Renzi inizia con tagli: a partire dal telefono dei parlamentari!

cellulare-parlamentari-tuttacronacaIl governo Renzi pensa ai tagli e fa la sua prima mossa per colpire i parlamentari. O meglio, le loro telefonate gratis. Il loro rimborso annuo scende infatti a 1200 euro rispetto ai quasi 4mila di cui avevano beneficiato fino ad oggi. Si legge sul Corriere della Sera: “Rimborso forfettario di circa 4.000 euro…se poi a chiamare fosse il figlio, la moglie, la sorella, la madre, il padre, la nonna o il nonno, l’amico o l’amica del parlamentare in questione, poco importava. E se la conversazione fosse privata, interessava ancora meno…Ora dovrà essere dimostrato che a fare quelle telefonate sono stati i deputati nell’esercizio del loro mandato parlamentare”.

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Birra, sigaretta e smartphone: Boateng all’antidoping fa discutere

boateng-sigaretta-birra-antidoping-tuttacronacaLo scorso 15 febbraio lo Shalke 04 vinceva per 2-1 contro il Bayer Leverkusen. Al termine del match, l’ex rossonero Kevin Prince Boateng si sottoponeva all’antidoping. Fin qui nulla di strano. Solo che un fotografo ha catturato l’immagine del giocatore e ne mostra un’immagine inedita: il futuro papà, infatti, ha con sè sigaretta, birra e cellulare. Nessuno scandalo, ma per il quotidiano tedesco Bild si tratta di una foto che ha davvero poco di professionale: Boateng sta attendendo che il compagno Hildebrand espleti i test e cerca di combattere la noia fumando una sigaretta, bevendo una birra e consultando i social network con il suo smartphone. Lo Shalke 04 è subito intervenuto al riguardo, spiegando che si tratta di scene consuete in quei frangenti: “Prince ha acceso una sigaretta per rilassarsi dopo la bella vittoria, mentre la birra viene data appositamente in quanto consente di urinare immediatamente e agevolare i tempi dell’antidoping”, fa sapere il general manager dello Schalke Horst Heldt. Ma nonostante questo, in Germania e in Europa l’immagine è stata additata come poco edificante nei confronti dei giovani che si avvicinano allo sport. Critiche dunque che piovono sul calciatore che già sta affrontando un periodo difficile: recentemente la compagna Melissa Satta è stata colpita da un malore mentre ieri ha perso la nonna. A dare la notizia del luttuoso evento, è stato lo stesso calciatore che ha utilizzato il proprio profilo ufficiale di Twitter per dire addio all’amata nonna. “Rip Grandma”.

Insegue chi gli ha rubato il cellulare: 17enne accoltellato

accoltellamento-tuttacronacaA Napoli, nei pressi della Villa Comunale, un 17enne è stato rapinato del suo cellulare. Il giovane ha quindi rincorso i ladri ma, durante una collutazione, è stato accoltellato rendendo necessario il ricovero in ospedale: i medici si sarebbero riservati la prognosi e le sue condizioni sarebbero gravi. Sull’accaduto indagano le forze dell’ordine, che stanno dando la caccia ai malviventi. La polizia, che ha ricostruito l’accaduto, spiega che il ragazzo, di Acerra, è stato fermato da due malviventi alla Rotonda Diaz, sul lungomare di Via Partenope. Uno dei malviventi gli ha vibrato una coltellata, ferendolo alla regione dorsale sinistra, vicino al polmone.

Il detenuto… che aveva un cellulare!

Carcere-cellulare-tuttacronacaPossedeva un telefono cellulare uno straniero detenuto nel carcere di Marassi, a Genova. L’uomo è stato scoperto, mentre era al bagno, dal personale della Polizia Penitenziaria, insospettita dal suo strano atteggiamento. A rivelare l’episodio è il sindacato Sappe.

I poliziotti penitenziari sono stati bravi ad intercettare il comportamento anomalo del detenuto. Al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria chiediamo interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”, dichiara Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.

A nostro avviso – conclude Martinelli – appaiono indispensabili interventi immediati compresa la possibilità di ‘schermare’ gli istituti penitenziari.

L’uomo ucciso al cinema perchè mandava sms alla figlia di 3 anni

sparatoria-cinema-tuttacronacaEmergono nuovi dettagli sulla sparatoria avvenuta ieri in un cinema di Wesley Chapel, in Florida. Ad aprire il fuoco è stato il 71enne Curtis Reeves, agente della polizia ora in pensione che è stato accusato di omicidio di secondo grado. L’uomo ha sparato in seguito a una lite sull’uso di telefonino durante la proiezione mattutina del film “Lone Survivor” ed ha ferito due persone di cui una è poi morta in ospedale. Alla vittima, il 43enne Chad Oulson, al cinema con la moglie, era stato chiesto di smettere di scambiare sms con il cellulare. Oulson aveva risposto a Reeves che stava scrivendo alla figlia di 3 anni. L’ex poliziotto, presente a sua volta con la consorte, non ha però accettato la giustificazione. “È finita tanto rapidamente quanto rapidamente era iniziata”, ha detto il portavoce dello sceriffo, Doug Tobin. Chad Oulson è morto e sue moglie Nichole ha riportato ferite non gravi alla mano.

Reazione shock: fa rumore con il cellulare al cinema, uno spettatore lo uccide!

sparatoria-cinema-tuttacronacaOmicidio shock all’interno di un cinema di Wesley Chapel, una cittadina di 45mila abitanti in Florida dove uno spettatore, stanco dei rumori fatti dalla vittima con il cellulare ha aperto il fuoco uccidendo l’uomo e ferendo la donna che era con lui. L’omicida è poi stato arrestato dalla polizia. Secondo quanto ricostruito, un uomo e sua moglie si erano recati al cinema per la proiezione mattutina del film “Lone Survivor” e hanno iniziato a protestare perché una coppia seduta nella fila davanti a loro stava facendo rumore, inviando e ricevendo messaggi sul telefonino. Ne è scaturita una discussione culminata con la sparatoria.  un  un uomo è morto mentre la donna che era con lui è ferita. La polizia ha fermato un uomo. Non è ben chiaro come l’uomo che ha sparato sia stato poi immobilizzato da un altro spettatore, in attesa dell’arrivo dello sceriffo, che lo ha poi arrestato, e dei soccorsi. Le due vittime sono state quindi trasferite in un ospedale di Tampa a bordo di un eliambulanza, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare: è morto poco dopo, mentre la donna non è in pericolo di vita. “E’ assolutamente pazzesco arrivare fino ad livello del genere”, ha poi affermato lo sceriffo in una intervista tv.

Ok al cellulare acceso in aereo? E’ polemica!

telefono-aereo-tuttacronacaLa Commissione federale delle comunicazioni (FCC) si sta muovendo per consentire ai passeggeri di utilizzare i loro telefoni cellulari sugli aerei. Secondo il sito del Washington Post, l’agenzia proporrà di consentire le chiamate una volta che l’aereo raggiunge la quota di 10000 piedi. L’uso del telefono rimarrebbe così ancora sarebbe vietato durante il decollo e l’atterraggio. La commissione, che ritiene che tali regole “Vanno riviste, sono obsolete e restrittive”, affronterà la questione nella riunione di dicembre. Tutto bene quindi, anche a rischio di perdere l’ultimo avamposto del concetto di irraggiungibilità? Potremo restare connessi anche ad alta quota? In realtà il fronte dello scontento per una possibile apertura si allarga. Come spiega Repubblica, ad esempio, tra i sindacati degli assistenti di volo in Usa si rileva che le conversazioni a voce alta potrebbero diventare “motivo di diverbio tra i passeggeri, e quindi un rischio per la sicurezza del volo”. Dopo qualche invito ad abbassare il volume si rischierebbe infatti di passare a forme di contestazione più forti. Il problema potrebbe essere risolto con una divisione dello spazio in cabina, tra telefonanti e non telefonanti. Ma i problemi finirebbero probabilmente per concentrarsi in una sola zona del velivolo. Del resto, chiunque abbia preso un treno sa cosa significa desiderare di godersi il viaggio e incappare nel “vicino urlatore cellulare dipendente”. Ovviamente le compagnie telefoniche appoggiano l’idea, ma c’è da chiedersi a questo punto che senso avrebbe per le compagnie aeree fornire le cuffie per godere del sistema di intrattenimento di volo se poi si rischia che un’intera cabina sia costretta ad ascoltare i fatti altrui. Comunque sia, dopo che la FCC avrà deliberato l’apertura dei cellulari in volo, saranno le singole aziende a decidere che politica adottare al riguardo. Con l’augurio che trovino il modo di preservare il sistema nervoso, e le orecchie dei passeggeri.

