, ebbe anche rapporti con Carlo Alberto Dalla Chiesa, Michele Sindona e Licio Gelli e fu sicuramente uno dei politici italiani più conosciuti, ma anche tra i più discussi.

“Il potere logora chi non ce l’ha”

-Giulio Andreotti-

Assaltato un portavalori a Marino, vicino a Roma

portavalori-marino

C’è stato un assalto ad un portavalori a Marino, vicino a Roma. Due uomini, armi in mano, hanno tentato la rapina davanti alla Banca di Credito Cooperativo. La sparatoria che ha avuto luogo ha lasciato gravemente ferita al volto una guardia giurata, colpita da uno dei malviventi. La polizia ha bloccato un rapinatore, oltre a recuperare la pistola.

Roma paralizzata dalla pioggia e giunta sott’accusa!

MALTEMPO-ROMA-tuttacronaca-san pietro

Quando piove nella Capitale i disagi non mancano. Bastano poche gocce a bloccare il traffico, ma nella giornata di oggi le condizioni della città sono veramente drammatiche. Le intense piogge della notte hanno allagato  diverse aree e questa mattina ci sono stati notevoli disagi per gli automobilisti e per i trasporti urbani nella città. Naturalmente raffica sul web si è scatenata una raffica di tweet dei romani esasperati dai disservizi. Ormai Roma è una città al collasso. Su microblogger si legge:

“Basta poco per mandare tutto in tilt”, “Strade allagate, buche che sembrano piscine. Alemanno, dopo cinque anni di inutili promesse, non è riuscito con manutenzione e nuove infrastrutture a rendere vivibile questa città”.

Non sono neppure mancati gli incidenti e non solo sulle consolari in direzione del centro, ma anche sul Gra tra l’Ardeatina e la Prenestina. Chiusa la galleria Giovanni XXIII, in direzione Foro Italico, dopo altri lievi incidenti. Sul grande raccordo anulare il traffico è andato subito in tilt: la sala operativa municipale, che sta monitorando la situazione della viabilità, ha spiegato come non ci siano “grosse criticità”, ma non pochi sono gli automobilisti che denunciano sui social code chilometriche.

 Pesanti ritardi anche per i mezzi pubblici in alcune zone, bloccati dal traffico: ritardi anche per la ferrovia Roma-Viterbo.

Ma non solo: circolazione complicata anche tra via Nomentana, Casal Boccone, via Flaminia, Corso Francia, via Prati Fiscali. Ore di code per arrivare all’aeroporto di Fiumicino.

Si è anche aperte una voragine in via Illiria che ha provocato ulteriori problemi alla circolazione. 

Il maltempo era stato previsto dai meteorologi: in base alle previsioni, dovrebbe protrarsi fino a domani, con qualche schiarita a partire da mercoledì, ma se continua così, a detta di molti cittadini, si rischia anche di non trovare più la Capitale. A parte iperboli e esagerazioni, è comunque una situazione intollerabile, Roma per i romani è diventata un incubo e per i turisti una truffa (notizia di oggi il gelato a 16 euro al cono, consumato in piedi in una gelateria del centro).

Non mancano neppure i danni all’agricoltura. Dopo gli allarmi lanciati nelle regioni del nord come l’Emilia, la Lombardia e il Veneto, ora è scattata l’allerta anche nelle campagne laziali e nel sud.

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Quando saltare sul materasso… è un lavoro!

saltare sui materassi

Scordatevi di quando da bambini rimbalzavate su e giù sul letto divertendovi: ora saltare sul materasso è un lavoro, un’operazione ripetitiva da compiere giorno dopo giorno, un impiego che “non è per tutti. C’è un modo giusto e uno sbagliato per farlo”. Chi lo afferma è Reynoso, l’uomo che salta sui materassi per lavoro, certo non per gioco. Perchè serve tecnica anche per collaudare un materasso da 2750 dollari e non può essere una macchina a sostituire il lavoro di un uomo e delle sua dita dei piedi. L’uomo comprime sapientemente non meno di 28 strati di soffice ovatta mentre cerca di rilevare grumi  di materasso delle dimensioni di un pisello, oppure altre imperfezioni, di quelle che possono rendere insonni le notti delle principesse delle fiabe ma anche di quelle del mondo reale. L’azienda per cui lavora Reynoso, la McRoskey a Potrero Hill, è una fabbrica con 112 anni di attività e che è un cult per gli appassionati del materasso. Sopravvissuta anche al terremoto del 1906, rilascia solo 10 materassi al giorno, tutti sapientemente testati… con i piedi!

Hacker alla Corte d’Appello di Venezia!

