
Siamo un Paese che ha perso il senso della vergogna, il senso dell’indignazione e soprattutto gli ideali di giustizia e di pena commisurata a un reato.
Franco Maccari, segretario generale del Coisp, annunciando la manifestazione di domani a Roma, dalle 10 alle 13, davanti al Consiglio Superiore della Magistratura e al Ministero della Giustizia per chiedere gli arresti domiciliari per i poliziotti che hanno ucciso Federico Aldrovandi.
Uno scandalo e una vergogna davanti la quale i cittadini, ma soprattutto i politici dovrebbero indignarsi e reagire contro una violenza psicologica e verbale perpetrata e reiterata dal Coisp.
Le ultime dichiarazioni di Maccari sono agghiaccianti e sarebbero ridicole se non fossero drammatiche:
“Sul caso Aldrovandi – fa notare Maccari – abbiamo i tribunali di sorveglianza, Padova e Milano, che hanno posto agli arresti domicilari due dei quattro poliziotti coinvolti nella vicenda, mentre il tribunale di sorveglianza di Bologna insiste incredibilmente per tenere dietro le sbarre gli altri due poliziotti condannati. Anche questi uomini – rimarca – scontino la pena ai domiciliari. Non vogliamo privilegi, ma neanche che ci siano diritti affievoliti per gli uomini in divisa. Può capitare di sbagliare e le sentenze si rispettano, ma l’applicazione delle pene deve essere coerente e corretta per tutti”.
E che giustizia può esserci per un ragazzo morto ammazzato da 4 poliziotti? 4 contro uno non c’è neppure nella legge della giungla… adesso dobbiamo dare un premio o equipararlo agli altri cittadini? Un poliziotto che sbaglia dovrebbe pagare molto di più rispetto a un cittadino. Hanno oltraggiato la divisa che portano, hanno umiliato l’istituzione che rappresentano, si sono macchiati un delitto indegno… La prigione è ancora una pena lieve!
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