Il grattacielo… comunicativo!

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Questo edificio è situato nella città di Kunming, nella provincia dello Yunnan, in Cina. La struttura a forma di cellulare lo sta rendendo celebre. La facciata dell’edificio è coperta dai tasti, mentre lo “schermo” costituisce le finestre del piano superiore.

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Multa da 7.600 euro: gli era squillato il cellulare in cabina elettorale

cellulare-elezioni-tuttacronacaDurante la consultazione elettorale politica della primavera scorsa, un cittadino di Feltre, nel Bellunese, si era dimenticato di lasciare il cellulare prima di entrare nella cabina elettorale. Ma proprio mentre stava votando, il telefono ha iniziato a squillare e subito sono scattati i controlli. Anche se l’uomo ha tentato di spiegare che si trattava di una semplice dimenticanza, una specifica legge pone il divieto al fine di evitare il cosiddetto voto di scambio, ovvero “tu dai il voto a me, poi mi provi con una foto che l’hai fatto, e io ti pago” e così è stato denunciato. Ieri l’uomo ha scelto di patteggiare, ottenendo così uno sconto di pena: 1 mese e dieci giorni di reclusione, convertiti poi in pena pecuniaria pari a 7.600 euro. Il suo difensore ha ora invocato la sospensione della pena, disposta dal giudice per l’udienza preliminare.

Giallo in Toscana, canadese ritrovata in stato confusionale

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E’ giallo sulla notte trascorsa da una giovane canadese ritrovata a vagare per le campagne toscane in stato confusionale. Lei, studentessa di 25 anni, ritrovata alle porte di Firenze, ha chiamato in lacrime il 112 alle 2 di notte e ha riferito di essere in aperta campagna, dove era stata abbandonata da alcuni ragazzi con cui aveva trascorso la serata. Poi la linea si è interrotta, senza che la giovane sapesse indicare dove si trovasse e il cellulare è risultato irraggiungibile. I carabinieri si sono messi alla ricerca scandagliando ogni angolo di campagna alle porte di Firenze ed è stata ritrovata alle 4.30. La ragazza era in condizioni disperate , esausta, infreddolita, non in grado di camminare e si è reso indispensabile l’intervento del 118. La giovane è stata trasportata al Pronto Soccorso dell’ospedale Torregalli senza riuscire a fornire indicazioni su quanto le era accaduto.

Il telefono tatuato sulla pelle: l’innovazione di Motorola

telefono-tatuato-tuttacronacaSamsung ed Apple hanno portato molte innovazioni in ambito tecnologico, ma se negli ultimi mesi hanno fatto la loro comparsa l’idea dello smartwatch e quella del display con schermo flessibile, i due giganti devono fare i conti con l’azienda di proprietà di Google: Motorola. Se con Project Ara, infatti, proponeva uno smartphone componibile a piacimento, ora è intenzionata a fare un notevole balzo in avanti. Stando a quanto riporta il sito di tecnologia Engadget, infatti, avrebbe depositato un brevetto per un microfono da tatuare sul collo. L’inetenzione è quella di catturare le vibrazioni delle corde vocali direttamente dalla laringe e tale sistema sarebbe in grado di comunicare sia con gli smartphone che con i tablet attraverso il sistema Bluetooth, NFC o altri protocolli wireless.

Si è rotto lo schermo dell’iPhone? Sarà possibile ripararlo all’Apple Store

danbo_iphone_tuttacronacaSembra che Apple si stia organizzando per offrire alla sua clientela la possibilità di riparare sia lo schermo che altri particolari dei device direttamente negli Apple Store. Da quello che rivelano le fonti, come riporta Tech Genius, l’azienda di Cupertino “fornirà delle speciali macchine per sostituire e calibrare  i touchscreen, sia su iPhone 5s e iPhone 5c. La sostituzione dello schermo costerà 149 dollari per ogni dispositivo , un prezzo sicuramente conveniente per Apple, visto che non sarà più costretta a sostituire l’intero device.” Altre cose che si potranno sostiture direttamente negli Store sarebbero i tasti del volume, il motore della vibrazione, la fotocamera posteriore e il sistema di altoparlanti per iPhone 5s e iPhone 5c. Non dovrebbe mancare molto al lancio ufficiale di questo servizio, visto che le macchine per la sostituzione degli schermi dovrebbero arrivare a giorni.

Ma quale movida? Solo degrado a Trastevere, il cuore di Roma dilaniato

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Ma quale movida? Ma quale quartiere caratteristico? Solo cibo, spesso e volentieri a basso costo e di pessima qualità, levate le poche eccezioni e tanto chiasso, frastuono e risse. Per i residenti la vita è impossibile e se provano solo a ribellarsi, come racconta il messaggero, ecco cosa accade:

Lorenzo Fedele abita a lungotevere Raffaello Sanzio da sei anni e più o meno da quando si è trasferito da sua madre, anziana e con problemi di salute, combatte la sua «inutile guerra» contro la movida incivile di Trastevere. Denunce a polizia e carabinieri, solleciti, querele, esposti per inquinamento ambientale al comune di Roma e all’Arpa Lazio contro un locale che spara musica a tutti decibel. Senza che nulla abbia mai cambiato le cose. Mercoledì sera alle 2.30, «svegliato di soprassalto dalle solite urla, dal rumore di vetri rotti a terra, da fischi e petardi», queste notti ha deciso di documentarle. E ha videoregistrato, cellulare alla mano, tre minuti di insulti e minacce contro l’inquilino di un palazzo che si era affacciato alla finestra reclamando semplicemente, vista l’ora, il diritto di poter dormire.

Ma vanno bene le cose in altre zone del quartiere? Sembra proprio di no, visto che ancora Il Messaggero denuncia:

Via del Politeama a quell’ora è stracolma di gente. Saranno almeno una ventina, sono tutti giovanissimi, escono da un locale molto noto in quella strada. Un ragazzo, visibilmente alticcio, alza gli occhi verso la finestra del palazzo, lancia una bottiglia in aria che vola a terra in mille pezzi. Il coro degli amici lo incita. «Scemo, – urla rivolgendosi all’inquilino affacciato alla finestra- cambia casa». Fischi, parolacce, scoppia pure qualche petardo. «Scendi che ti gonfio di botte, scendi se hai le palle. A deficente ti spacco la faccia» e giù ancora minacce, bestemmie, insulti.

Il giovane continua a sbraitare, poi dopo qualche minuto si avvicina un uomo, prova a calmarlo, il ragazzo bestemmiando se ne va. Ma ne è sicuro, non finisce lì. «Ecco questo è quello che noi residenti siamo costretti a vivere ogni notte», dice sconfortato il signor Fedele. «Questa non è movida, ma inciviltà. Io a casa mia sono un prigioniero, un ostaggio. Perché gli atti di vandalismo in questo quartiere sono davvero all’ordine del giorno. Di notte in Via del Politeama, come a piazza Trilussa e in molti vicoli del rione ci sono coppie di giovani ben vestiti che fanno sesso, ragazzi che collassano e vengono portati via in ambulanza, gente ubriaca che si stende in mezzo alla strada, cumuli di immondizia dei locali e del forno. L’unica cosa che non si vede mai sono le forze dell’ordine».