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“Sito Hackerato! Da AnonKevol 😀 😀 rami /ya kra. Fan…o il sistema fan…o a tutti , svegliatevi Hack By:@Reed Moon Crew [GoodBye Stupid!]”. Questo è il messaggio che si compone da  questa mattina sulla home page del sito della Corte di Appello di Venezia. Il sito è stato evidentemente violato dai pirati informatici ed è tutt’ora bloccato. Anonymous colpisce ancora e colpisce soprattutto le istituzioni. Viola la sicurezza informatica e accede a dati sensibili. E’ possibile usare le informazioni per scopi personali anche manomettendo dati ed è possibile compiere ricatti? O è solo un atto dimostrativo?

 

A Roma un cono gelato costa 16 euro!

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Roma è una città in cui la truffa per i turisti è ormai dietro ogni angolo della città. Così 4 turisti inglesi si sono ritrovati a pagare un 64 euro per 4 gelati, 16 euro a cono. Il gelato, naturalmente consumato in piedi, era stato acquistato in cima a via della Vite, dietro Piazza di Spagna. Si trattava in particolare di  quattro coni «a cartoccio», «con due cialde e tre gusti».  Benvenuti a Roma 2013 A.D.

Sono così colpiti dalla cifra spesa che ne parlano con chiunque si avvicini loro, mostrano lo scontrino, spiegano e raccontano: «Non ci siamo seduti al tavolino, non eravamo ai piedi della scalinata di Trinità de’ Monti, ma là, in quel bar all’angolo. Abbiamo preso il gelato per mangiarlo in strada.. .». Da un bar esce una commessa, sorride: «La scorsa settimana da noi sono entrati due turisti spagnoli che si lamentavano per lo stesso motivo…». E in quel bar un cono gelato può arrivare a costare anche 20 euro e guai a chi si lamenta! Il personale afferma anche  «I prezzi sono quelli, in piedi o seduti non fa differenza».

Il candidato al Primo municipio, Matteo Costantini, è il primo a raggiungere i turisti sotto choc per il prezzo del gelato: «Mi trovavo a passare, seguo ciò che accade, non è la prima volta che mi segnalano episodi simili. È uno scandalo che vengano trattati così, se diventerò presidente istituirò un numero verde. Mi sono offerto di rimborsare i soldi ma abbiamo deciso di dare la stessa cifra in beneficienza all’Amref». E i turisti confermano: «Non vogliamo avere i soldi indietro, vogliamo capire come sia possibile».

Lo scontrino è intestati alla «Cardesi srl», di Alfiero Tredicine, cognome noto in città sia per i camion bar del Centro sia per l’attività politica (nel Pdl) di Giordano, consigliere comunale. Sul “clan dei Tredicine” fu aperto anche un fascicolo dalla Procura di Roma… poi ci fu il silenzio! 

L’Imu dei politici… ecco perché vogliono l’abolizione

renato-brunetta-imu-tuttacronaca

A Rai News 24, subito dopo il discorso di Letta in Parlamento, Renato Brunetta era felice “L’Imu sulla prima casa non si pagherà a giugno né a settembre né a dicembre”. In realtà Letta aveva parlato, come ha ribadito ieri sera a Che tempo che fa da Fabio Fazio, che ci sarebbe stata la sospensione ma non l’abolizione. Brunetta aveva ribadito il concetto:  “L’Imu non si paga perché lo dico io che sono la maggioranza“. Sapete quanto risparmierebbe Brunetta? 5 mila e 500 euro solo per la sua dimora romana. E mentre il Pd propone di aumentare la detrazione sulla prima casa, oggi fissata a 200 euro,  il Pdl, invece, vuole abolire la tassa sulla prima casa per tutti, anche per Brunetta, che possiede un villone con 14 vani catastali, giardino e piscina sulla via Ardeatina a Roma. Al piano inferiore un bagno, cucina e 4 camere, a quello superiore 4 bagni, 6 camere. Più 1.319 metri quadri per il giardino e una piscina nel verde. La villa del capogruppo Pdl vale oggi più di un milione di euro ed è stata comprata grazie alla permuta di un altro appartamento più piccolo, che il politico Pdl aveva ottenuto a prezzo stracciato dall’Inpdai, del quale era inquilino sei anni prima. Naturalmente per fare questa operazione l’Onorevole Brunetta ha avuto un mutuo con tasso vantaggioso dalla filiale di Montecitorio del Banco di Napoli che ha una convenzione con i deputati. Il mutuo è anche detraibile dalle tasse. Ma come mai poi il Banco di Napoli deve fare un tasso vantaggioso ai politici? E come mai c’è una convenzione con il Banco di Napoli? Un Istituto di credito che è stato anche stravolto dagli scandali simili a quelli di Mps?

L’ex ministro, naturalmente, oltre alla casa di Roma possiede un casale con terreno e piscina vicino a Todi, una villetta a picco sul mare di Ravello e un’altra nel parco delle Cinque Terre più una casa a Venezia, a Dorsoduro. Questo patrimonio sparso nei luoghi più belli della penisola, è stato colpito duramente dall’Imu di Monti.