«Qui bisogna che tutti capiscano che il centro storico è abitato da persone vere, in carne e ossa, che la mattina si svegliano presto per andare a lavorare. È assurdo che si consenta di utilizzare amplificatori e percussioni fino a tarda sera, che si consenta tutto questo. Ho consegnato il video ai miei avvocati che oltre alle minacce, alle ingiurie, al getto pericoloso di cose ed al danneggiamento, sostengono che ci sia una vera e propria violenza privata perché quelle persone ci hanno costretto a rimanere in casa e a tollerare cori ingiuriosi sotto la minaccia di conseguenze fisiche. E non escludo di inviare queste immagini anche al Questore e al Prefetto. Non smetterò di denunciare quello che noi residenti siamo costretti a sopportare tutte le notti. Perché amo questa città e questo quartiere. Perché questo rione sta morendo, travolto da fiumi di alcol e droga. E non possiamo permetterlo».

E’ solo degrado, inquinamento acustico e ambientale e risse… dove sono le istituzioni? Tutte troppo impegnate a pedonalizzare i fori?  

Apple, abbiamo un problema! La batteria difettosa di alcuni iPhone 5S

iphone-batteria-tuttacronacaEra il 20 settembre quando sul mercato facevano la loro apparizione gli iPhone 5S e 5C. Riguardo alla batteria, si parlava di un’autonomia di carica pari a 250 ore in standby, a 10 ore di playback video e 40 di playback audio. Poco più di un mese e i modelli che hanno riscosso un successo record arrivano anche in Italia. Ma nel frattempo c’è chi lamenta i primi problemi. Era inizio ottobre quando iniziava a circolare la voce che i sensori del 5S fanno cilecca , restituiscono risultati improbabili e comunque incompatibili con quelli degli altri iPhone (e degli strumenti di misurazione analogici). Come ricorda Panorama, è allora che si comincia a parlare di sensor-gate, si teme che il problema abbia a che fare con l’hardware. Ma poi Apple rilascia l’aggiornamento di iOS 7.03 e i sensori prendono a lavorare correttamente. Tutto a posto quindi? No, perchè alcuni utenti notano che i tempi di caricamento in certi casi sono eccessivamente lunghi. Si tratta con ogni probabilità di difetti di produzione, che riguardano solo una porzione minima di dispositivi. La squadra di Tim Cook preferisce però non attendere che la faccenda si gonfi e così invia un comunicato ufficiale al New York Times spiegando che Apple ha riscontrato problema e garantisce un immediato intervento: “Abbiamo recentemente scoperto un difetto di produzione che interessa un numero molto limitato di iPhone 5S che potrebbe determinare un tempo di caricamento della batteria maggiore del normale o portare a un minore tempo di vita” spiega Teresa Brewer, portavoce Apple “Entreremo in contatto con i nostri clienti in possesso di un telefono difettoso e gliene forneremo uno sostituitivo.” Si parla di un problema che riguarda alcune migliaia di esemplari, non molti a fronte dei 9 milioni venduti, ma comunque abbastanza per mettere in difficoltà Apple. Del resto i fan degli iPhone hanno sempre un occhio di riguardo per la batteria, che non possono sostituire, e sono particolarmente sensibili all’argomento.

Il ragazzo che s’innamora di chi gli ha rubato il cellulare

phone_fb-tuttacronacaPoteva essere proprio una giornata storta quella del 24enne Niklaus Knecht, al quale hanno rubato il telefono durante un viaggio in treno. Ma la fortuna ha arriso allo studente: la ladra altri non era che un’avvenente ragazza che aveva iniziato a farsi foto con lo smartphone, scatti che venivano immediatamente trasmessi al pc del giovane. Nel giro di poco, Niklaus si è invaghito della bella ladruncola. Ora il 24enne sta facendo di tutto per riuscire a incontrare la giovane marocchina: “Sono sicuro che lei non c’entra nulla con il furto originale, sembra una brava ragazza”. Per non lasciare nulla intentato, Niklaus ha anche aperto una pagina Facebook per rintracciarla e ha lanciato un messaggio ironico: “Puoi tenere il telefono se esci con me”.

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Effetti collaterali degli smartphone: miopia sempre più diffusa tra i giovani

miopia-tuttacronacaE’ stato il direttore del Fatebenefratelli di Milano a diffondere le statistiche seconde le quali starebbero aumentando i casi di miopia. Questo dipende, oltre alla predisposizione genetica, anche dalla diffusione sempre più massiccia di smartphone tra gli adolescenti e i ragazzi: il continuo sforzo a cui sottopongono gli occhi per mettere a fuoco da vicino porta a una diminuzione nel focalizzare da lontano. L’allarme arriva anche dagli esperti intervenuti a Milano al recente Congresso internazionale di chirurgia refrattiva e della cataratta.”Oggi i giovani tendono a passare sempre più ore attaccati agli schermi di tablet e telefonini e questo comporta un continuo sforzo di messa a fuoco per vedere da vicino con la conseguenza che la capacità di mettere a fuoco da lontano rischia di diminuire – fa notare Antonio Scialdone, direttore dell’Ospedale Oftalmico Fatebenefratelli di Milano -. Passare molto tempo di fronte a uno schermo induce, inoltre, ad ammiccare di meno, alterando così in modo cronico il film lacrimale. Non solo, anche la luce blu diffusa da alcuni televisori e dai led di smartphone e tablet può alla lunga aggravare la situazione, sfocando la visione e diminuendo il contrasto”. Passare più ore in compagnia delle nuove tecnologie vuol spesso dire anche fare meno vita all’aria aperta e anche questo fattore può avere ricadute negative sulla vista. Per quel che riguarda i consigli per combattere l’insorgere del problema, oltre a un uso più morigerato delle tecnologie, possono giovare alcuni semplici accorgimenti: utilizzare televisori dagli schermi più grandi, che permettono di guardarli anche da una distanza maggiore; sbattere spesso le palpebre per inumidire con maggiore frequenza gli occhi mentre si usa uno pc o un tablet; seguire la regola del 20/20/20 che consiste nel fare pause ogni 20 minuti, guardando a 20 metri di distanza per 20 secondi. Non bisogna inoltre scordare di sottoporsi a controlli periodici.

Aspettando i nuovi iPhone… notte bianca e persone in fila da stamattina!

iphone-attesa-tuttacronacaTutti pazzi per i nuovi iPhone 5s e 5c, in vendita da domani, e per essere sicuro di poterlo stringere finalmente tra le mani c’è chi questa mattina si è presentato a Oriocenter, il centro commerciale di Orio al Serio, nel Bergamasco, mettendosi in fila davanti all’Apple Store. 24 ore di attesa per i fan della mela dunque, che stanno distribuendo biglietti numerati perchè non si verifichino problemi con la fila. E se il negozio aprirà solo alle 8, la galleria dello shopping center verrà aperta, eccezionalmente, alle 4. Ma gli appassionati scalpitano in tutta Italia e Vodafone non vuole deludere i suoi clienti. Per questo lungo tutta la nostra Penisola questa notte si parlerà di Notte Bianca, con le vendite che inizieranno allo scoccare della mezzanotte (qui potete vedere i negozi che partecipano all’iniziativa). Non è da meno Tim, con 18 negozi in altrettante città (Roma, Milano, Napoli, Firenze, Torino, Bologna, Genova, Bari, Cagliari, Palermo, Catania, Verona, Brescia, Salerno, Padova, Bergamo, Caserta e Cosenza) che apriranno le porte alle 23.30. Infine, son ben 300 gli esercizi 3 che partecipano all’iniziativa. Chi sarà il primo italiano a stringere tra le mani l’oggetto del desiderio?

Il 20enne che s’inventa una rapina per farsi compare un cellulare nuovo

cellulare-rotto-tuttacronacaStanco del suo vecchio cellulare e desiderandone uno nuovo, un 20enne ha prima rotto il suo e poi ha inventato una storia che gli sembrava plausibile. Prima alla madre e poi ai Carabinieri di Bolzano, il giovane ha raccontato di esser finito tra le grinfie di tre malviventi che l’hanno assalito e distrutto il telefonino, per far in modo che non chiedesse aiuto. Peccato il resoconto mostrasse incongruenze: pressato dai militari, il ragazza ha allora confessato di essersi inventato e ora è stato denunciato con l’accusa di simulazione di reato.

Italiani sempre più connessi: boom di smatphone e socials

smartphone-tuttacronacaE’ stato presentato a Roma l’undicesimo Rapporto Censis-Ucsi sulla Comunicazione, dal quale emerge come il grande ostacolo per “l’evoluzione” sia Internet. Nell’era 2.0 essere connessi significa “esserci”, altrimenti, ci si trova, semplicemente, “fuori dal mondo”. Ed è propio il “digital divide”, ossia il divario tra chi ha accesso alle nuove tecnologie e chi no” ad essere aumentato in modo esponenziale, creando un gap pressochè incolmabile. Come rileva il rapporto, si stima infatti che il 90,4% dei giovani navighi regolarmente in rete, mentre solo il 21,1 % degli anziani utilizzi Internet. Ma questi cambiamenti influiscono tanto sul modo di comunicare che su quello di concepire i rapporti sociali e di informarsi. Giuseppe De Rita, presidente del Censis, spiega: “Siamo interconnessi, ma la vera connettività non esiste. La connessione in mobilità determina un aumento delle potenzialità individuali. Ciò comporta l’assenza di una cultura collettiva e la divisione della società in sottoinsiemi che non riescono a coalizzarsi”. E se il 97.4% degli italiani non rinuncia alla televisione, si assesta al 39.9% la quota dei possessori di smartphone (aumento percentuale di 12,2 punti rispetto all’anno scorso): strumento indispensabile per connettersi in rete. Per quel che riguarda l’utilizzo di Internet, il 63.5% degli italiani naviga in rete e, di questi, il 69,8% utilizza Facebook. Ma la connessione sta cambiando anche il mondo dell’informazione, con i giornali cartacei che perdono copie con solo il 43.5% della popolazione che acquista giornali. E se l’86% degli italiani guarda ancora il telegiornale, si affermano di prepotenza i quotidiani online e gli altri portali d’informazione: complessivamente hanno un’utenza del 34.3%. Ormai si cerca l’informazione “personalizzata”, ma si tenta anche di farla: il cosiddetto “citizen journalism” comporta però dei rischi, come sottolinea il presidente della Fieg e dell’Ansa Giulio Anselmi “Il citizen journalism ha introdotto elementi di democrazia e pluralismo, ma il senso dell’informazione non arriva da sè. Della mediazione giornalistica credo non si possa fare a meno. Uno slogan in voga è ‘viva la rete libera’. Va bene, purché per libero non si intenda gratuito”.

Metro ferma a Milano: un uomo perde il cellulare e lo cerca nel tunnel!

cellulare-metro-tuttacronacaDalle 19.30 alle 19.49 la circolazione della metropolitana milanese è stata interrotta tra le stazioni di Lima e Pagano e l’Atm ha approntato autobus sostitutivi. Nessun guasto: semplicemente un uomo che aveva perso il cellulare ha iniziato a cercarlo nella galleria avventurandosi dentro il tunnel della metro alla stazione Duomo. Una leggerezza, sia in termini di sicurezza che d’interruzione di servizio, per il quale ora verrà valutata la conseguenza che comporterà per il viaggiatore.

Il giornalista vuole porre una domanda… Zanonato gli prende il cellulare

zanonato-iva-tuttacronacaIl primo ottobre è scattato l’aumento dell’Iva, passata dal 21 al 22% e così ieri un giornalista del Fatto Quotidiano voleva porre una domanda al ministro Flavio Zanonato che però ha risposto strappandogli lo smartphone dalla mani. Solo dopo qualche secondo gliel’ha restituito e, alla richiesta di spiegazioni, ha risposto dicendo che è un maleducato. La scena è stata ripresa in un video subito caricato online.

Sequestra la ex e la minaccia con un coltello: voleva la password di Facebook

gelosia-facebook-password-tuttacronacaIl 50enne Marco Orto Ricciari è stato denunciato per lesioni dall’ex convivente che, mentre si trovava fuori in compagnia di amici, sarebbe stata costretta e seguirlo in un locale da ballo e poi obbligata ad andare a casa sua, dove l’uomo l’avrebbe minacciata con un coltello  e percossa per farsi consegnare sia il cellulare che la password di Facebook. In seguito, Ricciari, accecato dalla gelosia, avrebbe tentato la riappacificazione. La mattina succesiva la donna è riuscita a tornare a casa e poi è ricorsa alle cure del pronto soccorso, dov’è stata dichiarata guaribile in 15 giorni.  Solo qualche giorno prima , il 26 settembre,la donna aveva presentato alla polizia una richiesta di ammonimento nei confronti dell’uomo per ripetute violenze psicologiche e fisiche che l’avrebbero costretta a far già ricorso alle cure ospedaliere. Ora l’uomo è stato arrestato e dovrà rispondere di lesioni, sequestro di persona, minaccia a mano armata e tentata violenza sessuale. Il fatto è accaduto a Catania.

Arrivano gli ultimi rumors sugli iPhone 5S e 5C: stasera la presentazione

iphone5s-tuttacronacaQuestione di poco ormai: alle 19, ora italiana, l’Apple presentarà nel suo quartier genrale di Cupertino il nuovo sistema operativo mobile, iOS 7, gli iPhone 5S e 5C. Nel frattempo si susseguono i rumors sulle sue caratteristiche. Un sito cinese, CTech, ha riportato che l’iPhone 5S dovrebbe avere una fotocamera posteriore di 8 megapixel (quella frontale dovrebbe essere di 1,2) con doppio flash a Led, in grado di registrare video a 1080p e 120 frame per secondo. Anche la batteria dovrebbe aver subito delle modifiche e la sua durata sarebbe stata incrementata a 250 ore in standby. CTech conferma anche l’introduzione del sensore di impronte digitali: sul tasto home vi sarebbe una sottile corona tattile destinata a leggere il nostro pollice.

Ma certezze al momento non ce ne sono, in effetti neanche sul nome 5S. Anche se per quello che riguarda il 5C sembra che la “C” stia per “Color”, visto che arriverà in più colori diversi: previsti bianco, giallo, verde, blu e rosa. Riguardo il low cost vociferato, sembra probabile che verrà venduto a basso costo solo in Cina. Almeno stando ai siti specializzati. L’iPhone 5C dovrebbe essere, più o meno, un iPhone 5 con una scocca in plastica.

Pronti per scoprire le novità?

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Arriva Samsung Galaxy Gear: l’orologio “intelligente”

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Samsung, in occasione dell’IFA, la maggior fiera di prodotti elettronici del mondo con sede a Berlino, ha presentato ieri il Galaxy Gear, il suo primo orologio intelligente. Il dispositivo avrà il suo lancio il 25 settembre, quando farà la sua comparsa in 149 paesi. Permette di fare e ricevere chiamare tramite il controllo vocale, ricevere messaggi e mail sul touch screen ed ha anche una fotocamera con una risoluzione di 320 x 320 pixels. Lo schermo, della grandezza di 3 pollici, non permette la scrittura di messaggi. Lo smartwatch rappresenta l’intenzione di aprire un nuovo mercato. Tim Cook, amministratore delegato di Apple, aveva definito alcuni mesi fa gli orologi intelligenti “un’area interessante” e ha registrato in vari Paesi la marca “iWatch”.

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Arriva l’app per divorziare, dirsi addio nell’era 2.0 a suon di cellulare

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Sarebbe da non crederci eppure a rivelarlo è un settimanale svizzero: “Il Caffè”. Esiste una app per divorziare, disponibile con il sistema operativo iOS, Android e Windows Phone. Quindi prima di mandare a monte una vita ora è possibile consultare una “Guida alla separazione civilizzata”. Ma se poi invece avete bisogno di una “presenza umana” potete anche rivolgervi al divorce planner, nuove figure professionali per l’ accompagnamento pratico al divorzio.