Ecco perchè Brunetta si batte tanto per l’abolizione dell’Imu.

Esplosioni e nube nera: in fiamme deposito d’auto a Ponticelli

fiamme doposito auto

Dopo il crollo del balcone durante la festa del Patrono, Napoli ieri è stata colpita anche da una seconda calamità che ha richiesto l’intervento di decine di pompieri. A Ponticelli, al deposito d’auto Scarpato, è divampato, in tarda serata, un incendio che ha causato diverse esplosioni per la presenza di carburante all’intero delle circa 500 vetture ferme nel piazzale. Se il rogo, durato oltre 5 ore e che ha creato una nube di fumo nero che ha coperto il cielo, ora è stato placato, si teme però che il materiale andato a fuoco abbia liberato sostanze tossiche, vista la presenza di benzina e gasolio nei serbatoi delle vetture che si trovavano al deposito. Ancora non sono note nè l’origine nè la dinamica dell’incendio e non è stato stabilito se il fatto abbia avuto origine dolosa o colposa.

Alessandra Iacullo: una mano femminile dietro la sua morte?

Alessandra Iacullo-tuttacronaca

Alessandra Iacullo, uccisa giovedì sera a Ostia con delle coltellate a collo, labbra, guance e braccia, potrebbe essere morta per opera di una donna. Lo dicono i medici che hanno eseguito l’autopsia, secondo i quali i tagli trovati sul corpo della 30enne sono opera di una mano femminile. La ragazza, che ha cercato di difendersi, ha graffiato il suo assassino (o assassina), offrendo così agli inquirenti la possibilità di analizzare frammenti di pelle estratti da sotto le sue unghie. Gli stessi inquirenti, intanto, stanno esaminando i tabulati del traffico telefonico delle ultime ore di vita di Alessandra: chi l’ha incontrata e uccisa, infatti,  l’aveva probabilmente contattata telefonicamente poco prima. Non solo, nel mirino investigativo c’è il rapporto tra la giovane e un’altra donna con la quale la vittima potrebbe aver avuto un litigio prima di essere colpita. Ma non si esclude neppure che possa invece essere stato un uomo, ingelosito o infastidito dalla relazione, ad aver colpito la ragazza. La dinamica ancora resta confusa, ma la relazione sembra essere un perno centrale nelle indagini tanto che sono al vaglio alcuni messaggi affettuosi che Alessandra avrebbe scambiato, su Facebook e con il telefonino, con una donna 60enne, già interrogata. Essendo ancora nell’ambito dell’ipotesi, la polizia continua a vagliare tutte le piste, continua a scavare nell’ambiente frequentato dalla vittima ed ha già sottoposto ad interrogatorio una trentina di persone.

Domani le autopsie sui membri della famiglia Piccolo

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Dopo che anche il 24enne Claudio è stato dichiarato formalmente morto, domani avranno luogo le autospie sui corpi della famiglia Piccolo. Oltre al ragazzo, il padre Michele, su cui saranno eseguiti anche gli esami tossicologici, la sorella Letizia e la madre Maria Chimienti. Al 55enne è stato eseguito anche l’esame dello stub, per rilevare eventuali tracce di polvere da sparo che potrebbero confermare l’ipotesi che sia stato lui a sparare con un’arma che i carabinieri ancora continuano a cercare. Stando alla prima ricostruzione, infatti, si tratterebbe di un omicidio-suicidio: Michele Piccolo potrebbe aver ucciso le due donne nel pomereggio e atteso quindi il rientro del figlio dal lavoro la sera per colpire anche lui prima di togliersi la vita annegandosi nella piscina della loro villa, probabilmente in seguito ad assunzione di sedativi. Gli inquirenti comunque non hanno ancora escluso altre piste. Nel frattempo è emerso che, prima dei fatti, i coniugi si sono recati a Bari per una visita da un noto neurochirurgo che ha riferito ai carabinieri la circostanza poi confermata da un testimone che dice di aver visto la coppia verso le 17.30 mentre rientrava in paese.

Sequestrata coca nel Porto di Gioia Tauro

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La quadra mobile di Reggio Calabria, insieme all’Agenzia delle Dogane con il coordinamento della Dda reggina e della Procura di Palmi, ha proceduto al sequestro di un carico di 190 kg di cocaina nascosti in un container in transito, sbarcato nel porto di Gioia Tauro dalla nave Bellavia. L’operazione è stata resa possibile da riscontri documentali e controlli che hanno portato a individuare la droga. La sostanza, divisa in 148 panetti, era stata nascosta in sacchi di juta e plastica confusi con altri contenenti caffè.

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