Siamo sicuri che grazie  a questi rimedi non voleranno più piatti e bicchieri e si avranno divorzi meno aggressivi? Si può davvero trovare sostegno e mediazione grazie a un’app?  

 

Fotografa i ladri romeni e li fa rintracciare dalla polizia.

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Una donna di Pescara ha consentito alle forze dell’ordine di arrestare due ladri che stavano rubando un’auto. La donna li ha prima notati armeggiare n via Aremogna, poi li ha inseguiti quando loro l’hanno notata e hanno desistito dal furto, quindi ha scattato le foto con il cellulare e poi ha chiamato il 113, consentendo così di farli arrestare. I due giovani, erano due romeni, C.G. e G.F., di 37 e 24 anni, che sono stati ora denunciati per  reato di tentato furto aggravato in concorso.

“I forgot my phone”: il video che ha conquistato la rete

i-forgot-my-phone-tuttacronacaIn pochi giorni ha ricevuto otre 7 milioni di visualizzazioni. Il titolo del video è I forgot my phone e racconta una giornata trascorsa a scontrarsi con l’alienazione provocata dall’uso dei cellulari: quell’essere sempre “connesso” con il mondo che “disconnette” da chi ci circonda. Il segreto del successo del video? Probabilmente il riuscire a far identificare gli spettatori con i suoi protagonisti. Postato in Youtube il 22 agosto, il filmato è diretto da Miles Crawford e parte dall’idea di Charlene de Guzman, la protagonista. Narra di un giorno qualsiasi nella vita della donna che si rende conto di come la gente che la circonda è più interessata a scattar foto dei momenti che trascorrono con lei o, semplicemente, intrattenersi con il cellulare piuttosto che godersi la compagnia altrui.

Esplode la batteria di un Samsung Galaxy S4: casa in fiamme

galaxy_s4_fire-tuttacronacaUn sito cinese, Xianguo.com, riporta la storia del signor Du, residente a Hong Kong. L’uomo stava seguendo la televisione quando la batteria del suo Samsung Galaxy S4 è esplosa. “Stavo guardando un programma, la batteria è esplosa, istintivamente l’ho presa e lanciata sul divano, il divano ha preso fuoco e poi sono scappato.” Da quel momento, le fiamme sono divampate incendiando l’abitazione. Ma non è il primo incidente causato dalle batterie di questi cellulari. Una ragazza svizzera, il cui Galaxy S3 le era esploso in tasca, ha riportato ustioni di terzo grado, mentre l’anno scorso un uomo di Dublino ha dichiarato che il suo Galaxy S3 aveva preso fuoco mentre era appoggiato sul cruscotto della sua auto. Secondo Samsung, la colpa è da imputare all’utilizzo di prodotti non ufficiali ma il signor Du ha dichiarato che il suo cellulare il caricabatterie e la batteria erano tutti autentici. Non è solo questa marca, però, ad essere vittima di incidenti: nel mese scorso una donna cinese è stata uccisa da una scarica elettrica partita dal suo iPhone 5.

18enne ustionata dal Galaxy S3 esploso

smartphone-brucia-tuttacronacaBrutta avventura per una 18enne svizzera che lavora come apprendista imbianchina a La Chaux-de-Fonds, nel cantone svizzero di Neuchatel. Fanny Schlatter stava caricando delle latte di vernice sul furgone del suo capo quando ha sentito uno scoppio dietro di sé e, subito dopo, uno strano odore di qualcosa di chimico che bruciava. La ragazza si è resa conto della situazione quando la tasca posteriore dei suoi pantaloni da lavoro ha preso fuoco e le fiamme hanno cominciato a lambirle le spalle. Terrorizzata, ha chiamato l’attenzione del suo capo, Stephane Kubler. L’uomo le ha sfilato i pantaloni e, portantdola in braccio, l’ha trasportata in bagno per bagnarle le ferite. In ospedale, i medici hanno diagnosticato a Fanny ustioni di secondo e terzo grado alla mano e alla coscia destra. Proprio la gamba soffre ora di una momentanea perdita di sensibilità e presenta una bruciatura piuttosto estesa, tanto che non si esclude la necessità, in futuro, di un intervento plastico. Causa di tutto è stato il cellulare che la ragazza aveva nella tasca della divisa, un Samsung Galaxy S3 che, esplodendo, ha provocato l’incendio. “La batteria dello smartphone era completamente carbonizzata – ha raccontato la ragazza a Le Matin, spiegando anche di aver acquistato il telefonino vecchio di un anno da una conoscente poche settimane prima e che le batterie erano originali -, e aveva triplicato di volume, mentre l’acido che conteneva era fuoriuscito e questo ha probabilmente aggravato le mie ustioni. Fortunatamente però avevo i capelli legati e la mia maglia non ha fatto in tempo a prendere fuoco, sennò sarei andata letteralmente in fumo!” Ora la ragazza, che dovrà restare a casa saltando tanto il lavoro che le ferie già prenotate, sta riflettendo sulla possibilità di denunciare la Samsung. “Siamo molto dispiaciuti per l’accaduto – ha spiegato Mirjam Berger, portavoce Samsung per la Svizzera, alla stampa –, e non appena riusciremo a contattare la signorina Schlatter ci faremo consegnare il telefonino, che verrà probabilmente inviato in Corea per essere esaminato, e lanceremo un’approfondita indagine per cercare di stabilire le cause dell’incidente. Vogliamo però rassicurare la clientela che tutti i nostri prodotti vengono sottoposti a rigorosi e sistematici controlli di qualità, per garantirne la sicurezza”. Forse questi non controlli non bastano? Le batterie dello stesso modello non sono infatti nuove a simili epslosioni: a maggio un utente aveva postato infatti sulla piattaforma Reddit la foto di un telefonino dello stesso modello completamente distrutto da un’improvvisa combustione notturna, arginata grazie ad un provvidenziale bicchiere d’acqua.

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Il terremoto ora lo traccia l’app

app-terremoto-tuttacronacaL’uomo ha spesso bisogno di sapere di essere in grado di monitorare le catastrofi naturali e i terremoti e ora la tecnologia gli corre in aiuto. Grazie a un’app e ad uno smartphone dotato di accelerometro si possono infatti monitorare i terremoti. All’esperimento, che dura ormai da tre anni, sta lavorando un team di ricercatori del California Institute of Technology (Caltech). Il gruppo ha elaborato un sistema di rilevazione delle scosse sismiche attraverso un’applicazione che impiega l’accelerometro come fosse un sismografo. L’accelerometro è un dispositivo inserito negli smartphone, che viene già utilizzato nei giochi, che fa capire al cellulare in che posizione si trova.

Donna travolta da un bus: la gente si ferma per fotografare

nonna_sotto_autobus-tuttacronacaA Xi’an, in Cina, una nonna era in compagnia del nipotino quando è stata investita da un autobus, rimanendo incastrata sotto il mezzo. Il piccolo, illeso, si disperava e piangeva mentre attorno a lui la folla era interessata unicamente a scattare foto dell’accaduto. E’ stato un agente di polizia municipale a raccontare l’accaduto alla stampa locale: “Al momento dell’incidente una signora anziana di circa 60 anni stava attraversando la strada con suo nipote quando è stata investita dall’autobus numero 16 del servizio urbano, rimanendo intrappolata sotto il suo pianale. Dato che il traffico veicolare e pedestre nell’intersezione di Nanshaomen è particolarmente intenso, molti si sono fermati a osservare l’incidente: ci sono state anche molte persone che hanno fatto ripetutamente foto con i loro cellulari. Tuttavia, nessuno ha chiamato il 120 (l’emergenza). “Ho immediatamente chiamato il 120 e sono rimasto a parlare con la vittima, cercando d’invitarla a rimanere calma, mentre lei mi chiedeva  ripetutamente di badare al nipote”.

Tappezza la città con le foto del tradimento del marito… Vendetta a Siracusa

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Una donna tradita che mette in atto una vendetta nei confronti del marito adultero. Così una moglie a Siracusa, dopo aver trovato sul cellulare del marito foto inequivocabili del tradimento e ha deciso di stamparle e di tappezzare tutta Via Terecati per mostrare all’intero quartiere e alla città il torto subito. Molti hanno pensato che fosse uno scherzo, ma invece la donna ritratta nella foto era davvero l’amante del marito. L’attenzione in particolare si è catalizzata su una foto che sembrava tratta da un film a luci rosse e lasciava assai poco alla fantasia. Le immagini sono state rimosse, ma l’amante del marito non ci ha pensato due volte e ha denunciato la donna per diffamazione. 

Estate tempo di… lancio del telefonino!

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C’è una gara che più che una competizione è importante per il notevole senso di liberazione che dona a chiunque vi partecipi: il lancio del telefonino! Quale modo migliore per “staccare” davvero dal mondo per trascorrere una tranquilla giornata in spiaggia, senza dover inventar scuse del “non c’è campo” e “non sento” per esser lasciati un po’ in pace? Niente scherzi però, la sfida è in programma domenica a partire dalle 10 nel tratto della spiaggia cagliaritana del Poetto vicino alla Marinella e si tratta di una vera e propria competizione sportiva che, appunto, si chiama “lancio del telefonino”.  L’idea è stata importata dalla Finlandia ma in Italia il torneo nazionale è giunto alla sua quinta edizione e quella di Quartu sarà la seconda tappa. Ma non illudetevi troppo: i cellulari da lanciare sono forniti dall’organizzazione: tutti uguali e del peso non superiore ai 70 grammi. Il premio, per chi effettua il lancio più lungo, è… un telefonino! Per partecipare è sufficiente presentarsi il giorno della gara e compilare una cartolina con i propri dati che verranno inseriti in una classifica generale. Le regole non sono poi così ferree: il lancio può essere effettuato con qualsiasi tecnica purchè vengano utilizzati solo gli arti superiori e senza l’utilizzo di qualsiasi tipo di accessorio. Il punteggio è calcolato dal punto in cui si ferma il telefono cellulare e misurato con l’apparecchiatura elettronica Tele Laser. Due le categorie dei partecipanti: Junior (ragazzi e ragazze dai 13 ai 20 anni) e Senior (uomini e donne dai 21 anni in su). Si ha a disposizione un solo lancio, rincorsa libera nella corsia e tiro entro la linea di demarcazione. La gara, che di settimana in settimana ripercorre le nostre spiagge, ha preso il via a Porto Sant’Elpidio nella Marche, approderà poi in Calabria (Praia a Mare), Sicilia (Trapani), Umbria (Monte Santa Maria Tiberina) e Lombardia (Desenzano del Garda).

Potrebbe essersi suicidato il ragazzo trovato morto a Mondovì?

mondovì

Continuano le indagini per chiarire il giallo della morte di Giovanni Carlo Mura, il 22enne trovato morto ieri mattina a Mondovì, vicino a una scuola, in località Passionisti. Ma sembrano il quadro si fa sempre più confuso. Il corpo bruciato, presentava ferite da taglio all’addome e segni di soffocamento da impiccagione, a pochi metri da lui, il coltello. Ma gli investigatori hanno rinvenuto anche il contenitore della sostanza usata, forse alcol; l’accendino; il telefono cellulare. Lo zaino di Mura si trovava invece all’ultimo piano delle scale anti-incendio dell’istituto agrario, a cento metri di distanza dalla stradina, vicino a una serra, dove, supino, è stato ritrovato il cadavere. Con i dovuti rilievi, si è accertato che il ramo dove è stato trovato un cavo elettrico con un cappio è troppo basso ripetto all’altezza del ragazzo per causare la morte per impiccagione. Poi  le tracce di sangue, in una linea diagonale sull’asfalto, lasciate a distanza regolare l’una dall’altra che sembrano confermare l’ipotesi che il 22enne, ferito e già ustionato, sia rimasto in piedi, prima di ricadere a faccia in giù nella roggia. Il ragazzo, che era stato visto per l’ultima volta, da solo, da un barista della zona che gli aveva servito quattro birra prima di vederlo allontanarsi, camminando, verso via Manera, aveva un fiscio robusto ed un carattere deciso. In base a questo, se si trattasse di un delitto, ci sarebbero volute almeno due o tre persone per riuscire ad ucciderlo con quella dinamica. Però resta il fatto che, sul luogo, sono rimasti il coltello, l’acendino e il cellulare. Carlo era incensurato e tutti parlano di lui come di una persona tranquilla e risevata, ma tutti negano la possibilità di un suicidio. Il titolare di un chiosco dove il ragazzo si recava tutti i giorni dopo il lavoro ne parla così:  “Un tipo silenzioso, educato, molto rispettoso. Con lui si scambiavano poche parole ma c’era un clima cordiale. L’ho visto venerdì, non posso credere al suicidio”. Sia i familiari che gli amici negano che nella sua vita privata ci possano essere elementi tali da condurre a uno scenario di violenza. I carabinieri stanno controllando tabulati telefonici e la memoria del suo pc. Alla ricerca di un indizio, di una frase, di un’immagine che possa dare un senso a quanto è accaduto.

Quelle foto incriminanti! Gang smatellata grazie alle immagini sul cellulare

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Nove anni e mezzo di carcere, tanto costerà al 31enne Wayne Braund, la sua spacconata. Delle foto compromettenti sul suo cellulare hanno regalato alla polizia le prove decisive che servivano per smantellare una delle gang criminali più influenti del Regno Unito, incriminata per l’importazione di ecstasy, anfetamine, coca e cannabis per un valore che si aggira sui 5,3 milioni di euro. Nelle immagini, Braund  posa accanto al suo soprannome scritto con la cocaina su un tavolo. Un componente della banda è poi immortalato all’interno di un deposito di cannabis mentre altre foto mostrano strisce pronte ad essere sniffate con banconote da 500 euro. 69 anni complessivi per gli ex leader nel mercato degli stupefacenti di Liverpool, Leeds, Londra e Glasgow. Gli stessi che, in alcune intercettazioni, si vantavano di essere irrintracciabili proprio perché attenti a eliminare ogni indizio e a limitare al minimo l’uso dei cellulari.

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Vittorio Missoni: il giallo dei telefoni che mandano chiamate

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Il settimanale Oggi riporta nuove informazioni sulla sparizione di Vittorio Missoni e la compagna, Maurizia Castiglioni. Della coppia, che si trovava a bordo di un aereo in volo da Los Roques a Caracas, non si hanno più notizie dal 4 gennaio scorso. Con loro, scomparsi anche due amici, i coniugi bresciani Elda Scalvenzi e Guido Foresti, e i piloti venezuelani Hernan Marchan e Juan Carlos Ferrer. Da quanto riporta la rivista, però, nel mese di marzo, dal telefono della Castiglioni sarebbero partite tre chiamate, ricevute dalla sorella e da un’amica della donna. Non sarebbe però la prima volta, considerato che già l’8 gennaio Nora, compagna del copilota dell’aereo, avrebbe ricevuto un sms dal cellulare dell’uomo: “Il messaggio non contiene una frase di senso compiuto, ma solo punti interrogativi, simboli e una lettera”. Se si era, però, valutato che il velivolo potesse essere precipitato in acqua, eventuali chiamate da questi cellulari sarebbero impossibili. Roberto Cusani, professore ordinario di ingegneria delle Telecomunicazioni alla Sapienza di Roma, spiega: “Perché possano funzionare non solo devono essere all’asciutto ma devono avere la copertura di un’antenna vicina. Quindi, analizzando quelle chiamate, si può risalire alla stazione radiobase alla quale si sono appoggiate e scoprire la località dalla quale sono partite”.

Mario Broccolo, l’assassino di Alessandra aveva già ucciso

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Nel 1990 era stato condannato a 18 anni per un omicidio volontario, poi era anche stato condannato per un omicidio colposo. Questo il “cv” di Mario Broccolo, il cinquantenne che oggi è stato fermato e dopo un lungo interrogatorio ha confessato l’omicidio di Alessandra, la 30enne uccisa a Dragona una settimana fa. L’uomo era un disoccupato con lavori saltuari e si dedicava spesso alla pittura. Come mai un uomo condannato due volte era in libertà?

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“L’ho uccisa io”, confessa l’assassino di Alessandra Iacullo.

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Mario Broccolo, 50 anni, è conosciuto alle forze dell’ordine. Già in passato aveva avuto precedenti per molestie, ora ha è reo confesso per l’omicidio di Alessandra. L’ennesimo uomo che uccide una donna perché talmente fragile che non può sopportare che la relazione sia finita. E la fragilità in questi casi non è una scusante, ma un aggravante per chi non riesce a considerare una donna al di fuori di  un oggetto da possedere. Non si uccide per troppo amore, ma solo per troppo poco. Solo per paura di perdere una persona, solo per il terrore di non essere accettati.  Gli inquirenti hanno accertato che l’uomo, che era malvisto dai parenti della vittima perché violento, avrebbe voluto riallacciare con Alessandra la storia terminata qualche tempo fa. A incastrarlo sarebbero stati alcuni tabulati telefonici. I due non avevano una relazione stabile, ma l’uomo era gelosissimo di Alessandra e dopo aver consumato con lei un aperitivo in un bar, i due si sarebbero allontanati e poi sarebbe avvenuta la lite e le coltellate.

Alessandra Iacullo è stata uccisa da un uomo?

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Dopo che per giorni si era parlato di una donna dietro all’omicidio di Alessandra Iacullo ora sembra arrivare la smentita: è stato fermato un 50enne italiano con il quale la ragazza avrebbe avuto una relazione qualche tempo fa. Avrebbe così un volto l’assassino di Alessandra, l’ennesima vittima di un femminicidio.

Tra poche ore conosceremo il nome dell’assassina di Alessandra?

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Il cerchio si stringe sempre più e sta per incastrare senza dubbio una persona che  Alessandra Iacullo, la trentenne massacrata a coltellate e morta per dissanguamento giovedì notte, in una via isolata di Dragona, conosceva bene.  Alessandra ha lottato per difendersi quando ha capito le intenzioni dell’assassina, ne sono prova le coltellate rinvenute sugli avambracci. E proprio quella difesa forse condurrà al nome della donna che l’ha uccisa, perché sotto le unghie di Alessandra sono state raccolte tracce biologiche, che potrebbero rivelarsi preziose per risalire al dna dell’assassino. Gli inquirenti ormai credono che a breve il giallo di Ostia possa essere risolto.

 Intanto la polizia ha rintracciato anche la sessantenne, l’amica di Alessandra incontrata su Facebook e con la quale la 30enne aveva un rapporto molto particolare. Insieme a lei e al marito aveva viaggiato molto (a spese della coppia), da Sharm a Barcellona. Questa amicizia non era condivisa dalla madre della giovane, ma Alessandra continuava a voler frequentare la coppia e in particolare la donna.

 Intanto si raggiunti a capire la morte di Alessandra: dissanguamento, probabilmente la quantità maggiore di sangue è stata persa dalle ferite riportate alla giugulare dove la giovane era stata raggiunta da 2 profonde coltellate.
  

E’ stato interrogato anche l’uomo, anche lui molto più grande di lei, con il quale un anno fa la 30enne aveva avuto una relazione poi troncata. L’uomo è conosciuto come “Mariuccio” a Dragona e ha un passato da detenuto   per un omicidio e per spaccio di stupefacenti. Ma quell’uomo ha numerosi testimoni che giurano di averlo visto all’ora dell’omicidio in un bar della zona, tranquillamente seduto a bere. Quindi gli investigatori hanno escluso che l’autore del delitto possa essere lui e lo hanno rilasciato, anche perché dalla profondità delle coltellate si evince che probabilmente il coltello era tenuto in mano da una mano femminile.  

Un aiuto rilevante all’identificazione della donna che ha ucciso Alessandra nelle prossime ore verrà sicuramente dai tabulati dei due telefonini della vittima che sono stati ritrovati nella sua borsa.

Alessandra Iacullo: una mano femminile dietro la sua morte?

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Alessandra Iacullo, uccisa giovedì sera a Ostia con delle coltellate a collo, labbra, guance e braccia, potrebbe essere morta per opera di una donna. Lo dicono i medici che hanno eseguito l’autopsia, secondo i quali i tagli trovati sul corpo della 30enne sono opera di una mano femminile. La ragazza, che ha cercato di difendersi, ha graffiato il suo assassino (o assassina), offrendo così agli inquirenti la possibilità di analizzare frammenti di pelle estratti da sotto le sue unghie. Gli stessi inquirenti, intanto, stanno esaminando i tabulati del traffico telefonico delle ultime ore di vita di Alessandra: chi l’ha incontrata e uccisa, infatti,  l’aveva probabilmente contattata telefonicamente poco prima. Non solo, nel mirino investigativo c’è il rapporto tra la giovane e un’altra donna con la quale la vittima potrebbe aver avuto un litigio prima di essere colpita. Ma non si esclude neppure che possa invece essere stato un uomo, ingelosito o infastidito dalla relazione, ad aver colpito la ragazza. La dinamica ancora resta confusa, ma la relazione sembra essere un perno centrale nelle indagini tanto che sono al vaglio alcuni messaggi affettuosi che Alessandra avrebbe scambiato, su Facebook e con il telefonino, con una donna 60enne, già interrogata. Essendo ancora nell’ambito dell’ipotesi, la polizia continua a vagliare tutte le piste, continua a scavare nell’ambiente frequentato dalla vittima ed ha già sottoposto ad interrogatorio una trentina di persone.

Una sentenza giusta, ma non ha vinto nessuno… Sarah non c’è più

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«Ci speravo, ma rimane una sentenza amara. Chi uccide merita l’ergastolo». Con queste parole Concetta Serrano, la madre di Sarah Scazzi, ha commentato la condanna all’ergastolo di Cosima Serrano e Sabrina Misseri, dopo aver ringraziato la procura per il lavoro fatto.
«Non ha vinto nessuno, perché Concetta, Giacomo e Claudio hanno perso una figlia e una sorella». Così l’avvocato Walter Biscotti, legale di parte civile della famiglia di Sarah Scazzi, ha commentato la sentenza di condanna all’ergastolo per Cosima Serrano e Sabrina Misseri. «È una sentenza severa ma era attesa – ha aggiunto – perchè gli uffici del pm hanno fatto un lavoro esemplare che ha fatto emergere in modo inconfutabile le responsabilità».

Suona la campana… Processo Scazzi… ERGASTOLI!

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Serrano Cosimo e Misseri Sabrina condanna all’ergastolo.  GIUSTIZIA E’ FATTA!

Misseri Michele pena anni 8, Cosimo Cosma e Carmine Misseri  6 anni.

Una sentenza esemplare che non lascia nulla di impunito e che rende giustizia a una ragazzina di 12 anni barbaramente uccisa. La corte non ha fatto sconti nelle pene sia carcerarie che nei risarcimenti alla famiglia. Si chiude così il primo gradi di giudizio su una sentenza che tutta l’Italia attendeva da tempo. Non ci sarà mai un giusto risarcimento il delitto di Sarah, ma la giustizia ha fatto tutto quello che era in suo potere.

Giustizia per Sarah: oggi la sentenza

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26 agosto 2010 – 20 aprile 2013: dall’uccisione della 15enne Sarah Scazzi alla sentenza del processo che ha portato alla sbarra Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Arriva nel pomeriggio la decisione dei giudici della Corte d’Assise di Taranto dopo che la Procura ha chiesto, per le due imputate, la condanna all’ergastolo. 15 mesi e 52 udienze, tanto è durato il processo che portato in aula nove imputati. Tra questi, oltre alle due donne, accusate di omicidio volontario, sequestro di persona, soppressione di cadavere e furto aggravato, Michele Misseri, che deve risponde di soppressione di cadavere e furto aggravato e rischia nove anni di carcere mentre ne sono stati richiesti otto per il fratello e il nipote, Carmine Misseri e Cosimo Cosma, per concorso in soppressione.

Caso Scazzi: la ricostruzione della Pubblica Accusa

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La pubblica accusa di Cosima e Sabrina continua a muoversi su una stessa linea: Michele non era in casa nel momento in cui le due donne privavano della vita Sarah, non in modo premeditato ma per un accumulo di rabbia. Per il Pubblico Ministero si tratta di uno strangolamento che è durato dai 3 ai 5 minuti, un impeto d’ira che una delle due donne avrebbe potuto interrompere se non fossero state entrambe coinvolte. La ricostruzione propone le 14.24 come orario dell’omicidio, dopo di che, alle 15:08, Michele era già nella zona del pozzo. Per il PM, quindi, nessuna delle due donne, Sabrina e Cosima, ha una maggiore o minore responsabilità. Si conoscerà mai la verità? In un caso in cui il “testimone chiave” continua a fornire, fino all’ultimo, versioni differenti e che non riesce neanche ad indicare l’arma del delitto? Del resto anche il medico legale che ha contestato si potesse trattare di una corda, affermando invece che fosse una cintura, è stato messo in discussione sia dall’accusa che dalla difesa e di certo non è credibile Michele che è passato da corda a cintura per poi tornare sui suoi passi. Cosa c’è di certo in questo processo? Che è stato commesso un omicidio efferato, che si è spezzata una giovane vita, che un sorriso si è spento per sempre!

Caso Scazzi: Sabrina continua ad affermare la sua innocenza!

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Dalla ricostruzione delle parole della più giovane delle due imputate, proposta da Quarto Grado, risulta che Sabrina continua ad affermare di non aver mai visto Sarah quel fatidico giorno, eccettuata la mattina, quando in casa si trovava anche Anna Pisanò, una presenza che inibiva la ragazzina dal parlare. Questo dipendeva dal fatto che la Pisanò, con la quale l’imputata nega di avere avuto uno stretto rapporto di amicizia, due anni prima, aveva raccontato a Sarah che suo padre era uno che allungava le mani. Conferma di non amare Ivano e che la cugina era all’oscuro del loro rapporto sessuale oltre a ribadire di non aver mai notato che Michele avesse particolari inclinazioni sessuali per la nipote. E’ da notare il netto cambiamento della ragazza: se nei primi tempi, dopo la scomparsa ed il ritrovamento del cadavere, era sempre pronta ad apparire in video, ora si rifiuta di farsi riprendere. Stando all’accusa, però, motivi di colpevolezza cospirano contro la ragazza: la lite tra le due cugine intercorsa la sera precedente al delitto, il movente nonchè varie testimonianze e i movimenti delle celle telefoniche.

Sarah continua ad aspettare… e Michele dà una nuova versione!

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E’ da lunedì 15 che la Corte, dopo le ultime arringhe, è chiusa in Camera di Consiglio dove si trovano anche i giudici popolari: tre insegnanti, due casalinghe ed un pensionato. La decisione non è semplice e, come ricordato dall’avvocato di Sabrina, Franco Coppi, si condanna solo ogni oltre ragionevole dubbio. Insomma, ci deve essere la certezza della colpevolezza e in un processo in cui su ogni fatto esistono più versioni e diverse letture è sicuramente difficile andare ogni oltre ragionevole dubbio. E mentre anche i colpevolisti della prima ora iniziano a tentennare, giunto alla resa dei conti, Michele Misseri ha già pronta la valigia: lui in carcere ci vuole andare e ridonare la libertà alla moglie ed alla figlia. Ai giornalisti di Quarto Grado insiste anche per mostrare cosa contiene: tra le altre cose, delle scarpe senza lacci, perchè in prigione non si possono usare. Nel frattempo, a sentire i legali di Sabrina, la ragazza piange, soffre di attacchi di panico e non riesce a dormire, le guardie carcerarie però dipingono un quadro diverso: la ragazza vivrebbe relativamente tranquilla, salvo poi lasciarsi andare in presenza degli avvocati. Intanto Zio Michele, che si autoaccusa dal novembre 2010 e continua a scrivere alla figlia senza ricevere risposte, mostra la sua stanza e il citofono proprio accanto alla testiera del letto matrimoniale, dove, quel fatidico giorno, Cosima stava riposando. Michele non voleva la moglie venisse disturbata durante la siesta e questo la nipote lo sapeva, quindi “presume” che Sarah, per non suonare, sia scesa nel luogo dove poi sarebbe stata uccisa. Sapeva che là avrebbe trovato Michele che, nervoso, l’ha cacciata. La giovane però non si è allontanata e l’uomo l’avrebbe sollevata da dietro, posandole le mani sul seno senza volerlo. La reazione scomposta di Sarah, che ha risposto con un calcio, gli avrebbe fatto perdere il lume della ragione. Arriva così la nuova versione di Misseri che giustifica tutte le sue contraddizioni con il fatto che, sotto effetto dei calmanti, non si rendeva bene conto delle sue affermazioni.

Processo Scazzi: la Corte conferma proscioglimento per Russo e Scredo

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Sono stati prosciolti! L’avv.  Vito junior Russo e Anna Scredo, congnata del  fioraio di Avetrana Giovanni Buccolieri, indagati per favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Sarah Scazzi, sono stati ritenuti non colpevoli.

Russo, inizialmente avvocato di Sabrina Misseri, era stato indagato per tentato favoreggiamento, poiché, secondo l’accusa, si era attivato per ottenere in favore di un collega la nomina a difensore di fiducia di Michele Misseri, padre della sua assistita, nonostante le accuse che l’uomo aveva formulato nei confronti della figlia Sabrina in merito all’omicidio di Sarah.

Inoltre, il legale era finito sotto inchiesta con l’accusa di aver soppresso un verbale di indagine. Anna Scredo, invece, aveva rilasciato dichiarazioni in merito ad affermazioni fatte dal cognato Giovanni Buccolieri sulla “percezione di una scena su accadimenti connessi all’omicidio”, che era stata poi definita come “frutto della ricostruzione di un sogno”. La Suprema Corte ha condiviso le conclusioni del gip, che ha ritenuto insussistenti le ipotesi di reato, anche per la “mancanza di prova”.

Tra i poster di Sarah e gli incubi di Sabrina

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Sono apparsi i manifesti sul cancello del palazzo di Giustizia di taranto. Fra poche ore ci dovrebbe essere la sentenza per l’omicifio di Sarah Scazzi e la popolazione attraverso i manifesti chiede che venga fatta giustizia. Il monito viene dal gruppo “Verità e giustizia per Sarah Scazzi” nato su Facebook. Intanto da dietro le sbarre Sabrina, che vede avvicinarsi la condanna, richiama ancora una volta l’attenzione su di se e attraverso il suo avvocato fa sapere «Non ho ucciso Sarah, le volevo bene. Mi fa impazzire pensare che la gente mi creda un’assassina». La Misseri ha dichiarato anche che sta vivendo una vigilia piena di incubi notturni… una vera condanna in attesa della sentenza!

La marijuana arriva… via sms!

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Lo spaccio di hashish e marijuana si adegua ai tempi ed ecco che i pusher trovano nuovi modi per sbaragliare la concorrenza e limare i tempi di consegna: ordinazioni via sms, mail e whatsapp! Da un anno il monopolio della vendita di queste droghe, a Torino e alcuni centri della provincia, passava infatti per i mezzi di comunicazione tipici degli adolescenti 2.0. Ora sono arrivati 15 arresti da parte dei carabinieri, mentre sono più di 100 i ragazzi che utilizzavano la tecnologia per rifornirsi!

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